da quando s'eran gettate le fondamenta di quel palazzone | a | cui lavoravano, egli era stato sotto gli ordini di Nanni, e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Nanni, e aveva preso giorno per giorno, senz'avvedersene, | a | voler bene alla Rachele. Da prima, le lasciava gli occhi a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a voler bene alla Rachele. Da prima, le lasciava gli occhi | a | dosso, senza osar nè meno di darle il buon giorno; ma |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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senza osar nè meno di darle il buon giorno; ma pensava | a | lei da quando si svegliava fino a quando addormentavasi nel |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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buon giorno; ma pensava a lei da quando si svegliava fino | a | quando addormentavasi nel rozzo letto non suo d'un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da una donna, egli subiva l'incubo di sogni brutali e, | a | momenti, buttava via le coperte e si trovava con la fronte |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la fronte abbronzata madida d'un sudor freddo più simile | a | quello della morte che a quello dell'amore. Per parte sua, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'un sudor freddo più simile a quello della morte che | a | quello dell'amore. Per parte sua, la ragazza trattava Peppe |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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della maggior parte dei toscani. Una volta che, appoggiata | a | una trave, la Rachele aspettava di sentir sonare il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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le venne accosto, e senza cominciare come fan gl'innamorati | a | chiacchiere su 'l più e su 'l meno, con le labbra che gli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tutto quello che guadagno alla settimana ve lo porterei | a | casa...- Chini gli occhi ridenti, ella badava a strusciar |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lo porterei a casa...- Chini gli occhi ridenti, ella badava | a | strusciar con l'unghia del pollice l'orlo del suo grembiule |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'unghia del pollice l'orlo del suo grembiule di bordatino | a | quadrelli. - E chi dice niente? — fece, un po' superba. — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— Ma se con voi non mi ci voglio mettere? Gli è meglio che | a | me non ci pensiate. - - Volesse la Madonna che non ci |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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le mani sui fianchi, stette lì un po' pensierosa: poi andò | a | mangiare. Da quel giorno Peppe non aveva più detta una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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della vita claustrale infino ad oggi rimasti inaccessibili | a | tutt’altri ohe ad una donna? - Mi proverò. Ma prima di dar |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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perchè io non reputi necessario premettere intorno | a | queste condizioni alcuni cenni, atti ad illuminar la scena |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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cenni, atti ad illuminar la scena sulla quale verranno | a | svolgersi gradatamente i seguenti episodi. Conscia non meno |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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da 82 ordini religiosi, e da 2,382 conventi: il che torna | a | dire ch'essa continua nel 1864 a possedere il doppio numero |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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conventi: il che torna a dire ch'essa continua nel 1864 | a | possedere il doppio numero de' conventi, che nel 1789 |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Confederazione germanica. Ponendo in confronto, continua | a | dire il Débats, i beni del clero in Francia nel 1789 e |
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e cento milioni. I beni del clero in Italia elevansi | a | quasi due miliardi, ossia un decimo meno del doppio di |
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secolare e regolare in tutta l'Italia ammontava nel 1857-58 | a | 189,800 membri, cioè 1 su 142 laici! Della qual somma a |
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a 189,800 membri, cioè 1 su 142 laici! Della qual somma | a | cifre tonde: 82,000 nel Napoletano e nella Sicilia. 40,000 |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sola Italia 269 tra arcivescovi e vescovi, il che equivale | a | poco meno della metà delle sedi vescovili d'Europa, ed a |
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a poco meno della metà delle sedi vescovili d'Europa, ed | a | niente manco che ad 1/3 delle sedi vescovili dell'intero |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vescovili dell'intero orbe cattolico, le quali erano da 814 | a | 816. A questa cifra di 189,800 eccleslastici, dimoranti in |
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dell'intero orbe cattolico, le quali erano da 814 a 816. | A | questa cifra di 189,800 eccleslastici, dimoranti in Italia, |
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e la classe delle così dette monache di città, si avrà | a | numero tondo la totalità di 200,000 in circa, il che |
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Considerata la statistica generale, veniamo finalmente | a | quella di Napoli. Ecco come vent'anni fa eravi distribuito |
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3027 ----- 3211 Il numero delle parrocchie in Napoli somma | a | 50; quello delle chiese è di 257; delle Confraternite 174, |
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qualità, ed ora estratto dal censo autentico, che intorno | a | quel tempo fu pubblicato dall'opera portante per |
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Monaci | Novizi | Monaci | Novizi {di Gerusalemme | a | Montecalvario 11 Riformati. . {a San Pietro ad Aram.. 94 |
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Aram.. 94 {alla Salute.................... 5 38 » 161 » { | a | Milano....................... 11 {a Santa |
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{a Santa Lucia del Monte 101 Alcantarini. . {a San Pasquale | a | Chiaia 3 49 8 197 8 {alla Sanità.......... 47 {a Sant'Efrem |
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6 97 6 {alle Trentatrè. . . . . . . . . 6 {a San Francesco | a | Santa Osservanti. . {Maria la Nuova. . . . . 2 197 7 233 7 |
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197 7 233 7 { in San Severio Maggiore 36 Agostiniani calzi | a | Sant' Agostino la Zecca. . . . . . . . . . . 1 41 1 41 1 |
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del Salvatore . . . . 1 28 » 28 » Canonici Lateranensi | a | Santa Maria di Piedigrotta. . . . . . . . . 1 16 2 16 2 |
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calzi al Carmine Maggiore 1 35 2 35 2 {a Santa Teresa | a | Chiaia 2 7 Carmel.scalzi {a Santa Teresa agli Studi 2 38 » |
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{a Santa Teresa agli Studi 2 38 » 45 » Certosini | a | San Martino. . . . . . . . . . . . . 1 20 3 20 3 Chierici |
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Torentino. . . 12 16 Congregazione del Santissimo Redentore | a | S. Antonio di Tarsia 1 16 » 16 » Minori Conventuali a San |
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a S. Antonio di Tarsia 1 16 » 16 » Minori Conventuali | a | San Lorenzo Maggiore. 2 59 8 63 8 Idem Ospizio a Largo |
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a San Lorenzo Maggiore. 2 59 8 63 8 Idem Ospizio | a | Largo Santa Caterina a Chiaia. . . . . » 4 » |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Maggiore. 2 59 8 63 8 Idem Ospizio a Largo Santa Caterina | a | Chiaia. . . . . » 4 » |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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. . . . . . . . . . . . . . . 1 117 » 117 » Mercendarii | a | Sant'Orsola a Chiaia . . . 1 16 » 16 » Minimi di S. {al |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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. . . . . . . . . . 1 117 » 117 » Mercendarii a Sant'Orsola | a | Chiaia . . . 1 16 » 16 » Minimi di S. {al largo di Palazzo. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
Gerolomini. . . . . . . . . . . . . . . 1 28 6 28 6 Scolopi | a | San Carlo a Mortelle. . . . . . 1 32 » 32 » San Giovanni di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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. . . . . . . . . . . . . . 1 28 6 28 6 Scolopi a San Carlo | a | Mortelle. . . . . . 1 32 » 32 » San Giovanni di Dio alla |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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. . . . . . . . . . » 5 » » » Chierici Regolari Teatini | a | San Paolo . . 1 26 3 26 3 Congregazione del Beato Pietro da |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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. . 1 26 3 26 3 Congregazione del Beato Pietro da Pisa | a | Santa Maria delle Grazie Maggiore. . . . 1 18 6 18 6 |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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7 {a Santa Chiara. . . . . . . . . 78 12 {a San Francesco | a | Cappuccine { Pontecorvo. . . . . . . . . . 2 29 12 60 12 {a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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. . . . . . . . . . . 1 40 » 40 » Canonichesse Lateranensi | a | Gesù Maria 1 11 10 11 10 {S. Maria Egiziaca Mag. 47 7 |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
se non per voto, e per computo approssimativo ammontante | a | più di 2,000, avrassi la somma totale di 9,000, indicante |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
|
| A | meno di avere le ali, occorrevano settimane, forse mesi |
Mitchell, Margaret -
|
alla Georgia; ma nondimeno i cuori si mettevano | a | battere follemente appena un soldato entrava dalla strada |
Mitchell, Margaret -
|
uno scalpiccio di piedi. La vista di un'uniforme bastava | a | fare accorrere tutti dal pascolo, dalla legnaia, dai campi |
Mitchell, Margaret -
|
suo sistema solito di vita. Nel cuore di Rossella cominciò | a | sorgere il timore che gli fosse accaduto qualche cosa |
Mitchell, Margaret -
|
o ammalato. Per di piú era senza denaro e attraversava | a | piedi un paese dove i confederati erano odiati. Se almeno |
Mitchell, Margaret -
|
avrebbe mandato del denaro; tutto quello che era in casa, | a | costo di lasciar morire di fame la famiglia, perché egli |
Mitchell, Margaret -
|
in treno e affrettare il suo ritorno. «Diletta, ritorno | a | casa, accanto a te...» Nel primo impulso di gioia, quelle |
Mitchell, Margaret -
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il suo ritorno. «Diletta, ritorno a casa, accanto | a | te...» Nel primo impulso di gioia, quelle parole avevano |
Mitchell, Margaret -
|
gioia, quelle parole avevano voluto dire che Ashley tornava | a | casa, da lei. Ora, ragionando, comprendeva che egli tornava |
Mitchell, Margaret -
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lei. Ora, ragionando, comprendeva che egli tornava accanto | a | Melania; a Melania che in quei giorni girava per la casa |
Mitchell, Margaret -
|
ragionando, comprendeva che egli tornava accanto a Melania; | a | Melania che in quei giorni girava per la casa cantando di |
Mitchell, Margaret -
|
che in quei giorni girava per la casa cantando di gioia. | A | Rossella avvenne di chiedersi amaramente perché Melania non |
Mitchell, Margaret -
|
E quando aveva di questi pensieri, non si affrettava piú | a | pregare Dio perché le perdonasse; Dio non le faceva piú |
Mitchell, Margaret -
|
le faceva piú paura. I soldati vennero ancora, isolati o | a | coppie, e sempre ugualmente affamati. Rossella maledisse |
Mitchell, Margaret -
|
che non permetteva, nell'èra dell'abbondanza, | a | nessun viaggiatore di proseguire il suo cammino senza aver |
Mitchell, Margaret -
|
faticosamente lavorato la terra, vettovaglie che era andata | a | comprare a miglia e miglia di distanza. Era difficile |
Mitchell, Margaret -
|
lavorato la terra, vettovaglie che era andata a comprare | a | miglia e miglia di distanza. Era difficile procurarsi delle |
Mitchell, Margaret -
|
oramai, e due monete d'oro. Perché bisognava continuare | a | nutrire quell'orda famelica? Diede perciò ordine a Pork che |
Mitchell, Margaret -
|
a nutrire quell'orda famelica? Diede perciò ordine | a | Pork che quando vi erano soldati in casa, la tavola fosse |
Mitchell, Margaret -
|
mai rimessa in forze dopo la nascita di Beau, induceva Pork | a | mettere nel suo piatto pochissimo cibo, per dividere fra |
Mitchell, Margaret -
|
sai che sollievo è per me. Ogni volta che do la mia parte | a | un pover'uomo, penso che forse in quel momento c'è una |
Mitchell, Margaret -
|
dà al mio Ashley una parte del suo pranzo e questo lo aiuta | a | tornare accanto a me. «Il mio Ashley...» «Diletta, torno a |
Mitchell, Margaret -
|
parte del suo pranzo e questo lo aiuta a tornare accanto | a | me. «Il mio Ashley...» «Diletta, torno a casa, accanto a |
Mitchell, Margaret -
|
a tornare accanto a me. «Il mio Ashley...» «Diletta, torno | a | casa, accanto a te...» Rossella si volse altrove |
Mitchell, Margaret -
|
a me. «Il mio Ashley...» «Diletta, torno a casa, accanto | a | te...» Rossella si volse altrove ammutolita. Dopo d'allora, |
Mitchell, Margaret -
|
quando vi erano ospiti, quantunque Rossella contasse | a | questi ogni boccone che mettevano in bocca. Quando i |
Mitchell, Margaret -
|
bocche di piú da nutrire; e poi qualcuno doveva accudire | a | loro, ed era un aiuto di meno per la costruzione delle |
Mitchell, Margaret -
|
appena una leggera pelurie, che aveva trovato svenuto | a | poca distanza da Tara; probabilmente uno dei giovinetti |
Mitchell, Margaret -
|
e si chiedeva perché il suo figliuolo non giungeva ancora | a | casa; nella stessa maniera in cui lei e Melania guardavano |
Mitchell, Margaret -
|
offuscati dal delirio su Carolene che era seduta accanto | a | lui recitando il rosario. - Dunque non eravate un sogno - |
Mitchell, Margaret -
|
trascorse ore interminabili sdraiato accanto alla finestra, | a | contemplare l'albero di magnolia e dando ben poca noia. |
Mitchell, Margaret -
|
e dando ben poca noia. Carolene aveva simpatia per lui, | a | causa dei suoi silenzi tranquilli e privi d'imbarazzo. Ella |
Mitchell, Margaret -
|
Era molto taciturna, Carolene, e passava lunghe ore | a | pregare. Quando Rossella entrava in camera sua senza |
Mitchell, Margaret -
|
inginocchiata accanto al letto; cosa che la urtava, perché | a | lei sembrava che il tempo di pregare fosse passato. La |
Mitchell, Margaret -
|
dei favori che Gli chiedeva; e se Egli non stava ai patti, | a | lei sembrava di non doverGli piú nulla. E quando trovava |
Mitchell, Margaret -
|
di non doverGli piú nulla. E quando trovava Carolene | a | pregare mentre lei aveva lavorato tutto il giorno, sentiva |
Mitchell, Margaret -
|
sua sorella schivava la sua parte di fatica. Questo diceva | a | Will Benteen, il convalescente, un pomeriggio in cui egli |
Mitchell, Margaret -
|
quel ragazzo Brent o un nome simile che fu ucciso | a | Gettysburg. - Suo corteggiatore? - fece Rossella |
Mitchell, Margaret -
|
- Neppur per sogno. Brent e suo fratello facevano la corte | a | me. - Sí, me lo ha detto. Pare che la maggior parte dei |
Mitchell, Margaret -
|
di indagare. Dunque era per questo che Carolene continuava | a | pregare? Beh, le passerebbe. Tante ragazze avevano perduto |
Mitchell, Margaret -
|
ragazza di Atlanta che era già vedova per la terza volta, | a | causa della guerra, eppure era ancora capace di occuparsi |
Mitchell, Margaret -
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e piangeva, e Geraldo chiedeva troppo spesso dov'era Elena. | A | Will poteva dire tutto. Gli raccontò perfino che aveva |
Mitchell, Margaret -
|
Tutta la famiglia finiva con l'andare in camera di Will | a | sfogare i propri malumori: perfino Mammy, che da principio |
Mitchell, Margaret -
|
malumori: perfino Mammy, che da principio era rimasta | a | distanza perché non le sembrava abbastanza signore, avendo |
Mitchell, Margaret -
|
posseduto soltanto due schiavi. Quando poté cominciare | a | girare per la casa, Will si diede da fare a intrecciare |
Mitchell, Margaret -
|
poté cominciare a girare per la casa, Will si diede da fare | a | intrecciare cestini e ad aggiustare i mobili rovinati dagli |
Mitchell, Margaret -
|
avesse mai posseduto. La presenza di Will permetteva | a | ciascuno di recarsi tranquillamente al proprio lavoro, |
Mitchell, Margaret -
|
ho dato molto disturbo; e se non vi dispiace, rimarrò qui | a | lavorare per voi, finché vi avrò compensata, almeno in |
Mitchell, Margaret -
|
ripagare chi ci ha ridato la vita. Quindi egli rimase; e | a | poco a poco, quasi inavvertitamente, gran parte del peso |
Mitchell, Margaret -
|
chi ci ha ridato la vita. Quindi egli rimase; e a poco | a | poco, quasi inavvertitamente, gran parte del peso |
Mitchell, Margaret -
|
Ampia, bruna, severa, quella badia medioevale sorgeva | a | mezzo il colle fiesolano, tutto ammantato di campi e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
degli antichi monumenti. Ma la fosca badia conveniva | a | quel pittoresco paesaggio, poi che aveva in cima al suo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
ricco d'ulivi, il castello merlato dei Salviati; e | a | sinistra, in fondo, di là dal Mugnone incassato tra i |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
o giù da piè dell'erta ripida, angusta e diritta che porta | a | San Domenico, il villaggio aristocratico limitato in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
coperta di fiori, appiccicato da poco sotto una finestra | a | bassorilievi, come un primaverile nido di rondine; e magari |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
stata divisa e suddivisa in tanti quartieri, appigionati | a | parecchie famiglie della borghesia, che andavano là su a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
a parecchie famiglie della borghesia, che andavano là su | a | villeggiare; e in questo modo avea perduto quasi a fatto il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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là su a villeggiare; e in questo modo avea perduto quasi | a | fatto il proprio carattere. Certi lunghi corridoi, è vero, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
di calce delle loro pareti si fosse sovrapposto un disegno | a | stampino a uso carta di Francia, serbavano sempre |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
loro pareti si fosse sovrapposto un disegno a stampino | a | uso carta di Francia, serbavano sempre l'impronta |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
esterne, fortemente corazzate di grossi chiodi disposti | a | rombo, ben che verniciate d'una tinta vistosa, s'aprivano |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
e il gran cortile con in giro la doppia fila di logge | a | colonne agili ornate di foglie d'acanto, con al centro il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
forse consentivano ancora che la fantasia tornasse | a | dietro di parecchi secoli. Ma l'illusione durava poco. A un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
a dietro di parecchi secoli. Ma l'illusione durava poco. | A | un tratto una nidiata di bimbi irrompeva clamorosa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
dall'antico quartiere del Padre Abate, e mettendosi | a | correre sotto i portici bociava a squarciagola per chiamare |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
Padre Abate, e mettendosi a correre sotto i portici bociava | a | squarciagola per chiamare altri compagni di ricreazione. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
un gruppo di maschietti con fucili e tamburi si schierava | a | far gli esercizi militari; parecchie bambine, prendendosi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
l'ottava s'arrestava | a | mezzo: Orlando non avea più voglia di proseguire; la Giulia |
Il romanzo della bambola -
|
po' lontano dalla porta, e che la strada si mise in mezzo | a | due siepi fiorite, tutte odore di mandorle per il |
Il romanzo della bambola -
|
di mandorle per il biancospino, la contadina principiò | a | cantar una specie di stornello nell'ampia solitudine: |
Il romanzo della bambola -
|
mise zia Pitty | a | letto e dopo averle dato una bevanda a base di alcool, |
Mitchell, Margaret -
|
mise zia Pitty a letto e dopo averle dato una bevanda | a | base di alcool, zucchero e acqua, la lasciò in custodia di |
Mitchell, Margaret -
|
attendendo il ritorno del marito; Melania, nel salotto | a | pianterreno, parlava a bassa voce in un gruppo di vicini. |
Mitchell, Margaret -
|
del marito; Melania, nel salotto a pianterreno, parlava | a | bassa voce in un gruppo di vicini. Si affaccendava con aghi |
Mitchell, Margaret -
|
in un gruppo di vicini. Si affaccendava con aghi e forbici | a | modificare una veste di lutto che la signora Elsing aveva |
Mitchell, Margaret -
|
può piangere. Dice che andrà in Pennsylvania per riportare | a | casa la salma. Il dottore non può lasciare l'ospedale. - Ma |
Mitchell, Margaret -
|
terribile! Perché non mandare Phil? - Perché teme che vada | a | raggiungere l'esercito. Sai che è alto per la sua età; e |
Mitchell, Margaret -
|
rientrato. Melania e Rossella rimasero sole nel salotto | a | cucire. Melania era triste ma tranquilla; ogni tanto una |
Mitchell, Margaret -
|
angosciato, Rossella non sapeva se era meglio riferire | a | Melania le parole di Rhett, per avere il conforto di |
Mitchell, Margaret -
|
turbamento, o conservarlo per sé. Finalmente si attenne | a | quest'ultimo partito. Dopo un intervallo di silenzio, |
Mitchell, Margaret -
|
e tutto goffaggine. Gli accennarono di sedersi accanto | a | loro, ma il ragazzo andò a sedere sui gradini sotto il |
Mitchell, Margaret -
|
accennarono di sedersi accanto a loro, ma il ragazzo andò | a | sedere sui gradini sotto il porticato, nascondendo il capo |
Mitchell, Margaret -
|
sospirò. - È furibondo perché non vogliono lasciarlo andare | a | combattere. A quindici anni! Che gioia dev'essere, |
Mitchell, Margaret -
|
perché non vogliono lasciarlo andare a combattere. | A | quindici anni! Che gioia dev'essere, Rossella, avere un |
Mitchell, Margaret -
|
dev'essere, Rossella, avere un figlio cosí! - E mandarlo | a | farsi ammazzare? - replicò Rossella brevemente, pensando a |
Mitchell, Margaret -
|
a farsi ammazzare? - replicò Rossella brevemente, pensando | a | Darcy. - Meglio avere un figlio, anche se dovesse essere |
Mitchell, Margaret -
|
io... Oh, Rossella, come desidero un bimbo! Forse ho torto | a | dirlo, proprio adesso; ma questo è ciò che ogni donna |
Mitchell, Margaret -
|
morisse... io non ho nulla, nulla! Perdonami, Rossella, ma | a | volte sono tanto gelosa di te... - Gelosa... di me? - |
Mitchell, Margaret -
|
spaventata. - Sí, perché tu hai un bambino e io no. | A | volte mi illudo perfino che Wade sia mio, perché è |
Mitchell, Margaret -
|
di qualche cosa di suo. - Perdonami quello che ti ho detto | a | proposito di Wade. Sai che gli voglio tanto bene... Non sei |
Mitchell, Margaret -
|
replicò Rossella brevemente. - Piuttosto vai nel porticato | a | dire qualche cosa a Phil. Sta piangendo. |
Mitchell, Margaret -
|
- Piuttosto vai nel porticato a dire qualche cosa | a | Phil. Sta piangendo. |
Mitchell, Margaret -
|
cinque o sei volte, da quando Johnston aveva cominciato | a | ripiegare. Ora viaggiavano con meno bagaglio di quando |
Mitchell, Margaret -
|
dalle loro case. Ma Maribella e il suo piccino, insieme | a | Fanny Elsing, andarono a Macon. La signora Meade fu |
Mitchell, Margaret -
|
e il suo piccino, insieme a Fanny Elsing, andarono | a | Macon. La signora Meade fu disubbidiente per prima volta in |
Mitchell, Margaret -
|
per la sua politica di ripiegamento, fu anche tra le prime | a | fare i bauli. I suoi nervi - disse - erano delicati ed ella |
Mitchell, Margaret -
|
ed ella non poteva fuggire in cantina. Quindi andrebbe | a | Macon, dalla sua vecchia cugina, la signora Burr, e le |
Mitchell, Margaret -
|
andrebbero con lei. Rossella non desiderava affatto andare | a | Macon. Per quanto avesse paura delle cannonate, preferiva |
Mitchell, Margaret -
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la vecchia Burr. Quindi disse che sarebbe andata | a | Tara, mentre Melly poteva andare a Macon con la zia. A |
Mitchell, Margaret -
|
disse che sarebbe andata a Tara, mentre Melly poteva andare | a | Macon con la zia. A questa proposta Melania cominciò a |
Mitchell, Margaret -
|
a Tara, mentre Melly poteva andare a Macon con la zia. | A | questa proposta Melania cominciò a piangere in modo da |
Mitchell, Margaret -
|
a Macon con la zia. A questa proposta Melania cominciò | a | piangere in modo da spezzare il cuore. Quando Zia Pitty |
Mitchell, Margaret -
|
in modo da spezzare il cuore. Quando Zia Pitty corse, | a | chiamare il dottore, Melania prese fra le sue le mani di |
Mitchell, Margaret -
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le mani di Rossella, supplicandola: - No, non puoi andare | a | Tara e lasciarmi! Sarò tanto sola senza di te! Morirei se |
Mitchell, Margaret -
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la fissò stupita. Come poteva Melania voler tanto bene | a | chi stentava a dissimulare la sua antipatia per lei? E come |
Mitchell, Margaret -
|
Come poteva Melania voler tanto bene a chi stentava | a | dissimulare la sua antipatia per lei? E come poteva essere |
Mitchell, Margaret -
|
Ma Melania non poteva veder nulla di male nelle persone | a | cui voleva bene... Sí, aveva promesso di aver cura di |
Mitchell, Margaret -
|
promesso e manterrò la mia promessa. Ma non voglio andare | a | Macon. Piuttosto verrai tu a Tara. Alla mamma farà piacere |
Mitchell, Margaret -
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promessa. Ma non voglio andare a Macon. Piuttosto verrai tu | a | Tara. Alla mamma farà piacere averti in casa. - Oh sí! È |
Mitchell, Margaret -
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Ma la zia morirebbe al pensiero di non essere accanto | a | me quando nascerà il bambino; e so che non vuole andare a |
Mitchell, Margaret -
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a me quando nascerà il bambino; e so che non vuole andare | a | Tara. È troppo vicina ai luoghi dove si combatte... Il |
Mitchell, Margaret -
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chiamata di Pitty aspettandosi di trovarsi di fronte | a | un parto prematuro, fu indignato; e udendo le ragioni di |
Mitchell, Margaret -
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pensiero. - Non c'è neanche da pensare, per voi, di andare | a | Macon, Melly. Non rispondo di voi se vi muovete. I treni |
Mitchell, Margaret -
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di feriti. Nelle vostre condizioni... - Ma se andassi | a | Tara con Rossella... - Vi ho detto che non vi dovete |
Mitchell, Margaret -
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potrebbe anche essere catturato. E se anche arrivaste bene | a | Jonesboro, vi sono poi cinque miglia in carrozza per |
Mitchell, Margaret -
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vi sono poi cinque miglia in carrozza per arrivare | a | Tara. Aggiungete che nella Contea non c'è neanche un |
Mitchell, Margaret -
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franchezza del sanitario costrinse le donne ad arrossire e | a | tacere imbarazzate. - Rimanete tranquilla qui, dove io |
Mitchell, Margaret -
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tranquilla qui, dove io posso sorvegliarvi; e state | a | letto. Inutile correre su e giú per le cantine. No, neanche |
Mitchell, Margaret -
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yankees saranno battuti... Dunque, miss Pitty, voi andate | a | Macon e lasciate qui le giovani signore. - Sole? - gridò |
Mitchell, Margaret -
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- Ci sono tante donne anziane. E mia moglie abita | a | due passi. Del resto, con miss Melly in quelle condizioni, |
Mitchell, Margaret -
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ma... Ad ogni modo, fate i bauli di miss Pitty e mandatela | a | Macon. È cosí spaventata che non è una buona compagnia per |
Mitchell, Margaret -
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che non è una buona compagnia per sua nipote. Quanto | a | voi - proseguí fissandola coi suoi occhi penetranti - non |
Mitchell, Margaret -
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suoi occhi penetranti - non voglio sentir dire che andate | a | casa. Rimarrete qui fino alla nascita del piccino. Non |
Mitchell, Margaret -
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Può anche anticipare. Zia Pitty partí per Macon, piangendo | a | calde lagrime, portando con sé zio Pietro e la cuoca. |
Mitchell, Margaret -
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alla tavola, tranne quelli di loro due, erano già occupati. | A | un capo stava l'opulenta signora Alford, dirigendo il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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forti lineamenti del viso barbuto, arso dal sole, parlava | a | voce alta e comandava a' camerieri come a tanti marinai di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dal sole, parlava a voce alta e comandava a' camerieri come | a | tanti marinai di bordo. In giro, erano i forestieri della |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Poteva aver circa ventuno o ventidue anni. Sedeva accanto | a | Emma, con cui discorreva fitto fitto e piano. — Presento a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a Emma, con cui discorreva fitto fitto e piano. — Presento | a | questi onorevoli signori il tenente Antonio di San Teodoro |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fra Miss Gingerly e la contessa Bobriskoff un posto vuoto, | a | cui il povero uomo dovette rassegnarsi, pur prevedendo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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pur prevedendo tutte le delizie che avrebbe godute in mezzo | a | quelle due sninfie esotiche, determinate l'una a salvarlo a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in mezzo a quelle due sninfie esotiche, determinate l'una | a | salvarlo a forza di prediche glaciali, l'altra a perderlo a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a quelle due sninfie esotiche, determinate l'una a salvarlo | a | forza di prediche glaciali, l'altra a perderlo a forza di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'una a salvarlo a forza di prediche glaciali, l'altra | a | perderlo a forza di poesie ardenti. — Ecco un piatto di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a salvarlo a forza di prediche glaciali, l'altra a perderlo | a | forza di poesie ardenti. — Ecco un piatto di maccheroni che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un piatto di maccheroni che si pagherebbe sa Dio quanto | a | Londra o a Parigi, dove roba così non si sogna! — esclamò |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di maccheroni che si pagherebbe sa Dio quanto a Londra o | a | Parigi, dove roba così non si sogna! — esclamò il capitano |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ho fatti molti, signori miei, quando non mi riesciva d'aver | a | bordo un cuoco napoletano, sentivo che mi mancava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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cuoco inglese e uno napoletano. Lei non amava far le cose | a | mezzo; se si hanno in casa tutte persone di riguardo, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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discutendo i pregi e i difetti delle cucine de' vari paesi. | A | mezzo il pranzo la signora Alford si volse con premura al |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tossendo nel tovagliolo, perchè il vino gli era andato | a | traverso in uno scoppio di riso. — Innamorato lui! Ah! Ah! |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di riso. — Innamorato lui! Ah! Ah! Ah! Innamorato lui! | A | quell'età lì!.... Un'onda d'ilarità generale, ma frenata |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'aver offeso il gentiluomo, e subito si scusò; ma | a | modo suo e certo con più sentimento che tatto. — Signor |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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come voi — (il conte, assentendo, s'inchinò di nuovo fìno | a | toccar la tavola) — e che per eta potrebbe essermi padre. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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al capitano un'occhiata di traverso da incenerirlo. Senza | a | fatto curarsi de' vari discorsi degli altri, la signorina |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nella quale, riscaldandosi, alzavano un po' più la voce, | a | segno che qualche frase ne giungeva anche lontano al |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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posandosi una mano su 'l petto San Teodoro. Lei badava | a | insistere: - .... nessun altro al mondo... e poi quel |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'animo diverse da quelle del conte Sampieri avrebbe, | a | occhio e croce, mangiata la foglia. Il dono anonimo del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quello lì che noia m'ha da dare se dice ch'è distaccato | a | Salerno e viene a Napoli a ogni morte di papa? — (E |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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noia m'ha da dare se dice ch'è distaccato a Salerno e viene | a | Napoli a ogni morte di papa? — (E guardava il giovane San |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da dare se dice ch'è distaccato a Salerno e viene a Napoli | a | ogni morte di papa? — (E guardava il giovane San Teodoro |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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significava la sua trionfante pietà. E così pensando badava | a | sbirciare di sotto le lenti d'oro il suo rivale e a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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badava a sbirciare di sotto le lenti d'oro il suo rivale e | a | sorbirsi un dopo l'altro parecchi bicchieri di bordeaux: |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'avvocato Bencini, che l'osservava di lontano, gli venne | a | canto a proporgli una passeggiata verso Posillipo. Emma, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Bencini, che l'osservava di lontano, gli venne a canto | a | proporgli una passeggiata verso Posillipo. Emma, che udì, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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acconsentì bonariamente la signora Alford, la quale seguiva | a | Napoli il patrio sistema educativo per le giovanette, tale |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per le giovanette, tale e quale come se si fosse trovata | a | Nuova- York. La fanciulla guardò con un sorriso il conte |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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guardò con un sorriso il conte Sampieri che si sbracciava | a | ringraziar lei e la madre di tanto onore e di tanto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Sì, sì, Emma verrà, pur che voi stesso me la riaccompagnate | a | casa prima di mezzanotte. — II diavolo ti porti a Salerno e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a casa prima di mezzanotte. — II diavolo ti porti | a | Salerno e anche più in là! — imprecò tra' denti il povero |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'avvocato Bencini all' amico, in tanto che s'avviavano | a | braccetto verso Posillipo. Ma su le labbra del conte |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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è un bel giovanotto, bisogna convenirne; sì che, credi | a | me, il meglio che tu possa fare gli è di non pensarci più, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che tu possa fare gli è di non pensarci più, proprio più | a | fatto, come se codesta gente non l'avessimo mai veduta. - |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'avessimo mai veduta. - Io? — rispose il conte, fermandosi | a | guardare il compagno negli occhi. — Io non pensar più a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a guardare il compagno negli occhi. — Io non pensar più | a | lei? Io rinunziare alla mia felicità? E in onor di che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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se avevan già tutto combinato col suo tenente? Già, | a | me, ecco, questi usi americani e inglesi di mandar fuori le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Anzi, nella libertà che si accorda loro da fanciulle, vale | a | dire quando non hanno nè obblighi nè legami, si rivelano le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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- E vedi, se stasera quell'imbecille non fosse saltato su | a | strapparmela con quell'invito a bruciapelo: un invito che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non fosse saltato su a strapparmela con quell'invito | a | bruciapelo: un invito che lei non ha potuto ricusare, si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ricusare, si capisce, perchè ci sarebbe stata poca modestia | a | far vedere che preferiva la mia compagnia a quella d'altre |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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poca modestia a far vedere che preferiva la mia compagnia | a | quella d'altre ragazze, lei, credi.... - Sampieri, fammi il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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cedeva. — Va bene, va bene, acqua in bocca! Ma vedrai se | a | forza d'attenzioni discrete e gentili io non arrivo a far |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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se a forza d'attenzioni discrete e gentili io non arrivo | a | far di Emma la mia signora! |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di accompagnarmi, e scrisse al vescovo di mandare qualcuno | a | prendermi a Napoli. Sembrò a quel vescovo stesso tanto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e scrisse al vescovo di mandare qualcuno a prendermi | a | Napoli. Sembrò a quel vescovo stesso tanto capricciosa tale |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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al vescovo di mandare qualcuno a prendermi a Napoli. Sembrò | a | quel vescovo stesso tanto capricciosa tale esigenza, che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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vostra sorella a' Granili, e quando passerà, unitevi | a | lei." Il 4 novembre del 1854, dopo tre anni e quattro mesi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di casa, fu mandata dal vescovo per accompagnarmi: atte | a | quest'ufficio (secondo il parere di Riario) non essendo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in carrozza chiusa, ma aperta: terribile contravvenzione! | A | Resina incontrammo per caso Sua Eminenza. Il cocchiere si |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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d'una testolina di fanciullo s'affacciava dalle finestre | a | guardare quello spettacolo. La gente, frettolosa ma |
Il romanzo della bambola -
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pietra preziosa; ma là non c'era folla, perchè non tutti, | a | questo mondo, hanno quattrini da buttar via in oggetti di |
Il romanzo della bambola -
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perchè non c'è babbo o mamma, per quanto poveri, che | a | ceppo non vogliano regalare qualche balocco a' bambini, |
Il romanzo della bambola -
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ci mancassero poche ore alla partenza. Il giorno di Natale, | a | Dio piacendo, egli si sarebbe ritrovato a Roma, in |
Il romanzo della bambola -
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giorno di Natale, a Dio piacendo, egli si sarebbe ritrovato | a | Roma, in famiglia, dopo più d'un mese di lontananza. Che |
Il romanzo della bambola -
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qualche parolina, assicurandolo che anch'ella pensava | a | lui; e gli mandava dei baci e lo pregava di benedirla. A |
Il romanzo della bambola -
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a lui; e gli mandava dei baci e lo pregava di benedirla. | A | quel bravo signore, come alla maggior parte dei buoni |
Il romanzo della bambola -
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dei buoni babbi, quelle righe scritte un po' stentatamente | a | grossi caratteri, perfino sgorbiati, sembravano una gran |
Il romanzo della bambola -
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amore. Figlia unica di genitori ricchi, ella era giunta | a | sette anni in mezzo a ogni ben di Dio. Le bastava esprimere |
Il romanzo della bambola -
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di genitori ricchi, ella era giunta a sette anni in mezzo | a | ogni ben di Dio. Le bastava esprimere un desiderio perché |
Il romanzo della bambola -
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tutti, dal padre allo sguattero di cucina, s'affrettassero | a | contentarla. Era lei che ordinava il dolce al cuoco; lei |
Il romanzo della bambola -
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teneva di buono o di cattivo umore tutti quanti di casa, | a | seconda delle sue risa o delle sue lacrime. La signora de' |
Il romanzo della bambola -
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genitori non vivono sempre, e che se avvezziamo la Marietta | a | soddisfare ogni fantasia che le passa per il capo, ne |
Il romanzo della bambola -
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una disgraziata. Il signor de' Rivani non dava importanza | a | quei saggi discorsi! Secondo lui, siccome la Marietta non |
Il romanzo della bambola -
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e due piccole righe della sua figliuola dov'ella lo pregava | a | non dimenticare di portarle «una bella cosa» da Milano. |
Il romanzo della bambola -
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le valigie di belle cose per le sue care che lo aspettavano | a | Roma; e alla Marietta, in particolare, portava un |
Il romanzo della bambola -
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dietro le tempie que' capelloni ricciuti d'un castagno | a | riflessi rossastri, ch'erano, a dir il vero, la più grande |
Il romanzo della bambola -
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ricciuti d'un castagno a riflessi rossastri, ch'erano, | a | dir il vero, la più grande bellezza della bimba; poi un |
Il romanzo della bambola -
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quello che aveva comprato. Senza avvedersene, si trovò | a | un tratto in un agglomeramento di persone ferme a guardar |
Il romanzo della bambola -
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si trovò a un tratto in un agglomeramento di persone ferme | a | guardar una magnifica mostra di giocattoli, in uno de' |
Il romanzo della bambola -
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i denti e metter fuori la lingua. Tutti scoppiavano | a | ridere. Piaceva anche il cane barbone che sonava |
Il romanzo della bambola -
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cane barbone che sonava l'organetto, voltando la testa ora | a | destra ora a manca, mentre accompagnava il valzer con un |
Il romanzo della bambola -
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che sonava l'organetto, voltando la testa ora a destra ora | a | manca, mentre accompagnava il valzer con un abbaiamento che |
Il romanzo della bambola -
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Erano ormai parecchi giorni da che suor Istituta vegliava | a | quel capezzale, udendo a tratto a tratto la bella voce |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da che suor Istituta vegliava a quel capezzale, udendo | a | tratto a tratto la bella voce vibrata e profonda |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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suor Istituta vegliava a quel capezzale, udendo a tratto | a | tratto la bella voce vibrata e profonda dell'ufficiale |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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voce vibrata e profonda dell'ufficiale favellar di cose | a | lei affatto sconosciute: certe cose che le mettevano strani |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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colorite di lui, dalle cui labbra ella pendeva | a | un tempo estatica e sgomenta. Egli ricordava dèi d'oro e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e di scarlatto, e sacerdoti gialli, con abiti disegnati | a | draghi, con lunghi i capelli come code di cavalli, danzavan |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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corona, con un senso di superstiziosa paura, affrettandosi | a | balbettar avemarie, quasi scongiuri contro il demonio, che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che parea la tentasse; e si raccomandava, si raccomandava | a | tutti i santi piu potenti del paradiso cristiano, a fine |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a tutti i santi piu potenti del paradiso cristiano, | a | fine d'esser liberata dalle immagini mostruose e curiose |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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delle idee e de' sentimenti che l'avevan consacrata | a | Dio! Rivolta in disparte, per non farsi vedere, si faceva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e sognava, dovunque; ma, più che in ogni altro luogo, | a | quel capezzale, la bella figura delineavasi svelta, nitida, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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s'affacciava, si sedeva, ammicava, imponevasi, impossibile | a | eliminarsi, a scacciarsi: come la fatalità. Una notte la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si sedeva, ammicava, imponevasi, impossibile a eliminarsi, | a | scacciarsi: come la fatalità. Una notte la febbre ascese a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a scacciarsi: come la fatalità. Una notte la febbre ascese | a | quarantun grado. Il medico se n'era andato scrollando il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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n'era andato scrollando il capo, come chi ormai si rassegna | a | non più lottare con una forza invincibile; e uscendo aveva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— Fin che c'è fiato, c'è speranza — la qual cosa vale | a | significare, per le persone assistenti un malato grave, che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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colava da un angolo della bocca su la guancia, e andava giù | a | bagnar il cuscino. Ritta in mezzo alla camera, con le mani |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la finestra socchiusa un'aria afosa e snervante; s'udiva | a | tratti un lieve rumore indistinto fra i rami: una voce |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'un fanciullo che non sa s'ei faccia bene o male | a | dir di sì. Ella riprese: - Forse si potrà salvarlo. Allora |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Allora tutti e due corsero di là dalla signora Carmela, | a | prendere una grande tinozza di zinco, in disuso da un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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loro sotto le mani. Per quanto suor Istituta abbadasse | a | versarsi a dosso meno acqua che poteva, a poco a poco la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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le mani. Per quanto suor Istituta abbadasse a versarsi | a | dosso meno acqua che poteva, a poco a poco la sua |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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abbadasse a versarsi a dosso meno acqua che poteva, | a | poco a poco la sua gonnelluccia azzurro cupa fu intrisa, e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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abbadasse a versarsi a dosso meno acqua che poteva, a poco | a | poco la sua gonnelluccia azzurro cupa fu intrisa, e le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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era sano e nella sua piena vigoria giovenile, s'erano | a | punti smarrite, per lo smagrimento cagionato dalle |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dava ogni tanto un ordine breve, un consiglio sottovoce, | a | deporre l'infermo nell'acqua; e soltanto quando gli ebbe |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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cadente sur un cuscino appeso da capo alla tinozza, pensò | a | tirare a sè un asciugamano buttato lì accosto sopra una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sur un cuscino appeso da capo alla tinozza, pensò a tirare | a | sè un asciugamano buttato lì accosto sopra una sedia e, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'appuntò sui fianchi del giovane; poi s'inginocchiò vicino | a | lui, e tenendo la propria mano nel bagno, ne regolava i |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da sempre piu frequenti sorsi di marsala. Quando di lì | a | due ore il medico, tolto di sotto l'ascella il termometro, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il vetro degli occhiali, perchè il brav'uomo non credeva | a | sè stesso. Allora suor Istituta, con la sua vocina da |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dire: — È stato un miracolo. — L'uomo della scienza tornò | a | esaminare l'epidermide dell'ufficiale; ascoltò la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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scritta qualche altra ricetta, che l'ordinanza corse subito | a | spedire in farmacia, sentenziò: — L'avevo detto... Fin che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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immane scheletro dall'esterna ossatura di legname, su fino | a | un'altezza che pareva smisurata. La luna, nelle ultime |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sanguigno, nella vaporosità notturna. Contessa Lara. 11 Ma | a | pena l'alba s'affacciava, delineando, prima vagamente, poi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ispiccata nitidezza i contorni di Castel Sant'Angelo là giù | a | manca, ecco, con branchi d'operai, un confuso brusío di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ecco, con branchi d'operai, un confuso brusío di voci | a | poco a poco crescente; chi chiama, chi intona la prima |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con branchi d'operai, un confuso brusío di voci a poco | a | poco crescente; chi chiama, chi intona la prima frase d'una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'una canzone popolare, per troncarla e far qualche domanda | a | un compagno; chi fischietta; ciascuno mugola qualcosa, come |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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uno su l'altro o uno accanto all'altro, fermandoli | a | mano a mano con una mestolata di calcina. Questo rozzo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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uno su l'altro o uno accanto all'altro, fermandoli a mano | a | mano con una mestolata di calcina. Questo rozzo mosaico era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rozzo mosaico era molto tempo ch'egli lo andava facendo. | A | forza di maneggiar mattoni e calce, le mani gli eran |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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diventate più dure e più ruvide d'un muraccio sgretolato; | a | forza di veder levarsi e tramontare il sole su fabbricati |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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col quale, finito il suo còmpito cotidiano, raddrizzando | a | fatica, con una strizzatina delle labbra, le reni indolite, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
quando la sera, su 'l vespero, osservava il lavoro | a | grado a grado fornito. Par nulla, eh? E pure, mattone su |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quando la sera, su 'l vespero, osservava il lavoro a grado | a | grado fornito. Par nulla, eh? E pure, mattone su mattone, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mestolata su mestolata, pietra su pietra, si arriva | a | fare tutto quel che si fa. Quelle, prima — se ne ricordava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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estensioni di terreno incolto; ci cresceva l'erba, che | a | pena era buona per il pascolo delle bestie; e scava, scava, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sterrate e senza numeri alla porta, c'eran venuti i bambini | a | far il chiasso fra' monticelli di terra e di sassi che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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girar lo sguardo, accennando di sì con la testa bigia, come | a | risponder a sè stesso ch'era contento e che tutto andava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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accennando di sì con la testa bigia, come a risponder | a | sè stesso ch'era contento e che tutto andava bene. Oltre al |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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s'alzava con la bocca più amara del veleno, egli era venuto | a | Roma insieme alla Rachele. A Roma, la Rachele, d'una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del veleno, egli era venuto a Roma insieme alla Rachele. | A | Roma, la Rachele, d'una bambinuccia tutta ossi e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
e tutt'occhi, s'era fatta un tocco di ragazzona. Non era, | a | vero, una bellezza, ma pareva creata apposta per piacere a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a vero, una bellezza, ma pareva creata apposta per piacere | a | certi maschi: era la donna nelle sue forme più |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in grossissime trecce i lunghi capelli d'un castagno caldo | a | ciocche chiare, quasi bionde, come se il sole, cui esponeva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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era la simpatia del vicinato, e non poteva andar | a | comprare un gingillo per il desinare, senza che garzoni e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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aver rifatto qualche pezzo di calzetta o mésse delle toppe | a | dei panni, la Rachele si partiva dalla stanzuccia che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si fermava qualche momento con le femmine venute, come lei, | a | portar da mangiare ai loro uomini. A pena inteso lo sparo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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venute, come lei, a portar da mangiare ai loro uomini. | A | pena inteso lo sparo del cannone di Sant'Angelo, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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minestra, per lo più di cavolo, la grossa pagnotta scura, | a | volte un pezzetto di cacio pecorino, a volte qualche fetta |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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pagnotta scura, a volte un pezzetto di cacio pecorino, | a | volte qualche fetta di salame; posava per terra il mezzo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di muro, rideva e mangiava. — Volete favorire? — era uso | a | domandar Nanni a chi gli capitava vicino. I compagni lo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
e mangiava. — Volete favorire? — era uso a domandar Nanni | a | chi gli capitava vicino. I compagni lo ringraziavano, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lo ringraziavano, correndo ciascun per conto proprio | a | buttar giù in fretta un boccone lì su 'l luogo, se c'era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per l'osterie vicine, d'onde, passate le dodici, | a | ritornelli sempre più clamorosi, esce, quando qualcuno |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sdraiavasi dove si trovava, tirandosi la falda del cappello | a | cencio su gli occhi, e faceva quella siesta de' muratori, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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litro, il pentolo e i due cucchiai nel paniere (il coltello | a | serramanico se l'era già riposto Nanni nella tasca de' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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scendeva svelta la scala di tavole, e se ne tornava | a | casa. Accoccolato in disparte, in tanto che a gruppi gli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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se ne tornava a casa. Accoccolato in disparte, in tanto che | a | gruppi gli altri giovanotti divoravano, bevevano, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un tozzo di pane e lo sbocconcellava lento, in silenzio, | a | grossi pezzi, girando di sotto in su gli occhi lustri e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che più d'un pittore di tipi popolani avrebbe scelto | a | modello. Parole ne faceva poche; e quando apriva bocca, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e la ricominciava ogni tanto con l'insistenza di chi parla | a | sè stesso senza giungere a persuadersi; e i cupi suoni che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con l'insistenza di chi parla a sè stesso senza giungere | a | persuadersi; e i cupi suoni che gli uscivan dal petto, anzi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fu un cavallino precisamente eguale | a | quello di Jenny Bilson, il cavallo che potè avere la |
Il romanzo della bambola -
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di Jenny Bilson, il cavallo che potè avere la Marietta, | a | forza di carezze e moine fatte al suo babbo; quello era |
Il romanzo della bambola -
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un cavallo particolare, che non tutti, anche pagandolo | a | peso d'oro, avrebbero trovato. A forza di cercare, |
Il romanzo della bambola -
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non tutti, anche pagandolo a peso d'oro, avrebbero trovato. | A | forza di cercare, viaggiando per i propri affari, il signor |
Il romanzo della bambola -
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e che, appena conosciuto, avrebbe corrisposto anche | a | quello della sua figliuoletta. Era poco più grande d'un |
Il romanzo della bambola -
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scuro, che rivelava una singolare intelligenza. Nitriva, | a | sentir parlare, come se avesse voluto rispondere, e raspava |
Il romanzo della bambola -
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Troppo, anzi; ed era criticato molto, poveretto, perchè | a | quel modo avvezzava la figliuola con tutti i difetti. |
Il romanzo della bambola -
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dovettero fare una mangiatoia bassa bassa, dove giungesse | a | mettere il musetto. Gli altri quattro cavalli, alti, in |
Il romanzo della bambola -
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il musetto. Gli altri quattro cavalli, alti, in paragone | a | lui, come monumenti di carne, lo guardavano con bontà, |
Il romanzo della bambola -
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guardavano con bontà, forse, invidiandolo un poco, perchè | a | lui erano serbate più carezze, e prodigate maggiori |
Il romanzo della bambola -
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più bellino di quello della cavallerizza; e cominciò subito | a | baciarlo, specialmente in fronte, su quella stella bianca, |
Il romanzo della bambola -
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lei, la sera del Natale. - Babbo, quando potrò andare | a | Villa Borghese a cavallo? - chiese ella a suo padre. - Ci |
Il romanzo della bambola -
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del Natale. - Babbo, quando potrò andare a Villa Borghese | a | cavallo? - chiese ella a suo padre. - Ci andrai quando sarò |
Il romanzo della bambola -
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potrò andare a Villa Borghese a cavallo? - chiese ella | a | suo padre. - Ci andrai quando sarò sicuro che tu non cada; |
Il romanzo della bambola -
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ecco la sarta in moto per farle il vestitino adattato | a | cavalcare: di panno turchino cupo, con la gonnella lunga. |
Il romanzo della bambola -
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brutto cappellaccio da uomo, con cui le bambine che montano | a | cavallo somigliano a tante scimmiette. Ne' giorni della |
Il romanzo della bambola -
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uomo, con cui le bambine che montano a cavallo somigliano | a | tante scimmiette. Ne' giorni della lezione d'equitazione, |
Il romanzo della bambola -
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dalla mamma, dalla governante, da tutti, per andare | a | battere dolcemente su' fianchi del Moro, che nitriva, |
Il romanzo della bambola -
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di storia e geografia abborracciate; non andava più | a | spasso volentieri con la mamma; anche il teatro, che prima |
Il romanzo della bambola -
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buona, non le interessava più affatto. Il Moro, il montare | a | cavallo era tutto il suo gusto. Quanto alla Giulia, povera |
Il romanzo della bambola -
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bambola, che differenza dai primi tempi del suo arrivo | a | Roma! Allora, tutto l'affetto della bambina era dedicato a |
Il romanzo della bambola -
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a Roma! Allora, tutto l'affetto della bambina era dedicato | a | lei; per lei le ore migliori della giornata, quelle della |
Il romanzo della bambola -
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tutta la vita, lunga e noiosa; per lei i trionfi in mezzo | a | una società di bambine che la desideravano; per lei tutte |
Il romanzo della bambola -
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là, senza riguardo. Il sole, ch'entrava pallido pallido, | a | fare il suo giro obliquo - il giro invernale - per la |
Il romanzo della bambola -
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colori del vestito, poi abbandonava nell'ombra quel dolore | a | cui nessuno badava: un dolore, è vero, senza espressione, |
Il romanzo della bambola -
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lo baciava più spesso e più volentieri. E pensare che | a | lei non aveva mai dato un bacio, la Marietta! Che cosa |
Il romanzo della bambola -
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se alla bambina i genitori ne davano tanti, da mattina | a | sera, e se lei, cattiva, ne dava tanti al Moro! La gelosia |
Il romanzo della bambola -
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sale senza un padrone fisso che si sogliono adoperare | a | un tal uso: luoghi, il cui addobbo muta d'aspetto ogni |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vita reale, è misto e mutabile. Nelle prime file di sedie | a | impagliatino, presso il banco, stanno intente parecchie |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'oro su 'l naso e veli turchini su' cappelli di paglia, | a | caccia di qualcosa di genuino e d'artistico; assistono |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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poi antiquari che con un sorriso o con un cenno, invisibile | a | chi non è del mestiere, combinano e scombinano un affare; e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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signore entrate lì per curiosità, che poi prendono gusto | a | quella lotta tra la cupidigia e la borsa; girano lo sguardo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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porta d'ingresso. Dietro il banco di legno lucido, su cui | a | mano a mano si mostrano gli oggetti e si distendono le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'ingresso. Dietro il banco di legno lucido, su cui a mano | a | mano si mostrano gli oggetti e si distendono le stoffe, sta |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con la rada barbetta, che tende al bigio, tagliata | a | spazzola: un tipo affabile e insinuante di candidato |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un tipo affabile e insinuante di candidato dinanzi | a | un gruppo d'elettori, al quale si direbbe che stia a cuore |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a un gruppo d'elettori, al quale si direbbe che stia | a | cuore più l'interesse altrui che il suo proprio. Qualunque |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che il suo proprio. Qualunque oggetto è portato davanti | a | questo signore da una specie di usciere in soprabito liso, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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più esagerato, e finalmente annuncia che c'è compratore | a | una data somma. Allora l'oggetto circola per la sala, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per la sala, perchè lo si esamini, e il lotto comincia. | A | canto al perito sta ritto il banditore: un omino secco e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Un'inclinazione del collo, un battito di palpebra, basta | a | rivelargli anche l'ombra di un pensiero e designargli un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e designargli un compratore. Dietro al banco, appoggiato | a | un alto leggìo, un giovinotto biondiccio, slavato, con due |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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leggìo, un giovinotto biondiccio, slavato, con due baffetti | a | pena fioriti e i capelli femminilmente spartiti sulla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si andavan liberando rapidamente: il più grosso, quello | a | cui s'eran vólte le brame più intense della giornata, era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vólte le brame più intense della giornata, era toccato | a | una specie di Ercole bianco e rosso, il cui nome parve un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con la penna su l'orecchio. Era una scrivania Luigi XVI | a | intarsi artistici, con borchiette d'argento cesellato a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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XVI a intarsi artistici, con borchiette d'argento cesellato | a | ogni cassettino, e un frontone d'argento massiccio, assai |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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muoversi, ne aveva tranquillamente aspettato il turno; poi | a | ventine e a cinquantine di franchi l'aveva contrastato a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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aveva tranquillamente aspettato il turno; poi a ventine e | a | cinquantine di franchi l'aveva contrastato a ogni altro |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a ventine e a cinquantine di franchi l'aveva contrastato | a | ogni altro competitore, con l'ostinazione fredda di chi, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'ostinazione fredda di chi, col denaro, può sbizzarrirsi | a | suo bell'agio. Lui contro tutti. Da principio i camorristi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Lui contro tutti. Da principio i camorristi si divertirono | a | far salire le offerte; qualche altro forestiero, caldato, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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le offerte; qualche altro forestiero, caldato, s'era messo | a | lottare su 'l serio; venne un momento che quella scherma di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sospeso; fin che, da tre mila lire, l'Ercole saltò di botto | a | quattro mila. Di subito il silenzio si fece nella sala. Il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Il perito atteggiò, fra la barbetta brizzolata, la bocca | a | una smorfia intraducibile, ammiccando con la coda |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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romana, quest'ultima una collezionista famosa, intorno | a | un immenso piatto moresco, a disegni turchini e a riflessi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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collezionista famosa, intorno a un immenso piatto moresco, | a | disegni turchini e a riflessi metallici color viola, ben |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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intorno a un immenso piatto moresco, a disegni turchini e | a | riflessi metallici color viola, ben conservato, assai raro. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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specie di leggenda orientale poco verisimile, ma molto atta | a | invogliar più che mai di quella ceramica iridata le due |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Mille lire, se ne chiedono. (a mezza voce) C'è compratore | a | quattrocento. Il perito: Che quattrocento? A |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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C'è compratore a quattrocento. Il perito: Che quattrocento? | A | quattrocentocinquanta lo prendo anch'io (all'usciere). |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con gesti negativi. Una giovane signora bruna, la cui casa | a | Roma è nota come un museo, s'agita su la sedia, vuol |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ne mostra gran desiderio. Una signora tedesca che le siede | a | canto: Cinquecento cinquanta! Il banditore (a un batter di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Su, via, facciamo presto! Non si può star qui fino | a | mezzanotte! Ci sono molti altri lotti... tutti i quadri; e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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bigio, paludoso, sparso di giunchi, dove un soldato galoppa | a | briglia sciolta, curvo su 'l collo dell'animale fremente. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da' compagni ingialliti; e sbalzato poi dalla sala d' armi | a | una soffitta dove s'accatastano gli attrezzi e scorazzano i |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gli attrezzi e scorazzano i topi; e dalla soffitta | a | una vendita pubblica, va, muto spostato, a tarlarsi Dio sa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e dalla soffitta a una vendita pubblica, va, muto spostato, | a | tarlarsi Dio sa mai dove. L'effigie, di poco valore come |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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su l'alto del capo da un velo verde leggiadramente ravvolto | a | mo' di diadema e tempestato di gemme. Il viso, minuto e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Tutta l'acconciatura rivelava il gusto più fino. La gamurra | a | maniche aperte era di velluto rosso contrattagliato a fondo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a maniche aperte era di velluto rosso contrattagliato | a | fondo di broccato d'oro; e ne usciva fuor dello scollo il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ne usciva fuor dello scollo il petto alto e colmo, scoperto | a | metà, provocante e superbo; un filo di perle e di smeraldi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il dipinto non piacque. — Una dama del cinquecento! — prese | a | dire il perito. — Le tinte sono ben conservate. Non è d' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Il banditore: Sessanta lire! Sessanta.... Un pittore | a | un altro (sottovoce): A me fa comodo per il mio quadro |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lire! Sessanta.... Un pittore a un altro (sottovoce): | A | me fa comodo per il mio quadro della Cena dei Borgia... |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Il ritratto, tenuto ritto dal perito, e presentato ora | a | destra, ora a sinistra , pareva volger lo sguardo per la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tenuto ritto dal perito, e presentato ora a destra, ora | a | sinistra , pareva volger lo sguardo per la sala.... — Cento |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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voce così commossa e malcerta che tutti quanti si voltarono | a | guardare. In quel frattempo il martello era caduto tre |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Basta il suo nome. Le manderemo, se crede, il quadro | a | casa — disse il perito con cortesia, ma evidentemente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Johnston non era quella di Hood; questi assalí gli yankees | a | est e li assalí a ovest. Sherman stava accerchiando la |
Mitchell, Margaret -
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quella di Hood; questi assalí gli yankees a est e li assalí | a | ovest. Sherman stava accerchiando la città come un atleta |
Mitchell, Margaret -
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una scaramuccia. Ma gli yankees non sembravano disposti | a | indietreggiare. Avevano sofferto enormi perdite, ma non |
Mitchell, Margaret -
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e Atlanta era investita da tre lati. La ferrovia da Atlanta | a | Tennessee era adesso completamente nelle mani di Sherman. |
Mitchell, Margaret -
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L'unica ferrovia ancora aperta era quella che giungeva | a | Macon e Savannah. La città era affollata di soldati, |
Mitchell, Margaret -
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la Contea passando per Jonesboro. E Tara era soltanto | a | cinque miglia da Jonesboro! Tara che le era sembrata dover |
Mitchell, Margaret -
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Tara che le era sembrata dover essere un divino rifugio | a | confronto dell'ardente inferno di Atlanta, Tara era solo a |
Mitchell, Margaret -
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a confronto dell'ardente inferno di Atlanta, Tara era solo | a | cinque miglia da Jonesboro. |
Mitchell, Margaret -
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fare con la Rachele. - Fortuna che non dovrò mai dire t'amo | a | questa bambina! - pensava ella con malinconica |
Il romanzo della bambola -
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sterrato con un lavatoio pubblico dove le donne venivano | a | sciacquare certi panni neri come la pece e a dir male di |
Il romanzo della bambola -
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donne venivano a sciacquare certi panni neri come la pece e | a | dir male di tutti. Costì era uno schiamazzo quasi continuo |
Il romanzo della bambola -
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società delle più singolari. - Fammela vedere! - Dammela! - | A | me, a me! - strillava un gruppo di bambine, pigiandosi |
Il romanzo della bambola -
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delle più singolari. - Fammela vedere! - Dammela! - A me, | a | me! - strillava un gruppo di bambine, pigiandosi contro la |
Il romanzo della bambola -
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ma in quel momento le avrebbe forse fatto piacere di cader | a | terra, fracassarsi la testa e finirla. In vece, no; la |
Il romanzo della bambola -
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bimbe, non riescì loro d'impadronirsi del giocattolo. | A | un tratto, un'idea che le veniva dal sangue paterno balenò |
Il romanzo della bambola -
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sarebbe troppo poco! La presto per una giornata. - La dài | a | nolo, vuoi dire. Ah, ah, Rachele dà a nolo la pupattola, |
Il romanzo della bambola -
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giornata. - La dài a nolo, vuoi dire. Ah, ah, Rachele dà | a | nolo la pupattola, come una sottana! Ma in quel circolo la |
Il romanzo della bambola -
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anche si frugavano in tasca. - Io non ho soldi! - cominciò | a | confessare una di esse. - Io neppure! - aggiunse un'altra. |
Il romanzo della bambola -
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assai piccola e un po' gobba si fece avanti fra tutte, | a | spintoni, e allungando la mano mostrò un soldo. - Non ho |
Il romanzo della bambola -
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voglia d'avere un po' seco la Giulia, se in vece di cercar | a | guadagnare denaro ne spendeva. Dopo un battibecco, |
Il romanzo della bambola -
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troppo povera. Si coprì la faccia col grembiule e andò | a | piangere vicino al muro, volgendo le spalle a tutti. - Che |
Il romanzo della bambola -
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e andò a piangere vicino al muro, volgendo le spalle | a | tutti. - Che hai, Sarina! - le domandò, avvicinandosele, |
Il romanzo della bambola -
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di fanciulli più chiassoso del solito. La bambina seguitava | a | piangere senza rispondere: le spalle esili le sussultavano |
Il romanzo della bambola -
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ma inutilmente; infine, la prese per il mento e la guardò | a | forza in viso. - Che hai? Voglio saperlo! - ripeteva con |
Il romanzo della bambola -
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la pupattola. - Te lo dico io che cos'ha - intervenne | a | dire ad Attilio una amica della Rachele. - Tua sorella ha |
Il romanzo della bambola -
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amica della Rachele. - Tua sorella ha affittata la bambola | a | Umberta, e Sarina è rimasta a denti asciutti. Il ragazzo |
Il romanzo della bambola -
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ha affittata la bambola a Umberta, e Sarina è rimasta | a | denti asciutti. Il ragazzo non capiva, sicchè dovettero |
Il romanzo della bambola -
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dovettero spiegargli la faccenda. - Da' subito la bambola | a | Sara! - ordinò egli alla sorella con piglio rabbioso. |
Il romanzo della bambola -
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obbiettò: - Umberta ha pagato. - Per Sarina ti pago io, ma | a | pugni! - esclamò minaccioso Attilio. La Rachele, aspra e |
Il romanzo della bambola -
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aspra e fredda, rispose: - Il babbo ha regalata la pupazza | a | me; io ne faccio quel che mi pare, e voglio affittarla per |
Il romanzo della bambola -
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e pronunziò come una sfida questa sola frase: - Staremo | a | vedere. Il dissenso non era nuovo tra' figliuoli del |
Il romanzo della bambola -
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facendo la spia al vecchio quando Attilio, di nascosto | a | tutti, regalava qualcosa a Sarina. Codesta fanciulla, |
Il romanzo della bambola -
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quando Attilio, di nascosto a tutti, regalava qualcosa | a | Sarina. Codesta fanciulla, secondo lui, doveva essere |
Il romanzo della bambola -
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di che si trattava. Il vecchio l'apostrofò: - Tu t'arrischi | a | minacciar la Rachele, eh? - - Rachele è un'avaraccia senza |
Il romanzo della bambola -
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eh? - - Rachele è un'avaraccia senza cuore - dichiarò | a | testa alta il ragazzo. - Lucra perfino su la bambola! - E |
Il romanzo della bambola -
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di portar via chi sa quanta roba di casa per darla | a | quella sorniona smorfiosa. - Non dite cattive parole, veh! |
Il romanzo della bambola -
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veh! - urlò Attilio - o manco di rispetto al babbo; e | a | te, vedi, sfascio il muso! - L'ultima frase era rivolta |
Il romanzo della bambola -
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se il padre non lo avesse rincorso fino giù, quasi | a | mezzo le scale, dove una sola persona alla volta poteva |
Il romanzo della bambola -
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di qua e di là; l'essere spogliata, poi rivestita, messa | a | dormire, poi svegliata, era per lei un tormento dei più |
Il romanzo della bambola -
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come uscito allora dalla fabbrica, massime quando | a | qualche bimba saltava in testa di lavarglielo. La gobbetta, |
Il romanzo della bambola -
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fantoccio assolutamente insensibile in quelle ore. Invece, | a | Sarina non era mai riuscito d'averla, non ostante che «suo |
Il romanzo della bambola -
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abbastanza agiato che vendeva oro e gemme con pagamento | a | un tanto il mese, esercitando così una specie d'usura senza |
Il romanzo della bambola -
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che i clienti troppo se n'avvedessero, ella fu riportata | a | casa prima che rincasasse la Rachele, andata a visitare |
Il romanzo della bambola -
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fu riportata a casa prima che rincasasse la Rachele, andata | a | visitare certi parenti, su a Roma Nuova. Fu Attilio che |
Il romanzo della bambola -
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rincasasse la Rachele, andata a visitare certi parenti, su | a | Roma Nuova. Fu Attilio che ricevette la bambola dalle mani |
Il romanzo della bambola -
|
Un istante, esitò. O non era meglio dare il giocattolo | a | Sarina perch'ella ci si divertisse a suo piacere? No; era |
Il romanzo della bambola -
|
dare il giocattolo a Sarina perch'ella ci si divertisse | a | suo piacere? No; era troppo buona Sarina; non avrebbe, |
Il romanzo della bambola -
|
troppo buona Sarina; non avrebbe, certo, tenuto una cosa | a | dispetto della persona cui apparteneva, tanto più non |
Il romanzo della bambola -
|
lui, Attilio, dal padre. Qualcosa di peggio, allora. E andò | a | frugare in un cassetto di cianfrusaglie per cercarvi un |
Il romanzo della bambola -
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la Giulia, la distese lunga sur una panca dov'egli saltò | a | cavalcioni, e si curvò tutto sul viso di lei, che teneva |
Il romanzo della bambola -
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e abbandonarglisi in silenzio, immobile. Attilio cominciò | a | passarle il temperino su le guance, facendo in lutto e in |
Il romanzo della bambola -
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su le guance, facendo in lutto e in largo de' fregacci | a | uso croci. La lama rozza e guasta raschiava la fine |
Il romanzo della bambola -
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in faccia era peggio d'una coltellata in cuore; non che | a | lei, ormai, importasse più della sua bellezza, triste e |
Il romanzo della bambola -
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e perversi tra' due fratelli. Il temperino continuava | a | deturparla: l'aveva ferita in torno agli occhi, sul mento, |
Il romanzo della bambola -
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guardandosi bene attorno per paura di esser visto, andò | a | buttar il giocattolo rovinato sul letto della Rachele. |
Il romanzo della bambola -
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casaccia, e adesso... adesso, per di più metteva paura | a | chi la vedeva! Nella sua desolazione un pensiero la |
Il romanzo della bambola -
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sua desolazione un pensiero la consolò: s'ella era ridotta | a | quel modo, nessuna bambina l'avrebbe più voluta pagare nè |
Il romanzo della bambola -
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le sarebbe più stata inflitta l'umiliazione di esser ceduta | a | ore, cambiando ogni momento di padrone e d'abitazione. |
Il romanzo della bambola -
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avesse almeno avuto fra le mani come aveva la bambola! Ma | a | punirlo ci avrebbe pensato di sicuro, il babbo; non |
Il romanzo della bambola -
|
rincrescimento era di non potersene più servire per darla | a | nolo. E di nuovo il pensiero le corse a suo padre, che le |
Il romanzo della bambola -
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servire per darla a nolo. E di nuovo il pensiero le corse | a | suo padre, che le avrebbe in qualche modo procurato qualche |
Il romanzo della bambola -
|
qualche altro giocattolo, ora ch'ella si era avvezzata | a | quella piccola speculazione. È impossibile descrivere la |
Il romanzo della bambola -
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del vecchio diede alla sorella un tale spintone da mandarla | a | sbattere contro il muro. Nel parapiglia ci andò di mezzo |
Il romanzo della bambola -
|
e ammuffita da obbligare un cristiano, vedendola, | a | farsi il segno della croce. Ah, se Camilla, la sua Camilla |
Il romanzo della bambola -
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del giovanetto, così ch'e' potesse disporne liberamente e | a | suo capriccio? In una piccola città di provincia, assai |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nata di modesti commercianti, s'era sposata per passione | a | un nobiluccio spiantato che, sbolliti i primi ardori della |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
ella, senza sapersene spiegare il perchè, avea mutato | a | dirittura carattere. Si sarebbe detto che quelle parole, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
durante la loro vita comune, ella non s'era mai raccolta | a | riflettere su l'enorme sacrificio fatto da lui, quando |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
su l'enorme sacrificio fatto da lui, quando l'aveva scelta | a | compagna; mentr'egli, d'una famiglia tra le più nobili, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
i suoi titoli e procurarsi un posto ragguardevole, magari | a | Corte. In vece, il pover uomo, perseguitato |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
colmarlo d'ogni bene, senza che nè pure ei si affaticasse | a | muovere un dito, s'era logorato corpo e anima tra |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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potesse un giorno ottenere dal mondo quel che spettava | a | suo padre: la considerazione, la ricchezza, gli onori; e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
la ricchezza, gli onori; e fin d'allora quest'idea, | a | poco a poco cresciuta, come una speranza, poi consolidata |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
la ricchezza, gli onori; e fin d'allora quest'idea, a poco | a | poco cresciuta, come una speranza, poi consolidata come una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
nel suo cervello di donna incolta e solitaria, aveva finito | a | mutarsi in fissazione. Sì, certo, a quell'adolescente dal |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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solitaria, aveva finito a mutarsi in fissazione. Sì, certo, | a | quell'adolescente dal visetto bruno e superbo, che tanto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nella società, con le mani sue, col suo petto stesso, | a | costo di qualunque strazio, a costo di qualunque |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sue, col suo petto stesso, a costo di qualunque strazio, | a | costo di qualunque sacrifizio. E questo dovere ch'ella |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e dell'altera pigrizia del padre. In vece d'inchiodarsi | a | tavolino, come bramava la vedova (da che tutti, dal sindaco |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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oggi giorno non basta essere nobili per ottenere un posto | a | Corte, e che senza certi titoli intellettuali cammino non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in sillabe, s'armonizzassero in versi e componessero | a | una a una le sue strofe. In primavera, sopratutto, riusciva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in sillabe, s'armonizzassero in versi e componessero a una | a | una le sue strofe. In primavera, sopratutto, riusciva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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que' brevi, incompleti studi che si possono fare in fondo | a | una città di provincia, madre e figlio si separarono. Oltre |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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madre s'impose, come s'è detto, le più austere privazioni, | a | patto che nulla di quanto le concedevano le sue povere |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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creatura, per cui sentiva raddoppiarsi ogni giorno l'amore: | a | punto come le era accaduto col padre, da quando non ne |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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le era accaduto col padre, da quando non ne aveva più avuto | a | sopportare l'umor fastidioso. A conseguire lo scopo, la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non ne aveva più avuto a sopportare l'umor fastidioso. | A | conseguire lo scopo, la coraggiosa donna si era messa a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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A conseguire lo scopo, la coraggiosa donna si era messa | a | lavorar per fuori, ma ricevendo le ordinazioni |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si fosse risaputo che la vedova d'un nobile si umiliava | a | servire il pubblico! Il sepolto discendente de' crociati |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dalla sua tomba, più iroso e più sprezzante che in vita, | a | maledire la donna che disonorava a quel modo il suo casato! |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sprezzante che in vita, a maledire la donna che disonorava | a | quel modo il suo casato! Così che, rinchiusa tra le pareti |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sonnolento allungato su le zampe davanti, ella, da mattina | a | sera tarda, piegava su 'l lavoro il viso, non più fresco nè |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da fidanzata, ella preparava per sè stessa il corredo. | A | volte, le dolevano le spalle, a volte gli occhi: ma che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per sè stessa il corredo. A volte, le dolevano le spalle, | a | volte gli occhi: ma che importava, se a furia di lavoro |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dolevano le spalle, a volte gli occhi: ma che importava, se | a | furia di lavoro ella riusciva a raggranellare per ogni fine |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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occhi: ma che importava, se a furia di lavoro ella riusciva | a | raggranellare per ogni fine di mese ottanta o novanta lire |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si era iscritto all'Università, e ne seguiva le lezioni | a | bastanza regolarmente. Ne' primi tempi egli s'era trovato |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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scortecciata, nella cameretta del quarto piano. Ma | a | mano a mano, la stessa indole sua gli aveva risollevato un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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scortecciata, nella cameretta del quarto piano. Ma a mano | a | mano, la stessa indole sua gli aveva risollevato un po' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la stessa indole sua gli aveva risollevato un po' l'animo. | A | pena il tempo era sereno, egli se ne andava fuor d'una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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era sereno, egli se ne andava fuor d'una porta, seguendo, | a | capriccio, la strada che gli appariva più pittoresca; e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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immaginosi desideri del pensiero; così aveva vissuto fino | a | quell'aureo, stupendo vespro di maggio, quando accadde la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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cordiale arrivederci. Non ci siamo riveduti mai più. Venni | a | Pulquerrima a ritrovare mia Madre, la mia città natale, gli |
D'Ambra, Lucio -
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Non ci siamo riveduti mai più. Venni a Pulquerrima | a | ritrovare mia Madre, la mia città natale, gli amici della |
D'Ambra, Lucio -
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di sei mesi. E l'ottenni. Chiesi infine di non tornare più | a | Londra e d'esser messo definitivainente a disposizione del |
D'Ambra, Lucio -
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non tornare più a Londra e d'esser messo definitivainente | a | disposizione del ministero. E, in grazia della mia amicizia |
D'Ambra, Lucio -
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di Fantasia, ottenni anche questo. E poichè l'essere | a | disposizione del Ministero significa che il Ministero non |
D'Ambra, Lucio -
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di strapparmi ai miei dolci ozii di Pulquerrima. E lì | a | Pulquerrima il giovane principe mi ritrovò, tre anni dopo |
D'Ambra, Lucio -
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di Fantasia sarebbe giunto alle otto antimeridiane | a | Pulquerrima ebbi cura d'essere alla stazione alle otto meno |
D'Ambra, Lucio -
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al capitano dei pompieri e che tutte recitavano | a | dovere il complimento e il benvenuto prudentemente |
D'Ambra, Lucio -
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il complimento e il benvenuto prudentemente elaborati | a | casa e mandati accuratamente a memoria. Modesto e niente |
D'Ambra, Lucio -
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prudentemente elaborati a casa e mandati accuratamente | a | memoria. Modesto e niente affatto autorevole, io mi |
D'Ambra, Lucio -
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fra le redingotes delle autorità, mi trovai ad essere, | a | dispetto di tutt'i protocolli, stretto fra le braccia del |
D'Ambra, Lucio -
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esuberante per il fatto d'avermi inopinatamente ritrovato | a | Pulquerrima. Le autorità guardavano sbalordite le |
D'Ambra, Lucio -
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sua vettura, costringendo così il suo aiutante di campo | a | prender posto nella vettura seguente. Il giovane principe |
D'Ambra, Lucio -
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che il Sovrano, dovendo mandare il suo regale figliuolo | a | far le sue prime armi galanti, aveva scelto, fra le |
D'Ambra, Lucio -
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di batista, erano in generale bellissime. Riconobbe, | a | voce alta, che Pulquerrima doveva essere una città |
D'Ambra, Lucio -
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Il prefetto del dipartimento s'affrettò, infatti, | a | ricordare rispettosamente a Sua Altezza che Pulquerrima |
D'Ambra, Lucio -
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s'affrettò, infatti, a ricordare rispettosamente | a | Sua Altezza che Pulquerrima vantava musei, celebri nel |
D'Ambra, Lucio -
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di quelli del Louvre, del Campidoglio o del Prado. Ma, fino | a | palazzo, parlando col prefetto di statue e di civiltà |
D'Ambra, Lucio -
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prefetto di statue e di civiltà morte, Sua Altezza continuò | a | guardare, sorridendo, senza perderne una, tutte le statue |
D'Ambra, Lucio -
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e di studii rientrando nel regno di Fantasia e giungendo | a | Pulquerrima. Mi parlò di nuovo di donne quella sera, dopo |
D'Ambra, Lucio -
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tutti dalla corvée d'assistere al suo primo pranzo | a | Pulquerrima e aveva pregato me solo di rimanere, così come |
D'Ambra, Lucio -
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pregato me solo di rimanere, così come ero, in giacchetta, | a | dividere con lui il modesto menu d'un brodo concentrato, |
D'Ambra, Lucio -
|
E mi manifestò la sua preoccupazione di dovere purtroppo | a | Pulquerrima ricominciare tutto daccapo, incontrando |
D'Ambra, Lucio -
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tutto daccapo, incontrando difficoltà alle quali, | a | Londra, non era più abituato, Rassicurai subito il |
D'Ambra, Lucio -
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regale l'aveva fortunatamente trasferito nella città fatta | a | posta per l'amore. Anche Sua Maestà aveva passato a |
D'Ambra, Lucio -
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fatta a posta per l'amore. Anche Sua Maestà aveva passato | a | Pulquerrima i suoi anni più giovanili e le più vecchie dame |
D'Ambra, Lucio -
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più giovanili e le più vecchie dame di corte ricordavano, | a | titolo di orgoglio e d'onore per le loro famiglie, con |
D'Ambra, Lucio -
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con quanto zelo s'erano in quei tempi lontani consacrate | a | far piacevole al giovane priricipe, divenuto poi re, il suo |
D'Ambra, Lucio -
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Pulquerrima sarà per Vostra Altezza una grande partita | a | scacchi che durerà diversi anni. Si narra che i cortigiani |
D'Ambra, Lucio -
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gli alfieri che l'accompagnano s'affretteranno senza dubbio | a | farsi da parte. La storia degli scacchi e delle Corti ce lo |
D'Ambra, Lucio -
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ventiquattr'ore, il principe infatti si mise maledettamente | a | giuocare. Non abbandonava lo scacchiere un solo minuto. |
D'Ambra, Lucio -
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Non abbandonava lo scacchiere un solo minuto. Pensava | a | questa o a quella mossa da fare o da tentare dalla mattina |
D'Ambra, Lucio -
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lo scacchiere un solo minuto. Pensava a questa o | a | quella mossa da fare o da tentare dalla mattina alla sera e |
D'Ambra, Lucio -
|
ed io avevamo preso l'abitudine di fare tre o quattro giri | a | cavallo nel galloppatoio del Parco delle Delizie, la grande |
D'Ambra, Lucio -
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Ma durante quelle nostre prime passeggiate, più che | a | giuocare, Sua Altezza badava a studiare meticolosamente lo |
D'Ambra, Lucio -
|
prime passeggiate, più che a giuocare, Sua Altezza badava | a | studiare meticolosamente lo scacchiere, ed una volta ancora |
D'Ambra, Lucio -
|
Sua altezza in tanto ardue discipline. Sua Altezza, che | a | Londra aveva mosso i suoi primi passi a traverso stati |
D'Ambra, Lucio -
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Sua Altezza, che a Londra aveva mosso i suoi primi passi | a | traverso stati civili assai meno complicati, si |
D'Ambra, Lucio -
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da almeno due alfieri, di cui uno solo avrebbe | a | rigore potuto precisare ufficialmente la sua posizione su |
D'Ambra, Lucio -
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sua posizione su lo scacchiere. E giunse così rapidamente | a | concludere che nello scacchiere sul quale egli si trovava a |
D'Ambra, Lucio -
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a concludere che nello scacchiere sul quale egli si trovava | a | giuocare le pedine più rigidamente virtuose eran quelle che |
D'Ambra, Lucio -
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due, tre o quattro alfieri. Avevo adoperato, per condurlo | a | questo risultato, un eccellente sistema mnemonico: il nome |
D'Ambra, Lucio -
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dei soggetti durante le nostre mattutine passeggiata | a | cavallo al Parco delle Delizie era semplicissima. Sua |
D'Ambra, Lucio -
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Giacomo e Giovanni! Pochi giorni più tardi cominciammo | a | scendere da cavallo dopo due o tre giri e a prendere |
D'Ambra, Lucio -
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cominciammo a scendere da cavallo dopo due o tre giri e | a | prendere l'abitudine di fare un mezzo chilometro a piedi in |
D'Ambra, Lucio -
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giri e a prendere l'abitudine di fare un mezzo chilometro | a | piedi in quel viale dei Tigli che in quelle ore mattutine |
D'Ambra, Lucio -
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con una tranquillità che non avrei superate io che in mezzo | a | quelle buone amiche mie avevo vissuto fin dai miei più |
D'Ambra, Lucio -
|
piu agilmente si prestavano al suo giuoco, andava avanti | a | vapore. E gli alfieri guardavano, vedevano e lasciavano |
D'Ambra, Lucio -
|
ai loro mariti, mi toccherebbe, per non far dispiacere | a | nessuno, di prenderle tutt'insieme.... Una alla volta, per |
D'Ambra, Lucio -
|
volta un alfiere ufficiale parve un poco seccato della come | a | briglia sciolta che Sua Altezza faceva una mattina a sua |
D'Ambra, Lucio -
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come a briglia sciolta che Sua Altezza faceva una mattina | a | sua moglie, sotto i suoi occhi e, peggio ancora, sotto |
D'Ambra, Lucio -
|
sotto quelli di tutta Pulquerrima. Mentre ritornavamo | a | casa a cavallo il principe mi raccontò il piccolo |
D'Ambra, Lucio -
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quelli di tutta Pulquerrima. Mentre ritornavamo a casa | a | cavallo il principe mi raccontò il piccolo incidente: |
D'Ambra, Lucio -
|
l'aveva dolcemente trascinata, l'alfiere aveva fatto capire | a | Sua Altezza, con un sorriso amaro, che anche i doveri della |
D'Ambra, Lucio -
|
che fu | a | casa, Camilla s'affrettò a chiudersi nella sua cameretta |
Il romanzo della bambola -
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che fu a casa, Camilla s'affrettò | a | chiudersi nella sua cameretta con la Giulia. Era una stanza |
Il romanzo della bambola -
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Era una stanza delle più modeste, mobiliata d'un lettino | a | tende di cotone bianco, d'una tavola, su cui la bambina |
Il romanzo della bambola -
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per sè; e dopo ripassate le lezioni del giorno se ne andava | a | scuola. - Non importa se non c'è per terra il tappeto - |
Il romanzo della bambola -
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io con quella pelle accomoderei il piede alla Giulia... - | A | chi? - fece con voce aspra la signora Amalia, sdraiata sur |
Il romanzo della bambola -
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con voce aspra la signora Amalia, sdraiata sur un canapè | a | leggere un giornaletto di mode. - Alla Giulia... la |
Il romanzo della bambola -
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di mode. - Alla Giulia... la bambola... - Cominci fin d'ora | a | perder tempo co' balocchi, eh? - esclamò la madre, severa. |
Il romanzo della bambola -
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glielo potrei accomodare. La signora s'alzò seccata, e andò | a | frugare in un grande involto mandatole allora da casa de' |
Il romanzo della bambola -
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in cima alle dita, probabilmente da qualche dolce mangiato | a | un ballo; e ripetè su lo stesso tono: - Badiamo a perdere |
Il romanzo della bambola -
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mangiato a un ballo; e ripetè su lo stesso tono: - Badiamo | a | perdere il tempo co' balocchi, eh? Camilla si contentò di |
Il romanzo della bambola -
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donna; ma la rendeva acre ed egoista la vita meschina | a | cui era condannata dal suo matrimonio, contratto con un |
Il romanzo della bambola -
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dall'impiego, una volta che avea risposto con arroganza | a | un superiore. Una gran pace, bisogna dire il vero, non |
Il romanzo della bambola -
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non regnava nè anche prima tra i coniugi Cerchi, sempre | a | causa di quel benedetto carattere del marito: pure tiravano |
Il romanzo della bambola -
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che il signor Carlo restò senza un'occupazione al mondo, | a | girare per casa con le braccia incrociate sul petto, e per |
Il romanzo della bambola -
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- Non hai incontrato il fornaio per le scale? È venuto | a | far chiasso perchè vuol essere pagato; e tu, tu, in vece, |
Il romanzo della bambola -
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vuol essere pagato; e tu, tu, in vece, il pane te lo giochi | a | quel modo... - Il fornaio! - ribatteva l'uomo. - Ho |
Il romanzo della bambola -
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venuta per farti degli altri fronzoli! - Ti costano molto, | a | te! - Guai se non ti cheti, pettegola!.. - Sudi, eh, per |
Il romanzo della bambola -
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che per paura. Qualche volta ch'ella s'era arrischiata | a | mettere una parola di pace in quei tristi discorsi, era |
Il romanzo della bambola -
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la madre con una spinta dall'altra. Aveva dunque finito | a | tacere quasi sempre; soltanto, quando si sentiva il cuore |
Il romanzo della bambola -
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andava ad appoggiar il capo al suo lettino e lì si sfogava | a | piangere, ma piano, più piano che poteva, premendo la bocca |
Il romanzo della bambola -
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i singhiozzi, che quando son tanto sconsolati s'odono anche | a | distanza. - Dio mio!.. Dio mio!.. - la povera bambina non |
Il romanzo della bambola -
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- Dio mio!.. Dio mio!.. - la povera bambina non riusciva | a | pronunziar che queste due parole. A poco a poco però si |
Il romanzo della bambola -
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bambina non riusciva a pronunziar che queste due parole. | A | poco a poco però si calmava, riflettendo che il babbo |
Il romanzo della bambola -
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non riusciva a pronunziar che queste due parole. A poco | a | poco però si calmava, riflettendo che il babbo avrebbe |
Il romanzo della bambola -
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questa speranza recitava una piccola orazione insegnatale | a | scuola; poi ricominciava a lavorare. I giorni più |
Il romanzo della bambola -
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una piccola orazione insegnatale a scuola; poi ricominciava | a | lavorare. I giorni più tranquilli per lei erano quelli in |
Il romanzo della bambola -
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in cui i suoi genitori stavamo fuori molte ore, la madre | a | far visite, perchè non poteva dimenticarsi d'essere nata |
Il romanzo della bambola -
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meglio che mai le sue faccenduole di casa, poi si metteva | a | leggere qualche libro regalatole dalla zia, a cucire o a |
Il romanzo della bambola -
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si metteva a leggere qualche libro regalatole dalla zia, | a | cucire o a fare la calzetta. Nessuno la disturbava. Stava |
Il romanzo della bambola -
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a leggere qualche libro regalatole dalla zia, a cucire o | a | fare la calzetta. Nessuno la disturbava. Stava nella sua |
Il romanzo della bambola -
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spasimo che non avrebbe saputo spiegare, avvezza com'era | a | rinserrarsi dentro tutti i sentimenti. La sua solitudine |
Il romanzo della bambola -
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allegria; i piccioni che roteavano, apparendo e sparendo | a | stuoli su quel pezzo di cielo che si vedeva dal cortile, la |
Il romanzo della bambola -
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restar lì come inchiodata, col petto pigiato al davanzale | a | guardare, guardare, fin che non era quasi notte. Allora |
Il romanzo della bambola -
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apposta perchè consumasse poco petrolio: e si rimetteva | a | leggere o a lavorare. Del buio non avea paura, perchè |
Il romanzo della bambola -
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perchè consumasse poco petrolio: e si rimetteva a leggere o | a | lavorare. Del buio non avea paura, perchè Liberata, una |
Il romanzo della bambola -
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perchè Liberata, una buona vecchietta abruzzese ch'era | a | servizio in casa ai tempi migliori, le soleva dire che |
Il romanzo della bambola -
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il viso fra le coperte e piangere disperata, andava | a | prendere la sua bambola e si metteva a parlarle sottovoce, |
Il romanzo della bambola -
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disperata, andava a prendere la sua bambola e si metteva | a | parlarle sottovoce, vicino all'orecchio, cercando di non |
Il romanzo della bambola -
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scenate che succedevano di là. La notte, se la portava | a | dormire con sè; il giorno, nelle ore in cui stava a scuola |
Il romanzo della bambola -
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portava a dormire con sè; il giorno, nelle ore in cui stava | a | scuola o trafficava per casa, la teneva in un cassetto, |
Il romanzo della bambola -
|
fatto come un lettino: una materassa morbida, imbottita | a | furia di stracci, e perfino un guanciale. Costì, la Giulia |
Il romanzo della bambola -
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d'un bacio! Quando sentì le labbra fresche della bambina | a | contatto del suo viso, un brivido di gioia l'agitò tutta |
Il romanzo della bambola -
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Dio sa quanto il cervello, Camilla era giunta finalmente | a | fare, co' vecchi guanti della zia e un po' d'ovatta, un |
Il romanzo della bambola -
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della zia e un po' d'ovatta, un piedino da sostituire | a | quello mangiato dal topo. Non era, c'è da figurarselo, un |
Il romanzo della bambola -
|
Camilla, avrebbe voluto rispondere anch'ella co' suoi baci | a | quell'atto d'amore; e le sarebbe parso d'essere la bambola |
Il romanzo della bambola -
|
petto un po' di suono e mettere insieme quelle due sillabe, | a | nulla riusciva, e rimaneva muta, sotto l'impressione |
Il romanzo della bambola -
|
Si fosse almeno rotto prima, nel viaggio da Milano | a | Roma, o glie lo avessero riadattato adesso, adesso che |
Il romanzo della bambola -
|
di cui era capace! Quante parole tenere si sprecano, | a | volte, per chi non se le merita, mentre si resta muti |
Il romanzo della bambola -
|
Quando il piedino fu accomodato, la bimba pensò | a | farle un po' di corredo, sempre con degli avanzi di roba |
Il romanzo della bambola -
|
per chiedere un'elemosina per la sua cara; meno poi che | a | chiunque altri alla Marietta, che, secondo lei, era stata |
Il romanzo della bambola -
|
prima dell'alba, e mettersi lì avanti al suo canestro | a | tagliare e agucchiare, ingegnandosi di far meglio che |
Il romanzo della bambola -
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ingegnandosi di far meglio che poteva. Sur una seggiola | a | fianco si teneva la Giulia, che la fissava co' limpidi |
Il romanzo della bambola -
|
- la zia de' Rivani avea regalato uno scudo d'argento | a | Camilla, perchè potesse comprarsi dei dolci; ma la signora |
Il romanzo della bambola -
|
Amalia, appena uscita la sorella, s'era impossessata, manco | a | dirlo, del denaro, lasciando alla bambina soltanto un |
Il romanzo della bambola -
|
quadrata e volitiva. Aveva l'impetuosità di Geraldo | a | cui dava sfogo strepitando finché i suoi capricci non |
Mitchell, Margaret -
|
dell'oscurità. Fino all'età di due anni, Diletta andava | a | dormire di buon'ora nella camera che divideva con Wade e |
Mitchell, Margaret -
|
con Wade e Ella. Poi, senza ragione apparente, cominciò | a | singhiozzare quando Mammy usciva dalla stanza portando via |
Mitchell, Margaret -
|
lampada. Da questo, passò ad avere dei subitanei risvegli | a | tarda notte, urlando di terrore, spaventando gli altri due |
Mitchell, Margaret -
|
parola: - Buio. Rossella, irritata, sarebbe stata incline | a | una buona sculacciata. Non voleva accontentare Diletta |
Mitchell, Margaret -
|
occupava da solo. Il lettino di lei fu collocato accanto | a | quello di suo padre e sulla tavola rimase accesa tutta la |
Mitchell, Margaret -
|
e poi perché tutti pensarono che se la bimba aveva paura | a | dormir sola, il suo posto era nella camera di sua madre. E |
Mitchell, Margaret -
|
non poteva dormire con la luce né che Rhett si era opposto | a | far dormire la bambina con lei. - Tu non ti sveglieresti |
Mitchell, Margaret -
|
che forse tutto si sarebbe accomodato riportando la piccola | a | dormire con gli altri bambini. Dopo tutto, Rhett faceva |
Mitchell, Margaret -
|
inoltre aveva preso l'abitudine di cenare assai raramente | a | casa. A volte rimaneva assente tutta la notte e Rossella, |
Mitchell, Margaret -
|
aveva preso l'abitudine di cenare assai raramente a casa. | A | volte rimaneva assente tutta la notte e Rossella, contando |
Mitchell, Margaret -
|
né la grandezza della sua devozione alla figlioletta, fino | a | una terribile notte che la famiglia non poté mai |
Mitchell, Margaret -
|
cose da raccontarsi. Rossella non sapeva dov'erano stati | a | bere e a chiacchierare; ma sospettava che si fossero |
Mitchell, Margaret -
|
raccontarsi. Rossella non sapeva dov'erano stati a bere e | a | chiacchierare; ma sospettava che si fossero trattenuti nel |
Mitchell, Margaret -
|
trattenuti nel locale di Bella Watling. Rhett non tornò | a | casa nel pomeriggio per condurre Diletta a spasso, né tornò |
Mitchell, Margaret -
|
Rhett non tornò a casa nel pomeriggio per condurre Diletta | a | spasso, né tornò a cena. La bimba, che lo aveva aspettato |
Mitchell, Margaret -
|
casa nel pomeriggio per condurre Diletta a spasso, né tornò | a | cena. La bimba, che lo aveva aspettato con impazienza alla |
Mitchell, Margaret -
|
di maggiolini e scarabei, era stata finalmente messa | a | letto da Lou, tra lamenti e proteste. O Lou aveva |
Mitchell, Margaret -
|
che cos'era successo; ma quando finalmente Rhett tornò | a | casa un po' brillo, la casa era sottosopra e gli urli di |
Mitchell, Margaret -
|
fra le braccia e fra i singhiozzi e i sussulti riuscí | a | discernere la parola «buio», si volse furente verso |
Mitchell, Margaret -
|
nelle braccia di Rhett mentre nelle sue aveva continuato | a | gridare. Era penoso vedere le braccine della piccola |
Mitchell, Margaret -
|
affettuosità e di interessamento e i singhiozzi della bimba | a | poco a poco si calmarono. La sua voce divenne meno convulsa |
Mitchell, Margaret -
|
e di interessamento e i singhiozzi della bimba a poco | a | poco si calmarono. La sua voce divenne meno convulsa mentre |
Mitchell, Margaret -
|
La sua voce divenne meno convulsa mentre continuava | a | descrivere il mostro in un linguaggio che solo Rhett |
Mitchell, Margaret -
|
- Ma è anche colpa tua. Perché non sei venuta | a | vedere se il lume era acceso? - Non essere stupido, Rhett - |
Mitchell, Margaret -
|
di una bambina. Se un essere con corna e artigli venisse | a | sedersi sul tuo petto, grideresti per liberartene, non è |
Mitchell, Margaret -
|
l'attacco. - Tu la vizii e... - E intendo continuare | a | viziarla. In questo modo si toglierà le cattive abitudini e |
Mitchell, Margaret -
|
di fare la bambinaia, dovresti cominciare col tornare | a | casa un po' piú presto la sera e anche col fare a meno di |
Mitchell, Margaret -
|
tornare a casa un po' piú presto la sera e anche col fare | a | meno di ubriacarti. - Tornerò di buon'ora; ma ubriaco |
Mitchell, Margaret -
|
se mi fa piacere. Infatti, da quella sera tornò sempre | a | casa prima dell'ora in cui Diletta veniva coricata. Le |
Mitchell, Margaret -
|
il sonno le faceva allentare la stretta. Allora scendeva | a | pianterreno in punta di piedi, lasciando la lampada accesa |
Mitchell, Margaret -
|
da poterla udire se si svegliava. Tutta la casa pensava | a | quella lampada che ardeva; Rossella, Mammy, Prissy e Pork |
Mitchell, Margaret -
|
non ha un odore cosí. - Accidenti! - mormorò mettendola | a | terra. - Non mi aspettavo di trovare un avvocato della |
Mitchell, Margaret -
|
temperanza proprio in casa mia! Ma da allora si limitò | a | bere un bicchiere di vino dopo cena. Diletta, a cui veniva |
Mitchell, Margaret -
|
si limitò a bere un bicchiere di vino dopo cena. Diletta, | a | cui veniva sempre permesso di bere le ultime gocce del |
Mitchell, Margaret -
|
del vino. Come risultato, la gonfiezza che aveva cominciato | a | impastare la linea delle guance di Rhett scomparve e le |
Mitchell, Margaret -
|
Siccome Diletta amava andare sul cavallo, egli rimase | a | lungo all'aperto e il sole cominciò ad abbronzare il suo |
Mitchell, Margaret -
|
piú sano; ridiventò allegro e le sue risate ricordarono | a | tutti lo spavaldo contrabbandiere che aveva eccitato |
Mitchell, Margaret -
|
Coloro che non avevano mai avuto simpatia per lui presero | a | sorridere quando lo vedevano con la bimbetta arrampicata |
Mitchell, Margaret -
|
ritenuto che nessuna potesse considerarsi salva accanto | a | lui, si fermavano a discorrergli insieme per istrada, per |
Mitchell, Margaret -
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potesse considerarsi salva accanto a lui, si fermavano | a | discorrergli insieme per istrada, per ammirare Diletta. |
Mitchell, Margaret -
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ristringersele. E sempre la tosse. Non di meno seguitava | a | far l'obbligo suo in casa e a scuola; anche se in casa, a |
Il romanzo della bambola -
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tosse. Non di meno seguitava a far l'obbligo suo in casa e | a | scuola; anche se in casa, a quando a quando, o nello |
Il romanzo della bambola -
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a far l'obbligo suo in casa e a scuola; anche se in casa, | a | quando a quando, o nello spazzare o nel rigovernare i |
Il romanzo della bambola -
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suo in casa e a scuola; anche se in casa, a quando | a | quando, o nello spazzare o nel rigovernare i piatti, era |
Il romanzo della bambola -
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o nello spazzare o nel rigovernare i piatti, era costretta | a | fermarsi un istante, per ripigliar fiato. A scuola, le |
Il romanzo della bambola -
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era costretta a fermarsi un istante, per ripigliar fiato. | A | scuola, le maestre, notando il suo pallore e la stanchezza |
Il romanzo della bambola -
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giorno che la fanciulla stava peggio, la direttrice mandò | a | chiamare la signora Amalia e la condusse nel proprio |
Il romanzo della bambola -
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viso di chi si stupisce; poi rispose: - Le dico la verità, | a | me, finora, non m'ha dato nell'occhio. La direttrice, |
Il romanzo della bambola -
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volgare, in uno scatolino d'ovatta, e... - Che cosa manca | a | mia figlia? - chiese bruscamente la Cerchi; poi si rimise, |
Il romanzo della bambola -
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è d'una sensibilità straordinaria; basta uno sguardo dolce | a | farla contenta, basta uno sguardo severo a straziarle il |
Il romanzo della bambola -
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sguardo dolce a farla contenta, basta uno sguardo severo | a | straziarle il cuore... - E io, che cosa faccio per... - Ci |
Il romanzo della bambola -
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dalla madre con strilli e rimproveri. Che cosa andava | a | raccontare alle maestre per farsi compatire a quel modo? |
Il romanzo della bambola -
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cosa andava a raccontare alle maestre per farsi compatire | a | quel modo? Che smorfie faceva con loro, mentre in casa era |
Il romanzo della bambola -
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faceva con loro, mentre in casa era tutto il santo giorno | a | gingillarsi con la bambola? La bambina stava in piedi |
Il romanzo della bambola -
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con la bambola? La bambina stava in piedi davanti | a | lei, dritta come una statua, con le braccia cadenti lungo i |
Il romanzo della bambola -
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D'improvviso si fermò. La figura interita, ma presso | a | cadere, della piccina, l'aveva colpita. Per la prima volta |
Il romanzo della bambola -
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Amalia accennò di sì col capo, e la bambina s'affrettò | a | chiudersi in camera sua. Costì la Giulia l'aspettava: ella |
Il romanzo della bambola -
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io di spazzare - diceva ogni tanto la signora Amalia | a | sua figlia, nei giorni che seguirono il colloquio con la |
Il romanzo della bambola -
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seguirono il colloquio con la direttrice. Ma nel mettersi | a | ripulire la casa, brontolava e sbuffava, in tal modo, |
Il romanzo della bambola -
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che il mestiere della serva non era fatto per lei, che, | a | Camilla, quelle maniere facevano più male di qualunque |
Il romanzo della bambola -
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nell'ore del primo mattino, mentre la madre era ancora | a | letto: quelle ore in cui una volta s'occupava della sua |
Il romanzo della bambola -
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fatica materiale quanto per il disgusto dell'abbassamento | a | cui le pareva trovarsi costretta. - Stavo meglio stamane - |
Il romanzo della bambola -
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quiete della sua coscienza, ella non poteva più permettere | a | Camilla di stancarsi a studiare, e pregava i genitori di |
Il romanzo della bambola -
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ella non poteva più permettere a Camilla di stancarsi | a | studiare, e pregava i genitori di tenere in casa la |
Il romanzo della bambola -
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procurò nè medico, nè medicine; anzi, nemmanco ci pensò, | a | causa della scarsezza de' suoi mezzi, unica disgrazia che |
Il romanzo della bambola -
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la bambina. Verso il calare del sole erano piccoli brividi | a | intervalli che le davano una scossa fredda in tutto il |
Il romanzo della bambola -
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le davano una scossa fredda in tutto il corpo. Ella badava | a | stropicciarsi le manine magre, che poi si passava sul viso |
Il romanzo della bambola -
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di richiamarvi un po' di calore. Allora si doveva mettere | a | letto, e coprirsi bene, fin che il calore venisse e la |
Il romanzo della bambola -
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E la Giulia avrebbe voluto alzarsi in vece sua e ingegnarsi | a | far lei tutto. Ma pur troppo, queste belle cose succedono |
Il romanzo della bambola -
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doveva accatastare sul letto tutto quel che trovava capace | a | coprirla: persino il tappetuccio del tavolino, persino i |
Il romanzo della bambola -
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la bottiglia che si era messa vicino al letto, s'alzò | a | piedi nudi, trovando un rifrigerio nel freddo de' mattoni, |
Il romanzo della bambola -
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nudi, trovando un rifrigerio nel freddo de' mattoni, e andò | a | bere al mesciacqua, attaccandovisi come un'assetata. - |
Il romanzo della bambola -
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La bambola ripeteva: T'amo; con tutta l'animuccia sua; ma | a | che pro? Non basta l'affetto a risanare, a salvare le |
Il romanzo della bambola -
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tutta l'animuccia sua; ma a che pro? Non basta l'affetto | a | risanare, a salvare le persone amate. Ormai Camilla |
Il romanzo della bambola -
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sua; ma a che pro? Non basta l'affetto a risanare, | a | salvare le persone amate. Ormai Camilla rimaneva parte |
Il romanzo della bambola -
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s'alzava tardi e si coricava presto; non era più buona | a | sfaccendare in casa; e accorata guardava sua madre, che |
Il romanzo della bambola -
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la propria azione benefica, e si compiaceva d'esser lì | a | fianco della povera inferma. Com'era diversa la malattia di |
Il romanzo della bambola -
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ancora quella di averle fatto male, gliela faceva attirare | a | sè, e osservarla e carezzarla. Povera Giulia! I suoi bei |
Il romanzo della bambola -
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- Sei malata e pensi sempre ai balocchi! Pensa piuttosto | a | guarire. Camilla avrebbe voluto dirle che per essa la |
Il romanzo della bambola -
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e raccogliendo le poche forze che le restavano, si sollevò | a | stento sul guanciale e lentamente mise la camicia linda, |
Il romanzo della bambola -
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Rivani seppe che la bambina era tanto malata, venne subito | a | trovarla, rimproverando la sorella di non averla avvertita |
Il romanzo della bambola -
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perchè ormai il suo male era troppo avanti; anzi le stava | a | dirittura nel sangue fino dalla nascita. - Quando sarai |
Il romanzo della bambola -
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stava bene; ma non aveva voglia di far niente; disubbidiva | a | più non posso; e una signorina di Berlino che avevano preso |
Il romanzo della bambola -
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Ah, vorrei una figlia che somigliasse | a | Camilla! - esclamò un giorno la signora de' Rivani, |
Il romanzo della bambola -
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così? - Non lo so - rispose la bimba; e principiava | a | narrarle che cosa si sentiva, ma la tosse l'interruppe, |
Il romanzo della bambola -
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tutta. - Zitta, zitta, bella mia, non t'affaticar | a | parlare - la pregò Liberata. Camilla, acquetatasi un poco, |
Il romanzo della bambola -
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bella mia. Ma stavo tanto lontano, là su, sai, su in cima | a | Villa Ludovisi; e non avevo tempo di far un passo fuori di |
Il romanzo della bambola -
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di far un passo fuori di casa. Ora però che mi son messa | a | un mezzo servizio qui vicino, non dubitare che ci vengo |
Il romanzo della bambola -
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mia; ma... La bambina le fece segno d'accostarsi più ancora | a | lei, poi le disse, parlandole quasi all'orecchio: - L'ho |
Il romanzo della bambola -
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- Come d'oro. Era qui, dove sei tu e ha fatto le carezze | a | me e alla... Non finì il racconto della visione luminosa, |
Il romanzo della bambola -
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seccata della visita di Liberata, che, diceva lei, veniva | a | veder le loro miserie per poi andare a cicalarne col |
Il romanzo della bambola -
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diceva lei, veniva a veder le loro miserie per poi andare | a | cicalarne col pizzicagnolo e col macellaro. - Se me lo |
Il romanzo della bambola -
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dalla bambina - disse la serva alla signora: che s'affrettò | a | rispondere: - È inutile che tu t'incomodi, tanto ci son io. |
Il romanzo della bambola -
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sempre scemando; v'erano momenti ne' quali parlava tanto | a | fatica e con voce così fioca ed esile che appena si udiva. |
Il romanzo della bambola -
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garbo con la bocca come per dire: - Come vuoi che vada? - | A | volte, se aveva fiato, rispondeva: - Bene - tale quale |
Il romanzo della bambola -
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fatto il suo dovere di padre, usciva per veder qualcuno | a | cui gli premeva parlare per un posto che aveva in vista. |
Il romanzo della bambola -
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figliuola. Spese, veramente, non ne faceva, perchè pensava | a | tutto la sorella; ma il dover disbrigare ogni cosa in casa, |
Il romanzo della bambola -
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Quando sonavano il campanello, andava in punta de' piedi | a | metter l'occhio in un foro fatto nella porta delle scale |
Il romanzo della bambola -
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apposta per vedere chi bussava; e s'era una signora, eccola | a | buttar via in un lampo l'abito che teneva in cucina e |
Il romanzo della bambola -
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senza avvedersene ella stessa, una singolare soddisfazione | a | mostrar quanto la piccola stava male; perchè tutti allora |
Il romanzo della bambola -
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del destino e l'ammiravano per il suo gran coraggio. | A | misura che la malattia progrediva fatalmente, Camilla, |
Il romanzo della bambola -
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era la sua bambola, alla quale voleva sempre più bene, | a | mano a mano che s'avvicinava il momento di dirle addio. |
Il romanzo della bambola -
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la sua bambola, alla quale voleva sempre più bene, a mano | a | mano che s'avvicinava il momento di dirle addio. Quanto |
Il romanzo della bambola -
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nulla della morte; ma si rattristava in modo impossibile | a | spiegare dei patimenti della fanciulla; e le sembrava che |
Il romanzo della bambola -
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assistita l'intera notte in piedi, respirava penosamente, | a | intervalli sempre più lunghi e affannosi. La signora Amalia |
Il romanzo della bambola -
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tra le coperte, tese la mano per attirare ancora | a | sè la Giulia; urtò nello spago, e dalla bambola uscì un |
Il romanzo della bambola -
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la Liberata, che fattosi un gran segno di croce, cominciò | a | mettere in ordine tutto. Pregati i parenti e gli amici di |
Il romanzo della bambola -
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la bambina; poi, più curva del solito, corse fuori, | a | prendere dei fiori, tanti per quanti soldi portava in |
Il romanzo della bambola -
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Altri fiori, assai belli e di molto valore, intrecciati | a | ghirlande, li mandò la signora de' Rivani. Accostò alla |
Il romanzo della bambola -
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la guardò fisso. Ora la bambina era perfettamente simile | a | lei: quieta, immobile, muta, con le labbra un po' socchiuse |
Il romanzo della bambola -
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lei: quieta, immobile, muta, con le labbra un po' socchiuse | a | una specie di sorriso, le braccia inerti, stese lungo i |
Il romanzo della bambola -
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suo cuoricino afflitto? De' lumi erano stati accesi intorno | a | Camilla, che riposava sempre; poi degli uomini ignoti alla |
Il romanzo della bambola -
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vicino al letto vuoto, spazzò, ripulì tutto, come si fa | a | Pasqua, quando ha da venire il prete a benedire. Poi chiuse |
Il romanzo della bambola -
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tutto, come si fa a Pasqua, quando ha da venire il prete | a | benedire. Poi chiuse le finestre quasi allo scuro e serrò |
Il romanzo della bambola -
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Poi chiuse le finestre quasi allo scuro e serrò la camera | a | chiave. La Giulia rimase lì sola, seduta al medesimo posto; |
Il romanzo della bambola -
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della bimba, così agile un tempo, quell'impotenza | a | esprimere gli affetti del cuore mentre il cuore c'è, le si |
Il romanzo della bambola -
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e sempre affamati salirono la collinetta rossa e vennero | a | riposare sui gradini ombreggiati, chiedendo qualcosa da |
Mitchell, Margaret -
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da qui essi avevano cominciato il loro pellegrinaggio | a | piedi. Dopo l'ondata degli uomini di Johnson, arrivarono i |
Mitchell, Margaret -
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che forse erano morte o disperse. In maggioranza erano | a | piedi; certuni cavalcavano qualche macilento animale, che |
Mitchell, Margaret -
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arrivare sino alla Florida o alla Georgia meridionale. | A | casa! A casa! Era l'unico pensiero dei soldati. Alcuni |
Mitchell, Margaret -
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sino alla Florida o alla Georgia meridionale. A casa! | A | casa! Era l'unico pensiero dei soldati. Alcuni erano tristi |
Mitchell, Margaret -
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dal pensiero che la guerra era finita e che si tornava | a | casa. Pochi erano amareggiati; questo sentimento restava |
Mitchell, Margaret -
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stati battuti, e ora contavano di mettersi pacificamente | a | lavorare la terra all'ombra della bandiera contro la quale |
Mitchell, Margaret -
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della bandiera contro la quale avevano combattuto. | A | casa! A casa! Non parlavano d'altro; non di battaglie né di |
Mitchell, Margaret -
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della bandiera contro la quale avevano combattuto. A casa! | A | casa! Non parlavano d'altro; non di battaglie né di ferite, |
Mitchell, Margaret -
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di nutrimento scarso, di viveri grossolani, spesso andati | a | male, avevano prodotto il malanno; e tutti quelli che |
Mitchell, Margaret -
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prodotto il malanno; e tutti quelli che passavano dinanzi | a | Tara ne erano ammalati o convalescenti. Mammy somministrava |
Mitchell, Margaret -
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Tara ne erano ammalati o convalescenti. Mammy somministrava | a | tutti quanti il decotto di radici di more che Elena aveva |
Mitchell, Margaret -
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soldato pidocchioso doveva entrare. Essa li avviava dietro | a | una macchia folta, li faceva svestire, dava loro un grande |
Mitchell, Margaret -
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pidocchi nelle proprie vesti. Quando i soldati cominciarono | a | giungere quasi ogni giorno, Mammy si dolse perché veniva |
Mitchell, Margaret -
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pure che quei disgraziati dormissero in qualche luogo. | A | tutti quanti chiedevano avidamente di Ashley; Súsele |
Mitchell, Margaret -
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dei soldati aveva mai udito quei nomi o voleva parlarne. | A | loro bastava essere vivi; non avevano voglia di ricordare |
Mitchell, Margaret -
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in cui erano sepolti quelli che non tornerebbero mai piú | a | casa. La famiglia cercava di dar coraggio a Melania dopo |
Mitchell, Margaret -
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mai piú a casa. La famiglia cercava di dar coraggio | a | Melania dopo ognuna di queste delusioni. Certamente Ashley |
Mitchell, Margaret -
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dei giorni per arrivare, specialmente se doveva venire | a | piedi, come tanti di quegli uomini... Perché non aveva |
Mitchell, Margaret -
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E se fosse morto mentre era in cammino per venire | a | casa?... Ma no, Melania, qualche donna yankee lo avrebbe |
Mitchell, Margaret -
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fra loro... Ti ricordi, Rossella, quella che conoscemmo | a | Saratoga...? Era simpatica; dillo a Melly... - Simpatica?! |
Mitchell, Margaret -
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quella che conoscemmo a Saratoga...? Era simpatica; dillo | a | Melly... - Simpatica?! - rispose Rossella. - Sicuro: mi |
Mitchell, Margaret -
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avvolti negli stracci; ma non Ashley! Egli doveva tornare | a | casa su un purosangue, vestito di abiti eleganti, con una |
Mitchell, Margaret -
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ma Rossella, appoggiata da Súsele e da Mammy, sussurrò | a | Pork di nasconderlo in fretta. - Non fate le sciocche, |
Mitchell, Margaret -
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non è ammalata, spero? - No, badrona. Stare bene, grazie | a | Dio - e Pietro fissò uno sguardo severo prima su Melania e |
Mitchell, Margaret -
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Non avere miss Pitty scritto e riscritto di tornare | a | casa? Io avere visto lettere e avere visto lei piangere |
Mitchell, Margaret -
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avere troppo da fare in questa vecchia fattoria per tornare | a | casa! - Ma, Zio Pietro... - Come potere lasciare miss Pitty |
Mitchell, Margaret -
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come foglia da quando essere tornati da Macon. E dire | a | me di dire a voi, chiaro e tondo che lei non capire che voi |
Mitchell, Margaret -
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da quando essere tornati da Macon. E dire a me di dire | a | voi, chiaro e tondo che lei non capire che voi tutte |
Mitchell, Margaret -
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miss Pitty sola, con metà di suoi amici morti e altra metà | a | Macon; e Atlanta piena di soldati yankee e straccioni negri |
Mitchell, Margaret -
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miss Pitty come sempre fatto. Non averla protetta | a | Macon dove essere rifugiati? E quando yankees essere venuti |
Mitchell, Margaret -
|
Macon dove essere rifugiati? E quando yankees essere venuti | a | Macon e lei svenire continuamente perché avere tanta paura? |
Mitchell, Margaret -
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suo sangue rinnegarla. Miss Pitty essere una bambina e... | A | questo, Rossella e Melania risero anche piú forte e |
Mitchell, Margaret -
|
Davvero! Perdonami. Miss Rossella ed io non possiamo venire | a | casa adesso. Forse io potrò venire in settembre, dopo il |
Mitchell, Margaret -
|
con l'idea che tu potessi ricondurci su quel sacco d'ossa? | A | questa domanda il viso rugoso di Pietro espresse la piú |
Mitchell, Margaret -
|
per te. Miss Pitty non averla voluta affidare alla posta e | a | nessun altro per portartela... - Una lettera per me? Di |
Mitchell, Margaret -
|
Di chi? - Essere... E miss Pitty dire: «Tu, Pietro, portare | a | miss Melly» e io dire... Melly balzò in piedi con una mano |
Mitchell, Margaret -
|
della sua giacca. - Essere vivo! Essere sua lettera. Venire | a | casa. Lui... Dio di misericordia! Sorreggila, Mammy! |
Mitchell, Margaret -
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stare, vecchio scemo! - tuonò Mammy lottando per impedire | a | Melania di piombare a terra. - Scimmia pietosa! Prenderla |
Mitchell, Margaret -
|
- tuonò Mammy lottando per impedire a Melania di piombare | a | terra. - Scimmia pietosa! Prenderla qui, piano. Tu, Pork, |
Mitchell, Margaret -
|
su divano in salotto. Fu un tumulto: tutti erano attorno | a | Melania, tranne Rossella, gridando spaventati, correndo in |
Mitchell, Margaret -
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tranne Rossella, gridando spaventati, correndo in casa | a | prendere guanciali e acqua. In un istante Rossella e Pietro |
Mitchell, Margaret -
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Burr di Macon che essere nostro parente avere portato | a | miss Pitty. Mist' Willie essere in stessa prigione di mist' |
Mitchell, Margaret -
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cavallo ed essere arrivato presto. Ma mist' Ashley venire | a | piedi e... Rossella gli strappò di mano la lettera. Era |
Mitchell, Margaret -
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e... Rossella gli strappò di mano la lettera. Era diretta | a | Melania e la soprascritta era di mano di Pitty, ma ella non |
Mitchell, Margaret -
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Con dita tremanti, aperse e lesse: «Diletta, ritorno | a | casa, accanto a te...». Le lagrime cominciarono a riempirle |
Mitchell, Margaret -
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tremanti, aperse e lesse: «Diletta, ritorno a casa, accanto | a | te...». Le lagrime cominciarono a riempirle gli occhi, |
Mitchell, Margaret -
|
ritorno a casa, accanto a te...». Le lagrime cominciarono | a | riempirle gli occhi, sicché non poté piú leggere; il cuore |
Mitchell, Margaret -
|
al salotto dove tutti gli abitanti di Tara si affollavano | a | soccorrere Melania, entrò nello studio di Elena. Chiuse la |
Mitchell, Margaret -
|
Melania, entrò nello studio di Elena. Chiuse la porta | a | chiave e si gettò sul divano piangendo, ridendo, baciando |
Mitchell, Margaret -
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ridendo, baciando la lettera. - Diletta - mormorò - ritorno | a | casa, accanto a te... |
Mitchell, Margaret -
|
la lettera. - Diletta - mormorò - ritorno a casa, accanto | a | te... |
Mitchell, Margaret -
|
quadrato di pochi metri, era ingombro di piante cresciute | a | modo loro; tanto che ormai non si distingueva nè pur più |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
i cespugli, formati rasente il suolo dalle fogliuzze | a | cuore delle viole, qualche stelo di vainiglia s'allungava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'edera, pittoresca tappezzeria dal fondo oscuro, in mezzo | a | cui dei tralci nuovi, chiari fino alla sfumatura più tenera |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tenera del verde, spiccavano come fregi. Dietro quel muro | a | pena alto due metri, era una fila d'altri piccoli orti, da' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
capolino i mazzetti rosei di qualche oleandro, e la chioma | a | fini frastagli d'una acacia: breve sfondo circoscritto da |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
Tale l'interna melanconica visione. La stanza mobiliata | a | pianterreno, che guardava su questo giardinetto, somigliava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
pianterreno, che guardava su questo giardinetto, somigliava | a | una delle tante che le affittacamere sogliono offrire ai |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
sogliono offrire ai loro inquilini; col letto di ferro | a | un posto senza baldacchino, un vecchio canapè dalla tinta |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
un vecchio canapè dalla tinta incerta, l'armadio di noce | a | specchio eguale al cassettone, un tavolino, delle sedie e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
forse perchè la suora di San Vincenzo di Paola era avvezza | a | luoghi ancora più ripugnanti, forse perchè v'era capitata |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
le aveva dato l'indirizzo d'una strada e d'una casa, | A | pena mise piede nell'ingresso della casa mobiliata, una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
sempre. senza nominar nessuno. C'era da far delle nottate | a | un infermo: ecco tutto quel che sapeva suor Istituta; nè la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
nè la malattia, nè il sesso di quest'infermo; non toccava | a | lei l'ingerirsene. A lei doveva bastare il pensiero che una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
il sesso di quest'infermo; non toccava a lei l'ingerirsene. | A | lei doveva bastare il pensiero che una creatura di Dio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
muscoloso, con le spalle quadrate d'un atleta, scalzo come | a | bordo, per non far rumore, aprì la porta alla monaca e la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
mezz'ombra fantastica: da che la lampada da notte, posata | a | terra in un angolo, concentrava tutta la sua luce in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
biancastre mezzo aperte. Osservò tutto attentamente, e più | a | lungo d'ogni cosa un piccolo termometro clinico, che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
raffrenando la propria voce, come chi osi toccare | a | pena uno strumento troppo sonoro. In quel punto l'infermo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
e con uno scoppio di voce soffocata, gridò: — Pronti | a | virare! — poi di lì a un poco — Contro braccia a prora! — e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
di voce soffocata, gridò: — Pronti a virare! — poi di lì | a | un poco — Contro braccia a prora! — e ancora: — Ammaina le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
— Pronti a virare! — poi di lì a un poco — Contro braccia | a | prora! — e ancora: — Ammaina le gabbie! — Delirava sognando |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
gabbie! — Delirava sognando certo una burrasca; e cominciò | a | smaniare. A questo rumore accorse la padrona di casa; una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
sognando certo una burrasca; e cominciò a smaniare. | A | questo rumore accorse la padrona di casa; una donna tozza, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
espansione. In pochi minuti la grossa femmina rovesciò | a | mo' di confidenze, più sottovoce che poteva, un diluvio di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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agl'inquilini; ma perchè le case ristrette non sono adatte | a | certe malattie. Questo povero figliuolo si capiva subito |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
Che cosa avesse, Dio lo sa. Basta; la disgrazia è toccata | a | me, e da una settimana in casa mia non c'è piu pace, nè |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mettesse una parola nel discorso, la padrona seguitò | a | chiacchierar fitto fitto. Disse che lei aveva fatto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
perchè subito era ritornato via, promettendo di venire | a | pena poteva, e raccomandava che avesse avuto cura del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
Ma, intanto, come far così. sola? Come poteva rimediare | a | ogni cosa? — E concluse: — Non ostante quest'apparenza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
se ce n'è — viene due volte al giorno — mi son determinata | a | far chiamare lei che mi levi da questo gran pensiero; tanto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
ciarle del genere, la signora Carmela invite la suora | a | passar di là, se aveva bisogno di cenare, e a non far |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
la suora a passar di là, se aveva bisogno di cenare, e | a | non far complimenti, se non voleva proprio che se ne avesse |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
non far complimenti, se non voleva proprio che se ne avesse | a | male, come d'una offesa. Suor Istituta scosse negativamente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
voce umile, soggiunse: - Lei, signora, vada, vada pure | a | letto, e non abbia alcuna pena: col malato ci sto io, ora. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
la mia protezione, sotto la mia responsabilità; e fino | a | tanto che non guarisca... o non muoia, mi appartiene. — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
che in quel frattempo erasi assopito, tornò di nuovo | a | lamentarsi. Allora suor Istituta, guardato un oriolino la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
sur una poltroncina bassa, in disparte, d'onde alzavasi | a | quando a quando per apprestar qualche farmaco o dare un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
poltroncina bassa, in disparte, d'onde alzavasi a quando | a | quando per apprestar qualche farmaco o dare un cucchiaio di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
dita, gli acini della corona di fruttiglia che le pendeva | a | fianco. Pregava per una pia abitudine, come chi ha sempre |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
blandemente, in misura, una fogliona ovale di palmizio, | a | mo' di ventaglio, su 'l viso cocente del malato; e dalla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
malato; e dalla finestra socchiusa s'udiva soltanto venire | a | tratti un lievissimo fruscío d'aria mossa o d'insetti tra |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
inselvatichite del piccolo giardino; ma subito tornava | a | regnare più che mai grave il silenzio. — Il mare è |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Amor mio! Qui, qui — e stendeva le braccia tremanti come | a | chiamar qualcuno su 'l suo petto. Suor Istituta rimase a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a chiamar qualcuno su 'l suo petto. Suor Istituta rimase | a | mezzo d'un'avemaria, che quasi subito riprese a recitare. — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rimase a mezzo d'un'avemaria, che quasi subito riprese | a | recitare. — Oh, guarda.... gli albatri.... su l'acqua.... |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per non più pensare, per non più patire. La suora seguitava | a | sgranar lento il rosario; Così per queste tre persone tanto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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passò molta parte della notte. il marinaro seguitava | a | sventolare: tutti e due dolcemente, tacitamente, errando |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tacitamente, errando chi sa dove col pensiero. Il malato | a | momenti s'assopiva, a momenti vaneggiava, ricordando con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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chi sa dove col pensiero. Il malato a momenti s'assopiva, | a | momenti vaneggiava, ricordando con frasi incoerenti e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e di sensualità selvagge aguzzate dalle astinenze di bordo. | A | un tratto, l'infermo, allontanando con violenza le coltri |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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allontanando con violenza le coltri di su 'l petto, prese | a | dire affannosamente: — Orribile!... orribile.... il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ombre erano scomparse, e la lampada s'affievoliva, gettando | a | pena a canto a se un riflesso giallastro su le lame delle |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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scomparse, e la lampada s'affievoliva, gettando a pena | a | canto a se un riflesso giallastro su le lame delle lance e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e la lampada s'affievoliva, gettando a pena a canto | a | se un riflesso giallastro su le lame delle lance e delle |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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color di cera del malato: il quale tornò anche questa volta | a | richiuder subito gli occhi, come sotto un'impressione di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del medico curante e d'altri dottori chiamati ogni giorno | a | consulto: così che le forze e la vitalità dell'infermo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nera la sega dei denti: un sudor gommoso gli attaccava | a | ciocche compatte i capelli scomposti su la fronte e su le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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terrore, avvicinava la sua larga bocca fresca e rossa | a | quella povera bocca arsa di moribondo, per assicurarsi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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verso la suora, accennava di sì; ed ella rispondeva | a | quel cenno con un pallido sorriso, come per dire: — Non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di una mano ferma per educarla; ma era cosí simpatica | a | tutti che nessuno aveva il coraggio di ricorrere alla |
Mitchell, Margaret -
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viaggiando con suo padre. Quando era stata con Rhett | a | Charleston e a Nuova Orléans, le era stato permesso di |
Mitchell, Margaret -
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con suo padre. Quando era stata con Rhett a Charleston e | a | Nuova Orléans, le era stato permesso di rimanere alzata la |
Mitchell, Margaret -
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trattorie, circoli di gioco. Dopo di allora, nessuno riuscí | a | farla andare a letto quando vi andava la obbediente Ella. |
Mitchell, Margaret -
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di gioco. Dopo di allora, nessuno riuscí a farla andare | a | letto quando vi andava la obbediente Ella. Rhett le aveva |
Mitchell, Margaret -
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e durante la malattia di Rossella e il suo soggiorno | a | Tara. Col passare del tempo, Rossella cercò di |
Mitchell, Margaret -
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stravaganti e il suo contegno maleducato. La incoraggiava | a | discorrere e la trattava come se fosse un'adulta, |
Mitchell, Margaret -
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quando le pareva, contraddiceva suo padre e gli rispondeva | a | modo suo. Il padre si limitava a ridere e non permetteva a |
Mitchell, Margaret -
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suo padre e gli rispondeva a modo suo. Il padre si limitava | a | ridere e non permetteva a Rossella neanche un piccolo |
Mitchell, Margaret -
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a modo suo. Il padre si limitava a ridere e non permetteva | a | Rossella neanche un piccolo scappellotto sulla mano come |
Mitchell, Margaret -
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meglio.» Ma Rhett non mostrava alcuna inclinazione | a | far diventare Diletta piú educata. Qualunque cosa ella |
Mitchell, Margaret -
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voluto la Luna, suo padre avrebbe cercato di andargliela | a | prendere. Era orgoglioso della sua bellezza, dei suoi |
Mitchell, Margaret -
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Benché fosse viziata, era una bimba cosí deliziosa che | a | lui mancava il cuore di tentar di correggerla. Egli era il |
Mitchell, Margaret -
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si destava prima di quel che egli avrebbe voluto; sedeva | a | tavola accanto a lui mangiando alternamente dal suo piatto |
Mitchell, Margaret -
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di quel che egli avrebbe voluto; sedeva a tavola accanto | a | lui mangiando alternamente dal suo piatto e dal proprio, e |
Mitchell, Margaret -
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dal suo piatto e dal proprio, e non permetteva che | a | Rhett di svestirla e di metterla nel suo lettino che era |
Mitchell, Margaret -
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di svestirla e di metterla nel suo lettino che era accanto | a | quello di lui. Rossella era divertita e turbata nel vedere |
Mitchell, Margaret -
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che Rhett avrebbe preso la paternità cosí seriamente? Ma | a | volte una fiamma di gelosia si accendeva nel cuore di |
Mitchell, Margaret -
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che la bimba ebbe compiuto i quattro anni, Mammy cominciò | a | brontolare sulla sconvenienza di far «cavalcare una bimba |
Mitchell, Margaret -
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di far «cavalcare una bimba sulla sella dinanzi | a | suo padre, con vestitino sollevato.» Rhett tenne conto |
Mitchell, Margaret -
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dell'osservazione, come di tutte quelle che faceva Mammy | a | proposito dell'educazione dei bambini, e il risultato fu un |
Mitchell, Margaret -
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una folta criniera scura e una piccola sella femminile | a | borchie d'argento. Ostensibilmente il pony era per tutti e |
Mitchell, Margaret -
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sola ombra nella gioia di Diletta era il non poter andare | a | cavalcioni come suo padre; ma quando egli le spiegò che |
Mitchell, Margaret -
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non conobbe limiti. - Aspettate che abbia l'età di andare | a | caccia! - proclamava. - Non vi sarà un'altra cacciatrice |
Mitchell, Margaret -
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nero perché regolasse il suo passo su quello del pony. | A | volte galoppavano per le strade tranquille attorno alla |
Mitchell, Margaret -
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sue manine nel tenere le redini, Rhett pensò di insegnarle | a | fare i piccoli salti consentiti dalle gambe corte di Mr. |
Mitchell, Margaret -
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i piccoli salti consentiti dalle gambe corte di Mr. Butler. | A | questo scopo costruí una barriera nel cortile posteriore |
Mitchell, Margaret -
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una barriera nel cortile posteriore della casa e pagò | a | un nipotino di zio Pietro venticinque centesimi al giorno |
Mitchell, Margaret -
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venticinque centesimi al giorno perché insegnasse al pony | a | saltare. Cominciò con una barriera alta cinque centimetri |
Mitchell, Margaret -
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cinque centimetri dal suolo e la alzò gradatamente fino | a | trenta centimetri. Questa combinazione incontrò la |
Mitchell, Margaret -
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e solo la somma principesca offertagli poteva indurlo | a | far passare il caparbio cavallino una dozzina di volte al |
Mitchell, Margaret -
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non ebbero piú fascino per lei. Rossella non poteva fare | a | meno di ridere per la fierezza e l'entusiasmo del padre e |
Mitchell, Margaret -
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avrebbe avuto un po' di pace. Ma il gioco continuava | a | divertire Diletta; e tutta la mattina il cortile risuonava |
Mitchell, Margaret -
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Apachi quando avevano tolto con successo la capigliatura | a | qualche nemico. Dopo la prima settimana, Diletta chiese una |
Mitchell, Margaret -
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E questa volta Rhett fu reciso. Ma la sua fermezza cominciò | a | poco a poco a indebolirsi davanti alle insistenze e ai |
Mitchell, Margaret -
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volta Rhett fu reciso. Ma la sua fermezza cominciò a poco | a | poco a indebolirsi davanti alle insistenze e ai capricci |
Mitchell, Margaret -
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Rhett fu reciso. Ma la sua fermezza cominciò a poco a poco | a | indebolirsi davanti alle insistenze e ai capricci della |
Mitchell, Margaret -
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scudiscio. Guarda come faccio questo salto! La memoria andò | a | ricercare nel fondo della mente di Rossella. Vi era |
Mitchell, Margaret -
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zoccoli che salivano l'altura di Tara, udí una voce simile | a | quella della sua bambina: - Elena! Guarda come faccio |
Mitchell, Margaret -
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era angusta e quasi buia: un'unica stanza, il cui uscio | a | vetri rimaneva sempre aperto, lasciando intravedere un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dov'era posata una macchinetta da cucire di quelle | a | mano, le meno costose, e accanto al tavolino una seggiola |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vecchio, ormai incolore, stava il letto matrimoniale | a | panchette, che aveva a capo un'immagine della Madonna |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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stava il letto matrimoniale a panchette, che aveva | a | capo un'immagine della Madonna Addolorata, raffigurata con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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forte: - Lucia! Lucia! — e appariva subito su l'uscio | a | vetri la portinaia, levando la testa a domandare che cosa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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subito su l'uscio a vetri la portinaia, levando la testa | a | domandare che cosa volesse da lei chi l'aveva chiamata. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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aveva gran bisogno di buscarsi qualche soldo, bastandole | a | pena le quindici lire mensili che le passava il padrone |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lire mensili che le passava il padrone dello stabile, | a | comprare il pane per sè e per i suoi bimbi, tutti e tre |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sè e per i suoi bimbi, tutti e tre piccini come le dita. | A | rivestire quegli innocenti ci pensavano le famiglie del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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i cui numerosi clienti all'ingrosso non lesinavan la mancia | a | chi portava loro il genere; e di sera ei s'industriava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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portava loro il genere; e di sera ei s'industriava anche | a | sonar il clarino in un teatro di quart'ordine, dove gli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gli spettacoli si succedevano senza interruzione. Ma fu, | a | punto, nell'uscire accaldato dal teatro, che una bella |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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una bella notte il poveraccio prese il malanno destinato | a | portarlo sotto terra. Gli venne la tosse, avvertimento a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a portarlo sotto terra. Gli venne la tosse, avvertimento | a | cui non diede retta: quella certa tosse secca, ostinata, la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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secca, ostinata, la quale fa poco rumore, ma rintrona, | a | ogni colpo, nel petto, come una martellata sorda, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che quell'inutile consiglio era dato senza convinzione; e | a | punto perchè c' eran di mezzo tre creature, si strapazzava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di panno scuro, liso, è vero, al colletto e a' gomiti, | a | forza d'aver servito, ma ancora decente, e se non altro da |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e se non altro da galantuomo libero, diceva il facchino, | a | lui sembrava di doventare a dirittura un altro. A pena |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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libero, diceva il facchino, a lui sembrava di doventare | a | dirittura un altro. A pena entrato nell'atmosfera tepida |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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facchino, a lui sembrava di doventare a dirittura un altro. | A | pena entrato nell'atmosfera tepida del teatro, nella luce |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tepida del teatro, nella luce viva delle lampade | a | gaz scintillanti in circolo come globi d'oro, dal suo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di sedersi, egli volgeva intorno uno sguardo soddisfatto, | a | osservare i filari della platea, che si popolavano a mano a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a osservare i filari della platea, che si popolavano | a | mano a mano di visi aspettanti, tutti rivolti verso la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a osservare i filari della platea, che si popolavano a mano | a | mano di visi aspettanti, tutti rivolti verso la parte |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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penne, tutta gente Contessa Lara. 4 venuta lì per assistere | a | uno spettacolo dove egli avea parte; poi sfogliava, su 'l |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in quelle ore egli era un artista. La prima sera che rimase | a | casa, in portineria, passeggiò su e giù, giù e su, un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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clarino che lo aveva sostituito era, secondo lui, un buono | a | nulla, senza sentimento, senza passione... Bella figura ci |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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inacerbita da un nodo alla gola, che il malato manco | a | sè stesso confessava ch'era di lacrime. Così il disgraziato |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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della drogheria. Ma le gambe gli tremavano sotto; ansimava | a | far le scale; soffriva dei dolori acuti alla spina dorsale, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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volta il principale glielo avea detto: — Non te lo aver | a | male, Peppe, ma tu hai bisogno di riguardi, e il servizio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il berretto e si grattava la testa, non osando rispondere, | a | fin di trattenere un colpo di tosse che avrebbe annientata |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Una mattina che, non reggendosi in piedi, s'era buttato | a | sedere su la bilancia, sfinito, il principale, nel |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sfinito, il principale, nel passargli accanto, si fermò | a | parlar con lui della sua salute. Si vedeva ch'era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ch'era determinato di non più tenerlo. Quel tisico, oltre | a | non servirlo ora come prima, gli faceva pena e disgusto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gli faceva pena e disgusto insieme; gli metteva il malumore | a | dosso con quella faccia pallida dal naso affilato, gli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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livide; con quell'avanzo di voce rauca e cavernosa, | a | scatti. — Mi rincresce, Peppe — disse il droghiere — ma |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non te ne stai un po' nella tua portineria, tranquillo, | a | riposarti vicino alla famiglia? Non ti mancheranno certo le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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piantata lì, con le mani poderose nelle tasche, dinanzi | a | lui, scheletro affannato; e una semplice domanda d'una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'esser licenziato, aveva rivolta l'identica interrogazione | a | sè medesimo. Il principale si strinse nelle spalle, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di torno. — Intendo, intendo — riprese — c'è poco da star | a | tavola; ma con qualche mezzo servizio che faccia tua moglie |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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netta, inesorabile della morte che gli si avvicinava | a | passi lunghi, sempre più rapidi, e s'alzò di botto dalla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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intera, e anche una piccola regalía, tanto per farlo andare | a | casa contento; questo voleva darsi a credere il droghiere, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tanto per farlo andare a casa contento; questo voleva darsi | a | credere il droghiere, per isgombrar dalla propria coscienza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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oltre la soglia del negozio, dopo essersi ancora voltato | a | salutare e a guardar tutti e tutto, impiegati, banco e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del negozio, dopo essersi ancora voltato a salutare e | a | guardar tutti e tutto, impiegati, banco e merci |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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alla moglie paurosamente meravigliata di vederlo tornare | a | quell'ora insolita, consegnò il biglietto da cento lire. - |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in quelle giornate eterne, nelle quali soltanto la tosse, | a | colpi più duri e sconquassanti, gli faceva compagnia, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gli faceva compagnia, nessuno de' suoi pensava certo | a | domandarglielo. La Lucia, che non poteva ormai nè pure |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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La Lucia, che non poteva ormai nè pure metter due punti | a | macchina, perchè quel rumore, come di telegrafo, urtava i |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nervi all'ammalato, stava fuori quasi tutta la giornata, o | a | sfaccendare presso gl'inquilini o a comprar loro della roba |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tutta la giornata, o a sfaccendare presso gl'inquilini o | a | comprar loro della roba qua e là nelle botteghe vicine, o |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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roba qua e là nelle botteghe vicine, o anche in cortile | a | lavar bucati. Non cantava più la Lucia, s'intende. Non si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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loro. Alla Marietta, che aveva sei anni, petulante e pronta | a | piagnucolare, come tutte le femmine, per un nonnulla, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il quale contava poco più di quattro anni, s'ostinasse | a | ottener da lei un sasso, una scatola da cerini vuota o |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con la sua vocina d'angelo serio, faceva intender ragione | a | tutti e due, e spiegava loro come dovessero star zitti e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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battesse un po' più forte i panni su 'l lavatoio, bastavano | a | mettergli un diavolo per capello; e con quel po' di fiato |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fra le donne popolane dabbene, sollevava il pensiero | a | quell'Addolorata, la cui immagine stava presente nel suo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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morto e seppellito, non c'è più rimedio. Badava, dunque, | a | chiedere la grazia, una grazia vaga e indefinita come le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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una pallottola che la soffocasse; o rispondeva con mitezza, | a | mezza voce, non già per iscusarsi col malato, ma per dargli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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buone parole consimili, considerando, nel suo strazio, che | a | lui la materassa pareva più dura di prima, perchè il corpo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fu quando il tisico, giunto proprio agli estremi, si mise | a | letto per non più rialzarsi. Essendo insofferente d'ogni |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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chi sur una sedia, pure di non farli stare vicini | a | lui. — Lèvameli di lì — diceva egli alla moglie — tanto, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di lì — diceva egli alla moglie — tanto, devo avvezzarmi | a | non li veder più! Quanto a denari, il foglio delle cento |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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moglie — tanto, devo avvezzarmi a non li veder più! Quanto | a | denari, il foglio delle cento lire era finito da un pezzo. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la Lucia, facendo, come si suol dire, un passo avanti e due | a | dietro, fu costretta a ricorrere parecchie volte al |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si suol dire, un passo avanti e due a dietro, fu costretta | a | ricorrere parecchie volte al droghiere, per ottenerne |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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principale di suo marito insediato dietro il casotto | a | cristalli spuliti dove teneva la cassa. Il grosso |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tre domande indifferenti su lo stato del facchino morente, | a | monosillabi più che altro, a grugniti, i quali avrebbero |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lo stato del facchino morente, a monosillabi più che altro, | a | grugniti, i quali avrebbero dovuto significare il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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figurando di nè pur guardarla, la poveretta corse via | a | scoppiare in singhiozzi su la strada; si mise a camminare |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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corse via a scoppiare in singhiozzi su la strada; si mise | a | camminare rasente i muri per non cadere e si coprì il viso |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che si gingillava davanti all'uscio, non andando più | a | scuola, a fine di assistere il padre quando la mamma era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si gingillava davanti all'uscio, non andando più a scuola, | a | fine di assistere il padre quando la mamma era assente. — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Dammi... — E accennava vagamente qualcosa, sollevando | a | pena una mano. Santino gli porse il bicchiere; il padre |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— ripeteva inquietandosi. Santino corse al camino, | a | prendervi la tazza del brodo, che stava lì in caldo. Chi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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aver pronunciato altre parole. Dopo che Peppe fu andato | a | riposar sotto terra, nel campo comune, la sua famigliuola |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dello stabile aveva fatto ripulire la portineria, e dare | a | dirittura tre mani di bianco alla cappa del camino, che non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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macchiato di unto e di medicinali; e la Lucia aveva ripreso | a | cucir di bianco. Al mattino, quando ella avea rassettata la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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scendevan pure i ragazzi del secondo e del terzo piano, che | a | tempo del malato avevano avuto la proibizione di metterci |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'estremità della corda stessa e nella destra una canna | a | cui era annodato un nastro simulante la frusta, guidava; e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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simulante la frusta, guidava; e lì, trottate, scalmanate | a | più non posso, fra grida e incitamenti del cocchiere e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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In tanto un gruppo di maschietti più piccoli giocava | a | palla, con la smania di raggiungere i vetri del primo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per quel desiderio innato nei fanciulli d'esser nocivi | a | qualcuno, di distruggere qualcosa. In un angolo, quattro o |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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anni trascorrono. Ci voleva, dopo, del buono e del bello | a | far rincasare tutti que' diavoletti scatenati; e molte |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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aveva d'oro il cuore e di bronzo la voce, ci metteva poco | a | strillar più forte di tutte: - Vienite o non vienite su, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di cani? — Di dentro casa, i padroni ridevano, senza aversi | a | male del curioso appellativo che l'ottima ragazza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del curioso appellativo che l'ottima ragazza affibbiava | a | tutti indistintamente. Santino, se bene vispo anche lui a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a tutti indistintamente. Santino, se bene vispo anche lui | a | suo tempo, era l'unico che, fra quel branco di ragazzi, non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dalla scuola. Appoggiato alla tavola dove sua madre cuciva | a | macchina, egli, con davanti il quaderno a righe |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sua madre cuciva a macchina, egli, con davanti il quaderno | a | righe azzurrognole, faceva da bravo il suo còmpito, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il fanciullo non udisse lo schiamazzo de' compagni in torno | a | lui; e quando quella pettegola della Marietta entrava come |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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della Marietta entrava come un fulmine in portineria | a | cercarvi qualcosa, o pure Checco, andato a gambe all'aria a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in portineria a cercarvi qualcosa, o pure Checco, andato | a | gambe all'aria a un urto de' più grandicelli, ricorreva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a cercarvi qualcosa, o pure Checco, andato a gambe all'aria | a | un urto de' più grandicelli, ricorreva alla mamma con le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quella curiosa credenza popolare, la quale tenderebbe | a | persuaderci, che le creature buone e intelligenti non sono |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non sono destinate al nostro mondo tristo. Oltre | a | essere ubbidiente, Santino era anche di una certa utilità a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a essere ubbidiente, Santino era anche di una certa utilità | a | sua madre. Parecchie spesucce correva già a farle lui; e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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certa utilità a sua madre. Parecchie spesucce correva già | a | farle lui; e bisognava vedere come gli tornavano sempre i |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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pianino il paravento; sapeva accendere il fuoco e mettere | a | scaldar l'acqua in pentola. Ma quel che più consolava la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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inferiore, poi chiedeva sottovoce: — Le vorrai sempre bene | a | mamma, così?... — Il bimbo non fiatava: una piccola capata |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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capata in su, verso il viso materno era la tacita risposta. | A | volte si mettevano a ricordare insieme il povero babbo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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viso materno era la tacita risposta. A volte si mettevano | a | ricordare insieme il povero babbo morto, tanto affezionato, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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faticatore, mentr'era sano; e Santino, serio, prometteva | a | sua madre di lavorare anche più del babbo, quando sarebbe |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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voleva scegliere un mestiere che gli facesse portare | a | casa tanti soldi, tanti da comprar sempre il pane, il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'olio... Dopo ciò, madre e figlio andavano anch'essi | a | letto: lei dalla parte della Marietta, lui da quella del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da quella del fratellino, quieti. Un giorno il bimbo tornò | a | casa sbiancato; intanto che faceva il còmpito, s'interruppe |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di fagioli, non potè inghiottirne che due cucchiaiate, | a | forza. - Che hai? Che ti senti? — chiese Lucia. - Nulla, |
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pasto. La Marietta e Checco, allora, corsero in cortile | a | ruzzare, e il fratello maggiore andò a sedersi su le |
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corsero in cortile a ruzzare, e il fratello maggiore andò | a | sedersi su le ginocchia della mamma. - Tu ti senti male, |
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fatica di pronunciarle; e conchiuse: - Mamma, voglio andare | a | letto. — Quando si fu tutto raggomitolato sotto le coperte, |
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raggomitolato sotto le coperte, chiese che gli si mettesse | a | dosso dell'altra roba: lo scialle vecchio della madre — che |
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lavoro. Batteva i denti come uno nudo di gennaio, e tremava | a | vetta. Poi, di lì a un'ora, cominciò a buttar via ogni |
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come uno nudo di gennaio, e tremava a vetta. Poi, di lì | a | un'ora, cominciò a buttar via ogni cosa; sbuffava, |
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gennaio, e tremava a vetta. Poi, di lì a un'ora, cominciò | a | buttar via ogni cosa; sbuffava, ansimava: un febbrone |
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chiuse, s'attaccava al bicchiere, avidamente. La madre, | a | ogni istante, gli posava la palma della mano su la fronte, |
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— Madonna! Madonna cara, che nottata! - badava | a | ripetere la vedova. l giorno dipoi, quando fu chiamata da |
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colpito da un malaccio improvviso, violento; e piangeva | a | cald'occhi, pronta, magari, a sorridere fra le lacrime, se |
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violento; e piangeva a cald'occhi, pronta, magari, | a | sorridere fra le lacrime, se qualcuno, per farle coraggio, |
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gli occhi, singhiozzando convulsamente. — Se vo' fate | a | cotesto mo', ve lo dico io, vo' campate poco o vo' morite |
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sperare alla Lucia, aumentò ancora. Il poverino era giunto | a | non pronunziar più parola; inconscio, mandava dei lievi |
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che gl'inzuppava la camicia e i lenzuoli, lo sollevava | a | pena a pena, con ogni precauzione, passandogli sotto il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gl'inzuppava la camicia e i lenzuoli, lo sollevava a pena | a | pena, con ogni precauzione, passandogli sotto il corpo |
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stilliate i 'ccervello, e' vi ci vor pazienza — le tornava | a | dir l'Adele cercando di persuaderla. — Cor i' ddestino |
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combattere! — E anche le altre donne del vicinato badavano | a | ripeterglielo: ci voleva pazienza, non c'era che fare. |
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l'ultimo boccon di pane, non le sarebbe importato: si va | a | parar mano per la strada; ma lottare un'altra volta con la |
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gli occhi bassi, dondolò un po' la persona elegante dinanzi | a | quella disperata; poi rispose in tono cortese: — Fate come |
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rigido colonnello de' granatieri, il quale avrebbe voluto | a | ogni costo veder il figliuolo consacrarsi alla carriera |
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giù in pianterreni bui come sotterranei o su in vetta | a | squallide soffitte riarse dal sole, anzi che trattenersi in |
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dovere. Ciò non ostante, nella condotta affidata | a | lui, pochi ammalati se ne lagnavano. Era buono con tutti; |
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ammalati se ne lagnavano. Era buono con tutti; educato | a | segno di levarsi il cappello su la soglia di qualunque |
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conficcate nel cuore le sette spade della Madonna che stava | a | capo al suo letto. Cominciata a pena un'avemaria, la |
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della Madonna che stava a capo al suo letto. Cominciata | a | pena un'avemaria, la lasciava a mezzo, per tornar a piegare |
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al suo letto. Cominciata a pena un'avemaria, la lasciava | a | mezzo, per tornar a piegare il viso su 'l suo bambino e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a pena un'avemaria, la lasciava a mezzo, per tornar | a | piegare il viso su 'l suo bambino e sentirne l'alito |
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ma un lamento del malato la faceva di nuovo correre | a | lui, pur troppo, a non far nulla per sollevarlo; e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del malato la faceva di nuovo correre a lui, pur troppo, | a | non far nulla per sollevarlo; e l'avemaria, sempre |
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le tenebre. Dopo le otto, principiò ad affacciarsi qualcuno | a | chieder notizie di Santino. Le notizie erano le solite: un |
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le aveva mostrato chiaramente di non gradirla intorno | a | sè, Lucia non gli s'era più rivolta. Meglio patir la fame, |
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più rivolta. Meglio patir la fame, pensava, che andare | a | umiliarsi a certa gente; e giurava che sarebbe morta anzi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Meglio patir la fame, pensava, che andare a umiliarsi | a | certa gente; e giurava che sarebbe morta anzi che rimetter |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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appena due paia di lenzuoli per cambiare il letto: un paio | a | dosso, uno al fosso, come si suol dire; l'anello |
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soccorrerla in quei frangenti? Gl'inquilini facevano troppo | a | mandarle mattina e sera del brodo, carichi di figliuoli e |
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qualcosa di peggio. E scese. Allora Lucia, buttandosi | a | dosso lo scialle nero, prese la strada quasi di corsa, |
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anche veder la gente alla quale passava in mezzo. Quando fu | a | pochi passi dalla drogheria, le entrò la tremarella nelle |
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di traversar quella via: e la grande insegna color di rame, | a | lettere cubitali gialle su l'alto della vetrina, e le |
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- Mi dispiace — brontolò il droghiere, rimettendosi | a | vergar numeri. - Scusi; se la disturbo, ma il dottore mi ha |
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suoi registri; Lucia riprese: - Allora sono scappata da lei | a | pregarla per amor di Dio... — - A pregarmi di che? — |
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sono scappata da lei a pregarla per amor di Dio... — - | A | pregarmi di che? — domandò con freddezza il grosso |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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carità di prestarmi qualcosa... glie la renderei...- - Già, | a | porta Inferi! — interruppe, incredulo e brusco, costui. - |
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le famiglie degli altri. Ho le mie faccende, io, e | a | quelle devo pensare. — Così dicendo, fece con la destra un |
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fece con la destra un gesto risoluto di congedo; e tornò | a | piegar la fronte rannuvolata su' suoi libri. La vedova lo |
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come parlando tra sè: — Maledetto il buon cuore! Se | a | questa gentaglia si fa tanto di dare un dito, vi piglia il |
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— Lucia uscì. Come le gambe la ressero, camminò fino | a | casa, e si buttò su la sedia accosto al capezzale del |
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rispose filosoficamente la serva — tanto, la morte la ci ha | a | trovar vivi! — Ma la vedova aveva un'espressione così |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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meno il coraggio di farle altre chiacchiere, fossero pure | a | fin di bene e per distrarla. L'aiutò, invece, a ripulire |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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pure a fin di bene e per distrarla. L'aiutò, invece, | a | ripulire qualcosa — dove c'è un malato, c'è sempre da fare |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ancora più minacciosi, scrisse la domanda d'ammissione | a | San Francesco de' Poverelli. - Debbo avvisarvi — fece egli |
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o... - - Nè meno io che sono sua madre, posso andare | a | trovarlo?... - - Nessuno: è la regola. — Ella piegò più giù |
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lo portò in braccio nella carrozzella che l'Adele era corsa | a | prendere. Giunta alla porta dello spedale, mise in mano al |
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fin là in carrozza, e poco men che due ore per andarci | a | piedi, anche camminando di buon passo. Ora, il maggior |
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lacerava il cuore di Lucia, da che non aveva più davanti | a | sè lo spettacolo del suo fanciullo in lotta con la morte, |
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con la morte, era di non potersi recar tutti i giorni, | a | tutte l'ore, là dove egli stava rinserrato fra gente |
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quante altre creature che soffrivano al par di lui, intorno | a | lui. — Come starà, in questo momento, Santino mio? — era la |
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mio? — era la domanda unica, insistente, fissa simile | a | un chiodo piantatosegli nel cervello, che la madre si |
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cervello, che la madre si rivolgeva, certe volte persino | a | voce alta, mentre, pallida come un cadavere, con un tremor |
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un tremor nello stomaco, invecchiata, consumata, tornava | a | lavorar come prima per gl'inquilini del casamento, correva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lavorar come prima per gl'inquilini del casamento, correva | a | comprar loro della roba, faceva de' bucati, in fine |
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tutte le solite faccende, tranne quella di cucire | a | macchina, che avrebbe tenuta ferma, mettendole nei nervi un |
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il lenzuolo non gli s'aggrinzi sotto ! Ci vuol così poco | a | impiagarsi ! Brodo, ghiaccio, ne avrà quanto n' ha di |
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di tutte, una vera follìa che s' impossessava di lei | a | poco a poco a crisi acute, era quella che al fanciullo non |
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di tutte, una vera follìa che s' impossessava di lei a poco | a | poco a crisi acute, era quella che al fanciullo non si |
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una vera follìa che s' impossessava di lei a poco a poco | a | crisi acute, era quella che al fanciullo non si desse |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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restava abbandonata. Veniva il portalettere, veniva gente | a | chieder di questo o di quell'altro inquilino, e non c'era |
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dei casigliani, il malumore del padrone, se fosse giunto | a | saper la faccenda, e correva verso San Francesco de' |
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svolgendosi macchinalmente una punta del fazzoletto intorno | a | due o tre dita della mano. Il tempo non le passava mai; |
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che mena alle corsíe; la donna sospirava, si raccomandava | a | Gesù, alla Vergine, a tutti i santi e martini benedetti... |
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la donna sospirava, si raccomandava a Gesù, alla Vergine, | a | tutti i santi e martini benedetti... Stava su' carboni |
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carboni ardenti... Finalmente, qualcuno le si avvicinava | a | farle l'elemosina delle desiderate notizie; ed ella |
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notizie di Santino eran sempre migliori. Una volta, dissero | a | sua madre che il medico lo aveva messo a un quarto di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Una volta, dissero a sua madre che il medico lo aveva messo | a | un quarto di vitto, poi a metà. Un'altra volta seppe che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che il medico lo aveva messo a un quarto di vitto, poi | a | metà. Un'altra volta seppe che gli era stato permesso |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e allora ebbe due terzi di vitto, non ostante che, | a | dar retta a lui, avrebbe mangiato anche il desinare del |
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ebbe due terzi di vitto, non ostante che, a dar retta | a | lui, avrebbe mangiato anche il desinare del personale di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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forze. Lucia sorrideva, con gli occhi inondati di lagrime, | a | sentir tante cose consolanti, e se le sarebbe fatte |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ormai perfettamente ristabilito, non avrebbe certo tardato | a | uscire. Quel giorno, prima di tornare a casa, la Lucia non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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certo tardato a uscire. Quel giorno, prima di tornare | a | casa, la Lucia non seppe resistere al desiderio di fermarsi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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al desiderio di fermarsi da un merciaio che conosceva, | a | pigliarsi quattro metri di frustagno marrone, per farne un |
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metri di frustagno marrone, per farne un vestitino nuovo | a | Santino. Fissò di pagarlo un tanto il mese. Ora che non |
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incinta, moglie d'un tenente, la quale voleva la Lucia | a | mezzo servizio, non facendo ella quasi niente da sè in |
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diretta ai genitori o parenti di Santino Naldi, invitandoli | a | ritirare il fanciullo dallo spedale di San Francesco de' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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del ritorno di lui, la madre non trovava il verso d'andare | a | letto: un'altra ferrata alla camicina con l'amido dal |
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goletto lustro e interito; un'altra stiratina alle calze | a | costole d'un color marrone scuro, compagne al vestito. A un |
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a costole d'un color marrone scuro, compagne al vestito. | A | un tratto, fu bussato all'uscio: potevano esser le dodici. |
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dodici. — Chi è? — fece la Lucia, che non aspettava gente | a | quell'ora. - Son io, Trevisani: apri. — Era il tenente: |
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qualche giorno avanti, Lucia non avrebbe saputo come fare | a | aiutarli, a incoraggiarli, perchè aveva ella medesima |
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avanti, Lucia non avrebbe saputo come fare a aiutarli, | a | incoraggiarli, perchè aveva ella medesima troppe pene sue. |
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fra poche ore il suo Santino, il suo tesoro, le metteva | a | dosso un'energia singolare: vedeva ogni cosa sotto un |
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cui trovavasi l'ampio letto matrimoniale, e che pareva dare | a | quel viso pallido qualcosa di fantastico, sbarrava, |
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sbarrava, spauriti, gli occhi turchini, sforzandosi | a | sorridere, forse inconsciamente. — Ora rivedo Santino mio! |
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mio è qui! — pensava la Lucia, affaccendata in torno | a | quella povera giovane; e mentre le porgeva una tazza di |
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Trevisani, perchè lei, la madre felice, non si mettesse | a | canterellare come a' suoi bei tempi, quando ancora non |
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commoveva d'una commozione indefinita, piena di dolcezza. | A | giorno, appena vide aperta la finestra di cucina dei |
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— Abbiate pazienza — le disse: — il tenente m'è stato | a | tormentar tutta la notte, perchè non gli abbandoni la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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è novellina, e sa ch'io me ne intendo. M'avreste dunque | a | fare un piacere, Adele. Andatemi a San Francesco de' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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M'avreste dunque a fare un piacere, Adele. Andatemi | a | San Francesco de' Poverelli a riprender Santino. Tanto, lui |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un piacere, Adele. Andatemi a San Francesco de' Poverelli | a | riprender Santino. Tanto, lui sta bene, grazie a Dio, e non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Poverelli a riprender Santino. Tanto, lui sta bene, grazie | a | Dio, e non ha bisogno di me. Anzi, me lo rivedo a casa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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grazie a Dio, e non ha bisogno di me. Anzi, me lo rivedo | a | casa tutt'a un tratto...- - Volentieri — fece semplicemente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che pendevano dietro. Svelta, la fiorentina camminò fino | a | piazza San Carlo, dove prese l' omnibus per via |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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essere? O perchè non tornava l'Adele? Che cosa ci voleva | a | pigliarsi quella creatura e a portarsela via? Se avevano |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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l'Adele? Che cosa ci voleva a pigliarsi quella creatura e | a | portarsela via? Se avevano scritto che Santino era ormai in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Ma poi, poi che cosa era accaduto? Questo le stava | a | cuore. Poi, poi era accaduto che all'Adele avevan |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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o no? — chiese il direttore, ch'era sopraggiunto in mezzo | a | questa discussione. - Io no, ecco! — dichiarò l'Adele o |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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discussione. - Io no, ecco! — dichiarò l'Adele o come ho | a | fare a portar via uno che 'unn' è Santino? - - Fate venir |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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- Io no, ecco! — dichiarò l'Adele o come ho a fare | a | portar via uno che 'unn' è Santino? - - Fate venir la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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le uscirono di bocca: - Vado io. — Ma la mattina di poi, | a | punto mentre ella si preparava a recarsi allo spedale, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— Ma la mattina di poi, a punto mentre ella si preparava | a | recarsi allo spedale, s'affacciò alla portineria una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e chiese di Lucia Naldi, quella che aveva un malato | a | San Francesco de' Poverelli. Il bimbo indossava il vestito |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Il bimbo indossava il vestito color marrone cucito | a | macchina, di sera, quando le fatiche diurne erano finite; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quando le fatiche diurne erano finite; portava le calzette | a | costola, il berretto con l'àncora. Ma il vestitino gli era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tutti. Gli è come se uno si mettesse una maschera, credete | a | me. - - Non può cambiare il sangue, la malattia! Questo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fece la Lucia, attirando verso di sè il fanciullo, intento | a | fissar la stanza dove si trovava con occhi attoniti, lustri |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di rosso, e occupato, quando non fissava la stanza, | a | osservare l'abito marrone da lui indossato, del quale |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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alzò lo sguardo un po' selvaggio; poi lo tornò subito | a | chinare, e rimase muto. Allora la Lucia lo respinse |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sicura — Riportatevelo pur via, chè oggi stesso vengo | a | pigliar Santino. - E siccome, a punto la Marietta e Checco |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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via, chè oggi stesso vengo a pigliar Santino. - E siccome, | a | punto la Marietta e Checco entravano in casa di corsa, come |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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no, col capo. - Vedete? Vedete bene che non è il mio! tornò | a | protestare la Lucia. L'infermiera insistè un altro poco, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con un indifferente: — Arrivederci. — Lucia aveva la febbre | a | dosso. Saper guarito il suo Santino, saper di poterlo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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casa! Lasciò andar tutto, servizio, bucato: salì soltanto | a | scusarsi con la Trevisani: e partì. All'ospedale, le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Era sola, in una vasta camera dalle pareti nude, dipinte | a | stampino e scolorate. Di mobili, non altro che una vecchia |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dalla parte del muro, una poltrona, egualmente di noce, | a | guanciale di cuoio nero, fiancheggiata d'una fila di sedie |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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cuoio nero, fiancheggiata d'una fila di sedie impagliate. | A | sinistra, uno scaffale ingombro di registri luridi, per gli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ardita, la Lucia stava lì immobile. Non si metteva neanche | a | sedere per l'agitazione, per l'impazienza che aveva a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a sedere per l'agitazione, per l'impazienza che aveva | a | dosso; quasi che lo star lì in piedi avesse sollecitato |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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su la porta: una porta mezzo sgretolata, da cui sperava, | a | ogni istante, di veder comparire il suo bambino. Ma il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Ma il tempo passava: nulla, nulla! Dopo un gran pezzo, che | a | lei parve incalcolabile, l'uscio s'aperse a un signore di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gran pezzo, che a lei parve incalcolabile, l'uscio s'aperse | a | un signore di una cinquantina d'anni, alto, con in testa un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di una cinquantina d'anni, alto, con in testa un cappello | a | cilindro, e tutt'insieme un aspetto burbero e confuso. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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cappello, e, piantando i gomiti su la tavola, mentre badava | a | stropicciarsi le mani all' altezza del viso, cominciò: - Mi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'una corrente fredda che avvolgesse tutta, e inghiottì | a | forza la saliva, che non le voleva passar dalla gola. - |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ha cagionato l'equivoco. Han posta la tabella d'un ammalato | a | capo al letto d'un altro... e... — Ella lo fissava sempre, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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le labbra il movimento di chi parla, quasi avesse ripetuto | a | sè, in silenzio, ogni parola di lui, per meglio intenderla, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ci vorranno almeno quarantott'ore per rimetter le cose | a | posto, e farvi avere un certificato di morte in regola. — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ella capì che doveva andarsene. Che cosa ci stava ormai | a | fare? Chi aspettava? E s'avviò verso l'uscio, col desiderio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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coperto di schiuma e mezzo morto d'esaurimento, e venne | a | bussare alla porta di zia Pitty, destando Rossella e Franco |
Mitchell, Margaret -
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sulla candela che Franco teneva in mano. Si affrettò | a | scendere nell'oscurità e gli afferrò la mano umida, mentre |
Mitchell, Margaret -
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permise che si accendesse un lume, e parlò con Franco | a | scatti, mentre Rossella cercava di racimolargli qualche |
Mitchell, Margaret -
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indisturbata al piano superiore; altrimenti dinanzi | a | quella apparizione sarebbe svenuta. - Un maledetto... |
Mitchell, Margaret -
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arrivare nel Texas e li mi fermerò. Ashley è stato con me | a | Jonesboro e mi ha detto di venire da voi. Ho bisogno di un |
Mitchell, Margaret -
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Il mio cavallo è quasi morto... tutta la strada fin qui | a | spron battuto... e sono scappato di casa senza cappello né |
Mitchell, Margaret -
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senza cappello né pastrano, e senza un centesimo. Non che | a | casa ve ne siano molti, di centesimi! Rise e addentò |
Mitchell, Margaret -
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casa ho soltanto dieci dollari, ma se potete aspettare fino | a | domattina... - Sto fresco se aspetto! - esclamò Toni |
Mitchell, Margaret -
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cavallo, sarei rimasto lí come un imbecille e probabilmente | a | quest'ora mi avrebbero già fatto la pelle. Un bravo ragazzo |
Mitchell, Margaret -
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mio, Rossella! - fece Toni con stizza. - Quando comincio | a | tagliare a pezzi una persona, credete che mi accontenti di |
Mitchell, Margaret -
|
- fece Toni con stizza. - Quando comincio a tagliare | a | pezzi una persona, credete che mi accontenti di una |
Mitchell, Margaret -
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mi accontenti di una graffiatura? No, per Dio, la taglio | a | fettine. - Bene - approvò Franco. -. Non mi è mai piaciuto |
Mitchell, Margaret -
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è mia cognata; ed ha finito col darmi ragione. È venuto | a | Jonesboro con me, per il caso che Wilkerson mi |
Mitchell, Margaret -
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da portare con me? - Se non mi dite tutto, mi metto | a | urlare. - Aspettate che io me ne sia andato, poi urlate |
Mitchell, Margaret -
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detestato i negri...! Maledette le loro anime nere! Credono | a | tutto ciò che dicono quei farabutti e dimenticano ciò che |
Mitchell, Margaret -
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Adesso vogliono dar loro i diritti politici e li negano | a | noi. E se fanno questo, sarà finita per noi! Per Bacco, lo |
Mitchell, Margaret -
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panini prima di fare il pacchetto. Dunque: si era venuti | a | sapere che Wilkerson era andato un po' troppo oltre con la |
Mitchell, Margaret -
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con la faccenda dell'uguaglianza dei negri. Ma sí, tiene | a | quegli idioti dei discorsi che durano delle ore! E ha avuto |
Mitchell, Margaret -
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ore! E ha avuto la sfacciataggine di... - Toni stentava | a | esprimersi - di dire che i negri hanno diritto... su... |
Mitchell, Margaret -
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in cucina dove l'ho trovato ubriaco fradicio... L'ho steso | a | terra, e quando la mamma è venuta in cucina per occuparsi |
Mitchell, Margaret -
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è venuta in cucina per occuparsi di Sally, sono saltato | a | cavallo e ho galoppato verso Jonesboro in cerca di |
Mitchell, Margaret -
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simile se lui non glie lo avesse detto. Passando davanti | a | Tara ho incontrato Ashley che naturalmente è venuto con me. |
Mitchell, Margaret -
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che naturalmente è venuto con me. Voleva che lasciassi fare | a | lui per vendicarsi del modo in cui Wilkerson aveva agito |
Mitchell, Margaret -
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nella faccenda di Tara, ma io gli ho detto che spettava | a | me perché Sally era la moglie di mio fratello morto. E |
Mitchell, Margaret -
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Franco entrò portando sul braccio il suo pastrano che porse | a | Toni. Era il solo indumento pesante che possedesse, ma |
Mitchell, Margaret -
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ma Rossella non protestò. - Ma Toni... - mormorò. - | A | casa hanno bisogno di voi. Se tornaste indietro a |
Mitchell, Margaret -
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- A casa hanno bisogno di voi. Se tornaste indietro | a | spiegare... - Franco, voi avete sposato una pazza - rise |
Mitchell, Margaret -
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bacio, Rossella. Può darsi che non vi veda mai piú, e certo | a | Franco non dispiacerà. Il Texas è lontano. Non oso |
Mitchell, Margaret -
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Il Texas è lontano. Non oso scrivere; quindi pensate voi | a | informare i miei che fino a qui sono giunto sano e salvo. |
Mitchell, Margaret -
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scrivere; quindi pensate voi a informare i miei che fino | a | qui sono giunto sano e salvo. Ella si lasciò baciare; |
Mitchell, Margaret -
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sotto la pioggia torrenziale e si fermarono un attimo | a | discorrere nel porticato posteriore. Dopo un momento udí un |
Mitchell, Margaret -
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sui calcagni. Ora le tornavano in mente tante cose | a | cui non aveva badato: conversazioni che aveva sorpreso, ma |
Mitchell, Margaret -
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fra uomini interrotti al suo arrivo, piccoli incidenti | a | cui non aveva dato importanza. E anche gli ammonimenti di |
Mitchell, Margaret -
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dal vecchio zio Pietro. Tutte queste cose si riunivano | a | formare un quadro terrificante. I negri erano in alto, e |
Mitchell, Margaret -
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un quadro terrificante. I negri erano in alto, e dietro | a | loro erano le baionette degli yankees. Ella poteva essere |
Mitchell, Margaret -
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circostanze in cui un delitto veniva commesso, facevano | a | meno di ogni procedura e non esitavano a mettere la corda |
Mitchell, Margaret -
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commesso, facevano a meno di ogni procedura e non esitavano | a | mettere la corda al collo di un meridionale. «Che possiamo |
Mitchell, Margaret -
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sopportare; e intanto non vi era altro da fare. Cominciò | a | tremare, e per la prima volta in vita sua vide le persone e |
Mitchell, Margaret -
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avevano posato le armi, ma ora le avevano riprese, pronti | a | rischiare le loro teste per difendere queste donne. Nel |
Mitchell, Margaret -
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dalla guerra. Questi non pensavano allora ad altro che | a | giungere a casa. Ora avevano altri pensieri: i nervi |
Mitchell, Margaret -
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guerra. Questi non pensavano allora ad altro che a giungere | a | casa. Ora avevano altri pensieri: i nervi rilassati |
Mitchell, Margaret -
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Ora avevano altri pensieri: i nervi rilassati cominciavano | a | riprender vigore e il vecchio spirito tornava a |
Mitchell, Margaret -
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a riprender vigore e il vecchio spirito tornava | a | infiammarli. E come Toni, essi pensavano: «È cosa che non |
Mitchell, Margaret -
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di Toni e alla sua rapida partenza, ella si sentí affine | a | lui, ricordando la vecchia storia della partenza di suo |
Mitchell, Margaret -
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Il sangue violento era in tutti loro, pericolosamente | a | fior di pelle, sotto la cortesia esteriore. Tutti gli |
Mitchell, Margaret -
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e l'irrequieto Franco, erano cosí nel loro intimo: pronti | a | uccidere in caso di necessità. Anche Rhett, benché fosse un |
Mitchell, Margaret -
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Forse... forse il Sud sarà sempre cosí. - Oh, no! - Vieni | a | letto, tesoro. Devi essere infreddata. Tremi. - Quando |
Mitchell, Margaret -
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democratico. - Un voto? - ella esclamò disperata. - E | a | che può servire quando i negri hanno perso il cervello... |
Mitchell, Margaret -
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gli yankees li aizzano contro di noi? Franco continuò | a | spiegare con pazienza; ma l'idea che i voti potessero porre |
Mitchell, Margaret -
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con pazienza; ma l'idea che i voti potessero porre rimedio | a | tutto quello, era troppo complicato per lei. Ella pensava |
Mitchell, Margaret -
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non potrebbe piú minacciare Tara; e di questo era grata | a | Toni. - Quei poveri Fontaine! È rimasto il solo Alex, e a |
Mitchell, Margaret -
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a Toni. - Quei poveri Fontaine! È rimasto il solo Alex, e | a | Mimosa c'è tanto da fare! Perché Toni non ha avuto il buon |
Mitchell, Margaret -
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bisogno di preoccuparci troppo per il Sud. Se riusciamo | a | stare uniti e a non cedere di un pollice agli yankees, |
Mitchell, Margaret -
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troppo per il Sud. Se riusciamo a stare uniti e | a | non cedere di un pollice agli yankees, forse un giorno |
Mitchell, Margaret -
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stancheranno di molestarci quando vedranno che non riescono | a | spuntarla; e allora potremo vivere e allevare i nostri |
Mitchell, Margaret -
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potremo vivere e allevare i nostri figlioli. Ella pensò | a | Wade e al segreto che da qualche giorno teneva chiuso in |
Mitchell, Margaret -
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che ciò si sarebbe ottenuto coi diritti politici. Ma | a | che serviva il voto? Alle persone per bene nel Sud non |
Mitchell, Margaret -
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guadagnarne molto e metterlo al sicuro. E bruscamente disse | a | suo marito che aspettava un bambino. |
Mitchell, Margaret -
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aggrottò le ciglia. Le cattive notizie viaggiano presto. | A | Savannah e a Charleston aveva sempre sentito dire che la |
Mitchell, Margaret -
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ciglia. Le cattive notizie viaggiano presto. A Savannah e | a | Charleston aveva sempre sentito dire che la gente di |
Mitchell, Margaret -
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per il contegno di Rossella; e sarebbe stata l'ultima | a | dar notizia ad Elena della propria scarsa sorveglianza. |
Mitchell, Margaret -
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sorveglianza. Piuttosto, la signora Merriwether. «Stento | a | credere che tu abbia potuto mettere in non cale la tua |
Mitchell, Margaret -
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reputazione, messo al bando perfino dalla sua famiglia | a | Charleston; eccezion fatta, naturalmente, della sua |
Mitchell, Margaret -
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educazione. Avevo pensato di richiamarti immediatamente | a | casa; ma lascerò la decisione di questo a tuo padre. Egli |
Mitchell, Margaret -
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immediatamente a casa; ma lascerò la decisione di questo | a | tuo padre. Egli sarà in Atlanta venerdí per parlare col |
Mitchell, Margaret -
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e prego che sia stata solo la gioventú e la sventatezza | a | consentirti un contegno cosí sfrontato. Nessuno piú di me |
Mitchell, Margaret -
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colpevole come quando aveva dieci anni e aveva scaraventato | a | Súsele un biscotto imburrato attraverso la tavola. Gli |
Mitchell, Margaret -
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balbettò Pittypat. - Il babbo arriva domani per castigarmi | a | dovere - rispose Rossella dolorosamente. - Prissy, cercami |
Mitchell, Margaret -
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dentro tasca tua sottana - fece Prissy che era rimasta | a | gironzolare attorno a Rossella intuendo un dramma |
Mitchell, Margaret -
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sottana - fece Prissy che era rimasta a gironzolare attorno | a | Rossella intuendo un dramma sensazionale che l'avrebbe |
Mitchell, Margaret -
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la boccettina al naso. - Voialtre dovete restare accanto | a | me e non lasciarmi sola neanche un minuto - esclamò |
Mitchell, Margaret -
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alzandosi in piedi. - Mi... mi sento male. Debbo andarmi | a | mettere a letto. Vi resterò tutto domani. Gli farai le mie |
Mitchell, Margaret -
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in piedi. - Mi... mi sento male. Debbo andarmi a mettere | a | letto. Vi resterò tutto domani. Gli farai le mie scuse. |
Mitchell, Margaret -
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dinanzi al furibondo signor O'Hara. - Io... ti aiuterò | a | spiegargli che l'hai fatto per l'ospedale. Certo lo capirà. |
Mitchell, Margaret -
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capirà - si lamentò Rossella. - E io morirò se devo tornare | a | Tara in disgrazia, come minaccia la mamma! - No, non puoi |
Mitchell, Margaret -
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disgrazia, come minaccia la mamma! - No, non puoi tornare | a | casa! esclamò Pittypat scoppiando in pianto. - Se tu te ne |
Mitchell, Margaret -
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- Se tu te ne andassi, sarei costretta... sí, costretta | a | pregare Enrico di venire a stare con noi e tu sai che con |
Mitchell, Margaret -
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sarei costretta... sí, costretta a pregare Enrico di venire | a | stare con noi e tu sai che con Enrico io non posso vivere. |
Mitchell, Margaret -
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con Enrico io non posso vivere. Eppure sono cosí nervosa | a | stare in casa di notte, sola con Melania, con tanti |
Mitchell, Margaret -
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m'importa di non avere un uomo! - No, non può riportarti | a | Tara! - disse Melly che sembrò anche lei sul punto di |
Mitchell, Margaret -
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Che cosa faremo senza di te? «Sareste ben liete di farne | a | meno, se sapeste quello che veramente penso di voi» disse |
Mitchell, Margaret -
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come hai potuto far succedere questo? Pittypat era | a | letto sofferente quando Geraldo arrivò nel pomeriggio |
Mitchell, Margaret -
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era troppo gentiluomo per rimproverare sua figlia dinanzi | a | lei. Rossella fu costretta a riconoscere che Melania si |
Mitchell, Margaret -
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sua figlia dinanzi a lei. Rossella fu costretta | a | riconoscere che Melania si comportava benissimo, |
Mitchell, Margaret -
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come se non fosse accaduto nulla; e riuscí perfino | a | trascinare Geraldo a discorrere, dopo che la cena fu |
Mitchell, Margaret -
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fosse accaduto nulla; e riuscí perfino a trascinare Geraldo | a | discorrere, dopo che la cena fu servita. - Voglio sapere |
Mitchell, Margaret -
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non vi sono state visite né balli. I gemelli Tarleton sono | a | casa. - Lo abbiamo saputo. Sono guariti? - No, sono stati |
Mitchell, Margaret -
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ad appartenerle; e tutte le buone azioni di lui risultavano | a | suo favore. - E ho sentito anche dire che vi stanno |
Mitchell, Margaret -
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dimenticando entrambe. Pare che Stuart abbia ricominciato | a | corteggiare alle Dodici Querce. - Gioia o Lydia? - |
Mitchell, Margaret -
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Melania imbarazzata dall'espressione di Geraldo. - E oltre | a | questo, il giovine Brent ha preso a girare intorno a Tara. |
Mitchell, Margaret -
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di Geraldo. - E oltre a questo, il giovine Brent ha preso | a | girare intorno a Tara. Rossella non trovò parole. La |
Mitchell, Margaret -
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oltre a questo, il giovine Brent ha preso a girare intorno | a | Tara. Rossella non trovò parole. La defezione dei suoi |
Mitchell, Margaret -
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prende comoda. Ha paura della sua ombra. Se non si decide | a | parlare gli domanderò quali sono le sue intenzioni. No, si |
Mitchell, Margaret -
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tuo antico spasimante? Melly arrossí, non essendo abituata | a | quella franchezza; e accennò a Pietro di portare la torta |
Mitchell, Margaret -
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non essendo abituata a quella franchezza; e accennò | a | Pietro di portare la torta dolce di patate. Cercò |
Mitchell, Margaret -
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il signor O'Hara dallo scopo del suo viaggio. Non riuscí | a | trovar nulla, ma Geraldo una volta preso l'aire non aveva |
Mitchell, Margaret -
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tavola e le due ragazze si alzarono per lasciarlo solo | a | bere, Geraldo fissò uno sguardo severo su sua figlia e le |
Mitchell, Margaret -
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lui alcuni minuti. Rossella lanciò un'occhiata disperata | a | Melly, la quale torse il fazzoletto, impotente, e uscí |
Mitchell, Margaret -
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nostra disgrazia; la tua povera mamma si è dovuta mettere | a | letto ed io non ho piú il coraggio di tener alta la fronte. |
Mitchell, Margaret -
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figlia. Ma domattina... via non piangere. Non serve proprio | a | nulla. Quel ch'è sicuro è che ti riporterò domani a Tara |
Mitchell, Margaret -
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proprio a nulla. Quel ch'è sicuro è che ti riporterò domani | a | Tara prima che tu ci disonori tutti un'altra volta. Non |
Mitchell, Margaret -
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Non è un bel regalo? Guarda, ti dico! Come hai fatto | a | creare tutto questo impiccio, costringendomi a venir qui |
Mitchell, Margaret -
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hai fatto a creare tutto questo impiccio, costringendomi | a | venir qui con tutto il mio da fare? Non piangere! |
Mitchell, Margaret -
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correndo dietro il cerchio, che bacchettavano; facevano | a | chiapparsi girando intorno alle colonne scolpite; si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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i monaci come una processione di fantasmi salmeggianti. | A | canto al pozzo, in altri momenti, era un fitto cicaleccio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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agli alti ferri ricurvi congiungentisi sotto un gran giglio | a | trafori, strideva aspra al saliscendi delle mezzine, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con un tonfo cupo e profondo, in quell'acqua usa un tempo | a | riflettere là giù nel suo specchio verdognolo la figura |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nel refettorio. Poi che l'immensa stanza non si prestava | a | pigione per un solo inquilino e d'altra parte non si poteva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tenue somma mensile, consacrata al mantenimento de' lumi | a | petrolio e al nolo di qualche divano coperto di tela |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
chiacchierando bonariamente degli affari trattati | a | Firenze in giornata, e animandosi poi in discussioni |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e animandosi poi in discussioni municipali e governative. | A | volte le loro signore ve li raggiungevano, provvedute d'un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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però andava poco innanzi, lasciando libera l'attenzione | a | qualche pettegolezzo tutto locale e femminile. Dopo di che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
se ne tornava in pace nel rispettivo quartiere, e andava | a | cena. Le riunioni grandi, quelle cioè in cui la colonia era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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massime le ragazze, sfoggiavano vestiti chiari, inamidati | a | nuovo con molta arte, e larghe fusciacche di seta in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
con molta arte, e larghe fusciacche di seta in colore, | a | cui certo avevano pensato gran parte della settimana. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
la scaletta interna del grazioso pulpito, e s'affacciava | a | un tratto di là su con una sonora risata da monello: allora |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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esser de' nostri? — diss'ella, piegando sempre la testolina | a | mo' d'invito, con un bel sorriso che le scopriva una fila |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con un bel sorriso che le scopriva una fila unita di denti | a | smalto bianco. - E allora, addio! - — Ma, benedetta |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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amici maschi, desiderosi di star tranquilli. Nel gabinetto | a | canto era già cominciato un baccano di voci e di risa da |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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leggermente il capo. - Povera Matilde! — susurrò quasi | a | sè stesso. E voltandosi a' suoi commensali: - Chi direbbe, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tanto d'entrar nel campo del sentimento, non lo abbandonava | a | quel modo senza un po' di sfogo, e specialmente dopo aver |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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attigua alla mia, nelle soffitte d'un vecchio palazzo | a | Porta Genova, e a traverso l'assito che ci separava ella |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mia, nelle soffitte d'un vecchio palazzo a Porta Genova, e | a | traverso l'assito che ci separava ella poteva, osservando |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di tele, di cartoni, di gessi, in mezzo ai quali io badavo | a | tirar giù alla brava pennellate e freghi di matita. Ma |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fioco fioco da stanza mortuaria, indossava un vestito | a | quadrelli che nella notte le aveva servito da coperta, e, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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più nessuna figura, perchè se li spartiva lisci lisci | a | sommo del capo, e se li fermava di dietro, come stretti da |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sdentato. Terminata quest'acconciatura, ella si metteva | a | spazzar la camera, a spolverare i tre o quattro mobili |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quest'acconciatura, ella si metteva a spazzar la camera, | a | spolverare i tre o quattro mobili tarlati che c'eran |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mezzo lacero un cucchiaio di caffè di ghiande, e lo metteva | a | bollire sopra un veggio. Questo modo di riscaldarsi lo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ragazza trottava lesta lesta verso il suo magazzino e fino | a | un'ora di notte era tutta una tirata di lavoro. Spesso, al |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sentir che teorie strampalate, che sublimi paradossi difesi | a | forza di pugni su' tavolini!... Basta, so che adesso darei |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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piano intirizzita dal freddo, e ravvolta in uno scialletto | a | maglia che a pena le copriva le braccia; ma era un amore |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dal freddo, e ravvolta in uno scialletto a maglia che | a | pena le copriva le braccia; ma era un amore con quel visino |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dell'ago e pe' geloni; era un amore tutta impacciata | a | dissimular sotto le gonnelle troppo corte i tronchi di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dove il pieduccio le ballava; sicchè ci avevo preso gusto | a | fermarla. - Buona sera, come sta? Ha fatto tardi, eh? O non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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- Buona sera, come sta? Ha fatto tardi, eh? O non ha paura | a | girar sola a quest'ora? — Quasi sempre le stesse domande e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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come sta? Ha fatto tardi, eh? O non ha paura a girar sola | a | quest'ora? — Quasi sempre le stesse domande e sempre le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con molti lampioni. Nel carnevale, si sa, c'era il lavoro | a | monti in magazzino, e non si poteva finir prima. Ma non era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— E, sorridendo, correva su tutta contenta di appendere | a | un arpione lo scialletto a maglia e il cappello di paglia, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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su tutta contenta di appendere a un arpione lo scialletto | a | maglia e il cappello di paglia, e di mangiar finalmente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la porta di Matilde s'era gia richiusa, io rientravo dietro | a | lei zitto e cheto nella mia stanza, e mi godevo un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fattezze ruvide, accentuate, con una pezzuola di cotone | a | fiorami gialli in testa, legata sotto il mento, e una a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a fiorami gialli in testa, legata sotto il mento, e una | a | fiorami rossi incrociata su 'l seno, piegava il naso fin |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rossa di qualche tizzo acceso dentro un fornello di terra; | a | una parete era un'asse con sopra un boccale e de' piatti |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sbocconcellati ma lucidi, puliti; più là il letto, con | a | capo un gran ramo d'ulivo ombreggiante una Madonna di carta |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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più stucca, più rigorosa che mai. E certe volte si metteva | a | descriver minutamente un abito che avea finito in giornata; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la madre, scrollando la faccia ossuta. La ragazza terminava | a | dire: — Bisogna veder che vestito!... — E l'idea di quei |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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più forte, l'antitesi più potente che si potesse opporre | a | quell'interno miserabile. Un giorno, il proprietario del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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donne. La ragazza, quando caricavan la roba sur un carretto | a | mano, stava lì ferma al portone con gli occhi rossi, più |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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O che forse credevan di stare in casa gratis? Quanto | a | mance, non c'era pericolo che cascasse mai un soldo; po' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si trova sempre da far bene. - - Dove mai sarà andata | a | finire la povera Matilde? — mi domandavo io con un certo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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memoria; massime poi da quando nella sua camera era venuta | a | star una famiglia d'operai carica di bambini che vociavano |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e piagnucolavano in tutte l'ore del giorno e della notte; | a | segno che una bella volta dovetti prender io pure le mie |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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così detto cenacolo, viene una coppia, maschio e femmina, | a | sedersi al tavolino dirimpetto. Il maschio mostrava una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in pari tempo erano in lei delle stonature da non isfuggir | a | un occhio pratico di donne: per esempio, un cappello con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Ella tornava allora da Vienna o da Parigi dov'era andata | a | scuola; portava una parrucchina fulva come il granturco e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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una parrucchina fulva come il granturco e s'era ingrassata | a | furia di mangiar dolci e di girare in carrozza. Aveva una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in tanto, era girata la ruota. Le mie tele cominciavano | a | vendersi bene; nel mio studio era già una profusione alla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ora qui; toccava tutto, curiosava dovunque, poi sedendosi | a | canto a me mentre lavoravo, si metteva a narrarmi — chi sa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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toccava tutto, curiosava dovunque, poi sedendosi a canto | a | me mentre lavoravo, si metteva a narrarmi — chi sa perchè - |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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poi sedendosi a canto a me mentre lavoravo, si metteva | a | narrarmi — chi sa perchè - le sue tante avventure amorose, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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convenire d'esser lei la mia piccola vicina della soffitta | a | Porta Genova. Quando io, talvolta, gliene ho parlato, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Quando io, talvolta, gliene ho parlato, massime ne' tempi | a | dietro, insistendo su' particolari delle nostre prime |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mi piantava lì senza salutarmi. Sostiene d'esser nata | a | Torino e di non saper nulla de' propri genitori. Un giorno, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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saper nulla de' propri genitori. Un giorno, mi ricordo che | a | questo proposito fui crudele con lei; guardandola fisso |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fui crudele con lei; guardandola fisso fisso le chiesi | a | bruciapelo: — O della medaglia al valore ch'era a capo del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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le chiesi a bruciapelo: — O della medaglia al valore ch'era | a | capo del tuo letto, che cosa n'hai fatto? — Ella impallidì, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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povera Matilde! - Il fragore delle voci e delle risa misto | a | un tintinnio di posate e di cristalli cresceva nel |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tintinnio di posate e di cristalli cresceva nel gabinetto | a | costo, simile alla marea. Sermanni ascoltava astrattamente; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e al silenzio improvviso del narratore; quindi soggiunse | a | mo' di morale: - Matilde, però, nel suo genere, è una buona |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Ma per quella volta la sua bella poteva aspettare!... E | a | troncare il battibecco, Bertino spalancò l'uscio della |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
| A | quest'ultimo verso anche i cani, in tutto il teatro, |
Il romanzo della bambola -
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le donne piangevano; gli uomini gridavano: - Dàlli | a | quella sgrinfia! - Ammazzala, quella poco di buono! - |
Il romanzo della bambola -
|
Ti giuro che, delle volte, mi venivano i lucciconi anche | a | me. Acqua passata, dirai... Eh, lo so purtroppo: che ci si |
Il romanzo della bambola -
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fa? Bisogna rassegnarsi a' decreti della Provvidenza. Di lì | a | qualche tempo il padrone fallì, e dovette vendere, è il |
Il romanzo della bambola -
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romani: ma cosa vuoi? Il nostro padrone non c'era più | a | farci parlare con quella sua bella voce di basso profondo: |
Il romanzo della bambola -
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di trovarsi così sola con un facinoroso di quella fatta, | a | poco a poco, dopo averne udita la storia, cominciava a |
Il romanzo della bambola -
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così sola con un facinoroso di quella fatta, a poco | a | poco, dopo averne udita la storia, cominciava a |
Il romanzo della bambola -
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a poco a poco, dopo averne udita la storia, cominciava | a | riconciliarsi con lui. Era, in fine, suo prossimo, un |
Il romanzo della bambola -
|
per un burattino. Quand'egli tacque, e non accennò più | a | parlare, la bambola ebbe quasi rimorso di non avergli |
Il romanzo della bambola -
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va giudicato dalle azioni. - Meno male! - pensò la Giulia, | a | cui quest'ultima osservazione avea ridato un po' di |
Il romanzo della bambola -
|
per lei, aveva voluto mettersela su le ginocchia, e badava | a | guardarla e a sorridere al suo babbo. In un momento furono |
Il romanzo della bambola -
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voluto mettersela su le ginocchia, e badava a guardarla e | a | sorridere al suo babbo. In un momento furono a casa. Costì |
Il romanzo della bambola -
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guardarla e a sorridere al suo babbo. In un momento furono | a | casa. Costì la fanciulletta non ebbe pace fino che non fu |
Il romanzo della bambola -
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stato male, ma è troppo capricciosetta. Dà dei dispiaceri | a | chi le vuol bene. - Ah, birichina! Ti ripiglio la bambola, |
Il romanzo della bambola -
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più elegante dell'altro. La biancheria pareva appartenere | a | una figliuola di re, fina com'era e circondata di merletto |
Il romanzo della bambola -
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di re, fina com'era e circondata di merletto prezioso. | A | ogni oggettino ch'ella prendeva in mano, la Marietta aveva |
Il romanzo della bambola -
|
aveva nuove esclamazioni, nuovi sorrisi di compiacenza. | A | poco a poco distese tutto sur un sofà e su le poltrone del |
Il romanzo della bambola -
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nuove esclamazioni, nuovi sorrisi di compiacenza. A poco | a | poco distese tutto sur un sofà e su le poltrone del |
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de' Rivani rispose di sì; e la Marietta cominciò subito | a | chiamar la pupattola: - Giulia! Giulia! - come avrebbe |
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avrebbe chiamata una sorellina. Quando fu l'ora d'andare | a | letto, volle che la sua cara Giulia fosse coricata insieme |
Il romanzo della bambola -
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letto, volle che la sua cara Giulia fosse coricata insieme | a | lei e posasse la testolina bionda sul suo guanciale. Perciò |
Il romanzo della bambola -
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rossa, e poi la mise sotto le lenzuola, dove andò subito | a | raggiungerla. Il signor de' Rivani, che gongolava a vedere |
Il romanzo della bambola -
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subito a raggiungerla. Il signor de' Rivani, che gongolava | a | vedere la sua creatura così felice, venne ancòra a baciarla |
Il romanzo della bambola -
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a vedere la sua creatura così felice, venne ancòra | a | baciarla e a benedirla. - Non ti ho detto - le mormorò |
Il romanzo della bambola -
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la sua creatura così felice, venne ancòra a baciarla e | a | benedirla. - Non ti ho detto - le mormorò all'orecchio - |
Il romanzo della bambola -
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pupattola: Mamma! La Marietta mise un grido, e rizzatasi | a | seder sul letto, si chinó tutta su la sua nuova amica. - |
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babbo, e che tutti e tre, lei, la Giulia e Fido, stavano | a | pranzo insieme, ridendo e chiacchierando come tre amiconi. |
Il romanzo della bambola -
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soleva, dopo fatto il bagno, salir nella barca del forte | a | farvi una passeggiata in mare prima dell'ora di pranzo. In |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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una larga ombra nera su l'acque, meno cupe e tragiche | a | mano a mano che uno vogava allontanandosi; presso a uscire |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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larga ombra nera su l'acque, meno cupe e tragiche a mano | a | mano che uno vogava allontanandosi; presso a uscire dalla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a mano a mano che uno vogava allontanandosi; presso | a | uscire dalla macchia nera dell'ombra, l'increspatura |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sollievo e di serenità allietava l'anima. Girando gli occhi | a | volte su Capri, che, di lontano, somiglia il letto di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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somiglia il letto di qualche oceanina cullato dal mare, | a | volte su la curva della riva, ornata di palazzi e di ville |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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remando con braccia poderose o lasciando tuffar giù i remi, | a | seconda d'un cenno della signora, si sarebbe detto una |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per propria natura, e annerito anche dal sole, era presso | a | poco della tinta d'un beduino. Taceva, non osando cantare |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Doveva aver del cuore, quel poveraccio, se cantava | a | quel modo. Sì che quando, nel chiacchierar del bagno, il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e d'una intelligenza! Adesso la signora sorprendevasi | a | fissar il suo barcaiolo come se per quegli occhi fieri e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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miglia sopra Palermo. - È un pezzo che non siete stato | a | casa, eh? Egli sollevò la mano con quel gesto che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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glie lo racconto. Allora Merulla raccolse i remi, e vogando | a | lente bracciate, sempre più verso il largo, mentre il ritmo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Agata Lo Santo — Tinuzza la chiamavano - abitava accosto | a | casa mia. Non aveva altro di bello che i capelli, biondi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rideva sempre, lei. Ogni tanto, quand'ero nella stalla | a | governare i muli, mi sentivo far il solletico dietro un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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giorno; ma dopo un po' di tempo, quando Tinuzza cominciò | a | mostrarsi svogliata a lavorare, perchè si sentiva male, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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po' di tempo, quando Tinuzza cominciò a mostrarsi svogliata | a | lavorare, perchè si sentiva male, entrò in testa alla madre |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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aperte su 'l ventre, che le cresceva. Una sera, ero tomato | a | punto allora da Mezzoiuso, e stavo nella stalla a riempir |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tomato a punto allora da Mezzoiuso, e stavo nella stalla | a | riempir la mangiatoia, quando mi colpirono de' gridi di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mia? Mai, per Dio! D'un balzo fui fuor della stalla e corsi | a | bussare alla porta dei Lo Santo. Fu la madre che m' aperse; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ancora Tinuzza per un braccio tutto contorto e arrossato | a | chiazze. - Che c'è? — tonai, di su la porta. - Lasciatela |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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figliuola con una stratta che la fece traballare e cadere | a | terra, venne difilato a me e mi si piantò dinanzi con le |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che la fece traballare e cadere a terra, venne difilato | a | me e mi si piantò dinanzi con le braccia incrociate, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non è vero! — strillava Tinuzza che s'era rialzata e veniva | a | mettersi tra suo padre e me, intanto che mi faceva de' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e schifosa sei tu che non hai saputo insegnar l'onore | a | tua figlia. — E vòlto verso me disse gravemente: - La |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si stropicciava il braccio illividito e aveva ricominciato | a | ridere. - Ricòrdati però una cosa, — soggiunse Lo Santo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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c'entri più. Male femmine in casa mia non ci stanno! Di lì | a | meno d'un mese ci eravamo già sposati. Il male era ch'io |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Il male era ch'io non avevo ancora vent'anni: e mi restava | a | passar la coscrizione. - Se tiri un numero basso, vengo con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che non l'impauriva purchè me la fossi tenuta | a | fianco, metteva coraggio anche a me. Qualche soldo, a forza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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purchè me la fossi tenuta a fianco, metteva coraggio anche | a | me. Qualche soldo, a forza di faticare col carro, me l'ero |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a fianco, metteva coraggio anche a me. Qualche soldo, | a | forza di faticare col carro, me l'ero posto da parte; mio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per quando fossi partito; sì che mi lasciavo andar anch'io | a | non disperarmi per quel mutamento. Chi sa mai? da cosa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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conoscenze nuove che posson essere vantaggiose; e sorridevo | a | quel destino presso a buttar me con la mia famigliuola, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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essere vantaggiose; e sorridevo a quel destino presso | a | buttar me con la mia famigliuola, quasi tre bimbi, spersi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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madre pigiava dentro un sacco quel po' di biancheria che | a | mano a mano, di nascosto a tutti, m'era andata preparando: |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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pigiava dentro un sacco quel po' di biancheria che a mano | a | mano, di nascosto a tutti, m'era andata preparando: |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sacco quel po' di biancheria che a mano a mano, di nascosto | a | tutti, m'era andata preparando: calzette a maglia, camicie |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di nascosto a tutti, m'era andata preparando: calzette | a | maglia, camicie e camiciole, roba ordinaria, sì sa, badava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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maglia, camicie e camiciole, roba ordinaria, sì sa, badava | a | dire brusca brusca, con una voglia di piangere che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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al ricordo di quelle parole materne, come avrà sorriso | a | chi sa quanti rimbrottoli della brava donna quando era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gialli come le pannocchie del granturco per attaccarmi | a | lei in quel modo. Quando Tinuzza rideva col solito fare |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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voglia che quella donna non ti porti disgrazia! — esclamava | a | mezza voce, voltandosi a me. - Non mi rispetta, vedi; e non |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ti porti disgrazia! — esclamava a mezza voce, voltandosi | a | me. - Non mi rispetta, vedi; e non rispetterà neanche te. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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te. Fra loro due la guerra era implacabile, continua; | a | segno che, da questo lato, la partenza mi fu di sollievo. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Su 'l medesimo piroscafo che mi trasportava da Palermo | a | Napoli insieme agli altri giovani del mio paese, destinati |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Napoli insieme agli altri giovani del mio paese, destinati | a | un reggimento di bersaglieri, che pigliava le reclute là |
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imbarcata anche mia moglie col piccino, ch'essa allattava. | A | Napoli, ci ammucchiarono, noi soldati, in un convoglio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ci ammucchiarono, noi soldati, in un convoglio diretto | a | Roma: era quella la nostra destinazione. Tinuzza viaggiò in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quel primo giorno di quartiere, senza saper dove era andata | a | sbattere la mia donna con la creatura, in mezzo a una città |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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andata a sbattere la mia donna con la creatura, in mezzo | a | una città così grande, senza conoscervi un'anima! A poco a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mezzo a una città così grande, senza conoscervi un'anima! | A | poco a poco ci si acclimatò tutti e due in quella Roma che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a una città così grande, senza conoscervi un'anima! A poco | a | poco ci si acclimatò tutti e due in quella Roma che mette |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tutti e due in quella Roma che mette paura. Lei era andata | a | alloggiare in una cameretta a pianterreno su la svolta |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mette paura. Lei era andata a alloggiare in una cameretta | a | pianterreno su la svolta d'una via che s'allungava a destra |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a pianterreno su la svolta d'una via che s'allungava | a | destra dietro la caserma. Glie l'affittava una portinaia |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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presa seco, per favore, una sua cugina. Lì capitavo sempre | a | trovar Tinuzza, all'ora dell'uscita. — Ma è proprio vostro |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vostro marito questo ragazzo? — domandava la sora Rosa | a | Tinuzza mia con un certo sorriso e un dondolar del capo che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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prendendo in collo il mio bambino, che già aveva imparato | a | conoscermi e mi tendeva le braccia. Allora la vedova |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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carattere non somigliava al mio. - Hai fatto presto da vero | a | farti l'amorosa! - mi dicevano i miei compagni, quando |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mi dicevano i miei compagni, quando invece d'andar con essi | a | passeggio e poi finire in qualche osteria fino all'ora |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Tinuzza, Agata Lo Santo, quella ragazzetta che stava vicino | a | casa mia. - Corpo! — bestemmiò maravigliato. - Com'è |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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io - ne son passati degli anni! Tinuzza s'era unita | a | noi, dietro un mio cenno, e rideva di Puddu Cassione, che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vecchia, lo so — disse lei, forse per il gusto che provava | a | farsi ripetere che, crescendo, s'era fatta bella. Lui rise |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che gli sussultava. - Corpo! ci voleva un bel coraggio | a | chiamarsi vecchia a quindici o sedici anni: quanti ne |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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- Corpo! ci voleva un bel coraggio a chiamarsi vecchia | a | quindici o sedici anni: quanti ne poteva avere? - Ne ho |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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offendervi; ma come mai vi trovate?... Io l'interruppi: — | A | Roma, eh? Ci si trova perchè è mia moglie: ci siamo sposati |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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delle più grosse. S'intende non aver giudizio, ma | a | quel punto, corpo! E rideva, corrucciandosi di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quell'inesperienza da ragazzacci che ci doveva trascinare | a | tanti guai. Passeggiammo per circa un paio d'ore tutti e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Avvicinatasi l'ora della ritirata, si accompagnò Tinuzza | a | casa. Io stavo in pena per il bambino, che quel giorno era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non ostante che lo allattasse, non sembrava ricordarsene; | a | segno che le feci un rimprovero, e ci lasciammo piuttosto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quartiere, e andarmene in campagna insieme alla mia sposa e | a | mio figlio, ch'ella portava in braccio. Là ci mettevamo in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Là ci mettevamo in libertà, su qualche prato. Lei posava | a | terra il bambino, che scherzava co' più alti fili d'erbe |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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afferrar quel che vedeva anche lontano. Sdraiato accanto | a | lui, io gli facevo il solletico su le gambe sotto i |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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io gli facevo il solletico su le gambe sotto i calzerotti | a | rigoline, e, mentr'egli si rovesciava su la sottana di sua |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dichiarò che aveva un febbrone. Dire come rimanessi io | a | queste notizie, non avrei saputo nè anche allora; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tanti anni... e tante cose! Mi prese un tremito come | a | un ragazzino che ruba la prima volta, e dopo aver baciato e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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qualche boccone del rancio e, quando fui libero, corsi | a | casa. Il bambino stava peggio. Mi parve che Tinuzza me |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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me l'annunziasse con tanta indifferenza, che mi misi | a | insultarla. — O che forse non è sangue tuo, che stai lì |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il medico; o che cosa doveva far di più? Io stavo intontito | a | guardare il mio bimbo. Mi ero seduto su la sponda del letto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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se ti ficcano in prigione poco m'importa; ma deve importare | a | te, che non potrai più mettere il naso fuori. E di Ciccu, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il pettuccio del piccolo malato; la tosse che doveva uscire | a | colpi non trovava in quell'esserino la forza per isfogarsi; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il catarro gli metteva in gola come un involto di bambagia. | A | momenti la faccia gli diventava livida. Come un pazzo, per |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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medico s'alzò, rivolse ancora quattro parole al farmacista | a | proposito del discorso da me interrotto, e mi seguì fino a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a proposito del discorso da me interrotto, e mi seguì fino | a | casa. Visitato il piccino, disse che si trattava di crup; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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altro bacio, un altro sguardo in cui lasciavo l'anima mia | a | quel povero corpicino scarlatto per la febbre, e a capo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mia a quel povero corpicino scarlatto per la febbre, e | a | capo basso, di corsa, tornai al quartiere. Prima che ne |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non esiste altro al mondo. Allora scrissi due righe | a | Tinuzza. Ero disperato, mi sarei dato la testa contro i |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nè il bambino; il bambino sopra tutto mi premeva; badasse | a | curarlo, a non fargli mancar nulla, a chiamare il medico |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il bambino sopra tutto mi premeva; badasse a curarlo, | a | non fargli mancar nulla, a chiamare il medico quante volte |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mi premeva; badasse a curarlo, a non fargli mancar nulla, | a | chiamare il medico quante volte al giorno c'era bisogno; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per amor del bambino. II domani, questa lettera fu rimessa | a | mia moglie da un mio compagno informato della faccenda. II |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la mia prima punizione, mi venisse diminuita da cinque | a | tre giorni. Avevo un capitano ch'era un cuor d'oro, ecco |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fuori di prigione, all'ora dell'uscita, mi precipitai | a | casa. Il cuore mi batteva; mi sembrava che i miei piedi si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la sua alta statura dietro certe gonnelle di lei attaccate | a | un chiodo su 'l muro. C'erano su la tavola due bicchieri di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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plebeo l'aveva scossa. - Perchè, — diss'ella — condannarvi | a | una così lunga reclusione quando c'erano tante attenuanti |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e respirò fortemente, come se i polmoni gli si aprissero | a | un'aria balsamica, nuova. - Sfido io! — diss'egli. — Vado |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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balsamica, nuova. - Sfido io! — diss'egli. — Vado subito | a | far la pelle a Puddu Cassione. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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- Sfido io! — diss'egli. — Vado subito a far la pelle | a | Puddu Cassione. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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bocca le doleva perché involontariamente l'aveva sforzata | a | sorridere per evitare che i gemelli comprendessero il suo |
Mitchell, Margaret -
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evitare che i gemelli comprendessero il suo segreto. Piombò | a | sedere, con una gamba ripiegata sotto di sé, e le sembrò |
Mitchell, Margaret -
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essere troppo grande per il suo affetto. Lo sentiva battere | a | piccoli colpi bizzarri; aveva le mani fredde e un senso di |
Mitchell, Margaret -
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tutto ciò che voleva, ed ora per la prima volta si trovava | a | contatto con quello che la vita ha di spiacevole. Ashley |
Mitchell, Margaret -
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del vestibolo e si affrettò ad allungare la gamba e | a | cercare di dare al suo volto un'espressione piú tranquilla. |
Mitchell, Margaret -
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ad Elena, e allora la fanciulla sarebbe stata costretta | a | rivelare tutto a sua madre o a cercare una menzogna |
Mitchell, Margaret -
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la fanciulla sarebbe stata costretta a rivelare tutto | a | sua madre o a cercare una menzogna plausibile. Mammy emerse |
Mitchell, Margaret -
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sarebbe stata costretta a rivelare tutto a sua madre o | a | cercare una menzogna plausibile. Mammy emerse dal |
Mitchell, Margaret -
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- Essere andati? Come mai non averli fatti rimanere | a | cena? Io avere detto a Poke di mettere due coperti di piú |
Mitchell, Margaret -
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Come mai non averli fatti rimanere a cena? Io avere detto | a | Poke di mettere due coperti di piú per loro. Dove essere |
Mitchell, Margaret -
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parlare di guerra che non avrei potuto sopportarli anche | a | cena, specialmente con papà che si sarebbe unito a loro per |
Mitchell, Margaret -
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anche a cena, specialmente con papà che si sarebbe unito | a | loro per strepitare contro Lincoln. - Tu avere tanta |
Mitchell, Margaret -
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tanto faticare con te! E stare qui fuori senza scialle! | A | momenti cadere la notte. Ti avere detto tante volte che |
Mitchell, Margaret -
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avesse osservato il suo viso. - No, ho voglia di stare qui | a | contemplare il tramonto. È cosí bello. Vai a prendermi lo |
Mitchell, Margaret -
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di stare qui a contemplare il tramonto. È cosí bello. Vai | a | prendermi lo scialle, ti prego, Mammy: starò qui finché |
Mitchell, Margaret -
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lo scialle, ti prego, Mammy: starò qui finché papà torna | a | casa. - Avere voce come se ti venire raffreddore - fece |
Mitchell, Margaret -
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- Ma no! - esclamò Rossella con impazienza. - Vai | a | prendermi lo scialle. Mammy attraversò il vestibolo |
Mitchell, Margaret -
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- Rosa! buttami giù lo scialle di Miss Rossella! - Poi, | a | voce più alta: - Fannullona di una negra! Non essere mai |
Mitchell, Margaret -
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dev'essere e non fare nulla di buono. Mi toccare salire | a | prenderlo io stessa. La fanciulla udí la scala cigolare e |
Mitchell, Margaret -
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barlume di speranza. Suo padre era andato quel pomeriggio | a | cavallo alle Dodici Quercie, la piantagione dei Wilkes, per |
Mitchell, Margaret -
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giorno e notte il suo padrone di comperare Dilcey, | a | fine di poter vivere entrambi nella stessa piantagione. |
Mitchell, Margaret -
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piantagione. Quel giorno Geraldo, avendo ceduto, era andato | a | fare un'offerta per Dilcey. Certamente, pensò Rossella, |
Mitchell, Margaret -
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tranquillamente i gradini dinanzi alla casa, e si volse | a | guardare attentamente per assicurarsi che Mammy non la |
Mitchell, Margaret -
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tra le cortine, sollevò audacemente la sua gonna verde | a | fiori e si affrettò lungo il viale, con la velocità |
Mitchell, Margaret -
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Ella guardava la strada, col cuore che ricominciava | a | dolerle. «Oh; non può essere vero!» pensò. «Perché non |
Mitchell, Margaret -
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la strada che conduceva verso Ashley e verso la bella casa | a | colonne bianche che incoronava la collina come un tempio |
Mitchell, Margaret -
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tornato dal suo viaggio di tre anni in Europa, era venuto | a | far visita ai suoi genitori, lo aveva amato. Una cosa |
Mitchell, Margaret -
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Si trovava sotto il porticato mentre egli giungeva | a | cavallo lungo il viale, vestito di grigio, con una grande |
Mitchell, Margaret -
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vedendola. Era smontato, aveva lanciato le redini | a | un bambinetto negro, ed era rimasto a guardarla coi suoi |
Mitchell, Margaret -
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lanciato le redini a un bambinetto negro, ed era rimasto | a | guardarla coi suoi grandi occhi grigi, pigri e sorridenti; |
Mitchell, Margaret -
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per dormire. Per due anni egli le aveva fatto da cavaliere | a | tutti i balli, le riunioni di pesca e quelle a base di |
Mitchell, Margaret -
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da cavaliere a tutti i balli, le riunioni di pesca e quelle | a | base di porchetta arrostita. Non cosí assiduo come i |
Mitchell, Margaret -
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non passava mai una settimana senza che Ashley si recasse | a | fare una visita a Tara. In verità non le aveva mai fatto la |
Mitchell, Margaret -
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una settimana senza che Ashley si recasse a fare una visita | a | Tara. In verità non le aveva mai fatto la corte, né i suoi |
Mitchell, Margaret -
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che la amava. Perché non glielo diceva? Questo non riusciva | a | comprenderlo. Ma vi erano in lui tante cose che ella non |
Mitchell, Margaret -
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musica e nel suo amore per la poesia e nella sua tendenza | a | comporne. Oh, perché era cosí graziosamente biondo, cosí |
Mitchell, Margaret -
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eppure cosí desiderabile? Tutte le notti, quando andava | a | letto dopo essere rimasta seduta con lui nella semioscurità |
Mitchell, Margaret -
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alla fine dei suoi giorni ella non sarebbe riuscita mai | a | comprendere certe complicazioni. E ora, per la prima volta, |
Mitchell, Margaret -
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E ora, per la prima volta, si trovava di fronte | a | una natura complicata. Infatti Ashley era nato da una razza |
Mitchell, Margaret -
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da una razza di uomini che passavano le loro ore libere | a | riflettere, non ad agire, a intessere sogni brillantemente |
Mitchell, Margaret -
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passavano le loro ore libere a riflettere, non ad agire, | a | intessere sogni brillantemente colorati che non avevano in |
Mitchell, Margaret -
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momento. Quindi egli aveva ripreso: - Ora no! Siamo quasi | a | casa e non c'è il tempo... Oh, Rossella, come sono |
Mitchell, Margaret -
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vigliacco! - e spronando il cavallo l'aveva riaccompagnata | a | casa salendo di corsa la collina. Seduta sul tronco |
Mitchell, Margaret -
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Seduta sul tronco d'albero, la giovinetta ripensava | a | quelle parole che l'avevano resa cosí felice; ma a un |
Mitchell, Margaret -
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a quelle parole che l'avevano resa cosí felice; ma | a | un tratto esse presero un altro significato, un significato |
Mitchell, Margaret -
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notizia del suo fidanzamento! Oh, se papà si fosse sbrigato | a | tornare a casa! Ella non poteva più sopportare l'attesa. |
Mitchell, Margaret -
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suo fidanzamento! Oh, se papà si fosse sbrigato a tornare | a | casa! Ella non poteva più sopportare l'attesa. Guardò |
Mitchell, Margaret -
|
e la calma divina del crepuscolo rurale discendeva | a | poco a poco sopra di lei. Un'oscura opacità scivolava |
Mitchell, Margaret -
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e la calma divina del crepuscolo rurale discendeva a poco | a | poco sopra di lei. Un'oscura opacità scivolava lentamente |
Mitchell, Margaret -
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fosse rimasta ancora ad attendere, Mammy sarebbe venuta | a | cercarla, per costringerla a rientrare. Ma appunto mentre |
Mitchell, Margaret -
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Mammy sarebbe venuta a cercarla, per costringerla | a | rientrare. Ma appunto mentre aguzzava gli occhi |
Mitchell, Margaret -
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disperdersi spaventati. Geraldo O'Hara stava tornando | a | casa attraverso la campagna a gran velocità. Salí la |
Mitchell, Margaret -
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Geraldo O'Hara stava tornando a casa attraverso la campagna | a | gran velocità. Salí la collinetta al galoppo del suo |
Mitchell, Margaret -
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moglie gli dava un orgoglio da ragazzo e una gioia simile | a | quella di lei quando riusciva a farla in barba a Mammy. Si |
Mitchell, Margaret -
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ragazzo e una gioia simile a quella di lei quando riusciva | a | farla in barba a Mammy. Si alzò in piedi e lo osservò |
Mitchell, Margaret -
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simile a quella di lei quando riusciva a farla in barba | a | Mammy. Si alzò in piedi e lo osservò mentre si avvicinava. |
Mitchell, Margaret -
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il collo del cavallo. - Nessuno nella Contea può starti | a | paro, e neanche nella regione - disse con orgoglio alla sua |
Mitchell, Margaret -
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alla sua cavalcatura. Quindi si pose frettolosamente | a | ravviarsi i capelli e a rassettare la camicia sgualcita e |
Mitchell, Margaret -
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Quindi si pose frettolosamente a ravviarsi i capelli e | a | rassettare la camicia sgualcita e la cravatta che nella |
Mitchell, Margaret -
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e la cravatta che nella violenza della corsa gli era andata | a | finire sotto l'orecchia. Rossella conosceva questo |
Mitchell, Margaret -
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che ha cavalcato tranquillamente tornando da una visita | a | un vicino. Sapeva anche che ciò avrebbe dato a lei il |
Mitchell, Margaret -
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una visita a un vicino. Sapeva anche che ciò avrebbe dato | a | lei il pretesto di iniziare la conversazione con lui senza |
Mitchell, Margaret -
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timida e diffidente nel tempo stesso. Mise piede | a | terra con difficoltà, a causa del ginocchio rigido e, |
Mitchell, Margaret -
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nel tempo stesso. Mise piede a terra con difficoltà, | a | causa del ginocchio rigido e, passandosi le redini intorno |
Mitchell, Margaret -
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- le disse prendendole il ganascino. - sei stata qui | a | spiarmi e poi, come ha fatto tua sorella Susanna la |
Mitchell, Margaret -
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ha fatto tua sorella Susanna la settimana scorsa, andrai | a | dirlo alla mamma? Vi era dell'indignazione nella sua voce |
Mitchell, Margaret -
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scoppiettare la lingua contro i denti, mentre lo aiutava | a | rimettere a posto la cravatta. L'alito di lui, che le |
Mitchell, Margaret -
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la lingua contro i denti, mentre lo aiutava a rimettere | a | posto la cravatta. L'alito di lui, che le respirava sul |
Mitchell, Margaret -
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un miscuglio di profumi che Rossella associava sempre | a | suo padre e che le piaceva istintivamente negli altri |
Mitchell, Margaret -
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i tre che giacevano nella tomba di famiglia, aveva preso | a | trattarla come avrebbe trattato una ragazzo, in una maniera |
Mitchell, Margaret -
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maniera che ella trovava divertentissima. Ella somigliava | a | suo padre piú delle due sorelle minori, perché Carolene, |
Mitchell, Margaret -
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nascondere le loro marachelle. Se Geraldo la sorprendeva | a | scavalcare una barriera invece di camminare per mezzo |
Mitchell, Margaret -
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una barriera invece di camminare per mezzo chilometro fino | a | trovare un'apertura, oppure a sedere fino a ora tarda sui |
Mitchell, Margaret -
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per mezzo chilometro fino a trovare un'apertura, oppure | a | sedere fino a ora tarda sui gradini della casa insieme a un |
Mitchell, Margaret -
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chilometro fino a trovare un'apertura, oppure a sedere fino | a | ora tarda sui gradini della casa insieme a un giovinotto, |
Mitchell, Margaret -
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a sedere fino a ora tarda sui gradini della casa insieme | a | un giovinotto, la puniva personalmente e con veemenza, ma |
Mitchell, Margaret -
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la puniva personalmente e con veemenza, ma taceva il fatto | a | Elena e a Mammy. E quando Rossella lo scopriva a saltare le |
Mitchell, Margaret -
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personalmente e con veemenza, ma taceva il fatto a Elena e | a | Mammy. E quando Rossella lo scopriva a saltare le siepi e |
Mitchell, Margaret -
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il fatto a Elena e a Mammy. E quando Rossella lo scopriva | a | saltare le siepi e le barriere malgrado la solenne promessa |
Mitchell, Margaret -
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le siepi e le barriere malgrado la solenne promessa fatta | a | sua moglie, o veniva a sapere attraverso i pettegolezzi |
Mitchell, Margaret -
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malgrado la solenne promessa fatta a sua moglie, o veniva | a | sapere attraverso i pettegolezzi della Contea, l'ammontare |
Mitchell, Margaret -
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della Contea, l'ammontare preciso delle sue perdite | a | poker, si asteneva dall'accennare al fatto, sia pure nella |
Mitchell, Margaret -
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che di farla soffrire; e nulla al mondo li avrebbe indotti | a | darle un dispiacere. La fanciulla guardò suo padre nella |
Mitchell, Margaret -
|
cosa di vitale, di rude, di grossolano che le andava | a | genio. Essendo la negazione di ogni analisi, non si rese |
Mitchell, Margaret -
|
che nessuno possa sospettare i tuoi giochi se non sei tu | a | vantartene. Ma trovo che dopo esserti rotto il ginocchio |
Mitchell, Margaret -
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Del resto, signorina, che state facendo voi, fuori | a | quest'ora senza uno scialle? Vedendo che egli impiegava le |
Mitchell, Margaret -
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- Da quando in qua le mie figlie si mettono in cattedra | a | giudicarmi? Prissy è una graziosa piccola mulatta e... - La |
Mitchell, Margaret -
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confuso e turbato come sempre quando veniva sorpreso | a | compiere una buon'azione. La figlia rise del suo |
Mitchell, Margaret -
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rise del suo turbamento. - Beh, e se anche lo avessi fatto? | A | che mi sarebbe servito comprare Dilcey se poi si fosse |
Mitchell, Margaret -
|
servito comprare Dilcey se poi si fosse immalinconita | a | causa della bambina? Del resto, non permetterò mai piú a un |
Mitchell, Margaret -
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a causa della bambina? Del resto, non permetterò mai piú | a | un negro di sposarsi fuori di qui. È troppo dispendioso. |
Mitchell, Margaret -
|
di qui. È troppo dispendioso. Suvvia, piccola, andiamo | a | cena. L'oscurità era diventata piú profonda; dal cielo |
Mitchell, Margaret -
|
e suo padre le somigliava tanto che riusciva immediatamente | a | penetrare i suoi deboli sotterfugi, come lei penetrava i |
Mitchell, Margaret -
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di Dilcey ci siamo trattenuti tutti quanti nella galleria | a | bere qualche bicchierino. Cade è appena tornato da Atlanta, |
Mitchell, Margaret -
|
di guerra... Rossella sospirò. Se Geraldo cominciava | a | parlare della guerra e della secessione, non l'avrebbe piú |
Mitchell, Margaret -
|
il suo carattere tranquillo cosí diverso dal suo, la decise | a | parlare apertamente. - C'era anche Ashley? - chiese. - |
Mitchell, Margaret -
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C'era. - Geraldo lasciò il braccio di sua figlia e si volse | a | scrutarla. - E se è per questo che sei venuta ad |
Mitchell, Margaret -
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indispettita. - Avanti, parla. La fanciulla continuò | a | tacere, desiderando in cuor suo che le fosse permesso |
Mitchell, Margaret -
|
po' compassionevole, un po' annoiato di trovarsi di fronte | a | un problema che era incapace di risolvere. Egli voleva bene |
Mitchell, Margaret -
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bene alla figliuola, ma l'idea che ella lo costringesse | a | cercare una soluzione ai suoi problemi infantili gli dava |
Mitchell, Margaret -
|
era capace di risolverli; Rossella avrebbe dovuto confidare | a | lei le sue pene. - Hai dunque fatto una figura ridicola... |
Mitchell, Margaret -
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Hai dunque fatto una figura ridicola... e l'hai fatta fare | a | noi? - gridò, alzando la voce come sempre nei momenti di |
Mitchell, Margaret -
|
come sempre nei momenti di eccitazione. - Sei corsa dietro | a | un uomo che non ti ama, mentre potresti avere i migliori |
Mitchell, Margaret -
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Su, bambina, stai allegra; la settimana ventura ti porterò | a | Charleston a far visita a zia Eulalia; e con tutto il |
Mitchell, Margaret -
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stai allegra; la settimana ventura ti porterò a Charleston | a | far visita a zia Eulalia; e con tutto il tumulto che c'è lí |
Mitchell, Margaret -
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la settimana ventura ti porterò a Charleston a far visita | a | zia Eulalia; e con tutto il tumulto che c'è lí per Forte |
Mitchell, Margaret -
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scorderai di Ashley. «Mi crede una bambina» pensò Rossella | a | cui dolore e collera toglievano la parola «e immagina che |
Mitchell, Margaret -
|
come una bambina! - esclamò Rossella. - Non voglio andare | a | Charleston e non voglio avere una casa e sposare i gemelli. |
Mitchell, Margaret -
|
darei il mio consenso malvolentieri, e lo darei soltanto | a | causa della buona amicizia che vi è fra John Wilkes e me. - |
Mitchell, Margaret -
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lo sarei! Lo sarei! - No. Solo quando si sposa chi è simile | a | noi può esservi la felicità. Rossella provò subitamente il |
Mitchell, Margaret -
|
per una sciocchezza. Questo genere di stranezze è facile | a | comprendersi e se non fosse per la grazia di Dio, sono |
Mitchell, Margaret -
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mai cambiato il cervello del marito, ricordatelo! E quanto | a | cambiare un Wilkes... Per la camicia di Giove! Tutta la |
Mitchell, Margaret -
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che lo sono di nascita. Guarda come si agitano per andare | a | Nuova York e a Boston a sentir delle opere in musica e a |
Mitchell, Margaret -
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nascita. Guarda come si agitano per andare a Nuova York e | a | Boston a sentir delle opere in musica e a vedere dei vecchi |
Mitchell, Margaret -
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Guarda come si agitano per andare a Nuova York e a Boston | a | sentir delle opere in musica e a vedere dei vecchi quadri! |
Mitchell, Margaret -
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a Nuova York e a Boston a sentir delle opere in musica e | a | vedere dei vecchi quadri! E ordinano libri francesi e |
Mitchell, Margaret -
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esclusione degli inglesi... E poi stanno ore ed ore seduti | a | leggere e a sognare Dio sa che cosa, quando potrebbero |
Mitchell, Margaret -
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degli inglesi... E poi stanno ore ed ore seduti a leggere e | a | sognare Dio sa che cosa, quando potrebbero passare il tempo |
Mitchell, Margaret -
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sognare Dio sa che cosa, quando potrebbero passare il tempo | a | cacciare e a giocare a poker come fanno tutti gli uomini |
Mitchell, Margaret -
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che cosa, quando potrebbero passare il tempo a cacciare e | a | giocare a poker come fanno tutti gli uomini normali! - |
Mitchell, Margaret -
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quando potrebbero passare il tempo a cacciare e a giocare | a | poker come fanno tutti gli uomini normali! - Nessuno nella |
Mitchell, Margaret -
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ti ha vinto duecento dollari proprio la settimana scorsa | a | Jonesboor? - I ragazzi Calvert hanno fatto nuovamente dei |
Mitchell, Margaret -
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giocatore: cioè con me, bambina! E non nego che se si mette | a | bere può dar dei punti perfino ai Tarleton. Fa tutte queste |
Mitchell, Margaret -
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e si sentí cadere il cuore in terra. Non poteva replicare | a | queste ultime parole, perché sapeva che Geraldo aveva |
Mitchell, Margaret -
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che faceva tanto bene. Si interessava solo con cortesia | a | tutto ciò che appassionava chiunque altro. Interpretando |
Mitchell, Margaret -
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sposato un'inglese. E quando io non ci sarò più... Stammi | a | sentire, tesoro! Lascerò Tara a te e a Cade... - Non vorrei |
Mitchell, Margaret -
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non ci sarò più... Stammi a sentire, tesoro! Lascerò Tara | a | te e a Cade... - Non vorrei Cade neanche se mi coprissero |
Mitchell, Margaret -
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sarò più... Stammi a sentire, tesoro! Lascerò Tara a te e | a | Cade... - Non vorrei Cade neanche se mi coprissero d'oro! - |
Mitchell, Margaret -
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Arricci il naso! Geraldo aveva cominciato ad abbandonarsi | a | una collera piacevolmente clamorosa, quando qualche cosa |
Mitchell, Margaret -
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sarai piú vecchia, vedrai... Ora rifletti, cerca di pensare | a | Cade o ai gemelli o a uno dei ragazzi di Evan Munroe, e |
Mitchell, Margaret -
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Ora rifletti, cerca di pensare a Cade o ai gemelli o | a | uno dei ragazzi di Evan Munroe, e vedrai come ti metterò |
Mitchell, Margaret -
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dei ragazzi di Evan Munroe, e vedrai come ti metterò bene | a | posto! - Oh, babbo! Geraldo era ormai stufo della |
Mitchell, Margaret -
|
della conversazione e infastidito del problema che veniva | a | gravare sulle sue spalle. Inoltre si sentiva offeso che |
Mitchell, Margaret -
|
i migliori giovanotti della Contea e per di piú, Tara. | A | Geraldo piaceva che i suoi doni fossero accolti con |
Mitchell, Margaret -
|
verità. Geraldo guardò il suo capo chino e si sentí | a | disagio. - Piangi? - chiese; e cercò di sollevarle il mento |
Mitchell, Margaret -
|
la Contea spettegoli e rida di te, perché hai dato il cuore | a | un uomo che non ha mai avuto per te un pensiero che non |
Mitchell, Margaret -
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avuto ancora un po' di tempo, so che lo avrei condotto | a | dirmi... Oh, se non fosse che i Wilkes debbono sempre |
Mitchell, Margaret -
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le prese il braccio e lo passò sotto al suo. - Ora andiamo | a | cena; e tutto questo rimane fra noi. È inutile preoccupare |
Mitchell, Margaret -
|
soffiò il naso nel fazzoletto lacerato; quindi si avviarono | a | braccetto per il viale, col cavallo che li seguiva |
Mitchell, Margaret -
|
prossimità della casa la giovinetta stava per ricominciare | a | parlare, ma vide sua madre nella semioscurità del |
Mitchell, Margaret -
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del porticato. Aveva la cuffia, lo scialle e dietro | a | lei era Mammy col volto annuvolato, tenendo fra le mani la |
Mitchell, Margaret -
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li vide avvicinarsi lungo il viale. Elena apparteneva | a | una generazione che rimaneva cerimoniosa anche dopo |
Mitchell, Margaret -
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ma è moribondo e bisogna battezzarlo. Vado con Mammy | a | vedere che cosa posso fare. La sua voce aveva un tono |
Mitchell, Margaret -
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l'approvazione di suo marito; una semplice formalità ma che | a | Geraldo faceva piacere. - Santo Dio! - proruppe Geraldo - |
Mitchell, Margaret -
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Geraldo - perché quegli straccioni della palude vengono | a | chiamarti proprio a ora di cena e mentre io desidero |
Mitchell, Margaret -
|
quegli straccioni della palude vengono a chiamarti proprio | a | ora di cena e mentre io desidero raccontarti quello che si |
Mitchell, Margaret -
|
che aspettava nel viale laterale. - Prendi il mio posto | a | tavola, cara - disse Elena accarezzando dolcemente il volto |
Mitchell, Margaret -
|
guidare. Mentre si allontanava, con Mammy seduta accanto | a | lui, entrambi erano la perfetta personificazione del |
Mitchell, Margaret -
|
per tante cose - si adirò Geraldo - sarebbero costretti | a | vendermi quei miserabili pochi jugeri di fondo di palude e |
Mitchell, Margaret -
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di una delle sue solite burle: - Vieni, figliuola; andiamo | a | dire a Pork che invece di comprare Dilcey ho venduto lui a |
Mitchell, Margaret -
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delle sue solite burle: - Vieni, figliuola; andiamo a dire | a | Pork che invece di comprare Dilcey ho venduto lui a John |
Mitchell, Margaret -
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a dire a Pork che invece di comprare Dilcey ho venduto lui | a | John Wilkes. Gettò le redini del suo cavallo a un negretto |
Mitchell, Margaret -
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venduto lui a John Wilkes. Gettò le redini del suo cavallo | a | un negretto che era lí accanto e si avviò su per i gradini. |
Mitchell, Margaret -
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quasi dimenticato il crepacuore di Rossella, e pensava solo | a | burlarsi del suo domestico. Rossella salí lentamente gli |
Mitchell, Margaret -
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suo domestico. Rossella salí lentamente gli scalini dietro | a | lui, coi piedi pesanti. Pensava che, dopo tutto, un'unione |
Mitchell, Margaret -
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racconto, Sua Maestà il Re mi aveva cortesemente invitato | a | vestirmi sùbito e ad accompagnarlo a palazzo. Non permise |
D'Ambra, Lucio -
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cortesemente invitato a vestirmi sùbito e ad accompagnarlo | a | palazzo. Non permise neppure, tanta era la sua impazienza, |
D'Ambra, Lucio -
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che chiamassi il mio cameriere ed egli stesso mi aiutò | a | calzare le scarpe, a infilare i pantaloni, a preparare la |
D'Ambra, Lucio -
|
mio cameriere ed egli stesso mi aiutò a calzare le scarpe, | a | infilare i pantaloni, a preparare la camicia e la cravatta, |
D'Ambra, Lucio -
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mi aiutò a calzare le scarpe, a infilare i pantaloni, | a | preparare la camicia e la cravatta, a compiere le |
D'Ambra, Lucio -
|
infilare i pantaloni, a preparare la camicia e la cravatta, | a | compiere le necessarie abluzioni e tutto ciò con l'arte |
D'Ambra, Lucio -
|
ne andavano e che decisamente nel mondo oramai tutto andava | a | rovescio prima d'andare tutto, inevitabilmente, a |
D'Ambra, Lucio -
|
andava a rovescio prima d'andare tutto, inevitabilmente, | a | catafascio. Uscimmo. Nell'automobile regale che ci |
D'Ambra, Lucio -
|
doveva essere messo al corrente della situazione e invitato | a | risolverla. Giunti a palazzo, lavorammo al telefono tutt'e |
D'Ambra, Lucio -
|
corrente della situazione e invitato a risolverla. Giunti | a | palazzo, lavorammo al telefono tutt'e due per un'ora a |
D'Ambra, Lucio -
|
a palazzo, lavorammo al telefono tutt'e due per un'ora | a | telefonare a tutti i ministri o ai loro ministeri o alle |
D'Ambra, Lucio -
|
lavorammo al telefono tutt'e due per un'ora a telefonare | a | tutti i ministri o ai loro ministeri o alle loro case. Il |
D'Ambra, Lucio -
|
ministeri o alle loro case. Il solo don Pedro de Aldana, | a | dire il vero, era ancora, a un'ora dopo mezzanotte, al |
D'Ambra, Lucio -
|
Il solo don Pedro de Aldana, a dire il vero, era ancora, | a | un'ora dopo mezzanotte, al Ministero degli Affari Interni. |
D'Ambra, Lucio -
|
mattino al Ministero giuocando col suo capo di gabinetto | a | un giuoco tranquillo ed onesto, raccomandabilissimo |
D'Ambra, Lucio -
|
agl'insonni: il domino. Tutti i ministri si affrettarono | a | rispondere che all'alba - il che non era poi un grande |
D'Ambra, Lucio -
|
d'inverno pieno e albeggiava alle sette — sarebbero stati | a | palazzo come Sua Maestà desiderava. Uno solo si affrettò a |
D'Ambra, Lucio -
|
a palazzo come Sua Maestà desiderava. Uno solo si affrettò | a | dichiarare che, poichè Sua Maestà aveva bisogno dei suoi |
D'Ambra, Lucio -
|
lo turbava, egli non poteva assolutamente più continuare | a | dormire. Veniva, quindi, immediatamente a mettersi agli |
D'Ambra, Lucio -
|
più continuare a dormire. Veniva, quindi, immediatamente | a | mettersi agli ordini di Sua Maestà: appena il tempo di |
D'Ambra, Lucio -
|
tre ministri socialisti. Mezz'ora dopo, infatti, capitava | a | palazzo e apprendeva da me, con profonda costernazione, che |
D'Ambra, Lucio -
|
con profonda costernazione, che Sua Maestà, dopo aver dato | a | me tutte le istruzioni necessarie, era andato |
D'Ambra, Lucio -
|
tutte le istruzioni necessarie, era andato tranquillamente | a | dormire, poichè, grazie a Dio, sebbene la faccenda fosse |
D'Ambra, Lucio -
|
era andato tranquillamente a dormire, poichè, grazie | a | Dio, sebbene la faccenda fosse seria, tuttavia nè la sua |
D'Ambra, Lucio -
|
da lui eroicamente compiuto, della sua notte di riposo | a | fianco dell'onesta compagna che aveva recentemente sposata |
D'Ambra, Lucio -
|
gli altri due ministri socialisti i primi ad arrivare | a | palazzo reale, verso le sette, quando albeggiava appena, |
D'Ambra, Lucio -
|
Sua Maestà che io non ebbi cuore di farli soffrire più | a | lungo e li misi sùbito al corrente di quanto avveniva, |
D'Ambra, Lucio -
|
e li misi sùbito al corrente di quanto avveniva, pronto | a | ripetere la mia esposizione dei fatti quando don Pedro de |
D'Ambra, Lucio -
|
molte facili avventure, dovute al suo fascino, personale e | a | quello della sua corona regale, ha avuto anche una vera |
D'Ambra, Lucio -
|
duchessa di Frondosa. Iersera Sua Maestà si è recata | a | visitare a casa sua la duchessa, la quale ha fatto talmente |
D'Ambra, Lucio -
|
di Frondosa. Iersera Sua Maestà si è recata a visitare | a | casa sua la duchessa, la quale ha fatto talmente perdere la |
D'Ambra, Lucio -
|
la duchessa, la quale ha fatto talmente perdere la testa | a | Sua Maestà che Sua Maestà, insieme con la testa, ha perduto |
D'Ambra, Lucio -
|
Sua Maestà che Sua Maestà, insieme con la testa, ha perduto | a | un dato punto anche il lume degli occhi e, cedendo ad un |
D'Ambra, Lucio -
|
un istinto brutale che ogni mortale, anche re, ha in fordo | a | se stesso, ha tentato di prendere la duchessa con la |
D'Ambra, Lucio -
|
cui un sovrano può mettersi con un suo gentiluomo di Corte | a | fare a pugni, sia detto con rispetto per le loro idee, come |
D'Ambra, Lucio -
|
sovrano può mettersi con un suo gentiluomo di Corte a fare | a | pugni, sia detto con rispetto per le loro idee, come un |
D'Ambra, Lucio -
|
come risolverla, ha desiderato ch'essa fosse comunicata | a | lor'signori, avvezzi a dirimere col loro senno le più gravi |
D'Ambra, Lucio -
|
desiderato ch'essa fosse comunicata a lor'signori, avvezzi | a | dirimere col loro senno le più gravi e le più ardue |
D'Ambra, Lucio -
|
di Stato. E, non volendo, per un senso di pudore facile | a | comprendersi, essere costretto a raccontare lo spiacevole |
D'Ambra, Lucio -
|
un senso di pudore facile a comprendersi, essere costretto | a | raccontare lo spiacevole incidente di cui la sua guancia |
D'Ambra, Lucio -
|
me di informarli di quanto è avvenuto e d'invitarli | a | deliberare in conseguenza. Da onesto e leale re |
D'Ambra, Lucio -
|
sopravvennero, mi risparmiarono la fatica di ripeterlo; e, | a | frasi rotte, convulse, informarono il loro presidente e i |
D'Ambra, Lucio -
|
costituzionali di quanto era la sera prima avvenuto. | A | dire il vero, i ministri costituzionali mi sembrarono molto |
D'Ambra, Lucio -
|
di vedere che non mi mandavano via e che si preparavano | a | operare innanzi a me il salvataggio della dignità del |
D'Ambra, Lucio -
|
non mi mandavano via e che si preparavano a operare innanzi | a | me il salvataggio della dignità del Sovrano, quando sentii |
D'Ambra, Lucio -
|
bisogna trovare la formula.... E tutt'i ministri si misero | a | pensare. Io mi sentii ad un tratto molto preoccupato, |
D'Ambra, Lucio -
|
poichè è noto che quando un Consiglio di ministri si mette | a | pensare è quasi impossibile che un'idea venga fuori da |
D'Ambra, Lucio -
|
pura, finchè ella non sarà passato da quella poltrona | a | questa. E, cosi dicendo, m'indicava la poltrona da cui egli |
D'Ambra, Lucio -
|
che don Pedro de Aldana, approvato dai colleghi, mi invitò | a | esporre le mie. — Servirà, — aggiunse il presidente del |
D'Ambra, Lucio -
|
anche se quindici come nel regno di Fantasia che non bada | a | spese, fossero cosi numerose da avere bisogno di sgombrar |
D'Ambra, Lucio -
|
tutte le loro idee, o signori, debbano aggirarsi intorno | a | questa delicato problema: come riparare l'offesa fatta da |
D'Ambra, Lucio -
|
problema: come riparare l'offesa fatta da un suddito | a | Sua Maestà. — Perfettamente, — rispose il ministro della |
D'Ambra, Lucio -
|
del suo stile, per cui era universalmente reputato, sino | a | non parlare che per avverbii. — Non c'è neppure da pensare, |
D'Ambra, Lucio -
|
Gli avverbi del dotto e conciso ministro cominciarono | a | darmi maledettamente sui nervi, talchè, raccolte le mie |
D'Ambra, Lucio -
|
impedirgli d'inserirne altri tra le mie parole; mi gettai | a | una velocità fantastica nel mio discorso: — Un re, dunque, |
D'Ambra, Lucio -
|
si può riconoscergliene alcuno per lui. Il re non può fare | a | pugni come — chiedo ancora scusa se, senza volerlo, offendo |
D'Ambra, Lucio -
|
dell'italiano monsignor Della Casa può essere sconosciuto | a | qualsiasi cittadino di Fantasia, dai sei mesi ai cento |
D'Ambra, Lucio -
|
alla frontiera il Sovrano, ma il Sovrano non può mandare | a | godere dei fascini dei climi stranieri neppure un solo |
D'Ambra, Lucio -
|
di una qualsiasi riparazione, noi non possiamo chiedere | a | Sua Maestà d'offrire cristianamente la guancia destra a chi |
D'Ambra, Lucio -
|
a Sua Maestà d'offrire cristianamente la guancia destra | a | chi ieri sera gli offese la sinistra, e quarto iersera è |
D'Ambra, Lucio -
|
palla del mio punto fermo, il ministro filologo mise | a | sua volta i1 punto esclamativo del suo avverbio: — |
D'Ambra, Lucio -
|
idee neppure una. La percentuale era ancora inferiore | a | quello che io avevo pessimisticamente preveduto. Al solito |
D'Ambra, Lucio -
|
l'offensore, non può somministrargli una buona lezione | a | scappellotti e non può farlo deportare. Nel caso speciale, |
D'Ambra, Lucio -
|
di Frondosa. Caso mai, la querela potrebbe darla il duca | a | Sua Maestà, per violazione di domicilio in attesa di |
D'Ambra, Lucio -
|
quindi purtroppo concludere, — riprese don Pedro, abituato | a | passar sopra agli avverbi del suo collega come se nulla |
D'Ambra, Lucio -
|
— concluse quello dell'Istruzione, E, rivolgendosi | a | me, don Pedro domandò: — Lei, marchese, e d'accordo? — |
D'Ambra, Lucio -
|
se permettono, ancora più desolata e desolante della loro. | A | me pare, infatti, che si potrebbe affermare.... — |
D'Ambra, Lucio -
|
volta riuscito. — Affermare che in un popolo civile e retto | a | regime costituzionale; composto di quanti mai milioni di |
D'Ambra, Lucio -
|
funzioni di gentiluomo d'onore e di dama di Corte | a | frequentare quotidianamente Sua Maestà. Nè, d'altra parte, |
D'Ambra, Lucio -
|
Sua Maestà. Nè, d'altra parte, si può pensare d'invitarli | a | rassegnare le loro dimissioni o di dispensarli ex-abrupto |
D'Ambra, Lucio -
|
dovessero saltar su al loro cervello le idee. E fu appunto | a | questo momento della discussione che le idee saltaron fuori |
D'Ambra, Lucio -
|
E voi vi scamiciate in piazza! Finirete con la rivoluzione | a | questo modo! Nella foga della discussione, persino il |
D'Ambra, Lucio -
|
che non appena sentiva discutere, cominciava immediatamente | a | dormire. Almeno aveva le braccia conserte, gli occhi |
D'Ambra, Lucio -
|
aveva istruito minuziosamente il processo. Invitati | a | pensare dai loro due colleghi per cosi dire militari, i |
D'Ambra, Lucio -
|
si raccolsero in meditazione. E quando un ministro si mette | a | pensare e a meditare, non si sa mai quando lo scherzo potrà |
D'Ambra, Lucio -
|
in meditazione. E quando un ministro si mette a pensare e | a | meditare, non si sa mai quando lo scherzo potrà finire: lo |
D'Ambra, Lucio -
|
esausti da quella levataccia cosi di buon'ora, cominciavano | a | russare, quando un gran colpo destò i dormienti e i |
D'Ambra, Lucio -
|
per tutti quelli altri poveri diavoli che si affaticavano | a | cercare, a costo d'una meningite per un eccessivo esercizio |
D'Ambra, Lucio -
|
quelli altri poveri diavoli che si affaticavano a cercare, | a | costo d'una meningite per un eccessivo esercizio cerebrate |
D'Ambra, Lucio -
|
è il duca don Alvaro di Frondosa ministro plenipotenziario | a | disposizione del Ministero? — Per l'appunto. — Ebbene, |
D'Ambra, Lucio -
|
Ma il ministro degli Esteri, che, rinsanguato, cominciava | a | riprendere i suoi colori, rispondeva: — Richiamarlo in |
D'Ambra, Lucio -
|
ministro degli Esteri da diversi anni, che egli fu messo | a | disposizione appunto sotto la mia amministrazione. Il duca |
D'Ambra, Lucio -
|
quanto filologo, ne aveva pochi, ed era perciò costretto | a | ricorrere sovente agli stessi, aggravando anche pia la |
D'Ambra, Lucio -
|
volte il duca di Frondosa ci mise in gravissimi imbarazzi, | a | Lisbona, a Pietroburgo, a Madrid. Anzi, l'ultima volta, la |
D'Ambra, Lucio -
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di Frondosa ci mise in gravissimi imbarazzi, a Lisbona, | a | Pietroburgo, a Madrid. Anzi, l'ultima volta, la sua |
D'Ambra, Lucio -
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ci mise in gravissimi imbarazzi, a Lisbona, a Pietroburgo, | a | Madrid. Anzi, l'ultima volta, la sua coerenza fu |
D'Ambra, Lucio -
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e di tenerlo, vita natural durante, indisponibilmente | a | disposizione del Ministero. Il presidente del Consiglio era |
D'Ambra, Lucio -
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era uomo di poche parole, e, una volta che s'era deciso | a | una cosa, nulla più poteva rimuoverlo. Talchè alla bella |
D'Ambra, Lucio -
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ingenuo, e però eminentemente antipolitico, non riparare | a | un danno certo per paura d'un danno ipotetico. Ora conviene |
D'Ambra, Lucio -
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del presidente del Consiglio; desiderosi oramai d'andare | a | far colazione e stanchi d'una discussione che li aveva |
D'Ambra, Lucio -
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tutti i grattacapi futuri. — E se lo mandassimo invece | a | Londra? O a Vienna? O a Parigi? O a Pietroburgo? O a |
D'Ambra, Lucio -
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grattacapi futuri. — E se lo mandassimo invece a Londra? O | a | Vienna? O a Parigi? O a Pietroburgo? O a Washington? |
D'Ambra, Lucio -
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futuri. — E se lo mandassimo invece a Londra? O a Vienna? O | a | Parigi? O a Pietroburgo? O a Washington? Riprese la parola |
D'Ambra, Lucio -
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se lo mandassimo invece a Londra? O a Vienna? O a Parigi? O | a | Pietroburgo? O a Washington? Riprese la parola il ministro |
D'Ambra, Lucio -
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invece a Londra? O a Vienna? O a Parigi? O a Pietroburgo? O | a | Washington? Riprese la parola il ministro degli Esteri. Per |
D'Ambra, Lucio -
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antico ministro degli Esteri cui era stata promessa. Parigi | a | vita, un altro era graditissimo al sovrano della nazione |
D'Ambra, Lucio -
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accreditato, un terzo aveva sposato una signora imparentata | a | Corte nell'impero presso il quale rappresentava il regno di |
D'Ambra, Lucio -
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dove il vecchio ambasciatore aveva chiesto il collocamento | a | riposo. A posti minori non c'era da pensare: il duca di |
D'Ambra, Lucio -
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ambasciatore aveva chiesto il collocamento a riposo. | A | posti minori non c'era da pensare: il duca di Frondosa era |
D'Ambra, Lucio -
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più delicata, più gelosa, più pericolosa toccava | a | quel rompicollo d'uomo di carattere ch'era il duca di |
D'Ambra, Lucio -
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e di mandare alla guerra sul serio, in redingote e cappello | a | staio, proprio l'agente di cambio che aveva paura anche |
D'Ambra, Lucio -
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bollente antimilitarista che aveva una crisi di nervi solo | a | sentir sparare inaspettatamente una castagnola. Ma la |
D'Ambra, Lucio -
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le più terribili vicissitudini. E, consegnando il decreto | a | don Pedro de Aldana, raccomandò ancora con un fil di voce: |
D'Ambra, Lucio -
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Pedro de Aldana s'era levato, aveva suonato un campanello e | a | un giovane ufficiale di servizio aveva chiesto di pregare |
D'Ambra, Lucio -
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abbia cucito per un giovane re. Strinse la mano | a | don Pedro, sorrise e inchinò il capo a tutti gli altri, |
D'Ambra, Lucio -
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re. Strinse la mano a don Pedro, sorrise e inchinò il capo | a | tutti gli altri, salutò me con un leggero cenno di mano e |
D'Ambra, Lucio -
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dal cielo limpidamente sereno, prese la penna e incominciò | a | firmare con la sua grossa scrittura diritta il pacco di |
D'Ambra, Lucio -
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decreti che don Pedro aveva rispettosamente posto d'innanzi | a | lui. Quando, dopo altri venti decreti, gli capitò davanti |
D'Ambra, Lucio -
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sorriso che poteva sfuggire agli altri ma che non sfuggiva | a | me. Il Re si levò sùbito dopo, mentre i ministri lo |
D'Ambra, Lucio -
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— non mi sono opposto alla nomina di don Alvaro di Frondosa | a | Zarzuelopoli perchè conosco il vostro senno e sono sicuro |
D'Ambra, Lucio -
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il vostro senno e sono sicuro che voi avrete già pensato | a | chiedere al Congresso i crediti per le nuove spese |
D'Ambra, Lucio -
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i ministri raccoglievano le loro carte e i loro cappelli | a | staio, Sua Maestà mi chiamava e mi manifestava con due |
D'Ambra, Lucio -
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del Nord, e la guerra ebbe termine. Ma la notizia giunse | a | Tara solo due settimane dopo. Vi era troppo da fare, a |
Mitchell, Margaret -
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a Tara solo due settimane dopo. Vi era troppo da fare, | a | Tara, per andare in giro a raccogliere chiacchiere; e |
Mitchell, Margaret -
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dopo. Vi era troppo da fare, a Tara, per andare in giro | a | raccogliere chiacchiere; e poiché i vicini erano |
Mitchell, Margaret -
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sementi, pollame, prosciutto, carne secca e farina. | A | poco a poco raccontò la storia delle sue piccole fughe: i |
Mitchell, Margaret -
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sementi, pollame, prosciutto, carne secca e farina. A poco | a | poco raccontò la storia delle sue piccole fughe: i sentieri |
Mitchell, Margaret -
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vecchie tracce, le scorciatoie che aveva preso per tornare | a | Tara. Era stato via cinque settimane: settimane angosciose |
Mitchell, Margaret -
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lungo la via tanti pollai incustoditi e tante dispense | a | portata di mano. Ora che avevano da mangiare, tutti quanti |
Mitchell, Margaret -
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portata di mano. Ora che avevano da mangiare, tutti quanti | a | Tara cercavano di rendere alla vita una certa normalità. Vi |
Mitchell, Margaret -
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i campi. Dall'orto bisognò strappare la gramigna; e | a | poco a poco si cominciò anche a ricostruire le miglia e |
Mitchell, Margaret -
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i campi. Dall'orto bisognò strappare la gramigna; e a poco | a | poco si cominciò anche a ricostruire le miglia e miglia di |
Mitchell, Margaret -
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strappare la gramigna; e a poco a poco si cominciò anche | a | ricostruire le miglia e miglia di palizzate che gli yankees |
Mitchell, Margaret -
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che tornassero gli yankees o gli uomini di Franco Kennedy | a | catturarla. Perfino il piccolo Wade aveva le sue |
Mitchell, Margaret -
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aveva le sue incombenze. La mattina usciva col suo cestino | a | raccogliere rametti e schegge di legno per accendere il |
Mitchell, Margaret -
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Fontaine - i primi uomini della Contea che tornarono | a | casa - che portarono la notizia della resa: Alex, che aveva |
Mitchell, Margaret -
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le scarpe, camminava; e Toni, scalzo, cavalcava un muletto | a | dorso nudo. Erano piú bruni che mai, dopo quattro anni di |
Mitchell, Margaret -
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stranieri. In cammino per Mimosa, e ansiosi di giungere | a | casa, si fermarono un attimo per abbracciare le ragazze e |
Mitchell, Margaret -
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verso la sorellina di Sally. - Sta bene. È dalla zia, | a | Fayetteville. La loro casa a Lovejoy è stata incendiata; e |
Mitchell, Margaret -
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- Sta bene. È dalla zia, a Fayetteville. La loro casa | a | Lovejoy è stata incendiata; e il resto della famiglia sta a |
Mitchell, Margaret -
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a Lovejoy è stata incendiata; e il resto della famiglia sta | a | Macon. - Ma non capite - fece Toni, divertendosi delle |
Mitchell, Margaret -
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Scusate, miss Rossella; ma come può un uomo chiedere | a | una ragazza di sposarlo quando non ha piú la croce di un |
Mitchell, Margaret -
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di Tara accumulata dietro di sé, e coi genitori pronti | a | soddisfare ogni suo capriccio. La giovinetta di quattro |
Mitchell, Margaret -
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che contava il denaro e costringeva le sue manine | a | molti lavori faticosi, una donna a cui dal naufragio non |
Mitchell, Margaret -
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le sue manine a molti lavori faticosi, una donna | a | cui dal naufragio non era rimasto nulla, se non la terra |
Mitchell, Margaret -
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«Pianteremo molto piú cotone. Domani manderò Pork | a | Macon a prendere altra semente. Il cotone arriverà alle |
Mitchell, Margaret -
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«Pianteremo molto piú cotone. Domani manderò Pork a Macon | a | prendere altra semente. Il cotone arriverà alle stelle, |
Mitchell, Margaret -
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contante rimaneva in cassa. «La guerra è finita!» pensò; e | a | un tratto lasciò cadere la penna, sentendo un'ondata di |
Mitchell, Margaret -
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Era finita; e Ashley... Se Ashley era vivo, ora tornerebbe | a | casa. Chi sa se Melania aveva pensato a questo, nel suo |
Mitchell, Margaret -
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ora tornerebbe a casa. Chi sa se Melania aveva pensato | a | questo, nel suo dolore per la Causa perduta! Ma i giorni e |
Mitchell, Margaret -
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le spalle. La vergogna e il terrore la spingevano | a | tornare a casa in gran fretta; nel suo spirito Baldo, con |
Mitchell, Margaret -
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le spalle. La vergogna e il terrore la spingevano a tornare | a | casa in gran fretta; nel suo spirito Baldo, con la sua |
Mitchell, Margaret -
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nel crepuscolo d'aprile. Tutta la servitú si era recata | a | un funerale e i bambini erano andati a giocare a casa di |
Mitchell, Margaret -
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si era recata a un funerale e i bambini erano andati | a | giocare a casa di Melania. Melania... Melania! Rossella |
Mitchell, Margaret -
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era recata a un funerale e i bambini erano andati a giocare | a | casa di Melania. Melania... Melania! Rossella rabbrividí al |
Mitchell, Margaret -
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macchiava il nome di Ashley, anche se dava un dolore | a | Melania; troppo felice se poteva far del male a Rossella! E |
Mitchell, Margaret -
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un dolore a Melania; troppo felice se poteva far del male | a | Rossella! E la signora Elsing parlerebbe essa pure, anche |
Mitchell, Margaret -
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anche se in realtà non aveva visto nulla, perché era dietro | a | Lydia e a Baldo. Ma parlerebbe ugualmente. All'ora di cena, |
Mitchell, Margaret -
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realtà non aveva visto nulla, perché era dietro a Lydia e | a | Baldo. Ma parlerebbe ugualmente. All'ora di cena, tutta la |
Mitchell, Margaret -
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di stasera, le donne si riunirebbero negli angoli | a | sussurrare con malizioso piacere. Rossella Butler |
Mitchell, Margaret -
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con ira: «Se fossimo stati sorpresi quando venne in licenza | a | Natale e io lo baciai per salutarlo... o nel frutteto di |
Mitchell, Margaret -
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amica per prendere le sue difese; non una voce si leverebbe | a | dire: «Non credo che abbia fatto qualche cosa di male». |
Mitchell, Margaret -
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ben felici di potersi vendicare. Tutti sarebbero disposti | a | credere il peggio sul conto suo; avrebbero solo il |
Mitchell, Margaret -
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questo caso avrebbero ragione. Era stata lei che era andata | a | gettarsi fra le sue braccia. Oh, poteva sopportare gli |
Mitchell, Margaret -
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e mi odierà perché l'ho trascinato in questo impiccio.» | A | un tratto le sue lagrime cessarono perché un terrore |
Mitchell, Margaret -
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quel vecchio cinico proverbio? «Il marito è sempre l'ultimo | a | sapere.» Forse nessuno andrebbe a dirglielo. Bisognava |
Mitchell, Margaret -
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marito è sempre l'ultimo a sapere.» Forse nessuno andrebbe | a | dirglielo. Bisognava avere un bel coraggio per andare a |
Mitchell, Margaret -
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a dirglielo. Bisognava avere un bel coraggio per andare | a | narrare una cosa simile a Rhett, dato che Rhett aveva la |
Mitchell, Margaret -
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avere un bel coraggio per andare a narrare una cosa simile | a | Rhett, dato che Rhett aveva la reputazione di ammazzare |
Mitchell, Margaret -
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tutto ciò che potrebbe fare Ashley per dissuaderlo. | A | meno che Ashley non lo uccidesse, Baldo parlerebbe con |
Mitchell, Margaret -
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che mulinava vorticosamente. Se almeno potesse chiudersi | a | chiave e rimanere per sempre in quella stanza tranquilla |
Mitchell, Margaret -
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senza vedere mai piú nessuno, forse Rhett non verrebbe | a | saper nulla stasera. Lei direbbe di avere mal di capo e di |
Mitchell, Margaret -
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O forse era la sua coscienza colpevole? Mammy venne | a | bussare all'uscio, ma Rossella la mandò via dicendole che |
Mitchell, Margaret -
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profondo respiro. Evidentemente non sapeva nulla e, grazie | a | Dio, continuava a rispettare la sua gelida preghiera di non |
Mitchell, Margaret -
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Evidentemente non sapeva nulla e, grazie a Dio, continuava | a | rispettare la sua gelida preghiera di non mettere piede |
Mitchell, Margaret -
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muoveva nella sua camera e rivolgeva ogni tanto la parola | a | Pork. Non ebbe il coraggio di chiamare. Rimase sul letto, |
Mitchell, Margaret -
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e pusillanime. Egli dunque sapeva! Rossella riprese | a | tremare, incapace di aprir bocca. Lo udí frugare nel buio, |
Mitchell, Margaret -
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Ora non c'è tempo di discutere. Alzati. Ella si sollevò | a | sedere, stringendosi attorno le coperte, scrutandolo in |
Mitchell, Margaret -
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Come spiegare...?») - Avranno raccontato le loro invenzioni | a | tutti quanti. Non posso venire. - Verrai; dovessi |
Mitchell, Margaret -
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- Verrai; dovessi trascinarti per il collo e spingerti | a | calci per tutta la strada. Vi era una luce fredda nei suoi |
Mitchell, Margaret -
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yankee e sull'arrivo dell'esercito di Sherman. Oltre | a | tutto, sei anche vile. Se non per te, devi venire stasera |
Mitchell, Margaret -
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Ella si tolse in fretta lo scialle e rimase rigida dinanzi | a | lui. Forse, se egli la guardasse e la vedesse cosí bella, |
Mitchell, Margaret -
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questo - disse gettando l'abito sul letto e avvicinandosi | a | lei. - Stasera niente colori smorti: grigio tortora o viola |
Mitchell, Margaret -
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fazzoletto appallottolato. «Non posso. Non voglio. Salterò | a | terra e fuggirò, ritornerò a Tara. Perché Rhett mi ha |
Mitchell, Margaret -
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posso. Non voglio. Salterò a terra e fuggirò, ritornerò | a | Tara. Perché Rhett mi ha costretta a venir qui? Che farà la |
Mitchell, Margaret -
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e fuggirò, ritornerò a Tara. Perché Rhett mi ha costretta | a | venir qui? Che farà la gente? Che farà Melania? Non posso |
Mitchell, Margaret -
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farà la gente? Che farà Melania? Non posso apparire dinanzi | a | lei. Voglio fuggire!» Come se le avesse letto nel pensiero, |
Mitchell, Margaret -
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il tuo coraggio tanto vantato? - Ti prego, Rhett, torniamo | a | casa e ti spiegherò. - Hai un'eternità per spiegarti e |
Mitchell, Margaret -
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Scendi. Percorse il viale d'accesso: il braccio | a | cui si appoggiava, rigido come il granito, le comunicava un |
Mitchell, Margaret -
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Erano giunti sotto al porticato e Rhett si inchinava | a | destra e a sinistra col cappello in mano. La sua voce era |
Mitchell, Margaret -
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giunti sotto al porticato e Rhett si inchinava a destra e | a | sinistra col cappello in mano. La sua voce era fredda e |
Mitchell, Margaret -
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un rumore come il muggito del mare che andò diminuendo fino | a | spegnersi completamente. Qualcuno eviterebbe di salutarla? |
Mitchell, Margaret -
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pure! Alzò il mento e sorrise. Prima che si fosse voltata | a | parlare con coloro che erano piú vicini, qualcuno si fece |
Mitchell, Margaret -
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di tutti. Le sue piccole spalle erano spinte indietro; | a | fronte alta ella si avvicinò a Rossella, come se questa |
Mitchell, Margaret -
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erano spinte indietro; a fronte alta ella si avvicinò | a | Rossella, come se questa fosse stata l'invitata piú |
Mitchell, Margaret -
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larga e bassa dinanzi al caminetto acceso, e tutta intenta | a | rimetter con le molle su gli alari d'acciaio traforato |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e gli porse la fronte al saluto abituale. L'uomo la baciò | a | fior di labbra, e uscì. Allora, Leda, posate le molle, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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abbandonò il fuoco, i cui bagliori interrotti, ineguali, | a | quando a quando la illuminavano tutta improvvisamente, per |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il fuoco, i cui bagliori interrotti, ineguali, a quando | a | quando la illuminavano tutta improvvisamente, per lasciarla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lasciavan come una vaporosità da fantasmagoria. S'era méssa | a | passeggiare su e giù per il salotto, con le braccia |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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incrociate. — Finalmente! — esclamò sottovoce, parlando | a | sè stessa, quando ebbe inteso il tonfo cupo del portone del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dietro il barone. E dato intorno uno sguardo, naturale | a | chi vuol assicurarsi che nessuno lo spia, si sbottonò un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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La giovane donna ruppe il sigillo, e si pose avidamente | a | leggere. Quel foglio, listato di rigoline rosse per guidare |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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foglio, listato di rigoline rosse per guidare la mano non | a | bastanza esperta a scrivere in linea retta, portava poche |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rigoline rosse per guidare la mano non a bastanza esperta | a | scrivere in linea retta, portava poche frasi, tutte |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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delle trenta lire. Io con tuo padre ti mandiamo tanto | a | ringraziare. Ma ci rincresce se tu avessi a restare senza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mandiamo tanto a ringraziare. Ma ci rincresce se tu avessi | a | restare senza soldi per farti il necessario in queste |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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soldi per farti il necessario in queste feste, per mandare | a | noi tutto quel che guadagni con fatiche e sudori, che si sa |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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occhiata l'intera lettera, mentre nervosamente continuava | a | inghiottire, a inghiottire, come chi ha qualcosa che gli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lettera, mentre nervosamente continuava a inghiottire, | a | inghiottire, come chi ha qualcosa che gli serra la gola, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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innanzi, per aver più luce dalla fiamma, tornò da capo | a | leggere: adagio questa volta, quasi avesse voluto a quel |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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da capo a leggere: adagio questa volta, quasi avesse voluto | a | quel modo allungare il rozzo scritto. Erano parecchie ore |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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non li dovea veder alcuno all'infuori di lei. Se li andava | a | ritirare ella sola alla posta, guardandosi dietro, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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della presenza di chiunque. Per la terza volta si rifece | a | scorrere la lettera del Natale: e ancora gli occhi le s' |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il soldato in Africa e il padre urlava peggio d'un cane | a | catena, inchiodato sul letto dai dolori nelle ossa, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sul letto dai dolori nelle ossa, partitasi per cercar | a | Roma un servizio che procurasse il pane a lei e qualche |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per cercar a Roma un servizio che procurasse il pane | a | lei e qualche picciolo d'aiuto alla famiglia, aveva finito |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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alla governante delle sue creature ch'egli era determinato | a | sposare una sorella della moglie defunta: donna non più |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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moglie defunta: donna non più giovane e nèanche bella, ma | a | cui le bambine volevano un bene dell'anima, perchè passando |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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madre. Fu poco dopo aver detto addio, non senza lacrime, | a | codesta sua famiglia d'accatto, d'onde era licenziata, che |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'accatto, d'onde era licenziata, che la ragazza si gettò | a | capo fitto nella vita di avventure. E un altro paio d'anni |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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circa un anno un signore assai ricco e serio si era messo | a | proteggere Leda. Le aveva preso in affitto un villino al |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la sua parentela aristocratica e numerosa, il barone veniva | a | visitarla, a tenerle compagnia nelle ore della colazione e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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aristocratica e numerosa, il barone veniva a visitarla, | a | tenerle compagnia nelle ore della colazione e del pranzo. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di tutti, intenditori o no, si posavano ammirando; andava | a | qualunque teatro in seconda fila; le sue acconciature si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Tanto felice da invidiare le poverette che, la domenica, | a | passeggio fuori d'una porta, accompagnano il marito mezzo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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bambinello sorridente. «... Ci rincresce se tu avessi | a | restare senza soldi per farti il necessario in queste |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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maggiore, terminato il servizio militare, era tornato | a | casa, a lavorare nel campo con più robustezza di braccia, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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terminato il servizio militare, era tornato a casa, | a | lavorare nel campo con più robustezza di braccia, con più |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con le pupille dilatate, fisse sui tizzi che s'erano | a | grado a grado tutti infocati ma non lingueggiavan più in |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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le pupille dilatate, fisse sui tizzi che s'erano a grado | a | grado tutti infocati ma non lingueggiavan più in fiamme, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e si era raggomitolata nella poltrona. Pensava: forse | a | casa sua, forse a tutt'altro. D'improvviso, nella via, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nella poltrona. Pensava: forse a casa sua, forse | a | tutt'altro. D'improvviso, nella via, sotto il terrazzo, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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zampogne che certi montanari, per antico uso, scendono | a | sonar in città durante la novena del Natale, lusingati dal |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e ricordò. Ricordò un camino che non era quello davanti | a | cui ora trovavasi; un camino grande, di vecchia pietra, con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la corona in mano, attenta però al paiuolo dove avea messo | a | bollire le castagne, in aspettativa che la campana |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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su su in vetta, dove la tramontana soffia tanto forte che | a | momenti, in quelle notti, mozza il respiro. Intorno, un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ogni cosa: campi, alberi, forre, elevazioni di terreno, | a | perdita d' occhio, per modo che chi non era pratico dei |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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neve. E le zampogne, ora di lontano, ora come avvicinate, | a | seconda del vento, accompagnavano fide, co' loro ritornelli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tenebre, del freddo, di tutto. Il cammino era lungo; ma | a | loro non sembrava tale: conoscevano tutti gli alberi, tutte |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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parrocchia, ch'era sparso in casolari nascosti ne' campi, | a | mezza costa dei monti, tra i boschi, dovunque giungeva il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dovunque giungeva il rintocco pio della campana squillante | a | festa. Appena sonava il cenno, la chiesa riempivasi; e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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prima parevano mascherati. Un tepor dolce si spandeva di lì | a | poco tra le pareti bianche di calce della chiesetta: certe |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di neve, tanto eran candide ai lumi delle candele accese | a | gruppi. Accanto all'altar maggiore stava la nicchia del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Il priore, bravo vecchio che Giovannina avea sempre veduto | a | quel posto, recitava di sèguito le sue tre messe di rito, e |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in chiesa, ricevevan quella benedizione in ginocchio, | a | capo chino; e una grande serenità entrava in quei cuori |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per la scesa, sfangando nella neve, per rientrar presto | a | casa! Uno si sentiva più leggiero, quasi rinato anche lui. |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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gorgoglìo del paiuolo. E la povera famiglia, prima d'andare | a | letto, mangiava le castagne bollenti, beveva qualche buon |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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per esempio, alla Giulietta saranno volati come giorni, | a | lei, invece, sembravano secoli!... In tanto, era proprio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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persone indifferenti, che non soltanto ella non amava, ma | a | cui nè anche voleva un po' bene?... Con dolcezza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ma in lontananza, come se andasse affievolendosi, e finisse | a | dileguare fondendosi in nulla entro i rumori innumerevoli |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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sempre rosea, certo sempre tanto buona! Voleva starsene | a | casa, magari per poche ore, per un'ora sola! Poi... sarebbe |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
- Chiamatemi l'Adele! — ordinò la giovane donna. Di lì | a | poco si presentò la cameriera. In tanto, Leda aveva scritto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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parto per qualche giorno... - La signora non fa il Natale | a | Roma? — chiese ancora la cameriera. Leda, senza badare, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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corse nella sua camera da letto, e aperto un baule chiuso | a | chiave, che figurava un cofano da corredo del quattrocento, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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lo aveva guardato. Erano i panni co' quali ella era venuta | a | Roma: poveri panni rimasti quasi nuovi, ma sgualciti per il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
L'oggetto che primo le venne in mano fu il fazzoletto | a | rosoni sur un fondo giallo che, da fanciulla, ella soleva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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poi scoppiò in una risata. Ora che non era più avezza | a | vedersi a quel modo, le sembrava. d'esser buffa. Aveva |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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scoppiò in una risata. Ora che non era più avezza a vedersi | a | quel modo, le sembrava. d'esser buffa. Aveva spiegata la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
poi era quasi intatto: rossigno e bianco, di cotonina | a | quadrelli. Dio, come aveva freddo! Così leggiera codesta |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fermò in piedi, con le braccia penzoloni e la faccia avanti | a | osservarsi dinanzi allo specchio, che la rifletteva tutta; |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rifletteva tutta; sembrava cercar di riconoscere sè stessa. | A | un tratto mise un grido soffocato, rauco, quasi bestiale, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
ed altri ordinari compagni di via. Aveva il biglietto fino | a | Castelnuovo. Di lì al Borgo la portava la diligenza del |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
|
o una bestia da cavalcare: un mezzo qualunque per andare | a | casa. Tutte quelle ore di viaggio l'avevano affranta. Era |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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la femmina. - Dove andate? — le domandò. - Al Borgo, anzi, | a | Montaguzzo. O non mi riconoscete?... Giovannina... Il |
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Giovannina... Il procaccia si lasciò sfuggire una bestemmia | a | mo' d'interiezione. Poi continuò: - Ah, perdio, perdio! Ma |
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le andava rivolgendo diverse domande: - Si sta bene, eh, | a | Roma? Ella fece con la testa un cenno che il bravo uomo |
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convinto — e mi figuro che non siete tornata per restare | a | Montaguzzo. - Non, so... — rispose lei. L' uomo badava a |
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a Montaguzzo. - Non, so... — rispose lei. L' uomo badava | a | guardarla. - Ma, proprio, a Roma vi siete fatta un'altra! |
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— rispose lei. L' uomo badava a guardarla. - Ma, proprio, | a | Roma vi siete fatta un'altra! Più bianca, che so? meglio di |
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inarcò le ciglia e tacque; rispondendo poi soltanto | a | monosillabi a tutte le chiacchiere di costui. Scesa dalla |
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le ciglia e tacque; rispondendo poi soltanto a monosillabi | a | tutte le chiacchiere di costui. Scesa dalla diligenza, si |
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le chiacchiere di costui. Scesa dalla diligenza, si mise | a | cercare per tutto il Borgo un veicolo qualsiasi che la |
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dai suoi. Nulla. La vigilia del Natale ciascuno se ne stava | a | casa propria e non se ne volea muovere per nessuna ragione. |
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poi la bestia al Borgo? Allora, ella si determinò | a | far la strada a piedi, senz'altra compagnia che il |
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bestia al Borgo? Allora, ella si determinò a far la strada | a | piedi, senz'altra compagnia che il desiderio di arrivar |
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il desiderio di arrivar presto. E si mise coraggiosamente | a | salire verso Montaguzzo. La campagna, anche con l'andar |
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una casa che nulla cambia, però, all'insieme del paesaggio. | A | Leda pareva d'essere scesa al Borgo, come era solita fare |
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d'essere scesa al Borgo, come era solita fare da fanciulla, | a | comprarvi qualcosa che non si trovava nel suo casolare. Lo |
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che fece notte. Quando si vide intorno il buio, cominciò | a | correre; tale quale nella sua infanzia, quando avea fatto |
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avea fatto tardi e temeva d' essere sgridata dal babbo. | A | momenti le mancava il fiato: le gambe non la reggevano più: |
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sui cardini, che metteva nella viottola, in linea retta, | a | pochi passi della sua casa, la ragazza era sfinita di |
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qualche estraneo, le si precipitò incontro, abbaiando | a | squarciagola. Ella non poteva vederlo. — Fido! Fido! |
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Ella non poteva vederlo. — Fido! Fido! cominciò | a | chiamare con accento amico. Non era Fido; ma un compagno di |
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ebbe riconosciuta l'antica padrona, mutò tono e prese | a | fare un baccano infernale per manifestare la sua |
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vecchie potevano stringere. - Tu, Nina mia, tu? — badava | a | ripeterle. Leda le aveva chinato il viso su la spalla, e |
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alla sottana, ma al braccio; la madre, più curva, seguitava | a | pregare ad alta voce Gesù Bambino; gli uomini parlavano |
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ginocchio, stette per quanto durarono le tre messe di rito. | A | momenti pregava; la più parte del tempo fantasticò. E le |
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al caldo, mentre il vento stracco e afoso incanalavasi | a | sbuffi cocenti nel vasto androne del Monte di Pietà, in cui |
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rosso come un vecchio fazzoletto che il bucato abbia stinto | a | chiose, col naso violaceo per le frequenti libazioni, |
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di vino, s'agitavan su certi corpi scheletriti, coperti | a | pena d'uno strato di pelle che ha perso ogni morbidezza, o |
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vite luride e scolorite. Le sensale, o non badavano affatto | a | quelle plebee, sapendo che le più volte, per risparmiar |
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loro servizi, o le guardavan di sfuggita, interrogandole | a | fior di labbra; ma non appena spuntava oltre il cancello |
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portando un lungo involto nelle mani, che si riconosceva | a | prima vista per un astuccio d'argenteria; forse depositato |
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del proprietario, forse per urgenza improvvisa di danaro | a | causa d'un banco di zecchinetto fatalmente avverso. |
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in un giornale; passavan operai con la giacca buttata | a | traverso su la camicia a quadrelli, un tempo turchiniccia; |
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operai con la giacca buttata a traverso su la camicia | a | quadrelli, un tempo turchiniccia; e giovani popolane |
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si mutassero in una «scampagnata» domenicale col «ragazzo.» | A | quando a quando, di rado, si vedeva una signora col viso |
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in una «scampagnata» domenicale col «ragazzo.» A quando | a | quando, di rado, si vedeva una signora col viso coperto di |
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volgendo, però, il capo di qua e di là, come qualcuno | a | fatto nuovo del sito. Da una carrozzella, fermatasi di |
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dalla tesa ampia, guarnito di una ghirlanda di fiori. | A | un suo cenno, una sensala le corse incontro e n'ebbe in |
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grosso involto dal quale usciva fuori un lembo di sottana | a | falpalà di seta color di rosa, ornato con trine d'un bianco |
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l'altra rimontò di slancio nella carrozzella dove si stese | a | mezzo, per attendere. E salvo poche eccezioni d'individui |
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nella stanza d'ingresso e su per le scale, andavano | a | sedersi in fila su le lunghe panche di legno scuro |
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in fila su le lunghe panche di legno scuro destinate | a | chi aspetta il suo turno per accostarsi allo sportello |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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accostarsi allo sportello donde scaturiscono i soldi presi | a | usura. Quasi in fondo a una di queste dure panche dalla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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donde scaturiscono i soldi presi a usura. Quasi in fondo | a | una di queste dure panche dalla spalliera diritta, stava |
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sciatta, ma vestita di cenci rattoppati di cotonetta nera | a | pallini bianchi: il lutto delle vedove povere. Mostrava più |
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ascoltando macchinalmente gridare dei nomi ignoti in mezzo | a | quella folla tumultuosa e umile. Non era bella, se bene non |
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Quando il piccino, su'l punto di piangere, cominciava | a | stropicciarsi le palpebre inarcando la boccuccia |
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non ostante i tre anni di lui, come se avesse avuti | a | pena pochi mesi, e mettendo qualche sospiro represso, che |
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dalla metà in là come l'eco d'un singhiozzo, seguitava | a | stringere il bimbo al proprio seno, la cui curva nè pure |
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sotto le pieghe della cotonetta nera. Su 'l sedile, accosto | a | sè, teneva un fagottino che ogni poco tornava a palpare con |
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accosto a sè, teneva un fagottino che ogni poco tornava | a | palpare con le dita scarne, quasi avesse temuto che mentre |
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la donna in lutto. E l'altra, seccata, riprincipiò | a | sbuffare. Qualche uomo, che passeggiava su e giù, con le |
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elettrici domande e confidenze; il bambino si lamentava | a | intervalli, fioco. Quando venne il suo turno, la vedova si |
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la vedova si alzò di scatto, e afferrato l'involto fu | a | deporlo a un finestrino dove facevan ressa drappelli luridi |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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si alzò di scatto, e afferrato l'involto fu a deporlo | a | un finestrino dove facevan ressa drappelli luridi e |
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superiorità. - Son due camiciucce.... — fece ella | a | mezza voce, quasi volendo scusar la pochezza del pegno — ma |
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la pochezza del pegno — ma sono ancora buone....- - Buone | a | che? — chiese in tono fra rude e canzonatorio l'uomo; ed |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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risoluzione, si levò l'anello, il quale stentava assai | a | uscire dal suo solco, e glielo porse dicendo: — Prenda |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di nuovo al finestrino e le consegnò una polizza insieme | a | quattro lire.... — Fa-a-mee! — ripeteva la creatura. Ma già |
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quasi rispondendo piuttosto a' suoi stessi pensieri che | a | quelli della sua amica, mormorò: - Eh sì! qualcuno che ci |
Il romanzo della bambola -
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molto, codesta Angelica? - domandò la Giulia, non riuscendo | a | dissimulare una certa amarezza. - Bella, non dico: intanto |
Il romanzo della bambola -
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non va bene. Aveva i capelli neri e crespi, come una mora: | a | me i capelli biondi piaccion di più; che so? c'è più |
Il romanzo della bambola -
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di più; che so? c'è più grazia. E poi anche andava sempre | a | cavallo, tanto da far sospettare o che fosse zoppa o che |
Il romanzo della bambola -
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i bellimbusti profumati e azzimati; un soldataccio come me, | a | chi può egli piacere? - Oh questo poi, no! - rispose la |
Il romanzo della bambola -
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paura... - Con questa grinta! - interruppe Orlando. - ... | a | quella di que' frustini che non sanno far altro che ronzare |
Il romanzo della bambola -
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nè coraggio, nè nulla. I soldati, almeno, son sempre pronti | a | difendere il re, la bandiera e la patria, anche a costo del |
Il romanzo della bambola -
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pronti a difendere il re, la bandiera e la patria, anche | a | costo del loro sangue; proteggono i deboli contro gli |
Il romanzo della bambola -
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quell'allusione al cattivo ragazzo che l'aveva sfregiata | a | quel modo, si sentiva venir di nuovo i singhiozzi alla |
Il romanzo della bambola -
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ingiuriarti, l'avrebbe da fare con me! Ho saputo mettere | a | segno ben altri musi, io! E poi, già, è inutile; anche se |
Il romanzo della bambola -
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aveva un'espressione decisa. Disse poche parole sottovoce | a | Dilcey, che annuí silenziosamente, come se nei loro antichi |
Mitchell, Margaret -
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passando dinanzi alla sala da pranzo dove Ashley sedeva | a | capotavola, col piccolo Beau accanto e i due bimbi di |
Mitchell, Margaret -
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e Mamma aveva pianto molto; poi zia Melly li aveva condotti | a | casa sua a giuocare con Beau e a mangiare quanti biscotti |
Mitchell, Margaret -
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pianto molto; poi zia Melly li aveva condotti a casa sua | a | giuocare con Beau e a mangiare quanti biscotti volevano. |
Mitchell, Margaret -
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Melly li aveva condotti a casa sua a giuocare con Beau e | a | mangiare quanti biscotti volevano. Melania precedette Mammy |
Mitchell, Margaret -
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Melly, noi essere molto preoccupati ed io essere venuta | a | chiedere tuo aiuto. Tutto andare molto male, tesoro, molto |
Mitchell, Margaret -
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Era in camera sua e il capitano Butler era uscito. | A | un tratto le lagrime inondarono il viso nero di Mammy. |
Mitchell, Margaret -
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miss Melly. Io avere fatto del mio meglio, ma non servire | a | nulla. - Miss Rossella... Mammy si irrigidí. - Miss Melly, |
Mitchell, Margaret -
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bambina dovere affrontare gualche cosa, il buon Dio dare | a | lei la forza occorrente. Questo dolore avere spezzato suo |
Mitchell, Margaret -
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col dorso della mano. - Io dire che miss Rossella riuscire | a | sopportare perché Signore averle sempre dato forza; ma |
Mitchell, Margaret -
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io essere venuta da te. - Miss Melly, tu dover venire | a | casa con me stasera. - La voce di Mammy era ansiosa. - |
Mitchell, Margaret -
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Non voler lasciare seppellire bambina. Avere detto questo | a | me un'ora fa. - Ma non può... Non è... - Perciò io dire che |
Mitchell, Margaret -
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che essere impazzito. - Ma come... - Miss Melly, io dire | a | te tutto. Non poter dire a nessuno, ma tu essere di nostra |
Mitchell, Margaret -
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Ma come... - Miss Melly, io dire a te tutto. Non poter dire | a | nessuno, ma tu essere di nostra famiglia ed essere sola |
Mitchell, Margaret -
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che io poter parlare. Tu sapere come lui essere attaccato | a | quella bambina. Io avere mai visto un uomo, bianco o negro, |
Mitchell, Margaret -
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avere mai visto un uomo, bianco o negro, cosí affezionato | a | una bambina. Sembrare pazzo quando dottor Meade avere detto |
Mitchell, Margaret -
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salvi, io temere che uccidersi anche lui. Io dover badare | a | miss Rossella svenuta e tutti vicini nel cortile e mist' |
Mitchell, Margaret -
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loro confortare uno con l'altro». Le lagrime ricominciarono | a | cadere, ma questa volta Mammy non le asciugò. - Ma quando |
Mitchell, Margaret -
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camera dove lui stare tenendo miss Diletta, lei dire: «Dare | a | me mia bambina che tu avere uccisa». - Oh no! Come ha |
Mitchell, Margaret -
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E io avere avuto tanta pena di mist' Rhett, e io cominciare | a | piangere, perché lui sembrare cane battuto. E io dire: |
Mitchell, Margaret -
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perché lui sembrare cane battuto. E io dire: «Dare bambina | a | sua Mammy. Io non volere che fare queste discussioni su mia |
Mitchell, Margaret -
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avere permesso che lei fare salto cosí alto e lui dire che | a | miss Rossella non essere mai importato niente di miss |
Mitchell, Margaret -
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della negra. - Io sapere che non essere giusto che dire | a | te; ma mio cuore essere troppo pieno per poter tacere. |
Mitchell, Margaret -
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E dire freddo: «Dovere stare in camera mia». E poi voltarsi | a | me e dire: «Tu, Mammy, badare che rimanere qui finché io |
Mitchell, Margaret -
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che rimanere qui finché io tornare». E uscire di casa | a | cavallo e tornare al tramonto. Quando rientrare, io vedere |
Mitchell, Margaret -
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né con miss Pitty e nessuna delle signore che essere venute | a | far visita; ma salire scale in furia, spalancare porta di |
Mitchell, Margaret -
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al letto e camera buia con imposte chiuse, e io stentare | a | vedere. E dire a me, con impeto: «Aprire quelle imposte». |
Mitchell, Margaret -
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buia con imposte chiuse, e io stentare a vedere. E dire | a | me, con impeto: «Aprire quelle imposte». Io spalancare e |
Mitchell, Margaret -
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E poi chiudere porta e stare con piccola miss, e non aprire | a | miss Rossella neanche quando lei picchiare e picchiare |
Mitchell, Margaret -
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niente del funerale; e la mattina uscire, chiudere porta | a | chiave e andar via a cavallo. Tornare al tramonto, ubriaco, |
Mitchell, Margaret -
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e la mattina uscire, chiudere porta a chiave e andar via | a | cavallo. Tornare al tramonto, ubriaco, e chiudere un'altra |
Mitchell, Margaret -
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incontrato sul pianerottolo quando lui essere tornato | a | casa ed essere andata in camera con lui e avergli detto: |
Mitchell, Margaret -
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di fare dopo che Diletta essere morta. Tu dare scandalo | a | tutta la città. Essere sempre ubriaco e se credere che io |
Mitchell, Margaret -
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cercò subito di allontanare come si cerca di non pensare | a | cose sconvenienti. Il giorno in cui Rhett aveva pianto col |
Mitchell, Margaret -
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«Funerale essere domani, Mammy». Ed essere passata davanti | a | me come un fantasma. E mio cuore avere cominciato a battere |
Mitchell, Margaret -
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davanti a me come un fantasma. E mio cuore avere cominciato | a | battere perché quando miss Rossella dire una cosa, essere |
Mitchell, Margaret -
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E allora miss Melly, io capire che lui non avere piú testa | a | posto. Lui non fare altro che bere, mentre avere bisogno di |
Mitchell, Margaret -
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e vicini chiacchierare come tante galline: e io pensare | a | te, miss Melly. Tu venire ad aiutarci. - Ma che potrei |
Mitchell, Margaret -
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nella camera splendente di luce ove giaceva la bimba | a | cui aveva voluto tanto bene. Che potrebbe fare? Che direbbe |
Mitchell, Margaret -
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cui aveva voluto tanto bene. Che potrebbe fare? Che direbbe | a | Rhett per ricondurlo alla ragione? Per un attimo rimase |
Mitchell, Margaret -
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il tovagliolo, e camminando cosí in fretta che Mammy stentò | a | seguirla. Giunta nel vestibolo di Rossella, fece un breve |
Mitchell, Margaret -
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alla spaventata Pittypat, alla rigida signora Butler, | a | Will e a Súsele. Salí rapidamente le scale seguita da Mammy |
Mitchell, Margaret -
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spaventata Pittypat, alla rigida signora Butler, a Will e | a | Súsele. Salí rapidamente le scale seguita da Mammy |
Mitchell, Margaret -
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sopra, e subito dopo il rumore di scarpe che cadevano | a | terra. Dopo un intervallo Melania riapparve sulla soglia, |
Mitchell, Margaret -
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Melania riapparve sulla soglia, ma Mammy non riuscí | a | gettare un'occhiata nella stanza. Melly sembrava stanca e |
Mitchell, Margaret -
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erano bagnate di lagrime, ma il suo volto era sereno. - Vai | a | dire a miss Rossella che il capitano Butler è d'accordo che |
Mitchell, Margaret -
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di lagrime, ma il suo volto era sereno. - Vai a dire | a | miss Rossella che il capitano Butler è d'accordo che il |
Mitchell, Margaret -
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Non parlare tanto forte. Si sta addormentando. Dirai anche | a | miss Rossella che io rimango qui stanotte; e portami del |
Mitchell, Margaret -
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camera? - Sí; ho promesso al capitano Butler che se va | a | dormire io rimarrò qui tutta la notte a vegliare. Vai ad |
Mitchell, Margaret -
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Butler che se va a dormire io rimarrò qui tutta la notte | a | vegliare. Vai ad avvertire miss Rossella perché non sia piú |
Mitchell, Margaret -
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del suo cuore, cantava: «Alleluja, Alleluja!» Si fermò | a | riflettere dinanzi all'uscio di Rossella, con lo spirito |
Mitchell, Margaret -
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miss Melly. Certo Angeli avere combattuto con lei. Io dire | a | miss Rossella che funerale essere domani, ma credo meglio |
Mitchell, Margaret -
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non dire che miss Melly vegliare piccola badroncina. Forse | a | miss Rossella non fare piacere.» |
Mitchell, Margaret -
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all'attendente il denaro e l'ordine di ritornare subito | a | casa. Quando sulla nuova lista apparvero le parole |
Mitchell, Margaret -
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tempo passeggiare in camera sua dopo che tutti erano andati | a | dormire. Un pomeriggio tornò a casa nella carrozza che zio |
Mitchell, Margaret -
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dopo che tutti erano andati a dormire. Un pomeriggio tornò | a | casa nella carrozza che zio Pietro guidava col viso |
Mitchell, Margaret -
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Era svenuta all'ufficio telegrafico e Rhett, che si trovava | a | passare e aveva visto la folla che si andava agglomerando, |
Mitchell, Margaret -
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la folla che si andava agglomerando, l'aveva riaccompagnata | a | casa. La portò su per le scale e la depose sul letto, |
Mitchell, Margaret -
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mentre tutte le donne di casa, sgomente, si affrettavano | a | prendere mattoni caldi, a cercare coperte e whisky. - Mrs. |
Mitchell, Margaret -
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casa, sgomente, si affrettavano a prendere mattoni caldi, | a | cercare coperte e whisky. - Mrs. Wilkes - le disse Rhett |
Mitchell, Margaret -
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l'avrebbe sbalordita. Anche con le amiche provava imbarazzo | a | parlare delle sue condizioni, e le visite del dottore erano |
Mitchell, Margaret -
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Mrs. Wilkes, cercherò, attraverso le relazioni che ho | a | Washington, di sapere qualche cosa di vostro marito. Se è |
Mitchell, Margaret -
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promessa. Se non avete cura della vostra salute, giuro | a | Dio che non muoverò dito. - Come siete buono! - esclamò |
Mitchell, Margaret -
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dito. - Come siete buono! - esclamò Melania. - Come fanno | a | dir tanto male di voi? - Quindi, sopraffatta dalla |
Mitchell, Margaret -
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dimostrata parlando del proprio stato con un uomo, cominciò | a | piangere debolmente. E Rossella, che saliva a precipizio le |
Mitchell, Margaret -
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cominciò a piangere debolmente. E Rossella, che saliva | a | precipizio le scale con un mattone caldo avvolto in un |
Mitchell, Margaret -
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la parola. Nessuno seppe mai quali fili egli riuscí | a | fare agire. Non osarono chiederglielo, per timore che ciò |
Mitchell, Margaret -
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preso prigioniero; le informazioni dicevano che si trovava | a | Rock Island, un campo di prigionieri nell'Illinois. Nel |
Mitchell, Margaret -
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solo al fatto che egli era vivo. Ma quando cominciarono | a | calmarsi, si guardarono sgomente, esclamando: - Rock |
Mitchell, Margaret -
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che davano ai soldati: grasso di porco e piselli secchi; e | a | questa dieta gli yankees morivano come le mosche; a volte |
Mitchell, Margaret -
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e a questa dieta gli yankees morivano come le mosche; | a | volte piú di cento in un giorno. Inferocito da queste |
Mitchell, Margaret -
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E Ashley stava in quel luogo orrendo! Vivo, ma ferito; e | a | Rock Island la neve cadeva ininterrottamente. Era morto per |
Mitchell, Margaret -
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Bixby, non ha lagrime per le migliaia di uomini che muoiono | a | Andersonville - rispose Rhett torcendo la bocca. - Non |
Mitchell, Margaret -
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scambi. Non... non ve lo avevo detto prima, Mrs. Wilkes, ma | a | vostro marito è stata offerta la possibilità di uscirne e |
Mitchell, Margaret -
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non ha prestato giuramento per poi disertare e tornare | a | casa appena libero? Melania si volse a lei come una piccola |
Mitchell, Margaret -
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disertare e tornare a casa appena libero? Melania si volse | a | lei come una piccola furia. - Come puoi supporre che egli |
Mitchell, Margaret -
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poi mancare al giuramento stesso! Preferirei saperlo morto | a | Rock Island piuttosto che saperlo traditore. Sarei fiera di |
Mitchell, Margaret -
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di ricino, accadde una vera lotta. Non lo voleva ingoiare | a | nessun costo. Il babbo, la mamma, il dottore, le erano |
Il romanzo della bambola -
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desiderava da un pezzo. Si scoperse la testa, e attirando | a | sè la bambola, mostrò la spilla di brillanti che le |
Il romanzo della bambola -
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che le scintillava su' capelli color del grano: poi venne | a | patti: - Se la mamma mi dà questa spilla, prendo l'olio. - |
Il romanzo della bambola -
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dà questa spilla, prendo l'olio. - Non è una cosa adattata | a | te, mia carina - osservò la signora de' Rivani. - Allora |
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disgusto, la bevanda oleosa. La Giulia, che aveva assistito | a | tutta la scena senza potervi metter bocca, rifletteva da sè |
Il romanzo della bambola -
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stravagante quella creatura! C'era da mettersi in pensiero | a | aver da fare con lei. Adesso voleva una cosa: subito dopo |
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bene nel vederla soffrire, benchè quel male le fosse venuto | a | causa della gola: un gran brutto peccataccio. Quando la |
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vestito da ballo, s'inquietò: - Come? Poverina! Lasciarla | a | quel modo per tanto tempo? E volle che la governante la |
Il romanzo della bambola -
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la Giulia da casa, come una piccola amica che le stesse | a | tener compagnia. La governante fece tosto quello che la |
Il romanzo della bambola -
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e la Giulia un periodo di grande intimità. Costretta | a | star in letto, la bambina non aveva le consuete distrazioni |
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gettandola giù, verso i piedi del letto, dove restava | a | faccia avanti, con le braccia aperte, come un uccello morto |
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e bei vestiti addosso. Del resto, la Giulia non era sola | a | patire del carattere incostante della bambina; questo ella |
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signor de' Rivani, era accolto ora bene ora male da lei, | a | seconda del suo umore. Fido, subito che vedeva schiuso |
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e appoggiando le zampe tarchiate sul letto, incominciava | a | leccare la mano della bimba, che ora gli fregava la grossa |
Il romanzo della bambola -
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addosso alla sua bambola, purchè non avesse faticato lei | a | farla. La Giulia, ch'era stata tutta felice al pensiero |
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stava bene. Il primo giorno in cui la Marietta uscì di casa | a | fare una trottata a Villa Borghese, tutte e due, bambina e |
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giorno in cui la Marietta uscì di casa a fare una trottata | a | Villa Borghese, tutte e due, bambina e bambola, indossavano |
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giornata era mite, benchè il mese di gennaio fosse appena | a | metà, e il sole inondava dolcemente tutto, dando un verde |
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dopo aver presentato un mazzo alla signora e un altro | a | lei, era passata, sempre a corsa, dalla parte della |
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un mazzo alla signora e un altro a lei, era passata, sempre | a | corsa, dalla parte della bambola, ch'ella aveva presa per |
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Cotesta fu un'avventura che la Marietta raccontò poi | a | tutti, divertendosi molto dell'equivoco di quella |
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molto dell'equivoco di quella contadinella. Camilla, | a | cui pure fu riferito il fatto, sorrise con dolcezza, e |
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della villa, la Marietta espresse il desiderio di scendere | a | far quattro passi sur un prato che si stendeva ampio, come |
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prato che si stendeva ampio, come dorato dal sole, davanti | a | loro, mentre il legno piano piano le avrebbe seguite lungo |
Il romanzo della bambola -
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de' Rivani acconsentì, col patto, però, che la passeggiata | a | piedi fosse davvero corta e che la fanciulla non si |
Il romanzo della bambola -
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la fanciulla non si lasciasse andare, per nessun motivo, | a | qualcuno de' suoi capriccetti. La Marietta baciava le mani |
Il romanzo della bambola -
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serietà che in lei era cosa nuova, per sette o otto minuti. | A | un tratto, però, si mise a gridare: - Jenny Bilson! Jenny |
Il romanzo della bambola -
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nuova, per sette o otto minuti. A un tratto, però, si mise | a | gridare: - Jenny Bilson! Jenny Bilson! - additando il viale |
Il romanzo della bambola -
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era Jenny Bilson, che faceva far miracoli d'intelligenza | a | un piccolissimo cavallo tutto bianco come la neve, con |
Il romanzo della bambola -
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Bastava ch'ella si presentasse al pubblico, vestita | a | uso amazzone, co' lunghi capelli sciolti, ondeggianti |
Il romanzo della bambola -
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suo posto era soltanto una tettoia di legno. Rossella andò | a | sedere su uno dei bariletti vuoti che funzionavano da |
Mitchell, Margaret -
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denti; nemmeno un cambio completo di biancheria. Si sentiva | a | disagio nella stretta veste nera che s'era fatta prestare |
Mitchell, Margaret -
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Batté il piede con impazienza. Will sarebbe dovuto venire | a | prenderla. Senza dubbio, poteva andare da Bullard a |
Mitchell, Margaret -
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venire a prenderla. Senza dubbio, poteva andare da Bullard | a | chiedere di lui o - qualora le dicessero che non era potuto |
Mitchell, Margaret -
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di lui o - qualora le dicessero che non era potuto venire - | a | sentire se vi era qualcun altro che potesse accompagnarla a |
Mitchell, Margaret -
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a sentire se vi era qualcun altro che potesse accompagnarla | a | Tara. Ma le seccava entrare nella bottega. Era sabato e |
Mitchell, Margaret -
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che se qualcuno le nominasse suo padre, si metterebbe | a | piangere. E non voleva. Sapeva che se cominciasse, |
Mitchell, Margaret -
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quando aveva ricevuto la notizia; ma piangere non serviva | a | nulla: solo a indebolirla. Ma perché né Melania né Will né |
Mitchell, Margaret -
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ricevuto la notizia; ma piangere non serviva a nulla: solo | a | indebolirla. Ma perché né Melania né Will né le ragazze le |
Mitchell, Margaret -
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avevano scritto che Geraldo era ammalato? Sarebbe accorsa | a | curarlo, avrebbe condotto un medico da Atlanta... Che |
Mitchell, Margaret -
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un passo pesante la cenere che copriva le rotaie dietro | a | lei; voltandosi vide Alex Fontaine che attraversava i |
Mitchell, Margaret -
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- esclamò egli lasciando cadere il sacco e correndo | a | stringerle la mano; sul suo viso piccolo e bruno si leggeva |
Mitchell, Margaret -
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egli ha creduto di avere abbastanza tempo. Volete che corra | a | cercarlo? - Sí, Alex, per favore. - E malgrado il suo |
Mitchell, Margaret -
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e il suo volto riprese la consueta espressione di amarezza. | A | volte, quando non riusciva ad addormentarsi, si chiedeva |
Mitchell, Margaret -
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chiedeva come sarebbe stato possibile far fare l'operazione | a | sua madre; come si sarebbe fatto per dare un'educazione al |
Mitchell, Margaret -
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tanto tempo; ed ora le rose delle sue guance cominciavano | a | sfiorire e i suoi occhi ad essere meno giocondi. Se almeno |
Mitchell, Margaret -
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- Siete stati voialtri, non è vero?, che lo avete aiutato | a | fuggire? Ho sentito dire che è arrivato sano e salvo nel |
Mitchell, Margaret -
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del denaro. Alex rimase in silenzio per un istante. - Vado | a | cercare Will - riprese quindi - e domani verremo tutti al |
Mitchell, Margaret -
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carretto sconquassato svoltò da una strada laterale e venne | a | fermarsi cigolando dinanzi a loro. Will gridò prima di |
Mitchell, Margaret -
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da una strada laterale e venne a fermarsi cigolando dinanzi | a | loro. Will gridò prima di scendere: - Scusate il ritardo, |
Mitchell, Margaret -
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Discese goffamente, le si avvicinò zoppicando e si curvò | a | baciarla sulle gote. Non l'aveva mai baciata e non aveva |
Mitchell, Margaret -
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un senso di calore. Egli la aiutò con molta attenzione | a | salire nel carretto scavalcando la ruota; guardando il |
Mitchell, Margaret -
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Il ricordo di quella notte le fece male. Avesse dovuto fare | a | meno delle scarpe ed economizzare sul cibo, avrebbe |
Mitchell, Margaret -
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delle scarpe ed economizzare sul cibo, avrebbe provveduto | a | un nuovo carro per Tara, facendo bruciare questo. Will non |
Mitchell, Margaret -
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cosí familiare che ella provò il desiderio di scendere | a | raccoglierne una manciata. Il caprifoglio che si |
Mitchell, Margaret -
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Sul loro capo uno stormo di rondini roteò rapidamente; | a | quando a quando un coniglio spaventato si fermava per un |
Mitchell, Margaret -
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loro capo uno stormo di rondini roteò rapidamente; a quando | a | quando un coniglio spaventato si fermava per un attimo in |
Mitchell, Margaret -
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signor O'Hara... desidero dirvi tutto prima che arriviate | a | casa... debbo chiedervi la vostra opinione su una faccenda. |
Mitchell, Margaret -
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Sposare Súsele! Ho sempre creduto che vi interessaste | a | Carolene. Will non distolse gli occhi dal cavallo; il suo |
Mitchell, Margaret -
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distolse gli occhi dal cavallo; il suo profilo non mutò ma | a | Rossella parve che egli sospirasse impercettibilmente. - |
Mitchell, Margaret -
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- Rossella, voi ignorate molte cose che sono successe | a | Tara. Non vi siete molto occupata di noi in questi ultimi |
Mitchell, Margaret -
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prese fuoco subito. - Che cosa credete che sia rimasta | a | fare ad Atlanta? Immaginate che vada a spasso in tiro a |
Mitchell, Margaret -
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che sia rimasta a fare ad Atlanta? Immaginate che vada | a | spasso in tiro a quattro e frequenti le feste da ballo? Non |
Mitchell, Margaret -
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a fare ad Atlanta? Immaginate che vada a spasso in tiro | a | quattro e frequenti le feste da ballo? Non vi ho mandato |
Mitchell, Margaret -
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nuovo aratro e le mule? Non ho... - Non cominciate subito | a | infiammarvi - ribatté egli imperturbabile. - Se vi è |
Mitchell, Margaret -
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che poteva accadere nella testa dei diversi individui | a | Tara. Non vi biasimo, Rossella, voi siete fatta cosí: non |
Mitchell, Margaret -
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Will pronunciò queste parole con flemma; quindi si chinò | a | raccogliere una pagliuzza in fondo al carretto e la mise in |
Mitchell, Margaret -
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quel fondo di onestà che era in Rossella la costringeva | a | riconoscerla. Rimase senza parlare alquanto, cercando di |
Mitchell, Margaret -
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profondo e importante, per indurre il pacato e mite Will | a | sposare una creatura scontenta e brontolona come Súsele. - |
Mitchell, Margaret -
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ho lavorato come se fosse cosa mia. E quando si comincia | a | lavorare per una cosa, ci si affeziona ad essa. Capite? |
Mitchell, Margaret -
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un impeto di affetto per lui, perché anch'egli voleva bene | a | ciò che ella amava piú di tutto. - Ed ora che vostro padre |
Mitchell, Margaret -
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soltanto io e Súsele; capirete che io non potrei vivere | a | Tara senza sposare vostra sorella. Sapete bene come |
Mitchell, Margaret -
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c'è Melania... e Ashley... Al nome di Ashley egli si volse | a | guardarla coi suoi occhi inscrutabili. Ancora una volta |
Mitchell, Margaret -
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per fare il coltivatore; voi lo sapete come lo so io. Se va | a | spaccar legna, c'è il pericolo che si dia l'accetta sul |
Mitchell, Margaret -
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sua: non è il suo mestiere. Ed è un tormento per lui vivere | a | Tara della carità di una donna, senza poter fare molto per |
Mitchell, Margaret -
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signor O'Hara, lui e sua moglie sarebbero stati costretti | a | rimanere a Tara per non far chiacchierare la gente a |
Mitchell, Margaret -
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lui e sua moglie sarebbero stati costretti a rimanere | a | Tara per non far chiacchierare la gente a proposito di me e |
Mitchell, Margaret -
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a rimanere a Tara per non far chiacchierare la gente | a | proposito di me e di Súsele. E mi disse che stava |
Mitchell, Margaret -
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ma mi ha detto che andrà nel Nord. Ha un amico yankee | a | New York, il quale gli ha scritto a proposito di non so che |
Mitchell, Margaret -
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Ha un amico yankee a New York, il quale gli ha scritto | a | proposito di non so che impiego in una banca. - Oh no! - fu |
Mitchell, Margaret -
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che impiego in una banca. - Oh no! - fu un grido che sfuggí | a | Rossella; e a quel grido Will le lanciò lo stesso sguardo |
Mitchell, Margaret -
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una banca. - Oh no! - fu un grido che sfuggí a Rossella; e | a | quel grido Will le lanciò lo stesso sguardo di prima. - |
Mitchell, Margaret -
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non era passato giorno che ella non avesse pensato | a | lui, rallegrandosi che fosse sotto il suo tetto. E non |
Mitchell, Margaret -
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sotto il suo tetto. E non aveva mai mandato un dollaro | a | Will senza pensare che anche quello sarebbe servito a |
Mitchell, Margaret -
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a Will senza pensare che anche quello sarebbe servito | a | rendere piú piacevole la vita di Ashley. Certo egli non era |
Mitchell, Margaret -
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Bisognava fargli credere che fosse un favore che faceva lui | a | Rossella. Bisognava licenziare Johnson e mettere Ashley |
Mitchell, Margaret -
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e mettere Ashley nella vecchia segheria, lasciando Ugo | a | gestire la nuova. Ella spiegherebbe ad Ashley che la salute |
Mitchell, Margaret -
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malferma di Franco e il dover badare al negozio impedivano | a | suo marito di aiutarla; e parlerebbe della sua attuale |
Mitchell, Margaret -
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Gli farebbe comprendere che di quest'aiuto non poteva fare | a | meno. E lo cointeresserebbe per metà negli utili dello |
Mitchell, Margaret -
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che le dicesse che le voleva ancora bene. Ma promise | a | se stessa che mai piú tenterebbe di indurlo a parlarle |
Mitchell, Margaret -
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Ma promise a se stessa che mai piú tenterebbe di indurlo | a | parlarle d'amore, mai piú cercherebbe di fargli rinunciare |
Mitchell, Margaret -
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parlarle d'amore, mai piú cercherebbe di fargli rinunciare | a | quello stupido onore che egli apprezzava piú dell'amore. E |
Mitchell, Margaret -
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prima di parlarvi di vostro padre. Desidero che non abbiate | a | rimproverare Súsele. Quello che è fatto è fatto, e anche se |
Mitchell, Margaret -
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irritati contro di lei. Tutti quelli che ho visto oggi | a | Jonesboro mi hanno giurato che la faranno a pezzi la prima |
Mitchell, Margaret -
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ho visto oggi a Jonesboro mi hanno giurato che la faranno | a | pezzi la prima volta che la vedranno; ma vedrete che si |
Mitchell, Margaret -
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ebbe la visione di Geraldo morto, nel salotto, e cominciò | a | singhiozzare disperatamente. Will le passò un braccio |
Mitchell, Margaret -
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anche, con un debole sorriso fra le lagrime, quando tornava | a | casa ubriaco cantando a squarciagola delle canzoni |
Mitchell, Margaret -
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fra le lagrime, quando tornava a casa ubriaco cantando | a | squarciagola delle canzoni irlandesi. E com'era avvilito, |
Mitchell, Margaret -
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di essere cosí mal vestita quando io la conducevo | a | Jonesboro o a Fayetteville; specialmente perché alcune di |
Mitchell, Margaret -
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cosí mal vestita quando io la conducevo a Jonesboro o | a | Fayetteville; specialmente perché alcune di quelle signo... |
Mitchell, Margaret -
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convenire voi pure che non è stato un bello scherzo da fare | a | una sorella. Rossella si sollevò dalla sua spalla, |
Mitchell, Margaret -
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sollevò dalla sua spalla, furibonda come un serpente pronto | a | scattare. - Un bello scherzo? Vi prego di moderare i |
Mitchell, Margaret -
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Will Benteen! Potevo forse evitare che mi preferisse | a | lei? - Voi siete una ragazza coraggiosa, Rossella; e sono |
Mitchell, Margaret -
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aspettata di essere giudicata da Will. E la menzogna detta | a | Franco non le era mai pesata molto sulla coscienza. Se una |
Mitchell, Margaret -
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e carrozza e vivevate ad Atlanta mentre lei era sepolta | a | Tara. E a lei piace andare a ricevimenti e visite... Le |
Mitchell, Margaret -
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e vivevate ad Atlanta mentre lei era sepolta a Tara. E | a | lei piace andare a ricevimenti e visite... Le donne sono |
Mitchell, Margaret -
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Atlanta mentre lei era sepolta a Tara. E a lei piace andare | a | ricevimenti e visite... Le donne sono cosí. Breve: un mese |
Mitchell, Margaret -
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visite... Le donne sono cosí. Breve: un mese fa la condussi | a | Jonesboro e la lasciai andare a far delle visite mentre io |
Mitchell, Margaret -
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un mese fa la condussi a Jonesboro e la lasciai andare | a | far delle visite mentre io mi occupavo di affari; quando |
Mitchell, Margaret -
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visite mentre io mi occupavo di affari; quando tornammo | a | casa era silenziosa ma vidi che era cosí eccitata che stava |
Mitchell, Margaret -
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per casa sempre eccitata ma senza dir nulla. Poi, andò | a | far visita a miss Catina Calvert... Oh, se la vedeste, |
Mitchell, Margaret -
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sempre eccitata ma senza dir nulla. Poi, andò a far visita | a | miss Catina Calvert... Oh, se la vedeste, Rossella! Povera |
Mitchell, Margaret -
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Ora ci arrivo - continuò Will con pazienza. - Quando tornò | a | casa disse che tutti quanti avevamo mal giudicato Hilton. |
Mitchell, Margaret -
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perbene, ma tutti noi ridemmo di questo. Allora cominciò | a | condurre a spasso vostro padre nel pomeriggio; e molte |
Mitchell, Margaret -
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ma tutti noi ridemmo di questo. Allora cominciò a condurre | a | spasso vostro padre nel pomeriggio; e molte volte tornando |
Mitchell, Margaret -
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spasso vostro padre nel pomeriggio; e molte volte tornando | a | casa li vedevo seduti sul muricciolo attorno al cimitero, e |
Mitchell, Margaret -
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senza piú sapere dov'era e chi erano le persone attorno | a | lui. Una volta la vidi che indicava la tomba di vostra |
Mitchell, Margaret -
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la tomba di vostra madre e il signor O'Hara cominciò | a | piangere. E quando tornò a casa tutta eccitata e felice, io |
Mitchell, Margaret -
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e il signor O'Hara cominciò a piangere. E quando tornò | a | casa tutta eccitata e felice, io le parlai molto |
Mitchell, Margaret -
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vostro povero babbo parlandogli della mamma?» Lei si mise | a | ridere e mi rispose: «Occupatevi dei vostri affari. Un |
Mitchell, Margaret -
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che avesse parlato sul serio. E non ne aveva accennato | a | nessuno di noi perché la sola idea la sconvolgeva. - Ma che |
Mitchell, Margaret -
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- Ma che idea? Volete spiegarmi una buona volta? | A | momenti siamo a casa. Ed io voglio sapere. - Sto cercando |
Mitchell, Margaret -
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che idea? Volete spiegarmi una buona volta? A momenti siamo | a | casa. Ed io voglio sapere. - Sto cercando di dirvelo. E |
Mitchell, Margaret -
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Súsele, c'entriamo moltissimo. Quel giorno che venne | a | Jonesboro incontrò la signora MacIntosh, e mentre |
Mitchell, Margaret -
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in nessun modo. - Oh, non hanno mai dato niente | a | nessuno, quegli scozzesi! - interruppe Rossella con |
Mitchell, Margaret -
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per l'Unione. Le riempí la testa: sicché, venuta | a | casa, Súsele cominciò a parlare col signor O'Hara il quale, |
Mitchell, Margaret -
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Le riempí la testa: sicché, venuta a casa, Súsele cominciò | a | parlare col signor O'Hara il quale, ci scommetterei, non |
Mitchell, Margaret -
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E certamente lei faceva assegnamento su questo per condurlo | a | fare il giuramento di fedeltà senza che egli se ne |
Mitchell, Margaret -
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- Ieri, verso mezzogiorno, mentre Ashley ed io eravamo | a | spaccar legna, Súsele prese questo carretto, vi mise sopra |
Mitchell, Margaret -
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sopra vostro padre e andò con lui in città senza dir nulla | a | nessuno. Miss Melly ebbe un sospetto, ma sperando che |
Mitchell, Margaret -
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parte del denaro - non so quanto - se essi acconsentivano | a | riconoscere che il signor O'Hara, da buon irlandese era |
Mitchell, Margaret -
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giurare e firmare la carta che sarebbe poi stata mandata | a | Washington. La faccenda del giuramento fu rapida; vostro |
Mitchell, Margaret -
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soffrire le sue figlie mentre avrebbe potuto provvedere | a | loro. Mi hanno detto che vostro padre piangeva come un |
Mitchell, Margaret -
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di miss Elena. Tutti li videro, e Alex Fontaine si avvicinò | a | chiedere che cos'era successo; ma Súsele gli rispose male |
Mitchell, Margaret -
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condusse il signor O'Hara nell'ufficio e cominciò | a | farlo bere. Da un anno, Rossella, non abbiamo alcool a |
Mitchell, Margaret -
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a farlo bere. Da un anno, Rossella, non abbiamo alcool | a | Tara, eccetto un po' di vino di more che fa Dilcey; quindi |
Mitchell, Margaret -
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per un pezzo, finalmente disse di sí e acconsentí | a | firmare. Ma mentre stava per metter la penna sulla carta, |
Mitchell, Margaret -
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hanno firmato una carta come questa?» Súsele cominciò | a | dire di sí e di no e a balbettare; e allora egli gridò ad |
Mitchell, Margaret -
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carta come questa?» Súsele cominciò a dire di sí e di no e | a | balbettare; e allora egli gridò ad alta voce: «Dimmi se |
Mitchell, Margaret -
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di nuovo quello di una volta e urlava e bestemmiava | a | piena voce, benché fosse ubriaco fradicio. Davanti alla |
Mitchell, Margaret -
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d'occhio e scomparve in una nuvola di polvere continuando | a | bestemmiare con tutte le sue forze. Verso il crepuscolo |
Mitchell, Margaret -
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piangeva gettata sul letto; non aveva voluto dirci nulla. | A | un tratto udimmo uno scalpitar di cavallo sulla strada e |
Mitchell, Margaret -
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disse: «Strano! Sembra il signor O'Hara quando veniva | a | trovarci prima della guerra.» Dopo un attimo lo vedemmo |
Mitchell, Margaret -
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Wade indugiava nel salone, avvicinandosi ogni tanto | a | una finestra per schiacciare il nasino contro i vetri. Era |
Mitchell, Margaret -
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Piú volte Wade prese qualche libro lasciandolo poi cadere | a | terra con strepito e sospirando profondamente, finché |
Mitchell, Margaret -
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e sospirando profondamente, finché Rossella si volse | a | lui irritata. - Dio benedetto, Wade! Vai fuori a giocare. - |
Mitchell, Margaret -
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si volse a lui irritata. - Dio benedetto, Wade! Vai fuori | a | giocare. - Non posso. Piove. - Ah? Non me n'ero accorta. |
Mitchell, Margaret -
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diventare nervosa, girandolando attorno in quel modo. Vai | a | dire a Pork che attacchi la carrozza e ti porti da Beau a |
Mitchell, Margaret -
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nervosa, girandolando attorno in quel modo. Vai a dire | a | Pork che attacchi la carrozza e ti porti da Beau a giocare |
Mitchell, Margaret -
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a dire a Pork che attacchi la carrozza e ti porti da Beau | a | giocare con lui. - Beau non è in casa - sospirò Wade. - È |
Mitchell, Margaret -
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Picard: un odioso marmocchio pensava Rossella - piú simile | a | uno scimmiotto che ad un bambino. - Vai a trovare qualcun |
Mitchell, Margaret -
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- piú simile a uno scimmiotto che ad un bambino. - Vai | a | trovare qualcun altro. Chiama Pork. - Nessuno è rimasto a |
Mitchell, Margaret -
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a trovare qualcun altro. Chiama Pork. - Nessuno è rimasto | a | casa. Sono tutti alla riunione da Picard. Tutti... La frase |
Mitchell, Margaret -
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La frase interrotta «tutti... meno io» rimase sospesa | a | mezz'aria; ma Rossella, immersa nella sua contabilità, non |
Mitchell, Margaret -
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nella sua contabilità, non vi badò. Rhett si sollevò | a | sedere e chiese: - Perché non sei andato anche tu, |
Mitchell, Margaret -
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Perché non sei andato anche tu, figliuolo? Wade si strinse | a | lui, strisciando i piedi imbarazzato. - Non sono stato |
Mitchell, Margaret -
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il bimbo esitava. Vieni qui, figliuolo - disse traendolo | a | sé, - ti piacerebbe andare a quella riunione? - No, signore |
Mitchell, Margaret -
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figliuolo - disse traendolo a sé, - ti piacerebbe andare | a | quella riunione? - No, signore - rispose il bimbo |
Mitchell, Margaret -
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Mentisci, Wade! - esclamò Rossella voltandosi. - Sei andato | a | tre riunioni infantili la settimana scorsa: dai bambini |
Mitchell, Margaret -
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viva! - gridò Rossella balzando in piedi. - E quanto | a | te che parli in questo modo degli amici della mamma... - Il |
Mitchell, Margaret -
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incontrandola... Non ci pensare, figliuolo. Non andrai piú | a | nessuna riunione che non ti piaccia. Tieni - e trasse di |
Mitchell, Margaret -
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Tieni - e trasse di tasca un biglietto di banca - di' | a | Pork di attaccare la carrozza e fatti condurre in città. Ti |
Mitchell, Margaret -
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di Rhett era ansioso, assente, mentre egli stringeva | a | sé la testolina di Diletta. - Che vuoi? - Zio Rhett, sei |
Mitchell, Margaret -
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fino all'addome muscoloso. Era il ricordo di un duello | a | coltellate avuto di California, ma Wade, che non lo sapeva, |
Mitchell, Margaret -
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va e spendi il tuo dollaro; e sappi come devi rispondere | a | qualunque ragazzo dirà che io non sono stato nell'esercito. |
Mitchell, Margaret -
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padrigno. Non posso permettere che provi vergogna dinanzi | a | quei piccoli bruti. I bambini sono crudeli. - Che |
Mitchell, Margaret -
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e Nuova Orléans non la riceve! Né voglio che sia costretta | a | sposare uno yankee o uno straniero perché le famiglie |
Mitchell, Margaret -
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- rispose Wade schiettamente, felice di parlare da pari | a | pari con la sola persona che, ad eccezione di zia Melly, |
Mitchell, Margaret -
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e poi sarò un bravo soldato come lui. - Melly farebbe bene | a | non parlare tanto! - esclamò Rossella. - Tu non andrai a |
Mitchell, Margaret -
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a non parlare tanto! - esclamò Rossella. - Tu non andrai | a | Harvard, Wade. È una scuola yankee, ed io non voglio che tu |
Mitchell, Margaret -
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guerresca di tuo padre... - Zitta - impose brevemente Rhett | a | cui non era sfuggito il brillare degli occhi del bambino |
Mitchell, Margaret -
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prova di eroismo. Ed io farò in modo che tu vada | a | Harvard e prenda la laurea di avvocato. Ora corri da Pork a |
Mitchell, Margaret -
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a Harvard e prenda la laurea di avvocato. Ora corri da Pork | a | dirgli che ti conduca in città. - Ti sarò grata se mi |
Mitchell, Margaret -
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città. - Ti sarò grata se mi lascerai educare i miei figli | a | modo mio! - proruppe Rossella appena Wade, ubbidiente, fu |
Mitchell, Margaret -
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pipistrello che vola all'impazzata, senza dare importanza | a | ciò che facevo perché nulla m'interessava. Ma Diletta mi |
Mitchell, Margaret -
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Dio, che sciocco sono stato! Diletta non sarà ricevuta | a | Charleston, qualunque cosa facciano mia madre o le tue |
Mitchell, Margaret -
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io voglio per lei. Preferirei che Diletta fosse invitata | a | mangiare pan secco nella miserabile dimora di Picard o |
Mitchell, Margaret -
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signora Elsing, anziché essere la ragazza piú ricercata | a | un gran ballo in onore della Repubblica. Sei stata una |
Mitchell, Margaret -
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freddamente Rossella mentre raccoglieva le sue carte come | a | indicare che, per quanto la concerneva, la discussione era |
Mitchell, Margaret -
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Whiting e Meade. Se anche dovessi strisciare dinanzi | a | ogni vecchia strega che mi detesta, lo farò. Sopporterò con |
Mitchell, Margaret -
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mettere sulle mie spalle un peso cosí grave. E non esiterò | a | ricordare a quei pazzi a cui salvai la vita che essi mi |
Mitchell, Margaret -
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mie spalle un peso cosí grave. E non esiterò a ricordare | a | quei pazzi a cui salvai la vita che essi mi debbono |
Mitchell, Margaret -
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un peso cosí grave. E non esiterò a ricordare a quei pazzi | a | cui salvai la vita che essi mi debbono riconoscenza. E tu, |
Mitchell, Margaret -
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dietro le mie spalle tutto il mio lavoro, vietando ipoteche | a | coloro a cui faccio la corte, vendendo loro cattivo legname |
Mitchell, Margaret -
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mie spalle tutto il mio lavoro, vietando ipoteche a coloro | a | cui faccio la corte, vendendo loro cattivo legname o altre |
Mitchell, Margaret -
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imbarazzante di non avere in casa un marito che ti aiuti | a | ricevere. Se coloro vengono in casa, io passerò quelle ore |
Mitchell, Margaret -
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io passerò quelle ore nel bar di Bella Watling, raccontando | a | tutti quanti che non voglio stare sotto lo stesso tetto con |
Mitchell, Margaret -
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con quella gente. Rossella che lo aveva ascoltato in preda | a | viva irritazione, rise. - Dunque il giocatore di |
Mitchell, Margaret -
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suo marito fosse proprietario di quella casa. Rhett rise | a | sua volta, come se le avesse letto nel pensiero. - Grazie |
Mitchell, Margaret -
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Gettysburg; e poiché il Natale si avvicinava, Ashley venne | a | casa in licenza. Rossella, rivedendolo per la prima volta |
Mitchell, Margaret -
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che i sentimenti di quella sera lontana assomigliavano | a | quelli di una bimba a cui vien tolto un giocattolo, mentre |
Mitchell, Margaret -
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di quella sera lontana assomigliavano a quelli di una bimba | a | cui vien tolto un giocattolo, mentre ora la sua emozione |
Mitchell, Margaret -
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ricadevano sulla bocca erano l'ultima pennellata occorrente | a | farne il quadro di un perfetto soldato. Si teneva dritto |
Mitchell, Margaret -
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e di sicurezza di sé; ai lati della sua bocca cominciava | a | disegnarsi qualche ruga. Vi era un non so che di nuovo e di |
Mitchell, Margaret -
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diverso. Rossella aveva progettato di passare il Natale | a | Tara; ma dopo il telegramma di Ashley nessuna forza al |
Mitchell, Margaret -
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alle Dodici Querce, si sarebbe affrettata ad accorrere | a | Tara per essergli accanto; ma egli aveva scritto ai suoi |
Mitchell, Margaret -
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lo raggiungessero ad Atlanta; e il signor Wilkes, insieme | a | Lydia e Gioia, erano già arrivati. Andare a Tara e privarsi |
Mitchell, Margaret -
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Wilkes, insieme a Lydia e Gioia, erano già arrivati. Andare | a | Tara e privarsi di vederlo, dopo due anni? Privarsi del |
Mitchell, Margaret -
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gli addetti al deposito, Ashley li condusse tutti quanti | a | casa di zia Pitty. - Come se non bastasse quello che hanno |
Mitchell, Margaret -
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disputavano già come due galletti su chi sarebbe il primo | a | baciare zia Pitty, commossa e lusingata. - Ma non hanno |
Mitchell, Margaret -
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fatto altro che bere e questionare da quando siamo arrivati | a | Richmond. Sono anche stati messi agli arresti e avrebbero |
Mitchell, Margaret -
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la corte mentre c'era Ashley al mondo? Eccolo nuovamente | a | casa, separato da lei soltanto dalla larghezza di un |
Mitchell, Margaret -
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per essere timida e riservata, era in adorazione dinanzi | a | suo marito, con gli occhi, col sorriso, con le lagrime. E |
Mitchell, Margaret -
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si sarebbe rizzata in punta di piedi per sentirsi stringere | a | lungo. E poiché tale pensiero la rendeva felice, ella si |
Mitchell, Margaret -
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tutto: una settimana intera! Senza dubbio ella riuscirebbe | a | trovarsi sola con lui e gli direbbe: - Vi ricordate le |
Mitchell, Margaret -
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giorno che mi feci male alla caviglia e voi mi riportaste | a | Tara fra le vostre braccia? Quante cose avrebbe potuto |
Mitchell, Margaret -
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verità gli era uscita di bocca suo malgrado. Non si fermava | a | pensare che cosa farebbe se Ashley le rivelasse il suo |
Mitchell, Margaret -
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un pezzente, ringrazia Dio che tuo marito non sia tornato | a | casa scalzo. La settimana scorsa ho dovuto dare addio alle |
Mitchell, Margaret -
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dovuto dare addio alle mie vecchie scarpe, e sarei tornato | a | casa coi piedi avvolti in pezze di tela, se non avessimo |
Mitchell, Margaret -
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di tela, se non avessimo avuto la fortuna di far la pelle | a | due «esploratori» yankee. Le scarpe di uno di loro mi |
Mitchell, Margaret -
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e mi stanno facendo soffrire il martirio! Ma arriverò | a | casa in perfetto stile! - E quell'egoistaccio non ha voluto |
Mitchell, Margaret -
|
perfetto stile! - E quell'egoistaccio non ha voluto darle | a | uno di noi - interloquí Toni - mentre sarebbero andate |
Mitchell, Margaret -
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Prima della guerra ella non avrebbe permesso neanche | a | uno dei nostri schiavi di portarle! - Non ci badare - |
Mitchell, Margaret -
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in soccorso di suo fratello. - Sono stato io il primo | a | reclamarle. Ma Melania, prevedendo una delle famose liti |
Mitchell, Margaret -
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prevedendo una delle famose liti dei Fontaine, intervenne | a | metter pace. - Avevo una magnifica barba - riprese Ashley. |
Mitchell, Margaret -
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delle piú belle dell'esercito... Ma quando siamo arrivati | a | Richmond, quelle due canaglie - e indicò i Fontaine - hanno |
Mitchell, Margaret -
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loro si facevano radere, io dovevo fare altrettanto. | A | Rossella sembrò che egli parlasse febbrilmente, per |
Mitchell, Margaret -
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per impedire che gli fossero rivolte delle domande | a | cui non voleva rispondere. Vide i suoi occhi abbassarsi e |
Mitchell, Margaret -
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durò finché tutti quanti intorno al caminetto cominciarono | a | sbadigliare, e il signor Wilkes e le figlie si |
Mitchell, Margaret -
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Pietro, un brivido ghiaccio le attraversò il cuore. Fino | a | quel momento Ashley era stato suo, soltanto suo, anche se |
Mitchell, Margaret -
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e richiuse l'uscio senza piú guardarla. Rossella rimase | a | bocca aperta, improvvisamente desolata. Ashley non era piú |
Mitchell, Margaret -
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una camera con suo marito e richiudere l'uscio... chiuderlo | a | tutto il resto del mondo. |
Mitchell, Margaret -
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la grande pensione che tiene la signora Alford | a | Chiaia, proprio dove termina la villa. — Sempre qui |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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proprio di quelle che si sognavano quando si venne | a | Napoli! Tutti escono a godersela, meno tu; tu che alle |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che si sognavano quando si venne a Napoli! Tutti escono | a | godersela, meno tu; tu che alle cinque stai qui solo, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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cinque stai qui solo, sprofondato nella medesima poltrona, | a | canto alla medesima terrazza, con gli occhi fissi su 'l |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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alle undici! Ma sai che tu faresti scappare la pazienza | a | un santo? O che diamine hai, si può sapere? L' interrogato |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con l'indice una E maiuscola; si scostò, piegando il capo | a | mo' de' pittori che vogliono giudicar l'effetto d'una brava |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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d'una messa cantata? — ribattè il Bencini. — Siamo giunti | a | Napoli circa una ventina di giorni or sono; tu hai, grazie |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Napoli circa una ventina di giorni or sono; tu hai, grazie | a | Dio, salute da vendere, e pure dal terzo giorno del nostro |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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corbellerie che del resto — soggiunse in tono più grave — | a | te meno che mai possono venire, perchè, se non mi sbaglio, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Questi tacque, e tirato fuori un fazzolettone di seta rossa | a | quadrelli, cancellò, a malincuore, si vedeva, la grossa E |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fuori un fazzolettone di seta rossa a quadrelli, cancellò, | a | malincuore, si vedeva, la grossa E poc'anzi tracciata. Ma |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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conte un po' stizzito. L'avvocato che in tanto s'era messo | a | passeggiar su e giù per la sala, gingillandosi con la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ancora al cristallo confidente, su cui si ripreparava | a | tracciar l'iniziale misteriosa. - Oh, Bencini mio! — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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misteriosa. - Oh, Bencini mio! — scoppiò finalmente | a | dire — se tu avessi un briciolo di cuore, me lo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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bruciare, restar sotto un tranvai, e che so io? Vale | a | dire se ti vedessi correre un pericolo vero e proprio, ma |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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ma ti confesso sinceramente che non mi sento capace | a | stemperarmi in lacrime perchè un vecchio collezionista di |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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tu spiri dalla voglia di raccontarmelo. Butta fuori! - E | a | chi dovrei parlarne se non a chi n'è la causa? — sospirò il |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Butta fuori! - E a chi dovrei parlarne se non | a | chi n'è la causa? — sospirò il conte. - Io ne sono la |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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— perchè se non eri tu, non avrei mai messo piede nè | a | Napoli, nè in questa fatale pensione! - Sì che è proprio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Sampieri anch'egli sorrideva con una strana smorfia | a | fior di labbra, e consentendo col capo mostrava grande |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mostrava grande soddisfazione d'esser finalmente giunto | a | intrattenersi col compagno dell'oggetto de' suoi sospiri. — |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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il viso; ti avrà preso al laccio con le sue trecce sciolte | a | uso bambina, e incantato con le romanze slave che la ci |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Ma che seduzioni hanno mai per te gli occhi tondi, chiari e | a | fior di testa della signora e il suo naso largo all'insù |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Che? Tu pretenderesti — chiese l'avvocato — di far la corte | a | quella bambina? - No, caro; intendo semplicemente |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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semplicemente d'offrirle il titolo di contessa Sampieri. - | A | quella bimba? - Bimba! Bimba, poi, non tanto. A sentir te |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Sampieri. - A quella bimba? - Bimba! Bimba, poi, non tanto. | A | sentir te parrebbe che quella figliuola fosse ancora nelle |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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giorno all'altro, sarebbe troppo pretendere; nè io sono uso | a | schiccherar dichiarazioni a bruciapelo, come uno studentino |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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pretendere; nè io sono uso a schiccherar dichiarazioni | a | bruciapelo, come uno studentino senza cervello; ma a forza |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a bruciapelo, come uno studentino senza cervello; ma | a | forza di manovre abili e coperte, che so io? d'attenzioni |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mute e delicate, come dice appunto Emma che le piacciono, | a | forza di piccole finezze, di galanterie, e sopra tutto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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quel romanzo di Paoli, uscito ora, che si titola Lei sola? | A | te Paoli non piace, capisco, perchè scrive in barbarico, ma |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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suo nuovo libro mi conviene perfettamente. Io dunque non | a | pena questo volume è uscito l'ho comprato; ho posto un nodo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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dell'amante, lì seduto su 'l tappeto, certe calzette | a | trafori... - stile moderno, ma che fa? — e l'ho mandato |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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guarnita di dentini bianchi e uniti; e Miss Alford passava, | a | Napoli, per una gran bella ragazza. La fanciulla salutò con |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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di lui, e sparve. - Quant'è curioso! — saltò su | a | dire Emma, non a pena il conte ebbe richiuso l'uscio, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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e sparve. - Quant'è curioso! — saltò su a dire Emma, non | a | pena il conte ebbe richiuso l'uscio, eseguendo l'ultimo |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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vecchio antipatico, soltanto... bisognerebbe consigliarlo | a | mettersi una parrucchina; con quella zucca pelata fa un |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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fazzolettino su la bocca). - De malo in peius... — badava | a | pensare il Bencini; pure non volendo darsi subito per |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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pure non volendo darsi subito per vinto, s'arrischiò | a | dire: - Cara signora Emma, lei è troppo severa. Il mio |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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enfaticamente l'avvocato. Queste parole erano destinate | a | produrre un grande effetto: e lo produssero. - Ah, è molto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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proprio ora. - Lo so. Volevo leggerlo anch'io, ma va | a | ruba; è difficile averlo. Anzi, lei è stata fortunata.... - |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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un nodo di nastro celeste — il mio colore — alla scena... | a | una scena che fa venire i brividi... Il visino roseo le si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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mi dica, signora Emma, — domandò — lei dunque sa presso | a | poco chi le ha mandato questo romanzo? - Se lo so! È il più |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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rientrò nel salone, impaziente, agitato, nervoso, e di lì | a | pochi minuti una cameriera venne ad avvertire Emma che sua |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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che le donne vanno prese con garbo, vanno conquistate | a | furia di delicatezze? E il bravo conte fissava l'amico , |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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E il bravo conte fissava l'amico , piantato dinanzi | a | lui co' pollici infilati al panciotto sotto le ascelle, |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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nodo celeste è proprio un nodo gordiano.... Ma nè anche | a | farlo a posta, ecco che la campana annunziante il pranzo a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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celeste è proprio un nodo gordiano.... Ma nè anche a farlo | a | posta, ecco che la campana annunziante il pranzo a tavola |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a farlo a posta, ecco che la campana annunziante il pranzo | a | tavola rotonda principiò il suo gaio squillo per l'appunto |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in quell'istante; e mentre il Bencini, determinato | a | salvar a ogni costo dal ridicolo il suo compagno, si |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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in quell'istante; e mentre il Bencini, determinato a salvar | a | ogni costo dal ridicolo il suo compagno, si preparava a |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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a ogni costo dal ridicolo il suo compagno, si preparava | a | combatterne la follia amorosa, magari ripetendogli parola |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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con la ragazza, il conte, infatuato e felice, se lo prese | a | braccetto e se lo trascinò fuori della stanza senza nulla |
Contessa Lara (Evelina Cattermole) -
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Jenny, in costume di selvaggia, quasi tutto fatto di penne | a | colori, s'abbandonava, sdraiata, senza tenersi da nessuna |
Il romanzo della bambola -
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sdraiata, senza tenersi da nessuna parte, sul cavallo | a | galoppo. Pareva una farfalla portata dal vento sur un |
Il romanzo della bambola -
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forestiera, promettendole che l'avrebbe condotta | a | vederla, quando ella fosse guarita; e le aveva anche |
Il romanzo della bambola -
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dell'intelligente bestiola, di persuadere suo padre | a | comprar anche a lei un cavallino ch'ella potesse, col |
Il romanzo della bambola -
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bestiola, di persuadere suo padre a comprar anche | a | lei un cavallino ch'ella potesse, col tempo, ammaestrare |
Il romanzo della bambola -
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La mamma ebbe un bel chiamarla: non dava retta, e seguitava | a | correre, come ammattita. Nella sua corsa si trascinava |
Il romanzo della bambola -
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che sorte crudele era, in fondo, la sua, non ostante che | a | tutti ella sembrasse così fortunata! A un certo momento, un |
Il romanzo della bambola -
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sua, non ostante che a tutti ella sembrasse così fortunata! | A | un certo momento, un pruno che si trovava sul prato |
Il romanzo della bambola -
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alle sue gonnelline di sotto, impigliandosi, chi sa come, | a | uno degli spaghi che la facevano parlare. La Marietta tirò, |
Il romanzo della bambola -
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nasale della Giulia, senza terminare la parola, che rimase | a | mezzo in un piccolo schianto, leggero, quasi un singhiozzo |
Il romanzo della bambola -
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e scontenta, ordinando al cocchiere di tornar subito | a | casa. La bambina aveva abbassato la testa, con tanto di |
Il romanzo della bambola -
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Jenny Bilson; voleva un cavallino tutto bianco, simile | a | quello, voleva! E la Giulia stava lì, buttata di fianco sur |
Il romanzo della bambola -
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giorno 21 marzo, dedicato | a | san Benedetto, presi l'abito di educanda. Le monache non |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Ma gli argomenti del confessore non riuscivano | a | dissuadermi dal disegno di lasciare il convento, e le sue |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Non tralasciava io pertanto di scrivere indefessamente | a | mia madre, supplicandola a volér mantenere la sua promessa; |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di scrivere indefessamente a mia madre, supplicandola | a | volér mantenere la sua promessa; ma le risposte di lei |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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trovavasi in Napoli, con unanime risentimento notarono | a | mia madre tale trascuratezza. Essa rispose, non poter |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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viaggio: sarebbe poi stata sua cura di prendermi da Messina | a | tempo debito. Il ricevimento di quella lettera mi colmò di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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messinese in Napoli si trattenne, non fecero che sfegatarsi | a | squadernarmi assurde storielle intorno a persone cadute |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che sfegatarsi a squadernarmi assurde storielle intorno | a | persone cadute nella dannazione, per non aver dato ascolto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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col piedino alzato, in quell'atto stesso che dava un calcio | a | M. C., giovinetta uscita del monastero; di talune percosse, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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temps delle crociate, che di questo nostro, e non meno atte | a | snaturare la mente che a deturpare la coscienza e il cuore, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di questo nostro, e non meno atte a snaturare la mente che | a | deturpare la coscienza e il cuore, pregai il cielo, che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pietà. La risoluzione di ripudiare lo stato monastico era, | a | parer suo, opera di Satanasso, il quale erasi preso |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sarebbe stato il mio inesorabile accusatore innanzi | a | Dio. Esaminai quella scrittura: non mi parve totalmente |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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chi avesse recato quel foglio; mi rispose: "Un tale, ignoto | a | me, che dopo di averlo posto nella ruota, frettoloso se ne |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dell'arcato corridoio eravi una cappelletta, dedicata | a | sant'Antimo, santo di origine basiliana. Passandovi quel |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la guardo: il carattere era perfettamente simile | a | quello della lettera anonima, ed appunto in quel luogo lo |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e colà attendessi la signora che doveva accompagnarmi. | A | cagione dei fantastici ragionamenti che i preti e le |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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l'orecchio: sono circondata dal solito silenzio. Di là | a | poco raccontai ad una monaca l'effetto di quella |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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una monaca l'effetto di quella allucinazione. Essa si mise | a | piangere, a farsi il segno della croce, a strillare: |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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l'effetto di quella allucinazione. Essa si mise a piangere, | a | farsi il segno della croce, a strillare: "Miracolo! |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Essa si mise a piangere, a farsi il segno della croce, | a | strillare: "Miracolo! Miracolo!" "E chi può avere operato |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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può avere operato il miracolo?" le domandai. "Ci vuol tanto | a | capirlo? È il campanello di san Benedetto, che ti chiama." |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che del miracolo, e già parlavasi d'una messa, destinata | a | perpetuarne la memoria negli annuali e ne' fasti del |
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delle altre due sorelle, colà maritate, che, per urgenza e | a | tutta possa, mi consigliavano di restituirmi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Erano poi dolorosissime le ragioni che le inducevano | a | darmi tale consiglio. Mia madre era in procinto di passare |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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darmi tale consiglio. Mia madre era in procinto di passare | a | seconde nozze; Domenico, posto in oblio l'amor mio, ed |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in cui quelle novelle mi ponevano, mi spinsi, benchè | a | malincuore, a domandare, se voleva il cognato ritenermi |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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quelle novelle mi ponevano, mi spinsi, benchè a malincuore, | a | domandare, se voleva il cognato ritenermi presso di sè, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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se voleva il cognato ritenermi presso di sè, insino | a | che fosse piaciuto al Signore di procurarmi altro rifugio. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in pace la mia disubbidienza. Ella erasi trasferita | a | Messina per ricevermi, e non avendomi incontrata, come |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Polizia citava nello stesso tempo mio cognato, per indurlo | a | farmi subito partire, conforme al volere di mia madre. |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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di buon grado l'ospitalità in mia casa, ed avrei seguitato | a | ritenervi con piacere, se vostra madre non ne mostrasse |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Io era recisamente licenziata. - Che fare? Dove andare? | A | chi ricorrere? - Mi trovava in un bivio terribile. Un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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ricorrere? - Mi trovava in un bivio terribile. Un carcere | a | destra, un altro a sinistra, e d'ogni intorno l'abbandono e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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in un bivio terribile. Un carcere a destra, un altro | a | sinistra, e d'ogni intorno l'abbandono e la desolazione! |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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intorno l'abbandono e la desolazione! "Dio mio! diceva | a | me stessa, non potendo contenere le lagrime: che mai sarà |
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fino della mia volontà? Se un destino crudele muove tutto | a | congiura contro di me, non v'ha almeno qualche legge |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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anni. All'udir l'accaduto, quel buon vecchio mi esortò | a | ritornare nel monastero, finchè (diceva) fosse dissipata, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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poi si sarebbe cercato di rappattumare la madre con me. | A | questo consiglio si conformarono eziandio e la sorella ed |
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e la sorella ed il cognato ed altre persone familiari, nè, | a | dire il vero, scorgeva neppur io, fuori di quello, altro |
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che mi campasse dalla disperazione. Non sapendo dunque | a | quale miglior santo rivolgermi, secondo il detto comune, mi |
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l'esitazione mia nel rispondere, mi esortò sottovoce | a | dire pel momento di sì, che poi, rientrata, non mi |
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mandarono uno stuolo di converse sul campanile per suonare | a | festa. Nell'udire a quell'ora insolita la campana, i vicini |
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di converse sul campanile per suonare a festa. Nell'udire | a | quell'ora insolita la campana, i vicini fecero domandare |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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dalle inaspettate combinazioni soperchiata, io tremava | a | guisa di foglia cadente al vento d'autunno. Dato pertanto |
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detto quel SÌ, ed accusai me stessa di fiacchezza. Ma guai | a | chi è trascinato dalla fatalità!.... Alle dieci della |
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mi attendevano. Fui ricevuta con nuova scampanata | a | festa, e collo sparo dei mortaletti, alla cui esplosione |
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Il cardinale Caracciolo, e il vicario vennero pur essi | a | congratularsi meco della mia risoluzione, e la sera un |
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mia conversione con ogni mezzo possibile di pubblicità. | A | sollievo delle solitarie pene che m'attendevano, m'era |
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dei gelati, si furono le monache ritirate, preso | a | mia volta commiato dalla zia, m'affrettai di tirar fuori |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che l'autore studiasi d'infondere l'amore della solitudine | a | chi lo legge, mi rapirono fin dal principio in una sfera |
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di poesia, e ringraziai la provvidenza d'avermi dato | a | compagno un maestro, capace di poetizzare le amarezze |
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- Cotesto filosofo, che sugl'incanti della solitudine | a | larga mano profonde i fiori dell'eloquenza, era egli |
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forza superiore ed ineluttabile, costretto, al par di me, | a | consumare il suicidio della propria volontà? Egli, che con |
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mille pratiche, l'una più servile dell'altra, sentenziata | a | perenne ed ignobile sterilità? - Ricaddi più che mai |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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d'aria. Era il cielo velato da foschi nuvoloni, vaganti | a | seconda del vento. All'estremo orizzonte qualche stella |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nella muta solitudine. Mi venne in mente di scrivere | a | mia madre una lettera grondante di lagrime. Riaccesi la |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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stile, lo stracciai subito. - Non sarebbe meglio, domandai | a | me stessa, confidare alla zia le mie angustie? - Ma ella |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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stessa, confidare alla zia le mie angustie? - Ma ella dorme | a | quest'ora! - La sveglierò. Per giungere alla sua stanza, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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corridoio. Bussai all'uscio: nessun risponde. Torno | a | bussare: la conversa riconosce la mia voce, ed apre, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mia voce, ed apre, sgomentata da tale visita. Nel vedermi | a | quell'ora, e sì fortemente conturbata, anche la badessa |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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del concorso di circostanze, che mi avevano indotta | a | ritornare nel monastero, non senza la riserva d'un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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pazzarella te, e me più pazza ancora, per averti persuasa | a | rientrare. E la riputazione del convento!.... E il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Quale argomento di favole presso gl'increduli della città!" | A | queste riflessioni la poveretta si diede a piangere e |
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della città!" A queste riflessioni la poveretta si diede | a | piangere e singhiozzare dirottamente. Il turbamento di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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e sarò esaudita." Volle da me la promessa di non ripetere | a | chicchessia gl'incidenti di quella notturna conferenza, e |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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consorteria: «Il campanello di San Benedetto ha tornato | a | risuonare poc'anzi, e questa volta per conquistare |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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resistenza. Era suo intendimento, diceva, di maritarmi | a | persona di suo aggradimento, nè mi avrebbe ritenuta nel |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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nè mi avrebbe ritenuta nel chiostro, se non infino | a | che tale opportunità si presentasse. Se non che, soggiunse |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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Questo tempo fu dalla comunità dedicato ad apparecchiare | a | spese mie..... i confetti pel giorno della festa. Frattanto |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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popolare, quella che tanto era piaciuta altra volta | a | Domenico; ma la commozione che mi sorprese, ma i rimpianti |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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io sola era mesta con in bocca l'amarezza dell'assenzio. | A | dieci ore fui chiamata all'allestimento. M'inghirlandarono |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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all'allestimento. M'inghirlandarono di fiori gemmati, | a | guisa di sposa: mi fecero indossare un abito sontuoso di |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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alla consuetudine, queste dame cominciarono dal condurmi | a | diversi monasteri, onde farmi vedere dalle altre monache: |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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due chierici, che gridarono: "Ma, signore, venite presto | a | San Gregorio Armeno! Il pontificale è finito: non si |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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duchessa Carigliano. Compressi la mano sul cuore, mi levai | a | stento, e baciai quella vecchia zia, che mi disse |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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alla spalliera della seggiola, io vacillava, pronta | a | cadere. Mi posero a sedere, e chiesero un bicchier d'acqua, |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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della seggiola, io vacillava, pronta a cadere. Mi posero | a | sedere, e chiesero un bicchier d'acqua, dal che refrigerata |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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l'intima autorità dell'amor proprio. Quanto mi avvicinava | a | San Gregorio, tanto più distinto facevasi il suono delle |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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che erano state invitate e ricevute da mia madre, ed | a | sinistra stavano i cavalieri, ricevuti da mio cugino il |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sentire da tutti: "Non voglio, no, non voglio che tu vada | a | chiuderti!" Quella voce argentina attirò l'attenzione |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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la voce dell'innocenza che gridava alla barbarie. Mi volsi | a | quella parte: una signora imbavagliava la bocca della |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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fazzoletto. Mi corsero le lagrime agli occhi, asciutti fino | a | quel punto. Arrivai all'altar maggiore. Il vicario, che |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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strada, che da questa mena alla porteria, fu fatto da tutti | a | piedi, in mezzo ad una fittissima calca di curiosi. Appena |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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sfrenati, che non può forza umana contenere: e le monache | a | chiuder tosto le porte, ad internarmi sollecitamente, a |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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a chiuder tosto le porte, ad internarmi sollecitamente, | a | dirmi in coro: "Non piangere, per carità! Altrimenti |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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mezzo i convitati, gridò: "Barbara, non tagliare i capelli | a | quella ragazza!" Tutti si volsero: bisbigliarono di un |
Caracciolo De' Principi di Fiorino, Enrichetta -
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senza saper perché; come se fosse stata comunicata | a | tutti quanti da Rossella, la quale era vermiglia in volto, |
Mitchell, Margaret -
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piú udita ridere da mesi e mesi. La sua risata piaceva | a | tutti, specialmente a Geraldo. Gli occhi di lui apparivano |
Mitchell, Margaret -
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da mesi e mesi. La sua risata piaceva a tutti, specialmente | a | Geraldo. Gli occhi di lui apparivano meno smarriti del |
Mitchell, Margaret -
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una veste da ballo per sé. Rossella andava ad Atlanta | a | cercar del denaro, a fare un'ipoteca... Che cos'era |
Mitchell, Margaret -
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per sé. Rossella andava ad Atlanta a cercar del denaro, | a | fare un'ipoteca... Che cos'era un'ipoteca? Rossella spiegò |
Mitchell, Margaret -
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rispose: - Segreto professionale! - la stuzzicarono | a | proposito del suo ignoto amico milionario. - Sarà il |
Mitchell, Margaret -
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Ma Rossella non rise; e Ashley che aveva cominciato | a | ridere si interruppe bruscamente vedendo il rapido sguardo |
Mitchell, Margaret -
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che erano in migliore stato di tutti gli altri esistenti | a | Tara. Melania pregò Mammy di lasciarle abbastanza ritagli |
Mitchell, Margaret -
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come guarnizione, la sua bella coda dai riflessi metallici, | a | meno che non prendesse immediatamente la fuga verso la |
Mitchell, Margaret -
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«Non hanno l'idea di ciò che sta veramente accadendo | a | me, a loro, al Sud. Credono ancora, malgrado tutto, che |
Mitchell, Margaret -
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«Non hanno l'idea di ciò che sta veramente accadendo a me, | a | loro, al Sud. Credono ancora, malgrado tutto, che nulla |
Mitchell, Margaret -
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ancora, malgrado tutto, che nulla possa veramente accadere | a | nessuno di loro, perché sono chi sono: gli O'Hara, i |
Mitchell, Margaret -
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realmente; ma non ha mai avuto molto da perdere. Quanto | a | Súsele e Carolene... credono che si tratti di cosa |
Mitchell, Margaret -
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Sono convinte che Dio farà un miracolo, specialmente | a | loro beneficio. Ma Egli non lo farà. Il solo miracolo sarà |
Mitchell, Margaret -
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Egli non lo farà. Il solo miracolo sarà quello che io vado | a | tentare con Rhett Butler... Essi non possono cambiare. Io |
Mitchell, Margaret -
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sono la sola veramente mutata... e se avessi potuto farne | a | meno, ne sarei ben contenta.» Finalmente Mammy mandò gli |
Mitchell, Margaret -
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pranzo, per poter cominciare le prove. Pork aiutò Geraldo | a | salire le scale per condurlo a letto, e Ashley e Will |
Mitchell, Margaret -
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le prove. Pork aiutò Geraldo a salire le scale per condurlo | a | letto, e Ashley e Will rimasero soli nel vestibolo |
Mitchell, Margaret -
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non fosse al corrente di queste cose; ma dal suo ritorno | a | Tara si era accorto che quell'uomo, come Mammy, sapeva |
Mitchell, Margaret -
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mia» pensò con disperazione. «Sono io che l'ho condotta | a | questo punto.» Ricordò come ella aveva irrigidito le spalle |
Mitchell, Margaret -
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la vita come veniva, opponendo il suo forte spirito | a | qualsiasi ostacolo si presentasse, lottando con una |
Mitchell, Margaret -
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una decisione che non ammetteva sconfitta, e continuando | a | combattere, anche quando vedeva che la sconfitta era |
Mitchell, Margaret -
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pensò che non aveva mai conosciuto una intrepidezza pari | a | quella di Rossella O'Hara che partiva alla conquista del |
Mitchell, Margaret -
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