Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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i muri delle case esposti  a  mezzanotte, a nord, hanno, per la stessa ragione, una tinta
i muri delle case esposti a mezzanotte,  a  nord, hanno, per la stessa ragione, una tinta più scura dei
per la stessa ragione, una tinta più scura dei muri esposti  a  mezzodì, a sud.
ragione, una tinta più scura dei muri esposti a mezzodì,  a  sud.
monti. In furibonde mischie  a  corpo a corpo i soldati italiani contesero al nemico il
monti. In furibonde mischie a corpo  a  corpo i soldati italiani contesero al nemico il sacro suolo
contesero al nemico il sacro suolo della Patria risoluti  a  vincere o a morire. «Tutti eroi! O il Piave o tutti
al nemico il sacro suolo della Patria risoluti a vincere o  a  morire. «Tutti eroi! O il Piave o tutti accoppati!» scrisse
eroi! O il Piave o tutti accoppati!» scrisse un fante,  a  grandi lettere, sul muro a mezzo rovinato di una casa
accoppati!» scrisse un fante, a grandi lettere, sul muro  a  mezzo rovinato di una casa abbattuta dal cannone. Gli
giungere presto  a  casa, ma allora sì che andava piano e che le gambe le
le facevano cicche ciacche. Basta, tutte le cose vengono  a  termine e venne a termine anche quella passeggiata notturna
ciacche. Basta, tutte le cose vengono a termine e venne  a  termine anche quella passeggiata notturna per le vie di
quella passeggiata notturna per le vie di Palermo. Appena  a  casa la vecchia dovette mettersi a letto perchè non ne
vie di Palermo. Appena a casa la vecchia dovette mettersi  a  letto perchè non ne poteva più, e in letto lesse il
se la bevessero loro? Il signor Goffredo non fece in tempo  a  rispondere alla sciocchezza del ragazzo che si udì un
dei martinetti poi da un rumore sordo, la nave cominciò  a  muoversi, a calare verso l'acqua: a poco a poco accelerò la
poi da un rumore sordo, la nave cominciò a muoversi,  a  calare verso l'acqua: a poco a poco accelerò la discesa,
sordo, la nave cominciò a muoversi, a calare verso l'acqua:  a  poco a poco accelerò la discesa, con la poppa alzò grandi
la nave cominciò a muoversi, a calare verso l'acqua: a poco  a  poco accelerò la discesa, con la poppa alzò grandi schiume
essere soddisfatta ed esprimere: - Oh! finalmente sono  a  casa mia!
fotogramma di Billy Scott ha dato il via  a  migliaia di casse da sapone. Venti monelli e un
un nuovo affascinante sport ai ragazzi di tutto il mondo. E  a  quei venti monelli e a quel fotoreporter si deve anche se,
ai ragazzi di tutto il mondo. E a quei venti monelli e  a  quel fotoreporter si deve anche se, circa vent'anni più
si deve anche se, circa vent'anni più tardi, esattamente  a  cinquemilasettecentotrentaquattro chilometri di distanza in
una cittadina della Germania occidentale è stata messa  a  soqquadro. Ma in realtà i responsabili non erano loro...
 A  Livio, che ci ha creduto. Ad Arianna, che ci ha creduto e
ha creduto. Ad Arianna, che ci ha creduto e mi ha aiutato  a  non perdere il filo.
perchè è ancora lunga la strada, e tu la rifarai da te  a  più bell'agio. PIAGGELLARE, lodare, dar dell'unto, più
con ninnoli. - PIANGERE. Di un vestito che non si confà  a  una persona si dice con traslato felicissimo che le PIANGE
piangente, e di scarpe tutte rotte: scarpe che PIANGONO  a  cent'occhi. Dire che ho cercato tante volte il contrapposto
l'azione che esprime. Ora, ecco una manciata di modi comuni  a  vari dialetti, di grande efficacia. - PIANTAR spropositi. -
di grande efficacia. - PIANTAR spropositi. - PIANTAR uno  a  un dato posto (in senso canzonatorio). - L' hanno PIANTATO
la parola Piantagione). - PIANTAR gli occhi in faccia  a  uno. - PIANTARE il discorso, e andarsene. - PIANTAR casa. -
colmo, gremito - bicchiere (PIENO RASO - piatto PIENO  a  CUPOLA - nel PIENO INVERNO - nel PIENO DELLA NOTTE. - E
- nel PIENO DELLA NOTTE. - E così PÌGLIARE: PIGLIARE  a  cambio, a chiodo, a calo, e nel senso d'accendersi: -
PIENO DELLA NOTTE. - E così PÌGLIARE: PIGLIARE a cambio,  a  chiodo, a calo, e nel senso d'accendersi: - questo lume non
NOTTE. - E così PÌGLIARE: PIGLIARE a cambio, a chiodo,  a  calo, e nel senso d'accendersi: - questo lume non PIGLIA -
proprio del morso degl'insetti. - Nota i modi: - Starà poco  a  piovere. - Piove a paesi (in qua e in là). - PÍPPOLO, che è
- Nota i modi: - Starà poco a piovere. - Piove  a  paesi (in qua e in là). - PÍPPOLO, che è una piccola
PITTIMA, per persona noiosa, è anche del nostro dialetto.  A  POCHINI A POCHINI se ne spende tanti, molto più espressivo
per persona noiosa, è anche del nostro dialetto. A POCHINI  A  POCHINI se ne spende tanti, molto più espressivo e garbato
se ne spende tanti, molto più espressivo e garbato che  a  poco a poco. - POPONE fatto, strafatto. - POPONE per gobba.
ne spende tanti, molto più espressivo e garbato che a poco  a  poco. - POPONE fatto, strafatto. - POPONE per gobba. Mi
del Fucini, dove al prete gobbo che dice che l'uomo è fatto  a  somiglianza di Dio, Neri risponde: - Con quel popone non me
di Dio, Neri risponde: - Con quel popone non me l'ha  a  dir lei. - O sciocco, va' a dare il colore ai poponi.
- Con quel popone non me l'ha a dir lei. - O sciocco, va'  a  dare il colore ai poponi.
senza che egli riuscisse  a  capire dove arrivava. E poi, dai discorsi di quei della
di fucilate, di morti, di feriti, egli aveva cominciato  a  intendere che quelli andavano alla guerra e che gli toccava
alla guerra e che gli toccava di andarci anche lui...  A  fare che cosa? Oh, lui sarebbe rimasto lontano, si sarebbe
sentire il botto delle schioppettate; Intanto, così tornava  a  dimenticare sua madre, con viva curiosità di vedere come
Oggi stesso? Domani? Dove? Per la strada o più in là?  A  Catania? E dov'era Catania che non si scorgeva neppure? La
che non si scorgeva neppure? La Squadra si era fermata  a  un'osteria. Avevano dato da mangiare e da bere anche a
a un'osteria. Avevano dato da mangiare e da bere anche  a  lui... E la sua mamma che attendeva il pane? Il denaro egli
trovato altri ragazzi, figli dell'oste, che lo condussero  a  vedere la nòria, dove l'asino faceva girare la grande ruota
Guardava pure due grossi uccelli che pareva stentassero  a  trascinare la lunga coda. Uno di essi cominciò a rizzarla a
a trascinare la lunga coda. Uno di essi cominciò  a  rizzarla a poco a poco, ad aprirla come un ventaglio
a trascinare la lunga coda. Uno di essi cominciò a rizzarla  a  poco a poco, ad aprirla come un ventaglio cosparso di
la lunga coda. Uno di essi cominciò a rizzarla a poco  a  poco, ad aprirla come un ventaglio cosparso di occhi,
che quelli della Squadra potessero andar via senza badare  a  lui. Tornò all'osteria. Il sole era vicino al tramonto. Don
al tramonto. Don Carlo il capitano fumava, seduto davanti  a  la porta. Gli altri, parte, impancati dentro, bevevano
qualcuno, in un canto, già dormiva. Cuddu, accostatosi  a  colui che gli dava a portare il fucile, gli domandò: - Si
canto, già dormiva. Cuddu, accostatosi a colui che gli dava  a  portare il fucile, gli domandò: - Si resta qui? - Se sei
gli domandò: - Si resta qui? - Se sei stanco, bùttati  a  dormire su l'erba - quegli rispose. - Partiremo a
bùttati a dormire su l'erba - quegli rispose. - Partiremo  a  mezzanotte. - Al buio? - C'è la luna piena. Sei contento di
- Al buio? - C'è la luna piena. Sei contento di venire  a  Catania? Farai il soldato anche tu. Quanti anni hai? -
tu. Quanti anni hai? - Undici anni. Ma io voglio tornare  a  Ràbbato; mia madre mi aspetta. Dovevo comprarle il pane. -
Ràbbato; mia madre mi aspetta. Dovevo comprarle il pane. -  A  quest'ora se lo è già comprato. Stava per dirgli: - Ho io
illuminate dal sole che tramonta si dicono esposte  a  ponente o a sera (fig. 2). Mettetevi ora con la faccia
dal sole che tramonta si dicono esposte a ponente o  a  sera (fig. 2). Mettetevi ora con la faccia rivolta verso
Mezzanotte o Settentrione. Le facciate delle case esposte  a  mezzodì sono illuminate dal sole tutto il giorno: quelle
sono illuminate dal sole tutto il giorno: quelle esposte  a  mezzanotte sono sempre in ombra.
pranzo; un profumo invitante esce dalle pentole. Nino corre  a  sciacquarsi il volto e le mani e siede a tavola. La mamma
Nino corre a sciacquarsi il volto e le mani e siede  a  tavola. La mamma gli dà un'occhiata e gli domanda perchè
Ninetto protesta ed alza il piatto verso la zuppiera: - E  a  me, mammina? a me? - Fatica inutile - risponde la mamma -
ed alza il piatto verso la zuppiera: - E a me, mammina?  a  me? - Fatica inutile - risponde la mamma - tra poco avresti
appetito un'altra volta e saremmo da capo. Nino capisce  a  volo l'osservazione della mamma. Corre a spolverarsi le
capo. Nino capisce a volo l'osservazione della mamma. Corre  a  spolverarsi le scarpe e quando torna, trova il suo tondo
 a  remi o a motore, come le automobili. Il fiume è come una
a remi o  a  motore, come le automobili. Il fiume è come una strada che
strada che nei paesi piani trasporta uomini e merci anche  a  grande distanza. Ce n'è di piccoli, di grandi, di immensi
i colori misteriosamente, oltre la tela segreta. Provò  a  dimenticare il ritratto che nasceva. Le riapparve
ritratto che nasceva. Le riapparve l'immagine di sé vista  a  Firenze: i capelli già raccolti a cestino... Un'immagine
l'immagine di sé vista a Firenze: i capelli già raccolti  a  cestino... Un'immagine non chiara, simile a quella di un
già raccolti a cestino... Un'immagine non chiara, simile  a  quella di un fantasma, o di un morto. Tentò di pregare.
di un fantasma, o di un morto. Tentò di pregare. Chiese  a  Dio e alla Madre di Gesú di proteggerla da ogni tentazione.
il maggior bene che puoi. Così vuole il Signore. Dio disse  a  tutti gli uomini: Amatevi l'un l'altro come buoni fratelli,
Ognuno faccia agli altri quello che vorrebbe fosse fatto  a  lui, e non faccia agli altri ciò che non vorrebbe a lui
fatto a lui, e non faccia agli altri ciò che non vorrebbe  a  lui venisse fatto. Il Signore vuole da noi anche più: Gesù
fatto. Il Signore vuole da noi anche più: Gesù Cristo disse  a  tutti gli uomini: Amate i vostri nemici, fate bene a coloro
disse a tutti gli uomini: Amate i vostri nemici, fate bene  a  coloro che vi odiano, pregate per coloro che vi
pregate per coloro che vi perseguitano. Io terrò come fatto  a  me stesso quello che farete a pro degli altri, e ve ne
Io terrò come fatto a me stesso quello che farete  a  pro degli altri, e ve ne compenserò chiamandovi a possedere
farete a pro degli altri, e ve ne compenserò chiamandovi  a  possedere il regno de' cieli. Perchè noi potessimo eseguire
santa, la più divina delle virtù. Essa ci insegna ad amare,  a  compatire, a perdonare, a beneficare. Felice chi ascolta i
divina delle virtù. Essa ci insegna ad amare, a compatire,  a  perdonare, a beneficare. Felice chi ascolta i consigli
virtù. Essa ci insegna ad amare, a compatire, a perdonare,  a  beneficare. Felice chi ascolta i consigli della carità!
dritto nella via del bene, e si rende caro agli uomini e  a  Dio. Giovinetto, accogli nel tuo cuore la carità: ama il
 a  casa Maristella è caduta. La ruota anteriore della sua bici
C'è di buono che Maristella non piange mai. L'aiuto  a  rialzarsi e torniamo verso casa sua a piedi, tenendo le
piange mai. L'aiuto a rialzarsi e torniamo verso casa sua  a  piedi, tenendo le bici per il manubrio. La signora
urla — Cosa ti avevo detto? - Ma, mamma, siamo solo andati  a  fare un giro. - Basta! Non rispondere! — e parte lo
Maristella. Ascolta in silenzio la sfuriata di sua madre,  a  mento sul petto. - Guarda come sei conciata! Sembri una
L'accendino di Aziz cade sull'asfalto del cortile. - Subito  a  casa! E tu fila via, marocchino! Raccolgo l'accendino in
Raccolgo l'accendino in silenzio, monto sulla bici e torno  a  casa. Per strada mi vengono in mente tutte le parole che
come bolle che scoppiano. Un bambino può diventare cattivo,  a  furia d'esser buono.
provare ed eccoli all'opera, ma sul più bello viene Milena  a  levarli di lì. Se li conduce a casa e li tuffa nei bagno. -
sul più bello viene Milena a levarli di lì. Se li conduce  a  casa e li tuffa nei bagno. - Domenica, domenica! - canta
e le Piccole Italiane del suo Gruppo andranno in collina  a  vendemmia. Tutta una giornata all'aperto, nelle vigne, a
a vendemmia. Tutta una giornata all'aperto, nelle vigne,  a  cogliere i bei grappoli. E a mangiarli.
all'aperto, nelle vigne, a cogliere i bei grappoli. E  a  mangiarli.
c'erano le seggiole con la spalliera, bisognava però starvi  a  sedere tutta la santa giornata, come su gli sgabelli di
sgabelli di mastro Antonio; e questa idea dava i brividi  a  Cuddu, quasi mettendosi a fare il calzolaio o il sarto
e questa idea dava i brividi a Cuddu, quasi mettendosi  a  fare il calzolaio o il sarto dovessero tagliargli le gambe.
le gambe. Intanto, per contentare momentaneamente la mamma,  a  don Pietro disse di sì. - Verrai domattina, di buon'ora. -
Concetta. E la mattina dopo ella aveva fatto indossare  a  Cuddu il vestituccio rimediato alla meglio da un vecchio
del padre, e gli aveva fatto calzare le scarpe buone, che  a  lui, non abituato molto a portarle, sembravano un impiccio.
calzare le scarpe buone, che a lui, non abituato molto  a  portarle, sembravano un impiccio. Poi, segnatolo in fronte
la mamma. - Non farne una delle tue! Più tardi verrò  a  vedere se sei andato a bottega. Quasi le parlasse il cuore,
farne una delle tue! Più tardi verrò a vedere se sei andato  a  bottega. Quasi le parlasse il cuore, povera donna! Prima di
povera donna! Prima di mezzogiorno infatti era andata  a  vedere. - Perché non è venuto? - le domandò don Pietro
attorno per la bottega, mezza incredula. - Sarà andato  a  giocare - soggiunse don Pietro. - Verrà forse più tardi. Ma
- Verrà forse più tardi. Ma ella lo attese inutilmente fino  a  sera, davanti alla porta, con gli occhi alla via,
per la veste, e via di corsa  a  traverso le stanze, andò a nascondersi in un cantuccio
per la veste, e via di corsa a traverso le stanze, andò  a  nascondersi in un cantuccio della cucina, perchè nessuno
guardato di sotto in su, facendo le viste di non badare  a  lui; quello zuccone di Bellino.... tutti, tutti in un modo
cresciuto prima d' un par di mesi!... Rimase lì fino  a  sera, quando la Letizia lo sorprese e lo portò a tavola. -
lì fino a sera, quando la Letizia lo sorprese e lo portò  a  tavola. - Oh povero Moschino! - disse il conte; e gli
avvedessero del mutamento; ma sì! Gli furono tutti intorno  a  fiutarlo, a mordicchiarlo; così che Moschino, dopo essersi
del mutamento; ma sì! Gli furono tutti intorno a fiutarlo,  a  mordicchiarlo; così che Moschino, dopo essersi liberato con
dormire co' suoi fratelli. Bisognò preparargli un lettuccio  a  parte, in una paniera ch' era servita a' bambini per la
in una paniera ch' era servita a' bambini per la merenda; e  a  tavola o la Rita o Nello se lo tenevano su le ginocchia e
il cibo. Così gli era risparmiata qualunque umiliazione.  A  poco a poco Moschino guarì: le bolle gli si disseccarono,
Così gli era risparmiata qualunque umiliazione. A poco  a  poco Moschino guarì: le bolle gli si disseccarono, la pelle
il raso, e gli ricrebbe il pelo. Egli potè allora tornare  a  frequentar la società de' topi; ma guardava sempre i suoi
con un certo sospetto, non tollerando che gli si mettessero  a  torno per canzonarlo. E quel citrullo di Bellino, che, ci
E quel citrullo di Bellino, che, ci si provò, n' ebbe  a  uscire malconcio. Una sera, Moschino se ne stava a
n' ebbe a uscire malconcio. Una sera, Moschino se ne stava  a  dormicchiare su la spalla della Rita, la quale, seduta
di fazzoletti per la festa del babbo, che cadeva di lì  a  qualche giorno. A un tratto, si sentì tirare per il lembo
per la festa del babbo, che cadeva di lì a qualche giorno.  A  un tratto, si sentì tirare per il lembo della veste, si
veste, si chinò e raccolse Bellino. - Come mai, Bellino,  a  quest' ora? Che vuoi? Hai sete, forse? - E presa la
daccapo: e non si contentò di fiutare, ma cominciò anche  a  mordere, sebbene per chiasso, il fratello. La disgrazia
La disgrazia volle che un di que' morsi andasse proprio  a  cadere sopra una bolla ancora aperta: Moschino diè un
s' avventò come una furia su Bellino, se lo cacciò sotto, e  a  morsi e a zampate l' avrebbe finito, se la Rita non gliel'
come una furia su Bellino, se lo cacciò sotto, e a morsi e  a  zampate l' avrebbe finito, se la Rita non gliel' avesse
di mano. Bellino, ancora tutto tremante, andò di corsa  a  cacciarsi nel letto, per paura di peggio; quanto a
di corsa a cacciarsi nel letto, per paura di peggio; quanto  a  Moschino, dopo aver cercato a torno per un altro po',
per paura di peggio; quanto a Moschino, dopo aver cercato  a  torno per un altro po', risalì su le ginocchia e su la
per punirlo d' aver Maltrattato il fratello, lo metteva  a  pane e acqua. Ma il giorno seguente, in casa Sernici, si
Ma il giorno seguente, in casa Sernici, si dovè pensare  a  altro; che alle monellerie di Moschino! La contessa s' era
e fin dal mattino tutti erano in moto. Il conte era corso  a  chiamare il medico; la Letizia faceva bollire del brodo
faceva bollire del brodo ristretto; i bambini se ne stavano  a  lato del letto, caso mai la mamma avesse avuto bisogno di
brodo che le reggevano i suoi figliuoli. Nello fu il primo  a  scorgere Dodò, che, zitto a sedere su le zampine di dietro,
figliuoli. Nello fu il primo a scorgere Dodò, che, zitto  a  sedere su le zampine di dietro, guardava la padrona,
- O che si sente? - Mamma! mamma! guarda Dodò che è venuto  a  farti una visita - esclamò piano il bambino. La contessa
cenno al topo; che s' avvicinò, si lasciò carezzare e diede  a  dietro pianino, per lasciar riposare la padrona. Ma di lì a
a dietro pianino, per lasciar riposare la padrona. Ma di lì  a  poco, ecco un altro topo sul letto: è Moschino. Corre, s'
la testa, pone le manine sul mento della malata, e comincia  a  baciarla e ribaciarla su la bocca ardente di febbre. -
assai di vedersi far tanti attucci da quelle care bestiole.  A  uno a uno vennero tutti, Ragù e la Caciotta, che ormai si
di vedersi far tanti attucci da quelle care bestiole. A uno  a  uno vennero tutti, Ragù e la Caciotta, che ormai si
tutti, Ragù e la Caciotta, che ormai si trascinavano  a  stento, poveri vecchi!, la Lilia, la Ninì e persino quel
s' addormentò. Ma gli altri topini si misero tutti intorno  a  Dodò; il quale, per farli star buoni, promise di raccontare
di topi. - Sì, sì.... - mormorarono tutti. - Allora state  a  sentire - disse Dodò. - Questa che vi racconto l' ho letta
racconto l' ho letta in un libro scritto tanti e tanti anni  a  dietro: è anzi la prima storia di topi che si conosca; e l'
Poverino! - esclamò la Ninì, quando Dodò,  a  questo punto; si fermò per pigliar fiato. E gli altri topi
per pigliar fiato. E gli altri topi che fecero? - saltò su  a  domandare Moschino. - Ve lo dirò domani, se state quieti:
- Ve lo dirò domani, se state quieti: ora bisogna tornare  a  casa - rispose Dodò - perchè la padrona ha ordinato alla
e dal conte: i topini scesero giù dal letto, e andarono  a  mangiar la minestra che la Letizia avea preparata nel loro
seguente, i topi s' affollarono un' altra volta intorno  a  Dodò, e lo pregarono di seguitare La guerra dei topi e
d'Orlando e di Rinaldo in mezzo alle piazze, riprese  a  dire:
Nell'anno 1456, oltre  a  innumerevoli eventi che, seppure poco contassero, non
scompiglio, e non salta rana senza far frana), accadde  a  Prato il fatto che vogliamo raccontare. In quell'anno
chiamato al monastero di Santa Margherita in quella città,  a  dipingere sopra l'altare maggiore una Madonna e Angeli, e
allora la tonda età di cinquant'anni, creduta meno adatta  a  cose forti e nuove di quella di quaranta, di trenta: e dei
Ma pare poi che ciò sia vero per coloro appunto che stanno  a  contarsi gli anni addosso, a calcolare passi, passaggi,
per coloro appunto che stanno a contarsi gli anni addosso,  a  calcolare passi, passaggi, cedimenti: mentre chi, giorno
mano ai frutti, può arrivare senza ceder gioia ed appetito  a  cinquanta, a sessanta e chissà quanti ancora: fino a che la
può arrivare senza ceder gioia ed appetito a cinquanta,  a  sessanta e chissà quanti ancora: fino a che la pietà di
a cinquanta, a sessanta e chissà quanti ancora: fino  a  che la pietà di Dio, annoiata del suo lieto peccare, lo
del suo lieto peccare, lo toglie dal mondo alla buon'ora...  A  cinquant'anni, dunque, si muoveva Filippo in avere e levar
vocazione tardiva, o desiderio e gioco avessero premuto  a  lungo sotto la tonaca prima di far pollone, ché da sempre
pittore, avendogli ordinato Cosimo de' Medici un'opera  a  casa sua e vedendolo con l'occhio e la mente e il corpo
persi dietro una donna, trascorrere piú ore alla cantonata  a  veder se passava, guardarla passare, fare che ripassasse,
passare, fare che ripassasse, dirle parole, piú che  a  condurre il pennello secondo buona ragione, e credendo quel
erano, per volere di chi poteva, piú sorde e fasciate che  a  quei fuggenti da Gavinana su per Appennino, con dietro a
a quei fuggenti da Gavinana su per Appennino, con dietro  a  canaio la caccia maramalda. Il secondo giorno Filippo fece
Seguendo il modo, non celebre allora, degli evasi, tagliò  a  strisce un paio di lenzuoli, ne fece corda torta e si calò
volendo finita la pittura da quella mano, gli mandò voci  a  dire che liberamente tornasse, e per la porta aperta
tornasse, e per la porta aperta entrasse e uscisse  a  piacere, giacché lui aveva capito che gli ingegni sono
rimase un po' di tempo profondamente assorto. Poi si mise  a  passeggiare guardando il soffitto, e si ricordò di Caterí:
il soffitto, e si ricordò di Caterí: — Puoi cominciare  a  farti vedere, Signora, — disse. — È tutto fatto.
 A  Scuola.
monaca quella sera di giugno. Notizie partirono, arrivarono  a  Firenze. Un furibondo Francesco Buti cavalcò verso Prato, a
a Firenze. Un furibondo Francesco Buti cavalcò verso Prato,  a  buona ragione saltando ostacoli e minacciando frati
interesse o attenzione verso la fuggita, e la badessa  a  dire con sdegno rispettoso che forti e precise eran le
le regole e la disciplina, stretta la sorveglianza, e lui  a  rispondere con lingua sciolta che di ciò bene si vedevano i
lingua sciolta che di ciò bene si vedevano i risultati...  A  tutte queste conversazioni, a quel rumore bisbetico, da
si vedevano i risultati... A tutte queste conversazioni,  a  quel rumore bisbetico, da lontano e silenzioso,
riservatissimamente assisteva frate Filippo, intento  a  dipingere, finché durava la luce diurna, il volto di
inquieto: sazio delle sue gioie, di abbracci: intento  a  fare quello che quasi come l'amore amava: la pittura.
qui come un allocco?" concluse il Viceré che era riuscito  a  far scorrere il pannello dietro di lui mentre Giovanna si
infilò il passaggio segreto mentre il pannello scorreva  a  ritroso e si chiudeva spezzando in due la lama di Giovanna.
scorrere. "Mi è sfuggito? Ma lo raggiungerò! Aiutatemi  a  trovare il meccanismo che fa funzionare questa maledetta
la povera Caterina si mise  a  piangere, perché era piccola e sola e la nera e brutta
era piccola e sola e la nera e brutta notte cominciava  a  scendere. E quella stupida di Bellissima non sapeva far
sapeva far altro che rimanersene sulla spazzatura, buona  a  niente, guardando tristemente il buio coi suoi occhietti di
dei tuoi sforzi e dei tuoi godimenti intellettuali, ridurti  a  considerarla, in somma, non come un mezzo, ma come un fine,
uno di quei perdigiorni delle lettere che badano soltanto  a  baloccarsi con le parole e con le frasi, come se queste non
non fossero forme e suoni vanissimi quando non servono  a  dir qualche cosa che piaccia o che giovi, io ti direi che e
o che giovi, io ti direi che e meglio per te rinunziare  a  questo studio, e continuare a scrivere e a parlar male per
e meglio per te rinunziare a questo studio, e continuare  a  scrivere e a parlar male per tutta la vita. E sappi che il
te rinunziare a questo studio, e continuare a scrivere e  a  parlar male per tutta la vita. E sappi che il malanno
La nostra innata pigrizia intellettuale c'induce  a  poco a poco a tenere in conto d'un nobile esercizio
La nostra innata pigrizia intellettuale c'induce a poco  a  poco a tenere in conto d'un nobile esercizio dell'ingegno
nostra innata pigrizia intellettuale c'induce a poco a poco  a  tenere in conto d'un nobile esercizio dell'ingegno il
il facile lavoro di accumular vocaboli e locuzioni, e  a  credere che sia arte e scienza ciò che con l'arte ha che
più Altro nelle opere dell'ingegno altrui; ci avvezziamo  a  non veder più bellezza che nella bellezza della parola, a
a non veder più bellezza che nella bellezza della parola,  a  non badar più che alla forma anche nelle pagine più
pagine più splendide di pensiero e più calde d'affetto,  a  non più pensare noi medesimi, scrivendo, se non quanto e
Ed ecco lo, studioso della lingua che, naturalmente,  a  grado a grado, diventa pedante e intollerante, come il
ecco lo, studioso della lingua che, naturalmente, a grado  a  grado, diventa pedante e intollerante, come il bigotto
ridursi una materia inerte e fredda, da mettere in mostra  a  diletto di chi ha gli occhi confitti in una fronte vuota;
china: tu terrai sempre per fermo che ogni studio diretto  a  parlare e a scriver bene sarà fatica, peggio che sprecata,
terrai sempre per fermo che ogni studio diretto a parlare e  a  scriver bene sarà fatica, peggio che sprecata, rivolta a
e a scriver bene sarà fatica, peggio che sprecata, rivolta  a  tuo danno, se ti distoglierà dall'esercitar l'ingegno a un
a tuo danno, se ti distoglierà dall'esercitar l'ingegno  a  un più alto fine; tu studierai la lingua per diventarne
ed una delle corazzate austriache, la Santo Stefano, ferita  a  morte, affonda. I due M. A. S. sfuggono al tiro furioso
ad Ancona, mentre la squadra nemica, sgomenta, s' affretta  a  tutta velocità verso il rifugio di Pola.
Dio e insegnò loro la via che conduce al paradiso. Nacque  a  Betlemme, in una stalla, umile e povero. Gli angeli del
il loro gregge, I pastori. obbedienti, vennero subito  a  Gesù, lo trovarono nella stalla. posto a giacere in una
vennero subito a Gesù, lo trovarono nella stalla. posto  a  giacere in una mangiatoia, e lo adorarono.
questi titoli  a  caratteri di scatola viene narrata nel disinvolto stile
dell'ultimatum che il comitato del derby è stato costretto  a  dargli. * * *
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A COLLANA F A N T  A  ST IC A Edizione speciale pubblicata su licenza di Edizioni
A COLLANA F A N T A ST IC  A  Edizione speciale pubblicata su licenza di Edizioni EL, San
copyright sono riservati. Ogni violazione sarà perseguita  a  termini di legge. Gianni Rodari C'era due volte il barone
- esclamò la donna, e buttatasi in ginocchio, s' affrettò  a  trarli fuori prima che la Caciotta avesse tempo di
che parranno, sa bene, gli ambasciatori scioani che vennero  a  Roma.... E per questo rubava: voleva preparare le fasce a'
rubava: voleva preparare le fasce a' suoi piccini.... -  A  tale notizia la Rita e Nello si misero a saltare e a
suoi piccini.... - A tale notizia la Rita e Nello si misero  a  saltare e a strillare battendo le mani; parevano ammattiti
- A tale notizia la Rita e Nello si misero a saltare e  a  strillare battendo le mani; parevano ammattiti dalla
mani; parevano ammattiti dalla contentezza. La madre badava  a  dire: - Fermi! fermi! State boni! Chetatevi! - Ma sì: era
smettere, la contessa disse alla Letizia: - Letizia, va'  a  dire al cuoco che oggi il dolce dev' esser fatto per me e
frustati, Nello e la Rita s' avviarono nella sala da studio  a  fare i cómpiti per la scuola. La Letizia, sapendo che la
sapendo che la padrona non disdiceva mai gli ordini, andò  a  far l' imbasciata al cuoco, e la signora s' avviò verso il
serva in una villa vicina al mare. Trascorreva il suo tempo  a  pescare alla lenza, andava a' caccia o viaggiava: non dava
alla lenza, andava a' caccia o viaggiava: non dava noia  a  nessuno, non faceva amicizia con nessuno. Sopraggiunta la
fossero ritirati nell'interno del paesetto, egli continuò  a  starsene nella villa: anzi, alcuni ragazzi, figli di
ragazzi, figli di pescatori, che senza paura continuavano  a  scorrazzare sulla spiaggia, lo vedevano sulla terrazza alta
sua gallina. Ogni giorno, all'alba, la gallina si metteva  a  schiamazzare; aveva fatto l' uovo. La vecchia lo vendeva un
e si comprava un soldo di pane. La crosta la sminuzzava  a  quella, la midolla se la mangiava lei : poi andava attorno
Ma venne una mal'annata. Un giorno la vecchina tornò  a  casa senza nulla. — Ah, gallettina mia! Oggi resteremo a
a casa senza nulla. — Ah, gallettina mia! Oggi resteremo  a  gozzo vuoto. — Pazienza ci vuole: Mangeremo domani. - Il
Il giorno appresso, sul far dell' alba, la gallina si mise  a  schiamazzare. Invece d'un uovo, ne avea fatti due, uno
La vecchina comprò il solito soldo di pane, e tornò  a  casa:
certo il valore morale di quei volumi che potesse importare  a  Dodò. A lui piaceva innanzi tutto la mezz' ombra di quella
valore morale di quei volumi che potesse importare a Dodò.  A  lui piaceva innanzi tutto la mezz' ombra di quella
e in mezzo al molle contatto de' velluti, che gli andava  a  genio di molto. Era un topo d' un carattere quieto; tendeva
genio di molto. Era un topo d' un carattere quieto; tendeva  a  ingrassare come un padre priore; lasciava scherzare chi
come un padre priore; lasciava scherzare chi voleva: quanto  a  lui, gli bastava d' esser molto carezzato, di dormire come
infelice esistenza s' è cangiata in un paradiso! - diceva  a  volte la Caciotta a suo marito, vedendo Dodò placidamente
s' è cangiata in un paradiso! - diceva a volte la Caciotta  a  suo marito, vedendo Dodò placidamente accoccolato dentro la
Dodò placidamente accoccolato dentro la libreria o mangiare  a  tavola con un appetito formidabile. Della loro origine in
zingareschi compiuti con lui, la vecchia topa doveva,  a  volte, intrattenere i propri figliuoli; perchè Nello e Rita
questa saggia sentenza, spiccava un saltino, e su, tornava  a  rincantucciarsi fra' suoi libri per dormirvi qualche ora
suoi libri per dormirvi qualche ora prima di ricominciare  a  mangiare. La Lilia, una topina che, se avesse preso marito,
s' impadroniva delle briciole di biscotto inglese rimaste  a  caso
di metterlo nel salvadanaio. Tu invece l'hai speso, dicendo  a  te stesso: «Un soldo risparmiato a che serve? Che cosa si
l'hai speso, dicendo a te stesso: «Un soldo risparmiato  a  che serve? Che cosa si può fare con un povero soldo?». Io
ma ricco di buon volere, lasciò il natìo paese, e si recò  a  Parigi a cercarvi una occupazione. Dopo aver picchiato
di buon volere, lasciò il natìo paese, e si recò a Parigi  a  cercarvi una occupazione. Dopo aver picchiato inutilmente a
a cercarvi una occupazione. Dopo aver picchiato inutilmente  a  molti usci, si presentò ad un ricco banchiere. Era l'ultimo
altri giovani. Lafitte uscì di là sconfortato; camminava  a  testa bassa, e rifletteva alla disperata sua condizione.
Traversando il cortile della casa del banchiere, scorse  a  terra uno spillo; lo prese, e l'appuntò nell'abito. Il
età addimostrava di saper curare le piccole cose, richiamò  a  sè Lafitte, dicendogli che l'avrebbe in qualche maniera
Applicatolo dapprima ai più umili uffizi, per metterne  a  prova la buona volontà, poi grado grado a lavori più
per metterne a prova la buona volontà, poi grado grado  a  lavori più importanti, per valutarne la capacità e la
la capacità e la diligenza, il banchiere ebbe tanto  a  lodarsi dell'opera di Lafitte che, dopo averlo associato ai
di tutte le sue grandi ricchezze. Uguale fortuna toccò  a  molti altri giovani, i quali seppero, come Lafitte, mettere
pendola  a  cucù
 A  quattro mesi Dodò pareva già un vecchio topo di tre anni,
s' era fatta una cuccia di giornali vecchi, dove andava  a  sonnecchiare dopo la colazione fino all' ora del pranzo.
aveva dimostrato più intelligenza degli altri topi, e  a  poco a poco, sapendo che il suo linguaggio non poteva
dimostrato più intelligenza degli altri topi, e a poco  a  poco, sapendo che il suo linguaggio non poteva essere
mi sento cascar lo stomaco! - Quando aveva sete, cominciava  a  leccar le labbra a qualcuno de' suoi padroni, per far
stomaco! - Quando aveva sete, cominciava a leccar le labbra  a  qualcuno de' suoi padroni, per far sentire la lingua arida;
ai suoi padroni, specie al conte, che aveva preso  a  volergli bene, perchè lo vedeva così giudizioso, un vero
le mattine, dopo aver preso il caffè con gli altri, Dodò,  a  furia di cenni, si faceva metter per terra, e correva nello
preso dall'inquietudine aspettava che il padrone entrasse  a  carezzarlo e a dargli il buon giorno. Allora scivolava,
aspettava che il padrone entrasse a carezzarlo e  a  dargli il buon giorno. Allora scivolava, grave e
grave e soddisfatto, e se n' andava tranquillamente  a  schiacciare un pisolino nella biblioteca della contessa.
mondo. Ma se per caso il conte tornava, Dodò era il primo  a  sentirne la voce, e giù di corsa da quella parte; gli
La sera, quando tutta la famiglia Sernici si trovava  a  pranzo, anche ai topi era permesso di venir su la tavola, a
a pranzo, anche ai topi era permesso di venir su la tavola,  a  patto che non imbrattassero la tovaglia, trascinando i cibi
gustando bene ogni cosa, proprio col fare d' una persona  a  modo: a segno che persino Ragù e la Caciotta guardavano il
bene ogni cosa, proprio col fare d' una persona a modo:  a  segno che persino Ragù e la Caciotta guardavano il loro
gli avanzi dispersi di quella strage, li rimetteva  a  uno a uno nel piattello destinato ai sorci e poi, quando
gli avanzi dispersi di quella strage, li rimetteva a uno  a  uno nel piattello destinato ai sorci e poi, quando aveva
e poi, quando aveva finito, sedeva sul di dietro e abbadava  a  ripulirsi, a strofinarsi, a ravviarsi, a leccarsi, che non
aveva finito, sedeva sul di dietro e abbadava a ripulirsi,  a  strofinarsi, a ravviarsi, a leccarsi, che non la finiva
sedeva sul di dietro e abbadava a ripulirsi, a strofinarsi,  a  ravviarsi, a leccarsi, che non la finiva più.
dietro e abbadava a ripulirsi, a strofinarsi, a ravviarsi,  a  leccarsi, che non la finiva più.
e vedere le foglie degli alberi tinte di rosso bruno. Fino  a  ieri parevano verdi. Tra poco ingialliranno e
parevano verdi. Tra poco ingialliranno e incominceranno  a  cadere. Le mattine sono nebbiose, l'aria al tramonto
I bambini, sorpresi dal buio mentre giocano in cortile,  a  uno a uno rientrano in casa. Si rifugiano in cucina dalla
bambini, sorpresi dal buio mentre giocano in cortile, a uno  a  uno rientrano in casa. Si rifugiano in cucina dalla mamma
SOLDATINI DI ANNA Ieri Anna ha fatto gli onori di casa  a  quattro invitati: un fante, un artigliere, un marinaio e un
un marinaio e un aviatore, e si è prodigata. Li ha voluti  a  pranzo per festeggiare la giornata del soldato. Ha mostrato
libri, li ha accompagnati al cinematografo, li ha serviti  a  tavola, ha suonato per essi due o tre pezzettini al
essi due o tre pezzettini al pianoforte. All'ora di andare  a  letto era stanca morta: non reggeva più. - Ma - conclude
BABBO DI ANNA  A  scuola, la vicina di banco di Ninetta è Anna Guidi, una
dell'esercito e decorato. Ha due medaglie d'argento.  A  quindici anni si arruolò volontario. Dice spesso: - La
di questi balillini, che marciano con un vero moschetto  a  spall'arm, io dovevo contentarmi dello schioppetto di latta
di legno. Di botte ne ricevevo lo stesso, però ho imparato  a  darne.
sfondati. Cuddu guardava sbigottito tutto quello sfacelo.  A  ogni quattro passi, gente armata che accorreva, gruppi di
e di bombe, lontano, come la sera della festa di S. Isidoro  a  Ràbbato, quando sparavano i fuochi d'artifizio nel piazzale
rosse, armate fino ai denti. Non osava di accostarsi  a  nessuno di coloro; non sapeva se doveva andare avanti o
un po' di coraggio, proseguì per quella via. Si trovò da lì  a  poco in una gran piazza con una fontana circondata da tanti
con una fontana circondata da tanti santi di pietra, e  a  lato un vasto edifizio che pareva si reggesse a stento in
pietra, e a lato un vasto edifizio che pareva si reggesse  a  stento in piedi, con la facciata mezza demolita e le
armata che metteva paura, parte sdraiata per terra, parte  a  sedere sul muricciolo che circondava la fontana coi santi
un braccio, o la testa, o il busto. Qua e là, fucili  a  fascio, carri rovesciati, tavole, arnesi di ogni sorta e
tavole, arnesi di ogni sorta e macerie affumicate.  A  Cuddu pareva di fare un brutto sogno, tanto stentava a
A Cuddu pareva di fare un brutto sogno, tanto stentava  a  credere ai propri occhi. Chi lo avrebbe mai immaginato? Se
prima, non si sarebbe avventurato fin là. La rivoluzione  a  Palermo era ben diversa che non a Ràbbato, dove non avevano
fin là. La rivoluzione a Palermo era ben diversa che non  a  Ràbbato, dove non avevano torto un capello a nessuno,
che non a Ràbbato, dove non avevano torto un capello  a  nessuno, neppure ai birri, mentre qui si vedevano tante
Sì. - E ci starai, allora. Tanto non servi  a  niente e non sei buona a niente. Se valessi almeno un
ci starai, allora. Tanto non servi a niente e non sei buona  a  niente. Se valessi almeno un centesimo ti venderei e mi
che i clienti carichino la spesa in macchina e poi riporto  a  posto il carrello, così recupero la moneta da due euro. Le
subito salire in macchina, senza prima tornare indietro  a  metterlo a posto. Questo succede per esempio quando piove.
salire in macchina, senza prima tornare indietro a metterlo  a  posto. Questo succede per esempio quando piove. Quando
anche dieci euro, se non ci sono altri marocchini  a  prendere i carrelli. - Vai a lavorare! — mi dice un signore
non ci sono altri marocchini a prendere i carrelli. - Vai  a  lavorare! — mi dice un signore coi baffi. - Sono qui
penso io e sto per dirlo, ma poi sto zitto, sorrido e vado  a  cercare qualche altro signore col carrello. Una commessa
col carrello. Una commessa all'entrata regala un'arancia  a  un bambino. Sua madre lo riprende: - Come si dice alla
e faccio la spesa come un italiano. Mi piace andare in giro  a  scegliere. Le cose che compero di solito sono banane, pane,
tele, che trasmette un sacco di pubblicità. Per fortuna noi  a  casa non abbiamo la tele.
sono: il grammo (g.): il decagrammo (dag.), che è eguale  a  10 grammi; l'ettogrammo (hg.), che è eguale a 100 grammi;
che è eguale a 10 grammi; l'ettogrammo (hg.), che è eguale  a  100 grammi; il chilogrammo O, semplicemente, chilo. (kg.),
il chilogrammo O, semplicemente, chilo. (kg.), che è eguale  a  1000 grammi; il decigrammo (dg.), che è la decima parte del
Sono pure in uso il quintale (q.), che è eguale  a  100 chilogrammi e la tonnellata (t.), che è eguale a 10
eguale a 100 chilogrammi e la tonnellata (t.), che è eguale  a  10 quintali, ossia a 1000 chilogrammi. Si noti che: 1 hg. =
e la tonnellata (t.), che è eguale a 10 quintali, ossia  a  1000 chilogrammi. Si noti che: 1 hg. = 10 dag., 1 kg. = 10
Ferrara è nato  a  Portici, in provincia di Napoli. A Napoli ci è rimasto fino
Ferrara è nato a Portici, in provincia di Napoli.  A  Napoli ci è rimasto fino all'età di ventuno anni. Adesso
ci è rimasto fino all'età di ventuno anni. Adesso vive  a  Novara con la moglie Marianna, che fa la fotografa, con la
fuori, l' uragano continuava  a  imperversare; la forza del vento schiantava i rami degli
della scuderia l' acqua batteva come una grandinata.  A  un tratto, Moschino sentì accanto a sè qualcosa che lo
come una grandinata. A un tratto, Moschino sentì accanto  a  sè qualcosa che lo solleticava leggermente. Si volse. Era
stava per lo più, mentre i suoi bimbi cicalavano, seduta  a  un elegante tavolinetto da lavoro, tutto ingombro di sete e
ingombro di sete e di fili d' oro e d'argento, per eseguire  a  ricamo i più bei disegni a rabeschi, per guarnire a volte
d' oro e d'argento, per eseguire a ricamo i più bei disegni  a  rabeschi, per guarnire a volte dei mobili, a volte dei
a ricamo i più bei disegni a rabeschi, per guarnire  a  volte dei mobili, a volte dei vestiti o suoi o di Rita. La
bei disegni a rabeschi, per guarnire a volte dei mobili,  a  volte dei vestiti o suoi o di Rita. La contessa amava di
l'impressione provata. - Ho piacere - disse la signora  a  Nello - che tu non abbia paura dei pericoli, e anzi,
mamma, dunque, approvava quella carriera di marinaro, che  a  lui sorrideva tanto. Meglio così. Oramai non rimaneva da
famiglia, mostrava di desiderare una cosa, non era solito  a  dirle di no. Dunque?... Dunque Nello si vedeva già con l'
di fronte al mare immenso nelle notti di burrasca,  a  uomini selvaggi dal corpo nudo e tatuato di figure
dal corpo nudo e tatuato di figure mostruose e deformi.  A  un tratto s'udì giù nella via un organetto intonar le prime
passare tanti di questi organetti stonati, per le vie! Ma  a  un tratto udiron gridare: - Svelto, Ragù, venite a far l'
vie! Ma a un tratto udiron gridare: - Svelto, Ragù, venite  a  far l' esercizio militare! Da bravo; su il fucile! Qui,
signore; svelta! Ah, oggi non ne avete voglia, eh, buona  a  nulla? Vieni allora tu, Pipetta; prendi il biglietto. Da
Un individuo mal vestito, con un cappellaccio di paglia  a  larghe tese tutt'unte, con un organetto appeso al collo per
un organetto appeso al collo per una cinghia, aveva davanti  a  sè una gabbia di topi indiani, quasi tutti bianchi; che
che dallo sportellino aperto uscivan sur una tavoletta,  a  mano a mano ch' eran chiamati per nome dal padrone, e
dallo sportellino aperto uscivan sur una tavoletta, a mano  a  mano ch' eran chiamati per nome dal padrone, e venivano a
a mano ch' eran chiamati per nome dal padrone, e venivano  a  far ciascuno un piccolo esercizio. - Pupa, su! Su, Nerino!
un piccolo esercizio. - Pupa, su! Su, Nerino! - seguitava  a  gridar l' uomo; e i poveri animalucci accorrevano,
l' uomo; e i poveri animalucci accorrevano, ubbidienti,  a  tirar fuori da una scatola un cartellino ve de o color di
Qualcuno stava ritto su le zampe di dietro, reggendosi  a  una stanghetta di legno rozzamente tagliata a mo' di
reggendosi a una stanghetta di legno rozzamente tagliata  a  mo' di fucile; qualche altro tirava su un secchietto d'
qualche altro tirava su un secchietto d' acqua appeso  a  uno spago; e tutti, dopo aver lavorato, si fermavano, mezzo
tutti, dopo aver lavorato, si fermavano, mezzo acquattati,  a  guardar il padrone, come se avessero chiesto scusa di non
un istante lo spettacolo; poi rispose: - Ebbene, dite  a  Letizia che scenda un momento a chiamar quell'uomo. - I due
poi rispose: - Ebbene, dite a Letizia che scenda un momento  a  chiamar quell'uomo. - I due fanciulli si precipitarono come
precipitarono come due saette fuori del salotto, e, sempre  a  corsa, diedero alla cameriera l' ordine ricevuto; poi si
Letizia, spuntò dalle scale l' individuo col cappellaccio  a  larghe tese, con l' organetto al collo e la gabbia dei
alle bestiole attente e spaurite: - Svelto, Ragù; venite  a  far l'esercizio militare! Da bravo; su il fucile! - Ma
topolina di pelame bianco, ma ingiallito dal sudicio, corse  a  mettersi dinanzi al maltrattato, come per difenderlo o per
come per difenderlo o per dividere la punizione con lui. -  A  te, Caciotta! - le comandò l'uomo - prendi un foglietto con
trasse fuori co' denti dei qua- dratini di carta che porse  a  uno a uno al padrone; poi corse di nuovo a impostarsi
fuori co' denti dei qua- dratini di carta che porse a uno  a  uno al padrone; poi corse di nuovo a impostarsi dinanzi al
carta che porse a uno a uno al padrone; poi corse di nuovo  a  impostarsi dinanzi al suo compagno. - Si vogliono bene, eh?
ricominciò il martirio di Ragù. - Ah, vuoi mangiare  a  ufo, dunque? - diceva l' uomo punzecchiandogli i fianchi e
mamma, ti prego! - La Rita udì; e subito anche lei cominciò  a  strofinarsi alla gonnella materna, a fissar i suoi dolci
anche lei cominciò a strofinarsi alla gonnella materna,  a  fissar i suoi dolci occhi tutti pieni di lacrime negli
Ragù? - rispose l' uomo maravigliato della domanda. Ma capì  a  volo che con un po' d' astuzia poteva fare un buon affare.
che già volevo aprire alla parola Paleografia, poi  a  Paleolitico, a Paleontologia, a Palingenesi, a Palinsesto,
volevo aprire alla parola Paleografia, poi a Paleolitico,  a  Paleontologia, a Palingenesi, a Palinsesto, a Paralipomeni,
parola Paleografia, poi a Paleolitico, a Paleontologia,  a  Palingenesi, a Palinsesto, a Paralipomeni, e che dovrei poi
poi a Paleolitico, a Paleontologia, a Palingenesi,  a  Palinsesto, a Paralipomeni, e che dovrei poi aprire a
Paleolitico, a Paleontologia, a Palingenesi, a Palinsesto,  a  Paralipomeni, e che dovrei poi aprire a Pirronismo o a
a Palinsesto, a Paralipomeni, e che dovrei poi aprire  a  Pirronismo o a Prammatica e ad altri vocaboli, se non lo
a Paralipomeni, e che dovrei poi aprire a Pirronismo o  a  Prammatica e ad altri vocaboli, se non lo facessi in questo
ti tratto da uomo. Quelle ed altre molte appartengono  a  una famiglia di parole che si potrebbero chiamare: della
per nebbia che cosa significano e sarebbero impacciatissimi  a  dirlo; ma, fingono di capirle, perché hanno coscienza che è
i quali, di parola in parola, finiscono col dichiararsi  a  vicenda di non sapere che cosa voglia dir recidiva, che
della nostra cultura, le quali non confesseremmo neppure  a  un amico, aggiustare i conti della nostra coscienza
arrossire, come con un maestro fidato, che s' interroga  a  quattr'occhi, e che dà le risposte nell'orecchio, e non
si sente dire: - Io preconizzai la pioggia fin da ieri! - E  a  proposito di pioggia: una PASSATA D'ACQUA, una PASSATINA,
in Galilea e si stabili nella piccola città di Nazaret.  A  dodici anni Gesù andò a Gerusalemme con Maria e Giuseppe,
nella piccola città di Nazaret. A dodici anni Gesù andò  a  Gerusalemme con Maria e Giuseppe, per la festa di Pasqua.
sposo se ne accorgessero. Quando se ne avvidero, tornarono  a  Gerusalemme e pieni di ansia lo cercarono. Dopo tre giorni
mio celeste? Ma poi si accompagnò subito con loro e ritornò  a  Nazaret. Là visse fino ai trent' anni obbediente a Maria e
ritornò a Nazaret. Là visse fino ai trent' anni obbediente  a  Maria e a Giuseppe, e crebbe in sapienza, in età e in
Nazaret. Là visse fino ai trent' anni obbediente a Maria e  a  Giuseppe, e crebbe in sapienza, in età e in grazia dinnanzi
Giuseppe, e crebbe in sapienza, in età e in grazia dinnanzi  a  Dio ed agli uomini. Gesù dunque stette nascosto per molti
i doveri del proprio stato. E volle ancora insegnare  a  tutti, ma specialmente ai fanciulli, che