Incomincio anche oggi dall'arrosto ... lo voglio mangiare | a | modo mio! Che buon odore! ... (Mangiando avidamente.) Fate |
LE ULTIME FIABE -
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Che buon odore! ... (Mangiando avidamente.) Fate entrare | a | una a una le persone che vogliono udienza. |
LE ULTIME FIABE -
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buon odore! ... (Mangiando avidamente.) Fate entrare a una | a | una le persone che vogliono udienza. |
LE ULTIME FIABE -
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| a | Sua Maestà! Salute a Sua Maestà! (Si ode un prolungato |
LE ULTIME FIABE -
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a Sua Maestà! Salute | a | Sua Maestà! (Si ode un prolungato squillo di tromba.) |
LE ULTIME FIABE -
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avete fatto tanto male | a | tutti ... lasciatemi dire ... che nessuno, naturalmente, |
LE ULTIME FIABE -
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lasciatemi dire ... che nessuno, naturalmente, può pensare | a | farvi un po' di bene. Per questo voi siete destinato a |
LE ULTIME FIABE -
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a farvi un po' di bene. Per questo voi siete destinato | a | morire il giorno delle nozze della Reginotta! Però ... Però |
LE ULTIME FIABE -
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Regina! Io, intanto, mangio la frutta. (Torna | a | sedersi a tavola, e sbuccia e mangia fichi, prugne, pere, |
LE ULTIME FIABE -
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Regina! Io, intanto, mangio la frutta. (Torna a sedersi | a | tavola, e sbuccia e mangia fichi, prugne, pere, pesche, |
LE ULTIME FIABE -
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non parla, le ripete:) Regina, raccontate ... (E si rimette | a | mangiare la frutta.) |
LE ULTIME FIABE -
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| a | tal punto molte voci. Gli assembrati si levano come un sol |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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un sol uomo, e iportabandiere del giornalismo cominciano | a | sfilare dinanzi al padiglione. - Sai tu - chiede a Foscolo |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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a sfilare dinanzi al padiglione. - Sai tu - chiede | a | Foscolo l'Alfieri - a quanti ascendano i nuovi organi di |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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al padiglione. - Sai tu - chiede a Foscolo l'Alfieri - | a | quanti ascendano i nuovi organi di mistificazione che oggi |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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i nuovi organi di mistificazione che oggi si istituirono | a | Milano per la bisogna delle elezioni? ... - Da seicento ad |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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onta di tante circostanze | a | noi sfavorevoli. A Mentana, io ho veduto i mercenari |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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onta di tante circostanze a noi sfavorevoli. | A | Mentana, io ho veduto i mercenari fuggire colle baionette |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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ha brontolato anche oggi perché sono stato tutto il giorno | a | pescare; ma il peggio è che, avendo il vestito buono, ho |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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calzoni e una macchia di sugna alla giacchettina. Tornando | a | casa, verso le cinque, son salito su dall'usciolino di |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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su dall'usciolino di cucina, per cambiarmi il vestito. | A | pranzo mia sorella mi ha detto: - Giannino, anche oggi è |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mi ha detto: - Giannino, anche oggi è venuto il maestro | a | fare il rapporto della tua assenza; se seguiti così, lo |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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lo dirò certamente al babbo... quando torna. - Domani andrò | a | scuola. - Meno male. E hai portato a casa un altro |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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torna. - Domani andrò a scuola. - Meno male. E hai portato | a | casa un altro serpente? - Ho risposto di no, che uno |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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all'impuro fuoco. Forse perdona, forse perdona il Signore | a | lui, non a te, mai. |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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fuoco. Forse perdona, forse perdona il Signore a lui, non | a | te, mai. |
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali) -
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se vi rassegnerete | a | rinunziare di essere Re ... e a distribuire al popolo quel |
LE ULTIME FIABE -
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se vi rassegnerete a rinunziare di essere Re ... e | a | distribuire al popolo quel che avete mangiato in tanti anni |
LE ULTIME FIABE -
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l'alba. | A | poco a poco, dietro gli alberi, il cielo si schiarisce fino |
LE ULTIME FIABE -
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l'alba. A poco | a | poco, dietro gli alberi, il cielo si schiarisce fino al |
LE ULTIME FIABE -
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voglio farne l'esperimento | a | mie spese ... Ed ecco, dal dispiacere mi si è smosso di |
LE ULTIME FIABE -
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dal dispiacere mi si è smosso di nuovo l'appetito! Anche | a | voi, è vero, Eccellenza? |
LE ULTIME FIABE -
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(A tutti indicando il Reuccio e la Reginotta:) ono venuta | a | posta per loro! (Prende per mano il Re e la Regina, e li fa |
LE ULTIME FIABE -
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giorno sono rana - il Reuccio e la Reginotta hanno impedito | a | quelle ... (indica le Cameriere) a quelle talpe, di |
LE ULTIME FIABE -
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Reginotta hanno impedito a quelle ... (indica le Cameriere) | a | quelle talpe, di ammazzarmi a sassate! |
LE ULTIME FIABE -
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... (indica le Cameriere) a quelle talpe, di ammazzarmi | a | sassate! |
LE ULTIME FIABE -
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Re, il Reuccio e la Reginotta si precipitano riconoscenti | a | baciare le mani alla Fata.) |
LE ULTIME FIABE -
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pochi giorni dopo, andò in camera | a | cercare il suo babbo (il quale si era corretto del |
STORIE ALLEGRE -
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"Che ti ha fatto?" "Con la scusa che ho sbagliato | a | rispondere nell'Aritmetica, mi ha messo in penitenza ... " |
STORIE ALLEGRE -
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carabinieri! ... " "Senti, babbo; io non voglio più andare | a | scuola." "Io farei come te. A che serve la scuola? La |
STORIE ALLEGRE -
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io non voglio più andare a scuola." "Io farei come te. | A | che serve la scuola? La scuola non è altro che un supplizio |
STORIE ALLEGRE -
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perché l'Aritmetica non vuole entrarmi nella testa! Sta' | a | vedere che un libero cittadino non è padrone di non saper |
STORIE ALLEGRE -
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dovessero studiare! ... " "Pretensioni ridicole! Se viene | a | dirlo a me, non dubitare che lo servo io." "Dovresti andare |
STORIE ALLEGRE -
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studiare! ... " "Pretensioni ridicole! Se viene a dirlo | a | me, non dubitare che lo servo io." "Dovresti andare a |
STORIE ALLEGRE -
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dirlo a me, non dubitare che lo servo io." "Dovresti andare | a | trovarlo!" "Vi anderò sicuro: e gli dirò che i maestri |
STORIE ALLEGRE -
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che i loro scolari sappiano la lezione ... ma obbligarli | a | studiare, no, no, mille volte no." "La volontà è libera, ne |
STORIE ALLEGRE -
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ragioni! Che forse la parola venne data all'uomo, perché | a | scuola stesse zitto? Lascia fare a me: domani vado a |
STORIE ALLEGRE -
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data all'uomo, perché a scuola stesse zitto? Lascia fare | a | me: domani vado a trovarlo, e gli dirò il fatto mio." |
STORIE ALLEGRE -
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perché a scuola stesse zitto? Lascia fare a me: domani vado | a | trovarlo, e gli dirò il fatto mio." |
STORIE ALLEGRE -
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la più agognata per il nostro Gigino era il cappello | a | tuba. Un giorno, sfogandosi con la Veronica, la cameriera |
STORIE ALLEGRE -
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la Veronica, la cameriera che per il solito lo accompagnava | a | spasso, arrivò fino a dire: "Credilo, Veronica, per un |
STORIE ALLEGRE -
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che per il solito lo accompagnava a spasso, arrivò fino | a | dire: "Credilo, Veronica, per un cappello a tuba darei |
STORIE ALLEGRE -
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arrivò fino a dire: "Credilo, Veronica, per un cappello | a | tuba darei tutti i miei libri di scuola." "O perché non se |
STORIE ALLEGRE -
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"E perché ridi?" domandò Gigino impermalito. "Rido, perché | a | vedere un ragazzo, come lei, col cappello a tuba, mi |
STORIE ALLEGRE -
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"Rido, perché a vedere un ragazzo, come lei, col cappello | a | tuba, mi parrebbe di vedere un fungo porcino." "Povera |
STORIE ALLEGRE -
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ti compatisco ... " "La mi compatisca quanto la vuole, ma | a | me i ragazzi vestiti da ominini grandi mi somigliano tante |
STORIE ALLEGRE -
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via di sotterfugio; e ritiratosi nella sua camera, si pose | a | spazzolarlo e a strigliarlo, come se fosse stato un |
STORIE ALLEGRE -
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e ritiratosi nella sua camera, si pose a spazzolarlo e | a | strigliarlo, come se fosse stato un cavallo. Quel povero |
STORIE ALLEGRE -
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povero cappello in alcuni punti era diventato bianchiccio | a | cagione del pelo andato via: ma Gigino, senza perdersi |
STORIE ALLEGRE -
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del naso. Gigino non se ne dette per inteso: e andandosi | a | guardare nello specchio, cominciò a dire gongolando dalla |
STORIE ALLEGRE -
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per inteso: e andandosi a guardare nello specchio, cominciò | a | dire gongolando dalla gioia: "Ecco qui ... non sono più il |
STORIE ALLEGRE -
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mi riconoscerebbe! ... Bisogna convenire che il cappello | a | tuba è quello che fa parere uomini ... Se gli uomini |
STORIE ALLEGRE -
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... E il maestro? ... Scommetto che, se andassi | a | scuola con questo cappello, anche il maestro avrebbe un po' |
STORIE ALLEGRE -
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delle botteghe." "Che mi credi un ragazzo?" E senza stare | a | dir altro, Gigino ritornò in camera; e dopo due minuti era |
STORIE ALLEGRE -
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mezzo alla strada, con in testa il suo bellissimo cappello | a | tuba, ritinto a nuovo. La gente si voltava a guardarlo, e |
STORIE ALLEGRE -
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con in testa il suo bellissimo cappello a tuba, ritinto | a | nuovo. La gente si voltava a guardarlo, e rideva: ma lui si |
STORIE ALLEGRE -
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cappello a tuba, ritinto a nuovo. La gente si voltava | a | guardarlo, e rideva: ma lui si pavoneggiava ed era contento |
STORIE ALLEGRE -
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Gigino incontrò due monelli di strada, che incominciarono | a | girargli d'intorno e a fargli delle grandi riverenze e dei |
STORIE ALLEGRE -
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di strada, che incominciarono a girargli d'intorno e | a | fargli delle grandi riverenze e dei grandi salamelecchi, |
STORIE ALLEGRE -
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con quanto fiato avevano in gola: "Sor Dottore, buon giorno | a | lei! ... Ben arrivato sor Dottore!" Altri monelli |
STORIE ALLEGRE -
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cosa per aver le ali come un uccello e tornarsene volando | a | casa dalla sua mamma, si provò più volte a farsi largo e a |
STORIE ALLEGRE -
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volando a casa dalla sua mamma, si provò più volte | a | farsi largo e a svignarsela, ma i monelli, riunitisi in |
STORIE ALLEGRE -
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a casa dalla sua mamma, si provò più volte a farsi largo e | a | svignarsela, ma i monelli, riunitisi in cerchio, gli |
STORIE ALLEGRE -
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gridò piangendo. "Io vado per i fatti miei, e non do noia | a | nessuno ... e non voglio che nessuno dia noia a me ... " |
STORIE ALLEGRE -
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non do noia a nessuno ... e non voglio che nessuno dia noia | a | me ... " "Bravo Cappellone, urlò un ragazzaccio, più |
STORIE ALLEGRE -
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testa. Figuratevi lo scoppio delle risate! Appena tornato | a | casa, il nostro amico si chiuse in camera per bagnarsi con |
STORIE ALLEGRE -
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fresca un bel graffio sul naso, raccapezzato in mezzo | a | quel gran parapiglia. |
STORIE ALLEGRE -
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una Strega mi ha detto: Se vuoi campare fino | a | cento anni devi chiedere al Re una porzione di capretto ... |
LE ULTIME FIABE -
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porzione di capretto ... Maestà, Maestà fatemi campare fino | a | cento anni! |
LE ULTIME FIABE -
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un paio di mesi da vere talpe! (Le Cameriere cominciano | a | rattrappirsi, e, trasformate in grosse talpe, si dànno a |
LE ULTIME FIABE -
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a rattrappirsi, e, trasformate in grosse talpe, si dànno | a | scavarsi le tane.) |
LE ULTIME FIABE -
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porta era dedicata | a | Venere, forse per l'amenità e piacevolezza del luogo. Era |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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già chiamata Vercellina, perchè da essa si va direttamente | a | Vercelli; indi Magenta in memoria della battaglia |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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in quel borgo il 4 giugno 1859, che portò la libertà | a | Milano. _ Dalla porta stessa entrò nel 1805 Napoleone I, |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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_ Dalla porta stessa entrò nel 1805 Napoleone I, che veniva | a | Milano a cingere la celebre corona ferrea. Nella casa al |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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stessa entrò nel 1805 Napoleone I, che veniva a Milano | a | cingere la celebre corona ferrea. Nella casa al numero 9, |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
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terribile prova della lontananza e dell'isolamento, tornava | a | Milano più innamorato che mai, coll'anima piena di |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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principali città dell'Unione, soffermandosi di preferenza | a | Berlino, a Pietroburgo, a Parigi, a Pest, dove era stato |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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città dell'Unione, soffermandosi di preferenza a Berlino, | a | Pietroburgo, a Parigi, a Pest, dove era stato chiamato per |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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soffermandosi di preferenza a Berlino, a Pietroburgo, | a | Parigi, a Pest, dove era stato chiamato per dirigervi i |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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di preferenza a Berlino, a Pietroburgo, a Parigi, | a | Pest, dove era stato chiamato per dirigervi i suoi |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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Unione alla classe dei nullabbienti. Era venuto da Pest | a | Parigi colla ferrovia a pressione atmosferica; da Parigi a |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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nullabbienti. Era venuto da Pest a Parigi colla ferrovia | a | pressione atmosferica; da Parigi a Saint Jean de Maurienne |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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a Parigi colla ferrovia a pressione atmosferica; da Parigi | a | Saint Jean de Maurienne colla Messaggeria pneumatica dei |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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munizione, fuggire davanti ai nostri giovani militi. | A | Mentana, per un’ora, i volontari hanno potuto passeggiare |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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del campo di battaglia sopra mucchi di cadaveri nemici. Ma | a | Mentana dopo l’eroismo di tanti prodi caduti e mutilati sul |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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e quella voce ebbe colore di un fatto positivo talché | a | me stesso fu assicurato da gente che veritiera mi sembrava, |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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coll’aggiungervi: «gli ho veduti». Maledizione! Fino | a | che punto può giungere la perversità umana! e quale lezione |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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Ricordiamola questa recente storia: poi ditemi come si fa | a | non intingere la penna nel fiele, a non temperarla col |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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poi ditemi come si fa a non intingere la penna nel fiele, | a | non temperarla col pugnale! |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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portanti le note giornaliere dal dieci settembre fino | a | questo giorno, e riferire l'itinerario di ciascun |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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di chimica onde sia ponderata e decomposta. - Numero sette: | a | voi quest'altro cartone! fate l'inventario dei mobili, |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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dall'alto del suo pulpito, non cessava di impartire ordini | a | questi e a quelli. I suoi occhi grigi mandavano faville. In |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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del suo pulpito, non cessava di impartire ordini a questi e | a | quelli. I suoi occhi grigi mandavano faville. In termine di |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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i vostri duecento magnetizzatori hanno durato molta fatica | a | trattenere la nave per dieci minuti, vuol dire che abbiamo |
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navi volanti ne abbiamo trovato una perfettamente identica | a | questa ... Lo stesso disegno ... la stessa forza ... lo |
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non c'è dubbio ... Ah! ah! ... Questa nave fu fabbricata | a | Rio Janeiro dagli industriali Thompson e Stefany ... tre |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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tre anni sono, e fu venduta al Primate Michelet, il quale | a | sua volta la cedette al Bonafous pel servizio della retta |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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la cedettero ai Calzado, fabbricatori di carte da giuoco | a | Madrid, poi ... poi ... Dacché i Calzado vennero sfrattati |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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fu riveduta e segnalata da parecchi aereoscopi, dapprima | a | Torino, poi a Napoli, quindi a Parigi, più tardi a |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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e segnalata da parecchi aereoscopi, dapprima a Torino, poi | a | Napoli, quindi a Parigi, più tardi a Pietroburgo, a |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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aereoscopi, dapprima a Torino, poi a Napoli, quindi | a | Parigi, più tardi a Pietroburgo, a Berlino, a Lucerna. |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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dapprima a Torino, poi a Napoli, quindi a Parigi, più tardi | a | Pietroburgo, a Berlino, a Lucerna. Confrontiamo le date di |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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poi a Napoli, quindi a Parigi, più tardi a Pietroburgo, | a | Berlino, a Lucerna. Confrontiamo le date di queste |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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quindi a Parigi, più tardi a Pietroburgo, a Berlino, | a | Lucerna. Confrontiamo le date di queste apparizioni colla |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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Ci siamo ... ! Ecco ... ! Sta bene! ... L'avrei indovinato; | a | Torino una sorpresa notturna alle guardie del tesoro reale; |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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Torino una sorpresa notturna alle guardie del tesoro reale; | a | Napoli una sottrazione di monete antiche al pubblico Museo; |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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Napoli una sottrazione di monete antiche al pubblico Museo; | a | Parigi vincite considerevoli al maccao per parte di un |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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vincite considerevoli al maccao per parte di un truffatore; | a | Pietroburgo, a Vienna, a Lucerna altri fatti dell'egual |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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al maccao per parte di un truffatore; a Pietroburgo, | a | Vienna, a Lucerna altri fatti dell'egual genere ... |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
maccao per parte di un truffatore; a Pietroburgo, a Vienna, | a | Lucerna altri fatti dell'egual genere ... Dapertutto, |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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notti consecutive fece delle ascensioni fuori di torno, | a | fanali spenti. Eh! di là! Numero quattordici! conducetemi |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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... E noi lo conosceremo ... perdio! E s'io riesco | a | pigliar in mano un filo della matassa ... giuro districarla |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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un lungo viaggio! ... Il Torresani accennò col dito | a | diversi subalterni, i quali immediatamente gli si fecero |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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domando se anche ai tempi dell'inquisizione s'è mai pensato | a | infliggere un si terribile supplizio a un povero innocente. |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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s'è mai pensato a infliggere un si terribile supplizio | a | un povero innocente. Ma tutto ha un limite, e io comincio a |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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a un povero innocente. Ma tutto ha un limite, e io comincio | a | ribellarmi a questa indegna persecuzione. Un'ora fa sono |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Ma tutto ha un limite, e io comincio a ribellarmi | a | questa indegna persecuzione. Un'ora fa sono entrato in |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e ho messo una manciata di sale nella cazzeruola dove era | a | cuocere lo stufato. Il bello è che oggi c'è a pranzo anche |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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dove era a cuocere lo stufato. Il bello è che oggi c'è | a | pranzo anche l'avvocato Maralli! Meglio così: io in camera |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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con tutto quel sale, e sceso al pianterreno sono andato | a | far capolino all'uscio della stanza da desinare. È stato |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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momento ha messo in bocca un pezzo di stufato e s'è messo | a | tossire e a sbuffare come se avesse ingoiato un mulino a |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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messo in bocca un pezzo di stufato e s'è messo a tossire e | a | sbuffare come se avesse ingoiato un mulino a vento. Tutti |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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a tossire e a sbuffare come se avesse ingoiato un mulino | a | vento. Tutti si son messi a dire: - Che è? Che cos'è stato? |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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se avesse ingoiato un mulino a vento. Tutti si son messi | a | dire: - Che è? Che cos'è stato? - Ah!... Assaggiatelo!... - |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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generale di tosse e starnuti e tutti hanno incominciato | a | urlare: - Caterina! Caterina! - Io non ne potevo più dal |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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alle sei di mattina, in carrozza... Credono di farla | a | me, ma io starò all'erta! |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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ma quella fu proprio una disgrazia. Ero con Carluccio | a | giocare a palla in quella stanza, con l'uscio chiuso, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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fu proprio una disgrazia. Ero con Carluccio a giocare | a | palla in quella stanza, con l'uscio chiuso, perché Virginia |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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di mia sorella, per vedere se rimbalzava di più, andava | a | colpire lo specchio sul cassettone, che, com'è naturale, si |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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una bottiglia d'acqua di Colonia. Allora pensammo di andare | a | giocare in giardino; ma ecco che dopo pochi minuti comincia |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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giocare in giardino; ma ecco che dopo pochi minuti comincia | a | pioviscolare. Fummo costretti a rifugiarci in soffitta e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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dopo pochi minuti comincia a pioviscolare. Fummo costretti | a | rifugiarci in soffitta e rovistare tutte quelle antichità. |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e rovistare tutte quelle antichità. Quando più tardi andai | a | pranzo, mi misi addosso una vecchia zimarra del nonno, che |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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| A | Domenico Oliva questo lavoro è fraternamente dedicato L.Z. |
Il maleficio occulto -
|
dedicato L.Z. L.Z.Dopo Roberta, romanzo pubblicato nel 1897 | a | Milano ed oggi esaurito, io mi son taciuto circa |
Il maleficio occulto -
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eran per darmi qualche ricompensa. Chiamato da Firenze | a | Modena per fondare e dirigere un giornale politico |
Il maleficio occulto -
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quei di Modena conoscon bene ed ancor oggi rammentano. Solo | a | Roma, nell'autunno del 1900 potei riprendere e condurre a |
Il maleficio occulto -
|
a Roma, nell'autunno del 1900 potei riprendere e condurre | a | termine il presente lavoro e pubblicarlo dapprima in |
Il maleficio occulto -
|
è uno scrigno chiuso, e nulla vieta, anzi tutto concorre | a | far credere che i più inestimabili tesori vi sian |
Il maleficio occulto -
|
dei miei lavori letterarii, e la critica giungerà presto | a | confortare questa mia spontanea e sincera dichiarazione. |
Il maleficio occulto -
|
ai miei sonni quieti: forse, ripubblicandola e ritoccandola | a | mano a mano che se ne esaurivan le edizioni, mi sarebbe |
Il maleficio occulto -
|
sonni quieti: forse, ripubblicandola e ritoccandola a mano | a | mano che se ne esaurivan le edizioni, mi sarebbe stato |
Il maleficio occulto -
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di autore sdegnoso e superbo, capace e nolente. Ma perché? | A | dispetto dei molti disinganni dei quali l'Arte e l'Italia |
Il maleficio occulto -
|
non sempre l'articolo pel giornale e la novella giovano | a | estrinsecare interamente un pensiero, ho lavorato con |
Il maleficio occulto -
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con fiducia, forse con l'incoscienza di tutti gli artisti, | a | questo romanzo, e temo che presto mi metterò a un altro. Nè |
Il maleficio occulto -
|
gli artisti, a questo romanzo, e temo che presto mi metterò | a | un altro. Nè so, veramente, ciò che io ne attenda, se non |
Il maleficio occulto -
|
del mondo, se fossero ben diretti, marinari non secondi | a | nessuno? E tutti questi vantaggi, tutti questi favori della |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
di organizzare un esercito nazionale che potrebbe stare | a | fronte dei primi eserciti del mondo si contenta, |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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eserciti del mondo si contenta, agglomerando carabinieri, | a | guardie di sicurezza e di finanza di ridurre l’arte di |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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di sicurezza e di finanza di ridurre l’arte di governo | a | sprecare il denaro della nazione in spaventose spese |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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al punto da far compassione per non volerla mettere in mano | a | gente onesta e capace. E Marina ed Esercito se ne udite gli |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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ed Esercito se ne udite gli ufficiali: non sono capaci | a | far la guerra a chicchessia e solo si adoprano a reprimere |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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se ne udite gli ufficiali: non sono capaci a far la guerra | a | chicchessia e solo si adoprano a reprimere le aspirazioni |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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capaci a far la guerra a chicchessia e solo si adoprano | a | reprimere le aspirazioni nazionali, ad appoggiare gli atti |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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ancora di un prigioniero che ignoti nemici trascinano | a | una misteriosa destinazione. Sperò di trovare il signor |
ARABELLA -
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della Scala, dove convengono la sera gli uomini d'affari | a | consultare gli ultimi telegrammi di borsa, e incontrò per |
ARABELLA -
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mal vestito che da qualche tempo veniva nello studio | a | discorrere in gran segretezza col padrone. Il pignoratario |
ARABELLA -
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col padrone. Il pignoratario lo chiamò e cominciò | a | fargli un gran discorso a proposito del Mornigani e d'una |
ARABELLA -
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pignoratario lo chiamò e cominciò a fargli un gran discorso | a | proposito del Mornigani e d'una villa sul lago di Como... |
ARABELLA -
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villa sul lago di Como... ma Ferruccio non aveva il capo | a | queste cose. Lo piantò, traversò di nuovo la piazza della |
ARABELLA -
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approfittando delle prime giornate di primavera, uscivano | a | passeggiare in mezzo allo splendore delle loro belle |
ARABELLA -
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il suo riposo. Ferruccio traversò la piazza del Duomo quasi | a | corsa. In tre minuti fu in via Torino a chiedere del |
ARABELLA -
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del Duomo quasi a corsa. In tre minuti fu in via Torino | a | chiedere del principale. "Lui non c'è," disse la portinaia |
ARABELLA -
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"C'è la signora?" domandò esitando. "Lei sì, ma non so se | a | quest'ora può ricevere. Provi." Il ragazzo cominciò a |
ARABELLA -
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so se a quest'ora può ricevere. Provi." Il ragazzo cominciò | a | montare le scale a due gradini per volta. Arabella non era |
ARABELLA -
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ricevere. Provi." Il ragazzo cominciò a montare le scale | a | due gradini per volta. Arabella non era una conoscenza |
ARABELLA -
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delle monache, quando veniva in casa sua in Carrobbio | a | portare il pane e il latte della colazione. Ma la signora, |
ARABELLA -
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la prima volta, quando presso le feste di Natale venne | a | raccomandare la povera Stella. Incontratisi, avevano |
ARABELLA -
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e di morti o per meglio dire parlò lei, perché in quanto | a | lui, preso dalla soggezione e dal rispetto per la bella |
ARABELLA -
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e nossignora. La padroncina aveva promesso di raccomandarlo | a | suo suocero e forse Ferruccio dovette a lei se il |
ARABELLA -
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di raccomandarlo a suo suocero e forse Ferruccio dovette | a | lei se il principale gli aumentò lo stipendio alla fine |
ARABELLA -
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della bellezza e della bontà della sposina, poi | a | un tratto cessò di parlarne e non la nominò più come se |
ARABELLA -
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che il discorso cadeva naturalmente o era condotto da altri | a | nominare la signora Arabella, il ragazzo (e a vent'anni |
ARABELLA -
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da altri a nominare la signora Arabella, il ragazzo (e | a | vent'anni egli si sentiva un vero ragazzo) procurava di |
ARABELLA -
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come fanno certi timorati di Dio, quando sono costretti | a | guardare in faccia a una bella creatura. Da solo a solo, |
ARABELLA -
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timorati di Dio, quando sono costretti a guardare in faccia | a | una bella creatura. Da solo a solo, specialmente di notte, |
ARABELLA -
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a guardare in faccia a una bella creatura. Da solo | a | solo, specialmente di notte, quando si svegliava in mezzo a |
ARABELLA -
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a solo, specialmente di notte, quando si svegliava in mezzo | a | un sogno lusinghiero, si compiaceva di contemplarla nel |
ARABELLA -
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sogno lusinghiero, si compiaceva di contemplarla nel buio, | a | occhi aperti. Capiva che era una sciocchezza, una baia, un |
ARABELLA -
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tiene sopra un povero altare di campagna: finché si abituò | a | riporre la bella visione tra le squallide idee della sua |
ARABELLA -
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pagine della sua Filotea una splendida immagine di pizzo | a | fondo d'oro, a cui dava ogni tanto un'occhiata per far |
ARABELLA -
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sua Filotea una splendida immagine di pizzo a fondo d'oro, | a | cui dava ogni tanto un'occhiata per far belli gli occhi. |
ARABELLA -
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godeva insomma castamente di un bene, che non rubava | a | nessuno, e che nessuno gli poteva rubare, perché veniva |
ARABELLA -
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Questo primo fuoco del giovine commesso si sarebbe spento | a | poco a poco da sé, divorato da qualche altro fuoco più |
ARABELLA -
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primo fuoco del giovine commesso si sarebbe spento a poco | a | poco da sé, divorato da qualche altro fuoco più naturale, |
ARABELLA -
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alla famiglia Maccagno non avesse trascinato anche lui | a | dividere le ansie e i patimenti della poverina. Gli |
ARABELLA -
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non fece che ribadire e dare consistenza di patimento | a | un sentimento, a cui non aveva ancora trovato un nome. Fu |
ARABELLA -
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ribadire e dare consistenza di patimento a un sentimento, | a | cui non aveva ancora trovato un nome. Fu questo patimento |
ARABELLA -
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trovato un nome. Fu questo patimento che, traboccando | a | suo dispetto, gli trasse un fiume di lagrime il giorno che |
ARABELLA -
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gli trasse un fiume di lagrime il giorno che aiutò | a | portare la povera signora svenuta su per le scale. Fu |
ARABELLA -
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Cascine in cerca della signora Beatrice e che lo persuase | a | rimanere in una casa, dove ormai capiva di non aver più |
ARABELLA -
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Così il male, come la macchia d'olio, dilatandosi, usciva | a | deturpare le anime più innocenti. Era orribile il pensiero |
ARABELLA -
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suo padre dovesse andare in prigione! Ed egli aveva fino | a | ieri mangiato il pane di questo prepotente! Non capiva |
ARABELLA -
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alla signora Arabella." "Una disgrazia? venga avanti, vado | a | vedere se è ancora su. Di solito si ritira presto." La |
ARABELLA -
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il giovane nel salotto da pranzo, collocò una lampada | a | globo di vetro sul caminetto e andò ad avvertire la |
ARABELLA -
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tutte le forze della sua vita. Si pentiva d'essere venuto | a | confessare la sue vergogne alla signora, come se temesse di |
ARABELLA -
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che non si sarebbe mosso di lì, prima d'aver parlato | a | lei, la sola in cui c'era a sperare qualche cosa di bene. E |
ARABELLA -
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di lì, prima d'aver parlato a lei, la sola in cui c'era | a | sperare qualche cosa di bene. E stava così assorto, le mani |
ARABELLA -
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| a | terra presso la porta. |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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Quella mattina, dunque, appena Cecchino Bellucci venne | a | sedermi accanto in scuola, lo trattai di vigliacco perché |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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mi spiegò che in questi giorni essendo i suoi genitori | a | Napoli per la malattia di suo nonno, che sarebbe il babbo |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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accolto in casa del suo zio Gaspero il quale lo mandava | a | prendere a scuola tutti i giorni con l'automobile per lo |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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in casa del suo zio Gaspero il quale lo mandava a prendere | a | scuola tutti i giorni con l'automobile per lo scioffèr, e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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per lo scioffèr, e che perciò non poteva trovarsi | a | solo a solo con me, almeno per un certo tempo. Dietro |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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per lo scioffèr, e che perciò non poteva trovarsi a solo | a | solo con me, almeno per un certo tempo. Dietro queste |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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tempo. Dietro queste spiegazioni mi calmai, e ci mettemmo | a | discorrere dell'automobile che è una cosa che mi interessa |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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pareva impossibile che lasciassero l'automobile nelle mani | a | un ragazzetto come Cecchino Bellucci. E siccome glielo |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Detto fatto, una mezz'oretta prima dell'uscita cominciai | a | dimenarmi sulla panca, finché il professor Muscolo i disse: |
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il corpo, - risposi. - Non ne posso più... - Allora vada | a | casa... tanto c'è poco all'uscita. - E io, come s'era |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Lo scioffèr discese, e quando fu entrato nella Banca, | a | un cenno di Cecchino, montai su e mi misi a sedere accanto |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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nella Banca, a un cenno di Cecchino, montai su e mi misi | a | sedere accanto a lui. - Ora vedrai se so mandarla anche da |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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un cenno di Cecchino, montai su e mi misi a sedere accanto | a | lui. - Ora vedrai se so mandarla anche da me, - mi disse. - |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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di gran carriera. Io lì per lì mi divertii molto e mi misi | a | sonar la tromba a tutt'andare ed era un ridere a veder |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Io lì per lì mi divertii molto e mi misi a sonar la tromba | a | tutt'andare ed era un ridere a veder tutta la gente |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e mi misi a sonar la tromba a tutt'andare ed era un ridere | a | veder tutta la gente sgambettar di qua e di là per |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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velocità vertiginosa, tanto che non si respirava. Cecchino | a | un tratto lasciò il manubrio e si abbandonò sul sedile, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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come un cencio lavato. Dio mio, che momento! Solamente | a | ripensarci, mi sento rizzare i capelli sulla testa. |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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come una saetta, urlò con una voce formidabile che arrivò | a | coprire il rumore dell'automobile: - L'osso del collo!... - |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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rotte altre ossa non meno utili. Io ricordo appena che | a | un certo punto vidi dinanzi a me sorgere a un tratto dalla |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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utili. Io ricordo appena che a un certo punto vidi dinanzi | a | me sorgere a un tratto dalla terra come un grande fantasma |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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appena che a un certo punto vidi dinanzi a me sorgere | a | un tratto dalla terra come un grande fantasma bianco che si |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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sull'automobile... e poi più nulla. Dopo ho saputo che | a | una svoltata della strada eravamo andati contro una casa, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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del Bellucci con un'altra automobile, che era corso | a | prendere a nolo appena si era accorto della nostra fuga, e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Bellucci con un'altra automobile, che era corso a prendere | a | nolo appena si era accorto della nostra fuga, e ci |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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nostra fuga, e ci trasportò tutti e due all'ospedale dove | a | Cecchino ingessarono la gamba destra e a me il braccio |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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all'ospedale dove a Cecchino ingessarono la gamba destra e | a | me il braccio sinistro. Io non mi potevo muovere, e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Io non mi potevo muovere, e dovettero accompagnarmi | a | casa in lettiga. Certo è stato un brutto azzardo, e i miei |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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è stata anche una bella soddisfazione per me il raccontare | a | tutti quelli che son venuti a farmi visita questa mia |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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per me il raccontare a tutti quelli che son venuti | a | farmi visita questa mia avventura: descrivendo la nostra |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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descrivendo la nostra corsa vertiginosa che faceva ripetere | a | ciascuno: - È stata una vera e propria corsa alla morte, |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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e propria corsa alla morte, come quella di Parigi! E oltre | a | questo, ho la soddisfazione di aver vinto a quello sballone |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Parigi! E oltre a questo, ho la soddisfazione di aver vinto | a | quello sballone di Cecchino Bellucci dieci pennini nuovi e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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qui! Via le bestie immonde! E alzatosi furibondo cominciò | a | malmenare, a percuotere le figlie, a spingerle, a |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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bestie immonde! E alzatosi furibondo cominciò a malmenare, | a | percuotere le figlie, a spingerle, a inseguirle attraverso |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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furibondo cominciò a malmenare, a percuotere le figlie, | a | spingerle, a inseguirle attraverso le sale, i giardini, i |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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cominciò a malmenare, a percuotere le figlie, a spingerle, | a | inseguirle attraverso le sale, i giardini, i cortili, fino |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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chiamandole coi nomi delle figlie; poi le condusse | a | palazzo, le fece salire a mensa, sui seggi delle tre |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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delle figlie; poi le condusse a palazzo, le fece salire | a | mensa, sui seggi delle tre Principesse: - Chiaretta, |
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dentro? E le baciava amorosamente. Tutta la Corte, seduta | a | mensa, rideva. Il Re aggrottò le ciglia. - Perché si ride? |
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in prigione, nei sotterranei delle torri. E riprese | a | baciare le tre bestie che grugnivano. La Corte rideva. - |
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cameriste. Il re le voleva vicine sempre, le accompagnava | a | passeggio, a mensa, a Corte, alle danze, ai ricevimenti. E |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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Il re le voleva vicine sempre, le accompagnava a passeggio, | a | mensa, a Corte, alle danze, ai ricevimenti. E ovunque le |
LA DANZA DEGLI GNOMI E ALTRE FIABE -
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voleva vicine sempre, le accompagnava a passeggio, a mensa, | a | Corte, alle danze, ai ricevimenti. E ovunque le tre scrofe |
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sono stato | a | girare col cavalier Metello che è un signore amico dì |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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la storia d'ogni monumento dall'a alla zeta. Mi ha portato | a | vedere il Colosseo che anticamente era un anfiteatro dove |
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schiavi con le bestie feroci, e le matrone si divertivano | a | veder mangiare i cristiani vivi. Com'è bella Roma per uno |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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sono stato iersera con mia sorella! Stamani andiamo con lei | a | fare una passeggiata a Ponte Molle. * * * Torno ora da |
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mia sorella! Stamani andiamo con lei a fare una passeggiata | a | Ponte Molle. * * * Torno ora da Ponte Molle, dove sono |
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Molle, ma lei non lo sapeva, e allora ci siamo rivolti | a | un uomo di lì il quale ha detto: - Si chiama Ponte Molle |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Molle perché è sul Tevere che è sempre molle, ossia bagnato | a | questo modo, e non è come tanti altri fiumi che appena vien |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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poco fa per fissar la passeggiata di domani, si è messo | a | ridere a crepapelle, e poi, ritornato serio, ha detto: - |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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fa per fissar la passeggiata di domani, si è messo a ridere | a | crepapelle, e poi, ritornato serio, ha detto: - Questo |
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Molvius e anche Mulvius e v'è pure chi lo chiamava Milvius, | a | il nome che ha ora è forse una corruzione dell'antica |
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di sapere la storia romana come la sa lui; ma in quanto | a | me, dico la verità, mi persuadeva più la spiegazione che mi |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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che da tanto tempo mi vedo scappare davanti agli occhi. | A | casa non ci siamo che io, Virginia e Caterina. I miei |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Virginia e Caterina. I miei genitori con Ada sono andati | a | passare una settimana da Luisa. La mamma è partita, dicendo |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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promettendole che sarò buono, che anderò tutti i giorni | a | scuola, che ritornerò a casa appena finite le lezioni, e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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buono, che anderò tutti i giorni a scuola, che ritornerò | a | casa appena finite le lezioni, e obbedirò a mia sorella; |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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che ritornerò a casa appena finite le lezioni, e obbedirò | a | mia sorella; insomma sarò un ragazzo modello. Voglio |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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Voglio invocare tutti i santi del Paradiso che mi aiutino | a | cacciare le cattive tentazioni. Caterina dice che tutto sta |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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cacciare le cattive tentazioni. Caterina dice che tutto sta | a | cominciare; che non è poi una cosa tanto difficile esser |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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buoni per una settimana sola: basta volere. Non so come fa | a | sapere queste cose, lei che non è stata mai un ragazzo. Ma |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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per aver finalmente una bicicletta, credo che potrò fare | a | meno di gettare i sassi dietro i cani per la strada, e |
IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA -
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crederei, Beatissimo Padre, che | a | rimunerare in qualche modo la fede ardente del sig. Duca, |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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sig. Duca, V. S. dovesse avere la benignità di conferire o | a | lui, o a suo fratello Don Rodrigo canonico della cattedrale |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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V. S. dovesse avere la benignità di conferire o a lui, o | a | suo fratello Don Rodrigo canonico della cattedrale di |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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il suo nome perché gli eretici Albigesi tremino da capo | a | piedi. Il suo costume è di andare per le corte spacciando |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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più arrabbiati. Quanti gliene capitano nelle mani costringe | a | professare la nostra fede con la formola ingiunta da V. S. |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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furono alla distanza di quattrocento metri si voltarono | a | guardare, e videro Leoncino, presso la macchia, che tirava |
STORIE ALLEGRE -
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e videro Leoncino, presso la macchia, che tirava bastonate | a | destra e sinistra, urlando come un tacchino spaventato. |
STORIE ALLEGRE -
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il valoroso caporale, appoggiatosi il bastone sulla spalla | a | uso fucile, tutto glorioso e trionfante tornò indietro a |
STORIE ALLEGRE -
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a uso fucile, tutto glorioso e trionfante tornò indietro | a | raggiungere i suoi compagni, i quali gli si affollarono |
STORIE ALLEGRE -
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dintorno, ansiosi di domandargli: "Dunque? Come è andata | a | finire?". "Bene." "Ti ha graffiato? ti ha morso?" "Si è |
STORIE ALLEGRE -
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"Ti ha graffiato? ti ha morso?" "Si è provata due volte | a | prendermi il bastone coi denti per inghiottirlo." "L'hai |
STORIE ALLEGRE -
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ma è fuggita in uno stato da far pietà ... se campa fino | a | domani è un miracolo." A questo racconto, i cinque ragazzi |
STORIE ALLEGRE -
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da far pietà ... se campa fino a domani è un miracolo." | A | questo racconto, i cinque ragazzi si erano tanto |
STORIE ALLEGRE -
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Arnolfo volle dargli perfino un gran bacio. Arrivati | a | casa, come è facile immaginarselo, andarono di corsa dal |
STORIE ALLEGRE -
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gran prova di coraggio che aveva dato Leoncino, combattendo | a | corpo a corpo con una terribile volpe che pareva un leone. |
STORIE ALLEGRE -
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di coraggio che aveva dato Leoncino, combattendo a corpo | a | corpo con una terribile volpe che pareva un leone. |
STORIE ALLEGRE -
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macchia di Tentennino ... " "Dove?", gridarono i ragazzi | a | una voce. "Nella macchia di Tentennino? ... " E nel dir |
STORIE ALLEGRE -
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... Se sapessi chi s'è preso il divertimento di bastonarla | a | questo modo, pover'a lui! ... " Leoncino, che aveva le |
STORIE ALLEGRE -
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in pelle in pelle, uscì di corsa dalla stanza e andò | a | rinchiudersi in camera. Venuta la sera, disse allo zio che |
STORIE ALLEGRE -
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Venuta la sera, disse allo zio che voleva tornarsene subito | a | casa sua, dal suo babbo e dalla sua mamma. Lo zio |
STORIE ALLEGRE -
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suo babbo e dalla sua mamma. Lo zio Giandomenico si provò | a | sconsigliarlo e a farlo restare ancora per qualche giorno: |
STORIE ALLEGRE -
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sua mamma. Lo zio Giandomenico si provò a sconsigliarlo e | a | farlo restare ancora per qualche giorno: ma non ci fu |
STORIE ALLEGRE -
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ma intanto gli bisbigliarono in un orecchio: "Continua | a | combattere con le volpi impagliate: ma ricordati qualche |
STORIE ALLEGRE -
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| A | quell'epoca - parlo del 1977 - l'Unione Europea |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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o tornava dalla scuola, aveva preso il vizio di fermarsi | a | tutte le cantonate per leggere i cartelli dei teatri. |
STORIE ALLEGRE -
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tutta da ridere , allora Cesarino cominciava subito | a | spappolarsi dalle risa, tale e quale come se si fosse |
STORIE ALLEGRE -
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il nostro Cesare non ebbe più bene di sé. Nel tornare | a | casa, andava fantasticando: "Se quelle cento lire le |
STORIE ALLEGRE -
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essere sgobboni ... Qui basta avere un po' di genio! | A | buon conto, non bisogna dir nulla a nessuno; specialmente |
STORIE ALLEGRE -
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avere un po' di genio! A buon conto, non bisogna dir nulla | a | nessuno; specialmente a' miei fratelli. Guai se Orazio e |
STORIE ALLEGRE -
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fatto?" "Nulla ... Ho detto così per ischerzo." "Eppure, | a | vederti in viso, si direbbe ... " "Nulla, ti ripeto, nulla. |
STORIE ALLEGRE -
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si direbbe ... " "Nulla, ti ripeto, nulla. Se fossi matto | a | confidarmi con te! ... " "Hai forse qualche segreto?" |
STORIE ALLEGRE -
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Se te lo dicessi, saresti capacissimo di andarlo subito | a | raccontare alla mamma. La mascherata la farò ... oramai ho |
STORIE ALLEGRE -
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"Quella per andare domenica al teatro Pagliano, | a | vincere il premio ... " "E il premio sarebbe?" "Cento lire |
STORIE ALLEGRE -
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lire alla più bella maschera della serata. Non lo dire | a | nessuno ... ma la più bella maschera sarò io ... capisci? |
STORIE ALLEGRE -
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anch'io ... " "Ma zitto, per carità: e non dir nulla | a | nessuno: specialmente a Pierino, che anderebbe subito a |
STORIE ALLEGRE -
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zitto, per carità: e non dir nulla a nessuno: specialmente | a | Pierino, che anderebbe subito a rifischiarlo alla mamma." |
STORIE ALLEGRE -
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a nessuno: specialmente a Pierino, che anderebbe subito | a | rifischiarlo alla mamma." "Ti pare che voglia dirlo a |
STORIE ALLEGRE -
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a rifischiarlo alla mamma." "Ti pare che voglia dirlo | a | Pierino? Piuttosto mi taglierei la lingua ... Eccolo! ... è |
STORIE ALLEGRE -
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gridò strillando come una calandra: "Ditemi, ragazzi, si fa | a | mosca-cieca?". "Abbiamo altro per la testa", rispose |
STORIE ALLEGRE -
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"Abbiamo altro per la testa", rispose Cesare. "Giusto | a | mosca-cieca!", soggiunse Orazio. Pierino guardò |
STORIE ALLEGRE -
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disse Orazio. "O dunque? ... " "Tu sei un gran curioso! E | a | farlo apposta non devi saper nulla! ... " "Nulla! il gran |
STORIE ALLEGRE -
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ragazzucci della tua età." "Che vuoi che il premio lo diano | a | te?" "Sarebbe dato benino, e non canzono!" "Ma di che |
STORIE ALLEGRE -
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Pierino, spalancando gli occhi. "A te no di certo. Ma forse | a | me ... ", disse Cesare. "E a me, soggiunse Orazio." "Che |
STORIE ALLEGRE -
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"A te no di certo. Ma forse a me ... ", disse Cesare. "E | a | me, soggiunse Orazio." "Che andate in maschera, voialtri?" |
STORIE ALLEGRE -
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"Allora ci vengo anch'io." "Ma zitto! E non dir nulla | a | nessuno: specialmente alla mamma." "Per chi mi avete preso? |
STORIE ALLEGRE -
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fanno più figura." "Se volete queste cento lire, date retta | a | quel che vi dico. Domenica sera ci dobbiamo mascherare |
STORIE ALLEGRE -
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tutti e tre, e la nostra mascherata deve somigliare | a | quella stampa colorita, che portò a casa l'altro giorno lo |
STORIE ALLEGRE -
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deve somigliare a quella stampa colorita, che portò | a | casa l'altro giorno lo zio Eugenio ... " "Quale stampa? ... |
STORIE ALLEGRE -
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Verdi ... quello che dice: La donna è mobile Col fiume | a | letto ... " "S'è capito, s'è capito", disse Orazio. "Io, |
STORIE ALLEGRE -
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da Rigoletto!" "Al gobbo ti ci penso io: lascia fare | a | me ... " "E io?", domandò Pierino. "Tu ti vestirai da |
STORIE ALLEGRE -
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"Io da figliola? Io per tua regola non faccio da figliola | a | nessuno: sono nato uomo e voglio mascherarmi da uomo: ne |
STORIE ALLEGRE -
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contenti di questa bellissima trovata, cominciarono | a | ballare in tondo per la stanza, come se avessero già |
STORIE ALLEGRE -
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è già fatta sera. Il cielo, | a | poco a poco, si copre di stelle. Appare, dietro gli alberi, |
LE ULTIME FIABE -
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è già fatta sera. Il cielo, a poco | a | poco, si copre di stelle. Appare, dietro gli alberi, la |
LE ULTIME FIABE -
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Si! (Si rimette | a | mangiare.) |
LE ULTIME FIABE -
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| a | mangiare): Che buon odore! |
LE ULTIME FIABE -
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agli esami per essere ammesso alla terza ginnasiale. | A | sentir lui, era sicurissimo di uscir vittorioso: ma invece, |
STORIE ALLEGRE -
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vanità di vestirsi da giovinotto, si cresceva gli anni | a | manciate: quando poi voleva scusarsi della poca voglia di |
STORIE ALLEGRE -
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poi voleva scusarsi della poca voglia di studiare, allora, | a | lasciarlo discorrere, ridiventava un bambino di nove o |
STORIE ALLEGRE -
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col pensiero la storia burrascosa del famoso cappello | a | tuba, la risata delle galline per il suo golettone |
STORIE ALLEGRE -
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le fumate di quel sigaro traditore, che lo aveva costretto | a | fare i gattini ... modo pulito per non dire che lo aveva |
STORIE ALLEGRE -
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gattini ... modo pulito per non dire che lo aveva costretto | a | rimetter fuori alla luce del sole tutta la colazione |
STORIE ALLEGRE -
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divorata con tanto gusto poche ore prima. E ripensando | a | tutte queste cose, e facendo nella sua testina un piccolo |
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queste cose, e facendo nella sua testina un piccolo calcolo | a | mezz'aria, venne finalmente a capacitarsi che questa vanità |
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testina un piccolo calcolo a mezz'aria, venne finalmente | a | capacitarsi che questa vanità di atteggiarsi a giovinotto |
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finalmente a capacitarsi che questa vanità di atteggiarsi | a | giovinotto prima del tempo, gli aveva fruttato più |
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giurò sul serio di voler mutar vita e di rassegnarsi oramai | a | rimaner ragazzo fino a tanto che il calendario non gli |
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mutar vita e di rassegnarsi oramai a rimaner ragazzo fino | a | tanto che il calendario non gli avesse regalato qualche |
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Ebbe in questo periodo di prova molte tentazioni: ma riuscì | a | spuntarle, e rimase sempre padrone del campo. Ma purtroppo |
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non volendo sfigurare di fronte agli altri, andò per tempo | a | chiudersi in camera: e lì si pettinò, si lisciò, e si |
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e una giacchettina di panno nero, che gli tornava | a | pennello. Quando sentì che il pianoforte accennava i primi |
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vide ... Vide un brulichio di cravatte bianche e di giubbe | a | coda di rondine. La giubba a coda di rondine era stata |
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cravatte bianche e di giubbe a coda di rondine. La giubba | a | coda di rondine era stata sempre la sua gran passione, il |
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dorato. Prova ne sia che una volta, essendo venuto il sarto | a | riportargli una giacchettina di velluto, gli domandò in |
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di velluto, gli domandò in tutta segretezza: "Scusi: | a | questa giacchettina non si potrebbero attaccare di dietro |
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Dunque, perché siamo ragazzi, dovremo sempre vestire | a | modo degli altri? ... " "Arrivedella sor Gigino." E il |
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mettessi la giubba del mio fratello Augusto? ... Augusto è | a | Roma ... e fino a lunedì non ritorna. La sua giubba mi |
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del mio fratello Augusto? ... Augusto è a Roma ... e fino | a | lunedì non ritorna. La sua giubba mi torna benissimo ... un |
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... un po' larga, se vogliamo, un po' lunga ... ma in mezzo | a | quella folla di ballerini e di ballerine, chi se ne |
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le coppie che ballavano, si sciolsero: la quadriglia rimase | a | mezzo, e tutti si affollarono per conoscere la causa di |
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questa famosa giubba." "Vediamola davvero." E lì dintorno | a | Gigino, il quale impermalito di far da zimbello ai curiosi, |
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frustato. Da quella sera in poi, Gigino, messo il capo | a | partito, si liberò dalla ridicola passione di vestirsi a |
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a partito, si liberò dalla ridicola passione di vestirsi | a | uso giovinotto , prima del tempo. E fece bene: perché i |
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come potrei fare | a | distribuire ... |
LE ULTIME FIABE -
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fa piacere | a | Sua Maestà ... |
LE ULTIME FIABE -
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tre feriti in attesa del convoglio che li trasportasse | a | Terni giunsero i soldati del papa e, degni seguaci degli |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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del papa e, degni seguaci degli inquisitori, si divertirono | a | trucidare quegli infelici nostri compagni a colpi di |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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si divertirono a trucidare quegli infelici nostri compagni | a | colpi di baionetta e col calcio dei fucili. |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
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ce la portassimo | a | palazzo? |
LE ULTIME FIABE -
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dalla fronte, prese un gran foglio di carta, e in mezzo | a | quello disegnò con la penna la figura cabalistica del suo |
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con la penna la figura cabalistica del suo concetto: | A | B R A K A D A B R A A B R A K A D A B R A B R A K A D A B A |
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con la penna la figura cabalistica del suo concetto: A B R | A | K A D A B R A A B R A K A D A B R A B R A K A D A B A B R A |
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la penna la figura cabalistica del suo concetto: A B R A K | A | D A B R A A B R A K A D A B R A B R A K A D A B A B R A K A |
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penna la figura cabalistica del suo concetto: A B R A K A D | A | B R A A B R A K A D A B R A B R A K A D A B A B R A K A D A |
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la figura cabalistica del suo concetto: A B R A K A D A B R | A | A B R A K A D A B R A B R A K A D A B A B R A K A D A A B R |
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figura cabalistica del suo concetto: A B R A K A D A B R A | A | B R A K A D A B R A B R A K A D A B A B R A K A D A A B R A |
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cabalistica del suo concetto: A B R A K A D A B R A A B R | A | K A D A B R A B R A K A D A B A B R A K A D A A B R A K A D |
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del suo concetto: A B R A K A D A B R A A B R A K | A | D A B R A B R A K A D A B A B R A K A D A A B R A K A D A B |
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del suo concetto: A B R A K A D A B R A A B R A K A D | A | B R A B R A K A D A B A B R A K A D A A B R A K A D A B R A |
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del suo concetto: A B R A K A D A B R A A B R A K A D A B R | A | B R A K A D A B A B R A K A D A A B R A K A D A B R A K A A |
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concetto: A B R A K A D A B R A A B R A K A D A B R A B R | A | K A D A B A B R A K A D A A B R A K A D A B R A K A A B R A |
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A B R A K A D A B R A A B R A K A D A B R A B R A K | A | D A B A B R A K A D A A B R A K A D A B R A K A A B R A K A |
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A B R A K A D A B R A A B R A K A D A B R A B R A K A D | A | B A B R A K A D A A B R A K A D A B R A K A A B R A K A B R |
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A B R A K A D A B R A A B R A K A D A B R A B R A K A D A B | A | B R A K A D A A B R A K A D A B R A K A A B R A K A B R A A |
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A K A D A B R A A B R A K A D A B R A B R A K A D A B A B R | A | K A D A A B R A K A D A B R A K A A B R A K A B R A A B R A |
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A D A B R A A B R A K A D A B R A B R A K A D A B A B R A K | A | D A A B R A K A D A B R A K A A B R A K A B R A A B R A B A |
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A B R A A B R A K A D A B R A B R A K A D A B A B R A K A D | A | A B R A K A D A B R A K A A B R A K A B R A A B R A B A La |
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B R A A B R A K A D A B R A B R A K A D A B A B R A K A D A | A | B R A K A D A B R A K A A B R A K A B R A A B R A B A La |
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A B R A K A D A B R A B R A K A D A B A B R A K A D A A B R | A | K A D A B R A K A A B R A K A B R A A B R A B A La mente |
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R A K A D A B R A B R A K A D A B A B R A K A D A A B R A K | A | D A B R A K A A B R A K A B R A A B R A B A La mente del |
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K A D A B R A B R A K A D A B A B R A K A D A A B R A K A D | A | B R A K A A B R A K A B R A A B R A B A La mente del |
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A B R A B R A K A D A B A B R A K A D A A B R A K A D A B R | A | K A A B R A K A B R A A B R A B A La mente del signore non |
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R A B R A K A D A B A B R A K A D A A B R A K A D A B R A K | A | A B R A K A B R A A B R A B A La mente del signore non era |
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A B R A K A D A B A B R A K A D A A B R A K A D A B R A K A | A | B R A K A B R A A B R A B A La mente del signore non era |
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A K A D A B A B R A K A D A A B R A K A D A B R A K A A B R | A | K A B R A A B R A B A La mente del signore non era punto |
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A D A B A B R A K A D A A B R A K A D A B R A K A A B R A K | A | B R A A B R A B A La mente del signore non era punto |
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B A B R A K A D A A B R A K A D A B R A K A A B R A K A B R | A | A B R A B A La mente del signore non era punto affaticata |
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A B R A K A D A A B R A K A D A B R A K A A B R A K A B R A | A | B R A B A La mente del signore non era punto affaticata dal |
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A K A D A A B R A K A D A B R A K A A B R A K A B R A A B R | A | B A La mente del signore non era punto affaticata dal cozzo |
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A D A A B R A K A D A B R A K A A B R A K A B R A A B R A B | A | La mente del signore non era punto affaticata dal cozzo di |
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tempo di prendere un po' di riposo? - disse il medico | a | mezza voce, come temesse di produrre una scossa troppo |
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gli disse! ora che il lavoro è compiuto, posso mettermi | a | letto col cuore tranquillo. Da dieci mesi non ho mai |
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piaccia, io potrò leggerlo all'universo e farlo comprendere | a | tutti. - Che! ... queste linee? ... questi geroglifici? ... |
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il signore coll'accento della convinzione più serena. - | A | rivederci ... domani ... volevo dire ... stassera ... ! ... |
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letto. Il medico e i due domestici stettero parecchi minuti | a | guardarsi in faccia; né potevano riaversi dalla sorpresa. - |
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medico. - Tanto meglio! Io avrò guadagnato della celebrità | a | buon mercato ... e in pochi anni potrò avere il mio posto |
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del paese furono invitati. Nessuno mancò all'appello. | A | sei ore tutti si trovavano nella sala. Il signore entrò |
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di questi ed alla forca di quelli. Il signore si divertiva | a | tormentare i suoi commensali politici con una sequela di |
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ed al barbiere, i quali, senza comprendere, aderivano | a | tutto. - «Essi mangiano e approvano - pensava egli - ecco |
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del pranzo, per un gusto di rappresaglia naturalissimo | a | chi si sente umiliato da una eloquenza intrattabile, il |
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fra questi - vi parlo schiettamente - c'erano molti, che | a | giudicarvi dalle apparenze esteriori e sopratutto dalla |
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temperare l'espressione con dei sinonimi, che presso | a | poco si equivarrebbero ... - A meraviglia! ... La verità, |
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con dei sinonimi, che presso a poco si equivarrebbero ... - | A | meraviglia! ... La verità, bisogna aver il coraggio di |
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dirvi: i pazzi siete voi! - Ma in nome di Dio! - sorse | a | dire il curato - ci spiegherete voi alla fine cosa sia |
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mente di tutti; sebbene noi abbiamo il torto di leggerlo | a | rovescio. L'istoria del passato e del presente sono una |
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Un uomo di idee tanto avanzate credeva di non aver nulla | a | temere dal progresso. Nella storia dell'avvenire egli si |
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che noi conosciamo, lo spiegò sulla tavola, e si fece | a | narrare la sua istoria. E poichè la storia dell'Abrakadabra |
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in diverse riprese. La sua fisonomia mutava espressione | a | seconda degli avvenimenti, o piuttosto a seconda delle |
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mutava espressione a seconda degli avvenimenti, o piuttosto | a | seconda delle momentanee disposizioni dell'animo. A volte |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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a seconda delle momentanee disposizioni dell'animo. | A | volte grave e severo, a volte scherzoso e beffardo. I suoi |
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momentanee disposizioni dell'animo. A volte grave e severo, | a | volte scherzoso e beffardo. I suoi entusiasmi erano brevi, |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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parevano profondamente impressionati, egli si affrettava | a | distrarli con una digressione faceta, con un episodio |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
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mattina seguente col treno di Arona arrivarono | a | Musocco il cavalier Spazzoletti e la sora Ballanzini. |
LE DUE MARIANNE - I CONIUGI SPAZZOLETTI -
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poverina...". Questa, dopo che il marito l'ebbe aiutata | a | uscire e a discendere dal vagone, lo prese per un orecchio |
LE DUE MARIANNE - I CONIUGI SPAZZOLETTI -
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Questa, dopo che il marito l'ebbe aiutata a uscire e | a | discendere dal vagone, lo prese per un orecchio e gli |
LE DUE MARIANNE - I CONIUGI SPAZZOLETTI -
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nascesse una certa amicizia. Quel giorno pranzarono insieme | a | Musocco. Dissipati poi tutti i dubbi della sora Ballanzini, |
LE DUE MARIANNE - I CONIUGI SPAZZOLETTI -
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dirò | a | Sua Maestà il Re! |
LE ULTIME FIABE -
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ma Sante aveva già il cuore in pace. Discese al paese, andò | a | casa a salutare il padre: lo voleva anche rassicurare, i |
Lilit -
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aveva già il cuore in pace. Discese al paese, andò a casa | a | salutare il padre: lo voleva anche rassicurare, i tedeschi |
Lilit -
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più che di fare la guerra avevano voglia di tornare | a | casa. Correva voce che a Padova e a Vicenza fossero già |
Lilit -
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guerra avevano voglia di tornare a casa. Correva voce che | a | Padova e a Vicenza fossero già arrivati gli americani. Posò |
Lilit -
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voglia di tornare a casa. Correva voce che a Padova e | a | Vicenza fossero già arrivati gli americani. Posò la pistola |
Lilit -
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e scappare via è come neanche andarci. Si fermò un' oretta | a | cambiare parola con i soliti clienti, quelli che non |
Lilit -
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pensiero che fra tre o quattro notti avrebbe potuto tornare | a | dormire nel suo letto anche lui: Ettore, il suo fratello |
Lilit -
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per la prima volta dopo più di un anno; se tardava ancora | a | rientrare finiva che lo trovava addormentato. Come fu |
Lilit -
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alla pistola e si chiamò testa di legno per averla lasciata | a | casa; in quel buio, e conoscendo tutti i cantoni del paese, |
Lilit -
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stelle si intravvedeva che tutti e due avevano il parabello | a | tracolla. Gli chiesero chi era, se era del paese, e Sante |
Lilit -
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avevano fame; Sante gli disse che gli venissero dietro, | a | casa sua: non gran che, ma un po' di pane e formaggio |
Lilit -
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po' di pane e formaggio glielo avrebbe trovato. La casa era | a | venti minuti dal paese, su per una mulattiera a giravolte; |
Lilit -
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La casa era a venti minuti dal paese, su per una mulattiera | a | giravolte; Sante andava avanti, fermandosi ogni tanto per |
Lilit -
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nella sua testa, era una bella cosa, meglio non avere | a | che fare con gente troppo svelta. Per strada Sante cercò in |
Lilit -
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l' italiano abbastanza bene, e anche loro vennero fuori | a | lamentarsi, uno aveva l' asma ma lo avevano fatto abile lo |
Lilit -
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tutti, e per il momento era meglio non svegliarli. Sante, | a | bassa voce, invitò i tedeschi a sedersi, a mettersi comodi, |
Lilit -
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non svegliarli. Sante, a bassa voce, invitò i tedeschi | a | sedersi, a mettersi comodi, a togliersi lo zaino: per |
Lilit -
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Sante, a bassa voce, invitò i tedeschi a sedersi, | a | mettersi comodi, a togliersi lo zaino: per togliersi lo |
Lilit -
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bassa voce, invitò i tedeschi a sedersi, a mettersi comodi, | a | togliersi lo zaino: per togliersi lo zaino avrebbero dovuto |
Lilit -
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proprio non dovevano essere) avevano appoggiato le armi | a | terra sotto alla panchina, e non avevano tolto la sicura. |
Lilit -
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del pane, del formaggio e del latte, si sedette di fronte | a | loro e mangiò qualcosa anche lui: per non metterli in |
Lilit -
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le convenienze, e anche perché aveva fame. Lui continuava | a | parlare sommesso, ma i tedeschi non capivano che quello era |
Lilit -
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ma i tedeschi non capivano che quello era un invito | a | fare altrettanto, e rispondevano a voce alta, come fanno |
Lilit -
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che quello era un invito a fare altrettanto, e rispondevano | a | voce alta, come fanno quelli che parlano con un foresto |
Lilit -
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la pistola nascosta dietro. Gli contò due o tre fiabe | a | proposito della bandiera: i due non capivano bene e |
Lilit -
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i due non capivano bene e guardavano come due buoi. | A | un tratto, lasciò cadere la bandiera e gli fece levare le |
Lilit -
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e che non avessero paura perché li aveva già disarmati; | a | Ettore disse che portasse un po' più lontano i due zaini e |
Lilit -
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i due zaini e gli desse un' occhiata dentro; e ai due, che | a | vedere il padre si erano alzati in piedi e messi sull' |
Lilit -
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che ormai era finita, che avevano solo da non attentarsi | a | fare delle sciocchezze, ma che se volevano finire il pane e |
Lilit -
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che se volevano finire il pane e formaggio facessero pure, | a | quel punto potevano anche abbassare le mani. Ettore si mise |
Lilit -
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quel punto potevano anche abbassare le mani. Ettore si mise | a | frugare, ma intanto guardava gli stivali dei tedeschi come |
Lilit -
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come un bambino guarderebbe lo zucchero filato. In fondo | a | uno degli zaini, in mezzo alla biancheria pulita e sporca, |
Lilit -
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che erano di marca italiana: che Ettore se li tenesse pure, | a | scuola gli sarebbero venuti buoni, fra qualche mese si |
Lilit -
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roba rubata lì in paese, lui forse sapeva perfino quando e | a | chi, e del resto che altro avevano fatto i tedeschi se non |
Lilit -
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_ Gli altri possono fare quello che vogliono, ma qui siamo | a | casa mia e voi non toccate niente: se gli altri sono ladri, |
Lilit -
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che stesse tranquillo, e che lui ed Ettore potevano tornare | a | letto; ma che prima Ettore facesse un salto a cercare |
Lilit -
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tornare a letto; ma che prima Ettore facesse un salto | a | cercare Angelo. Ettore aveva solo diciassette anni, e per |
Lilit -
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era meglio avere un compagno più pratico. Il comando era | a | due ore di cammino e durante il percorso Sante ebbe tempo |
Lilit -
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dovette poi sudare al comando stesso, perché tutti quanti, | a | partire dal comandante, avevano parecchi conti in sospeso |
Lilit -
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fosse possibile consegnarli agli alleati. Sante se ne tornò | a | casa soddisfatto: non è che li considerasse suoi amici, ma |
Lilit -
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ma prima cosa non gli sembrava una faccenda pulita sparare | a | gente con le mani alzate, anche se loro lo avevano fatto, |
Lilit -
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sua, roba sua, e non era giusto che fossero degli altri | a | decidere il loro destino. Otto giorni dopo la guerra era |
Lilit -
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e Sante, Ettore, e diversi altri paesani stavano tutti nudi | a | nuotare in una pozza del Brenta, quando videro passare |
Lilit -
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aveva le manette e la faccia gonfia e livida; dietro | a | lui c' erano i due tedeschi, a mani sciolte e con l' aria |
Lilit -
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gonfia e livida; dietro a lui c' erano i due tedeschi, | a | mani sciolte e con l' aria di star bene. Sante saltò a riva |
Lilit -
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a mani sciolte e con l' aria di star bene. Sante saltò | a | riva nudo com' era, e i tedeschi lo riconobbero, lo |
Lilit -
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riconobbero, lo salutarono e lo ringraziarono. Sante tornò | a | tuffarsi nell' acqua limpida e gelata, e si sentì contento |
Lilit -
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se ha fatto dimenticare | a | Vostra Maestà ... |
LE ULTIME FIABE -
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morrete, per ora. Camperete fino | a | novant'anni. |
LE ULTIME FIABE -
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