Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbaiavano

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LE NOVELLE DELLA NONNA. Fiabe fantastiche

679049
Perodi, Emma 1 occorrenze
  • 1992
  • Newton Compton Editori s.r.l.
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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Intanto, sul tetto, il baston della granata s'impazientiva e batteva sui tegoli a più non posso; la mula raspava il terreno e i cani di casa abbaiavano. - Non vengo, andate via senza di me, - diceva Bertino. E il bastone a batter più forte e la mula a raspare. - Sapete un po' quel che s'ha da fare? - disse il contadino che aveva tirato Bertino per la zampa. - S'ha da bruciare il bastone della granata, o per meglio dire il cavallo della Strega. Detto fatto. Ecco, appoggia una scala al tetto, piglia il bastone e lo tira giù per la cappa sul fuoco. In due minuti, del bastone della scopa non c'era rimasto altro che un mucchietto di cenere. Allora riscese e, afferrata la mula per il morso, la trascinò fino a un precipizio e ve la buttò dentro insieme col barroccio con le calze e tutto. La mattina dopo, Bertino, alla testa di una comitiva di contadini armati di bastoni, si diresse verso la Badia a Prataglia e, riconosciuto l'abete che nascondeva la scala delle Streghe, invece di bussare, abbatté la porta e seguito dai contadini scese nella cucina. Le Streghe erano a desinare e ridevano pensando che fosse accaduto qualche guaio a Bertino che ritardava. I contadini le presero, le legarono a due a due, e poi le spinsero fuori del loro antro a bastonate, e, condottele alla Badia, le consegnarono ai soldati. Il processo fu breve e tutte furon condannate, come streghe, ad essere arse vive. Il giorno dopo fu alzato un altissimo rogo in piazza, e su quello furono arrostite. Bertino allora ritornò a Monte Fattucchio, dove già lo piangevan per morto, e raccontò tutto alla Lena e a compar Bernardo, i quali empirono il paese delle avventure occorse al loro amico. In tutto il contado non ci fu chi volesse andare alla casa della vecchia, anzi, nessuno vi passò più davanti per molti anni, e un giorno quella catapecchia crollò. Ma dopo la morte delle Streghe, nessun bambino ha più trovato appesa la calza rossa piena di cenere, carbone e fuliggine. E qui la novella è terminata. Era tardi, e i ragazzi avevano fretta di andare a letto per destarsi di buon'ora a vedere quel che la Befana aveva messo loro nella calza; ma coloro che al principio della serata eran mogi mogi, avevan riacquistato la parlantina perché non temevano di esser puniti col brutto donativo. Quando i ragazzi del vicinato ebbero ringraziato la Regina per la novella, se ne andarono, e i bimbi Marcucci si aggrupparono ciascuno attorno alla propria mamma, raccomandandole di metter loro molti dolci nella calza. - Come ci credono alla Befana! - esclamò Cecco. - La Befana buona, voi lo sapete, è la mamma; quella della fuliggine, della cenere e del carbone, è morta arrostita; dunque dormite tranquilli! I bimbi salirono di corsa la scala che metteva nelle camere, e non sognarono la Befana che serve di spauracchio ai monelli, ma sognarono bensì la Befana buona, la mamma o la nonna che si studia di far piacere ai bambini, e dona ai buoni, per ricompensarli, e chiude un occhio con quelli impertinenti, con la speranza che si emendino.

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