Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il drago. Novelle, raccontini ed altri scritti per fanciulli

246582
Luigi Capuana 1 occorrenze
  • 1895
  • Enrico Voghera editore
  • Roma
  • Verismo
  • UNICT
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La mattina, mentre egli si disponeva a mungere il latte, gli abbai del cane gliene preannunciavano l'arrivo; e tosto giungevano, ognuno munito di piatto, di cucchiaio e di una fetta di pane fresco, per mangiare la giuncata o la ricotta calda, o semplicemente una zuppa di pane e latte. Fossero rimasti tranquilli, non sarebbe stato niente. Ma volevano metter le mani dappertutto; mungere loro, e loro rimescolare il latte posto a scaldare, e loro far fuoco, e aiutare il pecoraio, cioè, e imbarazzarlo nelle delicate operazioni del frutto, come egli diceva. Il poveretto doveva avere cent'occhi, cento mani per impedire che quei benedetti figliuoli non rovesciassero la caldaia o i secchi col latte. Fin il cane di guardia si mostrava seccato del chiasso importuno, e ringhiava accoccolato davanti al pagliaio per impedire che coloro vi entrassero; pareva capisse che quei ragazzi avevano paura della bestia sciatta, pelosa e brutta che egli era. Quella volta intanto, invece d'un giorno e mezzo, i ragazzi dovevano rimanere alla fattoria l'intera settimana. C'erano non so quali vacanze, e il babbo, forse per stare più tranquillo in casa, gli aveva mandati in campagna. Indurli a tornare alla fattoria, dopo mangiata la giuncata o la ricotta o la zuppa di latte, ogni mattina era una fatica. — Vogliamo stare con voi; venire dietro le pecore! Il pecoraio, alla fine, era riuscito a persuaderli; prometteva che, al ritorno dal pascolo, avrebbe loro portato fiori di campo, o nidiate di uccelli, o bacchette lunghissime, o avrebbe raccontato una bella fiaba; così i padroncini lo lasciavano in pace. Un giorno però essi volevano aspettarlo dentro il pagliaio, per non rifare due volte la strada dalla fattoria alla mandra. — Dentro il pagliaio no ! — Perchè? — Perchè no. Li non ci può entrare nessuno. I ragazzi parvero convinti di questa perentoria ragione. Ma appena stimarono che il pecoraio doveva essere con le pecore nella vallata dello Sgombo, tornarono addietro, da sotto il carrubbo dove s'erano fermati a mezza strada, e in due salti si trovarono davanti al pagliaio. Avevano ordito una congiura. Sapevano che il pecoraio riponeva li dentro la ricotta che poi la sera egli soleva portare alla fattoria; dovevano mangiarsi quella ricotta, per farlo disperare. E la mangiarono. ***

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