Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abakanowicz

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L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi

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Vettese, Angela 1 occorrenze

Allo stesso modo, il grande ricco compra un’opera di Runa Islam sui venditori di rose clandestini immigrati dal Bangladesh, il magnate del lusso acquista nonsense di Urs Fischer, che sottolineano la sua stupidità, l’operatore di finanza sceglie fotografie di David Goldblatt sull’indigenza in Sudafrica, il polacco arricchito vuole un Abakan che Magdalena Abakanowicz aveva tessuto attorno al proprio corpo quando, perseguitata, non aveva lo spazio per lavorare.

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Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale

267744
Dorfles, Gillo 1 occorrenze
  • 1999
  • Feltrinelli
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
  • w
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Nell’ambito, per contro, delle nuove correnti della transavanguardia, solo poche esperienze plastiche sono state realizzate (da Luigi Mainolfi, uno dei pochi scultori degni di rilievo) e, solo marginalmente, alle loro opere pittoriche, da Marcello Jori, Bruno Benuzzi, Maraniello, Luciano Bartolini, Vittorio d’Agusta, Omar Galliani, Marcello Landi, Paladino, dagli inglesi Stephen Cox, Tony Cragg, Nicholas Pope, Keith "Milow, Antony Gormley, dai tedeschi Baselitz e Albert Dehlen, dall'americano Jene Highstein, dal belga Denmark, e da un'importante artista isolata come la polacca Magdalena Abakanowicz. Sui destini futuri di quest’arte — troppo spesso avvilita ai nostri giorni nella realizzazione di superflui e vacui monumenti celebrativi — è difficile pronunciarsi e fare previsioni. È arduo credere in una decisa ripresa d’una scultura figurativa e realistica; mentre è più accettabile l’idea d'un inserimento di strutture astratte entro gli spazi metropolitani, o di interventi che fungano da complemento d’una globale “segnaletica” urbana: sorta di perfezionato “arredamento” delle nostre città. Certo la scultura, come fu messa in disparte durante la lunga parentesi concettuale, entrando tutt’al più a far parte di quelle forme intermedie a cavallo tra pittura e scultura alle quali accennavo (Judd, Serra, LeWitt), cosi difficilmente potrà affermarsi in una risorta fase figurativa; mentre certamente verrà a evolvere tutto il vasto ambito che è posto tra disegno industriale e architettura, tra artigianato e decorazione: in altre parole tutto l’immenso settore d'un’arte visiva tridimensionale — decorativa o celebrativa che sia — che dovrà costituire il complemento tanto degli spazi interni, quanto di quelli esterni del nostro habitat presente e futuro. Aldo Spoldi, Disegno, 1980

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