quegli eroi che, stretti nelle anguste gole dei dirupi di Abba Carima, sostennero l'urto di un nemico sempre soverchiante di numero senza poter
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, dopo aver appreso la rotta di Abba Carima, pianse Vittorio Dabormida come suo figlio, ed ebbe a dire: perchè non sono morto prima?
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Io non mi dolgo per lui che sia caduto ad Abba Carima. Egli sta alto sul suo monumento di gloria. Mi dolgo per l'esercito, perchè questo non potrà
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Questo è certo il pensiero de' nostri poveri morti di Abba Carima, ed a loro inviando un saluto a me non resta che a tributare una parola di
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nostri per le famiglie desolate dei caduti di Abba Carima.
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