Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbagliati

Numero di risultati: 1 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Mitchell, Margaret

221594
Via col vento 1 occorrenze
  • 1939
  • A. Mondadori
  • Milano
  • Paraletteratura - Romanzi
  • UNICT
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Abbagliati da queste parole, la libertà divenne per loro un interminabile banchetto, una festa di tutt'i giorni della settimana, un carnevale di vagabondaggio, di furto, di insolenza. I negri della campagna sciamarono nelle città, lasciando le regioni rurali senza lavoratori per effettuare i raccolti. Atlanta fu rigurgitante di negri che continuavano a giungere a stormi, infingardi e pericolosi, come risultato delle nuove dottrine che venivano loro insegnate. Accalcati entro squallide capanne, il tifo, la tubercolosi, il vaiolo non tardarono a scoppiare fra loro. Abituati alla sollecitudine delle loro padrone quando erano schiavi, non sapevano che cosa fare per curarsi. Avendo sempre fatto assegnamento sui loro padroni per provvedere ai vecchi e ai bambini, ora non avevano alcun senso di responsabilità verso chi non era in grado di pensare a se stesso. E l'Ufficio si interessava troppo di faccende politiche per pigliarsi quelle brighe che in altri tempi si prendevano i padroni delle piantagioni. Bambini negri abbandonati correvano per le strade come animali spaventati, finché qualche bianco di buon cuore non li raccoglieva nella sua cucina per allevarli. Vecchi contadini negri, lasciati senza difesa dai loro figliuoli, sbalorditi e terrorizzati, sedevano sugli orli dei marciapiedi e gridavano alle signore che passavano: - Mistis, per carità, Madama, scrivere a mio vecchio badrone in Contea Fayette che io essere qui. Lui venire a riprendere suo vecchio negro. Per carità, io non volere questa libertà! L'Ufficio per l'Emancipazione, sopraffatto dall'enorme quantità di gente negra che si rivolgeva a lui, comprese troppo tardi - e solo in parte - l'errore commesso e cercò di rimandare gli ex- schiavi a quelli che erano stati i loro padroni. Dissero ai negri che se volevano tornare, sarebbero stati dei liberi lavoratori, protetti da contratti scritti che avrebbero specificato i salari. I vecchi tornarono volentieri alle piantagioni, andando a gravare maggiormente sui piantatori impoveriti, ma i giovani rimasero ad Atlanta. Non avevano nessuna voglia di andare a lavorare: a che scopo affaticarsi quando si ha la pancia piena? Per la prima volta in vita loro, i negri potevano avere tutto il whisky che desideravano. Alcuni non lo avevano mai assaggiato, se non quando, a Natale, ognuno di loro ne riceveva un bicchierino insieme alla strenna. Ora dunque, agli incitamenti dell'Ufficio e dei «carpetbaggers», si aggiungeva l'esaltazione prodotta dal whisky; gli oltraggi erano quindi inevitabili. Né vita né proprietà erano sicure; e i bianchi, non protetti da alcuna legge, erano atterriti. Per istrada venivano insultati da negri ubriachi. La notte, erano incendi di case e di granai; cavalli, polli e bestiame venivano rubati di pieno giorno; delitti di ogni genere erano perpetrati e i colpevoli erano ben di rado condotti dinanzi al giudice. Ma queste ignominie erano nulla a paragone del continuo pericolo delle donne bianche, molte delle quali - private dalla guerra di protezione maschile - vivevano sole in quartieri lontani, su strade solitarie. Era per l'appunto la conoscenza degli innumerevoli oltraggi subiti da queste donne e il terrore per la salvezza delle loro mogli e delle loro figlie che teneva gli uomini del Sud in uno stato di furore gelido e tremante e che metteva ogni notte in movimento il Ku Klux Klan. Ed era contro l'organizzazione notturna che i giornali del Nord strepitavano maggiormente, non comprendendo la tragica necessità che l'aveva fatta sorgere. Il Nord avrebbe voluto che ogni membro del Ku Klux fosse preso e impiccato, perché costoro osavano punire con le loro mani i delitti quando ogni procedimento legale era stato sovvertito dagl'invasori. Si assisteva allo stupefacente spettacolo di metà di una nazione che cercava di imporre all'altra metà, con la punta delle baionette, il governo di negri, parecchi dei quali non erano usciti dalla giungla africana che da una generazione. A costoro si voleva accordare il diritto di voto che veniva negato a chi aveva combattuto per la Confederazione o aveva coperto cariche pubbliche. Alcuni, credendo alle parole e all'esempio del generale Lee, avrebbero anche fatto il famoso giuramento, pur di ridiventare cittadini dimenticando il passato; ma ciò non era loro permesso. Altri, a cui veniva permesso, rifiutavano di giurare fedeltà a un governo che li assoggettava deliberatamente alla crudeltà e all'umiliazione. Rossella udiva ripetere fino all'esasperazione queste parole: - Avrei prestato quel maledetto giuramento dopo la sconfitta, se avessero agito onestamente. Posso anche essere riformato dall'Unione, ma non posso essere ricostruito da lei! In quel periodo Rossella spasimava dal terrore. La continua minaccia dei negri senza legge e dei soldati yankees la opprimeva; il pericolo della confisca era presente al suo spirito anche durante il sonno, ed ella si aspettava le maggiori atrocità. Depressa dall'impotenza di tutto il Sud, ricordava sempre le parole che Toni Fontaine aveva pronunciato con tanta passione: - Perdio, Rossella, è cosa che non si può tollerare! E che non sarà tollerata!

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