Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La pittura moderna in Italia ed in Francia

252790
Villari, Pasquale 2 occorrenze
  • 1869
  • Stabilimento di Gius. Pellas
  • Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Qualche cosa di simile voi trovate nell’arte, che sa essere graziosa, pittoresca, intelligente; che conosce tutti i misteri di quello che chiamano effetto; ma essa non si abbandona mai, elle ne s’oublie jamais. Eppure quale infinita ricchezza non ci presenta quest’arte? Qui è una scena fantastica di Arabi nel deserto, che volano sui loro destrieri; più oltre pacifici contadini della Bretagna, che mietono al cader del sole; qui gli Highlands della Scozia che si difendono coi loro armenti contro l’infuriare della tempesta; più avanti è un’odalisca voluttuosamente sdraiata, e accanto una battaglia sanguinosa, e dopo una madre che piange sulla tomba del figlio, una grisette che aspetta l’amante, un’orgia del bal Mabille. Un artista ha una intonazione splendida, ed uno l’ha grigia e tranquilla; uno mira al colore, l’altro all’effetto, l’altro al disegno; l’uno abbozza e l’altro vuol raggiungere il finito della miniatura. Eppure, in tanta varietà v’è come una grandissima uniformità. L’arte e la vita si sono divise nei loro infiniti elementi, e ogni artista si direbbe che miri a trattarne uno solo, e dimentichi spesso che la difficoltà principale e la principale grandezza dell’arte, sta nel trovare e far vedere in ciascun soggetto tutto l’uomo, tutta l’unità e l’infinita ricchezza della vita. Questi artisti, è vero, variano all’infinito i soggetti, e anche la maniera; ma la loro lira sembra avere una corda sola, onde in così grande varietà v’è pure una monotonia che stanca.

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Abbandona i soggetti greci e romani, per volgersi al medio-evo, che era il mondo in cui anche la letteratura cercava una via che l’allontanasse dalle convenzioni classiche, e da ima realtà che opprimeva e sgomentava. Ma, se in questo modo l’arte s’era messa dietro al risorgimento letterario; onde contribuire anch’essa alla restaurazione dello spirito nazionale, l'Hayez non ebbe l’audace coraggio del Manzoni. Egli non si gettò nello studio del vero e della natura umana con quella stessa franchezza, non ebbe la medesima fede che ivi poteva trovare la sorgente inesausta d’un nuovo ideale; onde qualche volta lo vediamo cadere in un sentimentalismo romantico, contentarsi d’una esecuzione gentile, elegante, ma non abbastanza energica ed originale. Egli resta un capo-scuola che fa risorgere l’arte italiana, inizia la pittura moderna, la scuola storica fra noi; ma i suoi seguaci cercano la cifra della sua arte, e cadono nello chic che è un po’ il difetto della pittura milanese. L’Induno si dette ai quadri di genere, e anch’esso cercò il vero. La sua varia e gentile fantasia, il suo facile pennello sembrano ispirarsi ancora più direttamente alle scene del Manzoni; ne vogliono riprodurre la ingenua, nobile e vera espressione, descrivendo affetti ogni giorno veduti e sentiti nella vita domestica. Ogni ricordanza dell’Accademia è perduta nell’Induno. Ma la pittura di genere, appunto perchè esprime facili pensieri ed affetti notissimi, ha bisogno di colpirli in tutte le loro più fuggevoli gradazioni, nelle più istantanee espressioni. Ed ha bisogno per ciò di far prova d’una forza d’esecuzione straordinaria, altrimenti perde uno de’ suoi pregi principali. Ora l’Induno ha, senza dubbio al mondo, una immaginazione varia e felice, una facilità, d’esecuzione grandissima, una grazia in tutto ciò che dipinge; ma egli si ripete troppo, e la sua maniera a lungo andare stanca, perchè diviene monotona. La sua pittura manca di energia e di rilievo; essa introdusse un nuovo ed importante elemento nell’arte italiana; ma fece sorgere imitatori che vi cercarono e trovarono una cifra convenzionale, la quale riprodussero senza il merito e l’originalità del loro maestro. Così l’arte milanese non aveva trovato uno di quei geni che bastano a sollevare lo spirito di una nazione; ma l’Hayez fu pure il nobile veterano della nostra pittura moderna, colui che primo le accennava ed apriva una nuova strada.

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