Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

UNIPIEMONTE

Risultati per: a

Numero di risultati: 2890 in 58 pagine

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F *  A  = F A + R A + R' A+ R'' A +…
F * A = F  A  + R A + R' A+ R'' A +…
F * A = F A + R  A  + R' A+ R'' A +…
F * A = F A + R A + R' A+ R''  A  +…
a,  a  a, v r, a r.
a, a a, v r,  a  r.
si costruisca,  a  partire da O, la poligonale (in generale sghemba) O A 1 A
a partire da O, la poligonale (in generale sghemba) O  A  1 A 2,…,An, i cui successivi lati OA 1, A 1 , A 2 , …,A n-1
a partire da O, la poligonale (in generale sghemba) O A 1  A  2,…,An, i cui successivi lati OA 1, A 1 , A 2 , …,A n-1 A
sghemba) O A 1 A 2,…,An, i cui successivi lati OA 1,  A  1 , A 2 , …,A n-1 A n, orientati ciascuno nel verso di
sghemba) O A 1 A 2,…,An, i cui successivi lati OA 1, A 1 ,  A  2 , …,A n-1 A n, orientati ciascuno nel verso di
1 A 2,…,An, i cui successivi lati OA 1, A 1 , A 2 , …,A n-1  A  n, orientati ciascuno nel verso di percorrenza della
ciascuno nel verso di percorrenza della poligonale da O ad  A  n, rappresentano ordinatamente i vettori dati.
 a  a = a t + a r + 2a c,
 a  = a t + a r + 2a c,
a =  a  t + a r + 2a c,
a = a t +  a  r + 2a c,
Cardano n.  a  Pavia nel 1501, m. a Roma nel 1576 insegnò Matematiche a
Cardano n. a Pavia nel 1501, m.  a  Roma nel 1576 insegnò Matematiche a Milano, e quindi
n. a Pavia nel 1501, m. a Roma nel 1576 insegnò Matematiche  a  Milano, e quindi Medicina a Pavia e a Roma.
nel 1576 insegnò Matematiche a Milano, e quindi Medicina  a  Pavia e a Roma.
insegnò Matematiche a Milano, e quindi Medicina a Pavia e  a  Roma.
l’ipotesi (1) equivale ad  a  a = a τ od anche sostituendo ad a a la sua espressione
l’ipotesi (1) equivale ad a  a  = a τ od anche sostituendo ad a a la sua espressione
l’ipotesi (1) equivale ad a a =  a  τ od anche sostituendo ad a a la sua espressione fornita,
l’ipotesi (1) equivale ad a a = a τ od anche sostituendo ad  a  a la sua espressione fornita, dal teorema del Coriolis, ad.
(1) equivale ad a a = a τ od anche sostituendo ad a  a  la sua espressione fornita, dal teorema del Coriolis, ad.
M  a  = T a -P a ≤ 0.
M a = T  a  -P a ≤ 0.
M a = T a -P  a  ≤ 0.
l’equilibrio relativo sussiste, sarà (n. 1)  a  r = 0, nonché a c = ω Λ v r = 0, quindi a a = a τ c e la
l’equilibrio relativo sussiste, sarà (n. 1) a r = 0, nonché  a  c = ω Λ v r = 0, quindi a a = a τ c e la legge fondamentale
sarà (n. 1) a r = 0, nonché a c = ω Λ v r = 0, quindi  a  a = a τ c e la legge fondamentale del moto (assoluto) potrà
sarà (n. 1) a r = 0, nonché a c = ω Λ v r = 0, quindi a  a  = a τ c e la legge fondamentale del moto (assoluto) potrà
sarà (n. 1) a r = 0, nonché a c = ω Λ v r = 0, quindi a a =  a  τ c e la legge fondamentale del moto (assoluto) potrà
la legge fondamentale del moto (assoluto) potrà scriversi m  a  τ = F , ossia
costruisce  a  parte un poligono O, A 1... A n, coi lati
costruisce a parte un poligono O,  A  1... A n, coi lati
costruisce a parte un poligono O, A 1...  A  n, coi lati
Φ A* = R  A  + Φ A , Φ B* = R B + Φ B,
Φ A* = R A + Φ  A  , Φ B* = R B + Φ B,
poi è  a  0, osserviamo che l’angolo di a v 1 e v 2 , è eguale a
poi è a 0, osserviamo che l’angolo di  a  v 1 e v 2 , è eguale a quello di - v 1 , e v 2 ed ha perciò
è a 0, osserviamo che l’angolo di a v 1 e v 2 , è eguale  a  quello di - v 1 , e v 2 ed ha perciò l’ampiezza di e di
- v 1 , e v 2 ed ha perciò l’ampiezza di e di verso opposto  a  quello di Analogamente l’angolo di v 1 , e a v 2 , è di
verso opposto a quello di Analogamente l’angolo di v 1 , e  a  v 2 , è di ampiezza e di verso opposto a onde si conclude
di v 1 , e a v 2 , è di ampiezza e di verso opposto  a  onde si conclude che i tre vettori a ( v 1 Λ v 2 ), a v 1 Λ
e di verso opposto a onde si conclude che i tre vettori  a  ( v 1 Λ v 2 ), a v 1 Λ v 2 , v 1 Λ a v 2 , hanno la
a onde si conclude che i tre vettori a ( v 1 Λ v 2 ),  a  v 1 Λ v 2 , v 1 Λ a v 2 , hanno la lunghezza |a|v 1 v 2 e
che i tre vettori a ( v 1 Λ v 2 ), a v 1 Λ v 2 , v 1 Λ  a  v 2 , hanno la lunghezza |a|v 1 v 2 e la stessa direzione e
sia a, il vettore  a  v è parallelo a v (o nullo) e, viceversa, per v ≠ 0, ogni
sia a, il vettore a v è parallelo  a  v (o nullo) e, viceversa, per v ≠ 0, ogni vettore v'
viceversa, per v ≠ 0, ogni vettore v' (nullo, o) parallelo  a  v è rappresentabile sotto la forma
 a  a = F,
a  a  = F,
in particolare, la poligonale si rinchiude, cioè se  A  n coincide con O, si ha l’identità, valida per n punti A 1
se A n coincide con O, si ha l’identità, valida per n punti  A  1 A 2,…, A'n quali si vogliano,
n coincide con O, si ha l’identità, valida per n punti A 1  A  2,…, A'n quali si vogliano,
vanno  a  zero i prodotti di inerzia A', B', C' e ossia, a tenore
vanno a zero i prodotti di inerzia A', B', C' e ossia,  a  tenore delle (17), le somme:
a, per dimostrare che l’annullarsi del momento risultante M  a  delle forze direttamente applicate F rispetto ad a è
M a delle forze direttamente applicate F rispetto ad  a  è condizione sufficiente per l’equilibrio; e a tale scopo
rispetto ad a è condizione sufficiente per l’equilibrio; e  a  tale scopo ragioniamo in modo perfettamente analogo a
e a tale scopo ragioniamo in modo perfettamente analogo  a  quello del n. 5.
che la misura di una osservabile  A  abbia dato un certo risultato A', e misuriamo,
non si verifica, e cioè si può osservare B subito dopo  A  senza che A cessi di avere il valore risultato dalla misura
verifica, e cioè si può osservare B subito dopo A senza che  A  cessi di avere il valore risultato dalla misura precedente:
compatibili. In tal caso, subito dopo che l'osservazione di  A  ha dato il risultato A' e quella di B il risultato B', il
B', il sistema si trova in uno stato tale, che tanto  A  quanto B hanno un valore definito, e cioè, rispettivamente,
 a  ≤ P a
a ≤ P  a 
terna di assi, sono X, Y, Z le componenti di v, quelle di  a  v sono a X, a Y, a Z.
assi, sono X, Y, Z le componenti di v, quelle di a v sono  a  X, a Y, a Z.
sono X, Y, Z le componenti di v, quelle di a v sono a X,  a  Y, a Z.
X, Y, Z le componenti di v, quelle di a v sono a X, a Y,  a  Z.
vettori B 1-A, B 2 - A, B 3 -  A  diconsi i componenti di v secondo le tre direzioni date.
osservi anzitutto che per , U tende  a  e quindi p a : ne segue che l'esponente del primo termine
osservi anzitutto che per , U tende a e quindi p  a  : ne segue che l'esponente del primo termine tende a e
p a : ne segue che l'esponente del primo termine tende  a  e perciò, affinchè la u per tenda a zero, come deve, dovrà
del primo termine tende a e perciò, affinchè la u per tenda  a  zero, come deve, dovrà essere : così nella I regione la u
deve, dovrà essere : così nella I regione la u si riduce  a 
v 3 avrà quindi esso pure un momento nullo rispetto ad  A  1, A 2, ossia sarà situato sul piano A 1, A 2, A 3.
v 3 avrà quindi esso pure un momento nullo rispetto ad A 1,  A  2, ossia sarà situato sul piano A 1, A 2, A 3. Analogamente
nullo rispetto ad A 1, A 2, ossia sarà situato sul piano  A  1, A 2, A 3. Analogamente si vede che in tale piano devono
rispetto ad A 1, A 2, ossia sarà situato sul piano A 1,  A  2, A 3. Analogamente si vede che in tale piano devono
ad A 1, A 2, ossia sarà situato sul piano A 1, A 2,  A  3. Analogamente si vede che in tale piano devono giacere
se per caso A' coincide con A, basta  a  tale scopo la rotazione di centro e di ampiezza
ove si ponga b = 2a ossia b -  a  = a risulta e p = a; onde la seconda delle (8) dà η = 0.
ove si ponga b = 2a ossia b - a =  a  risulta e p = a; onde la seconda delle (8) dà η = 0.
 A  norma delle (17), la valutazione dei tre momenti d’inerzia
dei tre momenti d’inerzia A, B, C si riconduce subito  a  quella delle tre somme
ad una data terna di assi, si conoscono le componenti  a  x, a y, a z di a in funzione dei sette argomenti
ad una data terna di assi, si conoscono le componenti a x,  a  y, a z di a in funzione dei sette argomenti
data terna di assi, si conoscono le componenti a x, a y,  a  z di a in funzione dei sette argomenti
terna di assi, si conoscono le componenti a x, a y, a z di  a  in funzione dei sette argomenti
Copernico n.  a  Thorn in Polonia nel 1473, m. nel 1543 a Frauenburg
Copernico n. a Thorn in Polonia nel 1473, m. nel 1543  a  Frauenburg (Prussia orientale), dove egli era canonico
orientale), dove egli era canonico della cattedrale. Studiò  a  Cracovia e a Vienna, poi a Bologna, a Padova e a Roma,
egli era canonico della cattedrale. Studiò a Cracovia e  a  Vienna, poi a Bologna, a Padova e a Roma, nella quale
della cattedrale. Studiò a Cracovia e a Vienna, poi  a  Bologna, a Padova e a Roma, nella quale ultima città tenne
cattedrale. Studiò a Cracovia e a Vienna, poi a Bologna,  a  Padova e a Roma, nella quale ultima città tenne anche
Studiò a Cracovia e a Vienna, poi a Bologna, a Padova e  a  Roma, nella quale ultima città tenne anche lezioni di
Il sistema che da lui prende il nome fu pubblicato  a  Norimberga nel 1543, subito dopo la sua morte, sotto il
che per ogni valore di a, inferiore alla portata minima  a  0, la freccia più conveniente (quella cioè che rende minimo
conveniente (quella cioè che rende minimo τ) è legata ad  a  dalla stessa relazione, che lega f 0 ad a 0.
τ) è legata ad a dalla stessa relazione, che lega f 0 ad  a  0.
R  a  = 0, M a = 0.
R a = 0, M  a  = 0.
moltiplicando scalarmente la prima per ,  a  destra, la seconda per a sinistra e sottraendo membro a
scalarmente la prima per , a destra, la seconda per  a  sinistra e sottraendo membro a membro, si ha
, a destra, la seconda per a sinistra e sottraendo membro  a  membro, si ha
= μm'  a  = λτ-2 a',
chiama prodotto del vettore v per un numero reale qualsiasi  a  e si denota con a v (o indifferentemente con v a) il
vettore v per un numero reale qualsiasi a e si denota con  a  v (o indifferentemente con v a) il vettore che ha la
direzione di v, e lo stesso verso o l’opposto secondo che  a  è positivo o negativo. Notiamo subito che, per definizione,
è positivo o negativo. Notiamo subito che, per definizione,  a  v si annulla sempre e solo quando sia nullo o il numero a o
a v si annulla sempre e solo quando sia nullo o il numero  a  o il vettore v (od entrambi).
fissa γ [teorema del Cardano] Girolamo Cardano n.  a  Pavia nel 1501, m. a Roma nel 1576 insegnò Matematiche a
del Cardano] Girolamo Cardano n. a Pavia nel 1501, m.  a  Roma nel 1576 insegnò Matematiche a Milano, e quindi
n. a Pavia nel 1501, m. a Roma nel 1576 insegnò Matematiche  a  Milano, e quindi Medicina a Pavia e a Roma..
nel 1576 insegnò Matematiche a Milano, e quindi Medicina  a  Pavia e a Roma..
insegnò Matematiche a Milano, e quindi Medicina a Pavia e  a  Roma..
il segno superiore (cioè che la tensione vada crescendo da  A  a B), giacché in caso contrario basta invertire il senso
segno superiore (cioè che la tensione vada crescendo da A  a  B), giacché in caso contrario basta invertire il senso
In tale ipotesi, dividendo per T e integrando da  A  a B, avremo
In tale ipotesi, dividendo per T e integrando da A  a  B, avremo
- Centro delle accelerazioni. - Le componenti  a  ξ, a η, sugli assi fissi della accelerazione a di un punto
- Centro delle accelerazioni. - Le componenti a ξ,  a  η, sugli assi fissi della accelerazione a di un punto P
componenti a ξ, a η, sugli assi fissi della accelerazione  a  di un punto P qualsiasi del piano mobile si ottengono, per
mobile si ottengono, per derivazione delle (21) rispetto  a  t, sotto la forma
ove si introducano gli N r vettori  a  k . i di componenti a'k.i, a''k.i, a'''k.i e gli Ns vettori
k . i di componenti a'k.i, a''k.i, a'''k.i e gli Ns vettori  a  j . k di componenti α'j . i, α''j . i, α'''j . i, si può
prolungamento del segmento  A  0 intersecherà la spirale in infiniti altri punti che
la spirale in infiniti altri punti che potremo indicare con  A  -1, A -2,…cui corrispondono, come intersezioni delle stesse
in infiniti altri punti che potremo indicare con A -1,  A  -2,…cui corrispondono, come intersezioni delle stesse spire
-1,… Ma noi per fissare le idee, consideriamo il moto di P  a  partire dall’istante in cui si trova A 0.
il moto di P a partire dall’istante in cui si trova  A  0.
appoggia in  A  al muro (schematizzato nella orizzontale a), e C alla trave
a), e C alla trave DD' in A', mentre serve di sostegno  a  BB'; BB' si appoggia in B al muro (schematizzato nella
orizzontale b) e ad AA' in B', mentre serve di sostegno  a  CC' in C'; ecc.
quando un elemento materiale di cinghia giunge in  A  (ovvero in B 1 ), a contatto con P un elemento materiale di
elemento materiale di cinghia giunge in A (ovvero in B 1 ),  a  contatto con P un elemento materiale di C (ovvero di C 1),
con P un elemento materiale di C (ovvero di C 1), resta  a  contatto collo stesso elemento fino alla posizione B (o
stesso elemento fino alla posizione B (o rispettivamente  A  l).
S sia mantenuto in equilibrio da certe forze applicate  a  punti delle facce terminali σ1, σ2 e da una certa
A, F B le risultanti delle forze applicate rispettivamente  a  σ1, σ2 e con M A, M B i corrispondenti momenti risultanti
M A, M B i corrispondenti momenti risultanti rispetto ad  A  e B.
A' l’attrazione che una data massa omogenea, atteggiata  a  sfera (piena) esercita in un punto qualunque della sua
esercita in un punto qualunque della sua superficie;  A  quella esercitata dalla stessa massa atteggiata a cilindro
A quella esercitata dalla stessa massa atteggiata  a  cilindro sul suo polo [cfr. Es. prec., formula (3)].
 a  1 : a 2 = m 2 : m 1;
1 :  a  2 = m 2 : m 1;
si intende che (atteso lo scambio di  a  in - a) k Sta per rimanendo inalterato il significato delle
hanno significato evidente, 2a = B 1 B 2 , b è l'altezza di  a  sulla catenella, e a 1, a 2, sono le distanze dei
2a = B 1 B 2 , b è l'altezza di a sulla catenella, e  a  1, a 2, sono le distanze dei baricentri G 1, G 2 dei due
2a = B 1 B 2 , b è l'altezza di a sulla catenella, e a 1,  a  2, sono le distanze dei baricentri G 1, G 2 dei due rami di

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