Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Trattato di economia sociale: introduzione all’economia sociale

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Toniolo, Giuseppe 2 occorrenze
  • 1906
  • Opera omnia di Giuseppe Toniolo, serie II. Economia e statistica, Città del Vaticano, Comitato Opera omnia di G. Toniolo, voll. I-II 1949
  • Economia
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Il saggio tipico di un grande Stato unitario è offerto dalla Cina, ove un imperatore, figlio del cielo, si aderge ab immemorabili al di sopra di una moltitudine di minuscole comunità familiari e di villaggio; ed ivi l'atrofia degli organi sociali sembra completa. — Similmente in Egitto, ove le dinastie dei faraoni si innalzano e si perpetuano sul dorso di remotissime e poderose classi sacerdotali guerriere e burocratiche, le quali sostentano la massima potenza accentratrice che conosca la storia. — L'organizzazione giuridica (di diritto consuetudinario) delle classi in India con genesi storica, che va da 1400 a 500 anni a. Cr. (dopo la conquista aria sopra la razza negra) perviene anzi, sotto l'azione penetrante religioso-ieratica, al regime di casta.E questo regime col triplice carattere, di specificazione in gruppi distinti di popolazione per funzioni pubbliche e professioni private, del divieto dei matrimoni fra i vari gruppi, e di ereditarietà delle rispettive condizioni sociali e civili, — si insinua dappertutto, dalle caste dei sacerdoti e dei guerrieri scendendo con ramificazioni minute fino alla base del popolo (esclusi i sudra), e si protrae attraverso i secoli modificandosi di continuo ma perpetuandosi nella sostanza, sicché anche oggi ogni località conta più decine di caste, e Madras oltre 300 (censi. ingl. 1872). Ma tale complesso sistema cristallografico di caste, se ivi difficulta l'unità del grande Stato, sicché una volta l'India ebbe un impero, rimanendo del resto divisa in più Stati e regoli («rajah») come oggi sotto l'alta dominazione inglese, esso compose pure quel poderoso organismo giuridico-sociale di classi, da cui non si staccò mai lo Stato. E del resto somiglianti organizzazioni di classi superiori politiche (se non interamente chiuse in caste), facenti capo per lo più ad un monarca accentratore, incontransi fra assiri, medi, persiani, negli imperi antichi del Messico e del Perù, e fino ad ieri nel Giappone.

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Fatti storici coordinati, che condussero definitivamente a questo, che è uno dei maggiori risultati sociologici che annoveri la storia, — la ricostituzione ab ovo di un ordine civile, il quale ricomincia la sua genesi embriologica dell'individuo dalla vita interiore e poi s'alza ed amplia sino alla vita sociale multiforme, vivace e universale del tempo delle crociate e dei Comuni (secoli XI-XV); — mentre fra questo prorompere di energie personali e sociali, i governi e i loro congegni politici si dimostrano e mantengono incerti, mobili, relativamente esigui. L'artificioso, pletorico Stato pagano era sparito; e di ricambio la costituzione organica della società (in largo senso) era assicurata. Nuove tendenze politiche (o piuttosto rinascenza delle antiche) nei sec. XV e xvi, e più recenti esigenze sociali maturarono la più robusta formazione dello Stato moderno del sec. xix-xx; — ma esso, salvo l'apostasia completa dalle tradizioni cristiane di civiltà o l'avvento passeggero del socialismo al potere, poggerà sempre sopra l'autonomia dell'individuo e della società.

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