A NINO MARTOGLIO.
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Don Pietro Sbano si era affacciato alla finestra della sua villetta, com'egli aveva la vanità di chiamare quella casa rustica a due piani, con stalla
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Il fuoco covava sotto la cenere, e il canonico Rametta s'incaricava, a fin di bene, di tenerlo vivo. Buona pasta d'uomo, un po' corto di cervello
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Saputo che quella mattina l'usciere era venuto a rilasciare al barone la citazione del tribunale, tutti i figli si erano radunati in camera della
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Zingàli, ostinato; testardo,imperioso fin con la madre, che non osava di resistergli. - Egli sa meglio di noi quel che fa! - diceva la baronessa a
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, sgombrata dalla catinella la seggiola, la offriva a don Pietro brontolando: - Voscenza ci benedica! Si accomodi. - Eh! Questo tempaccio! - fece don
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della sua mamma, che andava attorno a impagliare seggiole, ad acconciare pentole, catinelle e piatti rotti, pei quali portava al braccio la sporta col
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delle merci che poi, di mano in mano, egli faceva trasportare nel negozio. Era stato costretto a cercare un'altra casa e, invece di affittarla
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ai prezzi, al peso, alla qualità delle merci e già svelta nel servire coloro che venivano a chiedere cosettine di facile spaccio giornaliero. Presto si
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- E Marina? - È rimasta a casa. - Malata? - Di nervi, pare! - Lo dici in un modo!... Avete leticato? Perchè? - Per niente. - Siete due bambini
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. Don Carlo Parlato, il suocero, andava e veniva dalla camera di sua figlia. Pentita di quel che aveva fatto, essa lo mandava a pregare il marito perchè
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riattamento che venivano allestiti là di faccia per trasformare le due botteghe di erbaiuoli destinate a sede del Fascio dei Reduci. Ma il Sindaco o gli altri
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E così don Pietro Sbano si trovò su le braccia, come diceva lui, la figlia dello Storto. Era tornato alla villetta a capo chino, con le mani dietro
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Fino a che si era trattato di non spendere nulla, la signora Li 'Nguanti non solamente non avea fiatato, ma aveva preso parte attiva all'agitazione
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la mattina dopo disse al marito: - Ora basta; siete assessore. Pensate a vostra figlia piuttosto. Don Mimmo volle fare l'assessore davvero. Poteva
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di quei fascicoli così difficili a ritrovare nell'incredibile confusione in cui eran tenuti. Gli avevo detto una volta: - Se vuole, li riordino io
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, di manoscritti. - E la signorina non ha voluto essere aiutata neppure nel mettere a posto ogni cosa.... Caro mio, per parecchi giorni non mi sono
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altro! Seppi, dopo, che la signora Garacci aveva ripetuto due volte il giochetto e le era riuscito a maraviglia. Seppi che i pensionanti chiamavano
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Dopo il quarantotto, s'era lasciato crescere la barba come protesta contro i Borboni. A lui la polizia non dava noia perchè lo sapeva innocuo
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volontario, e passeggiava su e giù per la terrazza a testa bassa, con le braccia dietro la schiena, raso, senza un pelo su la faccia, perchè la polizia
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Nuovo re, nuova legge. Questa volta lo zi' Croce era tornato a casa senza aver veduto neppure da lontano il fumo delle fucilate. Aveva preso le
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trovato una coraggiosissima donna la quale si era rassegnata a sposarlo e gli aveva regalato due figli diritti come fusi. Il nomigliolo però era rimasto
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A Pietro Vetère, pigro ed egoista, non era passata neppure una volta pel capo la domanda: - Ma questa povera creatura, giovane e bella, non si annoia
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anni ed anni, ogni giorno, a ora fissa, verso le cinque pomeridiane, il notaio deponeva la penna, chiudeva nell' armadio atti, registri, minute, staccava
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Un mese dopo, una mattina, di buon'ora, ecco uscire di casa dal notaio la chioccia coi pulcini, e lui dietro; andavano a vedere il posto della casa
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notaio, che cominciava a sentire gli acciacchi della vecchiaia, aveva passato terribili nottate e bruttissime giornate col vento di levante che urlava e
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vedersele spighire in casa. E perciò dava ragione a sua moglie che timidamente gli diceva: Bisogna pensarci! Ma in che modo? Conducendole alla fiera
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strada provinciale. Questa qui una torre del tempo dei Saraceni. L'avevano ridotta a campanile della chiesa accanto; ma ora è vietato suonare le
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anche tre o quattro malati poveri per assisterli e sovvenirli di medicine, di un po'di carne pel brodo, giacchè, a Ràbbato i poveri avevano orrore
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Le sere di estate, appena l'omo tornava dalla campagna, marito e moglie si sedevano davanti a l'uscio, col bambino su le ginocchia, orgogliosi di lui
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Per Rosa e suo marito, il giorno della loro andata a Caltagirone a prendere il bambino, il giorno in cui lo avevano menato a scuola, e l'altro che
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, e non sapeva discorrere d'altro con le persone a cui portava le citazioni e gli atti uscerili, quasi che tutti dovessero interessarsi di quella sua
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, vestite a festa, si erano radunate in casa di donna Sara. Ce n'era voluto per indurre Benigna ad andare anche lei; infatti quella mattina ella s'aggirava
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Il prete era a pie' della gradinata scavata nel vivo masso, col sagrestano e l'Eremita. La cavalcatura del prete, legata a un albero, mangiava
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dispiacere, oltre al Santissimo Cristo alla Colonna, tenne broncio anche a Santa Agrippina che lo aveva costretto in quel bel modo a imparentarsi con un
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a Domeneddio - lo ha tutti i giorni, come suol dirsi, tra piedi: - Signore, rivelatemi tre numeri, tre soli, di quelli che usciranno sabato prossimo
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Vedendo il viso sconvolto di donna Ortensia, don Pietro le aveva domandato: - Che cosa c'è di nuovo? - Niente; badate a mangiare voscenza. Andava
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Ci mancava ora quel buon cristiano del cavalier Ferro! Gli si era piantato davanti, mentre don Pietro, a capo chino, ruminando la risposta di Tinu
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Nè domani, nè dopo otto giorni! Era sparito anche Tinu Mèndola. La madre protestava ad alta voce in faccia a don Pietro andato a chiederle notizie
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aveva parecchi anche questa volta, ma il pensiero tornava con strana insistenza, a dispetto di tutto, a occuparsi e preoccuparsi della Trisuzza e della
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avrebbero visto arrivare. Mulinava il predicozzo da fare a quei due per indurli a mettersi presto in grazia di Dio col santo sacramento del
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Non sapeva decidersi a dire: Vado via. Trovandosi a due passi dalla Trisuzza, non voleva tornarsene a casa, lasciandola là quasi tra le mani dei
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Oh! Gli sembrava proprio di essere il buon pastore che riconduce all'ovile la pecorella smarrita! Ed ora che poteva riflettere tranquillamente a
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proprio a lui ancora in fasce per paura forse che il padre di esso, giuocatore indurito, non la avesse venduta o caricata di ipoteche prima che il
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mettersi a letto senza cena. Credeva di avere la febbre. - Come siamo fragili! - pensava. - Perdiamo la testa in un baleno! Non voleva, riconoscere che
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voscenza per serva! In casa sua, anche senza salario. È il padre della carità voscenza; ha fatto tanto bene a tanti! Purtroppo, tanto bene a tanti! Ma
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andato difilato dalla madre di Tinu Mèndola. La gna Carmina stava su l'uscio a filare. - Vostro figlio? Non si è più fatto vedere. Dov'è? - Che ne so
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e la vegliava, per impedirle, a modo suo, di tornare a smarrirsi. E a donna Ortensia, che nei primi giorni brontolava scandalizzata che un sant'uomo
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pure altre faccende da sbrigare durante la giornata in Catania. Don Calogero, lo scrivano, veniva a svegliare il portinaio, accendeva, salendo, il lume
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davanti a l'assoluta autorità del padre, così ora la baronessa, le figlie e i tre maschi tacevano e tremavano davanti a lui. Purchè non pretendessero di
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