Il sindaco di Partenico rassegna a nome di quel Consiglio comunale alcune domande riflettenti la ferrovia da Palermo a Trapani, lo scioglimento delle
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Le spese portate in bilancio tra ordinarie e straordinarie ammontano a 880 milioni, le rendite sommano a 552 milioni; come si vede, vi è una notevole differenza.
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a sinistra)
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Mentre la Camera è chiamata a rendere il voto sopra questo capitolo di bilancio, sembra a me che il nesso logico delle idee tragga necessariamente a dover valutare le conseguenze pratiche di un fatto, e, dirò meglio, di una proposizione la quale venne diversamente apprezzata dagli onorevoli oratori che presero parte alla discussione generale del bilancio.
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Io non pretendo punto di dare consigli a chi mi è maestro; ma, siccome l'onorevole ministro delle finanze ha voluto ascoltare con molta benevolenza e rispondere con altrettanta cortesia alle parole che ho pronunciato nella seduta di venerdì, mi permetterò di indirizzargli un consiglio, onde ovviare a questo inconveniente che si potrebbe facilmente prevenire. Basterebbe a quest'uopo che il signor ministro volesse indirizzare apposite istruzioni a coloro che sono incaricati della percezione di queste imposte perchè vogliano soprassedere nella riscossione delle tasse sino a che, per successiva deliberazione del Parlamento, si venga a conoscere, se realmente si possa dare effetto retroattivo alla legge sulla ricchezza mobile che aspetta ancora la sanzione dell'altro ramo del Parlamento. O adunque le previsioni del Ministero e della Commissione si potranno realizzare, ed in questo caso è chiaro che i contribuenti non dovranno pagare nè prima, nè poi; se per contro avverrà che la nuova legge sulla ricchezza mobile non possa essere chiamata in esecuzione che ad epoca più avanzata dell'anno, ed in questo caso si potrà benissimo liquidare la quota dovuta da ciascun contribuente, e questa verrà debitamente incassata a tempo opportuno, senzachè le finanze dello Stato ne abbiano a sopportare detrimento veruno.
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Quanto alla prediale, io credo che non potrà verificarsi inconveniente alcuno, quando si cominci a riscuoterla sulla base che ora noi siamo per votare; giacchè quando s'addivenga ad una perequazione, altro non vi sarà a fare che stabilire i compensi, i rimborsi o le aggiunte che si abbiano a fare in base al nuovo riparto.
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un assetto definitivo, allora io confido che succederà una diminuzione progressiva di anno in anno nel prodotto, perchè non si può dubitare che svolgendosi la ricchezza del paese e i mezzi del lavoro, e svolgendosi la moralità pubblica debba a poco a poco anche diminuire il numero dei concorrenti a questo giuoco se non illecito, almeno improvvido e contrario a tutti i principii di una buona civiltà.
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Passo ora a dire due parole sulla proposta dell'onorevole Luzi, il quale, quantunque convenga con tutti noi che si debba far cessare al più presto possibile questo giuoco, tuttavia osservò che intanto le necessità dell'erario costringono il Governo ed il Parlamento a conservarlo ed a trarne il maggior lucro possibile. Quindi propone un altro sistema che è quello degli appalti.
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Naturalmente la finanza non solo viene a perdere un introito, ma bensì viene a pagare ancora degli affitti.
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Pregherei l'onorevole ministro a voler prendere in considerazione oltre quegli stabili a cui ha fatto allusione l'onorevole De Blasiis, quell'amministrazione che si chiama Tressanti di Napoli, la quale sta più a scapito che a vantaggio del Governo, quantunque sia un enorme capitale.
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Ricordino l'onorevole Bargoni e la Camera che le cause matrimoniali sono ancora deferite al foro ecclesiastico; ricordino che nei beni parrocchiali sono interessati essenzialmente i comuni, i quali debbono sopperire alle spese del culto, ogniqualvolta i beni parrocchiali non sono sufficienti, e che a tale riguardo debbono avere frequenti corrispondenze coi superiori ecclesiastici a cui dovranno per conseguenza affrancare le lettere se fosse tolta a quelli la franchigia. Se dunque si toglierà la franchigia postale ai funzionari ecclesiastici, questo per avventura potrebbe pregiudicare quelle amministrazioni a cui ho accennato.
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Questo io doveva dire a giustificazione della Commissione. Del resto, a noi non incumbeva altro debito, tranne quello di portarvi in tempo la relazione; ed ora a noi non incumbe altro ufficio fuori quello di rimanerci silenziosi sulla questione se debba ammettersi con o senza discussione, e non dobbiamo suscitare nessuna questione che possa sprecare il prezioso tempo della Camera.
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Per verità vorrei che la stessa scrupolosa riverenza che l'onorevole Crispi dimostra per l'articolo 53, sino a non voler neppure sentir parlare di modificazione (e nel fatto non si tratta di modificare una legge, ma il semplice regolamento) quando la modificazione non paia pienamente a quell'articolo conforme, la stessa riverenza, dico, si serbasse quando si venga a trattare di mutare intieramente l'articolo 50.
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Io prego la Camera a considerare che, per quanto siano grandi e importanti i quesiti che oggi potrebbero farsi sulla materia testè accennata, a noi importa anzitutto di mostrare all'Italia ed al mondo che continuiamo più alacremente di quello che non si è fatto finora a votare i bilanci; perciò io prego, io scongiuro la Camera a voler posporre alla votazione dei bilanci qualunque materia, perchè qualunque materia sarà sempre meno urgente e meno importante in faccia all'Italia e in faccia all'Europa che ci guarda.
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Io ho pregato il ministro guardasigilli a por mente a questo grave compito che gli incombe e per il quale abbiamo bisogno di un provvedimento transitorio e di un altro definitivo.
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E sia inoltre a ciò spiegazione a lui ed alla Camera del perchè il precedente Governo aveva abbassato a soli otto centesimi (grana due) il porto della lettera semplice.
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Ora nei comuni delle provincie antiche già esiste un servizio rurale organizzato a un dipresso come in Francia, e quest'organamento si estenderà di mano in mano a tutti i comuni dello Stato.
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Il principio generale, a cui deve attenersi la Camera, è questo: che il Ministero debbe andare a rilento a far traslocazioni, se non sono assolutamente richieste dalle esigenze del pubblico servizio; e che queste indennità non sono necessarie, quando vi sono degli aumenti di stipendio.
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Pare adunque che il deputato Capone sia disposto a ridurre questa somma a lire 24,000.
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A lire 20,000.
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A domani! a domani! sono le cinque e mezzo.
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A domani!
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D'altronde debbo dire che i concessionari del servizio si oppongono a questo sistema, che per altra parte non potrebbe essere gradito neanche ai viaggiatori ed al commercio, perchè questo cagiona un troppo grave ritardo. È evidente che se un vapore è obbligato a toccare a Termoli, a Manfredonia, a Bari, a Brindisi, a Taranto, a Corfù, a Rossano, a Cotrone, a Reggio, a Messina, a Paola e a Pizzo nello stesso viaggio, metterà un tempo assai lungo per giungere fino a Napoli, che è il punto estremo della linea; ond'è che per non ritardare di troppo la corrispondenza tra Ancona e Napoli, si è obbligati di fare interpolatamente il servizio dei vari scali che sono lungo il littorale.
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Risponderò che la cosa si potrebbe fare, ma che bisognerà spendere di più; le compagnie postali non possono toccare a tutti gli scali e a tutte le città del litorale senza ritardare prima il movimento del loro legno che deve partire da Ancona per giungere fino a Napoli; questi approdi poi non si possono neanco fare senza aumento di spesa. Ora, siccome si paga un tanto al miglio di percorrenza, è evidente che se l'onorevole deputato Mandoj volesse che il battello postale toccasse a Brindisi bisognerebbe aumentare la somma portata in bilancio.
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A me pare che studiando un poco meglio il movimento dei vapori postali si potrebbe facilmente combinare il modo che invece di Termoli e Manfredonia, che hanno due spiaggie a cui soventi non possono i vapori accostarsi, si potesse sostituire Brindisi a Termoli o Brindisi a Manfredonia; così il servizio postale sarebbe sicuro, utile e più proficuo allo Stato.
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Non faccio alcuna proposta, perchè non ne è il caso, essendo io certo che la fatta esposizione basterà a falsi che il signor ministro ponga ogni cura e sollecitudine a che questo inconveniente venga a cessare.
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Con essa il signor Remigio Antonioli si lagna per esser stato collocato a riposo per motivi di salute e per avanzata età, mentre dice essere sano e giovane. Si lagna ancora perchè gli è stata liquidata la sua pensione in una somma inferiore a quella ch'egli crede gli competa a termini di legge.
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Se il signor De Blasiis non si fosse tanto affrettato a giudicare lo spirito della mia mozione, avrebbe veduto che io non sono tanto facile a mutare l'opposizione in appoggio alle teoriche manifestate dalla Commissione.
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Per compenso, invece della sua implorata condiscendenza, io aderirò volentieri a togliere il d che gli fa ombra, e a dire ove invece di dove.
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Siccome l'onorevole Nisco ha già dato ieri a questa sua proposta un largo sviluppo, così lo pregherei a restringersi a quella parte de' suoi emendamenti che si riferisce all'articolo primo, e a non dare troppa estensione al suo discorso.
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Però siccome sono dei riguardi radicati verso un lavoro speciale, qual è quello che si fa dal Governo, ho voluto anche mantenere un culto a tale deferenza, ed ho detto che a questa classe di operai, cui con proprio nome si appellano impiegati, sia dato un anno di stipendio come gratificazione. Così, o signori, io vengo a dare in una sol volta quello che il progetto di legge e la Commissione vorrebbe dare a particelle.
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Ora io prego la Camera a riflettere che questi diritti acquisiti potrebbero sussistere ove vi fosse una legge espressa la quale dicesse: «Una volta che uno è diventato impiegato non può essere tolto di posto se non a questa o a quest'altra determinata condizione.»
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Dall'onorevole Melchiorre e dall'onorevole D'Ondes-Reggio si è parlato a lungo della pretesa retroattività di questa legge; si è sostenuto cioè che con questa nuova legge si venivano a conculcare dei diritti acquisiti.
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Io lascio alla sua responsabilità il darle o no la parola, e domando a lei se intende di spiegare qualche parte del suo discorso che sia stata frantesa; a mente dell'articolo 26 del regolamento esso non può avere la parola che a tale condizione.
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(Segni di denegazione a sinistra)
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Vegga dunque l'onorevole D'Ondes-Reggio che sotto questo rapporto la sua obbiezione non istarebbe, poichè, venendo la Camera a pronunciare la soppressione di alcuni tribunali, la soppressione di alcune Corti, non verrebbe a ferire proprio i giudici che sono in quella Corte o in quel tribunale, come egli sosteneva, ma verrebbe a ferire la classe generale dei magistrati.
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Stando così le cose, l'antichità del servizio dovrebbe prevalere a riscontro di qualunque merito, e quindi un magistrato di scienza profonda e di giustizia incontaminata dovrebbe essere mandato a casa a riscontro di un uomo mediocre, e forse meno che mediocre.
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Quanto poi all'ultimo rispetto, cioè a quello che concerne i magistrati amovibili, io mi oppongo virilmente, imperocchè mi pare ch'esso verrebbe a vincolare in un modo pericoloso e dannoso la facoltà del potere esecutivo; ed oltre a ciò si verrebbe ad adottare, rispetto ad alcuni impiegati, una disposizione che non si applicherebbe rispetto ad altri in numero più grande, posti in condizioni assolutamente identiche.
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Ma è inutile che ora mi soffermi a discorrere degli articoli venturi: ne parleremo a suo tempo, se l'onorevole Torrigiani stimerà di farne questione.
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Ma restringendoci ora a quest'articolo, la Commissione non crede di poter accettare la proposta di tre anni, imperocchè, a parer mio, non si fa poco ammettendo la disponibilità per anni due.
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E poichè sono a svolgere le ragioni che mi hanno mosso a proporre cotesto emendamento, verrò anche a rispondere agli attacchi poco benevoli che mi vennero fatti dall'onorevole Sella nella seduta di ieri.
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(Movimenti a sinistra)
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(Rumori a sinistra — Bene! a destra e al centro)
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(Ilarità e segni di approvazione a destra e al centro — Mormorio a sinistra)
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(Rumori a sinistra)
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(Rumori a sinistra)
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(Rumori a sinistra)
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Signori, è veramente strano che la Commissione in affare di tanta importanza voglia sfuggire una pacata e seria discussione, quale appunto si conviene all'altezza dell'argomento, e sfuggirla con modi i quali a me pare non siano conformi a quelli dal regolamento stabiliti, e dopo aver ripetutamente detto di volerla riservare a questo punto. Del resto la sua opposizione è infondata.
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A domani! a domani!
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(Risa a sinistra)
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Accademia della crusca
