Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Astronomia

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J. Norman Lockyer 50 occorrenze

piccoli questi asteroidi, che, tutti agglomerati insieme, non riuscirebbero a fare una massa uguale a quella del più piccolo fra i pianeti sopra indicati, nè il loro grande numero basta a compensare l'esiguità dei loro corpi.

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Volendo formarsi un'idea concreta delle dimensioni vere di questo immenso tutto che è il Sistema planetario, bisogna pensare che la media distanza dalla Terra al Sole, la quale nel microscopico sistema qui sopra immaginato è rappresentata da 64 metri, in realtà è uguale a 82 milioni di miglia italiane, ossia a 148,7 e in cifra tonda a 150 milioni di chilometri.

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La luce, che percorre circa 300 mila chilometri al minuto secondo, impiega 8 minuti e 13 secondi a giungere dal Sole a noi.

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seguendolo a sinistra, sia a destra che a sinistra raggiungendo due punti come C, D di massima digressione dal Sole, con questa sola differenza da Mercurio che, la sua orbita essendo più grande, le sue deviazioni o digressioni massime sono anche più grandi.

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Luna, e, siccome le sue distanze dalla Terra variano nel rapporto di 1 a 6, così anche il diametro del suo disco apparente varia nella proporzione di 6 a 1, e la superficie del suo disco in quella di 36 a 1; così ancora il suo splendore apparente presenta grandi diversità secondo la posizione che essa occupa rispetto al Sole e alla Terra.

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Non mi par difficile dare, a chi conosce anche solo i principii elementari della geometria, una idea chiara dei procedimenti coi quali si riesce a determinare le dimensioni della Terra.

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È chiaro che condensazioni siffatte possono impedire più o meno completamente la veduta del suolo di Mercurio in alcune parti or qua or là; è chiaro dico, poichè apparenze identiche dovrebbero presentare le regioni annuvolate della Terra a un osservatore che le contemplasse da un punto dello spazio molto lontano, e in condizioni analoghe a quelle in cui noi siamo rispetto a Mercurio.

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Le macchie oscure, in grazia della loro permanenza, permettono di verificare se Mercurio ruoti o non intorno a sè medesimo, e permettono ancora di determinare, sebbene non senza difficoltà, quanto tempo esso impieghi a compiere una tal rotazione.

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Attorno a Venere esiste un'atmosfera molto alta e densa, da una volta e mezza a due volte più alta e più densa che l'atmosfera della Terra.

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Sul disco di Venere non è stato ancora possibile riconoscere con piena sicurezza macchie permanenti, che accennino a mari, o in generale a configurazioni stabili e caratteristiche del suolo.

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Marte nelle sue opposizioni può avvicinarsi alla Terra fino a 59 milioni di chilometri, e può allontanarsene nelle congiunzioni fino a 407.

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La Terra ha dunque press'a poco la forma di una immensa palla il cui giro abbraccia non meno di 40000 chilometri: per farvi una idea di questa lunghezza vi basti riflettere che a percorrerla a

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Ciascuna di esse all'approssimarsi della stagione calda del proprio emisfero incomincia a restringersi, a diminuire nella sua parte periferica, e va progressivamente riducendo la sua grandezza fino a circa due mesi e mezzo dopo il rispettivo solstizio, a partire dal quale succede un lento incremento delle dimensioni sue, incremento che continua per tutta la stagione invernale.

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Per la grande vicinanza alla Terra in alcuna delle sue opposizioni, per la piccolezza del suo diametro apparente, uguale al più a un quarto di minuto secondo d'arco, Eros è nel Sistema solare l’astro meglio atto a determinare la precisa distanza che separa il Sole dalla Terra, e a tale scopo numerose osservazioni sistematiche internazionali furono fatte durante la sua opposizione del 1900-1901.

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Fig. 34 a

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Osservati con un buon cannocchiale, i moti revolutorii dei satelliti galileiani, a motivo della poca inclinazione delle orbite loro sull'orbita di Giove, e della poca inclinazione di questa sul piano dell'eclittica, ci appaiono quali moti oscillatorii rispetto al pianeta; vediamo cioè i satelliti stessi passare alternativamente da una parte all'altra del disco di Giove, e brillare ora a destra ora a sinistra di esso.

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Lo schiacciamento del disco di Saturno è sensibilissimo, maggiore dello schiacciamento di Giove, e il diametro intorno a cui Saturno ruota sta a quello equatoriale press'a poco nel rapporto di 8 a 9.

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Nettuno, l’ultimo nella serie dei pianeti, compie intorno al Sole, e a grande distanza, da esso, una rivoluzione in circa 165 anni (164,78). Esso segna oggi il confine noto del Sistema planetario, e poichè la distanza media di Nettuno dal Sole è uguale a 4468 milioni di chilometri, il Sistema planetario si estende ad uno spazio press'a poco circolare, del quale il diametro è di poco inferiore a 9 mila milioni di chilometri; è un diametro immenso ed a percorrerlo una palla da cannone, colla velocità di 500 metri al minuto secondo, impiegherebbe 570 anni.

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Noi assistiamo coi nostri proprii occhi al sorgere e al tramontar del Sole; noi vediamo Sole sorgere a levante, salire sull'orizzonte, raggiungere sovr'esso un'altezza massima, discendere in seguito verso esso, tramontare a ponente, descrivendo in cielo un grande arco che si appoggia, per modo dire, a due punti quasi opposti di quel circolo che si è chiamato orizzonte e che limita la superficie visibile della campagna;

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A cagione della grande distanza a cui le comete si allontanano dal Sole quando percorrono la parte più remota della loro orbita allungata, esse rimangono invisibili nella maggior parte del loro corso, e cominciano a splendere solo nelle vicinanze del Sole, quando il grande astro le illumina colla sua luce, e sollevando in esse col suo calore nuove ed immense masse di vapore, accresce a molti e molti doppi loro volume.

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In alcuni anni se ne contarono da 150 a 200 in un'ora; in altri il numero loro in un'ora discese a 30 e a 20.

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Le Leonidi e le Andromedeidi ogni anno ripassano in piccolo numero, ma a periodi determinati diedero, in epoche anche non lontane, luogo a splendide e memorabili pioggie di stelle cadenti.

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Voi vedete sorgere astri a levante e tramontare a ponente, e non avete intorno a voi nessun

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Il Sole, come la Terra, ruota con moto uniforme intorno a sè stesso; la rotazione sua si compie in 25 giorni circa, 25g,38 secondo Carrington; la rotazione sua, per chi lo guarda dalla Terra, si fa da sinistra a destra intorno ad un asse quasi perpendicolare al piano dell'orbita terrestre, inclinato cioè all'eclittica di un angolo quasi retto ed uguale ancora secondo Carrington a 82° e 45'.

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le si usano indicare rispettivamente colle lettere dell'alfabeto A, a, B, C, D, E, F, G, h, H1, H2 e si chiamano complessivamente righe di Fraunhofer.

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Sono stelle che subitamente appaiono in cielo, e che a gradi a gradi, nel giro di pochi mesi, scompaiono.

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La zona zodiacale divide il cielo in due parti, una posta a settentrione, l'altra ad ostro; diconsi boreali o settentrionali le costellazioni a nord dello Zodiaco, australi o meridionali quelle a sud esso.

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I corpi semplici ad altissime temperature danno uno spettro a righe strette, distinte, sottili; se ad altissime temperature, ed inoltre sottoposti a forti pressioni, dànno nello spettro righe meno ben limitate e definite da amendue le parti.

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Voi portato dalla Terra percorrete inconscio il circolo BCQA; al mattino vi trovate, supponiamo, in A e vedrete spuntare il Sole S sul vostro orizzonte SS': continuate a girare colla Terra nel

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Questi ed altri particolari tuttora oscuri noi potremmo certo più presto conoscere, se riuscissimo a fotografare la corona di pieno giorno e a Sole non eclissato.

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È verosimile che un occhio, il quale fosse sensibile soltanto ai raggi infrarossi estremi, vedrebbe le stelle in pieno giorno, e tutto porta a pensare che per riuscire a riconoscere la corona solare, anche a Sole non totalmente eclissato, basterebbe poterne fotografare l'immagine utilizzandone i soli raggi termici.

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La disposizione adottata da Pickering produce un assorbimento della luce stellare piccolo, molto minore di quello che ha luogo negli apparecchi di Draper e di Huggins, e permette di estendere le esperienze a stelle di molto minor grandezza. Mentre Draper limitava le proprie ricerche alle stelle brillanti, mentre Huggins è costretto a limitarsi a stelle di grandezza superiore alla quarta

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Consideriamo il Sole S, e pensiamo ad un tempo che esso è lontanissimo dalla Terra; consideriamo le due posizioni A, C dell'osservatore. A cagione dell’immensa distanza del Sole, i fascii luminosi, che da esso arrivano a luoghi opposti della Terra, si possono considerare come paralleli, e i fascii SS' SS", i quali lambiscono il globo terrestre, se la figura fosse proporzionale al vero, cadrebbero, come già si notò, nei punti a, c, e non in A, C come nel disegno.

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Questo schiacciamento si estende a tutta la superficie della Terra, tanto a quella degli oceani, che a quella dei continenti. A cagione di esso si dice talvolta che la Terra è uno sferoide o un ellissoide schiacciato.

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A quel modo che il levare del Sole a oriente e il suo tramontare a occidente, a cui consegue l’alternarsi del dì e della notte, è un effetto del moto di rotazione della Terra nel verso da occidente a oriente, così il lento e perpetuo trasportarsi delle stelle in cielo da levante verso ponente, il giro ch'esse compiono in un anno sono mere apparenze, e sono un effetto del moto di rivoluzione della Terra che realmente succede intorno al Sole in verso opposto, e che deve compiersi appunto nell'intervallo di un anno.

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Non vi pare di poter concludere da questi fatti che il cielo tutt'insieme si muove, gira, nell'intervallo di un anno, intorno alla Terra, da sinistra a destra nel vostro paese, da destra a sinistra nel paese de' vostri antipodi?

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mente visibili agli abitanti della Terra le configurazioni stellari sparse sulla mezza sfera celeste ABD; le stelle prossime ad A. si vedranno a levante, le stelle D a ponente; e per tutti i trecentosessantacinque giorni dell'anno, e per un'infinita serie di anni, sarà sempre così.

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Guardando verso il mezzodì, ossia verso il punto sud del nostro orizzonte, noi abbiamo l'est o levante a sinistra, l'ovest o ponente a destra.

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Il mezzo circolo superiore EPE' appartiene all’emisfero nord della Terra, l'inferiore appartiene all'emisfero sud; a destra della linea o del diametro ab' è l’emisfero oscuro, quello che ha notte; a sinistra quello per il quale è giorno.

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Tutti i corpi abbandonati nello spazio a loro stessi cadono a terra; ciò si sa da tutti, anche da coloro che non ne conoscono il perché. Una pietruzza cadendo segue una certa linea retta che porta l'appellativo di verticale; se la si tien sospesa mediante un filo, questo filo, che resta teso a cagion del peso del sassolino, segna appunto la verticale di colui che tiene in mano il filo.

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Stando a bordo della nave noi avremmo veduto invece la torre MP scomparire a poco a poco, cominciando le parti più basse di essa ad immergersi apparentemente nelle acque, poi quelle di mezzo, e finalmente il fastigio.

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Ne segue che il calore solare, a cui noi dobbiamo lo sviluppo della vegetazione e d'ogni vita terrestre, va, a partire dall'equinozio di primavera, accumulandosi alla superficie del nostro emisfero, e ciò per due ragioni prima perchè il suolo non ha tempo sufficiente a perdere, durante la notte, tutto il calore assorbito durante il giorno, poi perchè sopraggiunge il domani e il grande astro altro calore irradia.

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Da principio si vedono appena le punte degli alberi; poi gli alberi si ergono interi sopra la linea PQ; indi appare a poco a poco il corpo della nave; finalmente la nave vien tutta in vista e si avvicina a noi lasciando dietro a sè sempre più largo tratto di mare.

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Quella linea PQ, dove pare che il mare finisca e lungo la quale esso, per così dire, tocca il cielo, di certo non segna un limite vero e reale della Terra; ad essa arrivate infatti, le navi in partenza non scompaiono a un tratto, come corpo che giunto all'orlo di un piano ne cada; esse si occultano invece a poco a poco, abbassandosi gradatamente, mentre a chi sta sulla spiaggia aspettando una nave in arrivo, questa pare innalzarsi più e più di mano in mano che esso va alla stessa linea PQ accostandosi.

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sia la stessa per qualunque luogo della Terra; essa varia a seconda del luogo che si considera, a seconda, in altra parola, della latitudine del luogo dell'osservatore.

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A sinistra della figura trovandosi la plaga meridionale dell'orizzonte, a destra quella settentrionale, le stelle percorrono in cielo i rispettivi paralleli

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Per soddisfare pertanto a questa sua legittima curiosità, andrò dimostrando in alcuni paragrafi i rapporti che vincolano la Luna alla Terra, a quel modo che esplicai quelli che legano la Terra stessa al Sole.

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L'orbita della Luna essendo obliqua rispetto a

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La Luna ruota intorno ad un suo asse così come fa la Terra, ma a compiere una rotazione impiega molto maggior tempo, impiega cioè tutto il tempo che essa impiega a compiere una rivoluzione intorno a noi.

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mente, nella durata di una lunazione, passare davanti a sè una volta tutte le regioni della Luna, o, in altri termini, vedrebbe girare la Luna una volta intorno a sè medesima.

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