Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Numero di risultati: 124 in 3 pagine

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Regio Decreto 18 giugno 1931, n. 773 - Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

73916
Regno d'Italia 1 occorrenze
  • 1931
  • LLI - Lingua legislativa Italiana
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Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per volontà della Nazione Re d'Italia Visto il testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, approvato con R. decreto 6 novembre 1926, n. 1848, e le successive modificazioni; Visto l'art. 6 del R. decreto-legge 14 aprile 1927, n. 593, convertito nella legge 22 gennaio 1928, n. 290, che autorizza il Governo del Re a coordinare le disposizioni del suddetto testo unico con i nuovi codici penale e di procedura penale e ad emanare un nuovo testo unico delle leggi di pubblica sicurezza; Visto l'art. 1 della legge 24 dicembre 1925, n. 2260, con cui il Governo del Re è pure autorizzato a coordinare le disposizioni del nuovo codice penale e di procedura penale con quelle relative alla medesima materia contenute in altre leggi e a modificare, sempre a scopo di coordinamento, altre leggi dello Stato; Visti i codici penale e di procedura penale, approvati con Regi decreti 19 ottobre 1930, n. 1398 e n. 1399; Visto l'art. 3, n. 1, della legge 31 gennaio 1926, n. 100; Sentito il Consiglio dei Ministri; Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per l'interno, di concerto col Nostro Ministro Segretario di Stato per la giustizia e gli affari di culto; Abbiamo decretato e decretiamo:

Ordinanze di manifesta infondatezza e manifesta inammissibilità: la giurisprudenza della Corte costituzionale nell'anno 1998 (Parte seconda) - abstract in versione elettronica

85855
Gambini, Federico 1 occorrenze
  • 2003
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Attraverso una lunga evoluzione giurisprudenziale (di cui abbiamo dato conto nella prima parte del presente contributo, pubblicata nello scorso numero di questa Rivista) tali ordinanze hanno via via riassorbito ipotesi in precedenza decise dalla Corte con altri tipi di pronunce, segnalandosi in particolare come un utile mezzo per lo smaltimento dell'arretrato. Nel corso del 1998 la Corte ha pronunciato ben 274 ordinanze (adottando la formula della manifesta infondatezza, della manifesta inammissibiltà o della restituzione degli atti al giudice a quo) su un totale di 412 decisioni relative a questioni proposte in via incidentale: in pratica due volte su tre la Consulta, per definire un giudizio, ha adottato la forma dell'ordinanza anziché quella della sentenza. Questo dato statistico, fra l'altro, risulta in controtendenza rispetto all'andamento degli ultimi anni in cui l'utilizzo delle ordinanze pareva essersi attestato intorno al 50% delle decisioni adottate dalla Corte. L'indagine sulle pronunce di manifesta infondatezza e manifesta inammissibilità si rivela dunque di grande rilevanza dal punto di vista dell'accesso alla giustizia costituzionale e, quindi, dei requisiti attualmente richiesti dalla Corte per la proposizione delle ordinanze di rimessione da parte dei giudici a quo.

Sindrome di Lyell. Nuove strategie terapeutiche ed implicazioni medico-legali - abstract in versione elettronica

86231
Cortellini, M.; Bollero, D.; Stella, M.; Magliacani, G. 1 occorrenze
  • 2003
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Analizzando gli schemi terapeutici pre-sindrome, abbiamo riscontrato la difficoltà ad attribuire ad un farmaco la causa scatenante della malattia, visto che molti pazienti avevano terapie multiple, già in atto da lungo tempo. L'imprevedibilità della malattia, l'impossibilità di prevenzione pongono il medico che ha prescritto la terapia scatenante in una posizione di non imputabilità, non potendo egli prevedere una reazione così violenta ad una scelta terapeutica finalizzata e mirata alle condizioni del paziente.

L'adozione dei modelli alternativi di amministrazione e controllo previsti dalla riforma e la revoca degli organi preesistenti - abstract in versione elettronica

88313
Quatraro, Domenico; Quatraro, Mariangela 1 occorrenze
  • 2005
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Gli AA. affrontano la delicata questione della revoca del collegio sindacale e dell'organo amministrativo nelle società che abbiamo adottato statutariamente uno dei sistemi alternativi di governance previsti dalla riforma del diritto societario, dualistico o monastico. Nessuno dei due sistemi, infatti, prevede il collegio sindacale, il quale da organo "necessario" delle società per azioni diventa in questo modo facoltativo, nel senso che la sua esistenza dipende dall'opzione esercitata dai soci in sede di adeguamento degli statuti. La trattazione parte dall'esame di tre possibili scenari che possono prospettarsi in sede di adeguamento dell'atto costitutivo e dello statuto, nell'ipotesi che il sistema tradizionale continui ad essere previsto come adottabile nell'assetto organizzativo della società, ovvero ne sia escluso con previsione di uno solo dei due modelli alternativi. L'analisi si concentra in particolare sulla definizione del concetto di "giusta causa" di revoca dei sindaci, riproposto nel novellato art. 2400 c.c., per poi esaminare alcune questioni procedurali e di merito relative al controllo giudiziario sulla delibera di revoca. Gli AA. calano, infine, le considerazioni esposte e le conclusioni raggiunte nei due scenari in cui la presenza del collegio sindacale diventa incompatibile con l'assetto stesso di entrambi i sistemi alternativi, proponendo agli interpreti possibili soluzioni statuarie e spunti critici di riflessione.

Le parole e i gesti della menzogna, trent'anni di ricerca scientifica: verità e falsità sul comportamento mistificatorio - abstract in versione elettronica

97897
Giusberti, Fiorella; Bensi, Luca 1 occorrenze
  • 2007
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In virtù di questo, abbiamo presentato un lavoro di ricerca condotto nel tentativo di fornire una risposta sull'effettiva rilevanza di determinati parametri verbali e non verbali. I risultati del nostro studio hanno messo in evidenza alcuni aspetti che contraddistinguono, più di altri, un testimone sincero da un mentitore e che riguardano esclusivamente gli aspetti linguistici di una deposizione, piuttosto che la comunicazione non verbale. Un testimone sincero, a differenza di un mentitore, tende a fornire una versione dei fatti coerente, una descrizione della vicenda più dettagliata, con maggiore attenzione sia ad elementi periferici che inusuali dell'evento, eventualmente ammettendo, senza difficoltà, di non ricordarsi qualcosa dell'accaduto. Alla luce di tali dati, sembra necessario prestare maggiore attenzione a ciò che un testimone dice, piuttosto che al linguaggio del suo corpo, anche se questo risultato smentisce alcune opinioni comuni su ciò che riteniamo indizi di menzogna. Tale conclusione è in accordo con un corpus piuttosto ricco di lavori, che ha mostrato come le convinzioni delle persone comuni e degli operatori di legge siano molto simili, ma anche molto diverse dai risultati dei lavori scientifici.

Live-born o still-born? Oggettività diagnostiche immunoistochimiche sul funicolo ombelicale - abstract in versione elettronica

107247
Turillazzi, Emanuela; Frassanito, Floriano; Neri, Margherita; Riezzo, Irene; Greco, Pantaleo; Fineschi, Vittorio 1 occorrenze
  • 2008
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Muovendo da queste premesse, abbiamo voluto intraprendere una ricerca applicativa volta ad individuare la presenza e la distribuzione di markers per la vitalità nel cordone ombelicale, utilizzando specifiche tecniche immunoistochimiche, utilizzando anticorpi anti-triptasi, fibronectina, TNF alfa, IL6, IL8, IL10, MCP1, HSP 90-70-27, alfa 1-antichimotripsina, CD 45, CD 4, CD 3, CD 8, CD 68, CD 20, IL-1beta. L'indagine ha consentito di individuare alcuni marcatori di vitalità (triptasi, alfa1-antichimotripsina e CD 68), documentabili ed oggettivabili con metodica immunoistochimica, utilizzabili nella indagine forense in tema di determinazione dell'inizio di vita autonoma del prodotto del concepimento. La evidente positività di questi markers nei preparati di cordone ombelicale dei nati vivi rispetto a quelli dei nati morti ci induce, quindi, a proporli alla stregua di indici attendibili cui il medico legale può ricorrere tutte le volte in cui si trovi impegnato a rispondere al quesito in merito all'avvenuto inizio di vita autonoma e di atti respiratori autonomi da parte del prodotto del concepimento al momento dell'espulsione dal canale del parto.

La salute e sicurezza nei luoghi di lavoro: le politiche di prevenzione delle Regioni e Province autonome - abstract in versione elettronica

114111
Masi, Marco 1 occorrenze
  • 2010
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In questi ultimi mesi abbiamo sentito ripetere da più parti della necessità di una riforma della Carta costituzionale, purtroppo anche con riferimento alla materia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Critiche che alla luce dei risultati conseguiti fino a ora risultano assolutamente prive di fondamento. E' ormai noto che la l. cost. 3/2001 ha inserito la tutela e sicurezza del lavoro quale materia assegnata alla competenza legislativa concorrente delle Regioni, intendendosi per tale una potestà legislativa da esercitare nel pieno rispetto dei principi fondamentali dettati dalla legge dello Stato; è del tutto evidente come il legislatore abbia voluto in tal modo affidare alle Regioni un ruolo di affiancamento dello Stato al fine precipuo di adattare, in quanto più vicine alle istanze dei lavoratori e delle imprese, i provvedimenti normativi alle specifiche esigenze territoriali. In tale ottica il ruolo che le Regioni devono svolgere è ampio e composito. In primo luogo un ruolo attivo di partecipazione al livello della legislazione statale, attraverso la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome, che dia concreta affermazione al principio della leale collaborazione e più volte proclamato dalla Corte Costituzionale come principio di generale applicazione, al punto che oggi la leale collaborazione viene intesa come collaborazione paritaria tra lo Stato e le Regioni. Un secondo livello è rappresentato dall'adattamento attraverso la normativa regionale della norma dello Stato al contesto economico e produttivo dei territori, soprattutto sotto il profilo dell'affermazione della cultura della prevenzione che passa attraverso interventi di formazione e informazione dei lavoratori a di sensibilizzazione delle imprese con la previsione di un sistema premiale delle c.d. imprese virtuose. Il terzo livello è quello della programmazione e del coordinamento, attraverso gli appositi comitati regionali, di tutti gli interventi nella materia della tutela della salute e della sicurezza nonché il necessario raccordo con le competenze assegnate agli organismi statali. L'evoluzione della società e della percezione della salute da parte dei cittadini pone senza dubbio nuove responsabilità alle Regioni, attraverso le quali si realizza la massima integrazione tra organizzazione sanitaria e territorio

Sicurezza sul lavoro e società 2.0 - abstract in versione elettronica

124903
Salerno, Linda (a cura di) 1 occorrenze
  • 2011
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E in attesa di darci nuove regole noi applichiamo ancora quelle anacronistiche del lavoro industriale: per cui abbiamo i tornelli, i marcatempo, i cartellini ecc. Paolo Messa, fondatore e curatore della rivista "Formiche", ha trattato il tema "Sicurezza e politica" esprimendo riserve per una attività legislativa caratterizzata da una normazione di emergenza rispetto a fatti certamente gravissimi ma che proprio per questo non andrebbero analizzati sotto la spinta emotiva. Troppo spesso si produce, infatti, una iper-regolamentazione che è foriera di grandi difficoltà per chi quelle regole dovrà poi rispettare. Gli interventi sono stati moderati da Linda Salerno.

Distribuzione territoriale dell'infortunio in itinere: trend e tassi di incidenza - abstract in versione elettronica

125607
Coviello, S.; Bonifaci, G.; Chiaramonte, C.; Conte, P.; Anselmi, E. 1 occorrenze
  • 2011
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Dopo aver affrontato in un precedente studio l'andamento temporale con analisi descrittive ed inferenziali del fenomeno degli infortuni in itinere, abbiamo proceduto all'analisi della distribuzione territoriale a livello di provinciale e regionale con le loro significatività statistiche nei confronti di quanto rilevato a livello nazionale per il quinquennio 2004-2008. Relativamente al fenomeno abbiamo, infatti, voluto verificare la diversità dei tassi di crescita (trend) nelle singole province, la significatività statistica a livello regionale dei tassi di incidenza (probabilità di accadimento dell'evento), nonché l'età media dell’infortunato alla data di accadimento stesso sia per tutti i casi che per quelli mortali. Lo studio ha dimostrato che, nel periodo preso in considerazione, l'età media dell'infortunato all'epoca di accadimento dell'evento tende a crescere. A livello nazionale l'età media cresce dai 35,5 anni per l'anno 2004 all'età di 37,5 anni per l'anno 2008. Limitatamente ai soli casi mortali, l'età media nel periodo va dai 37, 8 anni per l'anno 2004 ai 39,2 anni per l'anno 2008. L'incremento di tali età potrebbe essere attribuito, a nostro avviso, dall'invecchiamento della popolazione attiva dovuto alla mancanza di ingressi dei più giovani nel mondo del lavoro e, per quanto riguarda le più alte età dei casi mortali rispetto al totale degli infortuni, alla diffusa consapevolezza di una maggiore padronanza della guida acquisita con l'età, padronanza che induce il conducente ad un maggior senso di sicurezza esponendolo, in questo caso però, ad una maggiore gravità del rischio. I tassi medi di sviluppo degli infortuni in itinere relativi al periodo 2004 - 2008, assumono valori sia positivi che negativi a seconda che, il corrispondente trend sia, rispettivamente, crescente o decrescente; da notare che a livello nazionale si ha una crescita complessiva del 3% annuo contro una corrispondente crescita della popolazione residente del 0,4%. Nelle aree a livello regionale, ad esempio, i trend crescenti vanno da un minimo del 2% annuo per la regione Toscana ad un massimo del 16,6% per la regione Sicilia; per quanto riguarda, invece, i trend decrescenti per le stesse aree vanno, invece, da un minimo del -0,7% annuo per il Friuli-Venezia Giulia ad un massimo del -0,2% per il Trentino-Alto Adige. Per quanto riguarda, infine, i tassi di incidenza regionali relativi alla popolazione residente, questi vanno da un minimo di 0,04% per la regione Calabria ad un massimo di 3,1% per la regione l'Emilia Romagna. Nei confronti del tasso medio nazionale pari a 0,16% , le regioni del nord si collocano al di sopra di questo tasso, mentre le regione del centro, sud ed isole, si collocano al di sotto di esso ad eccezione, però, della regione Abruzzo che assume un valore pari a quello nazionale configurandosi, così, come regione "sparti acque" tra nord ed il resto d’Italia.

La responsabilità amministrativa del medico nei confronti dell'azienda ospedaliera - abstract in versione elettronica

125719
Sirignano, Ascanio; Cannovo, Nunzia; Ricci, Giovanna 1 occorrenze
  • 2011
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Prendendo spunto da questo presupposto abbiamo voluto verificare se, ed in quale misura, norme e principi generali in ordine a soggetti, fatti e comportamenti, nonché naturalmente alle conseguenze previste per tale tipo di responsabilità, siano in concreto applicabili alla responsabilità amministrativa dei medici ospedalieri. L'interesse sulla materia si incentra, pertanto, sulla responsabilità derivante dal rapporto di servizio che intercorre tra medico ed azienda ospedaliera, in altre parole dalla relazione giuridica in virtù della quale il primo è tenuto a risarcire i danni diretti ed indiretti che abbia cagionato alla seconda, mettendo in evidenza il particolare contesto operativo e le tipiche regole di un giudizio di responsabilità che ha diversi elementi costitutivi, dominati dal rapporto di servizio, ma che comprendono anche la dimostrazione di una condotta imputabile, la presenza di un danno erariale, l'accertamento della causalità tra la condotta e il danno, la rinvenibilità dell'elemento soggettivo del dolo o della colpa grave.

Il colpevole è il cervello: imputabilità, neuroscienze, libero arbitrio: dalla teorizzazione alla realtà - abstract in versione elettronica

125723
Merzagora Betsos, Isabella 1 occorrenze
  • 2011
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Peraltro, se pure le disfunzioni del lobo frontale sono quelle maggiormente riconducibili a patologie che incidono sulle capacità di intendere o di volere, non abbiamo ancora evidenze scientifiche che ci assicurino che soggetti con tali disfunzioni non abbiano poi capacità adeguate. Dire che chi è incapace di intendere o di volere ha disfunzioni del lobo frontale, non è la stessa cosa di dire che chi presenta disfunzioni del lobo frontale è incapace di intendere o di volere. Alcuni casi peritali illustrano la discussione, rammentando che la perizia sulla capacità di intendere e di volere, che deve considerare anche il nesso eziologico fra infermità e reato, non può limitarsi ad una disamina neurologica ma deve prendere in esame criminogenesi e criminodinamica.

Linked Open Data nel dominio giuridico - abstract in versione elettronica

128889
Agnoloni, Tommaso 1 occorrenze
  • 2011
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Partendo da una analisi delle fonti di informazione giuridica disponibili sul web a livello Europeo abbiamo identificato un nucleo iniziale di archivi giuridici e siti web istituzionali dai quali ottenere dati in formato aperto messi a disposizione liberamente oppure ottenuti tramite tecniche di reverse engineeering e tecniche di "data scraping". Il nucleo iniziale della nostra sperimentazione sarà composto dalle seguenti fonti: - Eur-LEX (Accesso al Diritto dell'Unione Europea); - PreLex Monitoraggio del processo decisionale del Parlamento Europeo; - N-LEX (Un punto di accesso alle legislazioni nazionali); - Taxation & Customs Union (Fiscalità, Dogane); - Ufficio Brevetti Europeo; - Corte Europea di Giustizia. Seguendo le buone pratiche per la pubblicazione dei Linked Data e riutilizzando il più possibile risorse semantiche disponibili, vocabolari e standard di identificazione delle risorse specifici del dominio giuridico, analizzeremo le potenzialità offerte dalla disponibilità di dataset giuridici dell'Unione Europea pubblicati come linked open data. Un sotto-dominio ristretto del Diritto sarà scelto come caso di studio al fine di mostrare come la creazione di interconnessioni semantiche coerenti fra fonti eterogenee migliorerà la concreta accessibilità al Diritto e fornirà una solida base di conoscenza sulla quale costruire servizi innovativi rivolti ai cittadini.

La c.d. riforma dei costi illeciti e la sua aderenza i principi di capacità contributiva - abstract in versione elettronica

129903
Procopio, Massimo 1 occorrenze
  • 2012
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Nonostante il "lodevole" intervento del legislatore abbiamo il fondato timore che la "nuova" disciplina non abbia risolto tutti i problemi. Le incertezze riguardano l'individuazione dei costi che potranno o meno essere ritenuti deducibili pur in presenza di costi correlati direttamente o indirettamente a delitti non colposi.

Le misure fiscali di emergenza del 2011-2012 - abstract in versione elettronica

132289
Rizzardi, Raffaele 1 occorrenze
  • 2012
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Per quanto riguarda il reddito di impresa abbiamo due significative misure positive, l'ACE [aiuti alla crescita economica], che abbatte l'imponibile in base al rendimento nozionale delle ricapitalizzazioni (comprese quelle da ritenzione degli utili) e la deducibilità dell'IRAP sul costo del lavoro. Avrà poi un effetto sia di semplificazione che di gettito la futura adozione delle regole europee per il calcolo degli ammortamenti, mutuate dalla proposta sulla base imponibile comune e consolidata (CCCTB [Common Consolidated Corporate Tax Base]).

I fattori critici di successo della ristorazione ospedaliera nell'area vasta toscana ESTAV: la customer satisfaction - abstract in versione elettronica

135267
Palmitesta, Paola; Vella, Maria 1 occorrenze
  • 2012
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Per questo motivo abbiamo condotto questa indagine nei presidi ospedalieri dell'area Toscana Estav (Arezzo, Grosseto e Siena) al fine di fornire agli organi competenti delle direttrici per il miglioramento della qualità della ristorazione ospedaliera durante lo svolgimento dell'appalto e per poter monitorare nel tempo le eventuali criticità del servizio di ristorazione in base ai giudizi espressi dai pazienti.

La sedazione palliativa: i temi caldi - abstract in versione elettronica

140517
Sangalli, Luisa; Turriziani, Adriana 1 occorrenze
  • 2013
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In questo contributo abbiamo esaminato e riflettuto sugli aspetti principali e controversi legati alla SP emergenti dalla letteratura, lavoro che ha costituito la premessa per delineare un processo decisionale e linee guida procedurali interni al nostro hospice. Molti aspetti, a partire dalla definizione, all'indicazione, alle procedure per la SP non hanno ancora uno standard internazionalmente definito e condiviso, ma sono disponibili linee-guida e raccomandazioni internazionali che, seppur con basso livello di evidenza, sono strumenti indispensabili che esprimono la riflessione e l'esperienza di medici palliativisti esperti e preparati. Proprio per i sottili confini etici e clinici che separano la SP da pratiche eutanasiche, la nostra riflessione porta a ribadire la necessità che la pratica della SP debba essere condotta con rigore, attenzione e competenza e che cresca sempre di più la formazione di personale competente e dedicato che conosca tutte le fasi della procedura della SP, nella loro forma e nel loro contenuto. In termini etici è necessaria una seria valutazione del rapporto tra la finalità per cui si agisce e l'azione condotta, pertanto la modalità con cui si persegue lo scopo rivela le reali intenzioni che sottendono l’azione. Anche nel caso della SP seguire una precisa e condivisa modalità di procedura è atto fondamentale che ne rivela, nella pratica clinica, la retta intenzione. Ne consegue che tutte le riflessioni finalizzate ad una buona pratica clinica sulla SP, sono essenziali per garantirne la liceità etica. Con queste premesse, la possibilità di una SP può costituire "un 'continuum' di una buona pratica clinica" basata su un'attenta ed empatica considerazione del paziente e della sua famiglia il cui benessere, dalla nascita alla morte, è priorità e scopo di ogni atto medico, in particolare nelle CP del fine vita.

"Disruption" mediterranea - abstract in versione elettronica

144769
Iaconesi, Salvatore; Persico, Oriana 1 occorrenze
  • 2014
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In questo articolo vi raccontiamo la nostra esperienza, gli incontri più importanti, cosa abbiamo imparato e soprattutto quali domande ci siamo posti e rimangono aperte: un viaggio nel cuore dell'innovazione, alla ricerca del senso della nostra mutazione.

L'animale parlante: la retorica come dimensione essenziale dell'essere umano - abstract in versione elettronica

147031
Di Stefano, Nicola 1 occorrenze
  • 2014
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Di qui la distinzione tra "retorica progressiva" - rintracciabile laddove vi sia un atteggiamento positivo e costruttivo - e "retorica regressiva" - con la quale abbiamo inteso indicare quegli atteggiamenti difensivisti e oppositivi. In conclusione, riflettiamo sulla natura della retorica come disciplina che mescola componenti affettive e razionali. In una posizione intermedia tra logica ed estetica, la retorica rappresenta una necessità con la quale la bioetica deve confrontarsi se vuole crescere attraverso un confronto razionale, positivo e costruttivo.

Dal decreto legge alla legge di conversione: dal controllo potenziale al sindacato effettivo di costituzionalità - abstract in versione elettronica

148255
Simoncini, Andrea; Longo, Erik 1 occorrenze
  • 2014
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Malgrado l'enfasi sulla natura provvisoria di queste fonti, negli ultimi anni sessanta anni abbiamo assistito ad un fenomeno altrove descritto come "emergenza infinita". Non è un caso, infatti, che nelle ultime quattro legislature l'abuso dei decreti-legge ha prodotto numerosi problemi anche al procedimento legislativo, specialmente nell'uso distorto degli emendamenti alle leggi di conversione. Il fenomeno degli emendamenti estranei all'oggetto originario del decreto legge ha prodotto non solo problemi relativi alla forma di governo ma anche alla forma di stato, specie per quanto riguarda la certezza del diritto. I cambiamenti intervenuti nella giurisprudenza recente, soprattutto attraverso le sentenze 22/2012 e 32/2014, la Corte ha ancora una volta alterato la sua strategia di non intervento nel rapporto tra poteri, come accaduto in passato durante gli anni novanta, cioè nel momento in cui ha aumentato la sindacabilità pratica del decreto-legge. Le ragioni di questo cambiamento sono molte. L'incertezza politica, la mancanza di riforme e fattori ambientali che ancora una volta come quasi venti anni fa hanno costretto i giudici delle leggi ad esercitare i propri poteri di sindacato. Quest'indirizzo giurisprudenziale introdurrà certamente novità decisive dal momento che aumenterà i poteri della Corte. Ovviamente rimangono alcuni nodi irrisolti che, forse, all'occhio attento dello studioso appariranno più come un indizio della necessità di una riforma complessiva del procedimento legislativo.

Esiti di profilo psicolesivo degli abusi sui minori: uno studio casisitico - abstract in versione elettronica

153585
Tritto, Giada Luana; Grattagliano, Ignazio; Margari, Francesco 1 occorrenze
  • 2015
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Partendo dalle suddette osservazioni, abbiamo voluto approfondire tali tematiche avendo come obiettivo della ricerca quello di verificare quali conseguenze l'abuso apporta nella vita del minore al fine anche di fornire un contributo per le valutazioni medico legali in tema di "child abuse". Pertanto a 30 minori ambosessi, inviati in assistenza, dai Tribunali per i Minorenni di una regione del sud di Italia, presso un Centro Convenzionato ed accreditato presso gli Uffici di Giustizia Minorile, per aver subito abusi e maltrattamenti, è stato somministrato un questionario, previa acquisizione del consenso dei genitori, il "Los Angeles Symptom Checklist", che ha la funzione di verificare, in un soggetto esposto ad un trauma, la presenza di segni psicodiagnostici riconducibili al Disturbo da Stress Post Traumatico. In 18 dei trenta minori esaminati sono stati riscontrati segni psicodiagnostici riconducibili al Disturbo su riportato. La tipologia di abuso maggiormente rappresentata è quella di profilo psicologico, riferibile a situazioni di estesa conflittualità coniugale e genitoriale. Le valutazioni di profilo medico legale, in tema di "child abuse" hanno quindi necessità di essere supportate da strumenti sempre più attendibili.

Alcune osservazioni sulle "linee guida per l'attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e dagli enti pubblici economici" - abstract in versione elettronica

154013
Perfetti, Luca Raffaello; Maltoni, Andrea; Goisis, Francesco 1 occorrenze
  • 2015
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Quest'ultima considerazione si muove esattamente nella direzione che, nel presentare il "Manifesto per una riforma di sistema delle società a partecipazione pubblica", abbiamo inteso indicare, o meglio che è necessario procedere ad riordino complessivo della normativa sulle società pubbliche sulla base della fondamentale distinzione tra società-imprese pubbliche e società pubbliche quasi-amministrazioni (in cui espresse e significative deviazioni legali dal tipo società di capitali suggeriscano una qualificazione pubblicistica). In altri termini, mentre nella prima ipotesi gli enti pubblici, che decidano di perseguire i loro obiettivi (di interesse generale) attraverso l'istituzione o la partecipazione al capitale di società commerciali, dovrebbero prendere atto che il regime delle società e quello delle loro attività sono delineati dal codice civile, nella seconda ipotesi il ricorso alla società di capitali costituisce soltanto lo strumento utilizzato dalle amministrazioni socie per conseguire efficienze aziendali.

L'utilizzo del placebo secondo l'ultima versione della "Dichiarazione di Helsinki". Dibattito fra due posizioni etiche - abstract in versione elettronica

154447
Liborio, Fabrizio; Requena Meana, Pablo 1 occorrenze
  • 2015
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Abbiamo quindi cercato di mostrare le seguenti tesi. 1. La problematicità della "Dichiarazione", anche nel suo ultimo aggiornamento. Essa infatti da una parte promuove il principio di beneficenza, specificando che i pazienti coinvolti nella sperimentazione devono essere trattati allo stesso modo dei pazienti ordinari (art. 4), e dall'altra legittima i Pct nel caso di "convincenti e scientificamente solide ragioni metodologiche" (art. 33). 2. La scarsa considerazione rivolta alla DoH o una sua interpretazione in senso ampio e permissivo riguardo l'uso del placebo, da parte delle due agenzie del farmaco "Food and Drug Administration" (Fda) americana, e "European Medicines Agency" (Ema) europea. 3. La nostra preferenza per la posizione dell'uso limitato del placebo, sia per ragioni scientifiche sia perché più consona alla tradizione etica dell'obbligo terapeutico alla cura, e del "principio di non disponibilità della persona". 4. L'ineccepibilità dal punto di vista teorico della DoH nella parte in questione - indubbiamente più vicina alla posizione dell'uso limitato del placebo - che però nella pratica risulta in una facile vulnerabilità a spinte economiche ed etiche lontane dallo spirito di beneficenza, che per 50 anni l'ha caratterizzata e distinta.

L'evoluzione delle forme di pagamento su "Internet" - abstract in versione elettronica

154925
Tripodi, Enzo Maria 1 occorrenze
  • 2015
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Del resto, abbiamo dimenticato che il nostro Paese è stato l'artefice del più avanzato livello (tecnico e concettuale) di forma e di firma digitale, prima di "avvitarsi" in costruzioni tanto complesse quanto di utilità relativa. Nel presente contributo si fornisce un quadro tra passato (non troppo remoto) e futuro di quanto accade nel mondo dei pagamenti "on line", con il rammarico di aver perso l'ennesima buona occasione.

"Il Piccolo Principe" e la "Medicina dell'Invisibile": relazione, organizzazione e prevenzione - abstract in versione elettronica

163705
Colucci, Massimiliano; Pegoraro, Renzo 1 occorrenze
  • 2016
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Useremo un prospettiva che abbiamo chiamato "Medicina dell'Invisibile", focalizzata sul valore. Il Piccolo Principe ci suggerisce di cercare l'invisibile come un nuovo tipo di "dato clinico" che può aiutare a rendere l'intervento assistenziale più etico ed efficace. Tale invisibile - che è la "cosa importante", la "cosa seria", anche su un piano gnoseologico ed epistemologico - è raggiungibile solo all'interno di una relazione. Perciò, il medico ha bisogno di essere "addomesticato" dal paziente, e il paziente dal medico - ognuno diventando responsabile dell'altro, ognuno diventando se stesso attraverso il dialogo con l'altro. Ma responsabilità significa anche attenzione al futuro, verso minacce alla vita che sono ancora ignote. Infatti, il Piccolo Principe ci insegna che possedere una parte di mondo - il "possesso utile" - implica l'imperativo etico di agire, al fine di salvaguardare la vita. Ma, senza la concretezza di una relazione - impregnata di tempo vissuto, di esperienze condivise, e dell'unicità individuale - non si dà alcun significato né valore. Per questo motivo la "Medicina dell'Invisibile" ricorda alla Bioetica che "quello che è importante, non lo si vede".