impedirebbe che la sua proposta fosse a suo tempo posta a partito ed approvata.
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a sinistra)
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a sinistra)
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(Rumori a sinistra)
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(Interruzioni a sinistra — Commenti)
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Voci a sinistra. Qui no!
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(Rumori a sinistra)
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(Rumori vivissimi a sinistra.)
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(Vivissimi rumori a sinistra)
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a sinistra)
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«La Camera, allo stato degli atti processuali, non trova luogo a deliberare nelle domande a procedere contro gli onorevoli Lovito e Nicotera, e sulle conclusioni della Giunta, e passa all'ordine del giorno.»
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(Nuove approvazioni a sinistra)
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(Approvazioni a sinistra)
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La Commissione, me lo perdoni, dopo di aver detto: «non al certo la prima (vale a dire quella del presidente) in forza degli accennati principii» in seguito poi la consiglia a cedere, vale a dire, consiglia che si proseguano le indagini.
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a sinistra)
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a sinistra)
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a sinistra)
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Guai a noi se a colpi di maggioranza dovessimo decidere ciò che il Codice ha già stabilito!
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(Mormorio a sinistra)
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— Approvazioni a destra)
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Mazza relatore … debbo restringermi a poche dichiarazioni a nome della Commissione, la quale non ha inteso mai di biasimare l'operato del nostro presidente.
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a sinistra)
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a sinistra)
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Onorevoli colleghi, a quest'ora certamente non andrò in lungo, anche perchè non ho la facilità che certi oratori hanno di occupare intiere sedute a svolgere i propri concetti.
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«La Camera allo stato degli atti, non trovando luogo a deliberare sulla domanda di autorizzazione a procedere contro l'onorevole Nicotera, passa all'ordine del giorno.»
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Per rispetto alla volontà della Camera io aveva rinunziato a parlare; ma quando, anche tacendo, sono confutato, voi comprenderete, signori, come io non possa a meno di dire qualche parola.
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Per la prima non credo si possa deliberare in nessun modo l'autorizzazione a procedere, ma per la seconda domanda io veramente non comprendo come si possa fare a meno di accordarla.
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(Approvazioni a sinistra.)
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Chiamai unicamente la Camera a votare una questione che è, e doveva essere estranea a qualunque passione di parte. Intanto, e finchè non abbia udito altre dichiarazioni, mantengo la mia mozione.
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A me pare che questo si potrebbe facilmente ottenere, quando invece di conservare nell'ordine del giorno dell'onorevole Crispi la parola complessiva sulla domanda a procedere, si facesse la distinzione sulla domanda a procedere contro l'onorevole Nicotera, e sulla domanda a procedere contro gli onorevoli Nicotera e Lovito. Esprimere questo sentimento, era per noi un dovere di coscienza che la Camera vorrà apprezzare.
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interrogazione a lui diretta:
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Ambasciata a Parigi, fino a che non si presentasse la sospirata opportunità di poter fare l'acquisto, nell'interesse dello Stato italiano, di un palazzo, che ne diventasse la sedo costante.
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Non così a Trieste.
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stata data, non solo a qualche mia parola, ma a tutto quanto l'indirizzo del mio discorso.
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Io credeva che non si avrebbe a parlare sì tosto delle vacanze pasquali, poiché la Camera è oggi molto numerosa. Pare a me che a tutto giovedì le sedute della Camera potrebbero continuare, giacchè dal venerdì al sabato, coi mezzi di comunicazione che ci sono, tutti possono far ritorno alle loro case, e passare nel seno delle loro famiglie le feste pasquali.
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(Rumori a sinistra)
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Lo scopo delia Commissione nel fare questa proposta era di far sì che i comuni pagassero qualche cosa di più a questo maestro; ma a me pare proprio poco decoroso (permettetemi la parola) di usare in un disegno di legge questo espediente per arrivare a far sì che questi maestri abbiano 55 o 60 lire di più all'anno, mentre voi avete promesso di presentare prossimamente un disegno di legge inteso appunto a migliorare efficacemente le loro condizioni.
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Il concorso si fa pro forma, ma la decisione sul concorso medesimo à affidata a chi è meno competente.
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Per ora mi fermo a questo concetto, che serve a meraviglia allo scopo cui miro.
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A chi appartiene il provvedere all'istruzione elementare? A chi ne incombe il carico? Evidentemente non ad altri che al municipio.
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Chi ha detto a voi che a quel municipio convenga precisamente, nel caso particolare, il più idoneo, il più capace? A un dato municipio può invece convenire per mille altri riguardi un'altra persona che sia in condizioni speciali che la designino a quell'impiego per quel comune, per quella borgata, a preferenza di ogni altra. Supponete un giovane che appartenga a quella data borgata, un giovane che prometta molto, che sia domiciliato in quel luogo, e non abbia l'idea di abbandonarlo per correre in cerca di altre cattedre in diversi paesi. Ebbene, chi potrà
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negare che esso abbia talvolta a preferirsi ad altri che anche lo superino? E come negare a quel comune il benefizio che può da quella nomina ritrarre?
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Egli diceva queste parole: «on est venu jusqu'à declarer nulles les deliberations des habitants d'un village quand elles ne sont pas autorisées par l'Intendant… Voilà, Sire, par quels moyens on a travaillé à etouffer en France tout esprit municipal, à eteindre si on le pouvait, jusqu'aux sentiments des citoyens. On a, pour ainsi dire, interdit la nation entiere et on lui a donné des tuteurs.»
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Io ho compreso lo scopo della Commissione che vuole spingere i comuni a riconquistare intera libertà per i concorsi con un tenue sacrificio a benefizio dei maestri.
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Fortunato.Io desidero, che l'onorevole ministro della pubblica istruzione dichiari esplicitamente ciò che a qualcuno, non a me, potrebbe sembrar dubbio: che cioè l'articolo 3° riguarda i maestri di prima nomina, non i maestri, che attualmente sono in ufficio; ossia, che in quanto a quelli che ora già insegnano, scadendo le presenti capitolazioni, sarà questione di riconferma da parte dei Consigli comunali, non mai di concorso, ai termini dell'articolo 3. A me questa dichiarazione, a scanso di equivoci, pare assolutamente necessaria.
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(Interruzione a sinistra)
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Sono andato dianzi a ricercare notizie a questo proposito. Il Canton Ticino ha una popolazione di 130 mila abitanti in cifra tonda, e 260 comuni divisi in 22 circondari.
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Ma non è a credere, imperocché, se vieta a molti comuni la facoltà di fare il concorso che in parecchi di essi sarebbe assai difficile il fare, e che molti non fanno, dà però a loro ancora la facoltà di scegliere sopra una terna, lo che induce in essi la facoltà di eleggersi il maestro.
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Il maestro entra di solito nella scuola, secondo la legge del 1876, se non isbaglio, la quale non è abrogata, a ventidue anni, con cinque di prova si arriva a ventisette, dieci di durata in ufficio fanno trentasette, e quindici altri anni, si arriva a cinquantadue anni: e quando questo maestro è giunto a quest'età matura, allora voi gli restringete il diritto a rimanere nel suo ufficio.
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Che cosa vi sarebbe di diverso oggi se voi nella legge che proponete diceste, che per l'istruzione primaria che il Governo ha istituito a suo modo, il comune è obbligato a versare nel tesoro pubblico una somma che va a diminuzione della spesa che fa lo Stato? Io non ci vedo nessuna differenza.
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Accademia della crusca
