Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

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Fisiologia dell'uomo sulle Alpi: studii fatti sul Monte Rosa

433797
Angelo Mosso 50 occorrenze
  • 1897
  • Fratelli Treves Editori
  • Milano
  • fisiologia
  • UNIPIEMONTE
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Sulle Alpi non si era mai lavorato a tale altezza, diceva Maquignaz. Era, credo, nel 1867, e la capanna fu costruita a 4114 metri. Tutte le guide di Valtournanche andarono su per turno, ed impiegarono circa tre settimane per farla. Maquignaz ed i suoi compagni trovarono assai più dura la fatica a quell'altezza, perchè dati pochi colpi per spaccare le pietre, dovevano fermarsi a riprendere fiato, cosa che in giù non capitava loro per uno sforzo molto maggiore.

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Ore 4,20 Polso 74 a 80,76 Respiro 20 a 22

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Alla fine di luglio feci un'ascensione: partito da 1200 metri andai a 3000 metri. Fu una gita faticosissima per me: massime in principio, ero costretto a sedermi e spesso a coricarmi, perchè non potevo star dritto, avevo gravissima dispnea e cardiopalmo. Oltre i 2000 metri queste difficoltà scemarono notevolmente. A questo modo camminai dalle sei del mattino alle otto di sera con due fermate per la colazione ed il pranzo.

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Dopo una settimana, cioè il 25 luglio, caricammo il bagaglio sopra cinque muli e andammo a piantare l'accampamento a Indra lasciando all'albergo Thedy in deposito le provviste e le cose che avremmo mandato a prendere più tardi a misura che ne venisse il bisogno.

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I fisiologi avevano supposto che l'energia chimica dei muscoli (a somiglianza di quanto vediamo succedere nelle macchine a vapore e nelle macchine a gas) si trasformasse prima in calore e poi in energia meccanica. Dopo le ricerche di Pflüger e di Fick si ammette ora dai più che l'energia chimica si trasformi direttamente in lavoro meccanico nei muscoli, facendoli contrarre.

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Nel maggio successivo gli scrissi, e venne a Torino. Andammo in ferrovia fino a Sassi che dista 400 metri in linea verticale da Superga. Lo sviluppo della strada che unisce questi due punti è di 3900 metri. La strada per la medesima altezza è dunque più comoda e meno ripida che a Chapellette. La temperatura dell'aria 20°. Partimmo alle ore 4.7 pom. ed arrivammo a Superga alle 5.21, portando egli il medesimo peso di 40 chilogrammi. La temperatura rettale che era 37°,2 a Sassi, trovai 39° quando arrivò all'albergo di Superga.

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La linea 2.a nella figura 6, rappresenta il tracciato del respiro scritto subito dopo la fatica. La frequenza è 29 al minuto. Fig. 6. — Caporale CamozziTracciato del respiro scritto nella Capanna Regina Margherita (4560 m.). Linea 1.a in basso tracciato normale prima della fatica. - Linea 2.a immediatamente dopo aver sollevato 150 volte due manubri del peso di 5 chilogrammi ciascuno. - Nella linea 3.a ebbe uno svenimento. - 4.a linea tracciato scritto appena cessò lo svenimento. Il polso batte 128 al minuto, e subito dopo verso la fine della linea, cresce e sale a 136 al minuto. Nella linea 3.a, dopo 6 minuti che aveva finito di sollevare i manubri, sento che il polso radiale diviene debole e quasi non posso più contarlo. Metto la mano al collo per toccare la carotide e conto 60 pulsazioni su 30". In questo momento Camozzi mi dice che vuol sedersi perchè vede venir tutto buio. Guardo il tracciato e subito scorgo che la respirazione da oltre un minuto è anch'essa profondamente cambiata. In A faccio sedere Camozzi sopra una seggiola, perchè era sempre stato in piedi: subito dopo, successe uno svenimento.

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Ciò ho veduto a Spezia, nella scuola speciale per i palombari. Alcuni marinai scendevano a 40 metri sott'acqua, che sono 4 atmosfere. Altri non potevano scendere a 8 metri che già cominciavano a sentirsi male. Chiudevano la valvola, l'apparecchio si riempiva d'aria e venivano a galla. Siccome per i marinai delle torpediniere è un guadagno l'essere approvati come palombari, perchè sono pagati ad ore quando lavorano sott'acqua, così era escluso il dubbio che non facessero questi esercizi colla migliore volontà. Ho veduto un soldato provare parecchie volte, e sempre tornava a galla prima che avesse toccata la profondità di circa 10 metri, sebbene provasse a scendere adagio per acclimarsi alla pressione aumentata.

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"A 7000 mètres, Sivel, qui était d'une force physique peu commune et d'un tempérament sanguin, commençait à fermer les yeux par moments, à s'assoupir même et à devenir un peu pâle. Mais cette âme vaillante ne s'abbandonait pas longtemps aux mouvements de la faiblesse: il se redressait avec l'expression de la fermeté: il me faisait vider le liquide contenu dans mon aspirateur après mon expérience, et il jetait le lest par dessus bord pour atteindre des régions plus élevées.

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Qui mi limito a riferire alcune delle osservazioni fatte sul Monte Rosa, e per brevità rimando alla tabella che sta in fondo al volume. Dalle serie di osservazioni che sono notate risultò che a 4560 metri la capacità vitale era sempre inferiore a quanto essa fu a Torino. Il soggiorno sulle Alpi non ha avuto dunque alcuna influenza nel dilatare la capacità polmonare.

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Dopo una settimana che mi trovo in esercizio vado a piedi al Colle dell'Olen, mi fermo a colazione e ritorno la sera. Avendo fatto una fatica doppia, perchè mi alzai fino a 2865 metri, il giorno dopo non sento alcun dolore nelle gambe.

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Finite le scuole i giovani dell'Università partono a frotte sulle barche per un viaggio di alcune settimane. La sera cessano di remare e piantano le tende sotto gli alberi sulle sponde, accendono la loro cucina e si riposano nei loro accampamenti. Il mattino tornano sul fiume di buon'ora, o si fermano a pescare, a disegnare, a cacciare od a leggere.

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"On comprend que dans ces circonstances l'exercice immodéré de la bicyclette conduise a un état qui réduit au minimum les activités nerveuses, qui enlève à l'individu sa personnalité, tout comme le travail à la machine et la division du travail retire à l'ouvrier toute initiative, et le réduit à l'état de machine automatique."

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Saussure, Voyage dans les Alpes, Histoire des tentatives que l'on a faites pour pervenir à la cime du Mont-Blanc, Tome IV, p. 389.

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Nel 1760 Saussure fece pubblicare in tutte le parrocchie della valle di Chamonix, che avrebbe dato una ricompensa abbastanza considerevole a coloro che avessero trovato una strada per giungere alla sommità del Monte Bianco. Prometteva nello stesso tempo che avrebbe pagato le giornate di lavoro anche a quelli che avessero fatto dei tentativi infruttuosi Saussure, Voyage dans les Alpes, Histoire des tentatives que l'on a faites pour pervenir à la cime du Mont-Blanc, Tome IV, p. 389..

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"J'ai observé un fait assez curieux, c'est qu'il y a pour quelques individus des limites parfaitement tranchées, où la rareté de l'air devient pour eux absolument insupportable. J'ai souvent conduit avec moi des paysans, d'ailleurs très-robustes, qui à une certaine hauteur se trouvaient tout d'un coup incommodés au point de ne pourvoir absolument pas monter plus haut; et ni le repos, ni les cordiaux, ni le désir le plus vif d'atteindre la cime de la montagne, ne pouvaient leur faire passer cette limite. Ils étaient saisis, les uns de palpitations, d'autres de vomissement, d'autres de défaillance, d'autres d'une violente fièvre, et tous ces accidents disparaissaient au moment où ils respiraient un air plus dense. J'en ai vu, quoique rarement, que ces indispositions, obligèrent à s'arrêter à huit cents toises au dessus de la mer; d'autres à douze cents, plusieurs à quinze ou seize cents."

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Quando un giorno, non avendo fatto colazione, salì fino a 4500 metri sopra un mulo e perdette il cammino. Il mulo era stanco, ed egli dovette camminare a piedi tirandosi dietro per le briglie il mulo, arrampicandosi per cercare la sua strada. I suoi sforzi furono certo esagerati dalla emozione, e subito cominciò a farsi sentire a lui la diminuita pressione atmosferica.

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La frequenza media del respiro era di 20 a 28. Il polso era accelerato in tutti. Egli-Sinclair aveva da 85 a 06 pulsazioni; Guglielminetti da 72 a 84; Imfeld da 93 a 103. — Dal 13 al 25 di agosto Egli-Sinclair perdette 7 chilogrammi di peso; Guglielminetti 3.5; Imfeld 3 chilogrammi.

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Uno dei portatori col quale mi accompagnai su pel Monte Bianco, al quale chiesi se quei cilindri che egli portava erano utili a qualche cosa, mi rispose sorridendo: "Sono utili a noi che li portiamo." Diede una tale scrollatina di spalle, che subito pensai ad uno speziale venuto in voga per un suo cerotto che si metteva sul petto per guarire la tosse. Un amico, avendogli chiesto in confidenza se proprio quel suo cerotto faceva bene, il farmacista rispose: "Intanto comincia a far bene a chi lo vende."

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La respiration était très superficielle (60 a 70 resp. par minute), le pouls irrégulier (entre 100 e 120), la temperature 38°,3. Vers 6 heures du soir, il cessa subitement de parler, devint somnolent et entra en agonie. Sa figure pâlit et vers les 2 heures du matin il succomba dans cette cabane de glacier, victime de son dévouement à la science, comme le soldat sur le champ de bataille."

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Misi un passero sotto la campana pneumatica, e feci funzionare la macchina aspirante fino a che il manometro segnasse 19 pollici (513 mm.). L'altezza del barometro era di 27 pollici e mezzo (742 mm.). Dopo lasciai entrare dell'aria fino a che il manometro segnava due pollici di meno (54 mm.). Poi tornai a pompare fino a che il manometro segnava nuovamente la depressione di prima (513 mm.) e così continuai a dare e togliere dell'aria per mezz'ora di seguito in modo che vi fosse una corrente d'aria sufficiente a mantenere la vita. Questo passero in principio vomitò, dopo stette bene e levato dopo mezz'ora era integro e vigoroso, ma dopo ricomparve la dispnea, fu preso da convulsioni e morì poco dopo che fu tolto dalla campana."

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Il giorno 30 luglio, continuando a salire, ci siamo attendati a 3047 metri, poco distanti dalla capanna Linty, in un piano che ha servito di accampamento a S. M. la Regina Margherita nelle sue escursioni al Monte Rosa.

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Il giorno 8 la nostra spedizione incominciò a traslocarsi nella Capanna Regina Margherita a 4560 metri. Quivi giunti e ristabilitici dalla faticosa ascensione, siamo restati dieci giorni.

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"A sept heure et demie du matin tout le monde étoit prêt. A une demi-lieue environ nous passâmes auprès des pointes orientales, en marchant sur une grande plaine de neige ondulante comme les eaux de la mer et un peu inclinée vers le Valais: et à une lièue plus loin, montant toujours à un angle de 30° degrés environ, nous arrivâmes au pied du sommet pyramidal que nous commençames à escalader. M. Molinatti, incommodé de la trop grande rareté de l'air, étoit forcé de s'arrêter de temps à autre.

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Il quarto giorno, cioè il 12 agosto, le irregolarità nella frequenza del polso erano scomparse, e il mio cuore batteva lento e regolare come a Torino. Il dott. Abelli e Beno Bizzozero meravigliati della lentezza del mio polso, lo contarono entrambi ripetutamente mentre stavo coricato, e trovarono da 54 a 55 pulsazioni al minuto; respiro, 16 a 17 ; temperatura rettale, 36° ,6. Tutti i fenomeni dovuti alla depressione erano dunque scomparsi. Solo il respiro era più frequente del normale, perchè a Torino prima di alzarmi da letto faccio solo 11 a 12 respirazioni al minuto. Un inconveniente che non scomparve mai fu la molestia maggiore che provavo a chinarmi, mettendo così un ostacolo alla circolazione venosa del sangue.

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Fino a 380 mm. stette bene. Improvvisamente a 360 mm. cominciò a sentire un cerchio che gli stringeva le tempia con oppressione all'epigastrio e cardiopalmo doloroso. Non solo il cuore gli batteva più forte, ma egli provava anche dolore. Poi gli venne un tremito ed il capogiro. Fu allora che si decise a scrivere per chiedere soccorso. Il polso da 80 salì a 92 per minuto, quando cominciò a sentirsi male. La frequenza del respiro non era cambiata. Uscito dalla campana il polso era solo più 73. Messosi a camminare per la stanza disse che il terreno gli sembrava meno duro e che probabilmente gli era un po' diminuita la sensibilità delle gambe; ma subito dopo, questo fenomeno scomparve.

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Favre Emanuele è un ragazzo di 13 anni che venne a Torino dalla Savoja per farsi curare dal prof. Carle nell'ospedale mauriziano. Mentre aiutava il suo padrone a spaccare della legna in una foresta presso Bramant, e porgeva egli stesso i rami alla scure che cadeva sopra di un ceppo: l'ascia del padrone, essendosi il ragazzo piegato troppo all'innanzi, lo colpì sulla testa. Caduto a terra esanime, ricuperò poco dopo i sensi e potè ritornare a casa facendo parecchi chilometri sorretto sotto le ascelle.

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A Torino prendo sonno con difficoltà, spesso devo aspettare un'ora, o due, prima di addormentarmi. Giunto a Gressoney la Trinità subito mi addormento appena sono in letto. La temperatura nella camera dove dormo, è di 13° a 15°, a Torino era tra i 24° e i 27°."

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Io vidi il mio amico Sommier, noto pei suoi studi antropologici e i viaggi nella Lapponia, soffrire d'insonnia a soli 1200 metri. Arrivato a Gressoney Saint-Jean perdette subito il sonno, mentre a Firenze dormiva benissimo.

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Alle ore 9 si incomincia la rarefazione dell'aria, il barometro della campana, che fino a questo momento aveva segnato 30 mm. in meno della pressione esterna che era 741 mm., sale a 180. La pressione interna è dunque diminuita da 711 a 531; il che corrisponde ad una differenza in altitudine di 2324 metri.

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Si torna a rarefare l'aria fino a 531 mm. in due minuti : 18, 18, 17, 17, 17, 17, 17, 18, 17, 17, 17, 18, 17, 18, 19, 17, 16, 17, 17, 17, 18, 18, 19, 20, 19, 18, 18. Anche questa volta la rarefazione dell'aria (corrispondente a 2324 m.) produsse un aumento nella frequenza del respiro.

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Secondo una teoria moderna, abbiamo nella retina in fondo all'occhio tre sostanze, ciascuna delle quali dà origine a due sensazioni fondamentali. L'aver osservato ad esempio che vedevo egualmente bene il giallo ed il bleu quando l'occhio era molto affaticato, a me sembra contrario a questa teoria. Ma non è qui il luogo di fermarsi per una critica dove non ho raccolto prove sufficienti.

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Si vede subito che le grandi oscillazioni vanno quasi parallelamente nei due luoghi, sebbene al Monte Rosa abbiano un'ampiezza minore; ed è naturale, perchè a Torino, essendo quasi doppio il valore assoluto della pressione atmosferica, anche tra le variazioni vi deve essere il medesimo rapporto. Un'ultima osservazione a proposito della pressione atmosferica. Questa serve praticamente a determinare la differenza di livello fra due stazioni, nelle quali si conosca il valore della pressione. Ora la media pressione barometrica a Torino nel periodo che qui consideriamo fu di

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+21°,6 a Torino

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Il caporale Camozzi nella Capanna Regina Margherita a 4560 m., ebbe un minimo di 9 respirazioni al minuto; e mai a Torino (che sta a 276 metri sul livello del mare) la respirazione non fu così lenta. Il soldato Sarteur ebbe pure un rallentamento del respiro che scese ad 8 per minuto sulla vetta del Monte Rosa. Nel caporale Jachini e nei soldati Marta e Cento la frequenza del respiro rimase inalterata; tanto era a Torino quanto alla Capanna Regina Margherita.

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L'inclinazione della curva A B è simile a quella dei tracciati nella figura 12.

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La prima che a grandi altezze gli organi del respiro tendono a fermarsi alla fine della espirazione. La seconda che il tipo del respiro anche nella veglia può lassù diventare simile a quello caratteristico del sonno. La durata della espirazione è più breve della inspirazione, mentre in basso durante la veglia, succede l'inverso.

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La linea superiore A fu scritta a Torino il 10 luglio. La linea di mezzo coi denti segna il tempo in minuti secondi. La linea della respirazione periodica fu scritta a 4560 metri, il giorno dopo che arrivò direttamente da Ivrea senza essersi fermato prima nelle varie stazioni intermedie per acclimatarsi.

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Una cosa (oltre alla leggera diminuzione del lavoro eseguito) appare evidente nel paragonare la serie dei tracciati ottenuti a Torino con quelli scritti sul Monte Rosa ed è una certa irregolarità di quest' ultimi. Riferisco come esempio un tracciato del soldato Sarteur scritto nello stesso modo. Anche in questo tracciato la prima curva A della fatica fu presa a Torino, la seconda B nella Capanna Regina Margherita.

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"Anche se l'aria è diminuita a metà del suo peso respirasi senza difficoltà, come io provai al monte Jago et Furca ed altri nel Caucaso." Non so bene a che altezza sia giunto Haller, ma certo non è stato a metà atmosfera che sarebbe come 5520 metri.

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La linea inferiore a festoni che segna il polso dell'antibraccio colle oscillazioni respiratorie, forma una ondulazione abbassandosi simile a quelle del soldato Oberhoffer.

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In me anche a 4560 metri sul Monte Rosa la pressione del sangue Fig. 30. — A. Mosso. — Tracciato della pressione sanguigna scritto nella Capanna Regina Margherita (4560 m.). conserva il medesimo valore che a Torino. In questo tracciato si osservano tre ondulazioni simili a quelle che fino ad ora conoscevansi solo negli animali, applicando un manometro dentro l'arteria. L'essere normale la pressione del sangue nella Capanna Regina Margherita conferma quanto enunciai prima, cioè che la Fig. 31. — A. Mosso. — A) Tracciato della pressione sanguigna scritto contemporaneamente al respiro B nella Capanna Regina Margherita (4560 m.). diminuita pressione barometrica non dilata i vasi per quest'altezza di 4560 metri. Dirò in seguito come la stanchezza e il male di montagna modifichino la circolazione.

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Costruimmo a tale scopo uno strumento rappresentato dalla figura 35, il quale rassomiglia, in alcune parti, a quello già noto nella fisiologia col nome di cardiografo del Marey. Vi è la medesima capsula di legno, la quale per mezzo di una fascia viene fissata sopra il polpaccio della gamba, oppure sui muscoli flessori delle dita, come si vede nella figura 35. Dentro alla capsula di legno vi è un timpano a membrana elastica, con una molla spirale interna e un bottone di legno all'esterno. Per mezzo di una molla metallica chiusa nel tubo che sta sopra il timpano si può comprimere il muscolo fino a che diventino visibili le sue pulsazioni, le quali poi vengono scritte per mezzo di un timpano a leva sul cilindro infumato. A questo strumento abbiamo dato il nome di miosfigmografo perchè serve a registrare il polso dei muscoli.

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A Torino per sollevare 121 volte i manubri di 5 chilogr. ciascuno, coll'intervallo di 4 minuti il suo polso crebbe da 62 a 68. Il respiro da 20 scese a 18: ma le inspirazioni dopo la fatica erano più profonde. Arrivato sul Monte Rosa a 4560 metri il soldato Chamois si lamentò il primo giorno di mal di capo e di mal di ventre, diceva spesso che non poteva respirare bene: non ha però perduto l'appetito. Per contare bene il polso radiale che è filiforme, sono obbligato a mettere le dita sull'arteria del collo.

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