La riforma degli artt. 615 e 624 c.p.c. e la reclamabilità delle pronunce rese dal giudice del gravame sulla inibitoria della decisione impugnata
prendere in esame la ratio punendi della norma incriminatrice di cui all'art. 615 quater c.p. In seconda battuta, inoltre, sebbene la Corte non si
lavoro può integrare il reato di cui all'art. 615-bis c.p. Il legislatore - ha chiarito la Corte - avrebbe con tale norma inteso sanzionare le
del reato di cui all'art. 615 ter c.p. richiede che l'agente abbia neutralizzato tali misure e che sia emersa la prova di tale superamento. Pertanto
corrispondente reato informatico. La sentenza in commento interpreta letteralmente la norma prevista dall'art. 615 ter c.p. Ed inquadra il fatto