Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abate

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Lo stralisco

208462
Piumini, Roberto 1 occorrenze
  • 1995
  • Einaudi
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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Era il tramonto, e da poco avevano salutato il capitano della Santo Paolo, che tornava al porto, pronto a contrattare una partita di legno pregiato di Taso per il viaggio di ritorno: sapeva già quale abate, in terra padovana, avrebbe pagato per quel legno da intarsio una cifra molto soddisfacente. Il portico della casa di Jacopo guardava il mare, e il sole accendeva di sangue una larga chiazza verso Occidente. — Ho sorriso, mastro Gentile, perché da molti anni abito qui, — disse pacato il mercante. — Sono ormai disabituato al modo in cui noi Latini ci preoccupiamo del futuro. Nessun abitante di questa città, voglio dire, avrebbe mai chiesto, come tu hai fatto poco fa, qualcosa che riguarda un futuro tanto lontano... — Tanto lontano, Jacopo? — si stupí Gentile, a sua volta sorridendo. — Dopotutto, l'opera che vado a fare a Costantinopoli non potrà durare piú di tre o quattro mesi. Certo sarò di ritorno prima dell'inverno... Il mercante aggiustò con un morbido movimento delle mani la tunica gialla, molto piú ampia e comoda di quelle in uso a Venezia, e sorridendo nuovamente si chinò a versare vino dolce nella coppa del pittore. — Tre o quattro mesi: un futuro davvero lontano, - disse. — Se qualcuno qui dicesse a un creditore: «Ti pagherò fra tre mesi», quello gli salterebbe al collo per strangolarlo. — Vuoi dire, Jacopo, che in questo paese, o in Turchia, nessun debito può durare piú di due mesi? — Oh no, amico mio: qui i debiti durano come in ogni parte del mondo, e forse anche più a lungo: ma durano di giorno in giorno, capisci? Se il debitore non riesce ad evitare il creditore, lo saluta e gli dice: «Ti pagherò domani, mio caro»: e il creditore è contento, anche se sa benissimo che il sole tramonterà molte volte prima che lui possa stringere fra le dita quello che gli è dovuto... In ogni caso, mastro Gentile, io credo che se la tua opera presso il Sultano verrà bene, e sarà gradita, e se tu non vorrai rimanere per sempre nella sua reggia, incantato dalla magnificenza e dalle ricchezze che vedrai, il tuo ritorno sarà piú rapido e sicuro di quanto non sia stata la venuta. Forse, addirittura, il Sultano ti farà trasportare da una delle sue navi scortate: e nessuno dei pirati straccioni della costa turca, o di Chio, è in grado di sfidare i vascelli imperiali. — Sento nella tua risposta una parte che non dici, Jacopo, — disse Gentile dopo aver bevuto un sorso di vino liquoroso. — I pittori non sono dunque solo osservatori della superficie delle cose! — disse il mercante, aprendo le mani. — Forse, — continuò Gentile, — quello che mi taci, pensando ai tuoi doveri di ospite, riguarda ciò che mi aspetta se la mia opera sarà sgradita a Maometto? Forse pensi che, in tal caso, mi rimanderà su una tartana sfasciata, o su un mulo zoppo? O addirittura che non mi rimanderà affatto, tagliandomi la testa con una scimitarra d'oro? Il mercante rise apertamente. — Il Sultano è troppo saggio per tagliar la testa a un pittore della Serenissima, — disse poi. — Ma ci sono molti modi, in Oriente, mille piú di quelli che noi conosciamo, per punire qualcuno, o mostrargli disapprovazione... Ma non c'è motivo di credere che questo accadrà a te, maestro Gentile: la tua fama era presso di noi assai prima della tua persona. Gentile tacque, un poco riflettendo sulle parole del veneziano, un poco abbandonandosi, come gli capitava spesso dall'inizio di quel viaggio orientale, a un dolce assopimento del corpo e della mente. Profumo di stoppie e terra, frutta, bestiame, eucalipto, legno bruciato, arrosti, incensi, si mescolavano nell'aria azzurro cupo della sera. Il sole era ormai scomparso, senza drammatici barbagli, nell'orizzonte fosco, e grossi e veloci pipistrelli, come colpi di ciglia, gettavano ombre nel cielo oltre gli archi del porticato. — Se non ti è cosa importuna, mastro Gentile, — disse il mercante con voce quieta, — e se non tocca cose segrete, raccontami come è nata quest'impresa... — Lo faccio con piacere, Jacopo, — disse Gentile. — E sono certo che, se nel racconto indugerò un poco su cose o immagini o parole veneziane, non ti sarà del tutto sgradito.

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