Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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da quando s'eran gettate le fondamenta di quel palazzone  a  cui lavoravano, egli era stato sotto gli ordini di Nanni, e
Nanni, e aveva preso giorno per giorno, senz'avvedersene,  a  voler bene alla Rachele. Da prima, le lasciava gli occhi a
a voler bene alla Rachele. Da prima, le lasciava gli occhi  a  dosso, senza osar nè meno di darle il buon giorno; ma
senza osar nè meno di darle il buon giorno; ma pensava  a  lei da quando si svegliava fino a quando addormentavasi nel
buon giorno; ma pensava a lei da quando si svegliava fino  a  quando addormentavasi nel rozzo letto non suo d'un
da una donna, egli subiva l'incubo di sogni brutali e,  a  momenti, buttava via le coperte e si trovava con la fronte
la fronte abbronzata madida d'un sudor freddo più simile  a  quello della morte che a quello dell'amore. Per parte sua,
d'un sudor freddo più simile a quello della morte che  a  quello dell'amore. Per parte sua, la ragazza trattava Peppe
della maggior parte dei toscani. Una volta che, appoggiata  a  una trave, la Rachele aspettava di sentir sonare il
le venne accosto, e senza cominciare come fan gl'innamorati  a  chiacchiere su 'l più e su 'l meno, con le labbra che gli
tutto quello che guadagno alla settimana ve lo porterei  a  casa...- Chini gli occhi ridenti, ella badava a strusciar
lo porterei a casa...- Chini gli occhi ridenti, ella badava  a  strusciar con l'unghia del pollice l'orlo del suo grembiule
l'unghia del pollice l'orlo del suo grembiule di bordatino  a  quadrelli. - E chi dice niente? — fece, un po' superba. —
— Ma se con voi non mi ci voglio mettere? Gli è meglio che  a  me non ci pensiate. - - Volesse la Madonna che non ci
le mani sui fianchi, stette lì un po' pensierosa: poi andò  a  mangiare. Da quel giorno Peppe non aveva più detta una
della vita claustrale infino ad oggi rimasti inaccessibili  a  tutt’altri ohe ad una donna? - Mi proverò. Ma prima di dar
perchè io non reputi necessario premettere intorno  a  queste condizioni alcuni cenni, atti ad illuminar la scena
cenni, atti ad illuminar la scena sulla quale verranno  a  svolgersi gradatamente i seguenti episodi. Conscia non meno
da 82 ordini religiosi, e da 2,382 conventi: il che torna  a  dire ch'essa continua nel 1864 a possedere il doppio numero
conventi: il che torna a dire ch'essa continua nel 1864  a  possedere il doppio numero de' conventi, che nel 1789
Confederazione germanica. Ponendo in confronto, continua  a  dire il Débats, i beni del clero in Francia nel 1789 e
e cento milioni. I beni del clero in Italia elevansi  a  quasi due miliardi, ossia un decimo meno del doppio di
secolare e regolare in tutta l'Italia ammontava nel 1857-58  a  189,800 membri, cioè 1 su 142 laici! Della qual somma a
a 189,800 membri, cioè 1 su 142 laici! Della qual somma  a  cifre tonde: 82,000 nel Napoletano e nella Sicilia. 40,000
sola Italia 269 tra arcivescovi e vescovi, il che equivale  a  poco meno della metà delle sedi vescovili d'Europa, ed a
a poco meno della metà delle sedi vescovili d'Europa, ed  a  niente manco che ad 1/3 delle sedi vescovili dell'intero
vescovili dell'intero orbe cattolico, le quali erano da 814  a  816. A questa cifra di 189,800 eccleslastici, dimoranti in
dell'intero orbe cattolico, le quali erano da 814 a 816.  A  questa cifra di 189,800 eccleslastici, dimoranti in Italia,
e la classe delle così dette monache di città, si avrà  a  numero tondo la totalità di 200,000 in circa, il che
Considerata la statistica generale, veniamo finalmente  a  quella di Napoli. Ecco come vent'anni fa eravi distribuito
3027 ----- 3211 Il numero delle parrocchie in Napoli somma  a  50; quello delle chiese è di 257; delle Confraternite 174,
qualità, ed ora estratto dal censo autentico, che intorno  a  quel tempo fu pubblicato dall'opera portante per
Monaci | Novizi | Monaci | Novizi {di Gerusalemme  a  Montecalvario 11 Riformati. . {a San Pietro ad Aram.. 94
Aram.. 94 {alla Salute.................... 5 38 » 161 » {  a  Milano....................... 11 {a Santa
{a Santa Lucia del Monte 101 Alcantarini. . {a San Pasquale  a  Chiaia 3 49 8 197 8 {alla Sanità.......... 47 {a Sant'Efrem
6 97 6 {alle Trentatrè. . . . . . . . . 6 {a San Francesco  a  Santa Osservanti. . {Maria la Nuova. . . . . 2 197 7 233 7
197 7 233 7 { in San Severio Maggiore 36 Agostiniani calzi  a  Sant' Agostino la Zecca. . . . . . . . . . . 1 41 1 41 1
del Salvatore . . . . 1 28 » 28 » Canonici Lateranensi  a  Santa Maria di Piedigrotta. . . . . . . . . 1 16 2 16 2
calzi al Carmine Maggiore 1 35 2 35 2 {a Santa Teresa  a  Chiaia 2 7 Carmel.scalzi {a Santa Teresa agli Studi 2 38 »
{a Santa Teresa agli Studi 2 38 » 45 » Certosini  a  San Martino. . . . . . . . . . . . . 1 20 3 20 3 Chierici
Torentino. . . 12 16 Congregazione del Santissimo Redentore  a  S. Antonio di Tarsia 1 16 » 16 » Minori Conventuali a San
a S. Antonio di Tarsia 1 16 » 16 » Minori Conventuali  a  San Lorenzo Maggiore. 2 59 8 63 8 Idem Ospizio a Largo
a San Lorenzo Maggiore. 2 59 8 63 8 Idem Ospizio  a  Largo Santa Caterina a Chiaia. . . . . » 4 »
Maggiore. 2 59 8 63 8 Idem Ospizio a Largo Santa Caterina  a  Chiaia. . . . . » 4 »
. . . . . . . . . . . . . . . 1 117 » 117 » Mercendarii  a  Sant'Orsola a Chiaia . . . 1 16 » 16 » Minimi di S. {al
. . . . . . . . . . 1 117 » 117 » Mercendarii a Sant'Orsola  a  Chiaia . . . 1 16 » 16 » Minimi di S. {al largo di Palazzo.
Gerolomini. . . . . . . . . . . . . . . 1 28 6 28 6 Scolopi  a  San Carlo a Mortelle. . . . . . 1 32 » 32 » San Giovanni di
. . . . . . . . . . . . . . 1 28 6 28 6 Scolopi a San Carlo  a  Mortelle. . . . . . 1 32 » 32 » San Giovanni di Dio alla
. . . . . . . . . . » 5 » » » Chierici Regolari Teatini  a  San Paolo . . 1 26 3 26 3 Congregazione del Beato Pietro da
. . 1 26 3 26 3 Congregazione del Beato Pietro da Pisa  a  Santa Maria delle Grazie Maggiore. . . . 1 18 6 18 6
7 {a Santa Chiara. . . . . . . . . 78 12 {a San Francesco  a  Cappuccine { Pontecorvo. . . . . . . . . . 2 29 12 60 12 {a
. . . . . . . . . . . 1 40 » 40 » Canonichesse Lateranensi  a  Gesù Maria 1 11 10 11 10 {S. Maria Egiziaca Mag. 47 7
se non per voto, e per computo approssimativo ammontante  a  più di 2,000, avrassi la somma totale di 9,000, indicante
 A  meno di avere le ali, occorrevano settimane, forse mesi
alla Georgia; ma nondimeno i cuori si mettevano  a  battere follemente appena un soldato entrava dalla strada
uno scalpiccio di piedi. La vista di un'uniforme bastava  a  fare accorrere tutti dal pascolo, dalla legnaia, dai campi
suo sistema solito di vita. Nel cuore di Rossella cominciò  a  sorgere il timore che gli fosse accaduto qualche cosa
o ammalato. Per di piú era senza denaro e attraversava  a  piedi un paese dove i confederati erano odiati. Se almeno
avrebbe mandato del denaro; tutto quello che era in casa,  a  costo di lasciar morire di fame la famiglia, perché egli
in treno e affrettare il suo ritorno. «Diletta, ritorno  a  casa, accanto a te...» Nel primo impulso di gioia, quelle
il suo ritorno. «Diletta, ritorno a casa, accanto  a  te...» Nel primo impulso di gioia, quelle parole avevano
gioia, quelle parole avevano voluto dire che Ashley tornava  a  casa, da lei. Ora, ragionando, comprendeva che egli tornava
lei. Ora, ragionando, comprendeva che egli tornava accanto  a  Melania; a Melania che in quei giorni girava per la casa
ragionando, comprendeva che egli tornava accanto a Melania;  a  Melania che in quei giorni girava per la casa cantando di
che in quei giorni girava per la casa cantando di gioia.  A  Rossella avvenne di chiedersi amaramente perché Melania non
E quando aveva di questi pensieri, non si affrettava piú  a  pregare Dio perché le perdonasse; Dio non le faceva piú
le faceva piú paura. I soldati vennero ancora, isolati o  a  coppie, e sempre ugualmente affamati. Rossella maledisse
che non permetteva, nell'èra dell'abbondanza,  a  nessun viaggiatore di proseguire il suo cammino senza aver
faticosamente lavorato la terra, vettovaglie che era andata  a  comprare a miglia e miglia di distanza. Era difficile
lavorato la terra, vettovaglie che era andata a comprare  a  miglia e miglia di distanza. Era difficile procurarsi delle
oramai, e due monete d'oro. Perché bisognava continuare  a  nutrire quell'orda famelica? Diede perciò ordine a Pork che
a nutrire quell'orda famelica? Diede perciò ordine  a  Pork che quando vi erano soldati in casa, la tavola fosse
mai rimessa in forze dopo la nascita di Beau, induceva Pork  a  mettere nel suo piatto pochissimo cibo, per dividere fra
sai che sollievo è per me. Ogni volta che do la mia parte  a  un pover'uomo, penso che forse in quel momento c'è una
dà al mio Ashley una parte del suo pranzo e questo lo aiuta  a  tornare accanto a me. «Il mio Ashley...» «Diletta, torno a
parte del suo pranzo e questo lo aiuta a tornare accanto  a  me. «Il mio Ashley...» «Diletta, torno a casa, accanto a
a tornare accanto a me. «Il mio Ashley...» «Diletta, torno  a  casa, accanto a te...» Rossella si volse altrove
a me. «Il mio Ashley...» «Diletta, torno a casa, accanto  a  te...» Rossella si volse altrove ammutolita. Dopo d'allora,
quando vi erano ospiti, quantunque Rossella contasse  a  questi ogni boccone che mettevano in bocca. Quando i
bocche di piú da nutrire; e poi qualcuno doveva accudire  a  loro, ed era un aiuto di meno per la costruzione delle
appena una leggera pelurie, che aveva trovato svenuto  a  poca distanza da Tara; probabilmente uno dei giovinetti
e si chiedeva perché il suo figliuolo non giungeva ancora  a  casa; nella stessa maniera in cui lei e Melania guardavano
offuscati dal delirio su Carolene che era seduta accanto  a  lui recitando il rosario. - Dunque non eravate un sogno -
trascorse ore interminabili sdraiato accanto alla finestra,  a  contemplare l'albero di magnolia e dando ben poca noia.
e dando ben poca noia. Carolene aveva simpatia per lui,  a  causa dei suoi silenzi tranquilli e privi d'imbarazzo. Ella
Era molto taciturna, Carolene, e passava lunghe ore  a  pregare. Quando Rossella entrava in camera sua senza
inginocchiata accanto al letto; cosa che la urtava, perché  a  lei sembrava che il tempo di pregare fosse passato. La
dei favori che Gli chiedeva; e se Egli non stava ai patti,  a  lei sembrava di non doverGli piú nulla. E quando trovava
di non doverGli piú nulla. E quando trovava Carolene  a  pregare mentre lei aveva lavorato tutto il giorno, sentiva
sua sorella schivava la sua parte di fatica. Questo diceva  a  Will Benteen, il convalescente, un pomeriggio in cui egli
quel ragazzo Brent o un nome simile che fu ucciso  a  Gettysburg. - Suo corteggiatore? - fece Rossella
- Neppur per sogno. Brent e suo fratello facevano la corte  a  me. - Sí, me lo ha detto. Pare che la maggior parte dei
di indagare. Dunque era per questo che Carolene continuava  a  pregare? Beh, le passerebbe. Tante ragazze avevano perduto
ragazza di Atlanta che era già vedova per la terza volta,  a  causa della guerra, eppure era ancora capace di occuparsi
e piangeva, e Geraldo chiedeva troppo spesso dov'era Elena.  A  Will poteva dire tutto. Gli raccontò perfino che aveva
Tutta la famiglia finiva con l'andare in camera di Will  a  sfogare i propri malumori: perfino Mammy, che da principio
malumori: perfino Mammy, che da principio era rimasta  a  distanza perché non le sembrava abbastanza signore, avendo
posseduto soltanto due schiavi. Quando poté cominciare  a  girare per la casa, Will si diede da fare a intrecciare
poté cominciare a girare per la casa, Will si diede da fare  a  intrecciare cestini e ad aggiustare i mobili rovinati dagli
avesse mai posseduto. La presenza di Will permetteva  a  ciascuno di recarsi tranquillamente al proprio lavoro,
ho dato molto disturbo; e se non vi dispiace, rimarrò qui  a  lavorare per voi, finché vi avrò compensata, almeno in
ripagare chi ci ha ridato la vita. Quindi egli rimase; e  a  poco a poco, quasi inavvertitamente, gran parte del peso
chi ci ha ridato la vita. Quindi egli rimase; e a poco  a  poco, quasi inavvertitamente, gran parte del peso
Ampia, bruna, severa, quella badia medioevale sorgeva  a  mezzo il colle fiesolano, tutto ammantato di campi e
degli antichi monumenti. Ma la fosca badia conveniva  a  quel pittoresco paesaggio, poi che aveva in cima al suo
ricco d'ulivi, il castello merlato dei Salviati; e  a  sinistra, in fondo, di là dal Mugnone incassato tra i
o giù da piè dell'erta ripida, angusta e diritta che porta  a  San Domenico, il villaggio aristocratico limitato in
coperta di fiori, appiccicato da poco sotto una finestra  a  bassorilievi, come un primaverile nido di rondine; e magari
stata divisa e suddivisa in tanti quartieri, appigionati  a  parecchie famiglie della borghesia, che andavano là su a
a parecchie famiglie della borghesia, che andavano là su  a  villeggiare; e in questo modo avea perduto quasi a fatto il
là su a villeggiare; e in questo modo avea perduto quasi  a  fatto il proprio carattere. Certi lunghi corridoi, è vero,
di calce delle loro pareti si fosse sovrapposto un disegno  a  stampino a uso carta di Francia, serbavano sempre
loro pareti si fosse sovrapposto un disegno a stampino  a  uso carta di Francia, serbavano sempre l'impronta
esterne, fortemente corazzate di grossi chiodi disposti  a  rombo, ben che verniciate d'una tinta vistosa, s'aprivano
e il gran cortile con in giro la doppia fila di logge  a  colonne agili ornate di foglie d'acanto, con al centro il
forse consentivano ancora che la fantasia tornasse  a  dietro di parecchi secoli. Ma l'illusione durava poco. A un
a dietro di parecchi secoli. Ma l'illusione durava poco.  A  un tratto una nidiata di bimbi irrompeva clamorosa
dall'antico quartiere del Padre Abate, e mettendosi  a  correre sotto i portici bociava a squarciagola per chiamare
Padre Abate, e mettendosi a correre sotto i portici bociava  a  squarciagola per chiamare altri compagni di ricreazione.
un gruppo di maschietti con fucili e tamburi si schierava  a  far gli esercizi militari; parecchie bambine, prendendosi
l'ottava s'arrestava  a  mezzo: Orlando non avea più voglia di proseguire; la Giulia
po' lontano dalla porta, e che la strada si mise in mezzo  a  due siepi fiorite, tutte odore di mandorle per il
di mandorle per il biancospino, la contadina principiò  a  cantar una specie di stornello nell'ampia solitudine:
mise zia Pitty  a  letto e dopo averle dato una bevanda a base di alcool,
mise zia Pitty a letto e dopo averle dato una bevanda  a  base di alcool, zucchero e acqua, la lasciò in custodia di
attendendo il ritorno del marito; Melania, nel salotto  a  pianterreno, parlava a bassa voce in un gruppo di vicini.
del marito; Melania, nel salotto a pianterreno, parlava  a  bassa voce in un gruppo di vicini. Si affaccendava con aghi
in un gruppo di vicini. Si affaccendava con aghi e forbici  a  modificare una veste di lutto che la signora Elsing aveva
può piangere. Dice che andrà in Pennsylvania per riportare  a  casa la salma. Il dottore non può lasciare l'ospedale. - Ma
terribile! Perché non mandare Phil? - Perché teme che vada  a  raggiungere l'esercito. Sai che è alto per la sua età; e
rientrato. Melania e Rossella rimasero sole nel salotto  a  cucire. Melania era triste ma tranquilla; ogni tanto una
angosciato, Rossella non sapeva se era meglio riferire  a  Melania le parole di Rhett, per avere il conforto di
turbamento, o conservarlo per sé. Finalmente si attenne  a  quest'ultimo partito. Dopo un intervallo di silenzio,
e tutto goffaggine. Gli accennarono di sedersi accanto  a  loro, ma il ragazzo andò a sedere sui gradini sotto il
accennarono di sedersi accanto a loro, ma il ragazzo andò  a  sedere sui gradini sotto il porticato, nascondendo il capo
sospirò. - È furibondo perché non vogliono lasciarlo andare  a  combattere. A quindici anni! Che gioia dev'essere,
perché non vogliono lasciarlo andare a combattere.  A  quindici anni! Che gioia dev'essere, Rossella, avere un
dev'essere, Rossella, avere un figlio cosí! - E mandarlo  a  farsi ammazzare? - replicò Rossella brevemente, pensando a
a farsi ammazzare? - replicò Rossella brevemente, pensando  a  Darcy. - Meglio avere un figlio, anche se dovesse essere
io... Oh, Rossella, come desidero un bimbo! Forse ho torto  a  dirlo, proprio adesso; ma questo è ciò che ogni donna
morisse... io non ho nulla, nulla! Perdonami, Rossella, ma  a  volte sono tanto gelosa di te... - Gelosa... di me? -
spaventata. - Sí, perché tu hai un bambino e io no.  A  volte mi illudo perfino che Wade sia mio, perché è
di qualche cosa di suo. - Perdonami quello che ti ho detto  a  proposito di Wade. Sai che gli voglio tanto bene... Non sei
replicò Rossella brevemente. - Piuttosto vai nel porticato  a  dire qualche cosa a Phil. Sta piangendo.
- Piuttosto vai nel porticato a dire qualche cosa  a  Phil. Sta piangendo.
cinque o sei volte, da quando Johnston aveva cominciato  a  ripiegare. Ora viaggiavano con meno bagaglio di quando
dalle loro case. Ma Maribella e il suo piccino, insieme  a  Fanny Elsing, andarono a Macon. La signora Meade fu
e il suo piccino, insieme a Fanny Elsing, andarono  a  Macon. La signora Meade fu disubbidiente per prima volta in
per la sua politica di ripiegamento, fu anche tra le prime  a  fare i bauli. I suoi nervi - disse - erano delicati ed ella
ed ella non poteva fuggire in cantina. Quindi andrebbe  a  Macon, dalla sua vecchia cugina, la signora Burr, e le
andrebbero con lei. Rossella non desiderava affatto andare  a  Macon. Per quanto avesse paura delle cannonate, preferiva
la vecchia Burr. Quindi disse che sarebbe andata  a  Tara, mentre Melly poteva andare a Macon con la zia. A
disse che sarebbe andata a Tara, mentre Melly poteva andare  a  Macon con la zia. A questa proposta Melania cominciò a
a Tara, mentre Melly poteva andare a Macon con la zia.  A  questa proposta Melania cominciò a piangere in modo da
a Macon con la zia. A questa proposta Melania cominciò  a  piangere in modo da spezzare il cuore. Quando Zia Pitty
in modo da spezzare il cuore. Quando Zia Pitty corse,  a  chiamare il dottore, Melania prese fra le sue le mani di
le mani di Rossella, supplicandola: - No, non puoi andare  a  Tara e lasciarmi! Sarò tanto sola senza di te! Morirei se
la fissò stupita. Come poteva Melania voler tanto bene  a  chi stentava a dissimulare la sua antipatia per lei? E come
Come poteva Melania voler tanto bene a chi stentava  a  dissimulare la sua antipatia per lei? E come poteva essere
Ma Melania non poteva veder nulla di male nelle persone  a  cui voleva bene... Sí, aveva promesso di aver cura di
promesso e manterrò la mia promessa. Ma non voglio andare  a  Macon. Piuttosto verrai tu a Tara. Alla mamma farà piacere
promessa. Ma non voglio andare a Macon. Piuttosto verrai tu  a  Tara. Alla mamma farà piacere averti in casa. - Oh sí! È
Ma la zia morirebbe al pensiero di non essere accanto  a  me quando nascerà il bambino; e so che non vuole andare a
a me quando nascerà il bambino; e so che non vuole andare  a  Tara. È troppo vicina ai luoghi dove si combatte... Il
chiamata di Pitty aspettandosi di trovarsi di fronte  a  un parto prematuro, fu indignato; e udendo le ragioni di
pensiero. - Non c'è neanche da pensare, per voi, di andare  a  Macon, Melly. Non rispondo di voi se vi muovete. I treni
di feriti. Nelle vostre condizioni... - Ma se andassi  a  Tara con Rossella... - Vi ho detto che non vi dovete
potrebbe anche essere catturato. E se anche arrivaste bene  a  Jonesboro, vi sono poi cinque miglia in carrozza per
vi sono poi cinque miglia in carrozza per arrivare  a  Tara. Aggiungete che nella Contea non c'è neanche un
franchezza del sanitario costrinse le donne ad arrossire e  a  tacere imbarazzate. - Rimanete tranquilla qui, dove io
tranquilla qui, dove io posso sorvegliarvi; e state  a  letto. Inutile correre su e giú per le cantine. No, neanche
yankees saranno battuti... Dunque, miss Pitty, voi andate  a  Macon e lasciate qui le giovani signore. - Sole? - gridò
- Ci sono tante donne anziane. E mia moglie abita  a  due passi. Del resto, con miss Melly in quelle condizioni,
ma... Ad ogni modo, fate i bauli di miss Pitty e mandatela  a  Macon. È cosí spaventata che non è una buona compagnia per
che non è una buona compagnia per sua nipote. Quanto  a  voi - proseguí fissandola coi suoi occhi penetranti - non
suoi occhi penetranti - non voglio sentir dire che andate  a  casa. Rimarrete qui fino alla nascita del piccino. Non
Può anche anticipare. Zia Pitty partí per Macon, piangendo  a  calde lagrime, portando con sé zio Pietro e la cuoca.
alla tavola, tranne quelli di loro due, erano già occupati.  A  un capo stava l'opulenta signora Alford, dirigendo il
forti lineamenti del viso barbuto, arso dal sole, parlava  a  voce alta e comandava a' camerieri come a tanti marinai di
dal sole, parlava a voce alta e comandava a' camerieri come  a  tanti marinai di bordo. In giro, erano i forestieri della
Poteva aver circa ventuno o ventidue anni. Sedeva accanto  a  Emma, con cui discorreva fitto fitto e piano. — Presento a
a Emma, con cui discorreva fitto fitto e piano. — Presento  a  questi onorevoli signori il tenente Antonio di San Teodoro
fra Miss Gingerly e la contessa Bobriskoff un posto vuoto,  a  cui il povero uomo dovette rassegnarsi, pur prevedendo
pur prevedendo tutte le delizie che avrebbe godute in mezzo  a  quelle due sninfie esotiche, determinate l'una a salvarlo a
in mezzo a quelle due sninfie esotiche, determinate l'una  a  salvarlo a forza di prediche glaciali, l'altra a perderlo a
a quelle due sninfie esotiche, determinate l'una a salvarlo  a  forza di prediche glaciali, l'altra a perderlo a forza di
l'una a salvarlo a forza di prediche glaciali, l'altra  a  perderlo a forza di poesie ardenti. — Ecco un piatto di
a salvarlo a forza di prediche glaciali, l'altra a perderlo  a  forza di poesie ardenti. — Ecco un piatto di maccheroni che
un piatto di maccheroni che si pagherebbe sa Dio quanto  a  Londra o a Parigi, dove roba così non si sogna! — esclamò
di maccheroni che si pagherebbe sa Dio quanto a Londra o  a  Parigi, dove roba così non si sogna! — esclamò il capitano
ho fatti molti, signori miei, quando non mi riesciva d'aver  a  bordo un cuoco napoletano, sentivo che mi mancava
cuoco inglese e uno napoletano. Lei non amava far le cose  a  mezzo; se si hanno in casa tutte persone di riguardo,
discutendo i pregi e i difetti delle cucine de' vari paesi.  A  mezzo il pranzo la signora Alford si volse con premura al
tossendo nel tovagliolo, perchè il vino gli era andato  a  traverso in uno scoppio di riso. — Innamorato lui! Ah! Ah!
di riso. — Innamorato lui! Ah! Ah! Ah! Innamorato lui!  A  quell'età lì!.... Un'onda d'ilarità generale, ma frenata
d'aver offeso il gentiluomo, e subito si scusò; ma  a  modo suo e certo con più sentimento che tatto. — Signor
come voi — (il conte, assentendo, s'inchinò di nuovo fìno  a  toccar la tavola) — e che per eta potrebbe essermi padre.
al capitano un'occhiata di traverso da incenerirlo. Senza  a  fatto curarsi de' vari discorsi degli altri, la signorina
nella quale, riscaldandosi, alzavano un po' più la voce,  a  segno che qualche frase ne giungeva anche lontano al
posandosi una mano su 'l petto San Teodoro. Lei badava  a  insistere: - .... nessun altro al mondo... e poi quel
d'animo diverse da quelle del conte Sampieri avrebbe,  a  occhio e croce, mangiata la foglia. Il dono anonimo del
quello lì che noia m'ha da dare se dice ch'è distaccato  a  Salerno e viene a Napoli a ogni morte di papa? — (E
noia m'ha da dare se dice ch'è distaccato a Salerno e viene  a  Napoli a ogni morte di papa? — (E guardava il giovane San
da dare se dice ch'è distaccato a Salerno e viene a Napoli  a  ogni morte di papa? — (E guardava il giovane San Teodoro
significava la sua trionfante pietà. E così pensando badava  a  sbirciare di sotto le lenti d'oro il suo rivale e a
badava a sbirciare di sotto le lenti d'oro il suo rivale e  a  sorbirsi un dopo l'altro parecchi bicchieri di bordeaux:
l'avvocato Bencini, che l'osservava di lontano, gli venne  a  canto a proporgli una passeggiata verso Posillipo. Emma,
Bencini, che l'osservava di lontano, gli venne a canto  a  proporgli una passeggiata verso Posillipo. Emma, che udì,
acconsentì bonariamente la signora Alford, la quale seguiva  a  Napoli il patrio sistema educativo per le giovanette, tale
per le giovanette, tale e quale come se si fosse trovata  a  Nuova- York. La fanciulla guardò con un sorriso il conte
guardò con un sorriso il conte Sampieri che si sbracciava  a  ringraziar lei e la madre di tanto onore e di tanto
Sì, sì, Emma verrà, pur che voi stesso me la riaccompagnate  a  casa prima di mezzanotte. — II diavolo ti porti a Salerno e
a casa prima di mezzanotte. — II diavolo ti porti  a  Salerno e anche più in là! — imprecò tra' denti il povero
l'avvocato Bencini all' amico, in tanto che s'avviavano  a  braccetto verso Posillipo. Ma su le labbra del conte
è un bel giovanotto, bisogna convenirne; sì che, credi  a  me, il meglio che tu possa fare gli è di non pensarci più,
che tu possa fare gli è di non pensarci più, proprio più  a  fatto, come se codesta gente non l'avessimo mai veduta. -
l'avessimo mai veduta. - Io? — rispose il conte, fermandosi  a  guardare il compagno negli occhi. — Io non pensar più a
a guardare il compagno negli occhi. — Io non pensar più  a  lei? Io rinunziare alla mia felicità? E in onor di che
se avevan già tutto combinato col suo tenente? Già,  a  me, ecco, questi usi americani e inglesi di mandar fuori le
Anzi, nella libertà che si accorda loro da fanciulle, vale  a  dire quando non hanno nè obblighi nè legami, si rivelano le
- E vedi, se stasera quell'imbecille non fosse saltato su  a  strapparmela con quell'invito a bruciapelo: un invito che
non fosse saltato su a strapparmela con quell'invito  a  bruciapelo: un invito che lei non ha potuto ricusare, si
ricusare, si capisce, perchè ci sarebbe stata poca modestia  a  far vedere che preferiva la mia compagnia a quella d'altre
poca modestia a far vedere che preferiva la mia compagnia  a  quella d'altre ragazze, lei, credi.... - Sampieri, fammi il
cedeva. — Va bene, va bene, acqua in bocca! Ma vedrai se  a  forza d'attenzioni discrete e gentili io non arrivo a far
se a forza d'attenzioni discrete e gentili io non arrivo  a  far di Emma la mia signora!
di accompagnarmi, e scrisse al vescovo di mandare qualcuno  a  prendermi a Napoli. Sembrò a quel vescovo stesso tanto
e scrisse al vescovo di mandare qualcuno a prendermi  a  Napoli. Sembrò a quel vescovo stesso tanto capricciosa tale
al vescovo di mandare qualcuno a prendermi a Napoli. Sembrò  a  quel vescovo stesso tanto capricciosa tale esigenza, che
vostra sorella a' Granili, e quando passerà, unitevi  a  lei." Il 4 novembre del 1854, dopo tre anni e quattro mesi
di casa, fu mandata dal vescovo per accompagnarmi: atte  a  quest'ufficio (secondo il parere di Riario) non essendo
in carrozza chiusa, ma aperta: terribile contravvenzione!  A  Resina incontrammo per caso Sua Eminenza. Il cocchiere si
d'una testolina di fanciullo s'affacciava dalle finestre  a  guardare quello spettacolo. La gente, frettolosa ma
pietra preziosa; ma là non c'era folla, perchè non tutti,  a  questo mondo, hanno quattrini da buttar via in oggetti di
perchè non c'è babbo o mamma, per quanto poveri, che  a  ceppo non vogliano regalare qualche balocco a' bambini,
ci mancassero poche ore alla partenza. Il giorno di Natale,  a  Dio piacendo, egli si sarebbe ritrovato a Roma, in
giorno di Natale, a Dio piacendo, egli si sarebbe ritrovato  a  Roma, in famiglia, dopo più d'un mese di lontananza. Che
qualche parolina, assicurandolo che anch'ella pensava  a  lui; e gli mandava dei baci e lo pregava di benedirla. A
a lui; e gli mandava dei baci e lo pregava di benedirla.  A  quel bravo signore, come alla maggior parte dei buoni
dei buoni babbi, quelle righe scritte un po' stentatamente  a  grossi caratteri, perfino sgorbiati, sembravano una gran
amore. Figlia unica di genitori ricchi, ella era giunta  a  sette anni in mezzo a ogni ben di Dio. Le bastava esprimere
di genitori ricchi, ella era giunta a sette anni in mezzo  a  ogni ben di Dio. Le bastava esprimere un desiderio perché
tutti, dal padre allo sguattero di cucina, s'affrettassero  a  contentarla. Era lei che ordinava il dolce al cuoco; lei
teneva di buono o di cattivo umore tutti quanti di casa,  a  seconda delle sue risa o delle sue lacrime. La signora de'
genitori non vivono sempre, e che se avvezziamo la Marietta  a  soddisfare ogni fantasia che le passa per il capo, ne
una disgraziata. Il signor de' Rivani non dava importanza  a  quei saggi discorsi! Secondo lui, siccome la Marietta non
e due piccole righe della sua figliuola dov'ella lo pregava  a  non dimenticare di portarle «una bella cosa» da Milano.
le valigie di belle cose per le sue care che lo aspettavano  a  Roma; e alla Marietta, in particolare, portava un
dietro le tempie que' capelloni ricciuti d'un castagno  a  riflessi rossastri, ch'erano, a dir il vero, la più grande
ricciuti d'un castagno a riflessi rossastri, ch'erano,  a  dir il vero, la più grande bellezza della bimba; poi un
quello che aveva comprato. Senza avvedersene, si trovò  a  un tratto in un agglomeramento di persone ferme a guardar
si trovò a un tratto in un agglomeramento di persone ferme  a  guardar una magnifica mostra di giocattoli, in uno de'
i denti e metter fuori la lingua. Tutti scoppiavano  a  ridere. Piaceva anche il cane barbone che sonava
cane barbone che sonava l'organetto, voltando la testa ora  a  destra ora a manca, mentre accompagnava il valzer con un
che sonava l'organetto, voltando la testa ora a destra ora  a  manca, mentre accompagnava il valzer con un abbaiamento che
Erano ormai parecchi giorni da che suor Istituta vegliava  a  quel capezzale, udendo a tratto a tratto la bella voce
da che suor Istituta vegliava a quel capezzale, udendo  a  tratto a tratto la bella voce vibrata e profonda
suor Istituta vegliava a quel capezzale, udendo a tratto  a  tratto la bella voce vibrata e profonda dell'ufficiale
voce vibrata e profonda dell'ufficiale favellar di cose  a  lei affatto sconosciute: certe cose che le mettevano strani
colorite di lui, dalle cui labbra ella pendeva  a  un tempo estatica e sgomenta. Egli ricordava dèi d'oro e
e di scarlatto, e sacerdoti gialli, con abiti disegnati  a  draghi, con lunghi i capelli come code di cavalli, danzavan
corona, con un senso di superstiziosa paura, affrettandosi  a  balbettar avemarie, quasi scongiuri contro il demonio, che
che parea la tentasse; e si raccomandava, si raccomandava  a  tutti i santi piu potenti del paradiso cristiano, a fine
a tutti i santi piu potenti del paradiso cristiano,  a  fine d'esser liberata dalle immagini mostruose e curiose
delle idee e de' sentimenti che l'avevan consacrata  a  Dio! Rivolta in disparte, per non farsi vedere, si faceva
e sognava, dovunque; ma, più che in ogni altro luogo,  a  quel capezzale, la bella figura delineavasi svelta, nitida,
s'affacciava, si sedeva, ammicava, imponevasi, impossibile  a  eliminarsi, a scacciarsi: come la fatalità. Una notte la
si sedeva, ammicava, imponevasi, impossibile a eliminarsi,  a  scacciarsi: come la fatalità. Una notte la febbre ascese a
a scacciarsi: come la fatalità. Una notte la febbre ascese  a  quarantun grado. Il medico se n'era andato scrollando il
n'era andato scrollando il capo, come chi ormai si rassegna  a  non più lottare con una forza invincibile; e uscendo aveva
— Fin che c'è fiato, c'è speranza — la qual cosa vale  a  significare, per le persone assistenti un malato grave, che
colava da un angolo della bocca su la guancia, e andava giù  a  bagnar il cuscino. Ritta in mezzo alla camera, con le mani
la finestra socchiusa un'aria afosa e snervante; s'udiva  a  tratti un lieve rumore indistinto fra i rami: una voce
d'un fanciullo che non sa s'ei faccia bene o male  a  dir di sì. Ella riprese: - Forse si potrà salvarlo. Allora
Allora tutti e due corsero di là dalla signora Carmela,  a  prendere una grande tinozza di zinco, in disuso da un
loro sotto le mani. Per quanto suor Istituta abbadasse  a  versarsi a dosso meno acqua che poteva, a poco a poco la
le mani. Per quanto suor Istituta abbadasse a versarsi  a  dosso meno acqua che poteva, a poco a poco la sua
abbadasse a versarsi a dosso meno acqua che poteva,  a  poco a poco la sua gonnelluccia azzurro cupa fu intrisa, e
abbadasse a versarsi a dosso meno acqua che poteva, a poco  a  poco la sua gonnelluccia azzurro cupa fu intrisa, e le
era sano e nella sua piena vigoria giovenile, s'erano  a  punti smarrite, per lo smagrimento cagionato dalle
dava ogni tanto un ordine breve, un consiglio sottovoce,  a  deporre l'infermo nell'acqua; e soltanto quando gli ebbe
cadente sur un cuscino appeso da capo alla tinozza, pensò  a  tirare a sè un asciugamano buttato lì accosto sopra una
sur un cuscino appeso da capo alla tinozza, pensò a tirare  a  sè un asciugamano buttato lì accosto sopra una sedia e,
l'appuntò sui fianchi del giovane; poi s'inginocchiò vicino  a  lui, e tenendo la propria mano nel bagno, ne regolava i
da sempre piu frequenti sorsi di marsala. Quando di lì  a  due ore il medico, tolto di sotto l'ascella il termometro,
il vetro degli occhiali, perchè il brav'uomo non credeva  a  sè stesso. Allora suor Istituta, con la sua vocina da
dire: — È stato un miracolo. — L'uomo della scienza tornò  a  esaminare l'epidermide dell'ufficiale; ascoltò la
scritta qualche altra ricetta, che l'ordinanza corse subito  a  spedire in farmacia, sentenziò: — L'avevo detto... Fin che
immane scheletro dall'esterna ossatura di legname, su fino  a  un'altezza che pareva smisurata. La luna, nelle ultime
sanguigno, nella vaporosità notturna. Contessa Lara. 11 Ma  a  pena l'alba s'affacciava, delineando, prima vagamente, poi
ispiccata nitidezza i contorni di Castel Sant'Angelo là giù  a  manca, ecco, con branchi d'operai, un confuso brusío di
ecco, con branchi d'operai, un confuso brusío di voci  a  poco a poco crescente; chi chiama, chi intona la prima
con branchi d'operai, un confuso brusío di voci a poco  a  poco crescente; chi chiama, chi intona la prima frase d'una
d'una canzone popolare, per troncarla e far qualche domanda  a  un compagno; chi fischietta; ciascuno mugola qualcosa, come
uno su l'altro o uno accanto all'altro, fermandoli  a  mano a mano con una mestolata di calcina. Questo rozzo
uno su l'altro o uno accanto all'altro, fermandoli a mano  a  mano con una mestolata di calcina. Questo rozzo mosaico era
rozzo mosaico era molto tempo ch'egli lo andava facendo.  A  forza di maneggiar mattoni e calce, le mani gli eran
diventate più dure e più ruvide d'un muraccio sgretolato;  a  forza di veder levarsi e tramontare il sole su fabbricati
col quale, finito il suo còmpito cotidiano, raddrizzando  a  fatica, con una strizzatina delle labbra, le reni indolite,
quando la sera, su 'l vespero, osservava il lavoro  a  grado a grado fornito. Par nulla, eh? E pure, mattone su
quando la sera, su 'l vespero, osservava il lavoro a grado  a  grado fornito. Par nulla, eh? E pure, mattone su mattone,
mestolata su mestolata, pietra su pietra, si arriva  a  fare tutto quel che si fa. Quelle, prima — se ne ricordava
estensioni di terreno incolto; ci cresceva l'erba, che  a  pena era buona per il pascolo delle bestie; e scava, scava,
sterrate e senza numeri alla porta, c'eran venuti i bambini  a  far il chiasso fra' monticelli di terra e di sassi che
girar lo sguardo, accennando di sì con la testa bigia, come  a  risponder a sè stesso ch'era contento e che tutto andava
accennando di sì con la testa bigia, come a risponder  a  sè stesso ch'era contento e che tutto andava bene. Oltre al
s'alzava con la bocca più amara del veleno, egli era venuto  a  Roma insieme alla Rachele. A Roma, la Rachele, d'una
del veleno, egli era venuto a Roma insieme alla Rachele.  A  Roma, la Rachele, d'una bambinuccia tutta ossi e
e tutt'occhi, s'era fatta un tocco di ragazzona. Non era,  a  vero, una bellezza, ma pareva creata apposta per piacere a
a vero, una bellezza, ma pareva creata apposta per piacere  a  certi maschi: era la donna nelle sue forme più
in grossissime trecce i lunghi capelli d'un castagno caldo  a  ciocche chiare, quasi bionde, come se il sole, cui esponeva
era la simpatia del vicinato, e non poteva andar  a  comprare un gingillo per il desinare, senza che garzoni e
aver rifatto qualche pezzo di calzetta o mésse delle toppe  a  dei panni, la Rachele si partiva dalla stanzuccia che
si fermava qualche momento con le femmine venute, come lei,  a  portar da mangiare ai loro uomini. A pena inteso lo sparo
venute, come lei, a portar da mangiare ai loro uomini.  A  pena inteso lo sparo del cannone di Sant'Angelo,
minestra, per lo più di cavolo, la grossa pagnotta scura,  a  volte un pezzetto di cacio pecorino, a volte qualche fetta
pagnotta scura, a volte un pezzetto di cacio pecorino,  a  volte qualche fetta di salame; posava per terra il mezzo
di muro, rideva e mangiava. — Volete favorire? — era uso  a  domandar Nanni a chi gli capitava vicino. I compagni lo
e mangiava. — Volete favorire? — era uso a domandar Nanni  a  chi gli capitava vicino. I compagni lo ringraziavano,
lo ringraziavano, correndo ciascun per conto proprio  a  buttar giù in fretta un boccone lì su 'l luogo, se c'era
per l'osterie vicine, d'onde, passate le dodici,  a  ritornelli sempre più clamorosi, esce, quando qualcuno
sdraiavasi dove si trovava, tirandosi la falda del cappello  a  cencio su gli occhi, e faceva quella siesta de' muratori,
litro, il pentolo e i due cucchiai nel paniere (il coltello  a  serramanico se l'era già riposto Nanni nella tasca de'
scendeva svelta la scala di tavole, e se ne tornava  a  casa. Accoccolato in disparte, in tanto che a gruppi gli
se ne tornava a casa. Accoccolato in disparte, in tanto che  a  gruppi gli altri giovanotti divoravano, bevevano,
un tozzo di pane e lo sbocconcellava lento, in silenzio,  a  grossi pezzi, girando di sotto in su gli occhi lustri e
che più d'un pittore di tipi popolani avrebbe scelto  a  modello. Parole ne faceva poche; e quando apriva bocca,
e la ricominciava ogni tanto con l'insistenza di chi parla  a  sè stesso senza giungere a persuadersi; e i cupi suoni che
con l'insistenza di chi parla a sè stesso senza giungere  a  persuadersi; e i cupi suoni che gli uscivan dal petto, anzi
fu un cavallino precisamente eguale  a  quello di Jenny Bilson, il cavallo che potè avere la
di Jenny Bilson, il cavallo che potè avere la Marietta,  a  forza di carezze e moine fatte al suo babbo; quello era
un cavallo particolare, che non tutti, anche pagandolo  a  peso d'oro, avrebbero trovato. A forza di cercare,
non tutti, anche pagandolo a peso d'oro, avrebbero trovato.  A  forza di cercare, viaggiando per i propri affari, il signor
e che, appena conosciuto, avrebbe corrisposto anche  a  quello della sua figliuoletta. Era poco più grande d'un
scuro, che rivelava una singolare intelligenza. Nitriva,  a  sentir parlare, come se avesse voluto rispondere, e raspava
Troppo, anzi; ed era criticato molto, poveretto, perchè  a  quel modo avvezzava la figliuola con tutti i difetti.
dovettero fare una mangiatoia bassa bassa, dove giungesse  a  mettere il musetto. Gli altri quattro cavalli, alti, in
il musetto. Gli altri quattro cavalli, alti, in paragone  a  lui, come monumenti di carne, lo guardavano con bontà,
guardavano con bontà, forse, invidiandolo un poco, perchè  a  lui erano serbate più carezze, e prodigate maggiori
più bellino di quello della cavallerizza; e cominciò subito  a  baciarlo, specialmente in fronte, su quella stella bianca,
lei, la sera del Natale. - Babbo, quando potrò andare  a  Villa Borghese a cavallo? - chiese ella a suo padre. - Ci
del Natale. - Babbo, quando potrò andare a Villa Borghese  a  cavallo? - chiese ella a suo padre. - Ci andrai quando sarò
potrò andare a Villa Borghese a cavallo? - chiese ella  a  suo padre. - Ci andrai quando sarò sicuro che tu non cada;
ecco la sarta in moto per farle il vestitino adattato  a  cavalcare: di panno turchino cupo, con la gonnella lunga.
brutto cappellaccio da uomo, con cui le bambine che montano  a  cavallo somigliano a tante scimmiette. Ne' giorni della
uomo, con cui le bambine che montano a cavallo somigliano  a  tante scimmiette. Ne' giorni della lezione d'equitazione,
dalla mamma, dalla governante, da tutti, per andare  a  battere dolcemente su' fianchi del Moro, che nitriva,
di storia e geografia abborracciate; non andava più  a  spasso volentieri con la mamma; anche il teatro, che prima
buona, non le interessava più affatto. Il Moro, il montare  a  cavallo era tutto il suo gusto. Quanto alla Giulia, povera
bambola, che differenza dai primi tempi del suo arrivo  a  Roma! Allora, tutto l'affetto della bambina era dedicato a
a Roma! Allora, tutto l'affetto della bambina era dedicato  a  lei; per lei le ore migliori della giornata, quelle della
tutta la vita, lunga e noiosa; per lei i trionfi in mezzo  a  una società di bambine che la desideravano; per lei tutte
là, senza riguardo. Il sole, ch'entrava pallido pallido,  a  fare il suo giro obliquo - il giro invernale - per la
colori del vestito, poi abbandonava nell'ombra quel dolore  a  cui nessuno badava: un dolore, è vero, senza espressione,
lo baciava più spesso e più volentieri. E pensare che  a  lei non aveva mai dato un bacio, la Marietta! Che cosa
se alla bambina i genitori ne davano tanti, da mattina  a  sera, e se lei, cattiva, ne dava tanti al Moro! La gelosia
sale senza un padrone fisso che si sogliono adoperare  a  un tal uso: luoghi, il cui addobbo muta d'aspetto ogni
vita reale, è misto e mutabile. Nelle prime file di sedie  a  impagliatino, presso il banco, stanno intente parecchie
d'oro su 'l naso e veli turchini su' cappelli di paglia,  a  caccia di qualcosa di genuino e d'artistico; assistono
poi antiquari che con un sorriso o con un cenno, invisibile  a  chi non è del mestiere, combinano e scombinano un affare; e
signore entrate lì per curiosità, che poi prendono gusto  a  quella lotta tra la cupidigia e la borsa; girano lo sguardo
porta d'ingresso. Dietro il banco di legno lucido, su cui  a  mano a mano si mostrano gli oggetti e si distendono le
d'ingresso. Dietro il banco di legno lucido, su cui a mano  a  mano si mostrano gli oggetti e si distendono le stoffe, sta
con la rada barbetta, che tende al bigio, tagliata  a  spazzola: un tipo affabile e insinuante di candidato
un tipo affabile e insinuante di candidato dinanzi  a  un gruppo d'elettori, al quale si direbbe che stia a cuore
a un gruppo d'elettori, al quale si direbbe che stia  a  cuore più l'interesse altrui che il suo proprio. Qualunque
che il suo proprio. Qualunque oggetto è portato davanti  a  questo signore da una specie di usciere in soprabito liso,
più esagerato, e finalmente annuncia che c'è compratore  a  una data somma. Allora l'oggetto circola per la sala,
per la sala, perchè lo si esamini, e il lotto comincia.  A  canto al perito sta ritto il banditore: un omino secco e
Un'inclinazione del collo, un battito di palpebra, basta  a  rivelargli anche l'ombra di un pensiero e designargli un
e designargli un compratore. Dietro al banco, appoggiato  a  un alto leggìo, un giovinotto biondiccio, slavato, con due
leggìo, un giovinotto biondiccio, slavato, con due baffetti  a  pena fioriti e i capelli femminilmente spartiti sulla
si andavan liberando rapidamente: il più grosso, quello  a  cui s'eran vólte le brame più intense della giornata, era
vólte le brame più intense della giornata, era toccato  a  una specie di Ercole bianco e rosso, il cui nome parve un
con la penna su l'orecchio. Era una scrivania Luigi XVI  a  intarsi artistici, con borchiette d'argento cesellato a
XVI a intarsi artistici, con borchiette d'argento cesellato  a  ogni cassettino, e un frontone d'argento massiccio, assai
muoversi, ne aveva tranquillamente aspettato il turno; poi  a  ventine e a cinquantine di franchi l'aveva contrastato a
aveva tranquillamente aspettato il turno; poi a ventine e  a  cinquantine di franchi l'aveva contrastato a ogni altro
a ventine e a cinquantine di franchi l'aveva contrastato  a  ogni altro competitore, con l'ostinazione fredda di chi,
l'ostinazione fredda di chi, col denaro, può sbizzarrirsi  a  suo bell'agio. Lui contro tutti. Da principio i camorristi
Lui contro tutti. Da principio i camorristi si divertirono  a  far salire le offerte; qualche altro forestiero, caldato,
le offerte; qualche altro forestiero, caldato, s'era messo  a  lottare su 'l serio; venne un momento che quella scherma di
sospeso; fin che, da tre mila lire, l'Ercole saltò di botto  a  quattro mila. Di subito il silenzio si fece nella sala. Il
Il perito atteggiò, fra la barbetta brizzolata, la bocca  a  una smorfia intraducibile, ammiccando con la coda
romana, quest'ultima una collezionista famosa, intorno  a  un immenso piatto moresco, a disegni turchini e a riflessi
collezionista famosa, intorno a un immenso piatto moresco,  a  disegni turchini e a riflessi metallici color viola, ben
intorno a un immenso piatto moresco, a disegni turchini e  a  riflessi metallici color viola, ben conservato, assai raro.
specie di leggenda orientale poco verisimile, ma molto atta  a  invogliar più che mai di quella ceramica iridata le due
Mille lire, se ne chiedono. (a mezza voce) C'è compratore  a  quattrocento. Il perito: Che quattrocento? A
C'è compratore a quattrocento. Il perito: Che quattrocento?  A  quattrocentocinquanta lo prendo anch'io (all'usciere).
con gesti negativi. Una giovane signora bruna, la cui casa  a  Roma è nota come un museo, s'agita su la sedia, vuol
ne mostra gran desiderio. Una signora tedesca che le siede  a  canto: Cinquecento cinquanta! Il banditore (a un batter di
Su, via, facciamo presto! Non si può star qui fino  a  mezzanotte! Ci sono molti altri lotti... tutti i quadri; e
bigio, paludoso, sparso di giunchi, dove un soldato galoppa  a  briglia sciolta, curvo su 'l collo dell'animale fremente.
da' compagni ingialliti; e sbalzato poi dalla sala d' armi  a  una soffitta dove s'accatastano gli attrezzi e scorazzano i
gli attrezzi e scorazzano i topi; e dalla soffitta  a  una vendita pubblica, va, muto spostato, a tarlarsi Dio sa
e dalla soffitta a una vendita pubblica, va, muto spostato,  a  tarlarsi Dio sa mai dove. L'effigie, di poco valore come
su l'alto del capo da un velo verde leggiadramente ravvolto  a  mo' di diadema e tempestato di gemme. Il viso, minuto e
Tutta l'acconciatura rivelava il gusto più fino. La gamurra  a  maniche aperte era di velluto rosso contrattagliato a fondo
a maniche aperte era di velluto rosso contrattagliato  a  fondo di broccato d'oro; e ne usciva fuor dello scollo il
ne usciva fuor dello scollo il petto alto e colmo, scoperto  a  metà, provocante e superbo; un filo di perle e di smeraldi
il dipinto non piacque. — Una dama del cinquecento! — prese  a  dire il perito. — Le tinte sono ben conservate. Non è d'
Il banditore: Sessanta lire! Sessanta.... Un pittore  a  un altro (sottovoce): A me fa comodo per il mio quadro
lire! Sessanta.... Un pittore a un altro (sottovoce):  A  me fa comodo per il mio quadro della Cena dei Borgia...
Il ritratto, tenuto ritto dal perito, e presentato ora  a  destra, ora a sinistra , pareva volger lo sguardo per la
tenuto ritto dal perito, e presentato ora a destra, ora  a  sinistra , pareva volger lo sguardo per la sala.... — Cento
voce così commossa e malcerta che tutti quanti si voltarono  a  guardare. In quel frattempo il martello era caduto tre
Basta il suo nome. Le manderemo, se crede, il quadro  a  casa — disse il perito con cortesia, ma evidentemente
Johnston non era quella di Hood; questi assalí gli yankees  a  est e li assalí a ovest. Sherman stava accerchiando la
quella di Hood; questi assalí gli yankees a est e li assalí  a  ovest. Sherman stava accerchiando la città come un atleta
una scaramuccia. Ma gli yankees non sembravano disposti  a  indietreggiare. Avevano sofferto enormi perdite, ma non
e Atlanta era investita da tre lati. La ferrovia da Atlanta  a  Tennessee era adesso completamente nelle mani di Sherman.
L'unica ferrovia ancora aperta era quella che giungeva  a  Macon e Savannah. La città era affollata di soldati,
la Contea passando per Jonesboro. E Tara era soltanto  a  cinque miglia da Jonesboro! Tara che le era sembrata dover
Tara che le era sembrata dover essere un divino rifugio  a  confronto dell'ardente inferno di Atlanta, Tara era solo a
a confronto dell'ardente inferno di Atlanta, Tara era solo  a  cinque miglia da Jonesboro.
fare con la Rachele. - Fortuna che non dovrò mai dire t'amo  a  questa bambina! - pensava ella con malinconica
sterrato con un lavatoio pubblico dove le donne venivano  a  sciacquare certi panni neri come la pece e a dir male di
donne venivano a sciacquare certi panni neri come la pece e  a  dir male di tutti. Costì era uno schiamazzo quasi continuo
società delle più singolari. - Fammela vedere! - Dammela! -  A  me, a me! - strillava un gruppo di bambine, pigiandosi
delle più singolari. - Fammela vedere! - Dammela! - A me,  a  me! - strillava un gruppo di bambine, pigiandosi contro la
ma in quel momento le avrebbe forse fatto piacere di cader  a  terra, fracassarsi la testa e finirla. In vece, no; la
bimbe, non riescì loro d'impadronirsi del giocattolo.  A  un tratto, un'idea che le veniva dal sangue paterno balenò
sarebbe troppo poco! La presto per una giornata. - La dài  a  nolo, vuoi dire. Ah, ah, Rachele dà a nolo la pupattola,
giornata. - La dài a nolo, vuoi dire. Ah, ah, Rachele dà  a  nolo la pupattola, come una sottana! Ma in quel circolo la
anche si frugavano in tasca. - Io non ho soldi! - cominciò  a  confessare una di esse. - Io neppure! - aggiunse un'altra.
assai piccola e un po' gobba si fece avanti fra tutte,  a  spintoni, e allungando la mano mostrò un soldo. - Non ho
voglia d'avere un po' seco la Giulia, se in vece di cercar  a  guadagnare denaro ne spendeva. Dopo un battibecco,
troppo povera. Si coprì la faccia col grembiule e andò  a  piangere vicino al muro, volgendo le spalle a tutti. - Che
e andò a piangere vicino al muro, volgendo le spalle  a  tutti. - Che hai, Sarina! - le domandò, avvicinandosele,
di fanciulli più chiassoso del solito. La bambina seguitava  a  piangere senza rispondere: le spalle esili le sussultavano
ma inutilmente; infine, la prese per il mento e la guardò  a  forza in viso. - Che hai? Voglio saperlo! - ripeteva con
la pupattola. - Te lo dico io che cos'ha - intervenne  a  dire ad Attilio una amica della Rachele. - Tua sorella ha
amica della Rachele. - Tua sorella ha affittata la bambola  a  Umberta, e Sarina è rimasta a denti asciutti. Il ragazzo
ha affittata la bambola a Umberta, e Sarina è rimasta  a  denti asciutti. Il ragazzo non capiva, sicchè dovettero
dovettero spiegargli la faccenda. - Da' subito la bambola  a  Sara! - ordinò egli alla sorella con piglio rabbioso.
obbiettò: - Umberta ha pagato. - Per Sarina ti pago io, ma  a  pugni! - esclamò minaccioso Attilio. La Rachele, aspra e
aspra e fredda, rispose: - Il babbo ha regalata la pupazza  a  me; io ne faccio quel che mi pare, e voglio affittarla per
e pronunziò come una sfida questa sola frase: - Staremo  a  vedere. Il dissenso non era nuovo tra' figliuoli del
facendo la spia al vecchio quando Attilio, di nascosto  a  tutti, regalava qualcosa a Sarina. Codesta fanciulla,
quando Attilio, di nascosto a tutti, regalava qualcosa  a  Sarina. Codesta fanciulla, secondo lui, doveva essere
di che si trattava. Il vecchio l'apostrofò: - Tu t'arrischi  a  minacciar la Rachele, eh? - - Rachele è un'avaraccia senza
eh? - - Rachele è un'avaraccia senza cuore - dichiarò  a  testa alta il ragazzo. - Lucra perfino su la bambola! - E
di portar via chi sa quanta roba di casa per darla  a  quella sorniona smorfiosa. - Non dite cattive parole, veh!
veh! - urlò Attilio - o manco di rispetto al babbo; e  a  te, vedi, sfascio il muso! - L'ultima frase era rivolta
se il padre non lo avesse rincorso fino giù, quasi  a  mezzo le scale, dove una sola persona alla volta poteva
di qua e di là; l'essere spogliata, poi rivestita, messa  a  dormire, poi svegliata, era per lei un tormento dei più
come uscito allora dalla fabbrica, massime quando  a  qualche bimba saltava in testa di lavarglielo. La gobbetta,
fantoccio assolutamente insensibile in quelle ore. Invece,  a  Sarina non era mai riuscito d'averla, non ostante che «suo
abbastanza agiato che vendeva oro e gemme con pagamento  a  un tanto il mese, esercitando così una specie d'usura senza
che i clienti troppo se n'avvedessero, ella fu riportata  a  casa prima che rincasasse la Rachele, andata a visitare
fu riportata a casa prima che rincasasse la Rachele, andata  a  visitare certi parenti, su a Roma Nuova. Fu Attilio che
rincasasse la Rachele, andata a visitare certi parenti, su  a  Roma Nuova. Fu Attilio che ricevette la bambola dalle mani
Un istante, esitò. O non era meglio dare il giocattolo  a  Sarina perch'ella ci si divertisse a suo piacere? No; era
dare il giocattolo a Sarina perch'ella ci si divertisse  a  suo piacere? No; era troppo buona Sarina; non avrebbe,
troppo buona Sarina; non avrebbe, certo, tenuto una cosa  a  dispetto della persona cui apparteneva, tanto più non
lui, Attilio, dal padre. Qualcosa di peggio, allora. E andò  a  frugare in un cassetto di cianfrusaglie per cercarvi un
la Giulia, la distese lunga sur una panca dov'egli saltò  a  cavalcioni, e si curvò tutto sul viso di lei, che teneva
e abbandonarglisi in silenzio, immobile. Attilio cominciò  a  passarle il temperino su le guance, facendo in lutto e in
su le guance, facendo in lutto e in largo de' fregacci  a  uso croci. La lama rozza e guasta raschiava la fine
in faccia era peggio d'una coltellata in cuore; non che  a  lei, ormai, importasse più della sua bellezza, triste e
e perversi tra' due fratelli. Il temperino continuava  a  deturparla: l'aveva ferita in torno agli occhi, sul mento,
guardandosi bene attorno per paura di esser visto, andò  a  buttar il giocattolo rovinato sul letto della Rachele.
casaccia, e adesso... adesso, per di più metteva paura  a  chi la vedeva! Nella sua desolazione un pensiero la
sua desolazione un pensiero la consolò: s'ella era ridotta  a  quel modo, nessuna bambina l'avrebbe più voluta pagare nè
le sarebbe più stata inflitta l'umiliazione di esser ceduta  a  ore, cambiando ogni momento di padrone e d'abitazione.
avesse almeno avuto fra le mani come aveva la bambola! Ma  a  punirlo ci avrebbe pensato di sicuro, il babbo; non
rincrescimento era di non potersene più servire per darla  a  nolo. E di nuovo il pensiero le corse a suo padre, che le
servire per darla a nolo. E di nuovo il pensiero le corse  a  suo padre, che le avrebbe in qualche modo procurato qualche
qualche altro giocattolo, ora ch'ella si era avvezzata  a  quella piccola speculazione. È impossibile descrivere la
del vecchio diede alla sorella un tale spintone da mandarla  a  sbattere contro il muro. Nel parapiglia ci andò di mezzo
e ammuffita da obbligare un cristiano, vedendola,  a  farsi il segno della croce. Ah, se Camilla, la sua Camilla
del giovanetto, così ch'e' potesse disporne liberamente e  a  suo capriccio? In una piccola città di provincia, assai
nata di modesti commercianti, s'era sposata per passione  a  un nobiluccio spiantato che, sbolliti i primi ardori della
ella, senza sapersene spiegare il perchè, avea mutato  a  dirittura carattere. Si sarebbe detto che quelle parole,
durante la loro vita comune, ella non s'era mai raccolta  a  riflettere su l'enorme sacrificio fatto da lui, quando
su l'enorme sacrificio fatto da lui, quando l'aveva scelta  a  compagna; mentr'egli, d'una famiglia tra le più nobili,
i suoi titoli e procurarsi un posto ragguardevole, magari  a  Corte. In vece, il pover uomo, perseguitato
colmarlo d'ogni bene, senza che nè pure ei si affaticasse  a  muovere un dito, s'era logorato corpo e anima tra
potesse un giorno ottenere dal mondo quel che spettava  a  suo padre: la considerazione, la ricchezza, gli onori; e
la ricchezza, gli onori; e fin d'allora quest'idea,  a  poco a poco cresciuta, come una speranza, poi consolidata
la ricchezza, gli onori; e fin d'allora quest'idea, a poco  a  poco cresciuta, come una speranza, poi consolidata come una
nel suo cervello di donna incolta e solitaria, aveva finito  a  mutarsi in fissazione. Sì, certo, a quell'adolescente dal
solitaria, aveva finito a mutarsi in fissazione. Sì, certo,  a  quell'adolescente dal visetto bruno e superbo, che tanto
nella società, con le mani sue, col suo petto stesso,  a  costo di qualunque strazio, a costo di qualunque
sue, col suo petto stesso, a costo di qualunque strazio,  a  costo di qualunque sacrifizio. E questo dovere ch'ella
e dell'altera pigrizia del padre. In vece d'inchiodarsi  a  tavolino, come bramava la vedova (da che tutti, dal sindaco
oggi giorno non basta essere nobili per ottenere un posto  a  Corte, e che senza certi titoli intellettuali cammino non
in sillabe, s'armonizzassero in versi e componessero  a  una a una le sue strofe. In primavera, sopratutto, riusciva
in sillabe, s'armonizzassero in versi e componessero a una  a  una le sue strofe. In primavera, sopratutto, riusciva
que' brevi, incompleti studi che si possono fare in fondo  a  una città di provincia, madre e figlio si separarono. Oltre
madre s'impose, come s'è detto, le più austere privazioni,  a  patto che nulla di quanto le concedevano le sue povere
creatura, per cui sentiva raddoppiarsi ogni giorno l'amore:  a  punto come le era accaduto col padre, da quando non ne
le era accaduto col padre, da quando non ne aveva più avuto  a  sopportare l'umor fastidioso. A conseguire lo scopo, la
non ne aveva più avuto a sopportare l'umor fastidioso.  A  conseguire lo scopo, la coraggiosa donna si era messa a
A conseguire lo scopo, la coraggiosa donna si era messa  a  lavorar per fuori, ma ricevendo le ordinazioni
si fosse risaputo che la vedova d'un nobile si umiliava  a  servire il pubblico! Il sepolto discendente de' crociati
dalla sua tomba, più iroso e più sprezzante che in vita,  a  maledire la donna che disonorava a quel modo il suo casato!
sprezzante che in vita, a maledire la donna che disonorava  a  quel modo il suo casato! Così che, rinchiusa tra le pareti
sonnolento allungato su le zampe davanti, ella, da mattina  a  sera tarda, piegava su 'l lavoro il viso, non più fresco nè
da fidanzata, ella preparava per sè stessa il corredo.  A  volte, le dolevano le spalle, a volte gli occhi: ma che
per sè stessa il corredo. A volte, le dolevano le spalle,  a  volte gli occhi: ma che importava, se a furia di lavoro
dolevano le spalle, a volte gli occhi: ma che importava, se  a  furia di lavoro ella riusciva a raggranellare per ogni fine
occhi: ma che importava, se a furia di lavoro ella riusciva  a  raggranellare per ogni fine di mese ottanta o novanta lire
si era iscritto all'Università, e ne seguiva le lezioni  a  bastanza regolarmente. Ne' primi tempi egli s'era trovato
scortecciata, nella cameretta del quarto piano. Ma  a  mano a mano, la stessa indole sua gli aveva risollevato un
scortecciata, nella cameretta del quarto piano. Ma a mano  a  mano, la stessa indole sua gli aveva risollevato un po'
la stessa indole sua gli aveva risollevato un po' l'animo.  A  pena il tempo era sereno, egli se ne andava fuor d'una
era sereno, egli se ne andava fuor d'una porta, seguendo,  a  capriccio, la strada che gli appariva più pittoresca; e
immaginosi desideri del pensiero; così aveva vissuto fino  a  quell'aureo, stupendo vespro di maggio, quando accadde la
cordiale arrivederci. Non ci siamo riveduti mai più. Venni  a  Pulquerrima a ritrovare mia Madre, la mia città natale, gli
Non ci siamo riveduti mai più. Venni a Pulquerrima  a  ritrovare mia Madre, la mia città natale, gli amici della
di sei mesi. E l'ottenni. Chiesi infine di non tornare più  a  Londra e d'esser messo definitivainente a disposizione del
non tornare più a Londra e d'esser messo definitivainente  a  disposizione del ministero. E, in grazia della mia amicizia
di Fantasia, ottenni anche questo. E poichè l'essere  a  disposizione del Ministero significa che il Ministero non
di strapparmi ai miei dolci ozii di Pulquerrima. E lì  a  Pulquerrima il giovane principe mi ritrovò, tre anni dopo
di Fantasia sarebbe giunto alle otto antimeridiane  a  Pulquerrima ebbi cura d'essere alla stazione alle otto meno
al capitano dei pompieri e che tutte recitavano  a  dovere il complimento e il benvenuto prudentemente
il complimento e il benvenuto prudentemente elaborati  a  casa e mandati accuratamente a memoria. Modesto e niente
prudentemente elaborati a casa e mandati accuratamente  a  memoria. Modesto e niente affatto autorevole, io mi
fra le redingotes delle autorità, mi trovai ad essere,  a  dispetto di tutt'i protocolli, stretto fra le braccia del
esuberante per il fatto d'avermi inopinatamente ritrovato  a  Pulquerrima. Le autorità guardavano sbalordite le
sua vettura, costringendo così il suo aiutante di campo  a  prender posto nella vettura seguente. Il giovane principe
che il Sovrano, dovendo mandare il suo regale figliuolo  a  far le sue prime armi galanti, aveva scelto, fra le
di batista, erano in generale bellissime. Riconobbe,  a  voce alta, che Pulquerrima doveva essere una città
Il prefetto del dipartimento s'affrettò, infatti,  a  ricordare rispettosamente a Sua Altezza che Pulquerrima
s'affrettò, infatti, a ricordare rispettosamente  a  Sua Altezza che Pulquerrima vantava musei, celebri nel
di quelli del Louvre, del Campidoglio o del Prado. Ma, fino  a  palazzo, parlando col prefetto di statue e di civiltà
prefetto di statue e di civiltà morte, Sua Altezza continuò  a  guardare, sorridendo, senza perderne una, tutte le statue
e di studii rientrando nel regno di Fantasia e giungendo  a  Pulquerrima. Mi parlò di nuovo di donne quella sera, dopo
tutti dalla corvée d'assistere al suo primo pranzo  a  Pulquerrima e aveva pregato me solo di rimanere, così come
pregato me solo di rimanere, così come ero, in giacchetta,  a  dividere con lui il modesto menu d'un brodo concentrato,
E mi manifestò la sua preoccupazione di dovere purtroppo  a  Pulquerrima ricominciare tutto daccapo, incontrando
tutto daccapo, incontrando difficoltà alle quali,  a  Londra, non era più abituato, Rassicurai subito il
regale l'aveva fortunatamente trasferito nella città fatta  a  posta per l'amore. Anche Sua Maestà aveva passato a
fatta a posta per l'amore. Anche Sua Maestà aveva passato  a  Pulquerrima i suoi anni più giovanili e le più vecchie dame
più giovanili e le più vecchie dame di corte ricordavano,  a  titolo di orgoglio e d'onore per le loro famiglie, con
con quanto zelo s'erano in quei tempi lontani consacrate  a  far piacevole al giovane priricipe, divenuto poi re, il suo
Pulquerrima sarà per Vostra Altezza una grande partita  a  scacchi che durerà diversi anni. Si narra che i cortigiani
gli alfieri che l'accompagnano s'affretteranno senza dubbio  a  farsi da parte. La storia degli scacchi e delle Corti ce lo
ventiquattr'ore, il principe infatti si mise maledettamente  a  giuocare. Non abbandonava lo scacchiere un solo minuto.
Non abbandonava lo scacchiere un solo minuto. Pensava  a  questa o a quella mossa da fare o da tentare dalla mattina
lo scacchiere un solo minuto. Pensava a questa o  a  quella mossa da fare o da tentare dalla mattina alla sera e
ed io avevamo preso l'abitudine di fare tre o quattro giri  a  cavallo nel galloppatoio del Parco delle Delizie, la grande
Ma durante quelle nostre prime passeggiate, più che  a  giuocare, Sua Altezza badava a studiare meticolosamente lo
prime passeggiate, più che a giuocare, Sua Altezza badava  a  studiare meticolosamente lo scacchiere, ed una volta ancora
Sua altezza in tanto ardue discipline. Sua Altezza, che  a  Londra aveva mosso i suoi primi passi a traverso stati
Sua Altezza, che a Londra aveva mosso i suoi primi passi  a  traverso stati civili assai meno complicati, si
da almeno due alfieri, di cui uno solo avrebbe  a  rigore potuto precisare ufficialmente la sua posizione su
sua posizione su lo scacchiere. E giunse così rapidamente  a  concludere che nello scacchiere sul quale egli si trovava a
a concludere che nello scacchiere sul quale egli si trovava  a  giuocare le pedine più rigidamente virtuose eran quelle che
due, tre o quattro alfieri. Avevo adoperato, per condurlo  a  questo risultato, un eccellente sistema mnemonico: il nome
dei soggetti durante le nostre mattutine passeggiata  a  cavallo al Parco delle Delizie era semplicissima. Sua
Giacomo e Giovanni! Pochi giorni più tardi cominciammo  a  scendere da cavallo dopo due o tre giri e a prendere
cominciammo a scendere da cavallo dopo due o tre giri e  a  prendere l'abitudine di fare un mezzo chilometro a piedi in
giri e a prendere l'abitudine di fare un mezzo chilometro  a  piedi in quel viale dei Tigli che in quelle ore mattutine
con una tranquillità che non avrei superate io che in mezzo  a  quelle buone amiche mie avevo vissuto fin dai miei più
piu agilmente si prestavano al suo giuoco, andava avanti  a  vapore. E gli alfieri guardavano, vedevano e lasciavano
ai loro mariti, mi toccherebbe, per non far dispiacere  a  nessuno, di prenderle tutt'insieme.... Una alla volta, per
volta un alfiere ufficiale parve un poco seccato della come  a  briglia sciolta che Sua Altezza faceva una mattina a sua
come a briglia sciolta che Sua Altezza faceva una mattina  a  sua moglie, sotto i suoi occhi e, peggio ancora, sotto
sotto quelli di tutta Pulquerrima. Mentre ritornavamo  a  casa a cavallo il principe mi raccontò il piccolo
quelli di tutta Pulquerrima. Mentre ritornavamo a casa  a  cavallo il principe mi raccontò il piccolo incidente:
l'aveva dolcemente trascinata, l'alfiere aveva fatto capire  a  Sua Altezza, con un sorriso amaro, che anche i doveri della
che fu  a  casa, Camilla s'affrettò a chiudersi nella sua cameretta
che fu a casa, Camilla s'affrettò  a  chiudersi nella sua cameretta con la Giulia. Era una stanza
Era una stanza delle più modeste, mobiliata d'un lettino  a  tende di cotone bianco, d'una tavola, su cui la bambina
per sè; e dopo ripassate le lezioni del giorno se ne andava  a  scuola. - Non importa se non c'è per terra il tappeto -
io con quella pelle accomoderei il piede alla Giulia... -  A  chi? - fece con voce aspra la signora Amalia, sdraiata sur
con voce aspra la signora Amalia, sdraiata sur un canapè  a  leggere un giornaletto di mode. - Alla Giulia... la
di mode. - Alla Giulia... la bambola... - Cominci fin d'ora  a  perder tempo co' balocchi, eh? - esclamò la madre, severa.
glielo potrei accomodare. La signora s'alzò seccata, e andò  a  frugare in un grande involto mandatole allora da casa de'
in cima alle dita, probabilmente da qualche dolce mangiato  a  un ballo; e ripetè su lo stesso tono: - Badiamo a perdere
mangiato a un ballo; e ripetè su lo stesso tono: - Badiamo  a  perdere il tempo co' balocchi, eh? Camilla si contentò di
donna; ma la rendeva acre ed egoista la vita meschina  a  cui era condannata dal suo matrimonio, contratto con un
dall'impiego, una volta che avea risposto con arroganza  a  un superiore. Una gran pace, bisogna dire il vero, non
non regnava nè anche prima tra i coniugi Cerchi, sempre  a  causa di quel benedetto carattere del marito: pure tiravano
che il signor Carlo restò senza un'occupazione al mondo,  a  girare per casa con le braccia incrociate sul petto, e per
- Non hai incontrato il fornaio per le scale? È venuto  a  far chiasso perchè vuol essere pagato; e tu, tu, in vece,
vuol essere pagato; e tu, tu, in vece, il pane te lo giochi  a  quel modo... - Il fornaio! - ribatteva l'uomo. - Ho
venuta per farti degli altri fronzoli! - Ti costano molto,  a  te! - Guai se non ti cheti, pettegola!.. - Sudi, eh, per
che per paura. Qualche volta ch'ella s'era arrischiata  a  mettere una parola di pace in quei tristi discorsi, era
la madre con una spinta dall'altra. Aveva dunque finito  a  tacere quasi sempre; soltanto, quando si sentiva il cuore
andava ad appoggiar il capo al suo lettino e lì si sfogava  a  piangere, ma piano, più piano che poteva, premendo la bocca
i singhiozzi, che quando son tanto sconsolati s'odono anche  a  distanza. - Dio mio!.. Dio mio!.. - la povera bambina non
- Dio mio!.. Dio mio!.. - la povera bambina non riusciva  a  pronunziar che queste due parole. A poco a poco però si
bambina non riusciva a pronunziar che queste due parole.  A  poco a poco però si calmava, riflettendo che il babbo
non riusciva a pronunziar che queste due parole. A poco  a  poco però si calmava, riflettendo che il babbo avrebbe
questa speranza recitava una piccola orazione insegnatale  a  scuola; poi ricominciava a lavorare. I giorni più
una piccola orazione insegnatale a scuola; poi ricominciava  a  lavorare. I giorni più tranquilli per lei erano quelli in
in cui i suoi genitori stavamo fuori molte ore, la madre  a  far visite, perchè non poteva dimenticarsi d'essere nata
meglio che mai le sue faccenduole di casa, poi si metteva  a  leggere qualche libro regalatole dalla zia, a cucire o a
si metteva a leggere qualche libro regalatole dalla zia,  a  cucire o a fare la calzetta. Nessuno la disturbava. Stava
a leggere qualche libro regalatole dalla zia, a cucire o  a  fare la calzetta. Nessuno la disturbava. Stava nella sua
spasimo che non avrebbe saputo spiegare, avvezza com'era  a  rinserrarsi dentro tutti i sentimenti. La sua solitudine
allegria; i piccioni che roteavano, apparendo e sparendo  a  stuoli su quel pezzo di cielo che si vedeva dal cortile, la
restar lì come inchiodata, col petto pigiato al davanzale  a  guardare, guardare, fin che non era quasi notte. Allora
apposta perchè consumasse poco petrolio: e si rimetteva  a  leggere o a lavorare. Del buio non avea paura, perchè
perchè consumasse poco petrolio: e si rimetteva a leggere o  a  lavorare. Del buio non avea paura, perchè Liberata, una
perchè Liberata, una buona vecchietta abruzzese ch'era  a  servizio in casa ai tempi migliori, le soleva dire che
il viso fra le coperte e piangere disperata, andava  a  prendere la sua bambola e si metteva a parlarle sottovoce,
disperata, andava a prendere la sua bambola e si metteva  a  parlarle sottovoce, vicino all'orecchio, cercando di non
scenate che succedevano di là. La notte, se la portava  a  dormire con sè; il giorno, nelle ore in cui stava a scuola
portava a dormire con sè; il giorno, nelle ore in cui stava  a  scuola o trafficava per casa, la teneva in un cassetto,
fatto come un lettino: una materassa morbida, imbottita  a  furia di stracci, e perfino un guanciale. Costì, la Giulia
d'un bacio! Quando sentì le labbra fresche della bambina  a  contatto del suo viso, un brivido di gioia l'agitò tutta
Dio sa quanto il cervello, Camilla era giunta finalmente  a  fare, co' vecchi guanti della zia e un po' d'ovatta, un
della zia e un po' d'ovatta, un piedino da sostituire  a  quello mangiato dal topo. Non era, c'è da figurarselo, un
Camilla, avrebbe voluto rispondere anch'ella co' suoi baci  a  quell'atto d'amore; e le sarebbe parso d'essere la bambola
petto un po' di suono e mettere insieme quelle due sillabe,  a  nulla riusciva, e rimaneva muta, sotto l'impressione
Si fosse almeno rotto prima, nel viaggio da Milano  a  Roma, o glie lo avessero riadattato adesso, adesso che
di cui era capace! Quante parole tenere si sprecano,  a  volte, per chi non se le merita, mentre si resta muti
Quando il piedino fu accomodato, la bimba pensò  a  farle un po' di corredo, sempre con degli avanzi di roba
per chiedere un'elemosina per la sua cara; meno poi che  a  chiunque altri alla Marietta, che, secondo lei, era stata
prima dell'alba, e mettersi lì avanti al suo canestro  a  tagliare e agucchiare, ingegnandosi di far meglio che
ingegnandosi di far meglio che poteva. Sur una seggiola  a  fianco si teneva la Giulia, che la fissava co' limpidi
- la zia de' Rivani avea regalato uno scudo d'argento  a  Camilla, perchè potesse comprarsi dei dolci; ma la signora
Amalia, appena uscita la sorella, s'era impossessata, manco  a  dirlo, del denaro, lasciando alla bambina soltanto un
quadrata e volitiva. Aveva l'impetuosità di Geraldo  a  cui dava sfogo strepitando finché i suoi capricci non
dell'oscurità. Fino all'età di due anni, Diletta andava  a  dormire di buon'ora nella camera che divideva con Wade e
con Wade e Ella. Poi, senza ragione apparente, cominciò  a  singhiozzare quando Mammy usciva dalla stanza portando via
lampada. Da questo, passò ad avere dei subitanei risvegli  a  tarda notte, urlando di terrore, spaventando gli altri due
parola: - Buio. Rossella, irritata, sarebbe stata incline  a  una buona sculacciata. Non voleva accontentare Diletta
occupava da solo. Il lettino di lei fu collocato accanto  a  quello di suo padre e sulla tavola rimase accesa tutta la
e poi perché tutti pensarono che se la bimba aveva paura  a  dormir sola, il suo posto era nella camera di sua madre. E
non poteva dormire con la luce né che Rhett si era opposto  a  far dormire la bambina con lei. - Tu non ti sveglieresti
che forse tutto si sarebbe accomodato riportando la piccola  a  dormire con gli altri bambini. Dopo tutto, Rhett faceva
inoltre aveva preso l'abitudine di cenare assai raramente  a  casa. A volte rimaneva assente tutta la notte e Rossella,
aveva preso l'abitudine di cenare assai raramente a casa.  A  volte rimaneva assente tutta la notte e Rossella, contando
né la grandezza della sua devozione alla figlioletta, fino  a  una terribile notte che la famiglia non poté mai
cose da raccontarsi. Rossella non sapeva dov'erano stati  a  bere e a chiacchierare; ma sospettava che si fossero
raccontarsi. Rossella non sapeva dov'erano stati a bere e  a  chiacchierare; ma sospettava che si fossero trattenuti nel
trattenuti nel locale di Bella Watling. Rhett non tornò  a  casa nel pomeriggio per condurre Diletta a spasso, né tornò
Rhett non tornò a casa nel pomeriggio per condurre Diletta  a  spasso, né tornò a cena. La bimba, che lo aveva aspettato
casa nel pomeriggio per condurre Diletta a spasso, né tornò  a  cena. La bimba, che lo aveva aspettato con impazienza alla
di maggiolini e scarabei, era stata finalmente messa  a  letto da Lou, tra lamenti e proteste. O Lou aveva
che cos'era successo; ma quando finalmente Rhett tornò  a  casa un po' brillo, la casa era sottosopra e gli urli di
fra le braccia e fra i singhiozzi e i sussulti riuscí  a  discernere la parola «buio», si volse furente verso
nelle braccia di Rhett mentre nelle sue aveva continuato  a  gridare. Era penoso vedere le braccine della piccola
affettuosità e di interessamento e i singhiozzi della bimba  a  poco a poco si calmarono. La sua voce divenne meno convulsa
e di interessamento e i singhiozzi della bimba a poco  a  poco si calmarono. La sua voce divenne meno convulsa mentre
La sua voce divenne meno convulsa mentre continuava  a  descrivere il mostro in un linguaggio che solo Rhett
- Ma è anche colpa tua. Perché non sei venuta  a  vedere se il lume era acceso? - Non essere stupido, Rhett -
di una bambina. Se un essere con corna e artigli venisse  a  sedersi sul tuo petto, grideresti per liberartene, non è
l'attacco. - Tu la vizii e... - E intendo continuare  a  viziarla. In questo modo si toglierà le cattive abitudini e
di fare la bambinaia, dovresti cominciare col tornare  a  casa un po' piú presto la sera e anche col fare a meno di
tornare a casa un po' piú presto la sera e anche col fare  a  meno di ubriacarti. - Tornerò di buon'ora; ma ubriaco
se mi fa piacere. Infatti, da quella sera tornò sempre  a  casa prima dell'ora in cui Diletta veniva coricata. Le
il sonno le faceva allentare la stretta. Allora scendeva  a  pianterreno in punta di piedi, lasciando la lampada accesa
da poterla udire se si svegliava. Tutta la casa pensava  a  quella lampada che ardeva; Rossella, Mammy, Prissy e Pork
non ha un odore cosí. - Accidenti! - mormorò mettendola  a  terra. - Non mi aspettavo di trovare un avvocato della
temperanza proprio in casa mia! Ma da allora si limitò  a  bere un bicchiere di vino dopo cena. Diletta, a cui veniva
si limitò a bere un bicchiere di vino dopo cena. Diletta,  a  cui veniva sempre permesso di bere le ultime gocce del
del vino. Come risultato, la gonfiezza che aveva cominciato  a  impastare la linea delle guance di Rhett scomparve e le
Siccome Diletta amava andare sul cavallo, egli rimase  a  lungo all'aperto e il sole cominciò ad abbronzare il suo
piú sano; ridiventò allegro e le sue risate ricordarono  a  tutti lo spavaldo contrabbandiere che aveva eccitato
Coloro che non avevano mai avuto simpatia per lui presero  a  sorridere quando lo vedevano con la bimbetta arrampicata
ritenuto che nessuna potesse considerarsi salva accanto  a  lui, si fermavano a discorrergli insieme per istrada, per
potesse considerarsi salva accanto a lui, si fermavano  a  discorrergli insieme per istrada, per ammirare Diletta.
ristringersele. E sempre la tosse. Non di meno seguitava  a  far l'obbligo suo in casa e a scuola; anche se in casa, a
tosse. Non di meno seguitava a far l'obbligo suo in casa e  a  scuola; anche se in casa, a quando a quando, o nello
a far l'obbligo suo in casa e a scuola; anche se in casa,  a  quando a quando, o nello spazzare o nel rigovernare i
suo in casa e a scuola; anche se in casa, a quando  a  quando, o nello spazzare o nel rigovernare i piatti, era
o nello spazzare o nel rigovernare i piatti, era costretta  a  fermarsi un istante, per ripigliar fiato. A scuola, le
era costretta a fermarsi un istante, per ripigliar fiato.  A  scuola, le maestre, notando il suo pallore e la stanchezza
giorno che la fanciulla stava peggio, la direttrice mandò  a  chiamare la signora Amalia e la condusse nel proprio
viso di chi si stupisce; poi rispose: - Le dico la verità,  a  me, finora, non m'ha dato nell'occhio. La direttrice,
volgare, in uno scatolino d'ovatta, e... - Che cosa manca  a  mia figlia? - chiese bruscamente la Cerchi; poi si rimise,
è d'una sensibilità straordinaria; basta uno sguardo dolce  a  farla contenta, basta uno sguardo severo a straziarle il
sguardo dolce a farla contenta, basta uno sguardo severo  a  straziarle il cuore... - E io, che cosa faccio per... - Ci
dalla madre con strilli e rimproveri. Che cosa andava  a  raccontare alle maestre per farsi compatire a quel modo?
cosa andava a raccontare alle maestre per farsi compatire  a  quel modo? Che smorfie faceva con loro, mentre in casa era
faceva con loro, mentre in casa era tutto il santo giorno  a  gingillarsi con la bambola? La bambina stava in piedi
con la bambola? La bambina stava in piedi davanti  a  lei, dritta come una statua, con le braccia cadenti lungo i
D'improvviso si fermò. La figura interita, ma presso  a  cadere, della piccina, l'aveva colpita. Per la prima volta
Amalia accennò di sì col capo, e la bambina s'affrettò  a  chiudersi in camera sua. Costì la Giulia l'aspettava: ella
io di spazzare - diceva ogni tanto la signora Amalia  a  sua figlia, nei giorni che seguirono il colloquio con la
seguirono il colloquio con la direttrice. Ma nel mettersi  a  ripulire la casa, brontolava e sbuffava, in tal modo,
che il mestiere della serva non era fatto per lei, che,  a  Camilla, quelle maniere facevano più male di qualunque
nell'ore del primo mattino, mentre la madre era ancora  a  letto: quelle ore in cui una volta s'occupava della sua
fatica materiale quanto per il disgusto dell'abbassamento  a  cui le pareva trovarsi costretta. - Stavo meglio stamane -
quiete della sua coscienza, ella non poteva più permettere  a  Camilla di stancarsi a studiare, e pregava i genitori di
ella non poteva più permettere a Camilla di stancarsi  a  studiare, e pregava i genitori di tenere in casa la
procurò nè medico, nè medicine; anzi, nemmanco ci pensò,  a  causa della scarsezza de' suoi mezzi, unica disgrazia che
la bambina. Verso il calare del sole erano piccoli brividi  a  intervalli che le davano una scossa fredda in tutto il
le davano una scossa fredda in tutto il corpo. Ella badava  a  stropicciarsi le manine magre, che poi si passava sul viso
di richiamarvi un po' di calore. Allora si doveva mettere  a  letto, e coprirsi bene, fin che il calore venisse e la
E la Giulia avrebbe voluto alzarsi in vece sua e ingegnarsi  a  far lei tutto. Ma pur troppo, queste belle cose succedono
doveva accatastare sul letto tutto quel che trovava capace  a  coprirla: persino il tappetuccio del tavolino, persino i
la bottiglia che si era messa vicino al letto, s'alzò  a  piedi nudi, trovando un rifrigerio nel freddo de' mattoni,
nudi, trovando un rifrigerio nel freddo de' mattoni, e andò  a  bere al mesciacqua, attaccandovisi come un'assetata. -
La bambola ripeteva: T'amo; con tutta l'animuccia sua; ma  a  che pro? Non basta l'affetto a risanare, a salvare le
tutta l'animuccia sua; ma a che pro? Non basta l'affetto  a  risanare, a salvare le persone amate. Ormai Camilla
sua; ma a che pro? Non basta l'affetto a risanare,  a  salvare le persone amate. Ormai Camilla rimaneva parte
s'alzava tardi e si coricava presto; non era più buona  a  sfaccendare in casa; e accorata guardava sua madre, che
la propria azione benefica, e si compiaceva d'esser lì  a  fianco della povera inferma. Com'era diversa la malattia di
ancora quella di averle fatto male, gliela faceva attirare  a  sè, e osservarla e carezzarla. Povera Giulia! I suoi bei
- Sei malata e pensi sempre ai balocchi! Pensa piuttosto  a  guarire. Camilla avrebbe voluto dirle che per essa la
e raccogliendo le poche forze che le restavano, si sollevò  a  stento sul guanciale e lentamente mise la camicia linda,
Rivani seppe che la bambina era tanto malata, venne subito  a  trovarla, rimproverando la sorella di non averla avvertita
perchè ormai il suo male era troppo avanti; anzi le stava  a  dirittura nel sangue fino dalla nascita. - Quando sarai
stava bene; ma non aveva voglia di far niente; disubbidiva  a  più non posso; e una signorina di Berlino che avevano preso
Ah, vorrei una figlia che somigliasse  a  Camilla! - esclamò un giorno la signora de' Rivani,
così? - Non lo so - rispose la bimba; e principiava  a  narrarle che cosa si sentiva, ma la tosse l'interruppe,
tutta. - Zitta, zitta, bella mia, non t'affaticar  a  parlare - la pregò Liberata. Camilla, acquetatasi un poco,
bella mia. Ma stavo tanto lontano, là su, sai, su in cima  a  Villa Ludovisi; e non avevo tempo di far un passo fuori di
di far un passo fuori di casa. Ora però che mi son messa  a  un mezzo servizio qui vicino, non dubitare che ci vengo
mia; ma... La bambina le fece segno d'accostarsi più ancora  a  lei, poi le disse, parlandole quasi all'orecchio: - L'ho
- Come d'oro. Era qui, dove sei tu e ha fatto le carezze  a  me e alla... Non finì il racconto della visione luminosa,
seccata della visita di Liberata, che, diceva lei, veniva  a  veder le loro miserie per poi andare a cicalarne col
diceva lei, veniva a veder le loro miserie per poi andare  a  cicalarne col pizzicagnolo e col macellaro. - Se me lo
dalla bambina - disse la serva alla signora: che s'affrettò  a  rispondere: - È inutile che tu t'incomodi, tanto ci son io.
sempre scemando; v'erano momenti ne' quali parlava tanto  a  fatica e con voce così fioca ed esile che appena si udiva.
garbo con la bocca come per dire: - Come vuoi che vada? -  A  volte, se aveva fiato, rispondeva: - Bene - tale quale
fatto il suo dovere di padre, usciva per veder qualcuno  a  cui gli premeva parlare per un posto che aveva in vista.
figliuola. Spese, veramente, non ne faceva, perchè pensava  a  tutto la sorella; ma il dover disbrigare ogni cosa in casa,
Quando sonavano il campanello, andava in punta de' piedi  a  metter l'occhio in un foro fatto nella porta delle scale
apposta per vedere chi bussava; e s'era una signora, eccola  a  buttar via in un lampo l'abito che teneva in cucina e
senza avvedersene ella stessa, una singolare soddisfazione  a  mostrar quanto la piccola stava male; perchè tutti allora
del destino e l'ammiravano per il suo gran coraggio.  A  misura che la malattia progrediva fatalmente, Camilla,
era la sua bambola, alla quale voleva sempre più bene,  a  mano a mano che s'avvicinava il momento di dirle addio.
la sua bambola, alla quale voleva sempre più bene, a mano  a  mano che s'avvicinava il momento di dirle addio. Quanto
nulla della morte; ma si rattristava in modo impossibile  a  spiegare dei patimenti della fanciulla; e le sembrava che
assistita l'intera notte in piedi, respirava penosamente,  a  intervalli sempre più lunghi e affannosi. La signora Amalia
tra le coperte, tese la mano per attirare ancora  a  sè la Giulia; urtò nello spago, e dalla bambola uscì un
la Liberata, che fattosi un gran segno di croce, cominciò  a  mettere in ordine tutto. Pregati i parenti e gli amici di
la bambina; poi, più curva del solito, corse fuori,  a  prendere dei fiori, tanti per quanti soldi portava in
Altri fiori, assai belli e di molto valore, intrecciati  a  ghirlande, li mandò la signora de' Rivani. Accostò alla
la guardò fisso. Ora la bambina era perfettamente simile  a  lei: quieta, immobile, muta, con le labbra un po' socchiuse
lei: quieta, immobile, muta, con le labbra un po' socchiuse  a  una specie di sorriso, le braccia inerti, stese lungo i
suo cuoricino afflitto? De' lumi erano stati accesi intorno  a  Camilla, che riposava sempre; poi degli uomini ignoti alla
vicino al letto vuoto, spazzò, ripulì tutto, come si fa  a  Pasqua, quando ha da venire il prete a benedire. Poi chiuse
tutto, come si fa a Pasqua, quando ha da venire il prete  a  benedire. Poi chiuse le finestre quasi allo scuro e serrò
Poi chiuse le finestre quasi allo scuro e serrò la camera  a  chiave. La Giulia rimase lì sola, seduta al medesimo posto;
della bimba, così agile un tempo, quell'impotenza  a  esprimere gli affetti del cuore mentre il cuore c'è, le si
e sempre affamati salirono la collinetta rossa e vennero  a  riposare sui gradini ombreggiati, chiedendo qualcosa da
da qui essi avevano cominciato il loro pellegrinaggio  a  piedi. Dopo l'ondata degli uomini di Johnson, arrivarono i
che forse erano morte o disperse. In maggioranza erano  a  piedi; certuni cavalcavano qualche macilento animale, che
arrivare sino alla Florida o alla Georgia meridionale.  A  casa! A casa! Era l'unico pensiero dei soldati. Alcuni
sino alla Florida o alla Georgia meridionale. A casa!  A  casa! Era l'unico pensiero dei soldati. Alcuni erano tristi
dal pensiero che la guerra era finita e che si tornava  a  casa. Pochi erano amareggiati; questo sentimento restava
stati battuti, e ora contavano di mettersi pacificamente  a  lavorare la terra all'ombra della bandiera contro la quale
della bandiera contro la quale avevano combattuto.  A  casa! A casa! Non parlavano d'altro; non di battaglie né di
della bandiera contro la quale avevano combattuto. A casa!  A  casa! Non parlavano d'altro; non di battaglie né di ferite,
di nutrimento scarso, di viveri grossolani, spesso andati  a  male, avevano prodotto il malanno; e tutti quelli che
prodotto il malanno; e tutti quelli che passavano dinanzi  a  Tara ne erano ammalati o convalescenti. Mammy somministrava
Tara ne erano ammalati o convalescenti. Mammy somministrava  a  tutti quanti il decotto di radici di more che Elena aveva
soldato pidocchioso doveva entrare. Essa li avviava dietro  a  una macchia folta, li faceva svestire, dava loro un grande
pidocchi nelle proprie vesti. Quando i soldati cominciarono  a  giungere quasi ogni giorno, Mammy si dolse perché veniva
pure che quei disgraziati dormissero in qualche luogo.  A  tutti quanti chiedevano avidamente di Ashley; Súsele
dei soldati aveva mai udito quei nomi o voleva parlarne.  A  loro bastava essere vivi; non avevano voglia di ricordare
in cui erano sepolti quelli che non tornerebbero mai piú  a  casa. La famiglia cercava di dar coraggio a Melania dopo
mai piú a casa. La famiglia cercava di dar coraggio  a  Melania dopo ognuna di queste delusioni. Certamente Ashley
dei giorni per arrivare, specialmente se doveva venire  a  piedi, come tanti di quegli uomini... Perché non aveva
E se fosse morto mentre era in cammino per venire  a  casa?... Ma no, Melania, qualche donna yankee lo avrebbe
fra loro... Ti ricordi, Rossella, quella che conoscemmo  a  Saratoga...? Era simpatica; dillo a Melly... - Simpatica?!
quella che conoscemmo a Saratoga...? Era simpatica; dillo  a  Melly... - Simpatica?! - rispose Rossella. - Sicuro: mi
avvolti negli stracci; ma non Ashley! Egli doveva tornare  a  casa su un purosangue, vestito di abiti eleganti, con una
ma Rossella, appoggiata da Súsele e da Mammy, sussurrò  a  Pork di nasconderlo in fretta. - Non fate le sciocche,
non è ammalata, spero? - No, badrona. Stare bene, grazie  a  Dio - e Pietro fissò uno sguardo severo prima su Melania e
Non avere miss Pitty scritto e riscritto di tornare  a  casa? Io avere visto lettere e avere visto lei piangere
avere troppo da fare in questa vecchia fattoria per tornare  a  casa! - Ma, Zio Pietro... - Come potere lasciare miss Pitty
come foglia da quando essere tornati da Macon. E dire  a  me di dire a voi, chiaro e tondo che lei non capire che voi
da quando essere tornati da Macon. E dire a me di dire  a  voi, chiaro e tondo che lei non capire che voi tutte
miss Pitty sola, con metà di suoi amici morti e altra metà  a  Macon; e Atlanta piena di soldati yankee e straccioni negri
miss Pitty come sempre fatto. Non averla protetta  a  Macon dove essere rifugiati? E quando yankees essere venuti
Macon dove essere rifugiati? E quando yankees essere venuti  a  Macon e lei svenire continuamente perché avere tanta paura?
suo sangue rinnegarla. Miss Pitty essere una bambina e...  A  questo, Rossella e Melania risero anche piú forte e
Davvero! Perdonami. Miss Rossella ed io non possiamo venire  a  casa adesso. Forse io potrò venire in settembre, dopo il
con l'idea che tu potessi ricondurci su quel sacco d'ossa?  A  questa domanda il viso rugoso di Pietro espresse la piú
per te. Miss Pitty non averla voluta affidare alla posta e  a  nessun altro per portartela... - Una lettera per me? Di
Di chi? - Essere... E miss Pitty dire: «Tu, Pietro, portare  a  miss Melly» e io dire... Melly balzò in piedi con una mano
della sua giacca. - Essere vivo! Essere sua lettera. Venire  a  casa. Lui... Dio di misericordia! Sorreggila, Mammy!
stare, vecchio scemo! - tuonò Mammy lottando per impedire  a  Melania di piombare a terra. - Scimmia pietosa! Prenderla
- tuonò Mammy lottando per impedire a Melania di piombare  a  terra. - Scimmia pietosa! Prenderla qui, piano. Tu, Pork,
su divano in salotto. Fu un tumulto: tutti erano attorno  a  Melania, tranne Rossella, gridando spaventati, correndo in
tranne Rossella, gridando spaventati, correndo in casa  a  prendere guanciali e acqua. In un istante Rossella e Pietro
Burr di Macon che essere nostro parente avere portato  a  miss Pitty. Mist' Willie essere in stessa prigione di mist'
cavallo ed essere arrivato presto. Ma mist' Ashley venire  a  piedi e... Rossella gli strappò di mano la lettera. Era
e... Rossella gli strappò di mano la lettera. Era diretta  a  Melania e la soprascritta era di mano di Pitty, ma ella non
Con dita tremanti, aperse e lesse: «Diletta, ritorno  a  casa, accanto a te...». Le lagrime cominciarono a riempirle
tremanti, aperse e lesse: «Diletta, ritorno a casa, accanto  a  te...». Le lagrime cominciarono a riempirle gli occhi,
ritorno a casa, accanto a te...». Le lagrime cominciarono  a  riempirle gli occhi, sicché non poté piú leggere; il cuore
al salotto dove tutti gli abitanti di Tara si affollavano  a  soccorrere Melania, entrò nello studio di Elena. Chiuse la
Melania, entrò nello studio di Elena. Chiuse la porta  a  chiave e si gettò sul divano piangendo, ridendo, baciando
ridendo, baciando la lettera. - Diletta - mormorò - ritorno  a  casa, accanto a te...
la lettera. - Diletta - mormorò - ritorno a casa, accanto  a  te...
quadrato di pochi metri, era ingombro di piante cresciute  a  modo loro; tanto che ormai non si distingueva nè pur più
i cespugli, formati rasente il suolo dalle fogliuzze  a  cuore delle viole, qualche stelo di vainiglia s'allungava
d'edera, pittoresca tappezzeria dal fondo oscuro, in mezzo  a  cui dei tralci nuovi, chiari fino alla sfumatura più tenera
tenera del verde, spiccavano come fregi. Dietro quel muro  a  pena alto due metri, era una fila d'altri piccoli orti, da'
capolino i mazzetti rosei di qualche oleandro, e la chioma  a  fini frastagli d'una acacia: breve sfondo circoscritto da
Tale l'interna melanconica visione. La stanza mobiliata  a  pianterreno, che guardava su questo giardinetto, somigliava
pianterreno, che guardava su questo giardinetto, somigliava  a  una delle tante che le affittacamere sogliono offrire ai
sogliono offrire ai loro inquilini; col letto di ferro  a  un posto senza baldacchino, un vecchio canapè dalla tinta
un vecchio canapè dalla tinta incerta, l'armadio di noce  a  specchio eguale al cassettone, un tavolino, delle sedie e
forse perchè la suora di San Vincenzo di Paola era avvezza  a  luoghi ancora più ripugnanti, forse perchè v'era capitata
le aveva dato l'indirizzo d'una strada e d'una casa,  A  pena mise piede nell'ingresso della casa mobiliata, una
sempre. senza nominar nessuno. C'era da far delle nottate  a  un infermo: ecco tutto quel che sapeva suor Istituta; nè la
nè la malattia, nè il sesso di quest'infermo; non toccava  a  lei l'ingerirsene. A lei doveva bastare il pensiero che una
il sesso di quest'infermo; non toccava a lei l'ingerirsene.  A  lei doveva bastare il pensiero che una creatura di Dio
muscoloso, con le spalle quadrate d'un atleta, scalzo come  a  bordo, per non far rumore, aprì la porta alla monaca e la
mezz'ombra fantastica: da che la lampada da notte, posata  a  terra in un angolo, concentrava tutta la sua luce in
biancastre mezzo aperte. Osservò tutto attentamente, e più  a  lungo d'ogni cosa un piccolo termometro clinico, che
raffrenando la propria voce, come chi osi toccare  a  pena uno strumento troppo sonoro. In quel punto l'infermo
e con uno scoppio di voce soffocata, gridò: — Pronti  a  virare! — poi di lì a un poco — Contro braccia a prora! — e
di voce soffocata, gridò: — Pronti a virare! — poi di lì  a  un poco — Contro braccia a prora! — e ancora: — Ammaina le
— Pronti a virare! — poi di lì a un poco — Contro braccia  a  prora! — e ancora: — Ammaina le gabbie! — Delirava sognando
gabbie! — Delirava sognando certo una burrasca; e cominciò  a  smaniare. A questo rumore accorse la padrona di casa; una
sognando certo una burrasca; e cominciò a smaniare.  A  questo rumore accorse la padrona di casa; una donna tozza,
espansione. In pochi minuti la grossa femmina rovesciò  a  mo' di confidenze, più sottovoce che poteva, un diluvio di
agl'inquilini; ma perchè le case ristrette non sono adatte  a  certe malattie. Questo povero figliuolo si capiva subito
Che cosa avesse, Dio lo sa. Basta; la disgrazia è toccata  a  me, e da una settimana in casa mia non c'è piu pace, nè
mettesse una parola nel discorso, la padrona seguitò  a  chiacchierar fitto fitto. Disse che lei aveva fatto
perchè subito era ritornato via, promettendo di venire  a  pena poteva, e raccomandava che avesse avuto cura del
Ma, intanto, come far così. sola? Come poteva rimediare  a  ogni cosa? — E concluse: — Non ostante quest'apparenza
se ce n'è — viene due volte al giorno — mi son determinata  a  far chiamare lei che mi levi da questo gran pensiero; tanto
ciarle del genere, la signora Carmela invite la suora  a  passar di là, se aveva bisogno di cenare, e a non far
la suora a passar di là, se aveva bisogno di cenare, e  a  non far complimenti, se non voleva proprio che se ne avesse
non far complimenti, se non voleva proprio che se ne avesse  a  male, come d'una offesa. Suor Istituta scosse negativamente
voce umile, soggiunse: - Lei, signora, vada, vada pure  a  letto, e non abbia alcuna pena: col malato ci sto io, ora.
la mia protezione, sotto la mia responsabilità; e fino  a  tanto che non guarisca... o non muoia, mi appartiene. —
che in quel frattempo erasi assopito, tornò di nuovo  a  lamentarsi. Allora suor Istituta, guardato un oriolino la
sur una poltroncina bassa, in disparte, d'onde alzavasi  a  quando a quando per apprestar qualche farmaco o dare un
poltroncina bassa, in disparte, d'onde alzavasi a quando  a  quando per apprestar qualche farmaco o dare un cucchiaio di
dita, gli acini della corona di fruttiglia che le pendeva  a  fianco. Pregava per una pia abitudine, come chi ha sempre
blandemente, in misura, una fogliona ovale di palmizio,  a  mo' di ventaglio, su 'l viso cocente del malato; e dalla
malato; e dalla finestra socchiusa s'udiva soltanto venire  a  tratti un lievissimo fruscío d'aria mossa o d'insetti tra
inselvatichite del piccolo giardino; ma subito tornava  a  regnare più che mai grave il silenzio. — Il mare è
Amor mio! Qui, qui — e stendeva le braccia tremanti come  a  chiamar qualcuno su 'l suo petto. Suor Istituta rimase a
a chiamar qualcuno su 'l suo petto. Suor Istituta rimase  a  mezzo d'un'avemaria, che quasi subito riprese a recitare. —
rimase a mezzo d'un'avemaria, che quasi subito riprese  a  recitare. — Oh, guarda.... gli albatri.... su l'acqua....
per non più pensare, per non più patire. La suora seguitava  a  sgranar lento il rosario; Così per queste tre persone tanto
passò molta parte della notte. il marinaro seguitava  a  sventolare: tutti e due dolcemente, tacitamente, errando
tacitamente, errando chi sa dove col pensiero. Il malato  a  momenti s'assopiva, a momenti vaneggiava, ricordando con
chi sa dove col pensiero. Il malato a momenti s'assopiva,  a  momenti vaneggiava, ricordando con frasi incoerenti e
e di sensualità selvagge aguzzate dalle astinenze di bordo.  A  un tratto, l'infermo, allontanando con violenza le coltri
allontanando con violenza le coltri di su 'l petto, prese  a  dire affannosamente: — Orribile!... orribile.... il
ombre erano scomparse, e la lampada s'affievoliva, gettando  a  pena a canto a se un riflesso giallastro su le lame delle
scomparse, e la lampada s'affievoliva, gettando a pena  a  canto a se un riflesso giallastro su le lame delle lance e
e la lampada s'affievoliva, gettando a pena a canto  a  se un riflesso giallastro su le lame delle lance e delle
color di cera del malato: il quale tornò anche questa volta  a  richiuder subito gli occhi, come sotto un'impressione di
del medico curante e d'altri dottori chiamati ogni giorno  a  consulto: così che le forze e la vitalità dell'infermo
nera la sega dei denti: un sudor gommoso gli attaccava  a  ciocche compatte i capelli scomposti su la fronte e su le
terrore, avvicinava la sua larga bocca fresca e rossa  a  quella povera bocca arsa di moribondo, per assicurarsi
verso la suora, accennava di sì; ed ella rispondeva  a  quel cenno con un pallido sorriso, come per dire: — Non
di una mano ferma per educarla; ma era cosí simpatica  a  tutti che nessuno aveva il coraggio di ricorrere alla
viaggiando con suo padre. Quando era stata con Rhett  a  Charleston e a Nuova Orléans, le era stato permesso di
con suo padre. Quando era stata con Rhett a Charleston e  a  Nuova Orléans, le era stato permesso di rimanere alzata la
trattorie, circoli di gioco. Dopo di allora, nessuno riuscí  a  farla andare a letto quando vi andava la obbediente Ella.
di gioco. Dopo di allora, nessuno riuscí a farla andare  a  letto quando vi andava la obbediente Ella. Rhett le aveva
e durante la malattia di Rossella e il suo soggiorno  a  Tara. Col passare del tempo, Rossella cercò di
stravaganti e il suo contegno maleducato. La incoraggiava  a  discorrere e la trattava come se fosse un'adulta,
quando le pareva, contraddiceva suo padre e gli rispondeva  a  modo suo. Il padre si limitava a ridere e non permetteva a
suo padre e gli rispondeva a modo suo. Il padre si limitava  a  ridere e non permetteva a Rossella neanche un piccolo
a modo suo. Il padre si limitava a ridere e non permetteva  a  Rossella neanche un piccolo scappellotto sulla mano come
meglio.» Ma Rhett non mostrava alcuna inclinazione  a  far diventare Diletta piú educata. Qualunque cosa ella
voluto la Luna, suo padre avrebbe cercato di andargliela  a  prendere. Era orgoglioso della sua bellezza, dei suoi
Benché fosse viziata, era una bimba cosí deliziosa che  a  lui mancava il cuore di tentar di correggerla. Egli era il
si destava prima di quel che egli avrebbe voluto; sedeva  a  tavola accanto a lui mangiando alternamente dal suo piatto
di quel che egli avrebbe voluto; sedeva a tavola accanto  a  lui mangiando alternamente dal suo piatto e dal proprio, e
dal suo piatto e dal proprio, e non permetteva che  a  Rhett di svestirla e di metterla nel suo lettino che era
di svestirla e di metterla nel suo lettino che era accanto  a  quello di lui. Rossella era divertita e turbata nel vedere
che Rhett avrebbe preso la paternità cosí seriamente? Ma  a  volte una fiamma di gelosia si accendeva nel cuore di
che la bimba ebbe compiuto i quattro anni, Mammy cominciò  a  brontolare sulla sconvenienza di far «cavalcare una bimba
di far «cavalcare una bimba sulla sella dinanzi  a  suo padre, con vestitino sollevato.» Rhett tenne conto
dell'osservazione, come di tutte quelle che faceva Mammy  a  proposito dell'educazione dei bambini, e il risultato fu un
una folta criniera scura e una piccola sella femminile  a  borchie d'argento. Ostensibilmente il pony era per tutti e
sola ombra nella gioia di Diletta era il non poter andare  a  cavalcioni come suo padre; ma quando egli le spiegò che
non conobbe limiti. - Aspettate che abbia l'età di andare  a  caccia! - proclamava. - Non vi sarà un'altra cacciatrice
nero perché regolasse il suo passo su quello del pony.  A  volte galoppavano per le strade tranquille attorno alla
sue manine nel tenere le redini, Rhett pensò di insegnarle  a  fare i piccoli salti consentiti dalle gambe corte di Mr.
i piccoli salti consentiti dalle gambe corte di Mr. Butler.  A  questo scopo costruí una barriera nel cortile posteriore
una barriera nel cortile posteriore della casa e pagò  a  un nipotino di zio Pietro venticinque centesimi al giorno
venticinque centesimi al giorno perché insegnasse al pony  a  saltare. Cominciò con una barriera alta cinque centimetri
cinque centimetri dal suolo e la alzò gradatamente fino  a  trenta centimetri. Questa combinazione incontrò la
e solo la somma principesca offertagli poteva indurlo  a  far passare il caparbio cavallino una dozzina di volte al
non ebbero piú fascino per lei. Rossella non poteva fare  a  meno di ridere per la fierezza e l'entusiasmo del padre e
avrebbe avuto un po' di pace. Ma il gioco continuava  a  divertire Diletta; e tutta la mattina il cortile risuonava
Apachi quando avevano tolto con successo la capigliatura  a  qualche nemico. Dopo la prima settimana, Diletta chiese una
E questa volta Rhett fu reciso. Ma la sua fermezza cominciò  a  poco a poco a indebolirsi davanti alle insistenze e ai
volta Rhett fu reciso. Ma la sua fermezza cominciò a poco  a  poco a indebolirsi davanti alle insistenze e ai capricci
Rhett fu reciso. Ma la sua fermezza cominciò a poco a poco  a  indebolirsi davanti alle insistenze e ai capricci della
scudiscio. Guarda come faccio questo salto! La memoria andò  a  ricercare nel fondo della mente di Rossella. Vi era
zoccoli che salivano l'altura di Tara, udí una voce simile  a  quella della sua bambina: - Elena! Guarda come faccio
era angusta e quasi buia: un'unica stanza, il cui uscio  a  vetri rimaneva sempre aperto, lasciando intravedere un
dov'era posata una macchinetta da cucire di quelle  a  mano, le meno costose, e accanto al tavolino una seggiola
vecchio, ormai incolore, stava il letto matrimoniale  a  panchette, che aveva a capo un'immagine della Madonna
stava il letto matrimoniale a panchette, che aveva  a  capo un'immagine della Madonna Addolorata, raffigurata con
forte: - Lucia! Lucia! — e appariva subito su l'uscio  a  vetri la portinaia, levando la testa a domandare che cosa
subito su l'uscio a vetri la portinaia, levando la testa  a  domandare che cosa volesse da lei chi l'aveva chiamata.
aveva gran bisogno di buscarsi qualche soldo, bastandole  a  pena le quindici lire mensili che le passava il padrone
lire mensili che le passava il padrone dello stabile,  a  comprare il pane per sè e per i suoi bimbi, tutti e tre
sè e per i suoi bimbi, tutti e tre piccini come le dita.  A  rivestire quegli innocenti ci pensavano le famiglie del
i cui numerosi clienti all'ingrosso non lesinavan la mancia  a  chi portava loro il genere; e di sera ei s'industriava
portava loro il genere; e di sera ei s'industriava anche  a  sonar il clarino in un teatro di quart'ordine, dove gli
gli spettacoli si succedevano senza interruzione. Ma fu,  a  punto, nell'uscire accaldato dal teatro, che una bella
una bella notte il poveraccio prese il malanno destinato  a  portarlo sotto terra. Gli venne la tosse, avvertimento a
a portarlo sotto terra. Gli venne la tosse, avvertimento  a  cui non diede retta: quella certa tosse secca, ostinata, la
secca, ostinata, la quale fa poco rumore, ma rintrona,  a  ogni colpo, nel petto, come una martellata sorda,
che quell'inutile consiglio era dato senza convinzione; e  a  punto perchè c' eran di mezzo tre creature, si strapazzava
di panno scuro, liso, è vero, al colletto e a' gomiti,  a  forza d'aver servito, ma ancora decente, e se non altro da
e se non altro da galantuomo libero, diceva il facchino,  a  lui sembrava di doventare a dirittura un altro. A pena
libero, diceva il facchino, a lui sembrava di doventare  a  dirittura un altro. A pena entrato nell'atmosfera tepida
facchino, a lui sembrava di doventare a dirittura un altro.  A  pena entrato nell'atmosfera tepida del teatro, nella luce
tepida del teatro, nella luce viva delle lampade  a  gaz scintillanti in circolo come globi d'oro, dal suo
di sedersi, egli volgeva intorno uno sguardo soddisfatto,  a  osservare i filari della platea, che si popolavano a mano a
a osservare i filari della platea, che si popolavano  a  mano a mano di visi aspettanti, tutti rivolti verso la
a osservare i filari della platea, che si popolavano a mano  a  mano di visi aspettanti, tutti rivolti verso la parte
penne, tutta gente Contessa Lara. 4 venuta lì per assistere  a  uno spettacolo dove egli avea parte; poi sfogliava, su 'l
in quelle ore egli era un artista. La prima sera che rimase  a  casa, in portineria, passeggiò su e giù, giù e su, un
clarino che lo aveva sostituito era, secondo lui, un buono  a  nulla, senza sentimento, senza passione... Bella figura ci
inacerbita da un nodo alla gola, che il malato manco  a  sè stesso confessava ch'era di lacrime. Così il disgraziato
della drogheria. Ma le gambe gli tremavano sotto; ansimava  a  far le scale; soffriva dei dolori acuti alla spina dorsale,
volta il principale glielo avea detto: — Non te lo aver  a  male, Peppe, ma tu hai bisogno di riguardi, e il servizio
il berretto e si grattava la testa, non osando rispondere,  a  fin di trattenere un colpo di tosse che avrebbe annientata
Una mattina che, non reggendosi in piedi, s'era buttato  a  sedere su la bilancia, sfinito, il principale, nel
sfinito, il principale, nel passargli accanto, si fermò  a  parlar con lui della sua salute. Si vedeva ch'era
ch'era determinato di non più tenerlo. Quel tisico, oltre  a  non servirlo ora come prima, gli faceva pena e disgusto
gli faceva pena e disgusto insieme; gli metteva il malumore  a  dosso con quella faccia pallida dal naso affilato, gli
livide; con quell'avanzo di voce rauca e cavernosa,  a  scatti. — Mi rincresce, Peppe — disse il droghiere — ma
non te ne stai un po' nella tua portineria, tranquillo,  a  riposarti vicino alla famiglia? Non ti mancheranno certo le
piantata lì, con le mani poderose nelle tasche, dinanzi  a  lui, scheletro affannato; e una semplice domanda d'una
d'esser licenziato, aveva rivolta l'identica interrogazione  a  sè medesimo. Il principale si strinse nelle spalle,
di torno. — Intendo, intendo — riprese — c'è poco da star  a  tavola; ma con qualche mezzo servizio che faccia tua moglie
netta, inesorabile della morte che gli si avvicinava  a  passi lunghi, sempre più rapidi, e s'alzò di botto dalla
intera, e anche una piccola regalía, tanto per farlo andare  a  casa contento; questo voleva darsi a credere il droghiere,
tanto per farlo andare a casa contento; questo voleva darsi  a  credere il droghiere, per isgombrar dalla propria coscienza
oltre la soglia del negozio, dopo essersi ancora voltato  a  salutare e a guardar tutti e tutto, impiegati, banco e
del negozio, dopo essersi ancora voltato a salutare e  a  guardar tutti e tutto, impiegati, banco e merci
alla moglie paurosamente meravigliata di vederlo tornare  a  quell'ora insolita, consegnò il biglietto da cento lire. -
in quelle giornate eterne, nelle quali soltanto la tosse,  a  colpi più duri e sconquassanti, gli faceva compagnia,
gli faceva compagnia, nessuno de' suoi pensava certo  a  domandarglielo. La Lucia, che non poteva ormai nè pure
La Lucia, che non poteva ormai nè pure metter due punti  a  macchina, perchè quel rumore, come di telegrafo, urtava i
nervi all'ammalato, stava fuori quasi tutta la giornata, o  a  sfaccendare presso gl'inquilini o a comprar loro della roba
tutta la giornata, o a sfaccendare presso gl'inquilini o  a  comprar loro della roba qua e là nelle botteghe vicine, o
roba qua e là nelle botteghe vicine, o anche in cortile  a  lavar bucati. Non cantava più la Lucia, s'intende. Non si
loro. Alla Marietta, che aveva sei anni, petulante e pronta  a  piagnucolare, come tutte le femmine, per un nonnulla,
il quale contava poco più di quattro anni, s'ostinasse  a  ottener da lei un sasso, una scatola da cerini vuota o
con la sua vocina d'angelo serio, faceva intender ragione  a  tutti e due, e spiegava loro come dovessero star zitti e
battesse un po' più forte i panni su 'l lavatoio, bastavano  a  mettergli un diavolo per capello; e con quel po' di fiato
fra le donne popolane dabbene, sollevava il pensiero  a  quell'Addolorata, la cui immagine stava presente nel suo
morto e seppellito, non c'è più rimedio. Badava, dunque,  a  chiedere la grazia, una grazia vaga e indefinita come le
una pallottola che la soffocasse; o rispondeva con mitezza,  a  mezza voce, non già per iscusarsi col malato, ma per dargli
buone parole consimili, considerando, nel suo strazio, che  a  lui la materassa pareva più dura di prima, perchè il corpo
fu quando il tisico, giunto proprio agli estremi, si mise  a  letto per non più rialzarsi. Essendo insofferente d'ogni
chi sur una sedia, pure di non farli stare vicini  a  lui. — Lèvameli di lì — diceva egli alla moglie — tanto,
di lì — diceva egli alla moglie — tanto, devo avvezzarmi  a  non li veder più! Quanto a denari, il foglio delle cento
moglie — tanto, devo avvezzarmi a non li veder più! Quanto  a  denari, il foglio delle cento lire era finito da un pezzo.
la Lucia, facendo, come si suol dire, un passo avanti e due  a  dietro, fu costretta a ricorrere parecchie volte al
si suol dire, un passo avanti e due a dietro, fu costretta  a  ricorrere parecchie volte al droghiere, per ottenerne
principale di suo marito insediato dietro il casotto  a  cristalli spuliti dove teneva la cassa. Il grosso
tre domande indifferenti su lo stato del facchino morente,  a  monosillabi più che altro, a grugniti, i quali avrebbero
lo stato del facchino morente, a monosillabi più che altro,  a  grugniti, i quali avrebbero dovuto significare il
figurando di nè pur guardarla, la poveretta corse via  a  scoppiare in singhiozzi su la strada; si mise a camminare
corse via a scoppiare in singhiozzi su la strada; si mise  a  camminare rasente i muri per non cadere e si coprì il viso
che si gingillava davanti all'uscio, non andando più  a  scuola, a fine di assistere il padre quando la mamma era
si gingillava davanti all'uscio, non andando più a scuola,  a  fine di assistere il padre quando la mamma era assente. —
Dammi... — E accennava vagamente qualcosa, sollevando  a  pena una mano. Santino gli porse il bicchiere; il padre
— ripeteva inquietandosi. Santino corse al camino,  a  prendervi la tazza del brodo, che stava lì in caldo. Chi
aver pronunciato altre parole. Dopo che Peppe fu andato  a  riposar sotto terra, nel campo comune, la sua famigliuola
dello stabile aveva fatto ripulire la portineria, e dare  a  dirittura tre mani di bianco alla cappa del camino, che non
macchiato di unto e di medicinali; e la Lucia aveva ripreso  a  cucir di bianco. Al mattino, quando ella avea rassettata la
scendevan pure i ragazzi del secondo e del terzo piano, che  a  tempo del malato avevano avuto la proibizione di metterci
l'estremità della corda stessa e nella destra una canna  a  cui era annodato un nastro simulante la frusta, guidava; e
simulante la frusta, guidava; e lì, trottate, scalmanate  a  più non posso, fra grida e incitamenti del cocchiere e
In tanto un gruppo di maschietti più piccoli giocava  a  palla, con la smania di raggiungere i vetri del primo
per quel desiderio innato nei fanciulli d'esser nocivi  a  qualcuno, di distruggere qualcosa. In un angolo, quattro o
anni trascorrono. Ci voleva, dopo, del buono e del bello  a  far rincasare tutti que' diavoletti scatenati; e molte
aveva d'oro il cuore e di bronzo la voce, ci metteva poco  a  strillar più forte di tutte: - Vienite o non vienite su,
di cani? — Di dentro casa, i padroni ridevano, senza aversi  a  male del curioso appellativo che l'ottima ragazza
del curioso appellativo che l'ottima ragazza affibbiava  a  tutti indistintamente. Santino, se bene vispo anche lui a
a tutti indistintamente. Santino, se bene vispo anche lui  a  suo tempo, era l'unico che, fra quel branco di ragazzi, non
dalla scuola. Appoggiato alla tavola dove sua madre cuciva  a  macchina, egli, con davanti il quaderno a righe
sua madre cuciva a macchina, egli, con davanti il quaderno  a  righe azzurrognole, faceva da bravo il suo còmpito,
il fanciullo non udisse lo schiamazzo de' compagni in torno  a  lui; e quando quella pettegola della Marietta entrava come
della Marietta entrava come un fulmine in portineria  a  cercarvi qualcosa, o pure Checco, andato a gambe all'aria a
in portineria a cercarvi qualcosa, o pure Checco, andato  a  gambe all'aria a un urto de' più grandicelli, ricorreva
a cercarvi qualcosa, o pure Checco, andato a gambe all'aria  a  un urto de' più grandicelli, ricorreva alla mamma con le
quella curiosa credenza popolare, la quale tenderebbe  a  persuaderci, che le creature buone e intelligenti non sono
non sono destinate al nostro mondo tristo. Oltre  a  essere ubbidiente, Santino era anche di una certa utilità a
a essere ubbidiente, Santino era anche di una certa utilità  a  sua madre. Parecchie spesucce correva già a farle lui; e
certa utilità a sua madre. Parecchie spesucce correva già  a  farle lui; e bisognava vedere come gli tornavano sempre i
pianino il paravento; sapeva accendere il fuoco e mettere  a  scaldar l'acqua in pentola. Ma quel che più consolava la
inferiore, poi chiedeva sottovoce: — Le vorrai sempre bene  a  mamma, così?... — Il bimbo non fiatava: una piccola capata
capata in su, verso il viso materno era la tacita risposta.  A  volte si mettevano a ricordare insieme il povero babbo
viso materno era la tacita risposta. A volte si mettevano  a  ricordare insieme il povero babbo morto, tanto affezionato,
faticatore, mentr'era sano; e Santino, serio, prometteva  a  sua madre di lavorare anche più del babbo, quando sarebbe
voleva scegliere un mestiere che gli facesse portare  a  casa tanti soldi, tanti da comprar sempre il pane, il
l'olio... Dopo ciò, madre e figlio andavano anch'essi  a  letto: lei dalla parte della Marietta, lui da quella del
da quella del fratellino, quieti. Un giorno il bimbo tornò  a  casa sbiancato; intanto che faceva il còmpito, s'interruppe
di fagioli, non potè inghiottirne che due cucchiaiate,  a  forza. - Che hai? Che ti senti? — chiese Lucia. - Nulla,
pasto. La Marietta e Checco, allora, corsero in cortile  a  ruzzare, e il fratello maggiore andò a sedersi su le
corsero in cortile a ruzzare, e il fratello maggiore andò  a  sedersi su le ginocchia della mamma. - Tu ti senti male,
fatica di pronunciarle; e conchiuse: - Mamma, voglio andare  a  letto. — Quando si fu tutto raggomitolato sotto le coperte,
raggomitolato sotto le coperte, chiese che gli si mettesse  a  dosso dell'altra roba: lo scialle vecchio della madre — che
lavoro. Batteva i denti come uno nudo di gennaio, e tremava  a  vetta. Poi, di lì a un'ora, cominciò a buttar via ogni
come uno nudo di gennaio, e tremava a vetta. Poi, di lì  a  un'ora, cominciò a buttar via ogni cosa; sbuffava,
gennaio, e tremava a vetta. Poi, di lì a un'ora, cominciò  a  buttar via ogni cosa; sbuffava, ansimava: un febbrone
chiuse, s'attaccava al bicchiere, avidamente. La madre,  a  ogni istante, gli posava la palma della mano su la fronte,
— Madonna! Madonna cara, che nottata! - badava  a  ripetere la vedova. l giorno dipoi, quando fu chiamata da
colpito da un malaccio improvviso, violento; e piangeva  a  cald'occhi, pronta, magari, a sorridere fra le lacrime, se
violento; e piangeva a cald'occhi, pronta, magari,  a  sorridere fra le lacrime, se qualcuno, per farle coraggio,
gli occhi, singhiozzando convulsamente. — Se vo' fate  a  cotesto mo', ve lo dico io, vo' campate poco o vo' morite
sperare alla Lucia, aumentò ancora. Il poverino era giunto  a  non pronunziar più parola; inconscio, mandava dei lievi
che gl'inzuppava la camicia e i lenzuoli, lo sollevava  a  pena a pena, con ogni precauzione, passandogli sotto il
gl'inzuppava la camicia e i lenzuoli, lo sollevava a pena  a  pena, con ogni precauzione, passandogli sotto il corpo
stilliate i 'ccervello, e' vi ci vor pazienza — le tornava  a  dir l'Adele cercando di persuaderla. — Cor i' ddestino
combattere! — E anche le altre donne del vicinato badavano  a  ripeterglielo: ci voleva pazienza, non c'era che fare.
l'ultimo boccon di pane, non le sarebbe importato: si va  a  parar mano per la strada; ma lottare un'altra volta con la
gli occhi bassi, dondolò un po' la persona elegante dinanzi  a  quella disperata; poi rispose in tono cortese: — Fate come
rigido colonnello de' granatieri, il quale avrebbe voluto  a  ogni costo veder il figliuolo consacrarsi alla carriera
giù in pianterreni bui come sotterranei o su in vetta  a  squallide soffitte riarse dal sole, anzi che trattenersi in
dovere. Ciò non ostante, nella condotta affidata  a  lui, pochi ammalati se ne lagnavano. Era buono con tutti;
ammalati se ne lagnavano. Era buono con tutti; educato  a  segno di levarsi il cappello su la soglia di qualunque
conficcate nel cuore le sette spade della Madonna che stava  a  capo al suo letto. Cominciata a pena un'avemaria, la
della Madonna che stava a capo al suo letto. Cominciata  a  pena un'avemaria, la lasciava a mezzo, per tornar a piegare
al suo letto. Cominciata a pena un'avemaria, la lasciava  a  mezzo, per tornar a piegare il viso su 'l suo bambino e
a pena un'avemaria, la lasciava a mezzo, per tornar  a  piegare il viso su 'l suo bambino e sentirne l'alito
ma un lamento del malato la faceva di nuovo correre  a  lui, pur troppo, a non far nulla per sollevarlo; e
del malato la faceva di nuovo correre a lui, pur troppo,  a  non far nulla per sollevarlo; e l'avemaria, sempre
le tenebre. Dopo le otto, principiò ad affacciarsi qualcuno  a  chieder notizie di Santino. Le notizie erano le solite: un
le aveva mostrato chiaramente di non gradirla intorno  a  sè, Lucia non gli s'era più rivolta. Meglio patir la fame,
più rivolta. Meglio patir la fame, pensava, che andare  a  umiliarsi a certa gente; e giurava che sarebbe morta anzi
Meglio patir la fame, pensava, che andare a umiliarsi  a  certa gente; e giurava che sarebbe morta anzi che rimetter
appena due paia di lenzuoli per cambiare il letto: un paio  a  dosso, uno al fosso, come si suol dire; l'anello
soccorrerla in quei frangenti? Gl'inquilini facevano troppo  a  mandarle mattina e sera del brodo, carichi di figliuoli e
qualcosa di peggio. E scese. Allora Lucia, buttandosi  a  dosso lo scialle nero, prese la strada quasi di corsa,
anche veder la gente alla quale passava in mezzo. Quando fu  a  pochi passi dalla drogheria, le entrò la tremarella nelle
di traversar quella via: e la grande insegna color di rame,  a  lettere cubitali gialle su l'alto della vetrina, e le
- Mi dispiace — brontolò il droghiere, rimettendosi  a  vergar numeri. - Scusi; se la disturbo, ma il dottore mi ha
suoi registri; Lucia riprese: - Allora sono scappata da lei  a  pregarla per amor di Dio... — - A pregarmi di che? —
sono scappata da lei a pregarla per amor di Dio... — -  A  pregarmi di che? — domandò con freddezza il grosso
carità di prestarmi qualcosa... glie la renderei...- - Già,  a  porta Inferi! — interruppe, incredulo e brusco, costui. -
le famiglie degli altri. Ho le mie faccende, io, e  a  quelle devo pensare. — Così dicendo, fece con la destra un
fece con la destra un gesto risoluto di congedo; e tornò  a  piegar la fronte rannuvolata su' suoi libri. La vedova lo
come parlando tra sè: — Maledetto il buon cuore! Se  a  questa gentaglia si fa tanto di dare un dito, vi piglia il
— Lucia uscì. Come le gambe la ressero, camminò fino  a  casa, e si buttò su la sedia accosto al capezzale del
rispose filosoficamente la serva — tanto, la morte la ci ha  a  trovar vivi! — Ma la vedova aveva un'espressione così
meno il coraggio di farle altre chiacchiere, fossero pure  a  fin di bene e per distrarla. L'aiutò, invece, a ripulire
pure a fin di bene e per distrarla. L'aiutò, invece,  a  ripulire qualcosa — dove c'è un malato, c'è sempre da fare
ancora più minacciosi, scrisse la domanda d'ammissione  a  San Francesco de' Poverelli. - Debbo avvisarvi — fece egli
o... - - Nè meno io che sono sua madre, posso andare  a  trovarlo?... - - Nessuno: è la regola. — Ella piegò più giù
lo portò in braccio nella carrozzella che l'Adele era corsa  a  prendere. Giunta alla porta dello spedale, mise in mano al
fin là in carrozza, e poco men che due ore per andarci  a  piedi, anche camminando di buon passo. Ora, il maggior
lacerava il cuore di Lucia, da che non aveva più davanti  a  sè lo spettacolo del suo fanciullo in lotta con la morte,
con la morte, era di non potersi recar tutti i giorni,  a  tutte l'ore, là dove egli stava rinserrato fra gente
quante altre creature che soffrivano al par di lui, intorno  a  lui. — Come starà, in questo momento, Santino mio? — era la
mio? — era la domanda unica, insistente, fissa simile  a  un chiodo piantatosegli nel cervello, che la madre si
cervello, che la madre si rivolgeva, certe volte persino  a  voce alta, mentre, pallida come un cadavere, con un tremor
un tremor nello stomaco, invecchiata, consumata, tornava  a  lavorar come prima per gl'inquilini del casamento, correva
lavorar come prima per gl'inquilini del casamento, correva  a  comprar loro della roba, faceva de' bucati, in fine
tutte le solite faccende, tranne quella di cucire  a  macchina, che avrebbe tenuta ferma, mettendole nei nervi un
il lenzuolo non gli s'aggrinzi sotto ! Ci vuol così poco  a  impiagarsi ! Brodo, ghiaccio, ne avrà quanto n' ha di
di tutte, una vera follìa che s' impossessava di lei  a  poco a poco a crisi acute, era quella che al fanciullo non
di tutte, una vera follìa che s' impossessava di lei a poco  a  poco a crisi acute, era quella che al fanciullo non si
una vera follìa che s' impossessava di lei a poco a poco  a  crisi acute, era quella che al fanciullo non si desse
restava abbandonata. Veniva il portalettere, veniva gente  a  chieder di questo o di quell'altro inquilino, e non c'era
dei casigliani, il malumore del padrone, se fosse giunto  a  saper la faccenda, e correva verso San Francesco de'
svolgendosi macchinalmente una punta del fazzoletto intorno  a  due o tre dita della mano. Il tempo non le passava mai;
che mena alle corsíe; la donna sospirava, si raccomandava  a  Gesù, alla Vergine, a tutti i santi e martini benedetti...
la donna sospirava, si raccomandava a Gesù, alla Vergine,  a  tutti i santi e martini benedetti... Stava su' carboni
carboni ardenti... Finalmente, qualcuno le si avvicinava  a  farle l'elemosina delle desiderate notizie; ed ella
notizie di Santino eran sempre migliori. Una volta, dissero  a  sua madre che il medico lo aveva messo a un quarto di
Una volta, dissero a sua madre che il medico lo aveva messo  a  un quarto di vitto, poi a metà. Un'altra volta seppe che
che il medico lo aveva messo a un quarto di vitto, poi  a  metà. Un'altra volta seppe che gli era stato permesso
e allora ebbe due terzi di vitto, non ostante che,  a  dar retta a lui, avrebbe mangiato anche il desinare del
ebbe due terzi di vitto, non ostante che, a dar retta  a  lui, avrebbe mangiato anche il desinare del personale di
forze. Lucia sorrideva, con gli occhi inondati di lagrime,  a  sentir tante cose consolanti, e se le sarebbe fatte
ormai perfettamente ristabilito, non avrebbe certo tardato  a  uscire. Quel giorno, prima di tornare a casa, la Lucia non
certo tardato a uscire. Quel giorno, prima di tornare  a  casa, la Lucia non seppe resistere al desiderio di fermarsi
al desiderio di fermarsi da un merciaio che conosceva,  a  pigliarsi quattro metri di frustagno marrone, per farne un
metri di frustagno marrone, per farne un vestitino nuovo  a  Santino. Fissò di pagarlo un tanto il mese. Ora che non
incinta, moglie d'un tenente, la quale voleva la Lucia  a  mezzo servizio, non facendo ella quasi niente da sè in
diretta ai genitori o parenti di Santino Naldi, invitandoli  a  ritirare il fanciullo dallo spedale di San Francesco de'
del ritorno di lui, la madre non trovava il verso d'andare  a  letto: un'altra ferrata alla camicina con l'amido dal
goletto lustro e interito; un'altra stiratina alle calze  a  costole d'un color marrone scuro, compagne al vestito. A un
a costole d'un color marrone scuro, compagne al vestito.  A  un tratto, fu bussato all'uscio: potevano esser le dodici.
dodici. — Chi è? — fece la Lucia, che non aspettava gente  a  quell'ora. - Son io, Trevisani: apri. — Era il tenente:
qualche giorno avanti, Lucia non avrebbe saputo come fare  a  aiutarli, a incoraggiarli, perchè aveva ella medesima
avanti, Lucia non avrebbe saputo come fare a aiutarli,  a  incoraggiarli, perchè aveva ella medesima troppe pene sue.
fra poche ore il suo Santino, il suo tesoro, le metteva  a  dosso un'energia singolare: vedeva ogni cosa sotto un
cui trovavasi l'ampio letto matrimoniale, e che pareva dare  a  quel viso pallido qualcosa di fantastico, sbarrava,
sbarrava, spauriti, gli occhi turchini, sforzandosi  a  sorridere, forse inconsciamente. — Ora rivedo Santino mio!
mio è qui! — pensava la Lucia, affaccendata in torno  a  quella povera giovane; e mentre le porgeva una tazza di
Trevisani, perchè lei, la madre felice, non si mettesse  a  canterellare come a' suoi bei tempi, quando ancora non
commoveva d'una commozione indefinita, piena di dolcezza.  A  giorno, appena vide aperta la finestra di cucina dei
— Abbiate pazienza — le disse: — il tenente m'è stato  a  tormentar tutta la notte, perchè non gli abbandoni la
è novellina, e sa ch'io me ne intendo. M'avreste dunque  a  fare un piacere, Adele. Andatemi a San Francesco de'
M'avreste dunque a fare un piacere, Adele. Andatemi  a  San Francesco de' Poverelli a riprender Santino. Tanto, lui
un piacere, Adele. Andatemi a San Francesco de' Poverelli  a  riprender Santino. Tanto, lui sta bene, grazie a Dio, e non
Poverelli a riprender Santino. Tanto, lui sta bene, grazie  a  Dio, e non ha bisogno di me. Anzi, me lo rivedo a casa
grazie a Dio, e non ha bisogno di me. Anzi, me lo rivedo  a  casa tutt'a un tratto...- - Volentieri — fece semplicemente
che pendevano dietro. Svelta, la fiorentina camminò fino  a  piazza San Carlo, dove prese l' omnibus per via
essere? O perchè non tornava l'Adele? Che cosa ci voleva  a  pigliarsi quella creatura e a portarsela via? Se avevano
l'Adele? Che cosa ci voleva a pigliarsi quella creatura e  a  portarsela via? Se avevano scritto che Santino era ormai in
Ma poi, poi che cosa era accaduto? Questo le stava  a  cuore. Poi, poi era accaduto che all'Adele avevan
o no? — chiese il direttore, ch'era sopraggiunto in mezzo  a  questa discussione. - Io no, ecco! — dichiarò l'Adele o
discussione. - Io no, ecco! — dichiarò l'Adele o come ho  a  fare a portar via uno che 'unn' è Santino? - - Fate venir
- Io no, ecco! — dichiarò l'Adele o come ho a fare  a  portar via uno che 'unn' è Santino? - - Fate venir la
le uscirono di bocca: - Vado io. — Ma la mattina di poi,  a  punto mentre ella si preparava a recarsi allo spedale,
— Ma la mattina di poi, a punto mentre ella si preparava  a  recarsi allo spedale, s'affacciò alla portineria una
e chiese di Lucia Naldi, quella che aveva un malato  a  San Francesco de' Poverelli. Il bimbo indossava il vestito
Il bimbo indossava il vestito color marrone cucito  a  macchina, di sera, quando le fatiche diurne erano finite;
quando le fatiche diurne erano finite; portava le calzette  a  costola, il berretto con l'àncora. Ma il vestitino gli era
tutti. Gli è come se uno si mettesse una maschera, credete  a  me. - - Non può cambiare il sangue, la malattia! Questo
fece la Lucia, attirando verso di sè il fanciullo, intento  a  fissar la stanza dove si trovava con occhi attoniti, lustri
di rosso, e occupato, quando non fissava la stanza,  a  osservare l'abito marrone da lui indossato, del quale
alzò lo sguardo un po' selvaggio; poi lo tornò subito  a  chinare, e rimase muto. Allora la Lucia lo respinse
sicura — Riportatevelo pur via, chè oggi stesso vengo  a  pigliar Santino. - E siccome, a punto la Marietta e Checco
via, chè oggi stesso vengo a pigliar Santino. - E siccome,  a  punto la Marietta e Checco entravano in casa di corsa, come
no, col capo. - Vedete? Vedete bene che non è il mio! tornò  a  protestare la Lucia. L'infermiera insistè un altro poco,
con un indifferente: — Arrivederci. — Lucia aveva la febbre  a  dosso. Saper guarito il suo Santino, saper di poterlo
casa! Lasciò andar tutto, servizio, bucato: salì soltanto  a  scusarsi con la Trevisani: e partì. All'ospedale, le
Era sola, in una vasta camera dalle pareti nude, dipinte  a  stampino e scolorate. Di mobili, non altro che una vecchia
dalla parte del muro, una poltrona, egualmente di noce,  a  guanciale di cuoio nero, fiancheggiata d'una fila di sedie
cuoio nero, fiancheggiata d'una fila di sedie impagliate.  A  sinistra, uno scaffale ingombro di registri luridi, per gli
ardita, la Lucia stava lì immobile. Non si metteva neanche  a  sedere per l'agitazione, per l'impazienza che aveva a
a sedere per l'agitazione, per l'impazienza che aveva  a  dosso; quasi che lo star lì in piedi avesse sollecitato
su la porta: una porta mezzo sgretolata, da cui sperava,  a  ogni istante, di veder comparire il suo bambino. Ma il
Ma il tempo passava: nulla, nulla! Dopo un gran pezzo, che  a  lei parve incalcolabile, l'uscio s'aperse a un signore di
gran pezzo, che a lei parve incalcolabile, l'uscio s'aperse  a  un signore di una cinquantina d'anni, alto, con in testa un
di una cinquantina d'anni, alto, con in testa un cappello  a  cilindro, e tutt'insieme un aspetto burbero e confuso.
cappello, e, piantando i gomiti su la tavola, mentre badava  a  stropicciarsi le mani all' altezza del viso, cominciò: - Mi
d'una corrente fredda che avvolgesse tutta, e inghiottì  a  forza la saliva, che non le voleva passar dalla gola. -
ha cagionato l'equivoco. Han posta la tabella d'un ammalato  a  capo al letto d'un altro... e... — Ella lo fissava sempre,
le labbra il movimento di chi parla, quasi avesse ripetuto  a  sè, in silenzio, ogni parola di lui, per meglio intenderla,
ci vorranno almeno quarantott'ore per rimetter le cose  a  posto, e farvi avere un certificato di morte in regola. —
ella capì che doveva andarsene. Che cosa ci stava ormai  a  fare? Chi aspettava? E s'avviò verso l'uscio, col desiderio
coperto di schiuma e mezzo morto d'esaurimento, e venne  a  bussare alla porta di zia Pitty, destando Rossella e Franco
sulla candela che Franco teneva in mano. Si affrettò  a  scendere nell'oscurità e gli afferrò la mano umida, mentre
permise che si accendesse un lume, e parlò con Franco  a  scatti, mentre Rossella cercava di racimolargli qualche
indisturbata al piano superiore; altrimenti dinanzi  a  quella apparizione sarebbe svenuta. - Un maledetto...
arrivare nel Texas e li mi fermerò. Ashley è stato con me  a  Jonesboro e mi ha detto di venire da voi. Ho bisogno di un
Il mio cavallo è quasi morto... tutta la strada fin qui  a  spron battuto... e sono scappato di casa senza cappello né
senza cappello né pastrano, e senza un centesimo. Non che  a  casa ve ne siano molti, di centesimi! Rise e addentò
casa ho soltanto dieci dollari, ma se potete aspettare fino  a  domattina... - Sto fresco se aspetto! - esclamò Toni
cavallo, sarei rimasto lí come un imbecille e probabilmente  a  quest'ora mi avrebbero già fatto la pelle. Un bravo ragazzo
mio, Rossella! - fece Toni con stizza. - Quando comincio  a  tagliare a pezzi una persona, credete che mi accontenti di
- fece Toni con stizza. - Quando comincio a tagliare  a  pezzi una persona, credete che mi accontenti di una
mi accontenti di una graffiatura? No, per Dio, la taglio  a  fettine. - Bene - approvò Franco. -. Non mi è mai piaciuto
è mia cognata; ed ha finito col darmi ragione. È venuto  a  Jonesboro con me, per il caso che Wilkerson mi
da portare con me? - Se non mi dite tutto, mi metto  a  urlare. - Aspettate che io me ne sia andato, poi urlate
detestato i negri...! Maledette le loro anime nere! Credono  a  tutto ciò che dicono quei farabutti e dimenticano ciò che
Adesso vogliono dar loro i diritti politici e li negano  a  noi. E se fanno questo, sarà finita per noi! Per Bacco, lo
panini prima di fare il pacchetto. Dunque: si era venuti  a  sapere che Wilkerson era andato un po' troppo oltre con la
con la faccenda dell'uguaglianza dei negri. Ma sí, tiene  a  quegli idioti dei discorsi che durano delle ore! E ha avuto
ore! E ha avuto la sfacciataggine di... - Toni stentava  a  esprimersi - di dire che i negri hanno diritto... su...
in cucina dove l'ho trovato ubriaco fradicio... L'ho steso  a  terra, e quando la mamma è venuta in cucina per occuparsi
è venuta in cucina per occuparsi di Sally, sono saltato  a  cavallo e ho galoppato verso Jonesboro in cerca di
simile se lui non glie lo avesse detto. Passando davanti  a  Tara ho incontrato Ashley che naturalmente è venuto con me.
che naturalmente è venuto con me. Voleva che lasciassi fare  a  lui per vendicarsi del modo in cui Wilkerson aveva agito
nella faccenda di Tara, ma io gli ho detto che spettava  a  me perché Sally era la moglie di mio fratello morto. E
Franco entrò portando sul braccio il suo pastrano che porse  a  Toni. Era il solo indumento pesante che possedesse, ma
ma Rossella non protestò. - Ma Toni... - mormorò. -  A  casa hanno bisogno di voi. Se tornaste indietro a
- A casa hanno bisogno di voi. Se tornaste indietro  a  spiegare... - Franco, voi avete sposato una pazza - rise
bacio, Rossella. Può darsi che non vi veda mai piú, e certo  a  Franco non dispiacerà. Il Texas è lontano. Non oso
Il Texas è lontano. Non oso scrivere; quindi pensate voi  a  informare i miei che fino a qui sono giunto sano e salvo.
scrivere; quindi pensate voi a informare i miei che fino  a  qui sono giunto sano e salvo. Ella si lasciò baciare;
sotto la pioggia torrenziale e si fermarono un attimo  a  discorrere nel porticato posteriore. Dopo un momento udí un
sui calcagni. Ora le tornavano in mente tante cose  a  cui non aveva badato: conversazioni che aveva sorpreso, ma
fra uomini interrotti al suo arrivo, piccoli incidenti  a  cui non aveva dato importanza. E anche gli ammonimenti di
dal vecchio zio Pietro. Tutte queste cose si riunivano  a  formare un quadro terrificante. I negri erano in alto, e
un quadro terrificante. I negri erano in alto, e dietro  a  loro erano le baionette degli yankees. Ella poteva essere
circostanze in cui un delitto veniva commesso, facevano  a  meno di ogni procedura e non esitavano a mettere la corda
commesso, facevano a meno di ogni procedura e non esitavano  a  mettere la corda al collo di un meridionale. «Che possiamo
sopportare; e intanto non vi era altro da fare. Cominciò  a  tremare, e per la prima volta in vita sua vide le persone e
avevano posato le armi, ma ora le avevano riprese, pronti  a  rischiare le loro teste per difendere queste donne. Nel
dalla guerra. Questi non pensavano allora ad altro che  a  giungere a casa. Ora avevano altri pensieri: i nervi
guerra. Questi non pensavano allora ad altro che a giungere  a  casa. Ora avevano altri pensieri: i nervi rilassati
Ora avevano altri pensieri: i nervi rilassati cominciavano  a  riprender vigore e il vecchio spirito tornava a
a riprender vigore e il vecchio spirito tornava  a  infiammarli. E come Toni, essi pensavano: «È cosa che non
di Toni e alla sua rapida partenza, ella si sentí affine  a  lui, ricordando la vecchia storia della partenza di suo
Il sangue violento era in tutti loro, pericolosamente  a  fior di pelle, sotto la cortesia esteriore. Tutti gli
e l'irrequieto Franco, erano cosí nel loro intimo: pronti  a  uccidere in caso di necessità. Anche Rhett, benché fosse un
Forse... forse il Sud sarà sempre cosí. - Oh, no! - Vieni  a  letto, tesoro. Devi essere infreddata. Tremi. - Quando
democratico. - Un voto? - ella esclamò disperata. - E  a  che può servire quando i negri hanno perso il cervello...
gli yankees li aizzano contro di noi? Franco continuò  a  spiegare con pazienza; ma l'idea che i voti potessero porre
con pazienza; ma l'idea che i voti potessero porre rimedio  a  tutto quello, era troppo complicato per lei. Ella pensava
non potrebbe piú minacciare Tara; e di questo era grata  a  Toni. - Quei poveri Fontaine! È rimasto il solo Alex, e a
a Toni. - Quei poveri Fontaine! È rimasto il solo Alex, e  a  Mimosa c'è tanto da fare! Perché Toni non ha avuto il buon
bisogno di preoccuparci troppo per il Sud. Se riusciamo  a  stare uniti e a non cedere di un pollice agli yankees,
troppo per il Sud. Se riusciamo a stare uniti e  a  non cedere di un pollice agli yankees, forse un giorno
stancheranno di molestarci quando vedranno che non riescono  a  spuntarla; e allora potremo vivere e allevare i nostri
potremo vivere e allevare i nostri figlioli. Ella pensò  a  Wade e al segreto che da qualche giorno teneva chiuso in
che ciò si sarebbe ottenuto coi diritti politici. Ma  a  che serviva il voto? Alle persone per bene nel Sud non
guadagnarne molto e metterlo al sicuro. E bruscamente disse  a  suo marito che aspettava un bambino.
aggrottò le ciglia. Le cattive notizie viaggiano presto.  A  Savannah e a Charleston aveva sempre sentito dire che la
ciglia. Le cattive notizie viaggiano presto. A Savannah e  a  Charleston aveva sempre sentito dire che la gente di
per il contegno di Rossella; e sarebbe stata l'ultima  a  dar notizia ad Elena della propria scarsa sorveglianza.
sorveglianza. Piuttosto, la signora Merriwether. «Stento  a  credere che tu abbia potuto mettere in non cale la tua
reputazione, messo al bando perfino dalla sua famiglia  a  Charleston; eccezion fatta, naturalmente, della sua
educazione. Avevo pensato di richiamarti immediatamente  a  casa; ma lascerò la decisione di questo a tuo padre. Egli
immediatamente a casa; ma lascerò la decisione di questo  a  tuo padre. Egli sarà in Atlanta venerdí per parlare col
e prego che sia stata solo la gioventú e la sventatezza  a  consentirti un contegno cosí sfrontato. Nessuno piú di me
colpevole come quando aveva dieci anni e aveva scaraventato  a  Súsele un biscotto imburrato attraverso la tavola. Gli
balbettò Pittypat. - Il babbo arriva domani per castigarmi  a  dovere - rispose Rossella dolorosamente. - Prissy, cercami
dentro tasca tua sottana - fece Prissy che era rimasta  a  gironzolare attorno a Rossella intuendo un dramma
sottana - fece Prissy che era rimasta a gironzolare attorno  a  Rossella intuendo un dramma sensazionale che l'avrebbe
la boccettina al naso. - Voialtre dovete restare accanto  a  me e non lasciarmi sola neanche un minuto - esclamò
alzandosi in piedi. - Mi... mi sento male. Debbo andarmi  a  mettere a letto. Vi resterò tutto domani. Gli farai le mie
in piedi. - Mi... mi sento male. Debbo andarmi a mettere  a  letto. Vi resterò tutto domani. Gli farai le mie scuse.
dinanzi al furibondo signor O'Hara. - Io... ti aiuterò  a  spiegargli che l'hai fatto per l'ospedale. Certo lo capirà.
capirà - si lamentò Rossella. - E io morirò se devo tornare  a  Tara in disgrazia, come minaccia la mamma! - No, non puoi
disgrazia, come minaccia la mamma! - No, non puoi tornare  a  casa! esclamò Pittypat scoppiando in pianto. - Se tu te ne
- Se tu te ne andassi, sarei costretta... sí, costretta  a  pregare Enrico di venire a stare con noi e tu sai che con
sarei costretta... sí, costretta a pregare Enrico di venire  a  stare con noi e tu sai che con Enrico io non posso vivere.
con Enrico io non posso vivere. Eppure sono cosí nervosa  a  stare in casa di notte, sola con Melania, con tanti
m'importa di non avere un uomo! - No, non può riportarti  a  Tara! - disse Melly che sembrò anche lei sul punto di
Che cosa faremo senza di te? «Sareste ben liete di farne  a  meno, se sapeste quello che veramente penso di voi» disse
come hai potuto far succedere questo? Pittypat era  a  letto sofferente quando Geraldo arrivò nel pomeriggio
era troppo gentiluomo per rimproverare sua figlia dinanzi  a  lei. Rossella fu costretta a riconoscere che Melania si
sua figlia dinanzi a lei. Rossella fu costretta  a  riconoscere che Melania si comportava benissimo,
come se non fosse accaduto nulla; e riuscí perfino  a  trascinare Geraldo a discorrere, dopo che la cena fu
fosse accaduto nulla; e riuscí perfino a trascinare Geraldo  a  discorrere, dopo che la cena fu servita. - Voglio sapere
non vi sono state visite né balli. I gemelli Tarleton sono  a  casa. - Lo abbiamo saputo. Sono guariti? - No, sono stati
ad appartenerle; e tutte le buone azioni di lui risultavano  a  suo favore. - E ho sentito anche dire che vi stanno
dimenticando entrambe. Pare che Stuart abbia ricominciato  a  corteggiare alle Dodici Querce. - Gioia o Lydia? -
Melania imbarazzata dall'espressione di Geraldo. - E oltre  a  questo, il giovine Brent ha preso a girare intorno a Tara.
di Geraldo. - E oltre a questo, il giovine Brent ha preso  a  girare intorno a Tara. Rossella non trovò parole. La
oltre a questo, il giovine Brent ha preso a girare intorno  a  Tara. Rossella non trovò parole. La defezione dei suoi
prende comoda. Ha paura della sua ombra. Se non si decide  a  parlare gli domanderò quali sono le sue intenzioni. No, si
tuo antico spasimante? Melly arrossí, non essendo abituata  a  quella franchezza; e accennò a Pietro di portare la torta
non essendo abituata a quella franchezza; e accennò  a  Pietro di portare la torta dolce di patate. Cercò
il signor O'Hara dallo scopo del suo viaggio. Non riuscí  a  trovar nulla, ma Geraldo una volta preso l'aire non aveva
tavola e le due ragazze si alzarono per lasciarlo solo  a  bere, Geraldo fissò uno sguardo severo su sua figlia e le
lui alcuni minuti. Rossella lanciò un'occhiata disperata  a  Melly, la quale torse il fazzoletto, impotente, e uscí
nostra disgrazia; la tua povera mamma si è dovuta mettere  a  letto ed io non ho piú il coraggio di tener alta la fronte.
figlia. Ma domattina... via non piangere. Non serve proprio  a  nulla. Quel ch'è sicuro è che ti riporterò domani a Tara
proprio a nulla. Quel ch'è sicuro è che ti riporterò domani  a  Tara prima che tu ci disonori tutti un'altra volta. Non
Non è un bel regalo? Guarda, ti dico! Come hai fatto  a  creare tutto questo impiccio, costringendomi a venir qui
hai fatto a creare tutto questo impiccio, costringendomi  a  venir qui con tutto il mio da fare? Non piangere!
correndo dietro il cerchio, che bacchettavano; facevano  a  chiapparsi girando intorno alle colonne scolpite; si
i monaci come una processione di fantasmi salmeggianti.  A  canto al pozzo, in altri momenti, era un fitto cicaleccio
agli alti ferri ricurvi congiungentisi sotto un gran giglio  a  trafori, strideva aspra al saliscendi delle mezzine,
con un tonfo cupo e profondo, in quell'acqua usa un tempo  a  riflettere là giù nel suo specchio verdognolo la figura
nel refettorio. Poi che l'immensa stanza non si prestava  a  pigione per un solo inquilino e d'altra parte non si poteva
tenue somma mensile, consacrata al mantenimento de' lumi  a  petrolio e al nolo di qualche divano coperto di tela
chiacchierando bonariamente degli affari trattati  a  Firenze in giornata, e animandosi poi in discussioni
e animandosi poi in discussioni municipali e governative.  A  volte le loro signore ve li raggiungevano, provvedute d'un
però andava poco innanzi, lasciando libera l'attenzione  a  qualche pettegolezzo tutto locale e femminile. Dopo di che
se ne tornava in pace nel rispettivo quartiere, e andava  a  cena. Le riunioni grandi, quelle cioè in cui la colonia era
massime le ragazze, sfoggiavano vestiti chiari, inamidati  a  nuovo con molta arte, e larghe fusciacche di seta in
con molta arte, e larghe fusciacche di seta in colore,  a  cui certo avevano pensato gran parte della settimana.
la scaletta interna del grazioso pulpito, e s'affacciava  a  un tratto di là su con una sonora risata da monello: allora
esser de' nostri? — diss'ella, piegando sempre la testolina  a  mo' d'invito, con un bel sorriso che le scopriva una fila
con un bel sorriso che le scopriva una fila unita di denti  a  smalto bianco. - E allora, addio! - — Ma, benedetta
amici maschi, desiderosi di star tranquilli. Nel gabinetto  a  canto era già cominciato un baccano di voci e di risa da
leggermente il capo. - Povera Matilde! — susurrò quasi  a  sè stesso. E voltandosi a' suoi commensali: - Chi direbbe,
tanto d'entrar nel campo del sentimento, non lo abbandonava  a  quel modo senza un po' di sfogo, e specialmente dopo aver
attigua alla mia, nelle soffitte d'un vecchio palazzo  a  Porta Genova, e a traverso l'assito che ci separava ella
mia, nelle soffitte d'un vecchio palazzo a Porta Genova, e  a  traverso l'assito che ci separava ella poteva, osservando
di tele, di cartoni, di gessi, in mezzo ai quali io badavo  a  tirar giù alla brava pennellate e freghi di matita. Ma
fioco fioco da stanza mortuaria, indossava un vestito  a  quadrelli che nella notte le aveva servito da coperta, e,
più nessuna figura, perchè se li spartiva lisci lisci  a  sommo del capo, e se li fermava di dietro, come stretti da
sdentato. Terminata quest'acconciatura, ella si metteva  a  spazzar la camera, a spolverare i tre o quattro mobili
quest'acconciatura, ella si metteva a spazzar la camera,  a  spolverare i tre o quattro mobili tarlati che c'eran
mezzo lacero un cucchiaio di caffè di ghiande, e lo metteva  a  bollire sopra un veggio. Questo modo di riscaldarsi lo
ragazza trottava lesta lesta verso il suo magazzino e fino  a  un'ora di notte era tutta una tirata di lavoro. Spesso, al
sentir che teorie strampalate, che sublimi paradossi difesi  a  forza di pugni su' tavolini!... Basta, so che adesso darei
piano intirizzita dal freddo, e ravvolta in uno scialletto  a  maglia che a pena le copriva le braccia; ma era un amore
dal freddo, e ravvolta in uno scialletto a maglia che  a  pena le copriva le braccia; ma era un amore con quel visino
dell'ago e pe' geloni; era un amore tutta impacciata  a  dissimular sotto le gonnelle troppo corte i tronchi di
dove il pieduccio le ballava; sicchè ci avevo preso gusto  a  fermarla. - Buona sera, come sta? Ha fatto tardi, eh? O non
- Buona sera, come sta? Ha fatto tardi, eh? O non ha paura  a  girar sola a quest'ora? — Quasi sempre le stesse domande e
come sta? Ha fatto tardi, eh? O non ha paura a girar sola  a  quest'ora? — Quasi sempre le stesse domande e sempre le
con molti lampioni. Nel carnevale, si sa, c'era il lavoro  a  monti in magazzino, e non si poteva finir prima. Ma non era
— E, sorridendo, correva su tutta contenta di appendere  a  un arpione lo scialletto a maglia e il cappello di paglia,
su tutta contenta di appendere a un arpione lo scialletto  a  maglia e il cappello di paglia, e di mangiar finalmente
la porta di Matilde s'era gia richiusa, io rientravo dietro  a  lei zitto e cheto nella mia stanza, e mi godevo un
fattezze ruvide, accentuate, con una pezzuola di cotone  a  fiorami gialli in testa, legata sotto il mento, e una a
a fiorami gialli in testa, legata sotto il mento, e una  a  fiorami rossi incrociata su 'l seno, piegava il naso fin
rossa di qualche tizzo acceso dentro un fornello di terra;  a  una parete era un'asse con sopra un boccale e de' piatti
sbocconcellati ma lucidi, puliti; più là il letto, con  a  capo un gran ramo d'ulivo ombreggiante una Madonna di carta
più stucca, più rigorosa che mai. E certe volte si metteva  a  descriver minutamente un abito che avea finito in giornata;
la madre, scrollando la faccia ossuta. La ragazza terminava  a  dire: — Bisogna veder che vestito!... — E l'idea di quei
più forte, l'antitesi più potente che si potesse opporre  a  quell'interno miserabile. Un giorno, il proprietario del
donne. La ragazza, quando caricavan la roba sur un carretto  a  mano, stava lì ferma al portone con gli occhi rossi, più
O che forse credevan di stare in casa gratis? Quanto  a  mance, non c'era pericolo che cascasse mai un soldo; po'
si trova sempre da far bene. - - Dove mai sarà andata  a  finire la povera Matilde? — mi domandavo io con un certo
memoria; massime poi da quando nella sua camera era venuta  a  star una famiglia d'operai carica di bambini che vociavano
e piagnucolavano in tutte l'ore del giorno e della notte;  a  segno che una bella volta dovetti prender io pure le mie
così detto cenacolo, viene una coppia, maschio e femmina,  a  sedersi al tavolino dirimpetto. Il maschio mostrava una
in pari tempo erano in lei delle stonature da non isfuggir  a  un occhio pratico di donne: per esempio, un cappello con
Ella tornava allora da Vienna o da Parigi dov'era andata  a  scuola; portava una parrucchina fulva come il granturco e
una parrucchina fulva come il granturco e s'era ingrassata  a  furia di mangiar dolci e di girare in carrozza. Aveva una
in tanto, era girata la ruota. Le mie tele cominciavano  a  vendersi bene; nel mio studio era già una profusione alla
ora qui; toccava tutto, curiosava dovunque, poi sedendosi  a  canto a me mentre lavoravo, si metteva a narrarmi — chi sa
toccava tutto, curiosava dovunque, poi sedendosi a canto  a  me mentre lavoravo, si metteva a narrarmi — chi sa perchè -
poi sedendosi a canto a me mentre lavoravo, si metteva  a  narrarmi — chi sa perchè - le sue tante avventure amorose,
convenire d'esser lei la mia piccola vicina della soffitta  a  Porta Genova. Quando io, talvolta, gliene ho parlato,
Quando io, talvolta, gliene ho parlato, massime ne' tempi  a  dietro, insistendo su' particolari delle nostre prime
mi piantava lì senza salutarmi. Sostiene d'esser nata  a  Torino e di non saper nulla de' propri genitori. Un giorno,
saper nulla de' propri genitori. Un giorno, mi ricordo che  a  questo proposito fui crudele con lei; guardandola fisso
fui crudele con lei; guardandola fisso fisso le chiesi  a  bruciapelo: — O della medaglia al valore ch'era a capo del
le chiesi a bruciapelo: — O della medaglia al valore ch'era  a  capo del tuo letto, che cosa n'hai fatto? — Ella impallidì,
povera Matilde! - Il fragore delle voci e delle risa misto  a  un tintinnio di posate e di cristalli cresceva nel
tintinnio di posate e di cristalli cresceva nel gabinetto  a  costo, simile alla marea. Sermanni ascoltava astrattamente;
e al silenzio improvviso del narratore; quindi soggiunse  a  mo' di morale: - Matilde, però, nel suo genere, è una buona
Ma per quella volta la sua bella poteva aspettare!... E  a  troncare il battibecco, Bertino spalancò l'uscio della
 A  quest'ultimo verso anche i cani, in tutto il teatro,
le donne piangevano; gli uomini gridavano: - Dàlli  a  quella sgrinfia! - Ammazzala, quella poco di buono! -
Ti giuro che, delle volte, mi venivano i lucciconi anche  a  me. Acqua passata, dirai... Eh, lo so purtroppo: che ci si
fa? Bisogna rassegnarsi a' decreti della Provvidenza. Di lì  a  qualche tempo il padrone fallì, e dovette vendere, è il
romani: ma cosa vuoi? Il nostro padrone non c'era più  a  farci parlare con quella sua bella voce di basso profondo:
di trovarsi così sola con un facinoroso di quella fatta,  a  poco a poco, dopo averne udita la storia, cominciava a
così sola con un facinoroso di quella fatta, a poco  a  poco, dopo averne udita la storia, cominciava a
a poco a poco, dopo averne udita la storia, cominciava  a  riconciliarsi con lui. Era, in fine, suo prossimo, un
per un burattino. Quand'egli tacque, e non accennò più  a  parlare, la bambola ebbe quasi rimorso di non avergli
va giudicato dalle azioni. - Meno male! - pensò la Giulia,  a  cui quest'ultima osservazione avea ridato un po' di
per lei, aveva voluto mettersela su le ginocchia, e badava  a  guardarla e a sorridere al suo babbo. In un momento furono
voluto mettersela su le ginocchia, e badava a guardarla e  a  sorridere al suo babbo. In un momento furono a casa. Costì
guardarla e a sorridere al suo babbo. In un momento furono  a  casa. Costì la fanciulletta non ebbe pace fino che non fu
stato male, ma è troppo capricciosetta. Dà dei dispiaceri  a  chi le vuol bene. - Ah, birichina! Ti ripiglio la bambola,
più elegante dell'altro. La biancheria pareva appartenere  a  una figliuola di re, fina com'era e circondata di merletto
di re, fina com'era e circondata di merletto prezioso.  A  ogni oggettino ch'ella prendeva in mano, la Marietta aveva
aveva nuove esclamazioni, nuovi sorrisi di compiacenza.  A  poco a poco distese tutto sur un sofà e su le poltrone del
nuove esclamazioni, nuovi sorrisi di compiacenza. A poco  a  poco distese tutto sur un sofà e su le poltrone del
de' Rivani rispose di sì; e la Marietta cominciò subito  a  chiamar la pupattola: - Giulia! Giulia! - come avrebbe
avrebbe chiamata una sorellina. Quando fu l'ora d'andare  a  letto, volle che la sua cara Giulia fosse coricata insieme
letto, volle che la sua cara Giulia fosse coricata insieme  a  lei e posasse la testolina bionda sul suo guanciale. Perciò
rossa, e poi la mise sotto le lenzuola, dove andò subito  a  raggiungerla. Il signor de' Rivani, che gongolava a vedere
subito a raggiungerla. Il signor de' Rivani, che gongolava  a  vedere la sua creatura così felice, venne ancòra a baciarla
a vedere la sua creatura così felice, venne ancòra  a  baciarla e a benedirla. - Non ti ho detto - le mormorò
la sua creatura così felice, venne ancòra a baciarla e  a  benedirla. - Non ti ho detto - le mormorò all'orecchio -
pupattola: Mamma! La Marietta mise un grido, e rizzatasi  a  seder sul letto, si chinó tutta su la sua nuova amica. -
babbo, e che tutti e tre, lei, la Giulia e Fido, stavano  a  pranzo insieme, ridendo e chiacchierando come tre amiconi.
soleva, dopo fatto il bagno, salir nella barca del forte  a  farvi una passeggiata in mare prima dell'ora di pranzo. In
una larga ombra nera su l'acque, meno cupe e tragiche  a  mano a mano che uno vogava allontanandosi; presso a uscire
larga ombra nera su l'acque, meno cupe e tragiche a mano  a  mano che uno vogava allontanandosi; presso a uscire dalla
a mano a mano che uno vogava allontanandosi; presso  a  uscire dalla macchia nera dell'ombra, l'increspatura
sollievo e di serenità allietava l'anima. Girando gli occhi  a  volte su Capri, che, di lontano, somiglia il letto di
somiglia il letto di qualche oceanina cullato dal mare,  a  volte su la curva della riva, ornata di palazzi e di ville
remando con braccia poderose o lasciando tuffar giù i remi,  a  seconda d'un cenno della signora, si sarebbe detto una
per propria natura, e annerito anche dal sole, era presso  a  poco della tinta d'un beduino. Taceva, non osando cantare
Doveva aver del cuore, quel poveraccio, se cantava  a  quel modo. Sì che quando, nel chiacchierar del bagno, il
e d'una intelligenza! Adesso la signora sorprendevasi  a  fissar il suo barcaiolo come se per quegli occhi fieri e
miglia sopra Palermo. - È un pezzo che non siete stato  a  casa, eh? Egli sollevò la mano con quel gesto che
glie lo racconto. Allora Merulla raccolse i remi, e vogando  a  lente bracciate, sempre più verso il largo, mentre il ritmo
Agata Lo Santo — Tinuzza la chiamavano - abitava accosto  a  casa mia. Non aveva altro di bello che i capelli, biondi
rideva sempre, lei. Ogni tanto, quand'ero nella stalla  a  governare i muli, mi sentivo far il solletico dietro un
giorno; ma dopo un po' di tempo, quando Tinuzza cominciò  a  mostrarsi svogliata a lavorare, perchè si sentiva male,
po' di tempo, quando Tinuzza cominciò a mostrarsi svogliata  a  lavorare, perchè si sentiva male, entrò in testa alla madre
aperte su 'l ventre, che le cresceva. Una sera, ero tomato  a  punto allora da Mezzoiuso, e stavo nella stalla a riempir
tomato a punto allora da Mezzoiuso, e stavo nella stalla  a  riempir la mangiatoia, quando mi colpirono de' gridi di
mia? Mai, per Dio! D'un balzo fui fuor della stalla e corsi  a  bussare alla porta dei Lo Santo. Fu la madre che m' aperse;
ancora Tinuzza per un braccio tutto contorto e arrossato  a  chiazze. - Che c'è? — tonai, di su la porta. - Lasciatela
figliuola con una stratta che la fece traballare e cadere  a  terra, venne difilato a me e mi si piantò dinanzi con le
che la fece traballare e cadere a terra, venne difilato  a  me e mi si piantò dinanzi con le braccia incrociate,
non è vero! — strillava Tinuzza che s'era rialzata e veniva  a  mettersi tra suo padre e me, intanto che mi faceva de'
e schifosa sei tu che non hai saputo insegnar l'onore  a  tua figlia. — E vòlto verso me disse gravemente: - La
si stropicciava il braccio illividito e aveva ricominciato  a  ridere. - Ricòrdati però una cosa, — soggiunse Lo Santo
c'entri più. Male femmine in casa mia non ci stanno! Di lì  a  meno d'un mese ci eravamo già sposati. Il male era ch'io
Il male era ch'io non avevo ancora vent'anni: e mi restava  a  passar la coscrizione. - Se tiri un numero basso, vengo con
che non l'impauriva purchè me la fossi tenuta  a  fianco, metteva coraggio anche a me. Qualche soldo, a forza
purchè me la fossi tenuta a fianco, metteva coraggio anche  a  me. Qualche soldo, a forza di faticare col carro, me l'ero
a fianco, metteva coraggio anche a me. Qualche soldo,  a  forza di faticare col carro, me l'ero posto da parte; mio
per quando fossi partito; sì che mi lasciavo andar anch'io  a  non disperarmi per quel mutamento. Chi sa mai? da cosa
conoscenze nuove che posson essere vantaggiose; e sorridevo  a  quel destino presso a buttar me con la mia famigliuola,
essere vantaggiose; e sorridevo a quel destino presso  a  buttar me con la mia famigliuola, quasi tre bimbi, spersi
madre pigiava dentro un sacco quel po' di biancheria che  a  mano a mano, di nascosto a tutti, m'era andata preparando:
pigiava dentro un sacco quel po' di biancheria che a mano  a  mano, di nascosto a tutti, m'era andata preparando:
sacco quel po' di biancheria che a mano a mano, di nascosto  a  tutti, m'era andata preparando: calzette a maglia, camicie
di nascosto a tutti, m'era andata preparando: calzette  a  maglia, camicie e camiciole, roba ordinaria, sì sa, badava
maglia, camicie e camiciole, roba ordinaria, sì sa, badava  a  dire brusca brusca, con una voglia di piangere che
al ricordo di quelle parole materne, come avrà sorriso  a  chi sa quanti rimbrottoli della brava donna quando era
gialli come le pannocchie del granturco per attaccarmi  a  lei in quel modo. Quando Tinuzza rideva col solito fare
voglia che quella donna non ti porti disgrazia! — esclamava  a  mezza voce, voltandosi a me. - Non mi rispetta, vedi; e non
ti porti disgrazia! — esclamava a mezza voce, voltandosi  a  me. - Non mi rispetta, vedi; e non rispetterà neanche te.
te. Fra loro due la guerra era implacabile, continua;  a  segno che, da questo lato, la partenza mi fu di sollievo.
Su 'l medesimo piroscafo che mi trasportava da Palermo  a  Napoli insieme agli altri giovani del mio paese, destinati
Napoli insieme agli altri giovani del mio paese, destinati  a  un reggimento di bersaglieri, che pigliava le reclute là
imbarcata anche mia moglie col piccino, ch'essa allattava.  A  Napoli, ci ammucchiarono, noi soldati, in un convoglio
ci ammucchiarono, noi soldati, in un convoglio diretto  a  Roma: era quella la nostra destinazione. Tinuzza viaggiò in
quel primo giorno di quartiere, senza saper dove era andata  a  sbattere la mia donna con la creatura, in mezzo a una città
andata a sbattere la mia donna con la creatura, in mezzo  a  una città così grande, senza conoscervi un'anima! A poco a
mezzo a una città così grande, senza conoscervi un'anima!  A  poco a poco ci si acclimatò tutti e due in quella Roma che
a una città così grande, senza conoscervi un'anima! A poco  a  poco ci si acclimatò tutti e due in quella Roma che mette
tutti e due in quella Roma che mette paura. Lei era andata  a  alloggiare in una cameretta a pianterreno su la svolta
mette paura. Lei era andata a alloggiare in una cameretta  a  pianterreno su la svolta d'una via che s'allungava a destra
a pianterreno su la svolta d'una via che s'allungava  a  destra dietro la caserma. Glie l'affittava una portinaia
presa seco, per favore, una sua cugina. Lì capitavo sempre  a  trovar Tinuzza, all'ora dell'uscita. — Ma è proprio vostro
vostro marito questo ragazzo? — domandava la sora Rosa  a  Tinuzza mia con un certo sorriso e un dondolar del capo che
prendendo in collo il mio bambino, che già aveva imparato  a  conoscermi e mi tendeva le braccia. Allora la vedova
carattere non somigliava al mio. - Hai fatto presto da vero  a  farti l'amorosa! - mi dicevano i miei compagni, quando
mi dicevano i miei compagni, quando invece d'andar con essi  a  passeggio e poi finire in qualche osteria fino all'ora
Tinuzza, Agata Lo Santo, quella ragazzetta che stava vicino  a  casa mia. - Corpo! — bestemmiò maravigliato. - Com'è
io - ne son passati degli anni! Tinuzza s'era unita  a  noi, dietro un mio cenno, e rideva di Puddu Cassione, che
vecchia, lo so — disse lei, forse per il gusto che provava  a  farsi ripetere che, crescendo, s'era fatta bella. Lui rise
che gli sussultava. - Corpo! ci voleva un bel coraggio  a  chiamarsi vecchia a quindici o sedici anni: quanti ne
- Corpo! ci voleva un bel coraggio a chiamarsi vecchia  a  quindici o sedici anni: quanti ne poteva avere? - Ne ho
offendervi; ma come mai vi trovate?... Io l'interruppi: —  A  Roma, eh? Ci si trova perchè è mia moglie: ci siamo sposati
delle più grosse. S'intende non aver giudizio, ma  a  quel punto, corpo! E rideva, corrucciandosi di
quell'inesperienza da ragazzacci che ci doveva trascinare  a  tanti guai. Passeggiammo per circa un paio d'ore tutti e
Avvicinatasi l'ora della ritirata, si accompagnò Tinuzza  a  casa. Io stavo in pena per il bambino, che quel giorno era
non ostante che lo allattasse, non sembrava ricordarsene;  a  segno che le feci un rimprovero, e ci lasciammo piuttosto
quartiere, e andarmene in campagna insieme alla mia sposa e  a  mio figlio, ch'ella portava in braccio. Là ci mettevamo in
Là ci mettevamo in libertà, su qualche prato. Lei posava  a  terra il bambino, che scherzava co' più alti fili d'erbe
afferrar quel che vedeva anche lontano. Sdraiato accanto  a  lui, io gli facevo il solletico su le gambe sotto i
io gli facevo il solletico su le gambe sotto i calzerotti  a  rigoline, e, mentr'egli si rovesciava su la sottana di sua
dichiarò che aveva un febbrone. Dire come rimanessi io  a  queste notizie, non avrei saputo nè anche allora;
tanti anni... e tante cose! Mi prese un tremito come  a  un ragazzino che ruba la prima volta, e dopo aver baciato e
qualche boccone del rancio e, quando fui libero, corsi  a  casa. Il bambino stava peggio. Mi parve che Tinuzza me
me l'annunziasse con tanta indifferenza, che mi misi  a  insultarla. — O che forse non è sangue tuo, che stai lì
il medico; o che cosa doveva far di più? Io stavo intontito  a  guardare il mio bimbo. Mi ero seduto su la sponda del letto
se ti ficcano in prigione poco m'importa; ma deve importare  a  te, che non potrai più mettere il naso fuori. E di Ciccu,
il pettuccio del piccolo malato; la tosse che doveva uscire  a  colpi non trovava in quell'esserino la forza per isfogarsi;
il catarro gli metteva in gola come un involto di bambagia.  A  momenti la faccia gli diventava livida. Come un pazzo, per
medico s'alzò, rivolse ancora quattro parole al farmacista  a  proposito del discorso da me interrotto, e mi seguì fino a
a proposito del discorso da me interrotto, e mi seguì fino  a  casa. Visitato il piccino, disse che si trattava di crup;
altro bacio, un altro sguardo in cui lasciavo l'anima mia  a  quel povero corpicino scarlatto per la febbre, e a capo
mia a quel povero corpicino scarlatto per la febbre, e  a  capo basso, di corsa, tornai al quartiere. Prima che ne
non esiste altro al mondo. Allora scrissi due righe  a  Tinuzza. Ero disperato, mi sarei dato la testa contro i
nè il bambino; il bambino sopra tutto mi premeva; badasse  a  curarlo, a non fargli mancar nulla, a chiamare il medico
il bambino sopra tutto mi premeva; badasse a curarlo,  a  non fargli mancar nulla, a chiamare il medico quante volte
mi premeva; badasse a curarlo, a non fargli mancar nulla,  a  chiamare il medico quante volte al giorno c'era bisogno;
per amor del bambino. II domani, questa lettera fu rimessa  a  mia moglie da un mio compagno informato della faccenda. II
la mia prima punizione, mi venisse diminuita da cinque  a  tre giorni. Avevo un capitano ch'era un cuor d'oro, ecco
fuori di prigione, all'ora dell'uscita, mi precipitai  a  casa. Il cuore mi batteva; mi sembrava che i miei piedi si
la sua alta statura dietro certe gonnelle di lei attaccate  a  un chiodo su 'l muro. C'erano su la tavola due bicchieri di
plebeo l'aveva scossa. - Perchè, — diss'ella — condannarvi  a  una così lunga reclusione quando c'erano tante attenuanti
e respirò fortemente, come se i polmoni gli si aprissero  a  un'aria balsamica, nuova. - Sfido io! — diss'egli. — Vado
balsamica, nuova. - Sfido io! — diss'egli. — Vado subito  a  far la pelle a Puddu Cassione.
- Sfido io! — diss'egli. — Vado subito a far la pelle  a  Puddu Cassione.
bocca le doleva perché involontariamente l'aveva sforzata  a  sorridere per evitare che i gemelli comprendessero il suo
evitare che i gemelli comprendessero il suo segreto. Piombò  a  sedere, con una gamba ripiegata sotto di sé, e le sembrò
essere troppo grande per il suo affetto. Lo sentiva battere  a  piccoli colpi bizzarri; aveva le mani fredde e un senso di
tutto ciò che voleva, ed ora per la prima volta si trovava  a  contatto con quello che la vita ha di spiacevole. Ashley
del vestibolo e si affrettò ad allungare la gamba e  a  cercare di dare al suo volto un'espressione piú tranquilla.
ad Elena, e allora la fanciulla sarebbe stata costretta  a  rivelare tutto a sua madre o a cercare una menzogna
la fanciulla sarebbe stata costretta a rivelare tutto  a  sua madre o a cercare una menzogna plausibile. Mammy emerse
sarebbe stata costretta a rivelare tutto a sua madre o  a  cercare una menzogna plausibile. Mammy emerse dal
- Essere andati? Come mai non averli fatti rimanere  a  cena? Io avere detto a Poke di mettere due coperti di piú
Come mai non averli fatti rimanere a cena? Io avere detto  a  Poke di mettere due coperti di piú per loro. Dove essere
parlare di guerra che non avrei potuto sopportarli anche  a  cena, specialmente con papà che si sarebbe unito a loro per
anche a cena, specialmente con papà che si sarebbe unito  a  loro per strepitare contro Lincoln. - Tu avere tanta
tanto faticare con te! E stare qui fuori senza scialle!  A  momenti cadere la notte. Ti avere detto tante volte che
avesse osservato il suo viso. - No, ho voglia di stare qui  a  contemplare il tramonto. È cosí bello. Vai a prendermi lo
di stare qui a contemplare il tramonto. È cosí bello. Vai  a  prendermi lo scialle, ti prego, Mammy: starò qui finché
lo scialle, ti prego, Mammy: starò qui finché papà torna  a  casa. - Avere voce come se ti venire raffreddore - fece
- Ma no! - esclamò Rossella con impazienza. - Vai  a  prendermi lo scialle. Mammy attraversò il vestibolo
- Rosa! buttami giù lo scialle di Miss Rossella! - Poi,  a  voce più alta: - Fannullona di una negra! Non essere mai
dev'essere e non fare nulla di buono. Mi toccare salire  a  prenderlo io stessa. La fanciulla udí la scala cigolare e
barlume di speranza. Suo padre era andato quel pomeriggio  a  cavallo alle Dodici Quercie, la piantagione dei Wilkes, per
giorno e notte il suo padrone di comperare Dilcey,  a  fine di poter vivere entrambi nella stessa piantagione.
piantagione. Quel giorno Geraldo, avendo ceduto, era andato  a  fare un'offerta per Dilcey. Certamente, pensò Rossella,
tranquillamente i gradini dinanzi alla casa, e si volse  a  guardare attentamente per assicurarsi che Mammy non la
tra le cortine, sollevò audacemente la sua gonna verde  a  fiori e si affrettò lungo il viale, con la velocità
Ella guardava la strada, col cuore che ricominciava  a  dolerle. «Oh; non può essere vero!» pensò. «Perché non
la strada che conduceva verso Ashley e verso la bella casa  a  colonne bianche che incoronava la collina come un tempio
tornato dal suo viaggio di tre anni in Europa, era venuto  a  far visita ai suoi genitori, lo aveva amato. Una cosa
Si trovava sotto il porticato mentre egli giungeva  a  cavallo lungo il viale, vestito di grigio, con una grande
vedendola. Era smontato, aveva lanciato le redini  a  un bambinetto negro, ed era rimasto a guardarla coi suoi
lanciato le redini a un bambinetto negro, ed era rimasto  a  guardarla coi suoi grandi occhi grigi, pigri e sorridenti;
per dormire. Per due anni egli le aveva fatto da cavaliere  a  tutti i balli, le riunioni di pesca e quelle a base di
da cavaliere a tutti i balli, le riunioni di pesca e quelle  a  base di porchetta arrostita. Non cosí assiduo come i
non passava mai una settimana senza che Ashley si recasse  a  fare una visita a Tara. In verità non le aveva mai fatto la
una settimana senza che Ashley si recasse a fare una visita  a  Tara. In verità non le aveva mai fatto la corte, né i suoi
che la amava. Perché non glielo diceva? Questo non riusciva  a  comprenderlo. Ma vi erano in lui tante cose che ella non
musica e nel suo amore per la poesia e nella sua tendenza  a  comporne. Oh, perché era cosí graziosamente biondo, cosí
eppure cosí desiderabile? Tutte le notti, quando andava  a  letto dopo essere rimasta seduta con lui nella semioscurità
alla fine dei suoi giorni ella non sarebbe riuscita mai  a  comprendere certe complicazioni. E ora, per la prima volta,
E ora, per la prima volta, si trovava di fronte  a  una natura complicata. Infatti Ashley era nato da una razza
da una razza di uomini che passavano le loro ore libere  a  riflettere, non ad agire, a intessere sogni brillantemente
passavano le loro ore libere a riflettere, non ad agire,  a  intessere sogni brillantemente colorati che non avevano in
momento. Quindi egli aveva ripreso: - Ora no! Siamo quasi  a  casa e non c'è il tempo... Oh, Rossella, come sono
vigliacco! - e spronando il cavallo l'aveva riaccompagnata  a  casa salendo di corsa la collina. Seduta sul tronco
Seduta sul tronco d'albero, la giovinetta ripensava  a  quelle parole che l'avevano resa cosí felice; ma a un
a quelle parole che l'avevano resa cosí felice; ma  a  un tratto esse presero un altro significato, un significato
notizia del suo fidanzamento! Oh, se papà si fosse sbrigato  a  tornare a casa! Ella non poteva più sopportare l'attesa.
suo fidanzamento! Oh, se papà si fosse sbrigato a tornare  a  casa! Ella non poteva più sopportare l'attesa. Guardò
e la calma divina del crepuscolo rurale discendeva  a  poco a poco sopra di lei. Un'oscura opacità scivolava
e la calma divina del crepuscolo rurale discendeva a poco  a  poco sopra di lei. Un'oscura opacità scivolava lentamente
fosse rimasta ancora ad attendere, Mammy sarebbe venuta  a  cercarla, per costringerla a rientrare. Ma appunto mentre
Mammy sarebbe venuta a cercarla, per costringerla  a  rientrare. Ma appunto mentre aguzzava gli occhi
disperdersi spaventati. Geraldo O'Hara stava tornando  a  casa attraverso la campagna a gran velocità. Salí la
Geraldo O'Hara stava tornando a casa attraverso la campagna  a  gran velocità. Salí la collinetta al galoppo del suo
moglie gli dava un orgoglio da ragazzo e una gioia simile  a  quella di lei quando riusciva a farla in barba a Mammy. Si
ragazzo e una gioia simile a quella di lei quando riusciva  a  farla in barba a Mammy. Si alzò in piedi e lo osservò
simile a quella di lei quando riusciva a farla in barba  a  Mammy. Si alzò in piedi e lo osservò mentre si avvicinava.
il collo del cavallo. - Nessuno nella Contea può starti  a  paro, e neanche nella regione - disse con orgoglio alla sua
alla sua cavalcatura. Quindi si pose frettolosamente  a  ravviarsi i capelli e a rassettare la camicia sgualcita e
Quindi si pose frettolosamente a ravviarsi i capelli e  a  rassettare la camicia sgualcita e la cravatta che nella
e la cravatta che nella violenza della corsa gli era andata  a  finire sotto l'orecchia. Rossella conosceva questo
che ha cavalcato tranquillamente tornando da una visita  a  un vicino. Sapeva anche che ciò avrebbe dato a lei il
una visita a un vicino. Sapeva anche che ciò avrebbe dato  a  lei il pretesto di iniziare la conversazione con lui senza
timida e diffidente nel tempo stesso. Mise piede  a  terra con difficoltà, a causa del ginocchio rigido e,
nel tempo stesso. Mise piede a terra con difficoltà,  a  causa del ginocchio rigido e, passandosi le redini intorno
- le disse prendendole il ganascino. - sei stata qui  a  spiarmi e poi, come ha fatto tua sorella Susanna la
ha fatto tua sorella Susanna la settimana scorsa, andrai  a  dirlo alla mamma? Vi era dell'indignazione nella sua voce
scoppiettare la lingua contro i denti, mentre lo aiutava  a  rimettere a posto la cravatta. L'alito di lui, che le
la lingua contro i denti, mentre lo aiutava a rimettere  a  posto la cravatta. L'alito di lui, che le respirava sul
un miscuglio di profumi che Rossella associava sempre  a  suo padre e che le piaceva istintivamente negli altri
i tre che giacevano nella tomba di famiglia, aveva preso  a  trattarla come avrebbe trattato una ragazzo, in una maniera
maniera che ella trovava divertentissima. Ella somigliava  a  suo padre piú delle due sorelle minori, perché Carolene,
nascondere le loro marachelle. Se Geraldo la sorprendeva  a  scavalcare una barriera invece di camminare per mezzo
una barriera invece di camminare per mezzo chilometro fino  a  trovare un'apertura, oppure a sedere fino a ora tarda sui
per mezzo chilometro fino a trovare un'apertura, oppure  a  sedere fino a ora tarda sui gradini della casa insieme a un
chilometro fino a trovare un'apertura, oppure a sedere fino  a  ora tarda sui gradini della casa insieme a un giovinotto,
a sedere fino a ora tarda sui gradini della casa insieme  a  un giovinotto, la puniva personalmente e con veemenza, ma
la puniva personalmente e con veemenza, ma taceva il fatto  a  Elena e a Mammy. E quando Rossella lo scopriva a saltare le
personalmente e con veemenza, ma taceva il fatto a Elena e  a  Mammy. E quando Rossella lo scopriva a saltare le siepi e
il fatto a Elena e a Mammy. E quando Rossella lo scopriva  a  saltare le siepi e le barriere malgrado la solenne promessa
le siepi e le barriere malgrado la solenne promessa fatta  a  sua moglie, o veniva a sapere attraverso i pettegolezzi
malgrado la solenne promessa fatta a sua moglie, o veniva  a  sapere attraverso i pettegolezzi della Contea, l'ammontare
della Contea, l'ammontare preciso delle sue perdite  a  poker, si asteneva dall'accennare al fatto, sia pure nella
che di farla soffrire; e nulla al mondo li avrebbe indotti  a  darle un dispiacere. La fanciulla guardò suo padre nella
cosa di vitale, di rude, di grossolano che le andava  a  genio. Essendo la negazione di ogni analisi, non si rese
che nessuno possa sospettare i tuoi giochi se non sei tu  a  vantartene. Ma trovo che dopo esserti rotto il ginocchio
Del resto, signorina, che state facendo voi, fuori  a  quest'ora senza uno scialle? Vedendo che egli impiegava le
- Da quando in qua le mie figlie si mettono in cattedra  a  giudicarmi? Prissy è una graziosa piccola mulatta e... - La
confuso e turbato come sempre quando veniva sorpreso  a  compiere una buon'azione. La figlia rise del suo
rise del suo turbamento. - Beh, e se anche lo avessi fatto?  A  che mi sarebbe servito comprare Dilcey se poi si fosse
servito comprare Dilcey se poi si fosse immalinconita  a  causa della bambina? Del resto, non permetterò mai piú a un
a causa della bambina? Del resto, non permetterò mai piú  a  un negro di sposarsi fuori di qui. È troppo dispendioso.
di qui. È troppo dispendioso. Suvvia, piccola, andiamo  a  cena. L'oscurità era diventata piú profonda; dal cielo
e suo padre le somigliava tanto che riusciva immediatamente  a  penetrare i suoi deboli sotterfugi, come lei penetrava i
di Dilcey ci siamo trattenuti tutti quanti nella galleria  a  bere qualche bicchierino. Cade è appena tornato da Atlanta,
di guerra... Rossella sospirò. Se Geraldo cominciava  a  parlare della guerra e della secessione, non l'avrebbe piú
il suo carattere tranquillo cosí diverso dal suo, la decise  a  parlare apertamente. - C'era anche Ashley? - chiese. -
C'era. - Geraldo lasciò il braccio di sua figlia e si volse  a  scrutarla. - E se è per questo che sei venuta ad
indispettita. - Avanti, parla. La fanciulla continuò  a  tacere, desiderando in cuor suo che le fosse permesso
po' compassionevole, un po' annoiato di trovarsi di fronte  a  un problema che era incapace di risolvere. Egli voleva bene
bene alla figliuola, ma l'idea che ella lo costringesse  a  cercare una soluzione ai suoi problemi infantili gli dava
era capace di risolverli; Rossella avrebbe dovuto confidare  a  lei le sue pene. - Hai dunque fatto una figura ridicola...
Hai dunque fatto una figura ridicola... e l'hai fatta fare  a  noi? - gridò, alzando la voce come sempre nei momenti di
come sempre nei momenti di eccitazione. - Sei corsa dietro  a  un uomo che non ti ama, mentre potresti avere i migliori
Su, bambina, stai allegra; la settimana ventura ti porterò  a  Charleston a far visita a zia Eulalia; e con tutto il
stai allegra; la settimana ventura ti porterò a Charleston  a  far visita a zia Eulalia; e con tutto il tumulto che c'è lí
la settimana ventura ti porterò a Charleston a far visita  a  zia Eulalia; e con tutto il tumulto che c'è lí per Forte
scorderai di Ashley. «Mi crede una bambina» pensò Rossella  a  cui dolore e collera toglievano la parola «e immagina che
come una bambina! - esclamò Rossella. - Non voglio andare  a  Charleston e non voglio avere una casa e sposare i gemelli.
darei il mio consenso malvolentieri, e lo darei soltanto  a  causa della buona amicizia che vi è fra John Wilkes e me. -
lo sarei! Lo sarei! - No. Solo quando si sposa chi è simile  a  noi può esservi la felicità. Rossella provò subitamente il
per una sciocchezza. Questo genere di stranezze è facile  a  comprendersi e se non fosse per la grazia di Dio, sono
mai cambiato il cervello del marito, ricordatelo! E quanto  a  cambiare un Wilkes... Per la camicia di Giove! Tutta la
che lo sono di nascita. Guarda come si agitano per andare  a  Nuova York e a Boston a sentir delle opere in musica e a
nascita. Guarda come si agitano per andare a Nuova York e  a  Boston a sentir delle opere in musica e a vedere dei vecchi
Guarda come si agitano per andare a Nuova York e a Boston  a  sentir delle opere in musica e a vedere dei vecchi quadri!
a Nuova York e a Boston a sentir delle opere in musica e  a  vedere dei vecchi quadri! E ordinano libri francesi e
esclusione degli inglesi... E poi stanno ore ed ore seduti  a  leggere e a sognare Dio sa che cosa, quando potrebbero
degli inglesi... E poi stanno ore ed ore seduti a leggere e  a  sognare Dio sa che cosa, quando potrebbero passare il tempo
sognare Dio sa che cosa, quando potrebbero passare il tempo  a  cacciare e a giocare a poker come fanno tutti gli uomini
che cosa, quando potrebbero passare il tempo a cacciare e  a  giocare a poker come fanno tutti gli uomini normali! -
quando potrebbero passare il tempo a cacciare e a giocare  a  poker come fanno tutti gli uomini normali! - Nessuno nella
ti ha vinto duecento dollari proprio la settimana scorsa  a  Jonesboor? - I ragazzi Calvert hanno fatto nuovamente dei
giocatore: cioè con me, bambina! E non nego che se si mette  a  bere può dar dei punti perfino ai Tarleton. Fa tutte queste
e si sentí cadere il cuore in terra. Non poteva replicare  a  queste ultime parole, perché sapeva che Geraldo aveva
che faceva tanto bene. Si interessava solo con cortesia  a  tutto ciò che appassionava chiunque altro. Interpretando
sposato un'inglese. E quando io non ci sarò più... Stammi  a  sentire, tesoro! Lascerò Tara a te e a Cade... - Non vorrei
non ci sarò più... Stammi a sentire, tesoro! Lascerò Tara  a  te e a Cade... - Non vorrei Cade neanche se mi coprissero
sarò più... Stammi a sentire, tesoro! Lascerò Tara a te e  a  Cade... - Non vorrei Cade neanche se mi coprissero d'oro! -
Arricci il naso! Geraldo aveva cominciato ad abbandonarsi  a  una collera piacevolmente clamorosa, quando qualche cosa
sarai piú vecchia, vedrai... Ora rifletti, cerca di pensare  a  Cade o ai gemelli o a uno dei ragazzi di Evan Munroe, e
Ora rifletti, cerca di pensare a Cade o ai gemelli o  a  uno dei ragazzi di Evan Munroe, e vedrai come ti metterò
dei ragazzi di Evan Munroe, e vedrai come ti metterò bene  a  posto! - Oh, babbo! Geraldo era ormai stufo della
della conversazione e infastidito del problema che veniva  a  gravare sulle sue spalle. Inoltre si sentiva offeso che
i migliori giovanotti della Contea e per di piú, Tara.  A  Geraldo piaceva che i suoi doni fossero accolti con
verità. Geraldo guardò il suo capo chino e si sentí  a  disagio. - Piangi? - chiese; e cercò di sollevarle il mento
la Contea spettegoli e rida di te, perché hai dato il cuore  a  un uomo che non ha mai avuto per te un pensiero che non
avuto ancora un po' di tempo, so che lo avrei condotto  a  dirmi... Oh, se non fosse che i Wilkes debbono sempre
le prese il braccio e lo passò sotto al suo. - Ora andiamo  a  cena; e tutto questo rimane fra noi. È inutile preoccupare
soffiò il naso nel fazzoletto lacerato; quindi si avviarono  a  braccetto per il viale, col cavallo che li seguiva
prossimità della casa la giovinetta stava per ricominciare  a  parlare, ma vide sua madre nella semioscurità del
del porticato. Aveva la cuffia, lo scialle e dietro  a  lei era Mammy col volto annuvolato, tenendo fra le mani la
li vide avvicinarsi lungo il viale. Elena apparteneva  a  una generazione che rimaneva cerimoniosa anche dopo
ma è moribondo e bisogna battezzarlo. Vado con Mammy  a  vedere che cosa posso fare. La sua voce aveva un tono
l'approvazione di suo marito; una semplice formalità ma che  a  Geraldo faceva piacere. - Santo Dio! - proruppe Geraldo -
Geraldo - perché quegli straccioni della palude vengono  a  chiamarti proprio a ora di cena e mentre io desidero
quegli straccioni della palude vengono a chiamarti proprio  a  ora di cena e mentre io desidero raccontarti quello che si
che aspettava nel viale laterale. - Prendi il mio posto  a  tavola, cara - disse Elena accarezzando dolcemente il volto
guidare. Mentre si allontanava, con Mammy seduta accanto  a  lui, entrambi erano la perfetta personificazione del
per tante cose - si adirò Geraldo - sarebbero costretti  a  vendermi quei miserabili pochi jugeri di fondo di palude e
di una delle sue solite burle: - Vieni, figliuola; andiamo  a  dire a Pork che invece di comprare Dilcey ho venduto lui a
delle sue solite burle: - Vieni, figliuola; andiamo a dire  a  Pork che invece di comprare Dilcey ho venduto lui a John
a dire a Pork che invece di comprare Dilcey ho venduto lui  a  John Wilkes. Gettò le redini del suo cavallo a un negretto
venduto lui a John Wilkes. Gettò le redini del suo cavallo  a  un negretto che era lí accanto e si avviò su per i gradini.
quasi dimenticato il crepacuore di Rossella, e pensava solo  a  burlarsi del suo domestico. Rossella salí lentamente gli
suo domestico. Rossella salí lentamente gli scalini dietro  a  lui, coi piedi pesanti. Pensava che, dopo tutto, un'unione
racconto, Sua Maestà il Re mi aveva cortesemente invitato  a  vestirmi sùbito e ad accompagnarlo a palazzo. Non permise
cortesemente invitato a vestirmi sùbito e ad accompagnarlo  a  palazzo. Non permise neppure, tanta era la sua impazienza,
che chiamassi il mio cameriere ed egli stesso mi aiutò  a  calzare le scarpe, a infilare i pantaloni, a preparare la
mio cameriere ed egli stesso mi aiutò a calzare le scarpe,  a  infilare i pantaloni, a preparare la camicia e la cravatta,
mi aiutò a calzare le scarpe, a infilare i pantaloni,  a  preparare la camicia e la cravatta, a compiere le
infilare i pantaloni, a preparare la camicia e la cravatta,  a  compiere le necessarie abluzioni e tutto ciò con l'arte
ne andavano e che decisamente nel mondo oramai tutto andava  a  rovescio prima d'andare tutto, inevitabilmente, a
andava a rovescio prima d'andare tutto, inevitabilmente,  a  catafascio. Uscimmo. Nell'automobile regale che ci
doveva essere messo al corrente della situazione e invitato  a  risolverla. Giunti a palazzo, lavorammo al telefono tutt'e
corrente della situazione e invitato a risolverla. Giunti  a  palazzo, lavorammo al telefono tutt'e due per un'ora a
a palazzo, lavorammo al telefono tutt'e due per un'ora  a  telefonare a tutti i ministri o ai loro ministeri o alle
lavorammo al telefono tutt'e due per un'ora a telefonare  a  tutti i ministri o ai loro ministeri o alle loro case. Il
ministeri o alle loro case. Il solo don Pedro de Aldana,  a  dire il vero, era ancora, a un'ora dopo mezzanotte, al
Il solo don Pedro de Aldana, a dire il vero, era ancora,  a  un'ora dopo mezzanotte, al Ministero degli Affari Interni.
mattino al Ministero giuocando col suo capo di gabinetto  a  un giuoco tranquillo ed onesto, raccomandabilissimo
agl'insonni: il domino. Tutti i ministri si affrettarono  a  rispondere che all'alba - il che non era poi un grande
d'inverno pieno e albeggiava alle sette — sarebbero stati  a  palazzo come Sua Maestà desiderava. Uno solo si affrettò a
a palazzo come Sua Maestà desiderava. Uno solo si affrettò  a  dichiarare che, poichè Sua Maestà aveva bisogno dei suoi
lo turbava, egli non poteva assolutamente più continuare  a  dormire. Veniva, quindi, immediatamente a mettersi agli
più continuare a dormire. Veniva, quindi, immediatamente  a  mettersi agli ordini di Sua Maestà: appena il tempo di
tre ministri socialisti. Mezz'ora dopo, infatti, capitava  a  palazzo e apprendeva da me, con profonda costernazione, che
con profonda costernazione, che Sua Maestà, dopo aver dato  a  me tutte le istruzioni necessarie, era andato
tutte le istruzioni necessarie, era andato tranquillamente  a  dormire, poichè, grazie a Dio, sebbene la faccenda fosse
era andato tranquillamente a dormire, poichè, grazie  a  Dio, sebbene la faccenda fosse seria, tuttavia nè la sua
da lui eroicamente compiuto, della sua notte di riposo  a  fianco dell'onesta compagna che aveva recentemente sposata
gli altri due ministri socialisti i primi ad arrivare  a  palazzo reale, verso le sette, quando albeggiava appena,
Sua Maestà che io non ebbi cuore di farli soffrire più  a  lungo e li misi sùbito al corrente di quanto avveniva,
e li misi sùbito al corrente di quanto avveniva, pronto  a  ripetere la mia esposizione dei fatti quando don Pedro de
molte facili avventure, dovute al suo fascino, personale e  a  quello della sua corona regale, ha avuto anche una vera
duchessa di Frondosa. Iersera Sua Maestà si è recata  a  visitare a casa sua la duchessa, la quale ha fatto talmente
di Frondosa. Iersera Sua Maestà si è recata a visitare  a  casa sua la duchessa, la quale ha fatto talmente perdere la
la duchessa, la quale ha fatto talmente perdere la testa  a  Sua Maestà che Sua Maestà, insieme con la testa, ha perduto
Sua Maestà che Sua Maestà, insieme con la testa, ha perduto  a  un dato punto anche il lume degli occhi e, cedendo ad un
un istinto brutale che ogni mortale, anche re, ha in fordo  a  se stesso, ha tentato di prendere la duchessa con la
cui un sovrano può mettersi con un suo gentiluomo di Corte  a  fare a pugni, sia detto con rispetto per le loro idee, come
sovrano può mettersi con un suo gentiluomo di Corte a fare  a  pugni, sia detto con rispetto per le loro idee, come un
come risolverla, ha desiderato ch'essa fosse comunicata  a  lor'signori, avvezzi a dirimere col loro senno le più gravi
desiderato ch'essa fosse comunicata a lor'signori, avvezzi  a  dirimere col loro senno le più gravi e le più ardue
di Stato. E, non volendo, per un senso di pudore facile  a  comprendersi, essere costretto a raccontare lo spiacevole
un senso di pudore facile a comprendersi, essere costretto  a  raccontare lo spiacevole incidente di cui la sua guancia
me di informarli di quanto è avvenuto e d'invitarli  a  deliberare in conseguenza. Da onesto e leale re
sopravvennero, mi risparmiarono la fatica di ripeterlo; e,  a  frasi rotte, convulse, informarono il loro presidente e i
costituzionali di quanto era la sera prima avvenuto.  A  dire il vero, i ministri costituzionali mi sembrarono molto
di vedere che non mi mandavano via e che si preparavano  a  operare innanzi a me il salvataggio della dignità del
non mi mandavano via e che si preparavano a operare innanzi  a  me il salvataggio della dignità del Sovrano, quando sentii
bisogna trovare la formula.... E tutt'i ministri si misero  a  pensare. Io mi sentii ad un tratto molto preoccupato,
poichè è noto che quando un Consiglio di ministri si mette  a  pensare è quasi impossibile che un'idea venga fuori da
pura, finchè ella non sarà passato da quella poltrona  a  questa. E, cosi dicendo, m'indicava la poltrona da cui egli
che don Pedro de Aldana, approvato dai colleghi, mi invitò  a  esporre le mie. — Servirà, — aggiunse il presidente del
anche se quindici come nel regno di Fantasia che non bada  a  spese, fossero cosi numerose da avere bisogno di sgombrar
tutte le loro idee, o signori, debbano aggirarsi intorno  a  questa delicato problema: come riparare l'offesa fatta da
problema: come riparare l'offesa fatta da un suddito  a  Sua Maestà. — Perfettamente, — rispose il ministro della
del suo stile, per cui era universalmente reputato, sino  a  non parlare che per avverbii. — Non c'è neppure da pensare,
Gli avverbi del dotto e conciso ministro cominciarono  a  darmi maledettamente sui nervi, talchè, raccolte le mie
impedirgli d'inserirne altri tra le mie parole; mi gettai  a  una velocità fantastica nel mio discorso: — Un re, dunque,
si può riconoscergliene alcuno per lui. Il re non può fare  a  pugni come — chiedo ancora scusa se, senza volerlo, offendo
dell'italiano monsignor Della Casa può essere sconosciuto  a  qualsiasi cittadino di Fantasia, dai sei mesi ai cento
alla frontiera il Sovrano, ma il Sovrano non può mandare  a  godere dei fascini dei climi stranieri neppure un solo
di una qualsiasi riparazione, noi non possiamo chiedere  a  Sua Maestà d'offrire cristianamente la guancia destra a chi
a Sua Maestà d'offrire cristianamente la guancia destra  a  chi ieri sera gli offese la sinistra, e quarto iersera è
palla del mio punto fermo, il ministro filologo mise  a  sua volta i1 punto esclamativo del suo avverbio: —
idee neppure una. La percentuale era ancora inferiore  a  quello che io avevo pessimisticamente preveduto. Al solito
l'offensore, non può somministrargli una buona lezione  a  scappellotti e non può farlo deportare. Nel caso speciale,
di Frondosa. Caso mai, la querela potrebbe darla il duca  a  Sua Maestà, per violazione di domicilio in attesa di
quindi purtroppo concludere, — riprese don Pedro, abituato  a  passar sopra agli avverbi del suo collega come se nulla
— concluse quello dell'Istruzione, E, rivolgendosi  a  me, don Pedro domandò: — Lei, marchese, e d'accordo? —
se permettono, ancora più desolata e desolante della loro.  A  me pare, infatti, che si potrebbe affermare.... —
volta riuscito. — Affermare che in un popolo civile e retto  a  regime costituzionale; composto di quanti mai milioni di
funzioni di gentiluomo d'onore e di dama di Corte  a  frequentare quotidianamente Sua Maestà. Nè, d'altra parte,
Sua Maestà. Nè, d'altra parte, si può pensare d'invitarli  a  rassegnare le loro dimissioni o di dispensarli ex-abrupto
dovessero saltar su al loro cervello le idee. E fu appunto  a  questo momento della discussione che le idee saltaron fuori
E voi vi scamiciate in piazza! Finirete con la rivoluzione  a  questo modo! Nella foga della discussione, persino il
che non appena sentiva discutere, cominciava immediatamente  a  dormire. Almeno aveva le braccia conserte, gli occhi
aveva istruito minuziosamente il processo. Invitati  a  pensare dai loro due colleghi per cosi dire militari, i
si raccolsero in meditazione. E quando un ministro si mette  a  pensare e a meditare, non si sa mai quando lo scherzo potrà
in meditazione. E quando un ministro si mette a pensare e  a  meditare, non si sa mai quando lo scherzo potrà finire: lo
esausti da quella levataccia cosi di buon'ora, cominciavano  a  russare, quando un gran colpo destò i dormienti e i
per tutti quelli altri poveri diavoli che si affaticavano  a  cercare, a costo d'una meningite per un eccessivo esercizio
quelli altri poveri diavoli che si affaticavano a cercare,  a  costo d'una meningite per un eccessivo esercizio cerebrate
è il duca don Alvaro di Frondosa ministro plenipotenziario  a  disposizione del Ministero? — Per l'appunto. — Ebbene,
Ma il ministro degli Esteri, che, rinsanguato, cominciava  a  riprendere i suoi colori, rispondeva: — Richiamarlo in
ministro degli Esteri da diversi anni, che egli fu messo  a  disposizione appunto sotto la mia amministrazione. Il duca
quanto filologo, ne aveva pochi, ed era perciò costretto  a  ricorrere sovente agli stessi, aggravando anche pia la
volte il duca di Frondosa ci mise in gravissimi imbarazzi,  a  Lisbona, a Pietroburgo, a Madrid. Anzi, l'ultima volta, la
di Frondosa ci mise in gravissimi imbarazzi, a Lisbona,  a  Pietroburgo, a Madrid. Anzi, l'ultima volta, la sua
ci mise in gravissimi imbarazzi, a Lisbona, a Pietroburgo,  a  Madrid. Anzi, l'ultima volta, la sua coerenza fu
e di tenerlo, vita natural durante, indisponibilmente  a  disposizione del Ministero. Il presidente del Consiglio era
era uomo di poche parole, e, una volta che s'era deciso  a  una cosa, nulla più poteva rimuoverlo. Talchè alla bella
ingenuo, e però eminentemente antipolitico, non riparare  a  un danno certo per paura d'un danno ipotetico. Ora conviene
del presidente del Consiglio; desiderosi oramai d'andare  a  far colazione e stanchi d'una discussione che li aveva
tutti i grattacapi futuri. — E se lo mandassimo invece  a  Londra? O a Vienna? O a Parigi? O a Pietroburgo? O a
grattacapi futuri. — E se lo mandassimo invece a Londra? O  a  Vienna? O a Parigi? O a Pietroburgo? O a Washington?
futuri. — E se lo mandassimo invece a Londra? O a Vienna? O  a  Parigi? O a Pietroburgo? O a Washington? Riprese la parola
se lo mandassimo invece a Londra? O a Vienna? O a Parigi? O  a  Pietroburgo? O a Washington? Riprese la parola il ministro
invece a Londra? O a Vienna? O a Parigi? O a Pietroburgo? O  a  Washington? Riprese la parola il ministro degli Esteri. Per
antico ministro degli Esteri cui era stata promessa. Parigi  a  vita, un altro era graditissimo al sovrano della nazione
accreditato, un terzo aveva sposato una signora imparentata  a  Corte nell'impero presso il quale rappresentava il regno di
dove il vecchio ambasciatore aveva chiesto il collocamento  a  riposo. A posti minori non c'era da pensare: il duca di
ambasciatore aveva chiesto il collocamento a riposo.  A  posti minori non c'era da pensare: il duca di Frondosa era
più delicata, più gelosa, più pericolosa toccava  a  quel rompicollo d'uomo di carattere ch'era il duca di
e di mandare alla guerra sul serio, in redingote e cappello  a  staio, proprio l'agente di cambio che aveva paura anche
bollente antimilitarista che aveva una crisi di nervi solo  a  sentir sparare inaspettatamente una castagnola. Ma la
le più terribili vicissitudini. E, consegnando il decreto  a  don Pedro de Aldana, raccomandò ancora con un fil di voce:
Pedro de Aldana s'era levato, aveva suonato un campanello e  a  un giovane ufficiale di servizio aveva chiesto di pregare
abbia cucito per un giovane re. Strinse la mano  a  don Pedro, sorrise e inchinò il capo a tutti gli altri,
re. Strinse la mano a don Pedro, sorrise e inchinò il capo  a  tutti gli altri, salutò me con un leggero cenno di mano e
dal cielo limpidamente sereno, prese la penna e incominciò  a  firmare con la sua grossa scrittura diritta il pacco di
decreti che don Pedro aveva rispettosamente posto d'innanzi  a  lui. Quando, dopo altri venti decreti, gli capitò davanti
sorriso che poteva sfuggire agli altri ma che non sfuggiva  a  me. Il Re si levò sùbito dopo, mentre i ministri lo
— non mi sono opposto alla nomina di don Alvaro di Frondosa  a  Zarzuelopoli perchè conosco il vostro senno e sono sicuro
il vostro senno e sono sicuro che voi avrete già pensato  a  chiedere al Congresso i crediti per le nuove spese
i ministri raccoglievano le loro carte e i loro cappelli  a  staio, Sua Maestà mi chiamava e mi manifestava con due
del Nord, e la guerra ebbe termine. Ma la notizia giunse  a  Tara solo due settimane dopo. Vi era troppo da fare, a
a Tara solo due settimane dopo. Vi era troppo da fare,  a  Tara, per andare in giro a raccogliere chiacchiere; e
dopo. Vi era troppo da fare, a Tara, per andare in giro  a  raccogliere chiacchiere; e poiché i vicini erano
sementi, pollame, prosciutto, carne secca e farina.  A  poco a poco raccontò la storia delle sue piccole fughe: i
sementi, pollame, prosciutto, carne secca e farina. A poco  a  poco raccontò la storia delle sue piccole fughe: i sentieri
vecchie tracce, le scorciatoie che aveva preso per tornare  a  Tara. Era stato via cinque settimane: settimane angosciose
lungo la via tanti pollai incustoditi e tante dispense  a  portata di mano. Ora che avevano da mangiare, tutti quanti
portata di mano. Ora che avevano da mangiare, tutti quanti  a  Tara cercavano di rendere alla vita una certa normalità. Vi
i campi. Dall'orto bisognò strappare la gramigna; e  a  poco a poco si cominciò anche a ricostruire le miglia e
i campi. Dall'orto bisognò strappare la gramigna; e a poco  a  poco si cominciò anche a ricostruire le miglia e miglia di
strappare la gramigna; e a poco a poco si cominciò anche  a  ricostruire le miglia e miglia di palizzate che gli yankees
che tornassero gli yankees o gli uomini di Franco Kennedy  a  catturarla. Perfino il piccolo Wade aveva le sue
aveva le sue incombenze. La mattina usciva col suo cestino  a  raccogliere rametti e schegge di legno per accendere il
Fontaine - i primi uomini della Contea che tornarono  a  casa - che portarono la notizia della resa: Alex, che aveva
le scarpe, camminava; e Toni, scalzo, cavalcava un muletto  a  dorso nudo. Erano piú bruni che mai, dopo quattro anni di
stranieri. In cammino per Mimosa, e ansiosi di giungere  a  casa, si fermarono un attimo per abbracciare le ragazze e
verso la sorellina di Sally. - Sta bene. È dalla zia,  a  Fayetteville. La loro casa a Lovejoy è stata incendiata; e
- Sta bene. È dalla zia, a Fayetteville. La loro casa  a  Lovejoy è stata incendiata; e il resto della famiglia sta a
a Lovejoy è stata incendiata; e il resto della famiglia sta  a  Macon. - Ma non capite - fece Toni, divertendosi delle
Scusate, miss Rossella; ma come può un uomo chiedere  a  una ragazza di sposarlo quando non ha piú la croce di un
di Tara accumulata dietro di sé, e coi genitori pronti  a  soddisfare ogni suo capriccio. La giovinetta di quattro
che contava il denaro e costringeva le sue manine  a  molti lavori faticosi, una donna a cui dal naufragio non
le sue manine a molti lavori faticosi, una donna  a  cui dal naufragio non era rimasto nulla, se non la terra
«Pianteremo molto piú cotone. Domani manderò Pork  a  Macon a prendere altra semente. Il cotone arriverà alle
«Pianteremo molto piú cotone. Domani manderò Pork a Macon  a  prendere altra semente. Il cotone arriverà alle stelle,
contante rimaneva in cassa. «La guerra è finita!» pensò; e  a  un tratto lasciò cadere la penna, sentendo un'ondata di
Era finita; e Ashley... Se Ashley era vivo, ora tornerebbe  a  casa. Chi sa se Melania aveva pensato a questo, nel suo
ora tornerebbe a casa. Chi sa se Melania aveva pensato  a  questo, nel suo dolore per la Causa perduta! Ma i giorni e
le spalle. La vergogna e il terrore la spingevano  a  tornare a casa in gran fretta; nel suo spirito Baldo, con
le spalle. La vergogna e il terrore la spingevano a tornare  a  casa in gran fretta; nel suo spirito Baldo, con la sua
nel crepuscolo d'aprile. Tutta la servitú si era recata  a  un funerale e i bambini erano andati a giocare a casa di
si era recata a un funerale e i bambini erano andati  a  giocare a casa di Melania. Melania... Melania! Rossella
era recata a un funerale e i bambini erano andati a giocare  a  casa di Melania. Melania... Melania! Rossella rabbrividí al
macchiava il nome di Ashley, anche se dava un dolore  a  Melania; troppo felice se poteva far del male a Rossella! E
un dolore a Melania; troppo felice se poteva far del male  a  Rossella! E la signora Elsing parlerebbe essa pure, anche
anche se in realtà non aveva visto nulla, perché era dietro  a  Lydia e a Baldo. Ma parlerebbe ugualmente. All'ora di cena,
realtà non aveva visto nulla, perché era dietro a Lydia e  a  Baldo. Ma parlerebbe ugualmente. All'ora di cena, tutta la
di stasera, le donne si riunirebbero negli angoli  a  sussurrare con malizioso piacere. Rossella Butler
con ira: «Se fossimo stati sorpresi quando venne in licenza  a  Natale e io lo baciai per salutarlo... o nel frutteto di
amica per prendere le sue difese; non una voce si leverebbe  a  dire: «Non credo che abbia fatto qualche cosa di male».
ben felici di potersi vendicare. Tutti sarebbero disposti  a  credere il peggio sul conto suo; avrebbero solo il
questo caso avrebbero ragione. Era stata lei che era andata  a  gettarsi fra le sue braccia. Oh, poteva sopportare gli
e mi odierà perché l'ho trascinato in questo impiccio.»  A  un tratto le sue lagrime cessarono perché un terrore
quel vecchio cinico proverbio? «Il marito è sempre l'ultimo  a  sapere.» Forse nessuno andrebbe a dirglielo. Bisognava
marito è sempre l'ultimo a sapere.» Forse nessuno andrebbe  a  dirglielo. Bisognava avere un bel coraggio per andare a
a dirglielo. Bisognava avere un bel coraggio per andare  a  narrare una cosa simile a Rhett, dato che Rhett aveva la
avere un bel coraggio per andare a narrare una cosa simile  a  Rhett, dato che Rhett aveva la reputazione di ammazzare
tutto ciò che potrebbe fare Ashley per dissuaderlo.  A  meno che Ashley non lo uccidesse, Baldo parlerebbe con
che mulinava vorticosamente. Se almeno potesse chiudersi  a  chiave e rimanere per sempre in quella stanza tranquilla
senza vedere mai piú nessuno, forse Rhett non verrebbe  a  saper nulla stasera. Lei direbbe di avere mal di capo e di
O forse era la sua coscienza colpevole? Mammy venne  a  bussare all'uscio, ma Rossella la mandò via dicendole che
profondo respiro. Evidentemente non sapeva nulla e, grazie  a  Dio, continuava a rispettare la sua gelida preghiera di non
Evidentemente non sapeva nulla e, grazie a Dio, continuava  a  rispettare la sua gelida preghiera di non mettere piede
muoveva nella sua camera e rivolgeva ogni tanto la parola  a  Pork. Non ebbe il coraggio di chiamare. Rimase sul letto,
e pusillanime. Egli dunque sapeva! Rossella riprese  a  tremare, incapace di aprir bocca. Lo udí frugare nel buio,
Ora non c'è tempo di discutere. Alzati. Ella si sollevò  a  sedere, stringendosi attorno le coperte, scrutandolo in
Come spiegare...?») - Avranno raccontato le loro invenzioni  a  tutti quanti. Non posso venire. - Verrai; dovessi
- Verrai; dovessi trascinarti per il collo e spingerti  a  calci per tutta la strada. Vi era una luce fredda nei suoi
yankee e sull'arrivo dell'esercito di Sherman. Oltre  a  tutto, sei anche vile. Se non per te, devi venire stasera
Ella si tolse in fretta lo scialle e rimase rigida dinanzi  a  lui. Forse, se egli la guardasse e la vedesse cosí bella,
questo - disse gettando l'abito sul letto e avvicinandosi  a  lei. - Stasera niente colori smorti: grigio tortora o viola
fazzoletto appallottolato. «Non posso. Non voglio. Salterò  a  terra e fuggirò, ritornerò a Tara. Perché Rhett mi ha
posso. Non voglio. Salterò a terra e fuggirò, ritornerò  a  Tara. Perché Rhett mi ha costretta a venir qui? Che farà la
e fuggirò, ritornerò a Tara. Perché Rhett mi ha costretta  a  venir qui? Che farà la gente? Che farà Melania? Non posso
farà la gente? Che farà Melania? Non posso apparire dinanzi  a  lei. Voglio fuggire!» Come se le avesse letto nel pensiero,
il tuo coraggio tanto vantato? - Ti prego, Rhett, torniamo  a  casa e ti spiegherò. - Hai un'eternità per spiegarti e
Scendi. Percorse il viale d'accesso: il braccio  a  cui si appoggiava, rigido come il granito, le comunicava un
Erano giunti sotto al porticato e Rhett si inchinava  a  destra e a sinistra col cappello in mano. La sua voce era
giunti sotto al porticato e Rhett si inchinava a destra e  a  sinistra col cappello in mano. La sua voce era fredda e
un rumore come il muggito del mare che andò diminuendo fino  a  spegnersi completamente. Qualcuno eviterebbe di salutarla?
pure! Alzò il mento e sorrise. Prima che si fosse voltata  a  parlare con coloro che erano piú vicini, qualcuno si fece
di tutti. Le sue piccole spalle erano spinte indietro;  a  fronte alta ella si avvicinò a Rossella, come se questa
erano spinte indietro; a fronte alta ella si avvicinò  a  Rossella, come se questa fosse stata l'invitata piú
larga e bassa dinanzi al caminetto acceso, e tutta intenta  a  rimetter con le molle su gli alari d'acciaio traforato
e gli porse la fronte al saluto abituale. L'uomo la baciò  a  fior di labbra, e uscì. Allora, Leda, posate le molle,
abbandonò il fuoco, i cui bagliori interrotti, ineguali,  a  quando a quando la illuminavano tutta improvvisamente, per
il fuoco, i cui bagliori interrotti, ineguali, a quando  a  quando la illuminavano tutta improvvisamente, per lasciarla
lasciavan come una vaporosità da fantasmagoria. S'era méssa  a  passeggiare su e giù per il salotto, con le braccia
incrociate. — Finalmente! — esclamò sottovoce, parlando  a  sè stessa, quando ebbe inteso il tonfo cupo del portone del
dietro il barone. E dato intorno uno sguardo, naturale  a  chi vuol assicurarsi che nessuno lo spia, si sbottonò un
La giovane donna ruppe il sigillo, e si pose avidamente  a  leggere. Quel foglio, listato di rigoline rosse per guidare
foglio, listato di rigoline rosse per guidare la mano non  a  bastanza esperta a scrivere in linea retta, portava poche
rigoline rosse per guidare la mano non a bastanza esperta  a  scrivere in linea retta, portava poche frasi, tutte
delle trenta lire. Io con tuo padre ti mandiamo tanto  a  ringraziare. Ma ci rincresce se tu avessi a restare senza
mandiamo tanto a ringraziare. Ma ci rincresce se tu avessi  a  restare senza soldi per farti il necessario in queste
soldi per farti il necessario in queste feste, per mandare  a  noi tutto quel che guadagni con fatiche e sudori, che si sa
occhiata l'intera lettera, mentre nervosamente continuava  a  inghiottire, a inghiottire, come chi ha qualcosa che gli
lettera, mentre nervosamente continuava a inghiottire,  a  inghiottire, come chi ha qualcosa che gli serra la gola,
innanzi, per aver più luce dalla fiamma, tornò da capo  a  leggere: adagio questa volta, quasi avesse voluto a quel
da capo a leggere: adagio questa volta, quasi avesse voluto  a  quel modo allungare il rozzo scritto. Erano parecchie ore
non li dovea veder alcuno all'infuori di lei. Se li andava  a  ritirare ella sola alla posta, guardandosi dietro,
della presenza di chiunque. Per la terza volta si rifece  a  scorrere la lettera del Natale: e ancora gli occhi le s'
il soldato in Africa e il padre urlava peggio d'un cane  a  catena, inchiodato sul letto dai dolori nelle ossa,
sul letto dai dolori nelle ossa, partitasi per cercar  a  Roma un servizio che procurasse il pane a lei e qualche
per cercar a Roma un servizio che procurasse il pane  a  lei e qualche picciolo d'aiuto alla famiglia, aveva finito
alla governante delle sue creature ch'egli era determinato  a  sposare una sorella della moglie defunta: donna non più
moglie defunta: donna non più giovane e nèanche bella, ma  a  cui le bambine volevano un bene dell'anima, perchè passando
madre. Fu poco dopo aver detto addio, non senza lacrime,  a  codesta sua famiglia d'accatto, d'onde era licenziata, che
d'accatto, d'onde era licenziata, che la ragazza si gettò  a  capo fitto nella vita di avventure. E un altro paio d'anni
circa un anno un signore assai ricco e serio si era messo  a  proteggere Leda. Le aveva preso in affitto un villino al
la sua parentela aristocratica e numerosa, il barone veniva  a  visitarla, a tenerle compagnia nelle ore della colazione e
aristocratica e numerosa, il barone veniva a visitarla,  a  tenerle compagnia nelle ore della colazione e del pranzo.
di tutti, intenditori o no, si posavano ammirando; andava  a  qualunque teatro in seconda fila; le sue acconciature si
Tanto felice da invidiare le poverette che, la domenica,  a  passeggio fuori d'una porta, accompagnano il marito mezzo
bambinello sorridente. «... Ci rincresce se tu avessi  a  restare senza soldi per farti il necessario in queste
maggiore, terminato il servizio militare, era tornato  a  casa, a lavorare nel campo con più robustezza di braccia,
terminato il servizio militare, era tornato a casa,  a  lavorare nel campo con più robustezza di braccia, con più
con le pupille dilatate, fisse sui tizzi che s'erano  a  grado a grado tutti infocati ma non lingueggiavan più in
le pupille dilatate, fisse sui tizzi che s'erano a grado  a  grado tutti infocati ma non lingueggiavan più in fiamme,
e si era raggomitolata nella poltrona. Pensava: forse  a  casa sua, forse a tutt'altro. D'improvviso, nella via,
nella poltrona. Pensava: forse a casa sua, forse  a  tutt'altro. D'improvviso, nella via, sotto il terrazzo,
zampogne che certi montanari, per antico uso, scendono  a  sonar in città durante la novena del Natale, lusingati dal
e ricordò. Ricordò un camino che non era quello davanti  a  cui ora trovavasi; un camino grande, di vecchia pietra, con
la corona in mano, attenta però al paiuolo dove avea messo  a  bollire le castagne, in aspettativa che la campana
su su in vetta, dove la tramontana soffia tanto forte che  a  momenti, in quelle notti, mozza il respiro. Intorno, un
ogni cosa: campi, alberi, forre, elevazioni di terreno,  a  perdita d' occhio, per modo che chi non era pratico dei
neve. E le zampogne, ora di lontano, ora come avvicinate,  a  seconda del vento, accompagnavano fide, co' loro ritornelli
tenebre, del freddo, di tutto. Il cammino era lungo; ma  a  loro non sembrava tale: conoscevano tutti gli alberi, tutte
parrocchia, ch'era sparso in casolari nascosti ne' campi,  a  mezza costa dei monti, tra i boschi, dovunque giungeva il
dovunque giungeva il rintocco pio della campana squillante  a  festa. Appena sonava il cenno, la chiesa riempivasi; e
prima parevano mascherati. Un tepor dolce si spandeva di lì  a  poco tra le pareti bianche di calce della chiesetta: certe
di neve, tanto eran candide ai lumi delle candele accese  a  gruppi. Accanto all'altar maggiore stava la nicchia del
Il priore, bravo vecchio che Giovannina avea sempre veduto  a  quel posto, recitava di sèguito le sue tre messe di rito, e
in chiesa, ricevevan quella benedizione in ginocchio,  a  capo chino; e una grande serenità entrava in quei cuori
per la scesa, sfangando nella neve, per rientrar presto  a  casa! Uno si sentiva più leggiero, quasi rinato anche lui.
gorgoglìo del paiuolo. E la povera famiglia, prima d'andare  a  letto, mangiava le castagne bollenti, beveva qualche buon
per esempio, alla Giulietta saranno volati come giorni,  a  lei, invece, sembravano secoli!... In tanto, era proprio
persone indifferenti, che non soltanto ella non amava, ma  a  cui nè anche voleva un po' bene?... Con dolcezza
ma in lontananza, come se andasse affievolendosi, e finisse  a  dileguare fondendosi in nulla entro i rumori innumerevoli
sempre rosea, certo sempre tanto buona! Voleva starsene  a  casa, magari per poche ore, per un'ora sola! Poi... sarebbe
- Chiamatemi l'Adele! — ordinò la giovane donna. Di lì  a  poco si presentò la cameriera. In tanto, Leda aveva scritto
parto per qualche giorno... - La signora non fa il Natale  a  Roma? — chiese ancora la cameriera. Leda, senza badare,
corse nella sua camera da letto, e aperto un baule chiuso  a  chiave, che figurava un cofano da corredo del quattrocento,
lo aveva guardato. Erano i panni co' quali ella era venuta  a  Roma: poveri panni rimasti quasi nuovi, ma sgualciti per il
L'oggetto che primo le venne in mano fu il fazzoletto  a  rosoni sur un fondo giallo che, da fanciulla, ella soleva
poi scoppiò in una risata. Ora che non era più avezza  a  vedersi a quel modo, le sembrava. d'esser buffa. Aveva
scoppiò in una risata. Ora che non era più avezza a vedersi  a  quel modo, le sembrava. d'esser buffa. Aveva spiegata la
poi era quasi intatto: rossigno e bianco, di cotonina  a  quadrelli. Dio, come aveva freddo! Così leggiera codesta
fermò in piedi, con le braccia penzoloni e la faccia avanti  a  osservarsi dinanzi allo specchio, che la rifletteva tutta;
rifletteva tutta; sembrava cercar di riconoscere sè stessa.  A  un tratto mise un grido soffocato, rauco, quasi bestiale,
ed altri ordinari compagni di via. Aveva il biglietto fino  a  Castelnuovo. Di lì al Borgo la portava la diligenza del
o una bestia da cavalcare: un mezzo qualunque per andare  a  casa. Tutte quelle ore di viaggio l'avevano affranta. Era
la femmina. - Dove andate? — le domandò. - Al Borgo, anzi,  a  Montaguzzo. O non mi riconoscete?... Giovannina... Il
Giovannina... Il procaccia si lasciò sfuggire una bestemmia  a  mo' d'interiezione. Poi continuò: - Ah, perdio, perdio! Ma
le andava rivolgendo diverse domande: - Si sta bene, eh,  a  Roma? Ella fece con la testa un cenno che il bravo uomo
convinto — e mi figuro che non siete tornata per restare  a  Montaguzzo. - Non, so... — rispose lei. L' uomo badava a
a Montaguzzo. - Non, so... — rispose lei. L' uomo badava  a  guardarla. - Ma, proprio, a Roma vi siete fatta un'altra!
— rispose lei. L' uomo badava a guardarla. - Ma, proprio,  a  Roma vi siete fatta un'altra! Più bianca, che so? meglio di
inarcò le ciglia e tacque; rispondendo poi soltanto  a  monosillabi a tutte le chiacchiere di costui. Scesa dalla
le ciglia e tacque; rispondendo poi soltanto a monosillabi  a  tutte le chiacchiere di costui. Scesa dalla diligenza, si
le chiacchiere di costui. Scesa dalla diligenza, si mise  a  cercare per tutto il Borgo un veicolo qualsiasi che la
dai suoi. Nulla. La vigilia del Natale ciascuno se ne stava  a  casa propria e non se ne volea muovere per nessuna ragione.
poi la bestia al Borgo? Allora, ella si determinò  a  far la strada a piedi, senz'altra compagnia che il
bestia al Borgo? Allora, ella si determinò a far la strada  a  piedi, senz'altra compagnia che il desiderio di arrivar
il desiderio di arrivar presto. E si mise coraggiosamente  a  salire verso Montaguzzo. La campagna, anche con l'andar
una casa che nulla cambia, però, all'insieme del paesaggio.  A  Leda pareva d'essere scesa al Borgo, come era solita fare
d'essere scesa al Borgo, come era solita fare da fanciulla,  a  comprarvi qualcosa che non si trovava nel suo casolare. Lo
che fece notte. Quando si vide intorno il buio, cominciò  a  correre; tale quale nella sua infanzia, quando avea fatto
avea fatto tardi e temeva d' essere sgridata dal babbo.  A  momenti le mancava il fiato: le gambe non la reggevano più:
sui cardini, che metteva nella viottola, in linea retta,  a  pochi passi della sua casa, la ragazza era sfinita di
qualche estraneo, le si precipitò incontro, abbaiando  a  squarciagola. Ella non poteva vederlo. — Fido! Fido!
Ella non poteva vederlo. — Fido! Fido! cominciò  a  chiamare con accento amico. Non era Fido; ma un compagno di
ebbe riconosciuta l'antica padrona, mutò tono e prese  a  fare un baccano infernale per manifestare la sua
vecchie potevano stringere. - Tu, Nina mia, tu? — badava  a  ripeterle. Leda le aveva chinato il viso su la spalla, e
alla sottana, ma al braccio; la madre, più curva, seguitava  a  pregare ad alta voce Gesù Bambino; gli uomini parlavano
ginocchio, stette per quanto durarono le tre messe di rito.  A  momenti pregava; la più parte del tempo fantasticò. E le
al caldo, mentre il vento stracco e afoso incanalavasi  a  sbuffi cocenti nel vasto androne del Monte di Pietà, in cui
rosso come un vecchio fazzoletto che il bucato abbia stinto  a  chiose, col naso violaceo per le frequenti libazioni,
di vino, s'agitavan su certi corpi scheletriti, coperti  a  pena d'uno strato di pelle che ha perso ogni morbidezza, o
vite luride e scolorite. Le sensale, o non badavano affatto  a  quelle plebee, sapendo che le più volte, per risparmiar
loro servizi, o le guardavan di sfuggita, interrogandole  a  fior di labbra; ma non appena spuntava oltre il cancello
portando un lungo involto nelle mani, che si riconosceva  a  prima vista per un astuccio d'argenteria; forse depositato
del proprietario, forse per urgenza improvvisa di danaro  a  causa d'un banco di zecchinetto fatalmente avverso.
in un giornale; passavan operai con la giacca buttata  a  traverso su la camicia a quadrelli, un tempo turchiniccia;
operai con la giacca buttata a traverso su la camicia  a  quadrelli, un tempo turchiniccia; e giovani popolane
si mutassero in una «scampagnata» domenicale col «ragazzo.»  A  quando a quando, di rado, si vedeva una signora col viso
in una «scampagnata» domenicale col «ragazzo.» A quando  a  quando, di rado, si vedeva una signora col viso coperto di
volgendo, però, il capo di qua e di là, come qualcuno  a  fatto nuovo del sito. Da una carrozzella, fermatasi di
dalla tesa ampia, guarnito di una ghirlanda di fiori.  A  un suo cenno, una sensala le corse incontro e n'ebbe in
grosso involto dal quale usciva fuori un lembo di sottana  a  falpalà di seta color di rosa, ornato con trine d'un bianco
l'altra rimontò di slancio nella carrozzella dove si stese  a  mezzo, per attendere. E salvo poche eccezioni d'individui
nella stanza d'ingresso e su per le scale, andavano  a  sedersi in fila su le lunghe panche di legno scuro
in fila su le lunghe panche di legno scuro destinate  a  chi aspetta il suo turno per accostarsi allo sportello
accostarsi allo sportello donde scaturiscono i soldi presi  a  usura. Quasi in fondo a una di queste dure panche dalla
donde scaturiscono i soldi presi a usura. Quasi in fondo  a  una di queste dure panche dalla spalliera diritta, stava
sciatta, ma vestita di cenci rattoppati di cotonetta nera  a  pallini bianchi: il lutto delle vedove povere. Mostrava più
ascoltando macchinalmente gridare dei nomi ignoti in mezzo  a  quella folla tumultuosa e umile. Non era bella, se bene non
Quando il piccino, su'l punto di piangere, cominciava  a  stropicciarsi le palpebre inarcando la boccuccia
non ostante i tre anni di lui, come se avesse avuti  a  pena pochi mesi, e mettendo qualche sospiro represso, che
dalla metà in là come l'eco d'un singhiozzo, seguitava  a  stringere il bimbo al proprio seno, la cui curva nè pure
sotto le pieghe della cotonetta nera. Su 'l sedile, accosto  a  sè, teneva un fagottino che ogni poco tornava a palpare con
accosto a sè, teneva un fagottino che ogni poco tornava  a  palpare con le dita scarne, quasi avesse temuto che mentre
la donna in lutto. E l'altra, seccata, riprincipiò  a  sbuffare. Qualche uomo, che passeggiava su e giù, con le
elettrici domande e confidenze; il bambino si lamentava  a  intervalli, fioco. Quando venne il suo turno, la vedova si
la vedova si alzò di scatto, e afferrato l'involto fu  a  deporlo a un finestrino dove facevan ressa drappelli luridi
si alzò di scatto, e afferrato l'involto fu a deporlo  a  un finestrino dove facevan ressa drappelli luridi e
superiorità. - Son due camiciucce.... — fece ella  a  mezza voce, quasi volendo scusar la pochezza del pegno — ma
la pochezza del pegno — ma sono ancora buone....- - Buone  a  che? — chiese in tono fra rude e canzonatorio l'uomo; ed
risoluzione, si levò l'anello, il quale stentava assai  a  uscire dal suo solco, e glielo porse dicendo: — Prenda
di nuovo al finestrino e le consegnò una polizza insieme  a  quattro lire.... — Fa-a-mee! — ripeteva la creatura. Ma già
quasi rispondendo piuttosto a' suoi stessi pensieri che  a  quelli della sua amica, mormorò: - Eh sì! qualcuno che ci
molto, codesta Angelica? - domandò la Giulia, non riuscendo  a  dissimulare una certa amarezza. - Bella, non dico: intanto
non va bene. Aveva i capelli neri e crespi, come una mora:  a  me i capelli biondi piaccion di più; che so? c'è più
di più; che so? c'è più grazia. E poi anche andava sempre  a  cavallo, tanto da far sospettare o che fosse zoppa o che
i bellimbusti profumati e azzimati; un soldataccio come me,  a  chi può egli piacere? - Oh questo poi, no! - rispose la
paura... - Con questa grinta! - interruppe Orlando. - ...  a  quella di que' frustini che non sanno far altro che ronzare
nè coraggio, nè nulla. I soldati, almeno, son sempre pronti  a  difendere il re, la bandiera e la patria, anche a costo del
pronti a difendere il re, la bandiera e la patria, anche  a  costo del loro sangue; proteggono i deboli contro gli
quell'allusione al cattivo ragazzo che l'aveva sfregiata  a  quel modo, si sentiva venir di nuovo i singhiozzi alla
ingiuriarti, l'avrebbe da fare con me! Ho saputo mettere  a  segno ben altri musi, io! E poi, già, è inutile; anche se
aveva un'espressione decisa. Disse poche parole sottovoce  a  Dilcey, che annuí silenziosamente, come se nei loro antichi
passando dinanzi alla sala da pranzo dove Ashley sedeva  a  capotavola, col piccolo Beau accanto e i due bimbi di
e Mamma aveva pianto molto; poi zia Melly li aveva condotti  a  casa sua a giuocare con Beau e a mangiare quanti biscotti
pianto molto; poi zia Melly li aveva condotti a casa sua  a  giuocare con Beau e a mangiare quanti biscotti volevano.
Melly li aveva condotti a casa sua a giuocare con Beau e  a  mangiare quanti biscotti volevano. Melania precedette Mammy
Melly, noi essere molto preoccupati ed io essere venuta  a  chiedere tuo aiuto. Tutto andare molto male, tesoro, molto
Era in camera sua e il capitano Butler era uscito.  A  un tratto le lagrime inondarono il viso nero di Mammy.
miss Melly. Io avere fatto del mio meglio, ma non servire  a  nulla. - Miss Rossella... Mammy si irrigidí. - Miss Melly,
bambina dovere affrontare gualche cosa, il buon Dio dare  a  lei la forza occorrente. Questo dolore avere spezzato suo
col dorso della mano. - Io dire che miss Rossella riuscire  a  sopportare perché Signore averle sempre dato forza; ma
io essere venuta da te. - Miss Melly, tu dover venire  a  casa con me stasera. - La voce di Mammy era ansiosa. -
Non voler lasciare seppellire bambina. Avere detto questo  a  me un'ora fa. - Ma non può... Non è... - Perciò io dire che
che essere impazzito. - Ma come... - Miss Melly, io dire  a  te tutto. Non poter dire a nessuno, ma tu essere di nostra
Ma come... - Miss Melly, io dire a te tutto. Non poter dire  a  nessuno, ma tu essere di nostra famiglia ed essere sola
che io poter parlare. Tu sapere come lui essere attaccato  a  quella bambina. Io avere mai visto un uomo, bianco o negro,
avere mai visto un uomo, bianco o negro, cosí affezionato  a  una bambina. Sembrare pazzo quando dottor Meade avere detto
salvi, io temere che uccidersi anche lui. Io dover badare  a  miss Rossella svenuta e tutti vicini nel cortile e mist'
loro confortare uno con l'altro». Le lagrime ricominciarono  a  cadere, ma questa volta Mammy non le asciugò. - Ma quando
camera dove lui stare tenendo miss Diletta, lei dire: «Dare  a  me mia bambina che tu avere uccisa». - Oh no! Come ha
E io avere avuto tanta pena di mist' Rhett, e io cominciare  a  piangere, perché lui sembrare cane battuto. E io dire:
perché lui sembrare cane battuto. E io dire: «Dare bambina  a  sua Mammy. Io non volere che fare queste discussioni su mia
avere permesso che lei fare salto cosí alto e lui dire che  a  miss Rossella non essere mai importato niente di miss
della negra. - Io sapere che non essere giusto che dire  a  te; ma mio cuore essere troppo pieno per poter tacere.
E dire freddo: «Dovere stare in camera mia». E poi voltarsi  a  me e dire: «Tu, Mammy, badare che rimanere qui finché io
che rimanere qui finché io tornare». E uscire di casa  a  cavallo e tornare al tramonto. Quando rientrare, io vedere
né con miss Pitty e nessuna delle signore che essere venute  a  far visita; ma salire scale in furia, spalancare porta di
al letto e camera buia con imposte chiuse, e io stentare  a  vedere. E dire a me, con impeto: «Aprire quelle imposte».
buia con imposte chiuse, e io stentare a vedere. E dire  a  me, con impeto: «Aprire quelle imposte». Io spalancare e
E poi chiudere porta e stare con piccola miss, e non aprire  a  miss Rossella neanche quando lei picchiare e picchiare
niente del funerale; e la mattina uscire, chiudere porta  a  chiave e andar via a cavallo. Tornare al tramonto, ubriaco,
e la mattina uscire, chiudere porta a chiave e andar via  a  cavallo. Tornare al tramonto, ubriaco, e chiudere un'altra
incontrato sul pianerottolo quando lui essere tornato  a  casa ed essere andata in camera con lui e avergli detto:
di fare dopo che Diletta essere morta. Tu dare scandalo  a  tutta la città. Essere sempre ubriaco e se credere che io
cercò subito di allontanare come si cerca di non pensare  a  cose sconvenienti. Il giorno in cui Rhett aveva pianto col
«Funerale essere domani, Mammy». Ed essere passata davanti  a  me come un fantasma. E mio cuore avere cominciato a battere
davanti a me come un fantasma. E mio cuore avere cominciato  a  battere perché quando miss Rossella dire una cosa, essere
E allora miss Melly, io capire che lui non avere piú testa  a  posto. Lui non fare altro che bere, mentre avere bisogno di
e vicini chiacchierare come tante galline: e io pensare  a  te, miss Melly. Tu venire ad aiutarci. - Ma che potrei
nella camera splendente di luce ove giaceva la bimba  a  cui aveva voluto tanto bene. Che potrebbe fare? Che direbbe
cui aveva voluto tanto bene. Che potrebbe fare? Che direbbe  a  Rhett per ricondurlo alla ragione? Per un attimo rimase
il tovagliolo, e camminando cosí in fretta che Mammy stentò  a  seguirla. Giunta nel vestibolo di Rossella, fece un breve
alla spaventata Pittypat, alla rigida signora Butler,  a  Will e a Súsele. Salí rapidamente le scale seguita da Mammy
spaventata Pittypat, alla rigida signora Butler, a Will e  a  Súsele. Salí rapidamente le scale seguita da Mammy
sopra, e subito dopo il rumore di scarpe che cadevano  a  terra. Dopo un intervallo Melania riapparve sulla soglia,
Melania riapparve sulla soglia, ma Mammy non riuscí  a  gettare un'occhiata nella stanza. Melly sembrava stanca e
erano bagnate di lagrime, ma il suo volto era sereno. - Vai  a  dire a miss Rossella che il capitano Butler è d'accordo che
di lagrime, ma il suo volto era sereno. - Vai a dire  a  miss Rossella che il capitano Butler è d'accordo che il
Non parlare tanto forte. Si sta addormentando. Dirai anche  a  miss Rossella che io rimango qui stanotte; e portami del
camera? - Sí; ho promesso al capitano Butler che se va  a  dormire io rimarrò qui tutta la notte a vegliare. Vai ad
Butler che se va a dormire io rimarrò qui tutta la notte  a  vegliare. Vai ad avvertire miss Rossella perché non sia piú
del suo cuore, cantava: «Alleluja, Alleluja!» Si fermò  a  riflettere dinanzi all'uscio di Rossella, con lo spirito
miss Melly. Certo Angeli avere combattuto con lei. Io dire  a  miss Rossella che funerale essere domani, ma credo meglio
non dire che miss Melly vegliare piccola badroncina. Forse  a  miss Rossella non fare piacere.»
all'attendente il denaro e l'ordine di ritornare subito  a  casa. Quando sulla nuova lista apparvero le parole
tempo passeggiare in camera sua dopo che tutti erano andati  a  dormire. Un pomeriggio tornò a casa nella carrozza che zio
dopo che tutti erano andati a dormire. Un pomeriggio tornò  a  casa nella carrozza che zio Pietro guidava col viso
Era svenuta all'ufficio telegrafico e Rhett, che si trovava  a  passare e aveva visto la folla che si andava agglomerando,
la folla che si andava agglomerando, l'aveva riaccompagnata  a  casa. La portò su per le scale e la depose sul letto,
mentre tutte le donne di casa, sgomente, si affrettavano  a  prendere mattoni caldi, a cercare coperte e whisky. - Mrs.
casa, sgomente, si affrettavano a prendere mattoni caldi,  a  cercare coperte e whisky. - Mrs. Wilkes - le disse Rhett
l'avrebbe sbalordita. Anche con le amiche provava imbarazzo  a  parlare delle sue condizioni, e le visite del dottore erano
Mrs. Wilkes, cercherò, attraverso le relazioni che ho  a  Washington, di sapere qualche cosa di vostro marito. Se è
promessa. Se non avete cura della vostra salute, giuro  a  Dio che non muoverò dito. - Come siete buono! - esclamò
dito. - Come siete buono! - esclamò Melania. - Come fanno  a  dir tanto male di voi? - Quindi, sopraffatta dalla
dimostrata parlando del proprio stato con un uomo, cominciò  a  piangere debolmente. E Rossella, che saliva a precipizio le
cominciò a piangere debolmente. E Rossella, che saliva  a  precipizio le scale con un mattone caldo avvolto in un
la parola. Nessuno seppe mai quali fili egli riuscí  a  fare agire. Non osarono chiederglielo, per timore che ciò
preso prigioniero; le informazioni dicevano che si trovava  a  Rock Island, un campo di prigionieri nell'Illinois. Nel
solo al fatto che egli era vivo. Ma quando cominciarono  a  calmarsi, si guardarono sgomente, esclamando: - Rock
che davano ai soldati: grasso di porco e piselli secchi; e  a  questa dieta gli yankees morivano come le mosche; a volte
e a questa dieta gli yankees morivano come le mosche;  a  volte piú di cento in un giorno. Inferocito da queste
E Ashley stava in quel luogo orrendo! Vivo, ma ferito; e  a  Rock Island la neve cadeva ininterrottamente. Era morto per
Bixby, non ha lagrime per le migliaia di uomini che muoiono  a  Andersonville - rispose Rhett torcendo la bocca. - Non
scambi. Non... non ve lo avevo detto prima, Mrs. Wilkes, ma  a  vostro marito è stata offerta la possibilità di uscirne e
non ha prestato giuramento per poi disertare e tornare  a  casa appena libero? Melania si volse a lei come una piccola
disertare e tornare a casa appena libero? Melania si volse  a  lei come una piccola furia. - Come puoi supporre che egli
poi mancare al giuramento stesso! Preferirei saperlo morto  a  Rock Island piuttosto che saperlo traditore. Sarei fiera di
di ricino, accadde una vera lotta. Non lo voleva ingoiare  a  nessun costo. Il babbo, la mamma, il dottore, le erano
desiderava da un pezzo. Si scoperse la testa, e attirando  a  sè la bambola, mostrò la spilla di brillanti che le
che le scintillava su' capelli color del grano: poi venne  a  patti: - Se la mamma mi dà questa spilla, prendo l'olio. -
dà questa spilla, prendo l'olio. - Non è una cosa adattata  a  te, mia carina - osservò la signora de' Rivani. - Allora
disgusto, la bevanda oleosa. La Giulia, che aveva assistito  a  tutta la scena senza potervi metter bocca, rifletteva da sè
stravagante quella creatura! C'era da mettersi in pensiero  a  aver da fare con lei. Adesso voleva una cosa: subito dopo
bene nel vederla soffrire, benchè quel male le fosse venuto  a  causa della gola: un gran brutto peccataccio. Quando la
vestito da ballo, s'inquietò: - Come? Poverina! Lasciarla  a  quel modo per tanto tempo? E volle che la governante la
la Giulia da casa, come una piccola amica che le stesse  a  tener compagnia. La governante fece tosto quello che la
e la Giulia un periodo di grande intimità. Costretta  a  star in letto, la bambina non aveva le consuete distrazioni
gettandola giù, verso i piedi del letto, dove restava  a  faccia avanti, con le braccia aperte, come un uccello morto
e bei vestiti addosso. Del resto, la Giulia non era sola  a  patire del carattere incostante della bambina; questo ella
signor de' Rivani, era accolto ora bene ora male da lei,  a  seconda del suo umore. Fido, subito che vedeva schiuso
e appoggiando le zampe tarchiate sul letto, incominciava  a  leccare la mano della bimba, che ora gli fregava la grossa
addosso alla sua bambola, purchè non avesse faticato lei  a  farla. La Giulia, ch'era stata tutta felice al pensiero
stava bene. Il primo giorno in cui la Marietta uscì di casa  a  fare una trottata a Villa Borghese, tutte e due, bambina e
giorno in cui la Marietta uscì di casa a fare una trottata  a  Villa Borghese, tutte e due, bambina e bambola, indossavano
giornata era mite, benchè il mese di gennaio fosse appena  a  metà, e il sole inondava dolcemente tutto, dando un verde
dopo aver presentato un mazzo alla signora e un altro  a  lei, era passata, sempre a corsa, dalla parte della
un mazzo alla signora e un altro a lei, era passata, sempre  a  corsa, dalla parte della bambola, ch'ella aveva presa per
Cotesta fu un'avventura che la Marietta raccontò poi  a  tutti, divertendosi molto dell'equivoco di quella
molto dell'equivoco di quella contadinella. Camilla,  a  cui pure fu riferito il fatto, sorrise con dolcezza, e
della villa, la Marietta espresse il desiderio di scendere  a  far quattro passi sur un prato che si stendeva ampio, come
prato che si stendeva ampio, come dorato dal sole, davanti  a  loro, mentre il legno piano piano le avrebbe seguite lungo
de' Rivani acconsentì, col patto, però, che la passeggiata  a  piedi fosse davvero corta e che la fanciulla non si
la fanciulla non si lasciasse andare, per nessun motivo,  a  qualcuno de' suoi capriccetti. La Marietta baciava le mani
serietà che in lei era cosa nuova, per sette o otto minuti.  A  un tratto, però, si mise a gridare: - Jenny Bilson! Jenny
nuova, per sette o otto minuti. A un tratto, però, si mise  a  gridare: - Jenny Bilson! Jenny Bilson! - additando il viale
era Jenny Bilson, che faceva far miracoli d'intelligenza  a  un piccolissimo cavallo tutto bianco come la neve, con
Bastava ch'ella si presentasse al pubblico, vestita  a  uso amazzone, co' lunghi capelli sciolti, ondeggianti
suo posto era soltanto una tettoia di legno. Rossella andò  a  sedere su uno dei bariletti vuoti che funzionavano da
denti; nemmeno un cambio completo di biancheria. Si sentiva  a  disagio nella stretta veste nera che s'era fatta prestare
Batté il piede con impazienza. Will sarebbe dovuto venire  a  prenderla. Senza dubbio, poteva andare da Bullard a
venire a prenderla. Senza dubbio, poteva andare da Bullard  a  chiedere di lui o - qualora le dicessero che non era potuto
di lui o - qualora le dicessero che non era potuto venire -  a  sentire se vi era qualcun altro che potesse accompagnarla a
a sentire se vi era qualcun altro che potesse accompagnarla  a  Tara. Ma le seccava entrare nella bottega. Era sabato e
che se qualcuno le nominasse suo padre, si metterebbe  a  piangere. E non voleva. Sapeva che se cominciasse,
quando aveva ricevuto la notizia; ma piangere non serviva  a  nulla: solo a indebolirla. Ma perché né Melania né Will né
ricevuto la notizia; ma piangere non serviva a nulla: solo  a  indebolirla. Ma perché né Melania né Will né le ragazze le
avevano scritto che Geraldo era ammalato? Sarebbe accorsa  a  curarlo, avrebbe condotto un medico da Atlanta... Che
un passo pesante la cenere che copriva le rotaie dietro  a  lei; voltandosi vide Alex Fontaine che attraversava i
- esclamò egli lasciando cadere il sacco e correndo  a  stringerle la mano; sul suo viso piccolo e bruno si leggeva
egli ha creduto di avere abbastanza tempo. Volete che corra  a  cercarlo? - Sí, Alex, per favore. - E malgrado il suo
e il suo volto riprese la consueta espressione di amarezza.  A  volte, quando non riusciva ad addormentarsi, si chiedeva
chiedeva come sarebbe stato possibile far fare l'operazione  a  sua madre; come si sarebbe fatto per dare un'educazione al
tanto tempo; ed ora le rose delle sue guance cominciavano  a  sfiorire e i suoi occhi ad essere meno giocondi. Se almeno
- Siete stati voialtri, non è vero?, che lo avete aiutato  a  fuggire? Ho sentito dire che è arrivato sano e salvo nel
del denaro. Alex rimase in silenzio per un istante. - Vado  a  cercare Will - riprese quindi - e domani verremo tutti al
carretto sconquassato svoltò da una strada laterale e venne  a  fermarsi cigolando dinanzi a loro. Will gridò prima di
da una strada laterale e venne a fermarsi cigolando dinanzi  a  loro. Will gridò prima di scendere: - Scusate il ritardo,
Discese goffamente, le si avvicinò zoppicando e si curvò  a  baciarla sulle gote. Non l'aveva mai baciata e non aveva
un senso di calore. Egli la aiutò con molta attenzione  a  salire nel carretto scavalcando la ruota; guardando il
Il ricordo di quella notte le fece male. Avesse dovuto fare  a  meno delle scarpe ed economizzare sul cibo, avrebbe
delle scarpe ed economizzare sul cibo, avrebbe provveduto  a  un nuovo carro per Tara, facendo bruciare questo. Will non
cosí familiare che ella provò il desiderio di scendere  a  raccoglierne una manciata. Il caprifoglio che si
Sul loro capo uno stormo di rondini roteò rapidamente;  a  quando a quando un coniglio spaventato si fermava per un
loro capo uno stormo di rondini roteò rapidamente; a quando  a  quando un coniglio spaventato si fermava per un attimo in
signor O'Hara... desidero dirvi tutto prima che arriviate  a  casa... debbo chiedervi la vostra opinione su una faccenda.
Sposare Súsele! Ho sempre creduto che vi interessaste  a  Carolene. Will non distolse gli occhi dal cavallo; il suo
distolse gli occhi dal cavallo; il suo profilo non mutò ma  a  Rossella parve che egli sospirasse impercettibilmente. -
- Rossella, voi ignorate molte cose che sono successe  a  Tara. Non vi siete molto occupata di noi in questi ultimi
prese fuoco subito. - Che cosa credete che sia rimasta  a  fare ad Atlanta? Immaginate che vada a spasso in tiro a
che sia rimasta a fare ad Atlanta? Immaginate che vada  a  spasso in tiro a quattro e frequenti le feste da ballo? Non
a fare ad Atlanta? Immaginate che vada a spasso in tiro  a  quattro e frequenti le feste da ballo? Non vi ho mandato
nuovo aratro e le mule? Non ho... - Non cominciate subito  a  infiammarvi - ribatté egli imperturbabile. - Se vi è
che poteva accadere nella testa dei diversi individui  a  Tara. Non vi biasimo, Rossella, voi siete fatta cosí: non
Will pronunciò queste parole con flemma; quindi si chinò  a  raccogliere una pagliuzza in fondo al carretto e la mise in
quel fondo di onestà che era in Rossella la costringeva  a  riconoscerla. Rimase senza parlare alquanto, cercando di
profondo e importante, per indurre il pacato e mite Will  a  sposare una creatura scontenta e brontolona come Súsele. -
ho lavorato come se fosse cosa mia. E quando si comincia  a  lavorare per una cosa, ci si affeziona ad essa. Capite?
un impeto di affetto per lui, perché anch'egli voleva bene  a  ciò che ella amava piú di tutto. - Ed ora che vostro padre
soltanto io e Súsele; capirete che io non potrei vivere  a  Tara senza sposare vostra sorella. Sapete bene come
c'è Melania... e Ashley... Al nome di Ashley egli si volse  a  guardarla coi suoi occhi inscrutabili. Ancora una volta
per fare il coltivatore; voi lo sapete come lo so io. Se va  a  spaccar legna, c'è il pericolo che si dia l'accetta sul
sua: non è il suo mestiere. Ed è un tormento per lui vivere  a  Tara della carità di una donna, senza poter fare molto per
signor O'Hara, lui e sua moglie sarebbero stati costretti  a  rimanere a Tara per non far chiacchierare la gente a
lui e sua moglie sarebbero stati costretti a rimanere  a  Tara per non far chiacchierare la gente a proposito di me e
a rimanere a Tara per non far chiacchierare la gente  a  proposito di me e di Súsele. E mi disse che stava
ma mi ha detto che andrà nel Nord. Ha un amico yankee  a  New York, il quale gli ha scritto a proposito di non so che
Ha un amico yankee a New York, il quale gli ha scritto  a  proposito di non so che impiego in una banca. - Oh no! - fu
che impiego in una banca. - Oh no! - fu un grido che sfuggí  a  Rossella; e a quel grido Will le lanciò lo stesso sguardo
una banca. - Oh no! - fu un grido che sfuggí a Rossella; e  a  quel grido Will le lanciò lo stesso sguardo di prima. -
non era passato giorno che ella non avesse pensato  a  lui, rallegrandosi che fosse sotto il suo tetto. E non
sotto il suo tetto. E non aveva mai mandato un dollaro  a  Will senza pensare che anche quello sarebbe servito a
a Will senza pensare che anche quello sarebbe servito  a  rendere piú piacevole la vita di Ashley. Certo egli non era
Bisognava fargli credere che fosse un favore che faceva lui  a  Rossella. Bisognava licenziare Johnson e mettere Ashley
e mettere Ashley nella vecchia segheria, lasciando Ugo  a  gestire la nuova. Ella spiegherebbe ad Ashley che la salute
malferma di Franco e il dover badare al negozio impedivano  a  suo marito di aiutarla; e parlerebbe della sua attuale
Gli farebbe comprendere che di quest'aiuto non poteva fare  a  meno. E lo cointeresserebbe per metà negli utili dello
che le dicesse che le voleva ancora bene. Ma promise  a  se stessa che mai piú tenterebbe di indurlo a parlarle
Ma promise a se stessa che mai piú tenterebbe di indurlo  a  parlarle d'amore, mai piú cercherebbe di fargli rinunciare
parlarle d'amore, mai piú cercherebbe di fargli rinunciare  a  quello stupido onore che egli apprezzava piú dell'amore. E
prima di parlarvi di vostro padre. Desidero che non abbiate  a  rimproverare Súsele. Quello che è fatto è fatto, e anche se
irritati contro di lei. Tutti quelli che ho visto oggi  a  Jonesboro mi hanno giurato che la faranno a pezzi la prima
ho visto oggi a Jonesboro mi hanno giurato che la faranno  a  pezzi la prima volta che la vedranno; ma vedrete che si
ebbe la visione di Geraldo morto, nel salotto, e cominciò  a  singhiozzare disperatamente. Will le passò un braccio
anche, con un debole sorriso fra le lagrime, quando tornava  a  casa ubriaco cantando a squarciagola delle canzoni
fra le lagrime, quando tornava a casa ubriaco cantando  a  squarciagola delle canzoni irlandesi. E com'era avvilito,
di essere cosí mal vestita quando io la conducevo  a  Jonesboro o a Fayetteville; specialmente perché alcune di
cosí mal vestita quando io la conducevo a Jonesboro o  a  Fayetteville; specialmente perché alcune di quelle signo...
convenire voi pure che non è stato un bello scherzo da fare  a  una sorella. Rossella si sollevò dalla sua spalla,
sollevò dalla sua spalla, furibonda come un serpente pronto  a  scattare. - Un bello scherzo? Vi prego di moderare i
Will Benteen! Potevo forse evitare che mi preferisse  a  lei? - Voi siete una ragazza coraggiosa, Rossella; e sono
aspettata di essere giudicata da Will. E la menzogna detta  a  Franco non le era mai pesata molto sulla coscienza. Se una
e carrozza e vivevate ad Atlanta mentre lei era sepolta  a  Tara. E a lei piace andare a ricevimenti e visite... Le
e vivevate ad Atlanta mentre lei era sepolta a Tara. E  a  lei piace andare a ricevimenti e visite... Le donne sono
Atlanta mentre lei era sepolta a Tara. E a lei piace andare  a  ricevimenti e visite... Le donne sono cosí. Breve: un mese
visite... Le donne sono cosí. Breve: un mese fa la condussi  a  Jonesboro e la lasciai andare a far delle visite mentre io
un mese fa la condussi a Jonesboro e la lasciai andare  a  far delle visite mentre io mi occupavo di affari; quando
visite mentre io mi occupavo di affari; quando tornammo  a  casa era silenziosa ma vidi che era cosí eccitata che stava
per casa sempre eccitata ma senza dir nulla. Poi, andò  a  far visita a miss Catina Calvert... Oh, se la vedeste,
sempre eccitata ma senza dir nulla. Poi, andò a far visita  a  miss Catina Calvert... Oh, se la vedeste, Rossella! Povera
Ora ci arrivo - continuò Will con pazienza. - Quando tornò  a  casa disse che tutti quanti avevamo mal giudicato Hilton.
perbene, ma tutti noi ridemmo di questo. Allora cominciò  a  condurre a spasso vostro padre nel pomeriggio; e molte
ma tutti noi ridemmo di questo. Allora cominciò a condurre  a  spasso vostro padre nel pomeriggio; e molte volte tornando
spasso vostro padre nel pomeriggio; e molte volte tornando  a  casa li vedevo seduti sul muricciolo attorno al cimitero, e
senza piú sapere dov'era e chi erano le persone attorno  a  lui. Una volta la vidi che indicava la tomba di vostra
la tomba di vostra madre e il signor O'Hara cominciò  a  piangere. E quando tornò a casa tutta eccitata e felice, io
e il signor O'Hara cominciò a piangere. E quando tornò  a  casa tutta eccitata e felice, io le parlai molto
vostro povero babbo parlandogli della mamma?» Lei si mise  a  ridere e mi rispose: «Occupatevi dei vostri affari. Un
che avesse parlato sul serio. E non ne aveva accennato  a  nessuno di noi perché la sola idea la sconvolgeva. - Ma che
- Ma che idea? Volete spiegarmi una buona volta?  A  momenti siamo a casa. Ed io voglio sapere. - Sto cercando
che idea? Volete spiegarmi una buona volta? A momenti siamo  a  casa. Ed io voglio sapere. - Sto cercando di dirvelo. E
Súsele, c'entriamo moltissimo. Quel giorno che venne  a  Jonesboro incontrò la signora MacIntosh, e mentre
in nessun modo. - Oh, non hanno mai dato niente  a  nessuno, quegli scozzesi! - interruppe Rossella con
per l'Unione. Le riempí la testa: sicché, venuta  a  casa, Súsele cominciò a parlare col signor O'Hara il quale,
Le riempí la testa: sicché, venuta a casa, Súsele cominciò  a  parlare col signor O'Hara il quale, ci scommetterei, non
E certamente lei faceva assegnamento su questo per condurlo  a  fare il giuramento di fedeltà senza che egli se ne
- Ieri, verso mezzogiorno, mentre Ashley ed io eravamo  a  spaccar legna, Súsele prese questo carretto, vi mise sopra
sopra vostro padre e andò con lui in città senza dir nulla  a  nessuno. Miss Melly ebbe un sospetto, ma sperando che
parte del denaro - non so quanto - se essi acconsentivano  a  riconoscere che il signor O'Hara, da buon irlandese era
giurare e firmare la carta che sarebbe poi stata mandata  a  Washington. La faccenda del giuramento fu rapida; vostro
soffrire le sue figlie mentre avrebbe potuto provvedere  a  loro. Mi hanno detto che vostro padre piangeva come un
di miss Elena. Tutti li videro, e Alex Fontaine si avvicinò  a  chiedere che cos'era successo; ma Súsele gli rispose male
condusse il signor O'Hara nell'ufficio e cominciò  a  farlo bere. Da un anno, Rossella, non abbiamo alcool a
a farlo bere. Da un anno, Rossella, non abbiamo alcool  a  Tara, eccetto un po' di vino di more che fa Dilcey; quindi
per un pezzo, finalmente disse di sí e acconsentí  a  firmare. Ma mentre stava per metter la penna sulla carta,
hanno firmato una carta come questa?» Súsele cominciò  a  dire di sí e di no e a balbettare; e allora egli gridò ad
carta come questa?» Súsele cominciò a dire di sí e di no e  a  balbettare; e allora egli gridò ad alta voce: «Dimmi se
di nuovo quello di una volta e urlava e bestemmiava  a  piena voce, benché fosse ubriaco fradicio. Davanti alla
d'occhio e scomparve in una nuvola di polvere continuando  a  bestemmiare con tutte le sue forze. Verso il crepuscolo
piangeva gettata sul letto; non aveva voluto dirci nulla.  A  un tratto udimmo uno scalpitar di cavallo sulla strada e
disse: «Strano! Sembra il signor O'Hara quando veniva  a  trovarci prima della guerra.» Dopo un attimo lo vedemmo
Wade indugiava nel salone, avvicinandosi ogni tanto  a  una finestra per schiacciare il nasino contro i vetri. Era
Piú volte Wade prese qualche libro lasciandolo poi cadere  a  terra con strepito e sospirando profondamente, finché
e sospirando profondamente, finché Rossella si volse  a  lui irritata. - Dio benedetto, Wade! Vai fuori a giocare. -
si volse a lui irritata. - Dio benedetto, Wade! Vai fuori  a  giocare. - Non posso. Piove. - Ah? Non me n'ero accorta.
diventare nervosa, girandolando attorno in quel modo. Vai  a  dire a Pork che attacchi la carrozza e ti porti da Beau a
nervosa, girandolando attorno in quel modo. Vai a dire  a  Pork che attacchi la carrozza e ti porti da Beau a giocare
a dire a Pork che attacchi la carrozza e ti porti da Beau  a  giocare con lui. - Beau non è in casa - sospirò Wade. - È
Picard: un odioso marmocchio pensava Rossella - piú simile  a  uno scimmiotto che ad un bambino. - Vai a trovare qualcun
- piú simile a uno scimmiotto che ad un bambino. - Vai  a  trovare qualcun altro. Chiama Pork. - Nessuno è rimasto a
a trovare qualcun altro. Chiama Pork. - Nessuno è rimasto  a  casa. Sono tutti alla riunione da Picard. Tutti... La frase
La frase interrotta «tutti... meno io» rimase sospesa  a  mezz'aria; ma Rossella, immersa nella sua contabilità, non
nella sua contabilità, non vi badò. Rhett si sollevò  a  sedere e chiese: - Perché non sei andato anche tu,
Perché non sei andato anche tu, figliuolo? Wade si strinse  a  lui, strisciando i piedi imbarazzato. - Non sono stato
il bimbo esitava. Vieni qui, figliuolo - disse traendolo  a  sé, - ti piacerebbe andare a quella riunione? - No, signore
figliuolo - disse traendolo a sé, - ti piacerebbe andare  a  quella riunione? - No, signore - rispose il bimbo
Mentisci, Wade! - esclamò Rossella voltandosi. - Sei andato  a  tre riunioni infantili la settimana scorsa: dai bambini
viva! - gridò Rossella balzando in piedi. - E quanto  a  te che parli in questo modo degli amici della mamma... - Il
incontrandola... Non ci pensare, figliuolo. Non andrai piú  a  nessuna riunione che non ti piaccia. Tieni - e trasse di
Tieni - e trasse di tasca un biglietto di banca - di'  a  Pork di attaccare la carrozza e fatti condurre in città. Ti
di Rhett era ansioso, assente, mentre egli stringeva  a  sé la testolina di Diletta. - Che vuoi? - Zio Rhett, sei
fino all'addome muscoloso. Era il ricordo di un duello  a  coltellate avuto di California, ma Wade, che non lo sapeva,
va e spendi il tuo dollaro; e sappi come devi rispondere  a  qualunque ragazzo dirà che io non sono stato nell'esercito.
padrigno. Non posso permettere che provi vergogna dinanzi  a  quei piccoli bruti. I bambini sono crudeli. - Che
e Nuova Orléans non la riceve! Né voglio che sia costretta  a  sposare uno yankee o uno straniero perché le famiglie
- rispose Wade schiettamente, felice di parlare da pari  a  pari con la sola persona che, ad eccezione di zia Melly,
e poi sarò un bravo soldato come lui. - Melly farebbe bene  a  non parlare tanto! - esclamò Rossella. - Tu non andrai a
a non parlare tanto! - esclamò Rossella. - Tu non andrai  a  Harvard, Wade. È una scuola yankee, ed io non voglio che tu
guerresca di tuo padre... - Zitta - impose brevemente Rhett  a  cui non era sfuggito il brillare degli occhi del bambino
prova di eroismo. Ed io farò in modo che tu vada  a  Harvard e prenda la laurea di avvocato. Ora corri da Pork a
a Harvard e prenda la laurea di avvocato. Ora corri da Pork  a  dirgli che ti conduca in città. - Ti sarò grata se mi
città. - Ti sarò grata se mi lascerai educare i miei figli  a  modo mio! - proruppe Rossella appena Wade, ubbidiente, fu
pipistrello che vola all'impazzata, senza dare importanza  a  ciò che facevo perché nulla m'interessava. Ma Diletta mi
Dio, che sciocco sono stato! Diletta non sarà ricevuta  a  Charleston, qualunque cosa facciano mia madre o le tue
io voglio per lei. Preferirei che Diletta fosse invitata  a  mangiare pan secco nella miserabile dimora di Picard o
signora Elsing, anziché essere la ragazza piú ricercata  a  un gran ballo in onore della Repubblica. Sei stata una
freddamente Rossella mentre raccoglieva le sue carte come  a  indicare che, per quanto la concerneva, la discussione era
Whiting e Meade. Se anche dovessi strisciare dinanzi  a  ogni vecchia strega che mi detesta, lo farò. Sopporterò con
mettere sulle mie spalle un peso cosí grave. E non esiterò  a  ricordare a quei pazzi a cui salvai la vita che essi mi
mie spalle un peso cosí grave. E non esiterò a ricordare  a  quei pazzi a cui salvai la vita che essi mi debbono
un peso cosí grave. E non esiterò a ricordare a quei pazzi  a  cui salvai la vita che essi mi debbono riconoscenza. E tu,
dietro le mie spalle tutto il mio lavoro, vietando ipoteche  a  coloro a cui faccio la corte, vendendo loro cattivo legname
mie spalle tutto il mio lavoro, vietando ipoteche a coloro  a  cui faccio la corte, vendendo loro cattivo legname o altre
imbarazzante di non avere in casa un marito che ti aiuti  a  ricevere. Se coloro vengono in casa, io passerò quelle ore
io passerò quelle ore nel bar di Bella Watling, raccontando  a  tutti quanti che non voglio stare sotto lo stesso tetto con
con quella gente. Rossella che lo aveva ascoltato in preda  a  viva irritazione, rise. - Dunque il giocatore di
suo marito fosse proprietario di quella casa. Rhett rise  a  sua volta, come se le avesse letto nel pensiero. - Grazie
Gettysburg; e poiché il Natale si avvicinava, Ashley venne  a  casa in licenza. Rossella, rivedendolo per la prima volta
che i sentimenti di quella sera lontana assomigliavano  a  quelli di una bimba a cui vien tolto un giocattolo, mentre
di quella sera lontana assomigliavano a quelli di una bimba  a  cui vien tolto un giocattolo, mentre ora la sua emozione
ricadevano sulla bocca erano l'ultima pennellata occorrente  a  farne il quadro di un perfetto soldato. Si teneva dritto
e di sicurezza di sé; ai lati della sua bocca cominciava  a  disegnarsi qualche ruga. Vi era un non so che di nuovo e di
diverso. Rossella aveva progettato di passare il Natale  a  Tara; ma dopo il telegramma di Ashley nessuna forza al
alle Dodici Querce, si sarebbe affrettata ad accorrere  a  Tara per essergli accanto; ma egli aveva scritto ai suoi
lo raggiungessero ad Atlanta; e il signor Wilkes, insieme  a  Lydia e Gioia, erano già arrivati. Andare a Tara e privarsi
Wilkes, insieme a Lydia e Gioia, erano già arrivati. Andare  a  Tara e privarsi di vederlo, dopo due anni? Privarsi del
gli addetti al deposito, Ashley li condusse tutti quanti  a  casa di zia Pitty. - Come se non bastasse quello che hanno
disputavano già come due galletti su chi sarebbe il primo  a  baciare zia Pitty, commossa e lusingata. - Ma non hanno
fatto altro che bere e questionare da quando siamo arrivati  a  Richmond. Sono anche stati messi agli arresti e avrebbero
la corte mentre c'era Ashley al mondo? Eccolo nuovamente  a  casa, separato da lei soltanto dalla larghezza di un
per essere timida e riservata, era in adorazione dinanzi  a  suo marito, con gli occhi, col sorriso, con le lagrime. E
si sarebbe rizzata in punta di piedi per sentirsi stringere  a  lungo. E poiché tale pensiero la rendeva felice, ella si
tutto: una settimana intera! Senza dubbio ella riuscirebbe  a  trovarsi sola con lui e gli direbbe: - Vi ricordate le
giorno che mi feci male alla caviglia e voi mi riportaste  a  Tara fra le vostre braccia? Quante cose avrebbe potuto
verità gli era uscita di bocca suo malgrado. Non si fermava  a  pensare che cosa farebbe se Ashley le rivelasse il suo
un pezzente, ringrazia Dio che tuo marito non sia tornato  a  casa scalzo. La settimana scorsa ho dovuto dare addio alle
dovuto dare addio alle mie vecchie scarpe, e sarei tornato  a  casa coi piedi avvolti in pezze di tela, se non avessimo
di tela, se non avessimo avuto la fortuna di far la pelle  a  due «esploratori» yankee. Le scarpe di uno di loro mi
e mi stanno facendo soffrire il martirio! Ma arriverò  a  casa in perfetto stile! - E quell'egoistaccio non ha voluto
perfetto stile! - E quell'egoistaccio non ha voluto darle  a  uno di noi - interloquí Toni - mentre sarebbero andate
Prima della guerra ella non avrebbe permesso neanche  a  uno dei nostri schiavi di portarle! - Non ci badare -
in soccorso di suo fratello. - Sono stato io il primo  a  reclamarle. Ma Melania, prevedendo una delle famose liti
prevedendo una delle famose liti dei Fontaine, intervenne  a  metter pace. - Avevo una magnifica barba - riprese Ashley.
delle piú belle dell'esercito... Ma quando siamo arrivati  a  Richmond, quelle due canaglie - e indicò i Fontaine - hanno
loro si facevano radere, io dovevo fare altrettanto.  A  Rossella sembrò che egli parlasse febbrilmente, per
per impedire che gli fossero rivolte delle domande  a  cui non voleva rispondere. Vide i suoi occhi abbassarsi e
durò finché tutti quanti intorno al caminetto cominciarono  a  sbadigliare, e il signor Wilkes e le figlie si
Pietro, un brivido ghiaccio le attraversò il cuore. Fino  a  quel momento Ashley era stato suo, soltanto suo, anche se
e richiuse l'uscio senza piú guardarla. Rossella rimase  a  bocca aperta, improvvisamente desolata. Ashley non era piú
una camera con suo marito e richiudere l'uscio... chiuderlo  a  tutto il resto del mondo.
la grande pensione che tiene la signora Alford  a  Chiaia, proprio dove termina la villa. — Sempre qui
proprio di quelle che si sognavano quando si venne  a  Napoli! Tutti escono a godersela, meno tu; tu che alle
che si sognavano quando si venne a Napoli! Tutti escono  a  godersela, meno tu; tu che alle cinque stai qui solo,
cinque stai qui solo, sprofondato nella medesima poltrona,  a  canto alla medesima terrazza, con gli occhi fissi su 'l
alle undici! Ma sai che tu faresti scappare la pazienza  a  un santo? O che diamine hai, si può sapere? L' interrogato
con l'indice una E maiuscola; si scostò, piegando il capo  a  mo' de' pittori che vogliono giudicar l'effetto d'una brava
d'una messa cantata? — ribattè il Bencini. — Siamo giunti  a  Napoli circa una ventina di giorni or sono; tu hai, grazie
Napoli circa una ventina di giorni or sono; tu hai, grazie  a  Dio, salute da vendere, e pure dal terzo giorno del nostro
corbellerie che del resto — soggiunse in tono più grave —  a  te meno che mai possono venire, perchè, se non mi sbaglio,
Questi tacque, e tirato fuori un fazzolettone di seta rossa  a  quadrelli, cancellò, a malincuore, si vedeva, la grossa E
fuori un fazzolettone di seta rossa a quadrelli, cancellò,  a  malincuore, si vedeva, la grossa E poc'anzi tracciata. Ma
conte un po' stizzito. L'avvocato che in tanto s'era messo  a  passeggiar su e giù per la sala, gingillandosi con la
ancora al cristallo confidente, su cui si ripreparava  a  tracciar l'iniziale misteriosa. - Oh, Bencini mio! —
misteriosa. - Oh, Bencini mio! — scoppiò finalmente  a  dire — se tu avessi un briciolo di cuore, me lo
bruciare, restar sotto un tranvai, e che so io? Vale  a  dire se ti vedessi correre un pericolo vero e proprio, ma
ma ti confesso sinceramente che non mi sento capace  a  stemperarmi in lacrime perchè un vecchio collezionista di
tu spiri dalla voglia di raccontarmelo. Butta fuori! - E  a  chi dovrei parlarne se non a chi n'è la causa? — sospirò il
Butta fuori! - E a chi dovrei parlarne se non  a  chi n'è la causa? — sospirò il conte. - Io ne sono la
— perchè se non eri tu, non avrei mai messo piede nè  a  Napoli, nè in questa fatale pensione! - Sì che è proprio
Sampieri anch'egli sorrideva con una strana smorfia  a  fior di labbra, e consentendo col capo mostrava grande
mostrava grande soddisfazione d'esser finalmente giunto  a  intrattenersi col compagno dell'oggetto de' suoi sospiri. —
il viso; ti avrà preso al laccio con le sue trecce sciolte  a  uso bambina, e incantato con le romanze slave che la ci
Ma che seduzioni hanno mai per te gli occhi tondi, chiari e  a  fior di testa della signora e il suo naso largo all'insù
Che? Tu pretenderesti — chiese l'avvocato — di far la corte  a  quella bambina? - No, caro; intendo semplicemente
semplicemente d'offrirle il titolo di contessa Sampieri. -  A  quella bimba? - Bimba! Bimba, poi, non tanto. A sentir te
Sampieri. - A quella bimba? - Bimba! Bimba, poi, non tanto.  A  sentir te parrebbe che quella figliuola fosse ancora nelle
giorno all'altro, sarebbe troppo pretendere; nè io sono uso  a  schiccherar dichiarazioni a bruciapelo, come uno studentino
pretendere; nè io sono uso a schiccherar dichiarazioni  a  bruciapelo, come uno studentino senza cervello; ma a forza
a bruciapelo, come uno studentino senza cervello; ma  a  forza di manovre abili e coperte, che so io? d'attenzioni
mute e delicate, come dice appunto Emma che le piacciono,  a  forza di piccole finezze, di galanterie, e sopra tutto
quel romanzo di Paoli, uscito ora, che si titola Lei sola?  A  te Paoli non piace, capisco, perchè scrive in barbarico, ma
suo nuovo libro mi conviene perfettamente. Io dunque non  a  pena questo volume è uscito l'ho comprato; ho posto un nodo
dell'amante, lì seduto su 'l tappeto, certe calzette  a  trafori... - stile moderno, ma che fa? — e l'ho mandato
guarnita di dentini bianchi e uniti; e Miss Alford passava,  a  Napoli, per una gran bella ragazza. La fanciulla salutò con
di lui, e sparve. - Quant'è curioso! — saltò su  a  dire Emma, non a pena il conte ebbe richiuso l'uscio,
e sparve. - Quant'è curioso! — saltò su a dire Emma, non  a  pena il conte ebbe richiuso l'uscio, eseguendo l'ultimo
vecchio antipatico, soltanto... bisognerebbe consigliarlo  a  mettersi una parrucchina; con quella zucca pelata fa un
fazzolettino su la bocca). - De malo in peius... — badava  a  pensare il Bencini; pure non volendo darsi subito per
pure non volendo darsi subito per vinto, s'arrischiò  a  dire: - Cara signora Emma, lei è troppo severa. Il mio
enfaticamente l'avvocato. Queste parole erano destinate  a  produrre un grande effetto: e lo produssero. - Ah, è molto
proprio ora. - Lo so. Volevo leggerlo anch'io, ma va  a  ruba; è difficile averlo. Anzi, lei è stata fortunata.... -
un nodo di nastro celeste — il mio colore — alla scena...  a  una scena che fa venire i brividi... Il visino roseo le si
mi dica, signora Emma, — domandò — lei dunque sa presso  a  poco chi le ha mandato questo romanzo? - Se lo so! È il più
rientrò nel salone, impaziente, agitato, nervoso, e di lì  a  pochi minuti una cameriera venne ad avvertire Emma che sua
che le donne vanno prese con garbo, vanno conquistate  a  furia di delicatezze? E il bravo conte fissava l'amico ,
E il bravo conte fissava l'amico , piantato dinanzi  a  lui co' pollici infilati al panciotto sotto le ascelle,
nodo celeste è proprio un nodo gordiano.... Ma nè anche  a  farlo a posta, ecco che la campana annunziante il pranzo a
celeste è proprio un nodo gordiano.... Ma nè anche a farlo  a  posta, ecco che la campana annunziante il pranzo a tavola
a farlo a posta, ecco che la campana annunziante il pranzo  a  tavola rotonda principiò il suo gaio squillo per l'appunto
in quell'istante; e mentre il Bencini, determinato  a  salvar a ogni costo dal ridicolo il suo compagno, si
in quell'istante; e mentre il Bencini, determinato a salvar  a  ogni costo dal ridicolo il suo compagno, si preparava a
a ogni costo dal ridicolo il suo compagno, si preparava  a  combatterne la follia amorosa, magari ripetendogli parola
con la ragazza, il conte, infatuato e felice, se lo prese  a  braccetto e se lo trascinò fuori della stanza senza nulla
Jenny, in costume di selvaggia, quasi tutto fatto di penne  a  colori, s'abbandonava, sdraiata, senza tenersi da nessuna
sdraiata, senza tenersi da nessuna parte, sul cavallo  a  galoppo. Pareva una farfalla portata dal vento sur un
forestiera, promettendole che l'avrebbe condotta  a  vederla, quando ella fosse guarita; e le aveva anche
dell'intelligente bestiola, di persuadere suo padre  a  comprar anche a lei un cavallino ch'ella potesse, col
bestiola, di persuadere suo padre a comprar anche  a  lei un cavallino ch'ella potesse, col tempo, ammaestrare
La mamma ebbe un bel chiamarla: non dava retta, e seguitava  a  correre, come ammattita. Nella sua corsa si trascinava
che sorte crudele era, in fondo, la sua, non ostante che  a  tutti ella sembrasse così fortunata! A un certo momento, un
sua, non ostante che a tutti ella sembrasse così fortunata!  A  un certo momento, un pruno che si trovava sul prato
alle sue gonnelline di sotto, impigliandosi, chi sa come,  a  uno degli spaghi che la facevano parlare. La Marietta tirò,
nasale della Giulia, senza terminare la parola, che rimase  a  mezzo in un piccolo schianto, leggero, quasi un singhiozzo
e scontenta, ordinando al cocchiere di tornar subito  a  casa. La bambina aveva abbassato la testa, con tanto di
Jenny Bilson; voleva un cavallino tutto bianco, simile  a  quello, voleva! E la Giulia stava lì, buttata di fianco sur
giorno 21 marzo, dedicato  a  san Benedetto, presi l'abito di educanda. Le monache non
Ma gli argomenti del confessore non riuscivano  a  dissuadermi dal disegno di lasciare il convento, e le sue
Non tralasciava io pertanto di scrivere indefessamente  a  mia madre, supplicandola a volér mantenere la sua promessa;
di scrivere indefessamente a mia madre, supplicandola  a  volér mantenere la sua promessa; ma le risposte di lei
trovavasi in Napoli, con unanime risentimento notarono  a  mia madre tale trascuratezza. Essa rispose, non poter
viaggio: sarebbe poi stata sua cura di prendermi da Messina  a  tempo debito. Il ricevimento di quella lettera mi colmò di
messinese in Napoli si trattenne, non fecero che sfegatarsi  a  squadernarmi assurde storielle intorno a persone cadute
che sfegatarsi a squadernarmi assurde storielle intorno  a  persone cadute nella dannazione, per non aver dato ascolto
col piedino alzato, in quell'atto stesso che dava un calcio  a  M. C., giovinetta uscita del monastero; di talune percosse,
temps delle crociate, che di questo nostro, e non meno atte  a  snaturare la mente che a deturpare la coscienza e il cuore,
di questo nostro, e non meno atte a snaturare la mente che  a  deturpare la coscienza e il cuore, pregai il cielo, che
pietà. La risoluzione di ripudiare lo stato monastico era,  a  parer suo, opera di Satanasso, il quale erasi preso
sarebbe stato il mio inesorabile accusatore innanzi  a  Dio. Esaminai quella scrittura: non mi parve totalmente
chi avesse recato quel foglio; mi rispose: "Un tale, ignoto  a  me, che dopo di averlo posto nella ruota, frettoloso se ne
dell'arcato corridoio eravi una cappelletta, dedicata  a  sant'Antimo, santo di origine basiliana. Passandovi quel
la guardo: il carattere era perfettamente simile  a  quello della lettera anonima, ed appunto in quel luogo lo
e colà attendessi la signora che doveva accompagnarmi.  A  cagione dei fantastici ragionamenti che i preti e le
l'orecchio: sono circondata dal solito silenzio. Di là  a  poco raccontai ad una monaca l'effetto di quella
una monaca l'effetto di quella allucinazione. Essa si mise  a  piangere, a farsi il segno della croce, a strillare:
l'effetto di quella allucinazione. Essa si mise a piangere,  a  farsi il segno della croce, a strillare: "Miracolo!
Essa si mise a piangere, a farsi il segno della croce,  a  strillare: "Miracolo! Miracolo!" "E chi può avere operato
può avere operato il miracolo?" le domandai. "Ci vuol tanto  a  capirlo? È il campanello di san Benedetto, che ti chiama."
che del miracolo, e già parlavasi d'una messa, destinata  a  perpetuarne la memoria negli annuali e ne' fasti del
delle altre due sorelle, colà maritate, che, per urgenza e  a  tutta possa, mi consigliavano di restituirmi
Erano poi dolorosissime le ragioni che le inducevano  a  darmi tale consiglio. Mia madre era in procinto di passare
darmi tale consiglio. Mia madre era in procinto di passare  a  seconde nozze; Domenico, posto in oblio l'amor mio, ed
in cui quelle novelle mi ponevano, mi spinsi, benchè  a  malincuore, a domandare, se voleva il cognato ritenermi
quelle novelle mi ponevano, mi spinsi, benchè a malincuore,  a  domandare, se voleva il cognato ritenermi presso di sè,
se voleva il cognato ritenermi presso di sè, insino  a  che fosse piaciuto al Signore di procurarmi altro rifugio.
in pace la mia disubbidienza. Ella erasi trasferita  a  Messina per ricevermi, e non avendomi incontrata, come
Polizia citava nello stesso tempo mio cognato, per indurlo  a  farmi subito partire, conforme al volere di mia madre.
di buon grado l'ospitalità in mia casa, ed avrei seguitato  a  ritenervi con piacere, se vostra madre non ne mostrasse
Io era recisamente licenziata. - Che fare? Dove andare?  A  chi ricorrere? - Mi trovava in un bivio terribile. Un
ricorrere? - Mi trovava in un bivio terribile. Un carcere  a  destra, un altro a sinistra, e d'ogni intorno l'abbandono e
in un bivio terribile. Un carcere a destra, un altro  a  sinistra, e d'ogni intorno l'abbandono e la desolazione!
intorno l'abbandono e la desolazione! "Dio mio! diceva  a  me stessa, non potendo contenere le lagrime: che mai sarà
fino della mia volontà? Se un destino crudele muove tutto  a  congiura contro di me, non v'ha almeno qualche legge
anni. All'udir l'accaduto, quel buon vecchio mi esortò  a  ritornare nel monastero, finchè (diceva) fosse dissipata,
poi si sarebbe cercato di rappattumare la madre con me.  A  questo consiglio si conformarono eziandio e la sorella ed
e la sorella ed il cognato ed altre persone familiari, nè,  a  dire il vero, scorgeva neppur io, fuori di quello, altro
che mi campasse dalla disperazione. Non sapendo dunque  a  quale miglior santo rivolgermi, secondo il detto comune, mi
l'esitazione mia nel rispondere, mi esortò sottovoce  a  dire pel momento di sì, che poi, rientrata, non mi
mandarono uno stuolo di converse sul campanile per suonare  a  festa. Nell'udire a quell'ora insolita la campana, i vicini
di converse sul campanile per suonare a festa. Nell'udire  a  quell'ora insolita la campana, i vicini fecero domandare
dalle inaspettate combinazioni soperchiata, io tremava  a  guisa di foglia cadente al vento d'autunno. Dato pertanto
detto quel SÌ, ed accusai me stessa di fiacchezza. Ma guai  a  chi è trascinato dalla fatalità!.... Alle dieci della
mi attendevano. Fui ricevuta con nuova scampanata  a  festa, e collo sparo dei mortaletti, alla cui esplosione
Il cardinale Caracciolo, e il vicario vennero pur essi  a  congratularsi meco della mia risoluzione, e la sera un
mia conversione con ogni mezzo possibile di pubblicità.  A  sollievo delle solitarie pene che m'attendevano, m'era
dei gelati, si furono le monache ritirate, preso  a  mia volta commiato dalla zia, m'affrettai di tirar fuori
che l'autore studiasi d'infondere l'amore della solitudine  a  chi lo legge, mi rapirono fin dal principio in una sfera
di poesia, e ringraziai la provvidenza d'avermi dato  a  compagno un maestro, capace di poetizzare le amarezze
- Cotesto filosofo, che sugl'incanti della solitudine  a  larga mano profonde i fiori dell'eloquenza, era egli
forza superiore ed ineluttabile, costretto, al par di me,  a  consumare il suicidio della propria volontà? Egli, che con
mille pratiche, l'una più servile dell'altra, sentenziata  a  perenne ed ignobile sterilità? - Ricaddi più che mai
d'aria. Era il cielo velato da foschi nuvoloni, vaganti  a  seconda del vento. All'estremo orizzonte qualche stella
nella muta solitudine. Mi venne in mente di scrivere  a  mia madre una lettera grondante di lagrime. Riaccesi la
stile, lo stracciai subito. - Non sarebbe meglio, domandai  a  me stessa, confidare alla zia le mie angustie? - Ma ella
stessa, confidare alla zia le mie angustie? - Ma ella dorme  a  quest'ora! - La sveglierò. Per giungere alla sua stanza,
corridoio. Bussai all'uscio: nessun risponde. Torno  a  bussare: la conversa riconosce la mia voce, ed apre,
mia voce, ed apre, sgomentata da tale visita. Nel vedermi  a  quell'ora, e sì fortemente conturbata, anche la badessa
del concorso di circostanze, che mi avevano indotta  a  ritornare nel monastero, non senza la riserva d'un
pazzarella te, e me più pazza ancora, per averti persuasa  a  rientrare. E la riputazione del convento!.... E il
Quale argomento di favole presso gl'increduli della città!"  A  queste riflessioni la poveretta si diede a piangere e
della città!" A queste riflessioni la poveretta si diede  a  piangere e singhiozzare dirottamente. Il turbamento di
e sarò esaudita." Volle da me la promessa di non ripetere  a  chicchessia gl'incidenti di quella notturna conferenza, e
consorteria: «Il campanello di San Benedetto ha tornato  a  risuonare poc'anzi, e questa volta per conquistare
resistenza. Era suo intendimento, diceva, di maritarmi  a  persona di suo aggradimento, nè mi avrebbe ritenuta nel
nè mi avrebbe ritenuta nel chiostro, se non infino  a  che tale opportunità si presentasse. Se non che, soggiunse
Questo tempo fu dalla comunità dedicato ad apparecchiare  a  spese mie..... i confetti pel giorno della festa. Frattanto
popolare, quella che tanto era piaciuta altra volta  a  Domenico; ma la commozione che mi sorprese, ma i rimpianti
io sola era mesta con in bocca l'amarezza dell'assenzio.  A  dieci ore fui chiamata all'allestimento. M'inghirlandarono
all'allestimento. M'inghirlandarono di fiori gemmati,  a  guisa di sposa: mi fecero indossare un abito sontuoso di
alla consuetudine, queste dame cominciarono dal condurmi  a  diversi monasteri, onde farmi vedere dalle altre monache:
due chierici, che gridarono: "Ma, signore, venite presto  a  San Gregorio Armeno! Il pontificale è finito: non si
duchessa Carigliano. Compressi la mano sul cuore, mi levai  a  stento, e baciai quella vecchia zia, che mi disse
alla spalliera della seggiola, io vacillava, pronta  a  cadere. Mi posero a sedere, e chiesero un bicchier d'acqua,
della seggiola, io vacillava, pronta a cadere. Mi posero  a  sedere, e chiesero un bicchier d'acqua, dal che refrigerata
l'intima autorità dell'amor proprio. Quanto mi avvicinava  a  San Gregorio, tanto più distinto facevasi il suono delle
che erano state invitate e ricevute da mia madre, ed  a  sinistra stavano i cavalieri, ricevuti da mio cugino il
sentire da tutti: "Non voglio, no, non voglio che tu vada  a  chiuderti!" Quella voce argentina attirò l'attenzione
la voce dell'innocenza che gridava alla barbarie. Mi volsi  a  quella parte: una signora imbavagliava la bocca della
fazzoletto. Mi corsero le lagrime agli occhi, asciutti fino  a  quel punto. Arrivai all'altar maggiore. Il vicario, che
strada, che da questa mena alla porteria, fu fatto da tutti  a  piedi, in mezzo ad una fittissima calca di curiosi. Appena
sfrenati, che non può forza umana contenere: e le monache  a  chiuder tosto le porte, ad internarmi sollecitamente, a
a chiuder tosto le porte, ad internarmi sollecitamente,  a  dirmi in coro: "Non piangere, per carità! Altrimenti
mezzo i convitati, gridò: "Barbara, non tagliare i capelli  a  quella ragazza!" Tutti si volsero: bisbigliarono di un
senza saper perché; come se fosse stata comunicata  a  tutti quanti da Rossella, la quale era vermiglia in volto,
piú udita ridere da mesi e mesi. La sua risata piaceva  a  tutti, specialmente a Geraldo. Gli occhi di lui apparivano
da mesi e mesi. La sua risata piaceva a tutti, specialmente  a  Geraldo. Gli occhi di lui apparivano meno smarriti del
una veste da ballo per sé. Rossella andava ad Atlanta  a  cercar del denaro, a fare un'ipoteca... Che cos'era
per sé. Rossella andava ad Atlanta a cercar del denaro,  a  fare un'ipoteca... Che cos'era un'ipoteca? Rossella spiegò
rispose: - Segreto professionale! - la stuzzicarono  a  proposito del suo ignoto amico milionario. - Sarà il
Ma Rossella non rise; e Ashley che aveva cominciato  a  ridere si interruppe bruscamente vedendo il rapido sguardo
che erano in migliore stato di tutti gli altri esistenti  a  Tara. Melania pregò Mammy di lasciarle abbastanza ritagli
come guarnizione, la sua bella coda dai riflessi metallici,  a  meno che non prendesse immediatamente la fuga verso la
«Non hanno l'idea di ciò che sta veramente accadendo  a  me, a loro, al Sud. Credono ancora, malgrado tutto, che
«Non hanno l'idea di ciò che sta veramente accadendo a me,  a  loro, al Sud. Credono ancora, malgrado tutto, che nulla
ancora, malgrado tutto, che nulla possa veramente accadere  a  nessuno di loro, perché sono chi sono: gli O'Hara, i
realmente; ma non ha mai avuto molto da perdere. Quanto  a  Súsele e Carolene... credono che si tratti di cosa
Sono convinte che Dio farà un miracolo, specialmente  a  loro beneficio. Ma Egli non lo farà. Il solo miracolo sarà
Egli non lo farà. Il solo miracolo sarà quello che io vado  a  tentare con Rhett Butler... Essi non possono cambiare. Io
sono la sola veramente mutata... e se avessi potuto farne  a  meno, ne sarei ben contenta.» Finalmente Mammy mandò gli
pranzo, per poter cominciare le prove. Pork aiutò Geraldo  a  salire le scale per condurlo a letto, e Ashley e Will
le prove. Pork aiutò Geraldo a salire le scale per condurlo  a  letto, e Ashley e Will rimasero soli nel vestibolo
non fosse al corrente di queste cose; ma dal suo ritorno  a  Tara si era accorto che quell'uomo, come Mammy, sapeva
mia» pensò con disperazione. «Sono io che l'ho condotta  a  questo punto.» Ricordò come ella aveva irrigidito le spalle
la vita come veniva, opponendo il suo forte spirito  a  qualsiasi ostacolo si presentasse, lottando con una
una decisione che non ammetteva sconfitta, e continuando  a  combattere, anche quando vedeva che la sconfitta era
pensò che non aveva mai conosciuto una intrepidezza pari  a  quella di Rossella O'Hara che partiva alla conquista del

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