Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abbaiando

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Come presentarmi in società

200330
Erminia Vescovi 1 occorrenze
  • 1954
  • Brescia
  • Vannini
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Quelle amabili bestiole considerano, si sa bene, ogni ospite del loro padrone come nemico personale, e gli vanno incontro ringhiando e abbaiando. La musica dura spesso un bel pezzo, e intanto il visitatore non può nemmeno scambiar una parola coi padroni di casa, che invano cercano di far tacere l'insolente, e spesso credono di giustificarsi dicendo questa bella ragione: non abbia paura, non fa nulla. Meglio tenerlo chiuso nel luogo suo, tanto più che simile diletto si rinnova spesso anche nel momento del congedo. E a proposito del congedo non sarà male avvertir le signore che per quanto siano in confidenza con una visitatrice, per quanto sia loro cara la sua compagnia, non devono trattenerla mezz'ora sulla porta o nell'anticamera. Questo avviso naturalmente va dato anche a chi fa la visita. Giungendo in un paese nuovo, o recandosi ad abitare un nuovo casamento, tocca a chi arriva far visita alle persone cui desidera entrar in relazione. La prima visita va restituita entro gli otto giorni. Non sarà male accennar qui ai biglietti da visita, che spesso sostituiscono la nostra persona....Essi devono essere in cartoncino bianco elegantissimo e devono portar col nome e cognome della persona, i suoi titoli e il suo grado. I professionisti vi mettono talvolta il loro indirizzo. Vi son però dei personaggi così insigniti di gradi e titoli, che la litania ne sarebbe un po' troppo lunga: molto opportunamente si suol usar da loro due specie di biglietti da visita: l'una solo col nome e cognome, l'altra con l'elenco dei gradi e dei titoli; adoperando la prima con amici e parenti, la seconda nelle relazioni ufficiali. Il titolo nobiliare non si mette quando si pone la corona. Le signore hanno il loro biglietto da visita col nome e cognome da fanciulla e da maritata; col titolo o colla corona se sono nobili per via di marito. Il cognome del marito precede sempre quello di nascita. Un tempo le signorine non avevano biglietto da visita; ora però questa regola si va eliminando. Una donna generalmente non mette sul suo biglietto titoli professionali; se però le è necessario essere conosciuta anche professionalmente, preferisce ricorrere, come già detto a proposito degli uomini, al doppio biglietto: uno col titolo per la professione ed uno senza per la vita di società. Il biglietto da visita di una signorina non porta nè titolo nobiliare nè corona. L'abitudine di mettere lo stemma sui biglietti è caduto in disuso e sopravvive un po' soltanto in provincia. Sul biglietto si scrivano poche parole di circostanza; non è bello ricorrere alla sigle p. p. c. - p. c. - p. a., che sono asciutte e volgari. Si mandano i nostri biglietti in occasioni d'auguri, di condoglianza, ecc.: si lasciano alla porta quando non si è potuto fare una visita, piegandoli all'angolo. Visitando il Sommo Pontefice l'uomo avrà l'abito nero da mattina, la signora sarà vestita di nero con velo. Non si portano guanti. Dinnanzi al Santo Padre, i visitatori si inginocchiano, Gli prendono la mano senza stringerla, e ne baciano l'anello. Le domande di udienze private si rivolgono al Ministro dei Sacri Palazzi o al Vescovo della propria Diocesi, che le trasmette alla Santa Sede. Nel visitare un Vescovo, la signora si presenta in abito serio e corretto, ma non occorre il velo. Si accenna una genuflessione presso la poltrona ove siede Monsignore, il quale raramente permette che si eseguisca, e si bacia l'anello pastorale.

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