Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il divenire della critica

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Dorfles, Gillo 1 occorrenze

Quando, ad esempio, Isgrò (già ben noto per il suo passato di poeta [verbale] e di poeta visivo) presenta qui una delle sue «cancellature» più suggestive Secundum Johannem, che aggredisce addirittura ab ovo l’argomento principe di questa mostra con la frase neotestamentaria En Archè en o Logos - che rimane l’unica frase visibile in mezzo alle altre righe cancellate -, in questo modo ci offre l’eventualità d’una semantizzazione del testo attraverso la sua stessa elisione; o, se vogliamo, l’uso d’una elissi (in senso retorico) così vasta da creare, per contrappeso, un’esaltazione sia visuale che concettuale dell’unica frase rimasta decifrabile; o ancora (se preferiamo dare un’interpretazione sussunta dalla teoria dell’informazione): la presenza nel messaggio d’un «rumore» costituito dalla cancellatura che rende più efficace - proprio perché più ambiguo - il messaggio stesso.

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Le due vie

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Brandi, Cesare 2 occorrenze

Al riconoscimento, dunque, dell’opera d’arte, in quanto fruisce ab origine e in re di questa singolarissima epoché, corrisponde ineluttabilmente il riconoscimento della sua autonomia rispetto al divenire e alla realtà esistenziale che circonda e avviluppa l’opera d’arte, autonomia che non si deduce dal suo singolarissimo porsi fra i fenomeni ma è la condizione stessa del suo apparire come tale. Perché si eccettua originariamente dai fenomeni, l’opera d’arte è: altrimenti consisterebbe solamente in un fenomeno fra i fenomeni, come ritorna ad essere, nella sua mera risultanza fisica, quando non è riconosciuta da una coscienza nella sua specificità.

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Come il prestigiatore non crea il coniglio che cava fuori dalla tuba, così il fotografo soggettivo non può aggiungere post factum alla fotografia quel che questa non possiede ab origine, senza falsare, contrabbandando per vie traverse, l’essenza stessa della fotografia: il fatto non già di mancare, ma di non poter possedere una formulazione.

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