Ma quando nel mezzo del golfo si ponesse un ostacolo continuo, nessuno potrebbe con sicurezza guarentire che non si produrrà interrimento e che la Spezia, a lungo andare, non avesse a diventare quasi uno stagno; e che non ci obbligasse a considerevoli e continui lavori d'escavazione coi cavafanghi.
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È un'osservazione assai semplice, e che spero sarà tenuta a calcolo dal signor ministro. Gli è soltanto in questo senso che mi sono permesso di fare queste poche osservazioni, nella speranza che, mediante gli 11 milioni e più destinati a provvedere un dato numero di bocche a fuoco, si riesca invece a provvederne un numero abbastanza maggiore, con una dote di proiettili molto più abbondante di quella che si possa ottenere con questa somma stessa, secondo le previsioni fatte.
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Ed a questo proposito, permettetemi di rispondere all'onorevole Cerroti. Egli ha detto: ebbene, fate una diga dalla Scola a Maralunga, voi avrete nella baia da Porto Venere a Rio Maggiore una località dove si bombarderà a quattro chilometri e mezzo la Spezia, e quindi voi costrurrete la linea a molta distanza, quando avete una località molto più vicina indifesa, da cui vi sovrasta il bombardamento.
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Dunque io vi dirò che assolutamente dagli artiglieri e da quanti studiano e parlano di questi affari, si ritiene che le difese in sabbia siano potentissime, che esse siano uguali a quelle delle corazzature. Si dice: alla guerra bisogna andarci ben preparati; una corazza qualunque non v'impedirà che abbiate dei guasti nelle casematte, o un proiettile che distrugga tutto, dunque potete accontentarvi di una casamatta coperta di sacchi con sabbia, e sottoporvi a che venga un proiettile a portarla via: alla guerra, quando ci si va, bisogna essere preparati a restarvi.
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Ma vi ha qualche cosa di più: 1700 metri avanti la diga, vi sono due forti, i cannoni dei quali hanno un'azione perforante a 1000 metri, ed in parte anche a 1500 metri. Ond'è che la distanza dalla parte centrale dell'arsenale al punto nel quale può collocarsi una nave senza timore di essere colpita da tiri perforanti sarà da 6200 a 6700 metri.
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Io lo so che dalla parte degli Stagnoni vi è uno spazio che non è punto ancorabile; ma io ho fatto un po' i conti e colla manica larga ho trovato che vi sono da 6 a 700 metri di acque veramente ancorabili. Ma io mi ricordo che quando si è discusso qui sull'arsenale di Venezia, a qualcheduno che diceva che a Venezia non vi era acqua, l'onorevole Bixio provò coi dati alla mano che vi era più acqua a Venezia che in tutti i porti d'Italia ed in molti porti stranieri. Eppure a Venezia non vi sono che 130 ettari e discontinui, mentre alla Spezia ve ne sono da 6 a 700.
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Premesse queste avvertenze, entro ora a discorrere dell'argomento che ci occupa. A tale proposito, io credo innanzitutto di dichiarare che se dovrò fare delle
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Intanto, pel momento, poichè fu diminuito da 14 a 2 il numero degli scali dell'arsenale a San Vito, io non comprenderei perchè dovremmo lasciare inoperosi gli scali di San Bartolomeo, tanto più che il Governo stesso ha chiesto si fabbricassero pei bisogni della marina nuovi scali a Taranto ed a Venezia.
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« … alle Grazie, che è a metà costa, l'arsenale sarebbe ben meno coperto che a San Vito, luogo che dista 8000 metri dall'imboccatura del golfo.»
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Per mia parte io esiterei molto a sollecitare il Governo a disfarsi di tale cantiere, non parendomi conveniente la coesistenza degli stabilimenti marittimi militari e commerciali in una stessa località.
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si è fatto un decreto con cui si dichiarava che le dita a martello non davano più diritto a riforma. Ed ecco che in quest'anno, da settanta, gli affetti da quest'imperfezione, in quegli stessi circondari, sono discesi a venti, e nell'anno venturo saranno forse ridotti a due o tre.
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Ciò starebbe a provare come il difetto delle dita a martello, non fosse tanto naturale, ma imputabile piuttosto ad altre cause a cui la natura fosse estranea. Ora per impedire che la leva fosse di danno immenso per la nazione, che cioè tutti fossero diventati colle dita a martello,
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Prego l'onorevole ministro per l'interno a voler dire se e quando intenda rispondere a questa interpellanza.
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Esse giovano all'affratellamento dei popoli e degli industriali, i quali imparano a conoscersi ed anche a stimarsi vicendevolmente.
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Io ho cercato, sebbene non sia riuscito a contentare l'onorevole Michelini, ho cercato di limitare la spesa a quella misura che fosse assolutamente necessaria; ma si persuada la Camera che, per quanto si ponga a carico delle Giunte locali una certa specie di dispendii, per quanto si determini che il trasporto degli oggetti sia fatto a spese dei singoli espositori, pure i giurati, la nostra rappresentanza a Vienna, il costo dello spazio, l'allestimento del locale, il carico e discarico degli oggetti e la loro custodia, sono altrettanti elementi di spesa che non possono essere evitati.
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(Accenna a sinistra)
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È vero, ma c'è a fare qualche cosa ancora a questo riguardo, me lo creda l'onorevole
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(Rumori prolungati a sinistra. — Segni di assenso a destra)
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(Nuovi rumori a destra — Sì! sì! a sinistra)
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— Rumori a destra — Benissimo! a sinistra)
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(Scoppio di rumori e risa a destra — Sì! sì! a sinistra)
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e mi riservo a tempo più tranquillo a discutere con lui, che è membro della Commissione d'inchiesta, le proposte che fece intorno all'imposta.
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a sinistra)
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a destra)
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Ma a chi si dovrebbe rivolgere quest'accusa? A chi vuole che i più abbienti (poichè sono essi i colpiti dall'imposta di ricchezza mobile) paghino a ragione dei loro averi, mentre i contadini soddisfano la tassa di macinato, o non piuttosto a coloro i quali vorrebbero che si chiudesse un occhio, che si usasse tolleranza?
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a sinistra)
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a sinistra)
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legge relativo a questa materia e la relazione è già stampata; perciò è in sua facoltà di occuparsene. È certo che nello stato attuale delle cose, le multe essendo troppo gravi, le Commissioni si sentono trascinate a non condannare il contribuente a pagare maggiore imposta, perchè, oltre la tassa più gravosa, esso avrebbe anche il danno della multa. In tal modo l'erario va doppiamente a soffrire.
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(Susurro a destra)
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a sinistra)
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(Rivolto a sinistra)
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a sinistra)
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a sinistra)
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1° Che l'amministrazione debba continuare a riscuotere ed a far avere all'erario ciò che gli spetta;
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Signori, potrei fare molti commenti a queste parole del giornale La Nazione, ma io preferisco di tacere: a voi il giudicare.
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Quanto agli altri due propositi del mettere mano vigorosa a rimediare codesti inconvenienti, a far sì che non si rinnovino e a presentare le emendazioni alla legge che fin d'ora possono portare effetti benefici, tutti e tre gli ordini del giorno sono concordi ed esprimono un concetto di fiducia verso l'amministrazione. Tutti e tre dunque io li potrei accettare.
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Questa proposta ha lo scopo d'invitare il Governo a richiamare all'osservanza della legge gli agenti che se ne sono scostati, ma tralascia l'altro concetto delle riforme da introdursi nella legge stessa. Quindi è che, a parer mio, occorrono due votazioni: prima si deve mettere a partito questa proposta dell'onorevole La Porta, la quale, quando non sia accettata, lascia ancora a quelli che la sostengono libero il campo per votare, se non in tutto, almeno in parte, quella dell'onorevole Maurogònato, cioè d'invitare il Governo a presentare modificazioni alla legge sulla ricchezza mobile.
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a destra)
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A me basta di fare questa dichiarazione. Se la Camera è d'accordo che si debba mettere prima ai voti l'ordine del giorno dell'onorevole Ara, lo porrò a partito.
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La Banca cominciò a dire coll'articolo 10 del progetto primitivo: datemi tutti i profitti; io assumo l'operazione fino a 5 milioni di perdita.
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Ma si dice: la Banca raddoppia il suo capitale; così essa avrà mezzi maggiori a sua disposizione, sia per esercitare un influsso più efficace sui corsi della rendita, sia per ritardare a momenti più propizi la vendita della rendita, quando ad una data scadenza la vendita non sia opportuna a cagione del corso basso del consolidato.
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Il modo, o signori, a me pare che ci sia. Questo modo sorrideva a parecchi dei commissari, a ine sembrava ragionevole, ed è che lo Stato faccia egli stesso direttamente l'operazione. Si autorizzi il ministro delle finanze ad invitare, alla prossima scadenza, i portatori dei prestito alla conversione.
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Non credo certamente che si possano fare miracoli in fatto di economie; s'è già fatto molto, ma resta a fare qualche cosa. Quando vedo, per esempio, che in Piemonte si spendevano 440,000 lire (cifra tonda) nella spesa del personale superiore ed inferiore di sicurezza pubblica, e trovo invece che il regno d'Italia spende quasi 8 milioni, e, paragonando poi la spesa alla popolazione dei due regni, trovo che la popolazione del Piemonte sta a quella del regno d'Italia come 1 a 5, mentre la spesa dell'amministrazione di sicurezza pubblica, retta dagli stessi ordini, sta come 1 a 20; oh 1 allora, o signori, io dico che c'è qualche cosa a fare.
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E fortunatamente questo tempo arrivò; e nella sua ultima esposizione finanziaria, appoggiata ad importanti documenti, venne a svelare il principio, venne a svelare la ragione intrinseca del suo sistema, venne implicitamente e colla sua usuale cortesia, a dare la smentita a tutte le asserzioni, e il colpo di grazia a tutti i sistemi contrari.
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Veggo misure, provvedimenti estremi non sempre suggeriti dai buoni principii, intesi spessissimo, malgrado le eccellenti intenzioni degli autori, a diffondere a perpetuare il male, ad attenuare, a monopolizzare il bene.
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Noi siamo già a mille milioni, domani saremo a mille trecento milioni.
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Vengo ora sommarissimamente all'esame cui attualmente è chiamata la Camera, ad autorizzare cioè l'emissione di altri 800 milioni di carta a corso forzato, e a votare alcune leggi minori.
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Tornerò a dire che la Banca si assicura la percezione del reddito di tutta la massa della carta precedente, si assicura la percezione dei frutti diretti e indiretti dei 300 milioni, a suo esclusivo conto tenuti in circolazione senza menomo utile dello Stato e a tutto danno del paese?
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Signor presidente, siamo alle cinque e mezzo, non credo che la Camera mi voglia obbligare a parlare a quest'ora.
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(Applausi a sinistra)
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Accademia della crusca
