Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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ballo, che suonasi nel palazzo vicino. Il metro di terreno  vi  conquista dei prezzi favolosi. Andiamo piuttosto verso le
che il bosco di Vincennes era deserto, che le cocottes non  vi  andavano. Esse non volevano attraversare il sobborgo. Esse
andavano. Esse non volevano attraversare il sobborgo. Esse  vi  avevano paura. Paura degli abitanti? No, paura dì sè
d' aria respirabile. Entriamo: la chiave è sulla porta; non  vi  è nulla a rubare. La maggior parte del tempo, l'inquilino
nulla a rubare. La maggior parte del tempo, l'inquilino non  vi  è. L'inquilino non ama di essere visitato, come una bestia
covile, sotto pretesto di carità o di riforma. Ma noi non  vi  troveremo punto nè ammalati, nè donne. Anzitutto
Tali stanze o gabbie rassomigliano a cloache, l'aria  vi  è putrefatta dalle esalazioni delle sozzure accumulate sul
esalazioni delle sozzure accumulate sul suolo, è l'aria  vi  è stagnante, pestifera. Ordinariamente non vi sono finestre
è l'aria vi è stagnante, pestifera. Ordinariamente non  vi  sono finestre che diano sulla scala. La luce manca del pari
finestra e dove sono ammucchiati molti letti. Sicuramente,  vi  sono anche di queste. L'ultimo letto non ha nè luce nè
sul letto. Per coricarsi e per levarsi, bisogna che egli  vi  si rimpiatti o ne scivoli. Rendetevi conto dell'odore, se
Rendetevi conto dell'odore, se potete, quando pure non  vi  fossero che la stagnazione dell'aria e le respirazioni ed
dell'aria e le respirazioni ed espirazioni umane; ma  vi  è di più il sucidume indescrivibile, orribile. L'acqua è
sognare cure di pulitezza personale, e infatti essi non  vi  pensano nemmeno. I medici vi diranno, in quale stato è il
personale, e infatti essi non vi pensano nemmeno. I medici  vi  diranno, in quale stato è il loro corpo, quando si portano
di esser delicati in parole e barbari in realtà. Ciò che  vi  è di più spaventevole in queste case d'orrore sono i cessi.
si sentono dappertutto nella casa, le loro esalazioni  vi  prendono alla gola; è come una malattia, come una peste. Il
malattia, come una peste. Il puzzo, che v'ammorba il naso,  vi  fa nel medesimo tempo lagrimare. Sembra che a ciò
di chiusura d'alcuna sorta, ma dei buchi spalancati. Non  vi  è neppure deflusso. Per suolo dei mattoni sconnessi, delle
qualche volta le camerate allo scoperto, fra questi tubi  vi  sono di quelli che hanno delle fessure o delle rotture,
certi depositi di immondezze sono così vecchi che l'erba  vi  è cresciuta sopra. I cessi non sempre sono nemmeno in
In una casupola della rue Sainte-Marguerite non  vi  sono che due cessi per centododici inquilini. Compreso
nella nostra pomposa Parigi. " Noi, scriveva il Gaulois  vi  abbiamo descritto gli alloggi insalubri, secondo il
di igiene, mescolandovi i ricordi di visite che  vi  avevamo fatte; ma noi temiamo di nausearvi dicendovi tutto.
covili non vivono soltanto dei pregiudicati? Sapete voi che  vi  si trovano uomini buoni e donne oneste e fanciulli in gran
un vero provvedimento? e sapete voi che in questi abituri  vi  sono per voi stessi dei germi di peste sociale e di peste
del vostro superfluo, che, donata spontaneamente e a tempo,  vi  avrebbe dato il diritto di risponderle: Il nostro dovere
Belle Arti nella Gran Sala ai vecchi Giardini Pubblici. _  Vi  sono molte altre Gallerie private di quadri, ecc.
ai Polacchi, ora ai Cisalpini e Italiani. 1127 luglio 1815  vi  venne aperto dal governo la Pia Casa d'Industria e Ricovero
lasciate ch'io v'osservi che son ossa e che son nervi che  vi  occorre di slacciar. Con quegli occhi celestiali, con quel
cor. Ma però se occulte piaghe, se dolorò senza lamenti non  vi  basta di crear; né il pensier vi rende paghe che ridendo
dolorò senza lamenti non vi basta di crear; né il pensier  vi  rende paghe che ridendo assassinate, e che sempre, ove
resta un'anima a pregar; che, di notte, a voi pensando, chi  vi  ha viste alla mattina ha l'inferno al capezzal; e, alla
chi riede da lontan; se non bastano allo scopo per cui Dio  vi  ha poste in terra queste vittime di guerra già cadute o che
cadute o che cadran; se il piacer già in voi ne langue, e  vi  punge il desiderio di più pratici martir; ecco il cuore ed
di un gobbetto innamorato... Il mio sacco è preparato, non  vi  resta che a ferir! ". Le giovinette risero, e dissero fra
lo posso ai piè ". " Deh, se ne sai, raccontane! ". " come  vi  garberà ". " Vieni in giardin: la vecchia addormentata è
Cusani. È di stile barocco, architettato dal Ruggeri, che  vi  aveva finto alla base una montagna su cui posasse lo
si son rifatti arditi e, perversi!, hanno dimenticato che  vi  devono l’infame loro esistenza! In S. Antonio (America)
la chiesa della Passione  vi  è il Regio Conservatorio di Musica, il cui edificio, già
Carlo nell'anno 1579 con ritiro per le Cappuccine; nel 1782  vi  subentrarono le Benedettine di Santa Radegonda,
con disegno del Pellegrini, e restaurata nel 1852.  Vi  sono in questo tempio pitture del Fiammenghini, del
 Vi  ricordate - proseguì l'illustre critico - la pagina fine e
vecchie statue sdraiate sui coperchi dei sarcofaghi. Poi  vi  sono i libri rilegati a colori vistosi, colle costole
un raccoglimento solenne, un silenzio di meditazione, che  vi  fa abbassare la voce e sospendere lo scricchiolìo delle
tombe ignorate! Quanti libri, che non si leggono più! Ma  vi  sono le tombe illustri, davanti alle quali centinaia di
gli orecchi per udirne le risposte profonde; ma  vi  sono i libri illustri, che centinaia di generazioni hanno
delle ultime si è aperta ieri, la - Vittorio Emanuele". Non  vi  è mai sembrato che le vecchie biblioteche sentano fin
Generalmente erano costrutte a navata. Gli uomini, che  vi  studiavano, dovevano essere penitenti, i libri di autori
di autori morti, tutte le opere un testamento. D'estate  vi  si sentiva un freddo d'inverno, d'inverno vi si sarà gelato
D'estate vi si sentiva un freddo d'inverno, d'inverno  vi  si sarà gelato addirittura. Una volta, sola con un
di donna gli domandai se v'erano sotto le prigioni. - E  vi  rispose? - Sorridendo che v'era la cantina. Ebbene abbiamo
capolavoro. Perchè non siamo noi più belli? Uno scienziato  vi  risponderà: perchè nella nostra educazione coltiviamo lo
nella fratellanza universale. La patria è il mondo, non  vi  è dunque più patria. Quale è la nostra religione? - La mia?
una rovina, che passa, in una rovina, che resta. Le rovine  vi  spaventano? Ma non siamo noi stessi un risultato di rovine,
su tutti i confini invitando i viaggiatori a varcarli: non  vi  è più patria, non vi sarà dunque più nazione. - Ed è per
i viaggiatori a varcarli: non vi è più patria, non  vi  sarà dunque più nazione. - Ed è per questo che non si
più capolavori? - Chi sa? Il capolavoro è un quadro:  vi  sono dunque condizioni di luce e necessità di prospettiva,
occhi si appannarono, un'ombra gli si distese sulla bocca e  vi  spense il sorriso. Quindi reclinando la testa sul petto
città possiede tutte le categorie e le varietà femminili;  vi  saranno trenta pittori, cento giornalisti, poeti e
dal fermento delle immondizie accumulate negli angiporti.  Vi  sono i martiri oscuri e gli eroi decorati, veri o falsi:
oscuri e gli eroi decorati, veri o falsi: Napoleone I  vi  passa parecchie volte nelle sue varie campagne, i Borboni
passa parecchie volte nelle sue varie campagne, i Borboni  vi  soggiornano molti anni, Svedenborg vi arriva dalla
campagne, i Borboni vi soggiornano molti anni, Svedenborg  vi  arriva dalla Scandinavia. Vi è il passeggio pubblico
molti anni, Svedenborg vi arriva dalla Scandinavia.  Vi  è il passeggio pubblico costantemente pieno di carrozze, il
migliaia di persone vivono in quella città, e la loro vita  vi  produce centinaia di drammi, migliaia di sentimenti e di
l'altra di facciata appartiene a Maitre Guerin, poi  vi  è quella del Gendre Poiret e subito dopo il palazzo degli
Camors. Via Champfleury: oggi è poco frequentata, in fondo  vi  è lo studio di Courbet il pittore. Vicolo Edmondo Duranty;
è un capolavoro. - Di costruzione non direi, ma  vi  si respira un'aria più pura, e sulla conca di questo
si scorge il grande giardino del Paradou. - Spero che non  vi  piacerà. Giammai artificio violentò maggiormente la natura:
La duchessa si arrese. - Ritorniamo - disse poi. - Non  vi  sembra che il quartiere sia bello e soprattutto grande? -
sia bello e soprattutto grande? - Senza dubbio, ma  vi  sento due brutti difetti, la monotonia dello stile e una
coscienza la volgarità di questo quartiere. Poi non tutto  vi  è compiuto: si capisce che vi abita soltanto la nuova
quartiere. Poi non tutto vi è compiuto: si capisce che  vi  abita soltanto la nuova borghesia e il popolino, nessuna
vivere e nemmeno diventare una città. - Infatti tutto  vi  è come provvisorio, la vita non vi ha conservato nulla. -
città. - Infatti tutto vi è come provvisorio, la vita non  vi  ha conservato nulla. - Vi manca persino una chiesa. - No,
è come provvisorio, la vita non vi ha conservato nulla. -  Vi  manca persino una chiesa. - No, girate quell'angolo: ecco
nella storia soltanto per questa eccellenza di pochi, che  vi  funzionano come un sale antiputrido: eroismo di pensiero,
e la nostalgia del nuovo, non estrarne una novità e  vi  perdono il senso dell'arte. La duchessa sorrise. - Torniamo
quasi ironico. - Seraphitus! - mormorò la duchessa. - Voi  vi  chinerete dall'alto del suo campanile come egli dalla cima
verginale, nella luce opaca e tenue della stanza chiusa. -  Vi  ho fatto aspettare, perdonatemi!... - disse con un sorriso
e basso divano. Il signor Rook protestò: - Sono io che  vi  debbo tante scuse per avervi disturbata in un'ora
solita di alzarmi presto, e d'altronde fui io stessa che  vi  ho invitato per quest'ora. William la guardava parlare così
la conversazione in un modo qualunque. - Nossignora.  Vi  sono da alcuni giorni appena. - Venivate dall'America? -
- Dite.... - essa incoraggiò. - Ciò che devo dirvi  vi  sembrerà molto strano, molto curioso.... - Oh! siete
amiche si può ben chiedere un favore.... - Certamente. -  Vi  prego, perdonatemi se vi dico subito tutto, brutalmente, in
un favore.... - Certamente. - Vi prego, perdonatemi se  vi  dico subito tutto, brutalmente, in un modo che forse vi
se vi dico subito tutto, brutalmente, in un modo che forse  vi  farà dispiacere. Io non sono uso alle circonlocuzioni, e
dalla vostra splendida bellezza, eppure non offendetevi,  vi  prego! le meraviglie del vostro corpo perfetto non mi hanno
immenso.... Sono stanco di soffrire e voglio vendicarmi:  vi  ho veduta! vi voglio amare e voglio sentirla tutta anch'io,
Sono stanco di soffrire e voglio vendicarmi: vi ho veduta!  vi  voglio amare e voglio sentirla tutta anch'io, una volta, la
m'avete trovato molto strano? Non meravigliatevi adunque.  Vi  chiedo che voi partiate con me stasera: andremo là dove so
di somma sorpresa. - Sì, - proseguì lui - vorrei ch'egli  vi  amasse tanto da abbandonare per voi la sua casa, sua
schiavo, e voi capace di rovinarlo completamente. Ecco:  vi  ho detto tutto! Certamente siete meravigliata; forse anzi
dimenticare; l'amore trionfa di molto tristezze, ed io  vi  avrei amato tanto.... - soggiunse piano con un sottinteso
Grazie; - rispose dolcemente - voi siete molto buona, ed io  vi  sarò infinitamente grato.... O Yvonne, anch'io voglio
O Yvonne, anch'io voglio provarlo il vostro amore, anch'io  vi  voglio mia per deporvi ai piedi tutti i tesori della terra,
ed è appunto perché voglio godere la vita con voi, che  vi  chiedo prima di fare l'enorme sacrificio e d'aiutarmi nella
mi condurrete? - chiese Yvonne esitando. - A Biarritz ora:  vi  piace Biarritz? - Non vi sono stata mai. Ed a chi dovrò
Yvonne esitando. - A Biarritz ora: vi piace Biarritz? - Non  vi  sono stata mai. Ed a chi dovrò piacere io? Il signor Rook
avervi già detto? - Partiremo presto? - Domani se non  vi  disturba. Ho molta premura. - Va bene, domani. - Intanto -
non permetto certo che voi abbiate a sopportarle sola. Qui  vi  sono tanti chèques chèquesper cinquecentomila lire - disse
sulla tavola sotto una fotografia di Yvonne - forse  vi  basteranno sino a domani. Gli occhi della giovane donna
del Jodani. In angolo a questa via e quella Parini  vi  è l'albergo Firenze. Trovandosi in questa località devesi
 Vi  meravigliate degli altarini? Vi scandalizzate della piccola
meravigliate degli altarini?  Vi  scandalizzate della piccola processione di donne scalze e
cessata la superstizione? Come potevate crederlo? Non  vi  rammentate più nulla, dunque? Nel colera del 1865 vi furono
Non vi rammentate più nulla, dunque? Nel colera del 1865  vi  furono processioni e pubbliche preghiere; nel colera del
di vecchio dispettoso, vecchio impertinente, faccia verde ;  vi  stupiscono? Vi è il piede di sant'Anna che si mette sul
vecchio impertinente, faccia verde ; vi stupiscono?  Vi  è il piede di sant'Anna che si mette sul ventre delle
delle partorienti, che non possono procreare il figlio;  vi  è l'olio che arde nella lampada, innanzi al corpo di san
di Santa Maria la Nuova, che fa guarire i mali di testa;  vi  è il Crocifisso del Carmine che ha fatto sangue dalle
il Crocifisso del Carmine che ha fatto sangue dalle piaghe;  vi  è il bastone di san Pietro che si venera nella chiesa
di Sant'Aspreno, primo vescovo di Napoli, ai Mercanti;  vi  è l'acqua benedetta di San Biagio ai Librai che guarisce il
di San Biagio ai Librai che guarisce il mal di gola;  vi  sono le panelle, pagnottine di pane benedette di San Nicola
che buttate in aria, nel temporale, scampano dalle folgori.  Vi  sono centinaia di ossicini, di pezzetti di velo, di
si vede una trave di fuoco attraversare il cielo, sopra  vi  danza Salomè, la ballerina maledetta: la voce che si ode,
chi se ne occupa? I napoletani credono ancora alle sibille:  vi  è una Chiara Stella alle Cento Strade, verso il Corso
alle Cento Strade, verso il Corso Vittorio Emmanuele,  vi  è una siè Grazia al Vicolo Mezzocannone, famosissime; e
le visioni. Ve n'era uno famoso, a Marano presso Napoli:  vi  andava la gente in pellegrinaggio. Un altro giovane, era al
tutto. Cioè, non è tutto. Esagerate venti volte quello che  vi  ho detto: forse, non sarete nel vero. Questo guazzabuglio
questo culto esterno così pagano, questa idolatria,  vi  spaventano? Vi dolete di queste cose, degne dei selvaggi? E
culto esterno così pagano, questa idolatria, vi spaventano?  Vi  dolete di queste cose, degne dei selvaggi? E chi ha fatto
lentamente: "Quando avete letto la mia lettera, il nome che  vi  trovaste sotto Vi era sconosciuto?" "Sconosciuto." "Non era
avete letto la mia lettera, il nome che vi trovaste sotto  Vi  era sconosciuto?" "Sconosciuto." "Non era nella memoria
il conte "or sono diciannove anni, un giorno in cui  vi  si era punito severamente per avere spezzato un vaso di
all'uscire da uno stanzino buio, dove Vostro padre  vi  aveva tenuto chiuso per parecchie ore, vedeste un momento
dopo il castigo, nella stanza di sua madre. "Vedete che  Vi  conosco da lungo tempo. Ne dubitate? Adesso vado a dirvi
nel 1834 a Milano, in via del Monte di Pietà. Vostra madre  Vi  diede il suo latte, Vostro padre vi diede una culla
di Pietà. Vostra madre Vi diede il suo latte, Vostro padre  vi  diede una culla d'argento e una bambinaia brianzuola che
Questo. Avevate cinque anni. La sera di un giorno in cui  vi  era stato in casa Vostra un insolito affaccendarsi di
d'operai e si eran portate montagne di dolci e di fiori,  Vi  posero a letto prima dell'ora solita. A tarda notte foste
si aperse. Vostra madre venne a chinarsi sopra di Voi,  Vi  baciò e pianse." "Signor conte!" esclamò Silla con voce
un confortante indizio di vitalità morale, perché dove non  vi  è dolore, vi è cancrena. Dunque, nel 47 accadde in casa
indizio di vitalità morale, perché dove non vi è dolore,  vi  è cancrena. Dunque, nel 47 accadde in casa Vostra qualche
parecchi giorni a Sesto, in casa C... La carrozza che  vi  ricondusse a Milano, si fermò davanti ad un'altra casa, in
Era una casa molto diversa da quella del Monte di Pietà e  vi  avete fatto una vita molto diversa. Non più servi, non più
dei fatti della Vostra vita che non sapete Voi stesso.  Vi  è dunque venuta questa salutare follìa della gloria, che Vi
Vi è dunque venuta questa salutare follìa della gloria, che  Vi  ha preservato, con una promessa fatta di niente, dalle
il fatto che non sapete. Quel poco di oro che Vostra madre  Vi  diede perché servisse alla stampa del libro, non era punto,
servisse alla stampa del libro, non era punto, come ella  Vi  disse e Voi avete creduto, un dono de' suoi parenti; il
simile. Voi non lo sapevate. Del resto la vita è così.  Vi  è sempre nei giovani questa baldanza ridicola di credere
"Dio! Se fosse vero, mi vituperi, m'insulti!" "Io non  vi  ho fatto venire in casa mia per vituperarvi. E poi, se
vita oltre quanto sarebbe necessario per dimostrare che  Vi  conosco bene, si è perché intendo di meglio giustificare in
vado a farvi. Dunque, nel 59 avete fatto il Vostro dovere e  Vi  siete battuto per l'Italia. Vostro padre..." "Signor
State tranquillo. Vostro padre non era più a Milano quando  vi  siete tornato Voi. Era nel paese straniero dove intendo che
che ha cessato di vivere due anni sono, nel maggio del 62.  Vi  trovaste solo colla Vostra letteratura. Allora foste
non è vero? Volevano che entraste nella loro Filatura e  Vi  offrivano un lauto assegno; non è così?" "Sì, ma è forse
ma è forse Lei che mi ha fatto eleggere?..." "Non importa,  Vi  dico. Avete rifiutata l'offerta dei Pernetti Anzati. Fatto
occuparvi in qualche altro modo degno, ed è per questo che  Vi  ho pregato di venire da me." "La ringrazio" rispose Silla
il conte. "Chi parla di questo? Lo so benissimo. I Pernetti  Vi  passano l'interesse di una parte della dote di Vostra madre
"Io sono un vecchio amico della famiglia di Vostra madre, e  Vi  porto molt'affezione per la memoria di persone che mi
tenuti lontani fino ad oggi; un male che noi ripareremo.  Vi  basta quello?" "Perdoni, non mi può bastare; è
mia amicizia. In fine dei conti non è un beneficio che io  Vi  offro, è un favore che Vi domando. Io so che avete molto
conti non è un beneficio che io Vi offro, è un favore che  Vi  domando. Io so che avete molto ingegno, molta cultura, che
avete molto ingegno, molta cultura, che siete probo e che  Vi  è mancata la Vostra occupazione ordinaria. Io ho a proporvi
autorità sopra di Voi?" "Pur troppo, signor conte, non  vi  è nessuno al mondo che abbia grande autorità sopra di me."
al mondo che abbia grande autorità sopra di me." "Io non  Vi  ho detto che questa persona sia viva." Silla provò una
conte "adesso uscite, uscite subito, andate a pigliar aria.  Vi  faccio accompagnare dal mio segretario." Suonò e fece
cerimonie ad ogni uscio, come se al di là della soglia  vi  fosse stata una torpedine. Appena uscito dal cancello del
Non bisogna trascurarlo. Mostrategli di vederlo volentieri,  Vi  accarezza il cuore: trattatelo male e, se un giorno ne
cuore: trattatelo male e, se un giorno ne avrete bisogno,  Vi  morderà." Silla non rispose. Era dolce a contemplare, nello
quattro figli! Sì! la tortura! Dacché nella famiglia umana,  vi  furono uomini che svestirono le forme umane per farsi
le forme umane per farsi impostori, cioè preti, dacché  vi  furono preti nel mondo, vi furono torture. Volendo costoro
impostori, cioè preti, dacché vi furono preti nel mondo,  vi  furono torture. Volendo costoro mantenere tutti gli uomini
pasta che voi inghiottivate era il creatore dei mondi che  vi  passava per le vie digestive, e poi e poi!!! Quando si
per sempre dal consorzio del resto degli uomini: massime se  vi  sia sospetto ch’egli non sia intieramente corpo ed anima
portarvi a via Partenope, numero diciotto: anzi tutto, egli  vi  chiederà se si tratta del teatro Partenope: e, in secondo,
leggere, ma voi stesso, voi, napoletano, ogni volta che  vi  trovate di fronte a un ignorante, a un analfabeta, voi
acuto di tanta barbarie e di tanta oscurità; e, talvolta,  vi  assale il ribrezzo di tanto oblio e di tanto abbandono, in
della notte, che la malinconia della deambulazione notturna  vi  procura, in quegli incontri singolari e tetri, con un
Ma tu sai leggere? - voi gli chiedete. Egli  vi  guarda, risponde: Signò, si sapesse leggere nun starria
di bene morale, mancherà senz'altro la istruzione.  Vi  è ancora fra il popolo, una istituzione strana e
altre donnette, operaie, serve, lavandaie, stiratrici,  vi  portano i loro figliuoli e le loro figliuole, alla mattina,
popolo, quella: ma la scuola non era fatta per essa E non  vi  sono scuole, a Napoli! Non ve ne sono! Ogni tanto, noi ci
s'imputridiscono il corpo e l'anima nelle vie fangose. Non  vi  sono scuole: mentre noi per un mese, organizziamo una
due o tre fortune, ricevono venticinquemila lire. Non  vi  sono scuole: e altre dame della Società Margherita e io con
loro un pianoforte o un fonografo o una biccicletta! Non  vi  sono scuole, a Napoli, e le maestre muoiono di fame e le
vanno al vizio, alla corruttela, al disonore al crimine: e  vi  stupite delle statistiche dell'onta, del delitto, a Napoli,
del delitto, a Napoli, quando dimenticate che non  vi  sono scuole, che invano qualche anima buona di assessore
lire, poichè ciò fa comodo a un assessore qualunque! Non  vi  sono scuole, a Napoli, e questi cattolici che sono al
nostr’età è l’avvicinamento dell’aristocrazia al popolo.  Vi  sono bensì ancora dei baroni, più o meno duri, più o meno
e ragguardevole per le cose rare e preziose che  vi  si contengono, fra cui una ricca libreria ed un, museo di
_ Il palazzo, quantunque barocco, è tuttavia grandioso:  vi  si vede una magnifica sala con stucchi dorati, ed una
sferza l'acque tranquille le increspa e, alzando il volo,  vi  fa cader scintille. Libellule e farfalle i fiori hanno
eran foglie di rosa. Da quell’ora (deh! amici di me non  vi  burlate perché siete felici! Essa vi attende al varco, è il
(deh! amici di me non vi burlate perché siete felici! Essa  vi  attende al varco, è il fato universale, il lotto
guerra della Repubblica Italiana. Sotto il Regno italico  vi  aveva residenza il Corpo Legislativo, il Senato ed il
ed il Ministero della guerra. Nel 1817 il governo austriaco  vi  poneva gli Uffici della Contabilità dello Stato, la quale
con quanta feroce tranquillità le avrete scritte. Non  vi  è nessuna traccia che possa far sospettare la piú lieve
facilmente un povero cuore come il mio. Badate: non  vi  scrivo per confutare ad una ad una le pretese ragioni che
scrivo per confutare ad una ad una le pretese ragioni che  vi  hanno spinto a questa rottura. Quindici giorni di
un'imperdonabile stupidaggine tentando di dimostrarvi che  vi  siete ingannata, e che i vostri terrori di una vicina
prodotte da momentaneo eccitamento del sistema nervoso.  Vi  scrivo soltanto per farvi sapere che oggi sono calmo,
l'esattezza. E poi ricordo che le citazioni non  vi  piacciono; le stimate pedantesche. So che c'è stato
che la vostra lettera mi ha lasciato indifferente e che  vi  sono anzi grato di non aver atteso che la mia passione
osavo di manifestarvi neppure con un accenno di quale amore  vi  amavo. Cinque giorni di mortale angoscia, di sconvolgimento
fosse stato meno intenso forse durerebbe ancora; ed io  vi  avrei scritto da Parigi una lettera probabilmente molto
e per questo, invece che dalla capitale della Francia,  vi  scrivo da una deliziosa villetta della riviera ligure dove
di presentimento di quel che stava per accadere. Ricordate?  Vi  ho manifestato in parecchie occasioni la mia istintiva
far sospettar ben altro di quel che, con sapiente indugio,  vi  eravate degnata di concedermi. Poco o niente, ahimè! e che
di dolci speranze, non lo nego) del mio cuore d'innamorato.  Vi  supponevo maestra nell'arte degli indugi che costituiscono,
voi), si sarebbe quasi subito accorto del vostro gioco e  vi  avrebbe guastato le carte in mano. Non tutti i calcoli di
che mi ha salvato dal pericolo di una incomoda relazione.  Vi  assicuro, Signora (e, se volete, posso confermarvelo con
sul serio; io non mi sento infelice. E se soggiungessi che  vi  sono grato di avermi guarito un po' spietatamente, non
pericolosissima, credetelo, Signora, non mentirei. Non  vi  accadrà tanto facilmente di far del bene senza volerlo. Vi
vi accadrà tanto facilmente di far del bene senza volerlo.  Vi  lascio. È l'ora in cui, ogni giorno, esco a passeggiare su
salsedine di aria marina prima di riprendere a lavorare.  Vi  sono immensamente grato anche di questo beneficio. Sappiate
riscossero, ripetendo a fior di labbra: – I morti amori… –  Vi  fu ancora silenzio; poi Ludwig, il curioso, domandò: –
Vuol dire che voi non sapete!… Allora, sentite.  Vi  è una potenza terribile, misteriosa, fatale, che se piomba
terribile, misteriosa, fatale, che se piomba intorno a voi  vi  fa misurare d’un subito tutto l’abisso della vostra
e tutte le vostre imprecazioni. Morta!… Morta!… Morta!… E  vi  ripeterete quella parola fino a smarrirne il significato. A
quella parola fino a smarrirne il significato. A un tratto,  vi  sovverrete di quel giorno che un giorno ella vi disse: "Se
un tratto, vi sovverrete di quel giorno che un giorno ella  vi  disse: "Se morrò prima di te, vestimi di bianco, coi
vorrete recidere una ciocca dei suoi capelli, e di repente  vi  ricorderete di quella che ella stessa recise, che vi diede
vi ricorderete di quella che ella stessa recise, che  vi  diede un giorno, il giorno delle beate promesse. Voi vi
che vi diede un giorno, il giorno delle beate promesse. Voi  vi  dite: "Ho ancora molte ore per contemplarla" e quelle ore
ore per contemplarla" e quelle ore passano, volano. Allora  vi  mettete a gridare, a soffocare le vostre grida. E se un
l’amor vostro, che ne avete ottenuto il ricambio,  vi  siete detto: "È per sempre! per sempre!". Voi credete a
più disperato – e questa creatura adesso è vostra,  vi  appartiene tutta! Voi quasi nol credete; se la vedete,
sempre; ma, senza accorgervene, le antiche espressioni  vi  ritornano sotto la penna e, a poco a poco, finite col
e, a poco a poco, finite col ripetervi. Sono le parole che  vi  mancano? Che importa! Voi pensate che da tutti i vostri
per non vederli, altri invece se ne rivelano. Allora voi  vi  fate una ragione; tutte le creature umane non hanno forse i
e leggendario, voi già passate al periodo critico. Voi  vi  ammirate per la vostra penetrazione, per la vostra
per la vostra ragionevolezza. Il vostro egoismo  vi  mantiene pertanto in una illusione; vi dimostra che voi,
Il vostro egoismo vi mantiene pertanto in una illusione;  vi  dimostra che voi, dal canto vostro, non avete difetti di
una sua parola, l’accento col quale ella la pronunzia,  vi  aprono gli occhi; ella ha scoperto i vostri difetti
di men bello. Allora il vostro amor proprio s’impunta. E  vi  chiudete in un offeso riserbo, o vi vendicate dicendole
proprio s’impunta. E vi chiudete in un offeso riserbo, o  vi  vendicate dicendole apertamente i suoi torti. Adesso
d’avversione si sveglia dentro di voi; ma i legami che  vi  stringono a quell’essere sono tanto forti che non si
faccia… Quando voi pensate all’illusione dei primi giorni,  vi  chiedete: "Come mai s’è dissipata?". E non sapete
inavvertitamente. Presto s’accresce ancora, presto voi  vi  domandate una altra cosa, la cosa opposta: "Come ho fatto
Tanto profondo è l’abisso scavatosi!… Tutto questo  vi  fa paura, perché quel complesso di moti diversi ed opposti
in fondo alla vostra memoria. Il ricordo dei giorni sereni  vi  brilla: perché non potreste riafferrarli? La donna che voi
delle espressioni, che prima non avevate visti. Voi  vi  sforzate di ritrovarla come al tempo in cui nacque l’amore;
cui prima v’apparve, ed esumate tutti i vostri ricordi, e  vi  riportate continuamente col pensiero al passato. Ogni
in lei, ma nessuno di voi ha il coraggio di dirlo. Ella  vi  domanda di ripeterle le parole innamorate che le
che le prodigaste; voi le ripetete, e un’ironia amara  vi  torce le labbra. Lontano da lei, vi proponete di dirle
e un’ironia amara vi torce le labbra. Lontano da lei,  vi  proponete di dirle tutto, sinceramente, di non
non è vero? Invece, il vostro scontento s’accresce;  vi  accusate di fiacchezza, di imbecillità; avreste voglia di
portati via aderiscono ancora a lui; le sue sensazioni  vi  si localizzano ancora; egli avverte come un formicolìo,
mortificata ne è stata staccata, quando il ragionamento  vi  dice che non potrà più tornare, il vostro sentimento si
_ In San Francesco avevano i Corio i loro sepolcri, e  vi  erano raccolte le spoglie di Bernardino Corio, di Raimondo
venne l'edificio convertito in Ospedale militare; quindi  vi  si posero provvisoriamente gli Orfanelli. _ Il Governo
Foro Bonaparte devesi alla Giunta Municipale, che dal 1864  vi  continua a fare abbellimenti, su disegno dell'ingegnere
con tre altari da ciascun lato, comodo presbiterio e coro.  Vi  sono buone pitture di Aurelio Luini, Carlo Urbino, del
Magnifica è la gran sala delle Cariatidi. _ Nel 1796  vi  furono posti gli uffici della Repubblica Cisalpina. _ Nella
Cisalpina. _ Nella maggior sala il giorno 9 luglio 1797  vi  si diede il gran pranzo patriottico ai deputati di tutti i
Soggiacque dopo il 1799 a varie destinazioni; finchè  vi  fu insediata il 24 giugno 1802 la sede del governo della
che suonasse in Italia. Fu in diverse epoche rimodernata:  vi  sono pitture di Knoller e Traballesi. _ Sulla soglia di
della Madonna, eseguito da Carlo Simonetta. _ Nell'interno  vi  è una statua del Simonetta stesso, e parecchie pitture di
di timore lo sguardo tagliente che due nerissimi occhi  vi  lanciavano saettandovi. La sua chioma, nera e pulita come
in luogo di mantenere la scellerata istituzione prete  vi  foste adoperati all’istruzione del popolo quegli stessi
meno briganti derubando e sgozzando un povero popolo che  vi  credeva amici. Voi, non solo siete briganti, ma per di più
per esserlo bisogna essere onesto. E... quanto ad onestà  vi  lascio metter la mano sulla coscienza... se pure ne avete
differenza, che il brigante spoglia, e non sempre uccide, e  vi  siete imbrattate le mani nel sangue innocente. Chiedo
convoglio al camposanto e sepolto il cadavere non una voce  vi  fu che in suo onore dicesse una parola di orazione funebre.
Platone... - Perchè? - Se mi aveste domandato per chi,  vi  avrei risposto: per noi, per tutti coloro, che ignorano il
con un sorriso. Voi siete troppo buona con lui, e  vi  dimenticate che il nostro secolo possiede ancora un uomo
voluto? Indovinate il suo nome? - E chi non indovinerebbe?  Vi  sono forse due scrittori come lui? Come mi dispiacque di
Avete ragione Renan solo poteva tradurre Platone.  Vi  ricordate la sua preghiera sull'Acropoli di Atene? Avete
la melodia che si perde nel labirinto delle variazioni. -  Vi  è del Talberg in lui. - Forse... Renan è semplice, non si
è sempre della opinione del proprio avversario. -  Vi  piace questa ultima formula del suo scetticismo? - Se tutti
scritta susciterebbe polemiche e spropositi, ma io mi  vi  ostino perchè ogni individuo non può essere perfetto che
di respirare - fatemi il suo ritratto. Avete cominciato e  vi  siete ancora distratto: volete Bonghi in compenso? Ve lo
amarezza.- voi, duchessa, che sapete tanto bene il latino,  vi  ricordate senza dubbio la definizione della bellezza data
talvolta, più raramente raffigurarla, analizzarla mai. Non  vi  è spesso sembrato che una pagina di Renan rassomigli a una
Renan ottiene di meglio: la sua prosa è una musica che  vi  fa sognare; ecco il prestigio, il fine ultimo dell'arte,
delle proprie polemiche. In tutte le opere di Renan non  vi  è forse una sola vera negazione; egli sa che un'idea ne
per glorificarsi, l'opera d'arte sarà un'opera morta.  Vi  siete mai domandata se Renan creda in Dio con una fede più
dopo averlo letto, se ci credete: non ne saprete nulla.  Vi  parrà di essere in alto, nell'azzurro, che le stelle vi
Vi parrà di essere in alto, nell'azzurro, che le stelle  vi  guardino con sorrisi di bontà, che la terra vi richiami col
le stelle vi guardino con sorrisi di bontà, che la terra  vi  richiami col sospiro dei fiori, che le nubi si aprano per
per accogliervi, che il vento si rattenga per sostenervi;  vi  sentirete l'anima più pura, il pensiero più vivido, il
domandatelo a voi stessa, e non otterrete risposta. L'arte  vi  avrà barattate l'estasi della natura, una strofa avrà avuto
strofa avrà avuto lo sfondo di una prospettiva, una pagina  vi  sarà parsa un panorama; le due creazioni si saranno valse,
si saranno valse, ma se vorrete analizzarle, la scienza non  vi  darà che dei misteri e dei cadaveri, la critica che delle
Tommasi-Crudeli, presso a poco sostengono questa tesi: ma  vi  è una obbiezione. Se il dolore deriva dalla vibrazione
ci interessa tutti, grandi e piccoli, uomini e donne. - Non  vi  farò che una obbiezione la più volgare ed insieme la più
che aveva atteso a tutta quella manovra senza capirla. -  Vi  confuto - rispose mostrandogli freddamente il gatto, che
di Boote, voi che, il dì delle Palme o il dì della Madonna,  vi  congiungeste in cielo per crear questa donna, perché
è un giardino,vi cresce il banano e la palma, la vita  vi  è delizia, lusso, sorriso e calma, e non vi son mariti né
palma, la vita vi è delizia, lusso, sorriso e calma, e non  vi  son mariti né consiglio dei Dieci; L'amor libero e santo, e
un sospiro, e una lacrima cadde. Oh anch'io piango,e  vi  ammiro, povere creature, olocausti d'amore! O lotte del
alla loro virtù un atomo di quella importanza che  vi  annettono gli uomini semplici e coscienziosi. Esse
L'ingenuità nella donna è più pericolosa della malizia. Non  vi  è uomo sì abbietto, che non vi possa esser donna più
della malizia. Non vi è uomo sì abbietto, che non  vi  possa esser donna più abbietta di lui; non vi è uomo sì
che non vi possa esser donna più abbietta di lui; non  vi  è uomo sì nobile, che non vi possa esser donna più nobile.
donna più abbietta di lui; non vi è uomo sì nobile, che non  vi  possa esser donna più nobile. A che scopo dolerci delle
accorrete, chè sono la vostra casa questi Asili, nè qui  vi  turberà il sonno la paura di essere spogliati dei pochi
degli Asili avrete un fratello e una sorella: essi  vi  consiglieranno al bene; vi aiuteranno a cercar lavoro; non
un fratello e una sorella: essi vi consiglieranno al bene;  vi  aiuteranno a cercar lavoro; non sarete più soli a
sarete più soli a combattere contro la miseria; il Comitato  vi  porgerà un po' di pane, un po' di minestra, se siete
un po' di pane, un po' di minestra, se siete affamati;  vi  rifornirà di abiti, se all'Asilo vi presentate laceri e
se siete affamati; vi rifornirà di abiti, se all'Asilo  vi  presentate laceri e sudici, e l'istituzione degli Asili
e l'istituzione degli Asili sarà per voi la Provvidenza che  vi  proteggerà e vi salverà dal male. Sabato 8 novembre 1884.
degli Asili sarà per voi la Provvidenza che vi proteggerà e  vi  salverà dal male. Sabato 8 novembre 1884. Nella strada è
campagnuola nonagenaria, la quale trovasi a Milano e  vi  dove pernottare. Per essa l'Asilo notturno è una vera
notturni. Centinaia e centinaia di persone ogni settimana  vi  trovano ricovero e soccorsi. Molti degli ospiti vengono
né saprete che avvenne nel cor di Bella Alvaro. Sol  vi  dirò che quando il freddo corpo ignaro a fior d'acqua
ometta il viaggiatore la visita al Teatro Milanese, ove  vi  si recita la Commedia in dialetto, che dipinge al vivo i
sono frequentatissimi dal popolo dei quartieri operai, e  vi  è permesso anche il fumare. Seguono i teatri diurni: il
Veglione *) L. 5 Teatro R. della Canobbiana L. 1,25 Quando  vi  si fa musica L. 2 Teatro Carcano . 1,50 Teatro Re vecchio)
di caffè secondari. Pure in estate, ogni giorno di festa,  vi  è musica e gran passeggio ai Giardini Pubblici Vecchi dalle
Porta Venezia alla Nuova. Particolarmente nei dì festivi  vi  si ammirano numerosi ed eleganti cocchi. _ Nei più caldi
il Tivoli, ove si eseguisce musica ogni giovedì e domenica;  vi  hanno in esso caffè, liquoristi ed altri esercenti pel
degli Artisti, del Durino e del Giardino. In quest'ultima  vi  sono assai splendide sale, nelle quali nel carnevale si
la scherma, la ginnastica o il bersaglio, ecc.?,  vi  hanno luoghi di riunione anche per ciò con ottimi maestri.
E in una sola nave in forma di croce latina. _ In esso  vi  sono di pregevoli pitture di Vitale Sala, di Carlo Cane, di
Ugolini, il quale, in costume del 400 dell'éra volgare,  vi  effigiò due santi arcivescovi, fra i molti seppelliti sotto
agli Ateniesi non l'Ignoto ma il vero Dio risorto.  Vi  si vede Dionigi l'areopagista, e la celebre Damaride,
descritto. _ Essa è di forma rettangola e semplicissima. _  Vi  sono pregevoli dipinti del Lanino, e pitture su vetri,
delle grandi marionette. Io vado ogni sera a quel teatro,  vi  ero abbonato da ragazzo, fino dai tempi in cui vi si
teatro, vi ero abbonato da ragazzo, fino dai tempi in cui  vi  si rappresentava l'opera in musica ... Che volete ... ?
ci siamo accontentati di quel nuovo spettacolo ... e  vi  assicuro ... Gran Proposto ... che ci si diverte di cuore,
testualmente dal foglio uffiziale dei matrimoni. Oh!  vi  assicuro io, onorandissimo Gran Proposto, che quelle poche
vostro cuore di padre ... e poi rispondetemi ciò che esso  vi  detta. Dareste voi in moglie la figlia vostra, l'unica
... - Parliamoci da buoni colleghi ... - Da fratelli ... se  vi  piace ... - Come si poteva parlare ... ai nostri buoni
l'attivazione di quella malaugurata locomotiva dell'aria,  vi  confesso, onorevole Proposto, che mi riesce oltremodo
assumere su tutti delle informazioni complete ... - Non  vi  ricorda come or fanno cinque anni e pochi mesi, un giovane,
... - Fatti ... orribili ... atroci ... - Voi dunque ...  vi  sovvenite ... ? - In verità ... nella mia qualità di
sua volontà a quella degli alti dignitari dello Stato ...  Vi  ho già detto che, su questo punto, fra noi non può esistere
siete un sublime Questore ... ! - Capo di sorveglianza - se  vi  piace! ... - Perdonate! - la parola mi è sfuggita in un
in un impeto di entusiasmo ... È un lapsus linguæ che  vi  onora ... Torniamo al nostro ... uomo. - Fra la petizione e
onorandissimo signor prefetto ... - Gran Proposto ... se  vi  piace! ... - I lapsus linguæ son contagiosi ... Vi chieggo
... se vi piace! ... - I lapsus linguæ son contagiosi ...  Vi  chieggo mille perdoni! ... - In un mese ... anche l'uomo
le mosse per andarsene. - Per compiere il vostro piano,  vi  abbisogneranno senza dubbio dei mezzi straordinari ... Via!
che serve? ... Facciamo le cose a dovere ... No! io non  vi  lascio partire ... se prima ... non dichiarate ... - Ma se
lascio partire ... se prima ... non dichiarate ... - Ma se  vi  dico che sono inezie! Trattandosi di voi ... della vostra
poichè voi ... lo esigete ... - Duecentomila lussi ... Che  vi  pare, Torresani?.,. Tanto da cominciare le operazioni ... -
Tanto da cominciare le operazioni ... - Io direi, poichè  vi  sta tanto a cuore la buona riuscita dell'impresa, io direi
risulta una volontà malevola, ingannatrice, perversa che  vi  circuisce, v'insegue, vi dà la caccia come a una belva,
ingannatrice, perversa che vi circuisce, v'insegue,  vi  dà la caccia come a una belva, scatenandovi dietro la muta
siete sano, grasso, pasciuto; che potete mangiare quando  vi  aggrada e quel che vi aggrada; che potete dormire di notte,
pasciuto; che potete mangiare quando vi aggrada e quel che  vi  aggrada; che potete dormire di notte, di giorno, in
terra, secondo il gusto o il ghiribizzo del momento in cui  vi  piace di dire: - Dormiamo! Qui! Cosí! Là! Costà! - anche se
Parlate bene voi che potete disporre del vostro tempo come  vi  pare; che potete ammazzarlo ... (Ah! io lo ammazzerei
letto deve stare sempre a disposizione della bendata dea.  Vi  giacevo io - non posso dire: vi dormivo - da una settimana!
della bendata dea. Vi giacevo io - non posso dire:  vi  dormivo - da una settimana! E chi sa che la Fortuna non sia
bene, voi! Corpo satollo non crede al digiuno. Voi, lo so,  vi  sareste cavato d'impaccio facilmente, se la curiosità, il
se la curiosità, il capriccio, la malvagità, o altro,  vi  avessero spinto a interrogare quella povera bella creatura
povera bella creatura e penetrarne il mistero ... Forse  vi  sareste voltato appena; forse un barlume di sentimento, di
voltato appena; forse un barlume di sentimento, di carità,  vi  avrebbe spinto a buttar via cinque, dieci, venti lire per
pallore del suo viso ovale prendeva tal risalto! ...  Vi  viene l'acquolina in bocca? Se il destino fosse
bocconi, su la sponda del letto ... Non ci avevo badato! -  Vi  sentite male? - - Lasciatemi morire!. - Bisogna aver inteso
le era accaduto? ... Voi gliel'avreste detto? ... Ma sí,  vi  credo! Le cose parlano! ... I fatti parlano! Quando uno è
per tutta la vita! ... Sono superstizioso, è vero?  Vi  faccio ridere? Peggio per voi! ... Datemi un sigaro! ...
Piazza omonima  vi  è il bellissimo tempio di San Fedele, eretto sull'area
di San Fedele nel 1569. Aboliti i Gesuiti nel 1773,  vi  subentrarono i Canonici della Cappella Regia di Santa Maria
cosa pensasse dell'assassinio di sua moglie..... - E chi  vi  ha mai incaricato di simili ricerche? - domandò la giovane.
scendendo fino a costoro, non v'è passato per la testa che  vi  sareste ridotto a diventare confidente di tutti i
querimonie, della loro invidia, del loro astio?... - No,  vi  dico il vero: le persone che io interrogai erano ben lungi
Clara, con una nuova intonazione ironica. - Quantunque ciò  vi  paia inverosimile, devo confessarlo - risposi. Mi accorsi
e la cosa mi spiacque. Afferrai bruscamente una sedia,  vi  presi posto, e seguitai: - Confessarlo?.... Ho detto male.
dei servi e delle serve, come voi dite; che cosa importa?  Vi  ho persuasa della verità dei miei sospetti; ecco il nodo
ciò che dovete ammettere. Il resto è trascurabile. Or ora  vi  dicevo che il barone ha ricominciato a giuocare; provatemi
ha ricominciato a giuocare; provatemi il contrario, se  vi  riesce. Saran confidenze di servi anche queste; ma io vi
se vi riesce. Saran confidenze di servi anche queste; ma io  vi  reco la verità, e voi non avete nulla da opporle. - Vi
io vi reco la verità, e voi non avete nulla da opporle. -  Vi  credevo assai più nobile - mormorò Clara. - Dite che mi
casta. Ah no! Volevo sapere e ho saputo. Come? Questo non  vi  riguarda. - E... di grazia, - interruppe Clara con quella
che cosa avete saputo? - Me lo domandate? - esclamai. - Non  vi  ho raccontato tutto, non abbiam passato una intera notte a
da quel momento, voi diveniste fiduciosa..... Che cosa  vi  ha detto? - Non ho deciso niente, per ora, - rispose la
" Il barone ha lasciato assassinare sua moglie ", e io  vi  ho creduto.... Non sentite che questo è assurdo?... Mi
si accusa, non si mormora, non si sussurra?... Una serva  vi  ha confidato che quando udì il nome dell'assassino, il
ingenua, della vostra confidente? Poi, quella notte, quando  vi  domandai di che cosa accusaste il barone, mi avete
dall'ergastolo, ve lo assicuro io!... Insomma, io  vi  chiedeva delle prove, e voi non avete potuto darmene.....
certe altitudini speculative non posso giungere. - Che cosa  vi  ha detto? - interruppi, chinandomi verso Clara. - Nulla mi
innocenti...... - Ma quest'uomo, pochi giorni addietro,  vi  faceva orrore. - Sì, quando prestavo fede alle vostre
di concreto, e avrete vinto: ma i vostri indizi sono falsi.  Vi  dirò di più: è falsa perfino l'accusa che gli fate d'essere
servi: voi affermate ch'egli giuoca tuttavia, e la notizia  vi  vien dalla fonte medesima. Non nego che ciò possa essere:
giorni; io ho avuto vergogna della mia leggerezza.... -  Vi  prego - interruppi. - Comprendo troppo i vostri scrupoli
i vostri scrupoli per non apprezzarli. E' evidente che se  vi  lascio continuare per questa via, l'assassinio della povera
potete affermare che tra pochi giorni egli sarà qui?.....  Vi  ha scritto? - Senza dubbio. Io non parlo coi servi e se non
e se non mi avesse scritto, ignorerei la sua partenza. - E  vi  ha scritto che tornerà subito? Clara non rispose. - Insomma
pace. - Va bene: lo lascerò in pace - dissi rassegnato. -  Vi  prometto che lo lascerò in pace, ora e sempre. Ma come
Voglio chiederti se davvero tu credi il barone innocente?  Vi  risponderò quando m'avrete lasciato libero il passo, -
d'una donna! ella esclamò con la voce quasi sibilante. -  Vi  introducete in casa altrui per frugar tra le carte e per
oso chiedervi perdono. - Perdono? - ella disse. - Ma sì,  vi  perdono, purché mi lasciate andare, purché la finiamo. E
di freddezza - osservai, trattenendola con un gesto. -  Vi  perdono. Che cosa volete vi dica ancora? Debbo forse
trattenendola con un gesto. - Vi perdono. Che cosa volete  vi  dica ancora? Debbo forse ringraziarvi? - Ditemi che ci
l'attigua pubblica via, spazio pel coro; onde l'architetto  vi  surrogò una prospettiva a rilievo di mirabile effetto;
anteriori, come allora si soleva. In questa cappella  vi  è anche un bel lavoro in plastica del Caradosso Foppa. _ La
Vasari e dal Milizia. Fu assai bene ristaurato nel 1857.  Vi  sono in questa chiesa pitture del Boltraffio, del
e senza ipocrisie. Voi ci troverete qualche cosa che  vi  appartiene, ch'è il frutto delle vostre passioni, e se
occhi sullo spettacolo delle miserie che create, - voi che  vi  meravigliate come altri possa lasciare il cuore e l'onore
o gemono dolori sconosciuti, che l'arte raccoglie e che  vi  getta in faccia. Controllato il testo immagine fino a
un asilo sotto gli archi laterali dei ponti sulla Senna e  vi  dormono bagnati, sotto la sferza d'una corrente d'aria
essi si sono dispersi parte a Bagnolet .e parte a Pantin.  Vi  è però un luogo ch'essi frequentano volentieri a Parigi e
l'acqua cade a goccia a goccia su terreno così bagnato, che  vi  si cammina nel fango fino al collo del piede. Èlà presso
riparo dalle correnti d'aria. Quivi si fa più che dormire,  vi  si cena con de' salumi, con della acquavite, tutta roba
con de' salumi, con della acquavite, tutta roba rubata;  vi  si danno dei convegni amorosi; vi si tengono delle serate,
tutta roba rubata; vi si danno dei convegni amorosi;  vi  si tengono delle serate, delle conversazioni, vi si balla,
amorosi; vi si tengono delle serate, delle conversazioni,  vi  si balla, vi avvengono lotte e duelli, e non vi è stravizio
si tengono delle serate, delle conversazioni, vi si balla,  vi  avvengono lotte e duelli, e non vi è stravizio tanto
vi si balla, vi avvengono lotte e duelli, e non  vi  è stravizio tanto repugnante, di cui questi luoghi così
rivolti gli sguardi in quelle parti, e i vagabondi più non  vi  si recano che esitando, poichè è raro adesso che il loro
quando si crede che le fornaci sono occupate e che ognuno  vi  s'è addormentato, si parte senza far rumore dal posto di
gli fossero prestate le cure opportune. In questi covili  vi  si arrestano dei fanciulli fuggiti dalla casa paterna e già
delle escursioni nei luoghi in cui la marmaglia s'annida,  vi  abbiamo trovato che quanto hanno scritto il Frégier, il
a bollire, e la Fata agita forte col mestolo le foglie che  vi  ha gettato dentro. Il Re, la Regina e il Ministro guardano
 vi  ha risposto? Non è ancora morta di fame? Sono quindici
che le prove più singolari e più fantastiche. Sapete? Non  vi  è un centesimo per aprire una scuola: il Municipio può a
stento, pagare i suoi maestri e le sue maestre. Sapete? Non  vi  sono che quattromila lire l'anno, per ripiantare di alberi
si colmino i buchi perigliosi nel basolato di via Chiaia:  vi  dovete rompere il collo: i basoli costano troppo, bisogna
lire e qualcuno dei milioni? Chi sosterrà, ancora, che non  vi  sono quattrini per gli asili, per le scuole, per i
amante della beltà, della grazia, della leggerezza. Ma  vi  è un Dio, in cielo! Dato il forte prezzo a cui la Cassa di
quei suoli da cinque anni, dato che per costruire, là, dove  vi  è il mare, sotto, ci vuole un prezzo doppio e triplo di
molto meno osò di costruirvi niente. Certo, la società  vi  ha perduto e vi perde molti denari: ma questo non ci
osò di costruirvi niente. Certo, la società vi ha perduto e  vi  perde molti denari: ma questo non ci riguarda. Noi
più insieme, amico lettore, se mai il rione della Bellezza  vi  si debba compiere. Il nuovo progetto dunque in cui pare,
lettore, ottomila metri quadrati non sono gran che - ove  vi  sarà un giardino, e, in mezzo, pare impossibile, una
un giardinetto, con una fontana, dove, probabilmente,  vi  sarà uno zampillo, basso nei giorni di lavoro e alto nei
anime buone e distratte degli assessori e protestarono. Non  vi  sarà la passeggiata pompeiana ma un pezzetto di Pompei, col
sotto questi portici: s'ignora: neppure è certissimo che  vi  si costruisca il primo piano. Il rione della Bellezza, or
di sei piani, invece che di cinque, lo sa il Signore!  Vi  è dell'altro: la società ha il diritto di non lastricare
solfurea: non sarà gran che; ma è qualche altra cosa. Non  vi  pare che, per un giardino, una fontana e un porticato ciò
tritume: la muffa si attacca, viscida, alle mani di chi  vi  si accosta: e il libero aere ne è ammorbato. La gente
vita vera, tutte le profonde trasformazioni che stupiscono.  Vi  sono dei cattolici che sono italianissimi: vi sono degli
stupiscono. Vi sono dei cattolici che sono italianissimi:  vi  sono degli anticlericali che sono credenti, vi sono dei
vi sono degli anticlericali che sono credenti,  vi  sono dei clericali che sono democratici: vi sono dei
sono credenti, vi sono dei clericali che sono democratici:  vi  sono dei democratici che sono imperialisti: vi sono dei
democratici: vi sono dei democratici che sono imperialisti:  vi  sono dei liberali che restaurerebbero la pena di morte: vi
vi sono dei liberali che restaurerebbero la pena di morte:  vi  sono dei repubblicani autoritarii e assolutisti: vi sono
morte: vi sono dei repubblicani autoritarii e assolutisti:  vi  sono dei socialisti che adorano il Re: vi sono dei radicali
e assolutisti: vi sono dei socialisti che adorano il Re:  vi  sono dei radicali perfettamente monarchici: vi sono dei
il Re: vi sono dei radicali perfettamente monarchici:  vi  sono dei monarchici che dicono un male orrendo della
l'affare onesto , l'affare semplice, l'affare in cui non  vi  sono guadagni illeciti o strabocchevoli, da nessuna parte,
di affaristi, nè amici degli amici degli affaristi.  Vi  sono, fra i liberali degli onestissimi uomini? Io lo vedrò:
i nodi: in qualunque modo mi si tenti di ingannare, non  vi  si giungerà più. Troppo ho sofferto nell'onore e nella
venne da altra sede trasportato soltanto nell'anno 1864.  Vi  sono stabiliti 24 posti gratuiti a vantaggio di fanciulle