Mi pare quindi evidente che il disegno di legge che si presenta oggi merita le stesse censure del disegno presentato ieri, e che se il ministro non voleva o non poteva rinnovarlo ab ius fundamentis, doveva almeno, memore della parte da cui esce, memore dei principii che rappresenta, cancellare questa ingerenza governativa nella nomina del presidente, che perturberà certamente la funzione del nuovo istituto, e cancellandola, avrebbe dato dimostrazione d'essere fedele ai principii liberali, poichè non c'è nessuna liberalità nel prendere codeste ingerenze, e nel riservarsi la facoltà di nominare il presidente per Decreto Reale, in una magistratura di pace e di conciliazione, magistratura popolare ed elettiva, la prima che noi vedremo a funzionare nel Regno.
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Accademia della crusca
