Questa proprietà del sangue, che è caratteristica ed immutabile per ogni individuo, è ereditaria, e pare che sia determinata da due coppie allelomorfe Aa, e Bb, di cui i dominanti producono gli agglutinogeni A e B, i recessivi le agglutinine: perciò gli individui con formula genetica in cui esistono due dominanti (AABB, AABb, AaBB, AaBb) appartengono al gruppo AB; quelli in cui esiste un sol dominante (AAbb, Aabb, e aaBB, aabB) ai gruppi A e B rispettivamente; quelli recessivi (aabb) al gruppo 0 Secondo il matematico Bernstein (1925) si tratterebbe invece di tre allelomorfi multipli, che egli indica con A, B, R, combinati fra di loro a due a due. Quest’ipotesi darebbe ragione della frequenza dei varî gruppi molto meglio di quella delle due coppie di allelomorfi (ipotesi di V. Dungern e Hirszfeld). .
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Ab X aB = AaBb
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AB X ab = AaBb oppure, nel secondo caso contemplato:
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Gli ibridi hanno dunque la costituzione AaBb, e, se, nei loro gameti, A e B e a e b possono combinarsi in tutti i modi (eccettuate l’unione di A con a e di B con b, non consentite dal principio della purezza dei gameti) è chiaro che si dovranno formare quattro categorie di gameti, egualmente numerose, sia nella linea maschile, come in quella femminile. E precisamente, i gameti degli ibridi saranno:
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risultato AaBb; Aabb; AaBb; aabb,
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Reincrociando ad esempio un eterozigote AaBb con aabb, si ha:
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