Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: a1

Numero di risultati: 16 in 1 pagine

  • Pagina 1 di 1

Elementi di genetica

413636
Giuseppe Montalenti 1 occorrenze
  • 1939
  • L. Cappelli Editore
  • Bologna
  • biologia
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

A1, cioè con una media a 1, superiore ad a. Se perdurano le condizioni per cui i plus varianti si trovano avvantaggiati, alla terza generazione si avrà una curva A1, con media e così di seguito. Si ha cioè un graduale spostamento della media verso valori più alti; la specie si evolve acquistando di mole nel corso delle generazioni. Naturalmente se gli spostamenti della media sono piuttosto piccoli, si richiederà un gran numero di generazioni per avere un effetto sensibile. Ciò che si è detto per la statura, si può ripetere per tutti gli altri caratteri.

Pagina 45

L'evoluzione

446901
Montalenti, Giuseppe 1 occorrenze

Una volta compiuto il salto mutativo, il gene si riproduce così com’è conservando le nuove caratteristiche, fino a che, per effetto di una nuova mutazione non sia trasformato in un altro allele a1, oppure ritorni allo stato primitivo A (mutazione inversa). Esempi di mutazioni, cioè di caratteri dovuti a mutazioni se ne trovano dovunque purché si osservino animali o piante allo stato selvatico o domestico: l’albinismo, così comune in ogni gruppo di animali, e i vari altri colori del pelo e delle penne, il pelo di tipo angora, il muso del bull-dog, le corna lunghe o corte dei bovini, l’assenza di corna, forme e colori diversi dei fiori, forma delle foglie, attitudini fisiologiche varie, come il singolare modo di camminare dei topi cosiddetti danzatori, o di volare dei colombi capitombolanti, istinti diversi come quelli del cane da caccia, o da traino, o da guardia, e mille e mille altri esempi che chiunque può facilmente ricavare dalla propria esperienza, sono altrettanti casi riconducibili, in ultima analisi, a una sola mutazione, oppure alla cooperazione di parecchie mutazioni geniche.

Pagina 176

L'origine dell'uomo e la scelta in rapporto col sesso

456306
Carlo Darwin 2 occorrenze
  • 1871
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

. – A1 Esemplare, da Natal, detto. - B Esemplare, da Giava, superficie superiore dell’ala posteriore. – B1 Esemplare, da Maurizio, detto.

Pagina 393

In alcuni esemplari (a, fig. 52) larghi spazi sulla superficie superiore delle ali sono di color nero, e comprendono macchie irregolari bianche; e da questo stato si può segnare una compiuta graduazione fino ad un ocello discretamente perfetto (A1), e questo risulta dalla contrazione delle macchie irregolari di colore. In un’altra serie di esemplari si può tener dietro ad una graduazione da minutissime gocce bianche, circondate da una linea nera (B), appena visibile, a grandi ocelli perfettamente simmetrici (B1)Questa incisione è stata fatta da un bel disegno che molto cortesemente fece per me il sig. Trimen; vedi pure la sua descrizione della prodigiosa somma di variazione nella colorazione e nella forma delle ali di questa farfalla, nella sua Rhopalocera Africae Australis, p. 186. Vedi pure un interessante scritto del rev. H. H. Higgins, sulla origine degli ocelli nei Lepidotteri nel Quarterly Journal of Science, luglio 1868, p. 325.. In simili casi lo sviluppo di un ocello perfetto non richiede un lungo corso di variazioni e di scelta. Negli uccelli ed in molti altri animali sembra, dalla comparazione di specie affini, che le macchie circolari siano sovente generate dallo spezzarsi e dal contrarsi delle striscie. Nel fagiano Tragopan le deboli linee bianche della femmina rappresentano le belle macchie bianche del maschioJerdon, Birds of India, vol. III, p. 517.; e si può osservare qualche cosa di consimile nei due sessi del fagiano Argo. Comunque sia, le apparenze appoggiano fortemente la credenza che, da una parte, una macchia scura è sovente formata da ciò che la materia colorante viene portata da un punto centrale ad una zona circondante che viene resa così più chiara. E, d’altra parte, che spesso una macchia bianca si forma da ciò che il colore vien tolto via da un punto centrale, cosicchè si accumula in una zona circondante più scura. Nei due casi l’effetto è un ocello. La materia colorante sembra essere in una quantità quasi costante, ma è nuovamente distribuita sia in maniera centripeta, sia in modo centrifugo. Le penne della gallina di Guinea comune presentano un buon esempio di macchie bianche circondate da zone più scure; e ovunque le macchie bianche sono grandi e stanno vicine le une alle altre, le zone circondanti scure divengono confluenti. Nella stessa copritrice delle ali del fagiano Argo si possono vedere macchie scure circondate da una zona pallida, e macchie bianche da una zona scura. Così la formazione di un ocello nel suo stato più semplice sembra essere una cosa semplice. Ma non pretendiamo di dire con quanti successivi stadi gli ocelli più complessi che sono circondati da molte zone successive di colore siano stati generati. Ma pensando alle penne zonate dei meticci derivanti da polli differentemente coloriti, e alla straordinaria variabilità degli ocelli di molti Lepidotteri, la formazione di questi begli ornamenti non può essere un processo molto complicato, e probabilmente dipende solo da qualche lieve e graduato mutamento della natura dei tessuti.

Pagina 393

Lezioni di meccanica razionale. Volume primo

507784
Tullio Levi Civita - Ugo Amaldi 1 occorrenze

. , talché si ha T A1 = T A, T B 1 = T B. La condizione di aderenza (n. 25) del tratto di cinghia sulla gola di C l potrà così essere scritta

Pagina 720

Problemi della scienza

526039
Federigo Enriques 5 occorrenze

. , ha questo significato, che: nell'associare le varie rappresentazioni an, facciano corrispondere ad un punto la serie dei segmenti An A, termini del gruppo A1 A2 ...., di cui nelle singole rappresentazioni suddette appariscono indiscernibili gli estremi.

Pagina 192

Sieno A1, A2 .... An.... i punti suddetti, definiti da una certa costruzione ripetibile, entro il segmento a, e procedenti, p. es., da sinistra verso destra. Rispetto ad una immagine concreta an di a, codesti punti, da uno di essi in poi, diverranno indiscernibili; p. es., la serie di punti An + 1 A + 2 .... verrà percepita come un punto solo. Ma il valore dell'indice n che qui interviene può variare colla scelta della immagine (a n) di a , e ritenersi, dipendentemente da questa, così grande come si vuole.

Pagina 192

A1 + A2 + ...,

Pagina 238

A1 A2 ...;

Pagina 238

a1 m1 + a2m2+...,

Pagina 238

Storia sentimentale dell'astronomia

535432
Piero Bianucci 1 occorrenze

Intorno a1 1950 il dibattito tra i sostenitori delle due teorie era vivace. Fu allora che Hoyle, durante un programma radiofonico della BBC, per deridere gli avversari coniò l’espressione “Big Bang”, “grande scoppio”. In realtà rese loro un servizio: nel tentativo di denigrare il modello cosmologico rivale l’aveva battezzato con la maestria di un pubblicitario.

Pagina 255

Sul clima di Vigevano. Risultati di osservazioni fatte in questa città per 38 anni (1827-1864) dal cavaliere Dott. Siro Serafini calcolati e dedotti da G. V. Schiaparelli

535780
Schiaparelli, Giovanni Virginio 1 occorrenze
  • 1868
  • Francesco Vallardi
  • Milano
  • meteorologia
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

A1 contrario la quasi uniforme larghezza della striscia compresa fra le due curve dei giorni sereni e nuvolosi dimostra, che il numero dei giorni misti varia poco da una stagione all’altra, non oscillando che lievemente intorno al suo valore medio. Si paragoni altresì la colonna IX della tavola I. L’andamento dei suoi numeri è molto irregolare, per guisa che non è facile indicare le epoche in cui i giorni misti hanno il maximum ed il minimum di frequenza. Onde avere una idea più precisa della loro distribuzione, noi faremo la perequazione dei numeri della colonna IX, cioè sostituiremo a ciascuno di essi la media che si ottiene sommandolo coi due precedenti e coi due seguenti e dividendo per 5. Questa operazione, il cui scopo è di attenuare gli errori accidentali provenienti dalla insufficiente copia delle osservazioni, darà in luogo della colonna IX, la seguente serie molto più regolare.

Pagina 9

Sulla origine della specie per elezione naturale

537183
Carlo Darwin 3 occorrenze
  • 1875
  • Unione Tipografico-Editrice
  • Torino
  • Scienze
  • UNIPIEMONTE
  • w
  • Scarica XML

Dopo questo intervallo nel diagramma si suppone che la varietà a1 abbia dato origine alla varietà a2, la quale, secondo il principio di divergenza, differirà dallo stipite A più della varietà a1. Supponiamo che la varietà m1 abbia prodotto due varietà, cioè m2 ed s2, diverse fra loro, e più considerevolmente dissimili dal loro stipite comune A. Si potrebbe continuare questo processo, per mezzo di una gradazione analoga, per una lunghezza indeterminata di tempo. Alcune di queste varietà producendo soltanto una sola varietà dopo ogni migliaio di generazioni, altre invece dando luogo a due o tre varietà e finalmente alcune rimanendo invariabili. Così le varietà o i discendenti modificati, derivanti dal progenitore comune A, cresceranno di numero in generale e divergeranno nel carattere. Sul diagramma tale processo venne seguìto fino a diecimila generazioni; e sotto una forma più condensata e semplificata fino a quattordicimila.

Pagina 105

Questo caso sarebbe rappresentato nel diagramma, se tutte le linee che partono da A fossero, tolte, eccettuate quelle di a1 ed a10. Così, per esempio, il cavallo da corsa ed il cane da ferma inglesi hanno, a quanto pare, progredito ambedue, divergendo lentamente dal carattere del loro stipite originario, senza produrre alcuna nuova ramificazione o razza.

Pagina 106

Se, per esempio, i generi a1, a5, a10, f8, m3, m6, m9, fossero dissotterrati, queste tre famiglie sarebbero tanto strettamente collegate insieme, che probabilmente dovrebbero unirsi in una sola grande famiglia, quasi nella stessa guisa come avviene coi ruminanti e con certi pachidermi. Qui però alcuno potrebbe contestare che i generi estinti possono chiamarsi intermedi pei caratteri, servendo essi a connettere i generi viventi di tre famiglie, e non sarebbe fuori di proposito, perchè quei generi non sarebbero intermedi direttamente, ma bensì per lungo ed involuto andamento attraverso a molte forme affatto differenti. Se molte forme estinte fossero scoperte sopra una delle linee orizzontali di mezzo, vale a dire, sopra una delle formazioni geologiche (per esempio, sopra il num. VI), ma non se ne trovasse alcuna al disotto di questa linea, allora soltanto le due famiglie a sinistra (cioè a14, ecc., b14, ecc.) dovrebbero riunirsi in una sola famiglia; e le altre due famiglie (cioè a14 ad f14, comprendenti cinque generi, ed o14 ad m14) rimarrebbero distinte. Queste due famiglie però sarebbero meno distinte fra loro di quel che fossero prima della scoperta dei fossili. Se, per modo d'esempio, supponiamo che i generi estinti delle due famiglie differiscano fra loro per una dozzina di caratteri, in tal caso quei generi avrebbero differito per un numero minore di caratteri, nel periodo antico segnato col numero VI; perchè, a questo stadio più remoto di sviluppo, essi non differivano tanto dal comune progenitore dell'ordine quanto se ne allontanarono posteriormente. Così è avvenuto che i generi antichi ed estinti sono spesso, di qualche piccolo grado, intermedi nel carattere fra i loro discendenti modificati o fra i loro parenti collaterali.

Pagina 310

Teoria della relatività dell'Eistein. Esposizione elementare alla portata di tutti

539679
Harry Schmidt 1 occorrenze

I punti su la retta A: a1 a2, a3 (vedi figura 2) rappresentano le posizioni del treno, ad esempio dopo un secondo, due secondi, tre secondi; i punti su la retta B: b1, b2, b3, rappresentano le Fig.2> posizioni della palla dopo un secondo, due secondi, tre secondi.

Pagina 23