Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: abbaiare

Numero di risultati: 5 in 1 pagine

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L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

463124
Carlo Darwin 4 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
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Tuttavia, gli animali imitano talora le loro reciproche azioni; così due specie di lupi che erano stati allevati da cani impararono ad abbaiare, come fa qualche volta lo sciacalloThe variation of Animals and Plants under Domestication, vol. I, p. 27.: ma se ciò possa venir detto imitazione volontaria, è altra questione. Da una relazione che ho letta, vi è ogni ragione per credere che i cagnolini nudriti dai gatti imparano talvolta a leccarsi i piedi e pulirsi in tal modo il muso: è almeno cosa certa, che ho udita da persona degna di fede, che alcuni cani si comportano in tal modo. Gli uccelli imitano il gorgheggio dei loro genitori, e spesso quello di altri uccelli; e i pappagalli sono noti per la facoltà che hanno d’imitare ogni suono che sentono.

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Lupi, che imparano ad abbaiare dai cani; cacciano in branchi.

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È curioso meditare intorno ai sentimenti di un cane, il quale per lunghe ore rimane tranquillo in una stanza col suo padrone o con qualcuno della famiglia, senza che nessuno ci badi; ma che quando vien poi lasciato solo per breve tempo si mette ad abbaiare od urlare desolatamente. Ci limiteremo ad osservare gli animali sociali più elevati, lasciando in disparte gli insetti, sebbene questi si aiutino scambievolmente in molti e importanti modi. Il servizio più comune che gli animali superiori si rendono fra loro è quello di avvertirsi scambievolmente del pericolo mercè i sensi riuniti di tutti. Tutti i cacciatori sanno, come osserva il dottor JaegerDie Darwin’sche Theorie,s. 101., quanto sia difficile l’accostarsi agli animali che stanno in branchi o in strupi. Non credo che i cavalli o il bestiame selvatico faccian segnali di pericoli; ma l’atteggiamento di un individuo qualunque del branco che scopre pel primo un nemico, avverte gli altri. I conigli battono fortemente colle zampe posteriori la terra, a mo’ di segnale: le pecore ed i camosci fanno lo stesso, ma coi piedi anteriori, e mandano contemporaneamente un fischio. Molti uccelli e parecchi mammiferi postano sentinelle, le quali nelle foche si diceIl signor Brown nei Proc. Zoolog. Soc., 1868, p. 409. siano femmine. Il duce di un branco di scimmie fa ufficio di sentinella e manda gridi che esprimono il pericolo o la sicurezzaBrehm, La vita degli animali (edizione italiana, Torino 1871). Pel caso delle scimmie che fra loro si estraggono le spine, vedi vol. I, p. 90. Riguardo alle Amadriadi che rivoltano le pietre il fatto è citato (p. 102) secondo l’asserzione di Alvarez, che Brehm crede osservatore degno di fede. Pei casi dei vecchi babbuini maschi che aggrediscono i cani, vedi p. 70; e per ciò che riguarda l’aquila, vedi p. 56, sempre del vol. I.. Gli animali sociali si rendono fra loro scambievoli servigi: i cavalli si morsecchiano, e le vacche si leccano le une le altre in ogni punto ove sentono prurito o pizzicore: le scimmie si liberano scambievolmente dagli esterni parassiti; e Brehm asserisce che dopo che uno strupo di Cercopithecus griseo-viridis era sbucato fuori da una macchia piena di spine, ogni scimmia si stendeva sopra un ramo, mentre un’altra scimmia sedutaglisi accanto le esaminava coscienziosamente il pelo e le toglieva via ogni spina ed ogni stecco.

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L'uomo delinquente

472254
Cesare Lombroso 1 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Bocca Editori, Librai di S. M. Il Re D'Italia
  • Torino
  • scienze
  • UNIPIEMONTE
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Ricordiamo come Gowers, avendo notato atti bestiali frequenti negli epilettici, quali abbaiare, miagolare, bere sangue, conclude: «Sembra che queste siano manifestazioni di quella istintiva animalità che possediamo allo stato latente» (Epilepsy, London, 1880). Che se mancano spesso nei criminali-nati gli accessi epilettici completi, gli è che molte volte essi sono latenti, e compaiono in epoca tardiva sotto date cause (ira, alcoolismo) che li mettono in mostra; vedemmo poi che la psicologia dell'epilessia è parallela a quella dei rei: in entrambi, infatti, si ha insufficiente sviluppo dei centri superiori, che si manifesta colle alterazioni del senso morale, dell'affettività, coll'inerzia, coll'ipereccitabilità fisio-psichica, e sopratutto col disquilibrio delle facoltà psichiche, le quali anche quando son geniali ed altruistiche presentano lacune e completo contrasto ed intermittenza eccessiva. Nell'epilessia si aggiunge l'irritazione, l'ipereccitabilità di determinati centri corticali, che dànno luogo ad accessi convulsivi, o sensorii, o psichici; fenomeni che anche nei delinquenti appaiono, benchè meno spiccatamente.

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