Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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le straordinarie avventure di Caterina

215672
Elsa Morante 27 occorrenze
  • 2007
  • Einaudi
  • Torino
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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molto piú coraggioso e importante, si vedeva, e chiese a Piuma: — Perché mai quell'aria compunta? Subito Piuma sollevò le spalle e la testa e fece un

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anni quando scrisse le storie del presente libro, e ne disegnò le figure. A quel tempo, essa non aveva nessun Editore. Aveva due gatti di diversa

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per salutare, e gridava: — Addio, brava Grigia! Vieni a trovarmi, qualche volta! — Bah! — disse il povero mercante. — Andiamo a fare una passeggiatina

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ciò era molto triste; inoltre il tempo era scuro, e Caterinuccia aveva paura. Dovete compatirla perché era piccola. Spesso pensava a Rosetta e a

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a un bellissimo mattino d'estate, con tanto sole che le ali delle rondini in cielo parevano rosse. Certamente questo sogno speciale fu mandato come

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che non ha piú bisogno di bambinaia perché lui oramai ha imparato a soffiarsi il naso. - Mi basterebbe il contorno d'insalata senza la carne. - Non

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E la povera Caterina si mise a piangere, perché era piccola e sola e la nera e brutta notte cominciava a scendere. E quella stupida di Bellissima non

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- Sì. - E ci starai, allora. Tanto non servi a niente e non sei buona a niente. Se valessi almeno un centesimo ti venderei e mi comprerei una mollica

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ammirazione. — E codesta donnettina, chi è? La vostra servetta? — chiese la signora Guardaboschi, accennando a Caterí, la quale, sentendo che si parlava di

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avrà né padre né madre, — osservò una fata. — Già, ma allora, per chi mette in serbo tutti quei soldi? Le fate cominciarono a discutere animatamente

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Caterina era molto confusa mentre saliva la scala d'oro del castello, anche perché due o tre lucciole si misero a ridere vedendo che le si era

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di quella posizione e lanciò il suo pugnale in direzione di Tit. Tit si chinò in avanti con mossa ful- minea, e il pugnale andò a conficcarsi nel muro

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Tit rimase un po' di tempo profondamente assorto. Poi si mise a passeggiare guardando il soffitto, e si ricordò di Caterí: — Puoi cominciare a farti

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soffitto si mise a ballare. Una foglia di quercia si affacciò e gentilmente si mosse per fare da ventaglio. Tit si sollevò con fatica, e alla vista di

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Caterinuccia; per mostrare come, si distese a terra, e allora Tit, al pensiero di una simile scomodità, le dichiarò eterna riconoscenza. E per non

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viva che mangia lo zucchero afferrandolo a volo e un pappagallo che dice a Pippo: — Buon giorno, padrone —. Di guardia sta un cane che è bravissimo a

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, corre a nascondersi. E il povero mercante ricominciò ad arruffarsi la barba. Tit guardò lontano, verso i suoi chiostri pieni di principesse, e poi guardò

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il pranzo e si ripulí bene le mani con uno strofinaccio, prima di andare incontro a Tit e a Caterí. — Sono contenta che la brava Grigia abbia trovato

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fermarsi proprio là. In fretta si alzò e disse: — Buon giorno! — Non ci vedeva bene a causa delle lagrime ed era tanta la sua confusione che non si

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L'automobile cominciò a dire: Tuff! Tuff!Tuff!, per far sapere che era pronta, e la Principessa fece un inchino e disse: — Addio —. Poi, guardando

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Udita che ebbe questa canzone, Caterí si mise a dormire, contenta, con Bellissima ai piedi del letto. Quella sera corse subito verso il Palazzo del

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trovarono piú nessuno; tutti gli autocarri erano partiti e solo il signor Negretti era rimasto a terra. Subito montò sull'asino per inseguire gli autocarri

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va quel Negretti? — il canino rispose subito: — Bene! Bene! Si figuri che mi chiama perfino Eccellenza! — e se ne andò a dormire, dondolando la coda

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fila gli idoli, le palme, eccetera, e in mezzo a musiche di ogni genere celebrarono il matrimonio della signorina Alberelli col signor Negretti. Il

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ha scacciati perché avevamo fatto l'elemosina a un povero vecchio. — Sí, sí, — aggiunse Piuma, piangendo, — un povero vecchio, senza casa né tetto! Uh

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, perché il pessimo Pic già non li sentiva piú. Era scomparso, e certo oramai cominciava a spendere quelle magnifiche cento lire. Ahimè! Ora tutta la folla

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Elsa Morante Le straordinarie avventure di Caterina Disegni in nero e a colori dell'autrice Einaudi

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Pagina Frontespizio

Pane arabo a merenda

219735
Antonio Ferrara 23 occorrenze
  • 2007
  • Falzea Editore
  • Reggio Calabria
  • paraletteratura-ragazzi
  • UNICT
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Tornando a casa Maristella è caduta. La ruota anteriore della sua bici ha incontrato un sasso e si è impennata. C'è di buono che Maristella non

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Il pomeriggio sto davanti al supermercato. Vendo accendini, però aspetto pure che i clienti carichino la spesa in macchina e poi riporto a posto il

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Antonio Ferrara è nato a Portici, in provincia di Napoli. A Napoli ci è rimasto fino all'età di ventuno anni. Adesso vive a Novara con la moglie

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impazzire. Un giorno è venuta a bussare alla nostra porta. Ero a casa da solo. - Sono venuta a chiederti dove fai la pipì — ha detto con la sua

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Non mi fissa mai direttamente. Si ferma a quattro passi di distanza e si siede sulla coda. Resta così per un po', poi si alza e raggiunge la

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Quando suona i nostri vicini corrono a sentirlo e ognuno gli porta qualcosa da mangiare, da bere o da vestirsi, così ogni volta Aziz se ne va via con

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fin quasi a cadere, ma poi miracolosamente resta sempre in equilibrio. A un semaforo rosso mollo la bici sul marciapiede, tiro fuori il fazzoletto e

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ascoltarmi quando suono il tamburo. Lei fa danza moderna e a volte balla mentre io suono. Mi chiede spesso della mia città d'origine, Casablanca. A

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- Andiamo? — urlo nel citofono senza scendere dalla bici. - Dove? — gracchia la voce di Maristella nel microfono. - A trovare Aziz. Non si era già

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, quando mi va di suonare, mi chiudo dentro l'armadio. Quando la mia zia preferita, Kamala, è venuta a trovarmi, ho messo su un concertino mica male

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Aldo è il più ricco della classe. Dice che ha una bella camera con tante cose da far vedere, ma che di rado viene qualcuno a vederle. - Io le vedrei

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Oggi in classe ero distratto. Non riuscivo a non pensare a Maristella. La maestra improvvisamente mi ha chiesto: - Nadir, dimmi due pronomi. - Chi

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Il nonno ha novantun anni e ancora tanta voglia di vivere. Il papà mi ha raccontato che l'anno scorso un giornalista della televisione andò a

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Oggi avevamo verifica di italiano. Prima la maestra ha spiegato l'importanza delle virgole, a che servono e quando si usano. Ci ha spiegato che le

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La maestra ha detto alla mamma che sono un bambino orgoglioso. Cercherò nel dizionario il significato di questa parola. A me, invece, ha detto che

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. Gabriele, e non riesco a concentrarmi. Mi piacerebbe avere un cane così, tutto nero come lui. Lo chiamerei Nerone. - Non so proprio dove hai la testa

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. Luca però è uno spilungone e í suoi pantaloni per me erano troppo lunghi. Quando li ho provati Andrea e sua madre hanno cominciato a ridere come due

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a Novara, nel quartiere di Sant'Agabio. È più povero di noi. Vive e dorme in una casa con una porta di lamiera. La lamiera si accartoccia in un punto

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Aziz è molto agile. Sembra fatto apposta per arrampicarsi sugli alberi o per camminare sui muriccioli. Quando viene a casa nostra va dritto filato in

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Pago il mio cuscus, sistemo il mio carrello e recupero i miei due euro... Ricomincio a lavorare. Accompagno le signore profumate alla macchina, le

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Lavoro dalle quattro e mezzo del pomeriggio fino alle sette e mezzo, cioè da quando chiude la scuola a quando chiude il supermercato. Alle otto sono

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A Livio, che ci ha creduto. Ad Arianna, che ci ha creduto e mi ha aiutato a non perdere il filo.

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Pagina dedica

Chi sono p. 8 I jeans » 10 A scuola » 12 Casa sua » 14 Lavoro » 16 A casa » 18 La vicina » 20 Casablanca » 22 Il nonno » 26 La nebbia » 28 Aldo e suo

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