Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIFI

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L'Europa delle capitali

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Argan, Giulio 1 occorrenze

A1 contrario delle grandi figurazioni storico-religiose, che tendono a suscitare una condizione di eccitata meraviglia, le figurazioni devozionali tendono a determinare nel devoto una condizione di umiltà, la sola attitudine possibile nel rivolgersi a Dio: come quello della preghiera, il tono della comunicazione visiva è sommesso, fervido, insistente. Evitandosi di proposito il discorso brillante, si ricorre volentieri a un linguaggio che sarebbe eccessivo chiamare arcaico, ma che può ben dirsi artificialmente invecchiato: è il caso, in Italia, del Sassoferrato, in Spagna, dello Zurbarán. Poiché il fatto visivo vuol essere soltanto guida e quasi suggerimento sussurrato al devoto in preghiera, l’impiego di un linguaggio dimesso e talvolta logoro non esclude affatto l’impiego di altri modi famigliari: spunti vernacoli, dialettali si trovano già nelle immagini devozionali di Ludovico Carracci e si accentuano in altri bolognesi, come il Guercino, il Reni, il Centino. A Napoli, nei dipinti dell’Eremo di Camaldoli, il Gramatica arriva a figurazioni addirittura popolaresche, che verosimilmente traducono in immagine i sermoni quaresimali. Il livello artistico delle figurazioni devozionali è spesso, e quasi intenzionalmente, modesto: tipico fenomeno del tempo è il formarsi di un'arte popolare ispirata e guidata dall'alto, e largamente diffusa, per mezzo della stampa, a scopo di devozione e di propaganda. Ma quando il tono s’innalza senza trapassare nella rettorica delle figurazioni storiche, si ha talvolta una vera e propria lirica religiosa. Lo si vede nelle immagini austere, prive dell’unzione così frequente nello stesso Murillo, di Philippe de Champaigne, che adotta un eloquio severamente classico, poussiniano, ma senza alcun interesse per il mondo d’immagine ad esso collegato e per puro rigore giansenistico; e, più ancora, nel maggior “lirico” del Seicento, Georges de La Tour, che attraverso l'esperienza caravaggesca risale a un arcaismo serrato, che lo accosta addirittura ai grandi maestri del Quattrocento francese.

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Manuale per i dilettanti di pittura a olio, acquerello, miniatura, guazzo, pastello e pittura sul legno (paesaggio, figura e fiori)

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Ronchetti, Giuseppe 1 occorrenze
  • 1902
  • Ulrico Hoepli Editore Libraio della Real Casa
  • Milano
  • manuale di pittura
  • UNIFI
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Nello stesso modo, cioè, col trasportare successivamente le tratte a A, d D, b B, sulla linea di terra, alla sinistra dei punti a, d, b, e col congiungere al punto di distanza i punti G, N, M, otterrete i punti a1 b1 d1. Congiungendo i punti c1 a1, b1 d1 avrete la posizione prospettica del quadrato A B C D, il che può rappresentare la pianta della casupola di nostra conoscenza. Ora, provate a prolungare i lati c1 a1 e d1 b1 vedrete che si incontreranno nello stesso punto sulla linea d’orizzonte, il quale sarà il punto di fuga dei lati C A e D B del quadrato A B D C, guardato dal punto di stazione dirimpetto al punto di vista V.

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Cucina borghese semplice ed economica

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Vialardi, Giovanni 1 occorrenze

. - Preparate e fate cuocere un bordo tutto finito come s'è detto sopra N. 47, ponetegli entro delle pere o mele cotte (Vedi appresso N. 55) a forma piramidale; sbattete quindi 5 bianchi d'uova in neve ferma, aggiungeteli 2 ettogrammi di zucchero bianco pesto ed un po' di scorza di limone raschiata, copritene con questo la composta ben liscia e mettetene in un cartocchio di carta col quale decorerete la composta a vostro genio (Vedi disegno, tav. 7, fig. 23, 24 e 25); spolverizzata ben di zucchero, posta a1 forno poco caldo fatela cuocere adagio, d'un bel color dorato e asciutta, e servitela calda. Potete farla sul piatto senza bordo disposta allo stesso modo.

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