Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Doveri dell'uomo

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Mazzini, Giuseppe 1 occorrenze

Ed anche quella cessa e abbandona quelle frazioni collettive dell'Umanità, quand'esse non la dirigono al bene, all'adempimento del disegno previdenziale Non esiste dunque Sovranità di diritto in alcuno; esiste una sovranità dello scopo e degli atti che vi si accostano. Gli atti e lo scopo verso cui camminiamo devono essere sottomessi al giudizio di tutti. Non v'è dunque né può esservi sovranità permanente. Quella istituzione che si chiama Governo non è se non una Direzione: una missione affidata ad alcuni per raggiungere più sollecitamente lo scopo della Nazione; e se quella missione è tradita, il potere di direzione fidato a quei pochi deve cessare. Ogni uomo chiamato al Governo è un amministratore del pensiero comune: deve essere eletto, e sottomesso a revoca ogni qualvolta ei lo fraintenda o deliberatamente lo combatta. Non può esistere dunque, ripeto, casta o famiglia che ottenga il Potere per diritto proprio, senza violazione della vostra libertà. Come potreste chiamarvi liberi davanti ad uomini ai quali spettasse facoltà di comando senza vostro consenso? la Repubblica è l'unica forma legittima e logica di Governo. Voi non avrete padrone fuorché Dio nel cielo e il Popolo sulla terra. Quando avete scoperto una linea della Legge, dei voleri di Dio, dovete, benedicendo, eseguirla. Quando il Popolo, l'unione collettiva dei vostri fratelli, dichiara che tale è la sua credenza, dovete piegar la testa e astenervi da ogni atto di ribellione. Ma vi son cose che costituiscono il vostro individuo e sono essenziali alla vita umana. E su queste neppure il popolo ha signoria. Nessuna maggioranza, nessuna forza collettiva può rapirvi ciò che vi fa essere uomini. Nessuna maggioranza può decretar la tirannide e spegnere o alienare la propria libertà. Contro il popolo suicida che ciò facesse, voi non potete usar la forza, ma vive e vivrà eterno in ciascun di voi il diritto di protesta nei modi che le circostanze vi suggeriranno. Voi dovete avere libertà in tutto ciò ch'è indispensabile ad alimentare, moralmente e materialmente, la vita. Libertà personale: libertà di locomozione: libertà di credenza religiosa: libertà d'opinione su tutte le cose: libertà d'esprimere colla stampa o in ogni altro modo pacifico il vostro pensiero: libertà di associazione per poterlo fecondare col contatto nel pensiero altrui: libertà di traffico pei suoi prodotti son tutte cose che nessuno può togliervi, salvo alcune rare eccezioni, ch'or non importa il dire, senza grave ingiustizia, senza che sorga in voi il dovere di protestare. Nessuno ha diritto, in nome della Società, d'imprigionarvi e di sottomettervi a restrizioni personali o invigilamento, senza dirvi il perché, senza dirvelo col minore indugio possibile, senza condurvi sollecitamente davanti al potere giudiziario del paese. Nessuno ha diritto d'inceppare con restrizioni di passaporti od altro il vostro trasferirvi di parte in parte della terra che è vostra Patria. Nessuno ha diritto di persecuzione, d'intolleranza, di legislazione esclusiva sulle vostre opinioni religiose: nessuno, fuorché la grande pacifica voce dell'umanità, ha diritto di frapporsi fra Dio e la vostra coscienza. Dio vi ha dato il Pensiero: nessuno ha diritto di vincolarlo o sopprimerne l'espressione, ch'è la comunione dell'anima vostra coi vostri fratelli e l'unica via di progresso che abbiamo. La stampa dev'essere illimitatamente libera: i diritti dell'intelletto sono inviolabili, ed ogni censura preventiva è tirannide: la Società può, come tutte le altre colpe, punire soltanto le colpe di stampa: la predicazione del delitto, l'insegnamento dichiaratamente immorale: la punizione in virtù d'un giudizio solenne è conseguenza della responsabilità umana, mentre ogni intervenuto anteriore è negazione della libertà. L' associazione pacifica è santa come il pensiero: Dio ne poneva in voi la tendenza come avviamento perenne al progresso e pegno dell'Unità che la famiglia umana deve un giorno raggiungere: nessun potere ha diritto d'impedirla o di limitarla. Ciascun di voi ha dover d'usar della vita che Dio gli diede, di serbarla, di svilupparla; a ciascun di voi corre quindi debito di lavoro, solo mezzo di sostenerla materialmente: il lavoro è sacro: nessun ha diritto di vietarlo, d'incepparlo o di renderlo con regolamenti arbitrari impossibile: nessuno ha diritto di restringere il libero traffico de' suoi prodotti: la terra che v'è Patria è il vostro mercato, e nessuno può limitarlo. Ma quando avrete ottenute che queste libertà siano sacre, quando avrete finalmente costituito lo Stato sul voto di tutti e in modo che l' individuo abbia schiuse davanti a lui tutte le vie che possono condurre allo sviluppo delle sue facoltà - allora, ricordatevi che al di sopra di ciascun di voi sta lo scopo che è vostro dovere raggiungere: perfezionamento morale vostro e d'altrui, comunione più sempre intima e vasta fra tutti i membri della famiglia umana, sì che un giorno essa non riconosca che una sola Legge. ?Voi dovete formare la famiglia universale, edificare la Città di Dio, tradurre in fatto progressivamente, con un continuo lavoro, l'opera sua nell'umanità. Quando, amandovi gli uni cogli altri come fratelli, voi vi tratterete reciprocamente sì come tali, e ciascuno, cercando il proprio bene nel bene di tutti, i propri interessi negl'interessi di tutti, pronto sempre a sacrificarsi per tutti i membri della comune famiglia, egualmente pronti a sacrificarsi per lui, i più tra i mali che pesano in oggi sulla razza umana spariranno, come i vapori addensati all'orizzonte spariscono al levarsi del sole: e ciò che Dio vuole si compirà: però che è suo decreto che l'amore, unendo a poco più sempre strettamente gli elementi dispersi dell'umanità, e ordinandoli in un sol corpo, essa sia una com'egli è uno?.(11)

USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA

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Zanazzo, Giggi 1 occorrenze

Designate le loro tane, che devono essere a una bella distanza, e ciascuna rimpetto all’altra, si comincia il giuoco così: Un giocatore della squadra A abbandona la tana e s’incammina verso la squadra nemica; da questa parte un altro giocatore che lo rincorre, e se lo tocca lo fa prigioniero. Ognuno di questi vale un punto; e il giuoco si vince a capo di dodici punti.

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