(Tavola XII) sia | AB | la lista di carta; 2, 3, 4, 5, 6 i punti di distanza sul |
Manuale per i dilettanti di pittura a olio, acquerello, miniatura, guazzo, pastello e
pittura sul legno (paesaggio, figura e fiori) -
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lessare e spremete gli spinaci come | ab | biam detto sopra; trinciateli grossamente, e metteteli in |
Centosessanta maniere di di cucinare gli erbaggi e i legumi -
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suggestive Secundum Johannem, che aggredisce addirittura | ab | ovo l’argomento principe di questa mostra con la frase |
Il divenire della critica -
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post factum alla fotografia quel che questa non possiede | ab | origine, senza falsare, contrabbandando per vie traverse, |
Le due vie -
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Latini cominciavano il pranzo coll'ovo (da ciò il proverbio | ab | ovo) e finivano colla mela, che poi venne surrogata dal |
L'orto in cucina - Almanacco 1886 -
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della ghiottoneria e sembra dire: io sono quel che esiste | ab | eterno, io sono quel che sono. Tanto modesto da costare un |
Almanacco igienico popolare del dott. Paolo Mantegazza -
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da Cornelio Celso che scrive: a levibus cibis ad acres, | ab | acribus ad leves transire esse radicem, (raphanum) deinde |
L'orto in cucina - Almanacco 1886 -
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Abbiamo. Abbeterno: | Ab | eterno. Agnusdeo: Reliquia di cera impastata con terra |
USI,COSTUMI E PREGIUDIZI DEL POPOLO DI ROMA -
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La mattina dopo, colui si svegliava, oh quantum mutatus | ab | illo! ... E così lo sterilizzato personaggio - come egli |
IL BENEFATTORE -
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ribelli, perchè non erano torme di schiavi gli avi nostri | ab | antico! Dunque, cavalieri, - strinse Ugo: - dove ci |
UGO. SCENE DEL SECOLO X - PARTE PRIMA -
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spazzola. - Di là, verso il pozzo, in una stanza, detta | ab | antiquo la stanza delle cipolle, perché pare che una volta |
Giacomo l'idealista -
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coi terribili draghi azzuffantisi sulle portiere, usciva | ab | ímmemorabili due volte per settimana, tempo permettendo, |
Giacomo l'idealista -
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ch' egli facesse cosa alcuna » », ecco la seconda; « « | ab | eterno sono stata ordinata » » ecco la terza maniera, che |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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» di Salomone «(VIII, 23 7 31) »: « « Fui ordinata | ab | eterno » » (quando fu generato il Verbo, fu ordinato il |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che, nell' atto col quale Iddio faceva le cose e governava | ab | eterno gli avvenimenti di tutti i tempi, l' idea delle cose |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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nella divina mente: il qual concetto è la sapienza creata | ab | eterno coll' atto della creazione del mondo. Le cose tutte |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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cercarlo, o piuttosto gli è continuamente trovato, perchè | ab | eterno lo ha trovato, essendo essenziale a Dio questa |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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potenza all' atto, ma è sempre in atto, sempre generato | ab | eterno. 2 Il verbo umano è un accidente dell' anima, di |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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uomo si possono dire ripetizioni di ciò che ha pronunciato | ab | eterno Iddio quando ha generato il suo Verbo. |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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2, 11). Nemo ibi cantat: Nonne Deo subjecta erit anima mea? | ab | ipso enim salutare meum. Etenim ipse est Deus meus et |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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vocantem: Venite ad me qui laboratis, etc.. Dedignatur | ab | eo discere quoniam mitis est et humilis corde; abscondisti |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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(4) ». Dopo aver detto che avanti a tutte le creature, | ab | eterno era un assoluto Verbo, un Verbo necessario che non |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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« « E il Verbo era Dio »(2) ». Il Verbo dunque, che era | ab | eterno, ed era appresso Dio, non poteva essere che Dio egli |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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clausole adunque S. Giovanni disse che il Verbo era ed era | ab | eterno; dopo disse dove era, cioè appresso il Padre; |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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il Figliuolo, e che non era altra la persona del Padre, che | ab | eterno era, dalla persona del Figliuolo che s' era |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ai Magi (cap. II), così S. Giovanni narra com' egli stèsse | ab | eterno appo Dio nascosto alle creature; come S. Marco lo |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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era appo il Padre, fosse appo il Padre in principio, cioè | ab | eterno (1). Teofilatto osserva oltracciò che, dicendo che « |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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suo intelletto, il qual concetto è la sapienza concepita | ab | eterno, cioè il Verbo di Dio, e il Figliuolo di Dio; e però |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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doppia esistenza spiega come l' atto creativo sia eterno e | ab | eterno fecondo, e come nello stesso tempo le cose esistano |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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tanquam ea quae sunt (3) »: poichè nel Verbo divino sono | ab | eterno tutte le cose che egli crea, eziandio che non sieno |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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si è manifestato agli uomini, incomincia dal dire che era | ab | eterno appresso il Padre occulto agli uomini e che a questi |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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ad Adamo in quelle parole « et requievit die septimo | ab | universo opere quod patrarat. Et benedixit diei septimo, et |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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septimo, et sanctificavit illum, quia in ipso cessaverat | ab | omni opere suo, quod creavit Deus ut faceret (1) ». La |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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che lo ha mandato, di colui da cui egli stesso generato | ab | eterno aveva ricevuto di spirare, con una sola spirazione, |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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uomini, anzi prima che fossero gli uomini e il mondo, cioè | ab | eterno, ero Dio: io fui generato prima dell' astro della |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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per una cotale partecipazione, quando il Verbo la fruì | ab | eterno ed essenzialmente. L' altra parte del compenso e |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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est qui dicit tibi: Da mihi bibere; tu forsitan petisses | ab | eo, et dedisset tibi aquam vivam »(2). » E ancora: « « |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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est qui dicit tibi: da mihi bibere; tu forsitan petiisses | ab | eo, et dedisset tibi aquam vivam, » quasi voglia dire: « tu |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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« Pater qui misit me » quasi dica: Colui che a me è Padre | ab | eterno, e che agli uomini mi manda e mi comunica nel tempo. |
Introduzione al Vangelo secondo Giovanni -
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seminude stese sul guanciale attorno il capo, in delizioso | ab | bandono. E quelle giornate come passavano rapide, |
Racconti 1 -
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il collare e avesse preso gli ordini sacri. Nella famiglia, | ab | immemorabile, c'era sempre stato un canonico; per |
Racconti 2 -
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gentile lo sbalordito Steinegge e disdis se gli ordini dati | ab | irato a Giovanna. Con Marina le cose procedettero |
Malombra -
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- Ecco come siete voialtri letterati! Cominciate sempre | ab | ovo ! - Non spazientirti. Ascolta. Durante la mia dimora di |
Racconti 3 -
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dalla sostanza, ma insieme con essa (1). Da qui procede che | ab | aeterno, secondo Aristotele, doveano esistere delle menti: |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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l' intesero alcuni de' suoi discepoli, che esistano per sè | ab | aeterno. Ma riguardo ai secondi Aristotele ammette che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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però come a lui par necessario ammettere una materia prima | ab | aeterno (non ammettendo la creazione), così trova |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che riprodursi, perchè tutte le specie sostanziali sono | ab | aeterno in natura, non già separate ma unite colla materia |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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specie o forme delle cose mondiali sono e sono sempre state | ab | eterno nelle cose stesse: e il Dio Aristotelico non è che |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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enti naturali, e a queste non le comunica, ma esse già sono | ab | aeterno negli enti della natura e si trasmutano, ricevuto |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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l' essenza per sè, illimitata. 4 Essendoci poi stato | ab | aeterno quest' appetito nella natura, pure ab aeterno |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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poi stato ab aeterno quest' appetito nella natura, pure | ab | aeterno furono in essa tutte le forme o essenze delle cose |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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generi di materia, e così acquista atti diversi, e ciò | ab | aeterno, perchè tutti gli atti specifici degli enti |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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che l' atto puro a cui tende come a fine la materia prima e | ab | aeterno s' informa (6), e tende la materia informata, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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eterne nella natura, e se una di esse non ci fosse stata | ab | aeterno, o si potesse distruggere, non potrebbe più essere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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specie che sono sparse nella natura determinate, distinte | ab | eterno, inconfusibili, esse formano come una serie, e non |
Aristotele esposto ed esaminato vol. II -
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a undici mesi. Marino, feudo, come dicevo, de' Colonnesi | ab | antico, un castello a 14 miglia da Roma, a mezza costa del |
Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857) -
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lieta dei marciapiedi! E che fretta di trovarsi in casa per | ab | bracciare la bambina! Da due giorni, povera creatura, |
Racconti 1 -
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e nell'abnegazione, soleva dire "charitas incipit | ab | ego" ; e poi, quand'anche lo zio avesse stimato poco le |
Piccolo mondo antico -
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non altro che essere, subietto, atto producente sempre | ab | aeterno compiuto, e non già attività di un subietto , come |
Teosofia Vol.II -
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divina alle creature, sono essi stessi causati da Dio | ab | aeterno , secondo che insegna San Tommaso medesimo (2), e |
Teosofia Vol.II -
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(2), e costituiscono quella sapienza di cui è scritto: | ab | initio et ante secula creata sum (2). Le idee dunque sono |
Teosofia Vol.II -
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se stesso come vivente e sussistente, atto sempre compiuto | ab | aeterno . Quest' atto d' intelligenza dunque non può essere |
Teosofia Vol.II -
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che ci doveano essere molti principŒ per sé essenti | ab | aeterno , per la partecipazione de' quali fossero informate |
Teosofia Vol.II -
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cronologica, né una dualità nell' atto divino: perché | ab | aeterno e con un solo atto Iddio fa l' uno e l' altro, |
Teosofia Vol.II -
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è, che la potenza di creare il mondo fu tratta al suo atto | ab | aeterno dal subietto divino, e che però in Dio non ci fu |
Teosofia Vol.II -
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suo fine eternamente riposa. Ma quest' atto è per se stesso | ab | aeterno . Non si può dunque dire che in sé sia causa né |
Teosofia Vol.II -
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è in Dio, ossia nell' Essere assoluto, azione che è | ab | aeterno perfetta. Se consideriamo la vigoría di quest' |
Teosofia Vol.II -
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raggiunto il primo e il secondo suo termine, è con essi | ab | aeterno una perfetta persona già costituita, come sono |
Teosofia Vol.II -
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entica infinita ha trovato sempre il suo termine infinito | ab | aeterno , senza successione, il quale termine è l' ente |
Teosofia Vol.II -
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esclude se stessa dall' oggetto cognito; che la conosce | ab | aeterno , poiché se vi fosse stato un tempo, in cui la |
Teosofia Vol.II -
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cose. Dimostr. - Questo è il noto assioma dei logici, che | ab | esse ad posse datur consecutio . Ciò che è, appunto perché |
Teosofia Vol.II -
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2) Se ella è sempre evidentemente vera la proposizione che | ab | esse ad posse datur consecutio , la sua contraria a posse |
Teosofia Vol.II -
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le Scritture che contenevano appunto ciò che il Padre aveva | ab | aeterno prestabilito. Laonde tutto lo studio nostro, o |
Epistolario ascetico Vol.II -
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e l' adoperano a tutte quelle cose grandi a cui l' hanno | ab | eterno predestinato. Stringiamoci adunque all' ubbidienza |
Epistolario ascetico Vol.II -
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ne congiunge un altro. Poichè le specie mondiali sussistono | ab | aeterno reali negli enti reali del mondo, possono essere |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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eterna e immobile, essendo le idee nate dal pensiero divino | ab | aeterno (1). Ma la materia definita è reale, e come quella |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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L' esemplare dunque sebbene eterno in se stesso, perchè | ab | aeterno da Dio pensato, riceve dall' atto della divina |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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del quale si dice Iddio più antico (perchè da Dio, sebben | ab | aeterno , fu formato), e perciò stesso più potente |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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secondo Aristotele è eterno, e Dio non fa che imprimergli | ab | aeterno di continuo il primo movimento; 2 Secondo Platone, |
Aristotele esposto ed esaminato vol. I -
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in noi una forza, un' attività diversa da noi; giacchè « | ab | esse ad posse datur consecutio ». Non conviene immaginar la |
Gioberti e il panteismo -
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un' altra, se queste verità tutte già non fossero | ab | eterno prima dell' argomentazione. Di che deduce che la |
Sulle categorie e la dialettica -
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l' effetto, sono quegli che gli antichi dicevano equivoci | ab | uno . I nomi effettuali si possono pigliare come una |
Sulle categorie e la dialettica -
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rimproverarci; tanto più che Gesù Cristo ha detto « cavete | ab | hominibus ». Perdonatemi, mio caro, anzi carissimo amico e |
Epistolario ascetico Vol.I -
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Cristo; onde non conviene inutilmente attizzarlo: « Cavete | ab | hominibus ». Santifichiamo sodamente noi stessi: ecco l' |
Epistolario ascetico Vol.I -
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umani come ministri di quest' ordine, egli li ha scelti « | ab | eterno. Ego elegi vos »; non fu scelto da loro: « non vos |
Epistolario ascetico Vol.I -
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atti di culto. Non pare improbabile tuttavia, che fino | ab | antico quelli che facevano sacrifizii, o quelli per cui si |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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il sistema de' Manichei, che insegnavano essere esistiti | ab | aeterno due principii indipendenti, l' uno buono e causa |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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ancora abusano della proposizione 55: « Deus non potuisset | ab | initio talem creare hominem, qualis nunc nascitur, » |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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consultare, nel suo solido trattatello De propositionibus | ab | ecclesia damnatis (2). Quivi riprende, tra gli altri |
Antropologia soprannaturale Vol.II -
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di enti a lavorare una parte della grand' opera da essa | ab | eterno contemplata, ora licenziando l' arguzia degli |
Introduzione alla filosofia -
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sua impresa di realizzare il sistema da lui disegnato | ab | eterno, e nella creazione cominciato (1). Dopo aver |
Introduzione alla filosofia -
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« Significatio nominis » dic' egli, « accipienda est | ab | eo quod intendunt communiter loquentes (1) » Il perchè |
Introduzione alla filosofia -
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