Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Un viaggio a Roma senza vedere il Papa

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Faldella, Giovanni 1 occorrenze

Ed io, allucinato da questi pensieri e memorie e speranze, mi sentii abbagliato negli occhi; non vidi più i fumaioli, le fronti, i buchi delle case, delle torri e delle cupole: vidi davanti a me una massa di metallo corintio, che si muoveva, tremolava, balenava, vicina a liquefarsi; e vidi sorgere da essa la statua della nuova Roma, bella come la più bella signora che venga alla domenica in carrozza alla passeggiata del Pincio, alta come la gigantessa sognata e desiderata da Carlo Baudelaire, veneranda come una Vetruria, come una Madonna... E a quella immagine della nuova Magna parens mi sembrava proprio di toccare i capelli fulgidi, e di dare sulla fronte immensa un immenso bacio di venerazione. Mi sentivo commosso. Cacciai di nuovo nei capelli le dita delle due mani. Sentivo una musica sottile, trasparente, ineffabile come quella delle leggi degli astri. Mi voltai e vidi un bersagliere con le mani sotto la mantellina, con il cappello sulle ventiquattro, intento a guardare il busto di un musico illustre. Dalla tesa del cappello gli discendeva sulle spalle un pennacchio nuovo, folto, morbido, lustro, cambiante e ricco di arcobaleni bruni. Fra quelle piume di cappone scherzava uno zefiro caldo, che ricamava, filava e trillava dei ricciolini e delle movenze. Era da quel pennacchio che veniva a me la musica astronomica, veniva un soffio di poesia nuova e colma. Mi trovai sulla rivolta del soprabito una lacrima. Signore e signori! Posso piangere io, ora che a De Amicis glielo ha proibito la critica.

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