nel fuoco. Cresce l'inconvenienza, se quest'atto, che deforma il volto, viene praticato dalle donne; 6.° Non mangiare con troppa fretta per timore di
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6.° Non riempire di troppo il bicchiere, né lasciarlo pieno di vino sulla mensa, a fine di non esporti al pericolo di lordarla; 7.° Guardarsi dal
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6.° Finalmente nessuno va scevro di difetti; ora dissimulando, allorché conviene, gli altrui, riusciamo non di rado a far dissimulare i nostri, e
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io vo a fare lo stesso.» 6.° Un complimento eccessivamente verboso e fiorito riesce sospetto, poichè induce a credere che si ricorra ai colori
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destre a fingerla, corrono ad abbracciarsi e baciarsi quando si visitano; alla quale ragione fa d'uopo aggiungere quella dell'uso. 6.° L'inaspettato e
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6.° Nissuno vuole essere riguardato come autore della propria sventura; é dunque somma inurbanità il fare rimproveri, per es., all'ammalato sulla
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' strana maniera di visitare l'amico ammalato, il deporre o far deporre alla sua porta una lettera sulla quale è scritto il proprio nome, e partire; 6
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Tito aveva per massima che nessun cittadino deve uscire scontento dall'udienza del principe. 6.° Allorchè si è persuasi di meritare il titolo di
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talvolta illesi i vascelli mercantili; 6.° Pria di venire alle mani discutono in congressi le loro contese, spesso accettano la mediazione di potenze
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. 6.In una conversazione alcun poca numerosa egli non si presenta come in trionfo alla padrona di casa, ma, contento d'una riverenza, si colloca
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campo. 6.° » Sono alcuni che in andando levano il piede » tanto alto come cavallo che abbia lo spavento, » e pare che tirino le gambe fuori d'uno stato
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anche con sacrifizio del nostro; 6.° Rinunziare a risentimenti momentanei che frutterebbero dispiaceri futuri maggiori; 7.° Sacrificare le affezioni
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trarre la pietra, e egli t'è » subitamente tenuto da colui che t'è di dietro ». 5.° Rende gli altri più severi nel giudicarlo; 6.° Impedisce la diffusione
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facendolo ridere. 6.° Quando i contendenti non la finiscono, e la disputa é alquanto calorosa, parmi dovere degli astanti d'interromperla con suoni
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giovine, che lo conosceva, rispose con finezza: Io acconsento a sposarlo, perché spero che sarà buon marito per singolarità. 6.° Nen si deve cambiare il
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.° Eccesso ne' piaceri sensuali; 3.° Eccesso ne' giuochi corporei; 4.° Eccesso ne' giuochi d'azzardo; 5.° Eccesso nella corruzione de' costumi; 6.° Eccesso
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valeva meno d'un bufalo. 6.° Gli stessi ecclesiastici secolari e regolari, sacerdoti e vescovi, dimenticando la gravità del loro ministero, passavano il
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gli fruttano la prigionia o il capestro. 6.° Perdita del senso comune. Ogni giocatore sragiona così come sragiona il volgo, allorché da' sogni deduce
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» alcuni feudatari nobili, mediocri, vili, plebei...» Vedi le gride 14 dicembre 1620, 15 ottobre 1627, 23 giugno 1632 , 13 agosto 1633, 6 giugno 1640, 16
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si proibisce sotto pena di 100 scudi che si fabbrichi, si venda, si porti questa specie di cappello. Vedi le Gride 18 luglio 1633, 6 dicembre 1633, se
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stesso argomento 67 » 5. Rispetto ai pregiudizi 72 » 6. Velo alle antipatie 74 » 7. Lodi senza adulazione 76 » 8. Continuazione dello stesso argomento
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modo usciamo della conversazione soddisfattissimi entrambi, ella di me ed io di lei. 6.° Gli sforzi per comparire ricchi; del che vedi un cenno alla pag
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della sua sconfitta; GIOJA. Nuovo Galateo. Tom. II. 6 » e per desiderio di risarcirsi. Fingal prende » a superare tutti questi ostacoli colla nobiltà
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