Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNICT

Risultati per: abbagliate

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Galateo per tutte le occasioni

188001
Sabrina Carollo 1 occorrenze
  • 2012
  • Giunti Editore
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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Non perché abbagliate da miti di felicità alternativi, ma perché se non avessero i loro malanni come quotidiani argomenti di conversazione si sentirebbero perdute. In realtà questa abitudine andrebbe abolita. Niente di più fastidioso che tollerare le lamentele altrui, tanto più che notoriamente i veri problemi fisici sono quelli che alla fine si tende a non menzionare mai. Retaggio di un passato pudore, secondo cui le malattie gravi non hanno un nome proprio ma sono tutte "lunghe e brutte" - e quali sarebbero le malattie belle, il morbillo e la rosolia? - i veri problemi di salute rimangono l'ultimo tabù. Eppure dovrebbe avvenire l'inverso. O meglio, bisognerebbe cercare di tenere fuori dalla conversazione leggera, da caffè tanto per intendersi, i propri menischi, tendini infiammati, scoliosi e gomiti da tennisti o lavandaie che siano, mentre ci si dovrebbe concedere una maggiore confidenza con le malattie più serie. Parlarne - con persone care, naturalmente - spesso aiuta ad affrontarle meglio. Di sicuro non sono nulla di cui vergognarsi o da tenere segreto. Ma come affrontare la malattia di una persona amata? Sicuramente con ottimismo e coraggio, in qualunque caso. Chi è malato ha bisogno di sentire affetto, fiducia e positività. Le lacrime di compassione sono oltreché inutili proprio ciò che induce i malati a tacere dei propri problemi. Offrire compagnia, cercare di fare cose insieme, condividere il proprio tempo è il regalo più bello. Disgustoso è poi chi strumentalizza i malati per sentirsi migliore o anche solo più fortunato. In occasione di una guarigione, poi, l'entusiasmo è doveroso, e comprensibile il desiderio che a volte prende chi è "sopravvissuto" di mostrare le proprie ferite di guerra. Ciononostante, cercate di capire chi avete di fronte: le persone facilmente impressionabili potrebbero turbarsi troppo di fronte ai vostri resoconti dettagliati o alla vista obbligata di cicatrici ancora fresche. In caso di lunga degenza in ospedale di un amico, cercate di trovare il tempo di andarlo a trovare. Stare stesi in un letto bianco, infastiditi nel fisico e turbati nelle proprie abitudini e comodità è davvero spiacevole. Un viso amico non farà che bene. Portare un dono è un gesto delizioso. Fiori rigorosamente inodori, libri o riviste, o comunque qualunque cosa utile per far passare più in fretta le monotone giornate ospedaliere saranno i benvenuti. Naturalmente che il buon senso vi guidi: niente cioccolatini al diabetico, né Cd della Traviata a malati ai polmoni. E non fidatevi del burbero che non vuole essere visto in situazione di debolezza: anzi, dimostrargli che lo si apprezza anche se è vulnerabile potrà aiutarlo ad affrontare meglio i suoi malanni.

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