popolazioni che, dopo Fig. 22. Fazio degli Uberti, Dittamondo, pianta di Roma, miniatura di un codice del 1447, Parigi, Bibliothèque Nationale. Fig. 23
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amaro monumento celebrativo, la sconfitta subita dai contadini tedeschi nella rivoluzione da loro scatenata sull’onda della «protesta» luterana (fig. 23).
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1805, m. 23 ottobre 1850) sortì da natura il culto delle arti belle, e dimostrò per esse fin da fanciullo ferma propensione. Fatti i primi studj d
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novembre 1798), gli successe FRANCESCO CARRADORI pistoiese (n. 1747, m. 23 dicembre 1824). Avendo questi tuttora giovinetto dato saggi di non comune
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(n. 1765, m. 23 novembre 1837) suo allievo e poi successore nell’insegnamento. E che riuscisse assai valente scultore, lo dicano gli elogi di alcune
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modello di gesso. — PIETRO GAVAZZI di Pistoja (n. 1815, m. 23 novembre 1852), fece prima il fabbro, poi tirato da naturale disposizione attese alle arti
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e in altre parti della Toscana GIUSEPPE ROMEI (n. 23 giugno 1714, m. in sul finire del secolo); ma il suo nome dicono si raccomandasse specialmente a
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del Romanticismo: così la teorizzammo nel 1949 23.
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messaggio è ciò che serve a modificare il comportamento di chi lo riceve 23, e perciò, nel messaggio, quel che conta, non è la sua lunghezza, ma quel che
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Bernardo Bellotto conferma, ma rilancia, le idee di suo zio Canaletto. Nel Palazzo dei Giureconsulti (fig. 23), immette l’umidità, la verità di
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Cristo, conservato nella National Gallery a Londra, usa proprio questo tipo di iconografia (figura 23). La figura del Cristo si erge immobile al centro
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Un’altra, sensazionale apertura si ha con l’arrivo a Roma del GUERCINO (1591-1666): nel brevissimo, ma intenso soggiorno (1621-23) dipinge due opere
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interpretare le cose 23, bensì a mettere a nudo e ad esporre gli elementi d’immagine contenuti nelle cose stesse. Con i mezzi specifici della pittura, l
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bruna lavagna del fondo: carni bronzee verdeggiate di patina: un baio cupo: un rosso afro: un vinato 23.
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Roma» e l'altra definizione (a pag. 23) di «G. B. Tiepolo convinto restauratore dell'arte di Roma antica... »; si ha quasi l'impressione che si tratti
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il Bonasia e 65 per Domenico Morelli. 33 per Giorgione e 33 per Coghetti. 13 per Pisanello e 25 per Luca Beltrami. 23 per Jacopo della Quercia e 54
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Il San Sebastiano (n. 23) non potrebbe mai essere attribuito a Giulio Cesare Procaccini, trattandosi di opera almeno mezzo secolo anteriore a lui
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Evangelista. È incredibile la bonarietà con cui la maggior parte dei critici ha preso in esame quella serie incongruente di dipinti diversi! 23. Noi non
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Dal '23 al '67, anno della sua morte, l’Espinosa produce molto; e il T. crede necessario sceverare la produzione sua propria da quella di bottega
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Del Figliol Prodigo [figura 23] ch'è nel Palazzo Reale di Napoli un particolare non dimenticherò: è un panneggio solo che una giovine reca sovra un
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cosiddetto «Amorosi» cui fu attribuito «ad pompam» (23 B) nella seconda edizione; il San Francesco (403) di Rovigo facevo retrocedere ad «attribuzione
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