Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abatini

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La pittura moderna in Italia ed in Francia

252754
Villari, Pasquale 1 occorrenze
  • 1869
  • Stabilimento di Gius. Pellas
  • Firenze
  • critica d'arte
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Ma, ad un tratto, la Rivoluzione mandò in frantumi quel vecchio mondo dei saloni filosofici, degli abatini cicisbei, delle dame scettiche e galanti, delle aristocrazie sensibili ed umanitarie. Ai guardinfanti, agli strascichi, alle acconciature piramidali dei capelli, ai calzoni colle fibbie ed ai cappelli a tre punte, successero la nostra prosaica giubba ed il nostro più prosaico cappello. Solo le donne conservarono qualche forma elegante nelle vesti, mutabili sempre, secondo la moda di Parigi. La pittura non poteva più trovare il suo ideale nella società in cui viveva, la quale, del resto, aveva mutato non solo gli abiti, ma anche le idee.

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Scultura e pittura d'oggi. Ricerche

266216
Boito, Camillo 1 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Bocca
  • Roma-Torino- Firenze
  • critica d'arte
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Di questi due ultimi si vedono pendere nel grande Salone centrale della mostra di Milano sei scene chinesi, con quei Ghinesi francesi d’allora, che parevano abatini travestiti e dame che, senza togliersi il neo dalla guancia, recitassero una commediola. Ma più belli senza confronto sono gli otto arazzi fatti a Beauvais e composti pure dal Besnier e dall’Oudry, i quali figurano storielle di Bacco, Marte, Venere, Psiche, Arianna e simili divinità bene rosee e polpute. Psiche, nel mezzo di un bel giardino tutto balaustri, fontane, gradinate e fiori, avente intorno a sè per terra forzierini, cofani, vasi d’oro, ampolle, cento gingilli, servita da belle donne mezzo nude, mostra liberalmente le gambe e il seno, e sorride a sè in uno specchio. Ma tutto sorride. Sorride l'architettura, sorridono le nuvolette candide nell’aria celeste, sorridono gli ampii svolazzi dei panni color di rosa, sorridono in un altro arazzo le pelli di tigre, in un altro gli Amorini volanti, in un altro una grotta orrida e selvaggia, tanto e tanto carina. La intonazione sembra da bell'acquerello, con ispediti tocchi di pennellate e con poca gradazione di sfumature: il tessuto era facile ad eseguirsi, si capisce; le tinte erano tutte di buoni colori, si vede: si sta insomma dinanzi ad un arazzo, non dinanzi a un dipinto. Le carni rosee, lattee, sono morbide, sensuali; gli azzurretti, i rossi, i verdelli, il giallo d’oro sono garbati; il nero ha come in sè della cipria; l’armonia è perfetta, e di un’amabilità che davvero innamora.

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