Ad 8h 10m la testa della cometa, considerata nel crepuscolo ancor forte, sembra stare esattamente in mezzo a β e γ e Ursae minoris (dunque = 2m, 5
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A poca distanza (forse 15'') dalla base del pennacchio la nebulosità è terminata abbastanza nettamente in tutta la sua larghezza, in linea retta
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(Tav. I). Coda bifida. A partir dalla metà l’intervallo fra i due rami nel cannocchiale da teatro pare del tutto oscuro, non così ad occhio nudo. Il
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Nella figura (Tav. IV, primo disegno a sinistra nella serie inferiore) i contorni più forti indicano maggiore intensità di luce.
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In questa medesima sera la cometa fu osservata dal signor barone Dembowski a Gallarate, il quale mi comunicò le annotazioni seguenti, col permesso di
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Verso 9h 3/4 determinai l’angolo di posizione della coda considerata nel suo complesso e trovai 46°, 8: quello del raggio più splendente (a destra
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(Tav. I). Coda trifida, disegnata a 10h 30m: nella figura il ramo anteriore è troppo più divergente del vero dal ramo di mezzo: e presso la stella 67
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(Tav. IV). A 9h 1/2 lo zampillo all’origine fa angolo di circa 30° coll’asse della coda: è curvo, e lungo forse 90” o 100”. Il nucleo pare una stella
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Ad 8h 50m il capo della cometa mi sembra di due gradi più chiaro che β Ursae minoris e di due gradi inferiore a η Ursae majoris. (Ambe queste stelle
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La figura generale della Tav. V è disegnata a 11h 40m. A meno di un grado dalla testa esce una barba dal lato sinistro della coda, che diverge
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La testa della Cometa (Tav. I) a 9h 45m misura 20' nel senso parallelo alla coda, 24' nel senso perpendicolare: la coda alla radice è larga 16'. Il
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La coda è larga, ma poco splendente; ad occhio nudo la direzione iniziale accenna a ζ Herculis (Tav. III): mentre nel cannocchiale questa direzione
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è di 10.a grandezza, e fa coll'asse della coda un angolo di circa 60° nel senso indicato dalla figura. Oltre a questo vi è un ampio settore, che si
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ad Antares fra le nubi. Il nucleo pareva di 5.a grandezza. La coda era pallida e ridotta a 4° o 5° di lunghezza. Non fu possibile fare altre
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questo splendore intrinseco non crebbe che nel rapporto di uno a cinque fra il tempo in cui la Cometa cominciò a diventar visibile ad occhio nudo e il
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condotti a concludere, che
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di tutte le altre code, che la Cometa svilupperà nei suoi successivi ritorni. Ciò porta a pensare, che nel centro di tutte le svariate apparizioni di
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Il 24 agosto «il getto luminoso è diviso in due parti d’intensità luminosa diversa: a 12h 30m la sua estensione lungo l'asse principale è di 2' 1/2 o
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Il 30 agosto «il getto è ben visibile, ed inclina ora dal lato australe» cioè a destra dell’asse della Cometa. Dal disegno originale questa
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Il 20 agosto «lo zampillo è bello a vedersi, e declina dal parallelo forse 10° nella direzione precedente australe» . Ciò indicherebbe una deviazione
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Del resto le difficoltà, inerenti a questo genere di misura basterebbero per sé a spiegare le variazioni dei numeri della 3.a colonna, eccettuati
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Il 7 agosto col binocolo si poteva seguire per 7 gradi, era convessa verso il mezzodì e si allargava alquanto alla fine a modo di pennacchio; il
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Il 13 si poteva (cessato l’impedimento della Luna) seguirla per 2°: era larga, rosseggiante e mal definita. In questo giorno cominciò a mostrarsi la
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Il 14 non si poteva seguirla che per 2° ed era debole. Fino a questo giorno non si accenna che la coda fosse divenuta visibile all’occhio nudo.
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Riguardo alla coda I è da notare che essa è piegata in avanti, cioè verso la parte del cielo, a cui tende la Cometa, e ciò non solo apparentemente ma
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Le osservazioni sulla grande Cometa del 1862, che qui si rendono di pubblica ragione, hanno ormai dieci e più anni di data. A questa tardanza già non
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costretti ad ammettere, che questa deviazione reale in principio sia stata di 50° e di 60° o più, e che poco a poco sia venuta decrescendo fino a 10° con
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repellente potrà deviare la coda poco a poco dalla sua direzione iniziale, avvicinandola sempre più a quella del raggio vettore, e la ridurrebbe alla
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deviazione anteriore dell’ultima estremità della prima coda provenga dall’influenza repellente delle due code posteriori. E se questo è vero, saremo condotti a
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questa supposizione può bastare, almeno prossimamente, a spiegare la dilatazione di quelle code, che sono foggiate a guisa di conoide parabolico. Ma io
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2.° L’andamento che prendono le code nello spazio. Sotto questo riguardo basterà riferirsi alla teoria di Bessel, a cui spesso si suol dare il nome
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A 11h 25m l’aspetto generale della Cometa è simile a quello di jeri; la coda però non appare più lunga di un grado, ed è più larga di jeri. Anche la
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A 11h 19m determinai l’angolo di posizione della coda coll’aiuto di un micrometro a sbarre rettilinee e dalla media di due misure trovai 311°, 9. Non
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10h. — Il nucleo è ancora cresciuto di splendore e tutta la cometa, vista ad occhio nudo, equivale perfettamente ad una stella di 5.a grandezza. La
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10h 25m — Aria cattiva. Negli intervalli più favorevoli la coda arriva fino a un grado e mezzo di lunghezza; essa è diffusa e larga 7 a 8 minuti
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grande diametro. La luce della Cometa diffondendosi in modo uguale, produceva un’impressione intieramente simile a quella delle stelle, e la
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L’angolo di posizione della coda principale è stato misurato due volte. A 10h 40m da due misure trovai 313° 4; a 13h 0m da tre misure dedussi 310°, 5
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Sotto il 3 di Agosto non trovo osservazioni: il tempo fu annuvolato nelle ore che a ciò sarebbero state opportune.
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Nel Plössl il nucleo appare abbastanza bene condensato. Il diametro del capo ha 8' a 10'. La coda principale appare larga altrettanto.
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Ad occhio nudo la testa della cometa è precisamente uguale a Piazzi VI 201, o forse un grado di più (dunque 4m, 7). Nel cannocchiale da teatro la
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Malgrado la Luna, la Cometa è visibile all’occhio nudo: a 9h stimai fosse eguale a ζ Ursae Minoris. Nel cannocchiale da teatro si vedono tracce
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Argelander nell’Uranometria nova dà a ζ Ursae Minoris la grandezza 4, 3.
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Il cattivo tempo impedisce le osservazioni da parecchi giorni. Oggi a 14h 1/2 la testa ad occhio nudo appare di 4.a grandezza, ed è visibilissima
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Considerata ad occhio nudo la Cometa nel crepuscolo finiente parve eguale a γ Cephei (dunque della grandezza 3m, 3). Nel cannocchiale da teatro si
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Ad occhio nudo (Tav. I) la direzione iniziale della coda presso la radice passa a 2/5 da ζ e a 3/5 da ε dell’Orsa Minore. Il lato australe rade la
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Minoris a 1/5 della distanza da δ e a 4/5 della distanza da ε. La coda poi arriva colla sua estremità fino alla stella Piazzi XIII 263.
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A 9h 45m l’insieme della testa ha uno splendore esattamente intermedio a β e γ dell’Orsa Minore (Secondo Argelander β Ursae Minoris = 2m, 0: γ Ursae
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La testa ad occhio nudo sembra perfettamente uguale a γ Ursae Minoris (3m, 0 secondo Argelander).
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A 8h 50m nel Plössl la Cometa appare ancora zoppa (Tav. IV). Ma la vera coda è formata da un raggio più luminoso, che esce dritto e simmetrico dal
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Nel Plössl la figura del capo differisce poco da quella del giorno 14, continua la forma gibbosa. La larghezza della coda alla radice è 12' a 15'.
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