Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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scrivendo ad  un  amico mentre egli stava componendo la sua prolusione disse:
in tutto questa affermazione, perchè ne trovai  un  certo numero le quali mi dissero che a loro invece
sali dell'orina, l'aumento della temperatura del corpo ed  un  bisogno maggiore di nutrimento. Ed è un fatto conosciuto da
del corpo ed un bisogno maggiore di nutrimento. Ed è  un  fatto conosciuto da tutti che gli artisti e gli scienziati,
fatta per l'appetito, dobbiamo pure fare per il sonno; cioè  un  lavoro moderato, che ci affatichi senza però stancarci, ci
invece produce l'insonnia. Dopo una giornata passata in  un  lavoro intenso, se alla sera ci mettiamo ancora a tavolino,
con svogliatezza , che anche la memoria non ci serve bene.  Un  mio amico poeta, mi raccontava che non trova più le rime
Tutti alle volte proviamo una certa difficoltà a seguitare  un  ragionamento; tutti sentiamo un tal quale torpore della
difficoltà a seguitare un ragionamento; tutti sentiamo  un  tal quale torpore della intelligenza, un che di vago e di
tutti sentiamo un tal quale torpore della intelligenza,  un  che di vago e di indefinito che ci avverte della stanchezza
Così è del cervello, chè, quando siamo stanchi di  un  lungo lavoro, ci costa una grande fatica il riprenderlo. Un
un lungo lavoro, ci costa una grande fatica il riprenderlo.  Un  mio amico che fece un corso sulla poesia drammatica, mi
una grande fatica il riprenderlo. Un mio amico che fece  un  corso sulla poesia drammatica, mi raccontava che spesso
e che talora dopo di aver scorso qualche pagina di  un  autore spagnuolo, rimaneva come inceppato e trattenuto
inceppato e trattenuto nella lettura, se prendeva in mano  un  autore tedesco od inglese. Il male di capo che succede ad
autore tedesco od inglese. Il male di capo che succede ad  un  intenso lavoro cerebrale, corrisponde all' indolenzimento
e alla molestia che proviamo nei muscoli del braccio, dopo  un  primo esercizio del giuocare al pallone. Vedremo più tardi
del giuocare al pallone. Vedremo più tardi che basta  un  leggero edema e un piccolo disturbo nella circolazione
al pallone. Vedremo più tardi che basta un leggero edema e  un  piccolo disturbo nella circolazione linfatica, per produrre
degli occhi precede la fatica del cervello, e non reggo ad  un  lavoro intenso al tavolino che quattro o cinque giorni di
Ho caldo alla testa e in varie parti del corpo sento come  un  leggero formicolio e delle vampe fugaci di caldo e freddo
rimettermi bene. I muscoli in varie parti del corpo sento  un  po' indolenziti, la mano si affatica facilmente nello
e bisognava preparar le robe con comodo, e intendersi  un  po' tra amici e conoscenti intorno al da farsi. L'affare
le diffidenze, poichè quella generosità del Governo (era  un  Governo!) dava a sospettare che vi si celasse qualche
tranello, e che l'accettarla, fra l'altre cose, fosse  un  vincolare fin d'allora la propria libertà riguardo alla
anche preso una risoluzione, come si va a chiedere  un  parere a un uomo di legge, e dopo essersi fatti dare molti
preso una risoluzione, come si va a chiedere un parere a  un  uomo di legge, e dopo essersi fatti dare molti ragguagli,
avevan saputo che il governo tradiva. E con questi, era  un  affollarsi d'altri emigranti che venivano a chiedere
amici d'America: chi una bottiglia di vino particolare, chi  un  caciocavallo, chi un salame, o un chilogramma di paste di
una bottiglia di vino particolare, chi un caciocavallo, chi  un  salame, o un chilogramma di paste di Genova e di Napoli, un
di vino particolare, chi un caciocavallo, chi un salame, o  un  chilogramma di paste di Genova e di Napoli, un litro
un salame, o un chilogramma di paste di Genova e di Napoli,  un  litro d'olio, una scatola di fichi secchi, perfino una
E venivano a domandare se fosse soggetto a dazio  un  piffero, una zampogna, un merlo, una cassapanca piena di
se fosse soggetto a dazio un piffero, una zampogna,  un  merlo, una cassapanca piena di padelle e di pentole usate.
visita dell'arrivo, e che questi Ii facesse cacciare in  un  lazzaretto; gli altri tormentati dal dubbio che non
a bordo in tempo, secondo l'intesa, il figliuolo o  un  parente prossimo, che doveva far garanzia dei loro mezzi di
parlato di molteplici gioie prodotte dalla sodisfazione di  un  affetto che si indirizza a noi o ad altri, ma che ha però
ad altri, ma che ha però sempre per oggetto di riflessione  un  essere vivo, o una creatura immaginaria. Ma vi sono
nei campi della metafisica, dove l'uomo, per spiegare  un  fatto che esiste, si fabbrica teorie che non esistono, e,
sentiamo ciò che è giusto e ciò che è buono, e proviamo  un  bisogno di agire giustamente e di fare il bene. Ogni volta
volta che noi facciamo un'opera buona o giusta, proviamo  un  piacere, il quale viene poi ravvivato dalla compiacenza
è sodisfatto in tutta la sua semplicità quando facciamo  un  atto di giustizia, senza che questo ci costi alcun
di amor proprio, ma vi è semplice e pura sodisfazione di  un  sentimento che ha i propri bisogni come tutti gli altri. Un
un sentimento che ha i propri bisogni come tutti gli altri.  Un  giudice assolve l'innocente accusato senza compiere, il più
il più delle volte, il minimo sacrificio, ma prova  un  vivo piacere. È rarissimo però che la gioia sia prodotta
dell'amor del prossimo. Se per via ci incontriamo in  un  passeggero assalito da ladri, e con nostro pericolo lo
uggia ricascò sul cassero più soffocante di prima. Per  un  momento, nondimeno, ci distrasse un'avventura comica
ripugnanza istintiva per l'acqua salsa, era andato a fare  un  bagno; ed entrato nella tinozza, s'era lasciato salir
il fatto è che non riuscì ad altro che a sprigionare  un  getto più forte, una vera colonna d'acqua impetuosa, la
chè il bastimento calava a fondo. Ma questo non fu che  un  lampo che fece appena sorridere cinque o sei passeggieri.
smettere, perchè sua moglie, coricata in cuccetta, soffriva  un  mal di nervi terribile: la ragazza chiuse il pianoforte con
mal di nervi terribile: la ragazza chiuse il pianoforte con  un  colpo secco, e se n'andò. L'agente mi disse che la signora
piangeva. Una discussione acre nacque improvvisamente in  un  angolo tra un argentino e il marsigliese, dicendo il primo,
discussione acre nacque improvvisamente in un angolo tra  un  argentino e il marsigliese, dicendo il primo, con ragione,
comparsa del comandante, che cercava qualcuno intorno con  un  brutto sguardo, li quietò. II salone ricadde in un silenzio
con un brutto sguardo, li quietò. II salone ricadde in  un  silenzio di cripta.
re, che comanda milioni di uomini, e che si vede tolto da  un  sovrano vicino un palmo di terreno, alza il grido di
milioni di uomini, e che si vede tolto da un sovrano vicino  un  palmo di terreno, alza il grido di guerra, e,
di terreno, alza il grido di guerra, e, riconquistando con  un  mare di sangue i propri diritti, esclama in aria di
che condannano alla perdita della libertà chi commette  un  errore materiale nell'uso dei pronomi possessivi; infine
possono infrangere le leggi della natura, nè arrestar di  un  sol passo il moto del mondo morale. Se alcuni selvaggi non
il gallo, che difende il suo serraglio dalle pretese di  un  rivale, non sente il mio ed il tuo, sebbene non ne
e possiamo, in faccia a tutti, considerare nostro  un  oggetto qualunque. Allora noi mentalmente improntiamo
qualunque. Allora noi mentalmente improntiamo sull'oggetto  un  suggello invisibile, che lo rende caro e interessante ai
caro e interessante ai nostri occhi. Pare che si marchi  un  carattere del nostro individuo sulla cosa che è nostra. Noi
di noi confrontare la sensazione che ci produce la vista di  un  oggetto che non è nostro, con quella di uno che ci
e la sensazione è quasi tiepida, essendo complicata da  un  affetto che l'accompagna. Il piacere più semplice che ci è
sono le più pallide, perchè non sono state precedute da  un  desiderio, e noi eravamo possessori prima ancora di essere
lunghi anni di impazienti ricerche, diventa possessore di  un  raro libricciattolo, che mancava alla sua biblioteca, prova
più grande del ricco proprietario che riceve la notizia di  un  abbondante raccolto. Altre volte le compiacenze dell'amor
piacere più completo del possesso si gusta nel contemplare  un  piccolo oggetto che noi possiamo tenere fra mani e che
In questo caso pare che il pronome possessivo salga di  un  grado, e che il sentimento della proprietà venga sodisfatto
maniera più conforme alla sua intima natura morale. Quando  un  oggetto è troppo grande perchè noi possiamo muoverlo e
nostro. Il ricco fanciullo che riceve in dono da suo padre  un  vasto campo da tennis, si rallegra, ma esprime in modo
in modo calmo la sua gioia; mentre, se è regalato di  un  elegante nonnulla minuscolo, ride e salta festoso, e dopo
nostri dei beni immobili, perchè quando questi possono dare  un  piacere maggiore, esso non deriva dal puro sentimento della
Chi non intendesse la differenza, si immagini di possedere  un  cammeo e una vigna, e confronti le due varietà di piacere.
la noia sul piroscafo più plumbea di prima, accompagnata da  un  caldo fortissimo, e accresciuta dallo spettacolo d'un mare
Tutto il piroscafo parve per molte ore immerso in  un  letargo profondo, e m'è ancora rincrescevole il ricordo di
- Andiamo a veder ammazzare? - Come? Chi ammazzano? -  Un  bove: egli lo sapeva sempre il giorno prima, e andava a
e del sonno! Dicono che il tempo è moneta, ed io avrei dato  un  secolo di quelle ore per cinque centesimi. E mare, e mare,
lassù mi si presentava alla fantasia piccolissimo, come  un  laghetto azzurro soffocato tra i monti, e lontano al di là
mi venne a scuotere Ruy Blas; il quale, guardandomi con  un  occhio pesto che voleva far indovinare una notte di
campanella che ci chiamava a tavola, dove speravo di veder  un  quadro più gaio.
fedeltà mirabile le variazioni del mare. Come parlando con  un  personaggio potente, al quale domandiamo un favore, e che
parlando con un personaggio potente, al quale domandiamo  un  favore, e che ci può nuocere, il nostro viso riflette
vecchio e stanco, ringiovaniva in pochi minuti, corso da  un  fremito di vita che lo mutava tutto, e poi si racquetava,
formiche che gli passava sul corpo, e pareva che meditasse  un  brutto tiro: poi ricadeva in una indifferenza sprezzante, o
come se quelle mille e seicento persone avessero avuto  un  solo sistema nervoso. Alle dieci tutti sdraiati,
raggio che dorava la prua, tutti in piedi, tutti in moto, e  un  mormorio, un'allegrezza di festa, di cui essi medesimi
noi facevamo come loro. Pensavamo spesso, guardandoli, con  un  bel sereno: - Povera e buona gente! Son nostri, infine. Che
per la loro natura. I fanciulli e le donne ridono di  un  riso metallico ed elastico, mentre i catarrosi e i
ed elastico, mentre i catarrosi e i corpulenti hanno  un  riso grasso e pastoso. Le persone di spirito hanno per lo
grasso e pastoso. Le persone di spirito hanno per lo più  un  riso scintillante e acuto, mentre le donne voluttuose hanno
riso scintillante e acuto, mentre le donne voluttuose hanno  un  riso vellutato che fa fremere. In generale, gli ingenui e i
entriamo facilmente, e al minimo invito, a far parte di  un  concerto di riso. Più d'una volta la scarica suscitata da
facilmente, sia che non ci riesca possibile di frenare ad  un  tratto la corrente nervosa. In ogni modo pare che una buona
cerebrale per facilitarne i movimenti. Qualche volta  un  riso provocato ad arte interrompe una triste meditazione,
si riannodano i tristi pensieri, e ci si avvia per  un  sentiero più lieto. L'accelerare il respiro a bocca
lieto. L'accelerare il respiro a bocca socchiusa può essere  un  sintomo di piacere, e, in generale, esprime una
esprime una straordinaria voluttà, o la sovrabbondanza di  un  soave sentimento. Esso ristabilisce lentamente
dai tratti del viso il grado di piacere che prova  un  dato individuo. Così alcuni non ridono quasi mai, senza che
la rende facilissima al pianto e al riso, e i crepuscoli di  un  dolore che tramonta si confondono spesso in lei coi primi
tramonta si confondono spesso in lei coi primi albori di  un  piacere che nasce. L'età della fanciullezza ci dispone ad
i piaceri della sodisfazione, mentre nessuno può meglio di  un  vecchio indicare con un intelligente sorriso le calme gioie
mentre nessuno può meglio di un vecchio indicare con  un  intelligente sorriso le calme gioie dell'intelletto e la
invece comincia appena a scaricarsi della sua gioia con  un  freddo sorriso.
quando vi si associano anche alcuni caratteri fisici.  Un  piacere molto elementare ci è dato da un corpo che si
caratteri fisici. Un piacere molto elementare ci è dato da  un  corpo che si muove. In questo caso l'oggetto che osserviamo
circondano, e noi, seguendolo con l'occhio, esercitiamo in  un  modo speciale il senso della vista, ricevendo ad ogni
ad ogni istante sensazioni che si rinnovano di continuo.  Un  movimento appena sensibile ci interessa, perchè dobbiamo
appena sensibile ci interessa, perchè dobbiamo esercitare  un  certo sforzo onde riconoscerlo. Un moto rapidissimo invece
dobbiamo esercitare un certo sforzo onde riconoscerlo.  Un  moto rapidissimo invece non riesce piacevole che quando
dal violento esercizio del senso al completo riposo produce  un  piacere di contrasto; mentre se il moto continuasse troppo
il più indifferente ci arreca piacere quando compare ad  un  tratto e poi sparisce per ricomparire di nuovo. Così con un
un tratto e poi sparisce per ricomparire di nuovo. Così con  un  moto uniforme, ma che ora si rallenta ed ora si accelera,
o l'associarsi di una moltitudine di movimenti può produrre  un  certo piacere, come avviene quando entriamo in una filatura
quasi sempre complicati dalle idee che in noi ci ridesta.  Un  moto lento e monotono può bastare a ispirare la malinconia,
piaceri anche indipendentemente dal suo colore. Essa è  un  elemento essenziale alla vita, e noi ne sentiamo il bisogno
dell'aria e del cibo. Nella sensazione piacevole che prova  un  uomo sano di corpo e di mente quando si sveglia alla luce
di mente quando si sveglia alla luce del giorno, entra come  un  elemento principale la gioia di rivedere il sole. Le
diffusa. Nel primo caso, noi non possiamo tollerarla che a  un  certo grado, e più volte ci dilettiamo anzi d'una luce
si vede il cielo squarciato dal guizzar del lampo, o  un  razzo che, solcando l'aria, lascia cadere la sua pioggia
che si hanno dalle ombre, le quali possono essere di  un  effetto sorprendente anche senza il concorso dei colori. La
anche senza il concorso dei colori. La semplice ombra di  un  corpo ci interessa per il confronto che facciamo fra due
ci offre una figura che, senza il brio dei colori e sopra  un  piano, rappresenta un'immagine vaga e bizzarra. Il
 un  gazzettino vivente com'era quell'agente bancario, non
impacciati davanti alla gente, si proponeva di stuzzicarli  un  poco. Appena seduto, domandò allo sposo, che gli era seduto
però mono onore alla cucina del Galileo. Il prete lungo era  un  napoletano, stabilito da circa trent'anni nell'Argentina,
da circa trent'anni nell'Argentina, dove ritornava dopo  un  breve viaggio in Italia, fatto, diceva (ma era dubbio), per
tant'è vero che si vantava francamente d'aver messo insieme  un  buon gruzzolo, e non parlava d'altro che di pesos e di
e non parlava d'altro che di pesos e di patacones, con  un  certo giro inquietante delìa mano a ventarola, e con un
con un certo giro inquietante delìa mano a ventarola, e con  un  accento di Basso porto, che trent'anni di parlata spagnuola
Del tenore sapeva poco: doveva avere una bella voce, ma  un  po' di gatto scorticato: del resto, il solito pavone in
corpo: fin dal primo giorno andava mostrando ai passeggieri  un  giornale logoro, con un articoletto di cronaca teatrale, in
andava mostrando ai passeggieri un giornale logoro, con  un  articoletto di cronaca teatrale, in cui erano sottolineate
ma si poteva anche ingannare. Credeva che stesse preparando  un  concerto vocale e istrumentale per la sera del passaggio
anni prima. Una amabilissima creatura, buona come il pane,  un  cervello di passero, bella e ignorante come una dalia, una
di trent'anni, a cui la condizione degli uomini soli in  un  lungo viaggio di mare ispirava un sentimento di pietà
degli uomini soli in un lungo viaggio di mare ispirava  un  sentimento di pietà amorosa e coraggiosa. In dieci anni,
avanti, fra l'altre, le era seguita un'avventura comica con  un  deputato argentino, il quale si trovava appunto con noi,
appunto con noi, per caso, sul Galileo. Costui, che era  un  signore faceto e amabile, ma assestato e intollerantissimo
e intollerantissimo del disordine nelle cose sue, occupava  un  camerino sopra coperta. Ora mentre egli giocava nel salone
E il gioco era riuscito bene parecchie volte. Ma  un  giorno, essendosi arrischiata sola la svizzerella a fare
essendo molte, il lavoro di riordinamento era durato  un  pezzo, e levatasi in quel frattempo una burrasca per
Io mi voltai a guardar lui, in fondo alla tavola: era  un  bruno tra i trentotto e i quaranta, di profilo energico,
domicilio. Quanto al marito professore, disse l'agente, era  un  bel capo: appassionato, sebbene avesse una faccia più
in quel momento io stavo osservando, accanto all'argentino,  un  signore biondo slavato, con due favoriti che parevan due
a nessuno. Domandai all'agente se sapeva chi fosse. Oh!  un  bel caso. Si sospettava che fosse un ladro fuggitivo. Ne
sapeva chi fosse. Oh! un bel caso. Si sospettava che fosse  un  ladro fuggitivo. Ne correva la voce sul Galileo. Era un
un ladro fuggitivo. Ne correva la voce sul Galileo. Era  un  francese. Non si sapeva quale dei passeggieri, leggendo il
e certi connotati che dava il giornale parigino di  un  cassiere di non so quale casa bancaria di Lione, scappato
bancaria di Lione, scappato tre giorni prima, lasciando  un  vuoto di macchina pneumatica. Egli avrebbe fatto delle
sulla quarantina, piccoletta, con due occhi freddi, e  un  perpetuo sorriso forzato sulle labbra sottili; non brutta,
fra i quali ci doveva essere un'avversione profonda, e  un  mistero. Quello che conosceva meglio di tutti era il
dell'equipaggio: vere litanie d'improperi, condotte con  un  crescendo di effetto irresistibile; e altero della vigorìa
- era il suo intercalare. Voleva il bastimento casto come  un  monastero, e credeva d'ottenerlo. All'occasione dava delle
legati nè dal codice nè dalla chiesa, erano addormentati in  un  camerino di coperta, egli aveva fatto inchiodare una
da Buenos Ayres a Genova un'intera compagnia lirica, e  un  corpo di ballo di cento e venti gambe; a tener a segno le
del scì non aveva impedito che il Galileo si convertisse in  un  paradiso maomettano, filante dodici miglia all'ora. In
del nemico, era rigoroso al punto da non tollerare nemmeno  un  corteggiamento discreto. Ma si vantava di far stare tutti a
di saper dir tutto a tutti senza offendere. Quando  un  passeggiere si stringeva troppo intorno a una signora, egli
Porcaie a bordo no ne vêuggio. - Del rimanente,  un  galantuomo. Il vecchio maestoso che gli stava accanto -
vecchio maestoso che gli stava accanto - l'Hamerling -, era  un  chileno, un gran signore, chiamato a bordo quello che fa
che gli stava accanto - l'Hamerling -, era un chileno,  un  gran signore, chiamato a bordo quello che fa forare una
conosceva, per il momento, il mio vicino. Ma andava spiando  un  giovane toscano sbarbatello e azzimato, seduto a tavola
ogni momento delle escursioni a prua, fiutando l'aria come  un  poledro stallino, la sera in special modo, con molto
cassero, lo vidi sul castello centrale, che discorreva con  un  prete delle seconde classi. Ma queste, quasi spopolate, non
tutta vestita a lutto, che formava in mezzo al piroscafo  un  gruppo nero e triste, immobile per ore intere. Solamente i
in cui ogni sospiro diventava sonoro, e si sentiva da  un  capo all'altro dei corridoi. Nel camerino dietro al mio
il mugnaio, che ogni tanto cambiava di posizione, mettendo  un  gemito, e sclamando: - Ah! povra Italia! - che doveva
sole dell'equatore. Di fronte a me, chiacchieravano senza  un  riguardo al mondo l'avvocato e il tenore, e intesi che
ciascuno sull'uscio del suo camerino: - Cuando se produce  un  movimiento de baja en el precio del oro sellado.... -
sopiti, e il sogno, se si può chiamar sogno ancora, piglia  un  andamento ad altalena vertiginoso, trasportandoci senza
lucidità di visione e una brutalità, di disinganni che è  un  supplizio. E quante volte poi, a casa, anche anni dopo, si
in quel silenzio dello scafo si sentiva più netto che mai:  un  bisbiglio continuo ed eguale per lunghi tratti, il quale
e poi, páffete! uno schiaffo rabbioso, e poi un'altra volta  un  mormorìo di preghiera, come se il mostro chiedesse di
che si diffidi di lui, e riperduta la pazienza ad  un  tratto, torna a schernire, a minacciare, a pestar la porta
torna a schernire, a minacciare, a pestar la porta come  un  padrone sdegnato. E a quella parlantina infaticabile
dell'acqua, il lume sospeso: a momenti giurereste che c'è  un  altro che dorme accanto a voi, che una persona gira nel
coperta, passi precipitosi come di gente che accorra a  un  pericolo, strepiti incomprensibili, che nella quiete della
nella quiete della notte paiono enormi, e fan sospettare  un  disastro: udite dei passeggieri che escon dal camerino,
occhi, ricominciate a sognare, vi risvegliate di sobbalzo a  un  rumore assordante e terribile: questa volta qualche cosa è
è seguito uno scoppio! s'è fracassata Ia poppa! Niente,  un  piovasco. Ah! finalmente si potrà dormire. Ma a traverso al
si potrà dormire. Ma a traverso al finestrino appare  un  leggiero chiarore cinereo. Spunta l'alba. Maledizione!
primitiva delle feste è certo consistita in  un  fausto avvenimento che, avendo prodotto piacere in un
in un fausto avvenimento che, avendo prodotto piacere in  un  individuo, gli ha fatto sentire il bisogno di espandere la
ha fatto sentire il bisogno di espandere la sua gioia in  un  campo più vasto, facendola partecipare agli altri. Forse il
e sarà stata più splendida per l'esperienza e perchè  un  altro essere vi partecipava. Quando vi furono due famiglie,
Quando vi furono due famiglie, la festa si sarà elevata di  un  grado, e i convitati si saranno assisi attorno allo stesso
della civiltà o della corruzione. Esse si chiudono in  un  cerchio ristretto, ma possono essere deliziose quando
delle nazioni, possono far partecipare loro piaceri ad  un  popolo intero, imponendolo anche con un decreto. Grandi e
loro piaceri ad un popolo intero, imponendolo anche con  un  decreto. Grandi e piccoli si invitano poi alle feste
della natnra, nei più minuti particolari. Göthe scrisse  un  libro celebre di morfologia sulla metamorfosi delle piante,
e l'ingegno filosofico, che di quel grande poeta fece  un  precursore delle idee di Darwin. L'opera sua più laboriosa
avevano viaggiato, tanto più sentivo in me la mancanza di  un  fondamento alle mie conoscenze, e mi persuadevo che solo da
fondamento alle mie conoscenze, e mi persuadevo che solo da  un  viaggio in Italia avrei potuto sperare qualche
quando è notte di fissare la fiamma di una candela o di  un  cerino. Tutti ci siamo accorti che rimane una immagine
ci siamo accorti che rimane una immagine nell'occhio come  un  cerchio, che nel principio è chiaro e scolorato nel centro,
ma che presto diventa rosso intorno ai bordi. "Dura però  un  certo tempo prima che il colore porpora, dalla parte
rimane chiaro a lungo. Ma appena l' intero cerchio prende  un  colore di porpora, incomincia il bordo a diventare azzurro,
egli si esprime: "Chi passa dalla lace chiara del giorno in  un  luogo oscuro, nel primo momento non distingue nulla, e solo
la visione distinta prima di quelli deboli. I primi in  un  minuto, mentre che i deboli impiegano fino ad otto minuti
così anche le immagini colorate lo fanno. Si tenga  un  piccolo pezzo di carta intensamente colorata, oppure un
un piccolo pezzo di carta intensamente colorata, oppure  un  pezzo di seta dinanzi ad una superficie bianca, e lo si
l'occhio, si vedrà comparire immediatamente uno spettro di  un  altro colore sul fondo bianco, al posto dell'oggetto che
tutto; mentre che le persone non istruite credono che sia  un  difetto fugace dell'occhio, oppure, come se fossero i
posto. "Essendo entrato, racconta il Göthe, verso sera n  un  albergo, venne nella stanza una bella ragazza col volto di
albergo, venne nella stanza una bella ragazza col volto di  un  bianco splendente, con dei capelli neri ed un giubbetto
col volto di un bianco splendente, con dei capelli neri ed  un  giubbetto rosso scarlatto. Io la guardai fissa nella luce
dove era, mi si dipinse sulla parete bianca della camera,  un  volto nero, circondato da una piccola aureola chiara: e la
una piccola aureola chiara: e la figura interna vestita di  un  bel verde marino".Opera citata. pag. 19.
che lo faceva parere anche più scarno, aveva l'aspetto  un  morto disteso dentro una cassa, a cui fosse stata levata
dentro una cassa, a cui fosse stata levata un'asse da  un  lato. All'apparire della signorina, che doveva aver già
il pianto nei bambini e nei malati sfiniti. E disse, con  un  nodo nella gola: - A'm rincress per me'fieu! M'accorsi che
il foglio che conosceva, e lo piegò con grande riguardo in  un  bel portafoglio di bulgaro, che richiuse e rimise in tasca.
e con compiacenza tutti quei movimenti, e mormorò con  un  fil di voce: - A l'è trop grassiosa, trop grassiosa.... -
fino all'uscio: poi lasciò ricadere il capo sul cuscino con  un  atto di profondo abbandono, come se non dovesse rialzarlo
alla botte uno specchietto rotondo, e tendendo in alto  un  asciugamani che li riparava dal sole. La testa d'uno dei
mani del contadino, e la zucca dell'altro stava curva sotto  un  resto di pettine fitto, maneggiato dalla mamma, più
più rotondeggiante che mai; mentre la ragazzina lavava  un  fazzoletto dentro a un tegamino, posto sopra una valigia
che mai; mentre la ragazzina lavava un fazzoletto dentro a  un  tegamino, posto sopra una valigia scorticata, che faceva da
per la prima volta vidi la ragazza sorridere. Ma fu come  un  lampo. Fece cenno di no col capo, - che non credeva, - e si
di no col capo, - che non credeva, - e si levò di tasca  un  fazzoletto da collo di lana rossa, che mise in mano alla
sopra il foglio affumato il quale ricopre la superficie di  un  cilindro che gira rapidamente. La prima volta che la
la prima elevazione che trovasi in basso. Fermiamoci  un  istante ad esaminare questa prima scossa. La linea sinuosa
scossa. La linea sinuosa che vedesi sotto, fu scritta da  un  diapason che faceva 100 vibrazioni al minuto secondo.
poco diversi il tracciato che scriverebbe il muscolo di  un  uomo. L'eccitamento elettrico dura un tempo così breve che
il muscolo di un uomo. L'eccitamento elettrico dura  un  tempo così breve che non si può misurare: il muscolo però
il muscolo però non si contrae subito, passa circa  un  centesimo di secondo prima che si metta in movimento.
è disposto per modo che mentre il cilindro compie  un  giro , tutta la gamba della rana, viene portata, col suo
tutta la gamba della rana, viene portata, col suo sostegno  un  millimetro circa più in alto. Per mezzo di un dente
suo sostegno un millimetro circa più in alto. Per mezzo di  un  dente metallico piantato nel cilindro che porta la carta
tollerarli, e perdonare ai loro autori, perchè essi provano  un  vero stimolo insopprimibile, un bisogno invincibile di
autori, perchè essi provano un vero stimolo insopprimibile,  un  bisogno invincibile di abbandonarsi a questi innocenti
innocente, il dispetto è un'azione immorale, ci procura  un  piacere che derive da un dispiacere altrui. Se la nostra
è un'azione immorale, ci procura un piacere che derive da  un  dispiacere altrui. Se la nostra vittima non s'accorge del
del mondo, si arresta nel suo cammino per rompere  un  coccio di argilla, per mozzare alle pianticelle dei prati i
i rami d'un arbusto. Se la distruttività cresce di  un  grado, gli esseri inanimati non ci bastano, e allora
distruggere o di uccidere si accresce con furore. Se ne ha  un  esempio in un giovane di delicato sentire e di miti
di uccidere si accresce con furore. Se ne ha un esempio in  un  giovane di delicato sentire e di miti costumi, obbligato
ancora che in mezzo a quel furore era stato assalito da  un  accesso di libidine. Questo fatto ha una grande importanza,
e la facoltà di generare, devono aver nel cervello  un  rapporto anatomico o fisiologico. La storia, d'altronde, ci
sorgano fumi che accecano la mente, cambiando l'uomo in  un  bruto che fa paura e ribrezzo.
scricchiolio, si sentivano tutti i più leggieri rumori da  un  camerino all'altro, come in quei pericolosi alberghi a
voce soffocata della signora che parlava rapidamente, con  un  tuono aspro e monotono, come se facesse una lunga
silenzio assoluto non le tiri addosso di peggio. Ma tutt'a  un  tratto si riscosse, e mise fuori un'onda di parole
furibonde, oltraggianti, disparate, troncate da  un  gemito di cane arrabbiato, che mi fece fremere.... S'era
fece fremere.... S'era addentato le mani. Essa rise. Stetti  un  momento in ascolto, aspettando il rumore d'una ceffata o il
di lui, ma umile e supplichevole, che pronunciò più volte  un  nome, "Attilio'", la voce di un uomo che si confessa vinto,
che pronunciò più volte un nome, "Attilio'", la voce di  un  uomo che si confessa vinto, che domanda grazia, che
una cosa sola gli sia concessa. Attilio doveva essere  un  figliuolo, e suo padre uno di quegli uomini, spesso anche
Mentre stavo ansioso, aspettando il colpo, s'affacciò  un  uomo al mio camerino, e al chiarore incerto del lume a
con me. Il suo camerino era diventato inabitabile.... da  un  uomo. Egli aveva infilato un pastrano, e da mezz'ora girava
diventato inabitabile.... da un uomo. Egli aveva infilato  un  pastrano, e da mezz'ora girava in pantofole per i corridoi,
dei giochi di ginnastica da camera, con salti e rotoloni;  un  monte di monellerie che non si sarebbero immaginate mai a
vendicato; li voleva perseguitare da poppa a prua come  un  aguzzino, senza lasciarli rifiatare un minuto, e farli
da poppa a prua come un aguzzino, senza lasciarli rifiatare  un  minuto, e farli diventar pavonazzi a ogni boccone, alla
aveva visto sparire in fondo al corridoio traversale  un  fantasma bianco, e riconosciuto la signora svizzera; ma non
tutti raccolti nel camerino del gaucho, di dove usciva  un  tintinnìo di calici, nè dal toscano, che da due sere andava
che da due sere andava a prua, dove pareva che avesse  un  rigiro. Sospettava del discendente degli Incas; ma aveva
e s'era fissato in testa che il marsigliese avesse iniziato  un  torso di studi sulla razza etiopica. E anche la cameriera
gli era parso che quella sera girasse per i corridoi con  un  becco concupiscevole, che gli destava dei sospetti.
la direzione. Oh! una passioncella senza conseguenze,  un  foco occulto: era tenuta a catena: tutto sarebbe finito in
tenuta a catena: tutto sarebbe finito in una lettera e in  un  colpo di forbici.... Ma qualche cosa c'era, e avrebbe
a prua. - Basta, - concluse, - vado su in riposteria a bere  un  bicchiere di birra, e poi rivengo giù a vedere se si son
e intanto raccogliere le forze per continuare; e si prova  un  grande stento a trovare un nome od una data comune, che ci
forze per continuare; e si prova un grande stento a trovare  un  nome od una data comune, che ci meravigliamo non ci venga
abbiamo affaticato una regione limitata del cervello con  un  lavoro monotono. E ciò accade soltanto quando siamo forti,
sì, ma il lavoro procedeva abbastanza bene. Quando capitò  un  mio amico, un professore tedesco, venuto in Italia col
procedeva abbastanza bene. Quando capitò un mio amico,  un  professore tedesco, venuto in Italia col proposito di
semplici e facili. Per parte mia dovevo stentare  un  po' a capirlo e correggerlo, del resto nulla. Ma quanto ho
Dopo mezz' ora, gli proposi d'uscire e così mi ritirai  un  momento nella mia camera per riposarmi. Io speravo che
a casa come disfatto e ho dovuto mettermi disteso su di  un  canapè e far chiudere le imposte; ero così stanco che mi
le imposte; ero così stanco che mi parve di soffrire  un  principio di vertigine. La fatica quando è molto forte, sia
fatica quando è molto forte, sia che ci siamo stancati in  un  lavoro intellettuale od in un lavoro muscolare, produce un
sia che ci siamo stancati in un lavoro intellettuale od in  un  lavoro muscolare, produce un cambiamento nel nostro umore e
un lavoro intellettuale od in un lavoro muscolare, produce  un  cambiamento nel nostro umore e diventiamo più irritabili,
periodo della eccitazione, si trasforma poco per volta in  un  esaurimento che ci rende insensibili, che ci procura una
è descritto questo fenomeno: "L'excès du travail produit  un  hébétement tout doux, une tension de la tête qui ne lui
une distraction incroyable des petites piqûres de la vie,  un  désintéressement de l'existence réelle,une indifference des
les lettres d'affaires très pressées, sont remisées dans  un  tiroir, sans les ouvrir."
i quali non arrivano quasi mai a tale forza da procurarci  un  piacere col solo diminuire o cessare. Gli strazi che si
parte a costituire il dolore. Se con la sicurezza viene a  un  tratto a riposare nella calma una mente sbattuta a lungo
calma una mente sbattuta a lungo dal dubbio, ne può nascere  un  piacere immenso, che è negativo, e deriva quasi soltanto
alcuna piaga da medicare. L'amore per la verità è  un  sentimento, il quale può esser vivissimo in un uomo
la verità è un sentimento, il quale può esser vivissimo in  un  uomo mediocre che non avrà mai la fortuna di scoprirne una
della facoltà mentale mal sodisfatta, e ne può nascere  un  dolore di una certa intensità. In questi casi, se a un
un dolore di una certa intensità. In questi casi, se a  un  tratto la difficoltà si appiana o si vince, si può provare
tratto la difficoltà si appiana o si vince, si può provare  un  vivo piacere, che è del tutto negativo. Quando da lungo
stato diviso per parecchio tempo, e il chirurgo, tornato da  un  lungo viaggio, riprende con viva gioia il bisturi, con cui
lettere, delle arti o delle scienze provano in questi casi  un  piacere che, probabilmente, non avrebbero goduto senza il
non si può passare al più piccolo grado di piacere senza  un  vero spasimo di voluttà; mentre, quando si è in calma, lo
o più ottusi al piacere, e la gioia ci preserva fino ad  un  certo punto dal dolore. Così chi è tormentato dal dolor di
allo spettacolo più meraviglioso della natura, mentre prova  un  vero piacere quando lo spasimo che lo tormenta si rende
ogni giorno, vi ha pur quella, se l'amore alle bestie sia  un  sintomo di buon cuore o di egoismo. Alcuni sostengono che
Alcuni sostengono che chi ama con trasporto il suo cane ha  un  cuore sensibile e generoso; mentre altri, rammentando con
cuore sensibile e generoso; mentre altri, rammentando con  un  sogghigno il canarino e il gatto della vecchia cattiva e
della gratitudine, si dedicano con passione a prediligere  un  cane, un gatto o un canarino, e giungono ad amarli fino al
si dedicano con passione a prediligere un cane,  un  gatto o un canarino, e giungono ad amarli fino al delirio.
si dedicano con passione a prediligere un cane, un gatto o  un  canarino, e giungono ad amarli fino al delirio. A questa
e accarezzano il gatto sulle loro ginocchia, ucciderebbero  un  povero topo con furore, e vedrebbero impassibili cadere un
un povero topo con furore, e vedrebbero impassibili cadere  un  bue sotto la mazza, perchè essi possono essere anche
altri che provano piaceri misti, amando con predilezione  un  solo animale e odiando a morte molte altre povere bestie
di due labbra fresche e rosee, che scherzano col becco di  un  canarino. In tutti gli altri casi il bacio è morboso. La
ribrezzo o paura. L'uomo che riesce ad amare con trasporto  un  rospo o un lupo, prova piaceri morbosi, perchè egli non può
paura. L'uomo che riesce ad amare con trasporto un rospo o  un  lupo, prova piaceri morbosi, perchè egli non può
una salamandra, e il filosofo può contemplare con delirio  un  lumacone; ma l'uomo fatto colla pasta ordinaria non può
sapercene dare la ragione, molte volte, al solo vedere  un  individuo, noi proviamo o un senso di repulsione o
molte volte, al solo vedere un individuo, noi proviamo o  un  senso di repulsione o un'indifferenza assoluta, o più
di repulsione o un'indifferenza assoluta, o più spesso  un  piacere vivo e particolare, e siamo trascinati da una forza
sempre in noi allo stato di potenza, può ridestarsi ad  un  tratto, procurarci una gioia, e poi ritornare nella solita
natura, il nostro orecchio è ferito dalla invocazione di  un  uomo che chiede l'elemosina. Allora il sentimento sociale,
sul suo volto la riconoscenza e la gioia, che ci procurano  un  piacere. Subito dopo la scintilla di gioia si è spenta, e
e poniamo ancora mano alla borsa, incominciamo a fare  un  passo verso una consuetudine, e la scintilla di gioia che
lui con compiacenza. D'altra parte, se il mendicante non è  un  semplice mercante che vende lacrime e lamenti per averne
per averne senza fatica il pane della vita, s'egli ha  un  cuore che sente, e s'egli riesce a distinguere, nel palpare
a noi con piacere, e vedendoci arrivare ci distinguerà con  un  sorriso che noi potremo saper leggere e interpetrare. Per
nel suo cuore l'immagine dell'amico, sente i palpiti di  un  altro cuore a cui rimanda i fremiti del suo. Chi vuole che
altri, forse più diligenti osservatori, ci insegnano che  un  amico è complemento dell'altro, e che le facoltà di
entrambi sommate insieme formano un'unica natura complessa,  un  tutto più o meno armonico. Basta però la più superficiale
il sentimento dell'amicizia devono convenire, almeno fino a  un  certo punto, nell'età e nelle proporzioni del sentimento e
lingue diverse, si battono diversi sentieri, si vive sotto  un  diverso cielo. Fra gl'individui d'età troppo disparata
il vecchio al giovane, il fanciullo all'adulto, si commette  un  errore di logica. Il sentimento più vivo può riunire questi
si confonde per non costituire che una sola temperatura,  un  solo clima, nel quale vivono due esseri. Anche quando uno
la soverchia distanza morale o intellettuale può frapporre  un  ostacolo insormontabile a ravvicinare due in modo da farne
affascinante del genio può a poco a poco avvicinare a sè  un  uomo che si trovava lontano e perduto nella folla; mentre
altre volte la tiepida e profumata emanazione, che spira da  un  cuore sublimemente delicato, ravvicina a sè il cinico che
all'equatore ne discorrevano tutti. Ma qui bisogna rifarsi  un  poco indietro per spiegare bene quale senso facesse il mare
smisuratamente, come segue all'occhio di chi salga da  un  poggio sopra una montagna. Ma non solo per questa ragione.
mente del popolo all'idea dei grandi mari va ancora unito  un  resto delle immaginazioni favolose dell'antichità e dei
dei tempi di mezzo: se non più i mostri alati, i kraken di  un  miglio di circuito e i pesci cantanti, molti s'aspettano di
due settimane di navigazione, scrollan le spalle dicendo:  un  mare come un altro. - Quanto a provar curiosità, e a
di navigazione, scrollan le spalle dicendo: un mare come  un  altro. - Quanto a provar curiosità, e a pigliar piacere
di bocca in bocca e di classe in classe, avevano  un  eco uno o due giorni dopo, come segue degli avvenimenti
filava a tutta velocità per sfuggire alla costa, dov'era  un  popolo di selvaggi terribili, che davan la caccia ai
allo stesso equatore, alcuni andavano predicendo da giorni  un  calore di fornace che avrebbe liquefatto le candele e la
liquefatto le candele e la ceralacca delle lettere, e  un  sole ardente al punto, che a più d'uno avrebbe dato volta
a decine. Ma il più singolare era che quel viaggio da  un  emisfero all'altro, il quale avrebbe dovuto persuader tutti
tutti della rotondità della terra, forniva invece a molti  un  argomento in contrario, che li riconfermava
più incurabile delle stupidità, che è quella, come disse  un  grand'uomo, che s'è contratta sui libri) andava spiegando
che s'è contratta sui libri) andava spiegando l'equatore a  un  crocchio d'emigranti con una fraseologia scioccamente
a godere. Ma ciò che li preoccupava soprattutto da  un  po' di giorni era l'aver inteso dire che di Ià
l'arco dell'intelligenza, e poi ci rinunziavano, facendo  un  atto di rassegnazione. L'ultimo sentimento dei più era un
un atto di rassegnazione. L'ultimo sentimento dei più era  un  vago sospetto che tutte quelle maraviglie fossero un monte
era un vago sospetto che tutte quelle maraviglie fossero  un  monte di pastocchie spacciate dai signori per fare i
fossero puri sforzi di fantasia, e che tutto rimanesse  un  gran mistero per tutti. Una gran parte avrebbero creduto
il luogo dove nasce il sole. E sconfortava il pensare che  un  migliaio forse di quei mille e seicento cittadini d'uno dei
che per mantenere la contrazione dei muscoli non occorre  un  contatto continuo della fibra muscolare coll' ossigeno
per esportare questa sostanza nociva dal sangue, con  un  movimento più intenso della respirazione. L’affanno non
il carbone ma invece alla ventilazione che si produce in  un  teatro per allontanare l'aria corrotta per eliminare
eliminare l'acido carbonico che non deve accumularsi oltre  un  certo limite. Ma anche questa seconda dottrina non basta.
a quella del sangue, e ne esce riscaldata. Mettendo  un  cane al sole, si accelera talmente il respiro, che qualche
è fatto dai nervi sensibili che stanno nella pelle. "Se per  un  motivo qualunque, dice Richet, questo apparecchio
Questo apparecchio, che sta nei centri nervosi, è  un  apparecchio di precauzione che normalmente non deve
questi sono insufficienti od impediti a funzionare." Se  un  cane faceva per esempio 16 respirazioni al minuto,
elettrizzando i centri nervosi in modo che si produca  un  aumento della sua temperatura, farà 340 respirazioni al
al minuto quando avrà, la temperatura di 42°, 8. È  un  alimento enorme, perchè il cane respira più di 22 volte più
congegno del raffreddamento per la respirazione, perchè  un  animale messo in un ambiente molto caldo non si mette
per la respirazione, perchè un animale messo in  un  ambiente molto caldo non si mette subito a respirare con
Così l'uomo che ama se stesso, o guarda affettuosamente  un  oggetto che gli è caro, prova un piacere a cui non concorre
o guarda affettuosamente un oggetto che gli è caro, prova  un  piacere a cui non concorre il sentimento di un altro uomo.
caro, prova un piacere a cui non concorre il sentimento di  un  altro uomo. Alcune gioie di questa prima classe però
dedicando il nostro affetto a una persona lontana o ad  un  essere immaginario. I piaceri della seconda classe sono i
senza colore, senza vita; mentre, se viene in contatto con  un  altro affetto, pare che frema di gioia, ed associandosi ad
pare che frema di gioia, ed associandosi ad esso formi  un  concerto armonico di delirio, che ritornando ai due cuori
e non mostra i tesori della sua potenza, che quando trova  un  corpo che l'assorba o rifletta. Essa attraversa spazi
freddi ed oscuri; ma se trova soltanto la punta di  un  ago, vi si sofferma, risplende e diffonde a raggi la vita
a sè tenerezze e soavità, senza poter mai fremere per  un  affetto che venga ad essi dal di fuori. La luce che loro
luce che emana dal cuore degli altri, e non ne riflettono  un  solo raggio. Simili ai pianeti, essi si riscaldano e si
e si illuminano ai soli del sentimento senza diffondere  un  minimo riflesso. L'eterna storia dell'egoismo e del cuore
o intellettuali; o nel vedere esercitato il sentimento da  un  altro. In questo modo un solo affetto può produrre quattro
vedere esercitato il sentimento da un altro. In questo modo  un  solo affetto può produrre quattro piaceri di forma diversa,
che tutti portano il segno della identica origine. Eccone  un  esempio. La sapienza di saper fare il bene ci rallegra, e
nostro affetto in uno sguardo compassionevole, noi proviamo  un  piacere più complesso, nel quale si associa anche il
più complesso, nel quale si associa anche il riflesso di  un  altro cuore che palpita con noi. Se siamo presenti ad
noi asciughiamo una lagrima, consolando o soccorrendo  un  nostro fratello, noi ci sentiamo completamente soddisfatti,
compiacersi di sentirsi malvagio, e tanto meno può gustare  un  piacere compiendo un'azione cattiva. Questo fatto
alla vita morale dell'uomo, ma una vera malattia,  un  vero aborto che ci appare incompleto e mostruoso ne' suoi
sentimenti dell'io a quelli del tu, studiando di seguire  un  ordine del tutto naturale.
La ruota del mulino è spinta dall'acqua che cade lungo  un  pendio; e la causa lontana di questo moto è il calore del
ed in fiumi. L'orologio della torre è messo in movimento da  un  peso: quello che abbiamo in tasca da una molla. L'energia
nostro braccio, quando esso vince una resistenza e compie  un  lavoro? Che cosa è che si consuma nel cervello che pensa?
Il calore non è una nuova sostanza che si aggiunga ad  un  corpo, ma deriva da un movimento che imprimiamo alle
nuova sostanza che si aggiunga ad un corpo, ma deriva da  un  movimento che imprimiamo alle molecole del corpo medesimo.
alle molecole del corpo medesimo. Vediamo ogni momento che  un  zolfanello si accende nel fregarlo; e le nostre mani si
la pelle si riscalda al punto che l'epidermide manda  un  odore di osso bruciato, che i toscani chiamano odore di
inventata dall'uomo secondo Reuleaux, sarebbe quella di  un  pezzo di legno acuminato ad una estremità, che incastrato
acuminato ad una estremità, che incastrato nella cavità di  un  altro pezzo di legno messo in terra, si fa girare tra le
di legno messo in terra, si fa girare tra le due mani come  un  frullino tenendolo verticale, fino a che non suscita il
lavoro che parve consumato in quest' atto, si trasforma in  un  lavoro che venne detto potenziale. Appena scatta, la molla
fatto prima per comprimerla. Così è di una pietra, o di  un  macigno che a forza di argani i muratori tirano fino sul
a forza di argani i muratori tirano fino sul cornicione di  un  palazzo: a misura che il macigno sale in su, può sembrare
per sollevarlo. La luce alla pari del calore dipende da  un  movimento delle molecole dei corpi. I fisici ammettono che
onde che ha veduto diffondersi intorno alla superficie di  un  lago tranquillo, quando viene agitata in un qualche punto.
superficie di un lago tranquillo, quando viene agitata in  un  qualche punto. Per comprendere la natura del calore e della
rammentarci quanto abbiamo veduto nella fucina del fabbro.  Un  ferro riscaldato diviene prima bruno poi rosso, e
prima bruno poi rosso, e scaldandolo ancora prenderà  un  color bianco splendente. Quando le molecole hanno raggiunto
Hertz di Bonn mostrò, nel 1890, che anche l'elettricità è  un  moto ondulatorio che segue le leggi della luce; ed aprì un
un moto ondulatorio che segue le leggi della luce; ed aprì  un  nuovo orizzonte nel dominio della fisica. L' esempio più
è ancora sempre quello dei fabbri che fanno arroventare  un  chiodo, battendolo rapidamente con grandi colpi
di calore che è necessario per riscaldare da 0° ad 1°  un  chilogrammo di acqua. Si chiama chilogrammetro il lavoro
Si chiama chilogrammetro il lavoro necessario per elevare  un  chilogrammo ad un metro di altezza. L'equivalente meccanico
il lavoro necessario per elevare un chilogrammo ad  un  metro di altezza. L'equivalente meccanico del calore è di
chilogrammetri; cioè il calore sufficiente per elevare di  un  grado centigrado la temperatura di un chilogrammo d'acqua,
per elevare di un grado centigrado la temperatura di  un  chilogrammo d'acqua, corrisponde ad un lavoro necessario
la temperatura di un chilogrammo d'acqua, corrisponde ad  un  lavoro necessario per sollevare 425 chilogrammi ad un metro
ad un lavoro necessario per sollevare 425 chilogrammi ad  un  metro di altezza e viceversa. Dopo che i fisici impararono
La molla che abbiamo tesa comprimendola, può dopo eseguire  un  certo lavoro, ma essa si rilascia e diviene inerte quando
sul cornicione della casa, e di là cadendo può eseguire  un  lavoro, ma quando è giunto al suolo, è esaurita la sua
la potenzialità di una forza della natura, per produrre  un  lavoro, sempre compare un' attività nuova equivalente. Non
le esperienze dimostrano in modo concorde che si guadagna  un  equivalente corrispondente di calore, oppure della forza
quella bellezza immensa e virginea dell'acqua e dell'aria,  un  bastimento grande, che pareva immobile, con tutte le vele
pareva immobile, con tutte le vele aperte e candide, come  un  gigantesco cigno dall'ali tese, che ci guardasse. Apro, e
che ci guardasse. Apro, e mi vien nella fronte e nel petto  un  soffio delizioso d'aria marina, che mi ricorre per le vene,
come l'alito d'un mondo ringiovanito. Il bastimento era  un  veliere svedese che veniva probabilmente dal Capo di Buona
e l'aria divenne greve e calda, come se avessimo fatto  un  salto dalla primavera nell'estate. Eravamo entrati in
era svariatissima, e prometteva bene. E non era soltanto  un  grosso villaggio, come m'osservava il Commissario; ma un
un grosso villaggio, come m'osservava il Commissario; ma  un  piccolo Stato. Nella terza classe c'era il popolo, la
non sapendo che far altro per ammazzare la, noia, fondavano  un  giornale quotidiano. Ne vedrà e ne sentirà di tutti i
evidentemente apocrife d'un padre o d'uno zio, come  un  modo indiretto di domandar protezione, lasciando capire che
- E fin dal primo giorno aveva trovato nel suo ufficio  un  bigliettino scarabocchiato col lapis, senza nome; una
dalle molte commozioni dei giorni antecedenti, o per  un  particolare influsso fisiologico dell'atmosfera marina,
alla tenerezza, nata dal sentimento della solitudine, era  un  fatto, mi disse il Commissario, che la "popolazione" del
settimane. E conchiuse sorridendo: - Se io sapessi scrivere  un  libro!
segno di deformità. Si può assomigliare il ridicolo a  un  solletico dell'intelletto e del sentimento, il quale
rapido di due affetti o di due idee, o dal cozzo di  un  sentimento e d'un pensiero. Nella stessa maniera, però, con
solletico, or prorompe, come una bomba, da un'immagine o da  un  oggetto indifferente, mentre altre volte sonnecchia sulle
del bello, del buono o del vero che abbiamo in noi.  Un  cozzo più forte delle immagini produrrebbe un dolore,
in noi. Un cozzo più forte delle immagini produrrebbe  un  dolore, mentre essa offende. Vi sono alcuni casi nei quali,
senza contrasto e senza deformità, il vellicamento di  un  solo affetto basta a farci ridere. Quando noi, ad esempio,
Quando noi, ad esempio, ci proponiamo di fare una celia a  un  nostro amico, al pensiero di quanto capiterà ci mettiamo a
sodisfazione il sentimento del male, e produciamo ancora  un  solletico. Può darsi che l'idea dell'amico corbellato si
però, quanto più si avvicinano al tatto. Il ridicolo è  un  ente morale che nasce da un esercizio tutto particolare
al tatto. Il ridicolo è un ente morale che nasce da  un  esercizio tutto particolare della mente e del sentimento,
e la novità della sensazione sono elementi che ravvivano in  un  modo straordinario il ridicolo, e talvolta bastano quasi da
ai loro nervi, mentre se hanno spirito, creano veramente  un  ridicolo nuovo che può esser tale per tutti e che può
educare e condannare. Il ridicolo può bastare ad uccidere  un  individuo, un vizio, una casta; esso stronca ed abbatte
Il ridicolo può bastare ad uccidere un individuo,  un  vizio, una casta; esso stronca ed abbatte come un colpo di
un vizio, una casta; esso stronca ed abbatte come  un  colpo di fulmine, d'un tratto, anche ciò che pare più serio
quando si fonda sul dolore altrui. Chi ride vedendo cadere  un  galantuomo, o si compiace di tutte le piccolo sventure che
grandi per l'associazione del ridicolo, prova certamente  un  piacere colpevole. L'azione del ridicolo però è qualche
broncio. Qualche volta noi non siamo colpevoli di provare  un  piacere che nasce da un ridicolo doloroso; ma lo diventiamo
noi non siamo colpevoli di provare un piacere che nasce da  un  ridicolo doloroso; ma lo diventiamo nell'esprimerlo. Un
da un ridicolo doloroso; ma lo diventiamo nell'esprimerlo.  Un  povero diavolo può essere così malconcio dalla natura, la
così malconcio dalla natura, la quale ne ha voluto fare  un  mostro, che noi non possiamo difenderci dal trovarlo
dato  un  rapido sguardo alle sostanze velenose che si producono
malati. Così va allargandosi il concetto della fatica. È  un  processo che vedremo divenire sempre più complicato a
S. M. il Re e la Regina, 29 maggio 1887., che il sangue di  un  animale affaticato è velenoso, perchè iniettandolo ad un
di un animale affaticato è velenoso, perchè iniettandolo ad  un  altro animale, produce in esso i fenomeni caratteristici
nel 1890, è anche assai dimostrativa. Possiamo addormentare  un  cane colla morfina e dopo iniettargli nelle vene il sangue
colla morfina e dopo iniettargli nelle vene il sangue di  un  altro cane qualunque, e non si modifica punto nè il respiro
Ma se invece eccitiamo fortemente il sistema nervoso di  un  altro cane per mezzo di una corrente elettrica, e
sara più normale. Iniettando questo sangue nelle vene di  un  cane addormentato, esso produce l'affanno del respiro, e il
ed il battito del cuore. Il concetto che la fatica sia come  un  avvelenamento, dovuto ai prodotti che derivano dalle
complessa e controversa che io non mi cimento certo a fare  un  cenno dello stato in cui trovasi attualmente. Mi limiterò a
uno che non sia abituato agli alcoolici, beve la sera  un  bicchiere di vino o di birra, si sarà accorto che al
di vino o di birra, si sarà accorto che al mattino ha  un  pò male di capo; è probabile che questo sia un
mattino ha un pò male di capo; è probabile che questo sia  un  avvelenamento per leucomaine e sostanze nocive, che si
nello stomaco e nel sistema digerente. Il male di testa, è  un  fenomeno comune nello strapazzo del cervello; nel maggior
delle persone divenute incapaci a pensare e meditare sopra  un  dato argomento od un affare e che possono invece trovar
incapaci a pensare e meditare sopra un dato argomento od  un  affare e che possono invece trovar sollievo nel pensare ad
scompare è accompagnata da una stanchezza del muscoli, da  un  eccitabilità, nervosa esagerata, da mancanza di energia, e
fanno cento chilometri di seguito; alcuni si ubbriacano per  un  bicchiere di vino, ed una tazza di caffè o di thè non li
e non vanno neppure in conversazione, perchè se devono fare  un  discorso un po' lungo sentono un grande malessere,
neppure in conversazione, perchè se devono fare un discorso  un  po' lungo sentono un grande malessere, palpitazione e una
perchè se devono fare un discorso un po' lungo sentono  un  grande malessere, palpitazione e una pesantezza del capo ed
prostrazione di forze per qualunque lavoro del cervello  un  po' continuato. Conobbi dei giovani che riuscirono a
Università. Altri divengono più tardi incapaci al lavoro.  Un  mio allievo, giovane d'ingegno svegliatissimo, aveva
sè. Seppi che soffriva spesso mal di capo, che s’era fatto  un  po' triste, ma che però continuava ad essere assiduo
ma che però continuava ad essere assiduo all'ospedale.  Un  giorno lo incontrai ed egli mi raccontò disperato la
si stancava pure alla lettura di poche pagine. Che non era  un  difetto degli occhi che aveva sanissimi, ma una debolezza
intellettuale si manifesta nell' età avanzata. Chiesi ad  un  mio maestro fatto vecchio, se il lavoro del cervello gli
anche di notte, ma se io prendo in mano qualche trattato o  un  giornale di scienza, gli occhi mi diventano rossi, e mi
a quella bella e buona ragazza s'era venuto formando  un  cerchio d'antipatie e di rancori che non le davan più pace.
spasimanti non guardati o ributtati con uno sguardo o con  un  atto di disgusto, le eran diventati nemici, e quel suo
fino all'odio. Dicevano che era "stupida come una scarpa",  un  pezzo di carne, senza sangue, tutta mani e piedi, imbottita
di cui non le poteva sfuggire il significato. Era  un  vero fiore in mezzo a un letamaio. L'avrebbero insultata a
sfuggire il significato. Era un vero fiore in mezzo a  un  letamaio. L'avrebbero insultata a faccia aperta, le
concluso e l'affare fatto; ma poi aveva smesso tutt'a  un  tratto, senza che si sapesse perchè. Il solo rimasto
borsa di cuoio alla cintura, che pareva preso alla pania; -  un  modenese, scrivano di professione, - solo, - del quale
patologico non era primitivo, e derivava soltanto da  un  errore di quantità o di forma. L'affetto era buono nella
non finiscono qui, e moltissime derivano dallo sviluppo di  un  elemento morboso d'indole specifica, o da un sentimento
sviluppo di un elemento morboso d'indole specifica, o da  un  sentimento colpevole primitivo. L'odio è uno dei sentimenti
più semplici nella sua essenza, ma che, disponendo di  un  immenso arsenale di abiti e di costumi, riveste le forme
ad ogni individuo. La stessa offesa, che arrecata ad  un  tale non lo porta che ad un momento di collera innocente,
stessa offesa, che arrecata ad un tale non lo porta che ad  un  momento di collera innocente, accende in un altro la fiamma
lo porta che ad un momento di collera innocente, accende in  un  altro la fiamma di un odio implacabile e profondo, o lo
di collera innocente, accende in un altro la fiamma di  un  odio implacabile e profondo, o lo ispira alla più crudele
altro che una scintilla di odio, quando venga ridestata in  un  uomo onesto non lo spinge che a battere i piedi, a
necessaria a spegnere la forza straordinaria accumulata in  un  cuore che si consuma nell'odio più veemente, e i delitti
immenso che separa il fanciullo che gode nel tormentare  un  povero insetto, e l'assassino che prova un'atroce voluttà
meno pochissimi eletti, tutti gli uomini hanno nel cuore  un  germe di odio, che, atrofizzato e isterilito dai nobili
ognuno, le riceve e riposa. Appena però l'affetto arriva ad  un  certo grado, noi proviamo un vero bisogno di aprire agli
però l'affetto arriva ad un certo grado, noi proviamo  un  vero bisogno di aprire agli altri i tesori del nostro
sodisfare i loro bisogni e a procurar loro in qualche modo  un  piacere. Questo bisogno forma da solo tutta la filosofia
e patologiche. Il primo atto di sorpresa piacevole che fece  un  uomo incontrando nella foresta un altro uomo, fu il primo
piacevole che fece un uomo incontrando nella foresta  un  altro uomo, fu il primo saluto; nello stesso modo che la
senza ferirsi, e questi per l'atto cortese lo ringraziò con  un  sorriso: fu questo il primo e il più semplice scambio di
dimostrano l'affetto che pel nostro prossimo proviamo. È  un  servigio reso da uomo ad uomo, senza riguardo a sesso, a
e a tutte le forme della filantropia, in cui poi si smembrò  un  unico sentimento presso i popoli più civili. Questa forma
Il saluto in tutte le sue forme più o meno cortesi è sempre  un  modo breve, col quale dimostriamo il piacere di vedere una
La forma più semplice di questa espressione di gioia è  un  segno fatto con qualunque parte del corpo, ma per lo più
valore morale. Il saluto si esprime anche tacitamente con  un  leggero chinare del capo e un increspare lieve del labbro
esprime anche tacitamente con un leggero chinare del capo e  un  increspare lieve del labbro al sorriso. Il togliersi dal
al sorriso. Il togliersi dal capo il cappello, residuo di  un  uso cavalleresco del passato, è ora sostituito dal tendere
volte con una solo parola fusero insieme i loro cuori in  un  ineffabile delirio d'affetti; quasi due torrenti impetuosi
si calmarono, scorrendo lenti nel pacifico fondo di  un  lago! Quante volte quattr'occhi umani, che pur non si erano
fissi gli uni sugli altri, leggendo a vicenda in mezzo a  un  velo di lacrime la storia del cuore e rimandandosi torrenti
e viene confortato dalle parole dell'altro: egli riceve  un  vero soccorso morale, un'elemosina di parole che viene
possono essere molto diverse di natura e di intensità.  Un  egoista che, senza soffrire col compagno, pronuncia a fior
una parola sola o una stretta di mano meglio alleviano  un  profondo dolore e rendono amici due uomini che non si erano
specchio che riflette, la fantasia si può rassomigliare ad  un  artista. Essa ha sempre in mano una tavolozza ricca dei
non può tollerare il color bigio della verità, e sente  un  assoluto bisogno di coprirlo di uno strato di colori
il mondo passa davanti ai loro occhi come attraverso ad  un  caleidoscopio. Ma contemporaneamente ogni oggetto, per
petalo appassito di una rosa la maga della mente sa trarre  un  torrente di delizie per il cuore, un volume di soavi
della mente sa trarre un torrente di delizie per il cuore,  un  volume di soavi ispirazioni; come da un chiodo irrugginito
per il cuore, un volume di soavi ispirazioni; come da  un  chiodo irrugginito sa con un tocco di verga far scaturire
di soavi ispirazioni; come da un chiodo irrugginito sa con  un  tocco di verga far scaturire una storia da rabbrividire o
di inutile per la fantasia. Essa trova sempre una miniera o  un  tesoro in ogni oggetto, e sopra un granello d'arena
sempre una miniera o un tesoro in ogni oggetto, e sopra  un  granello d'arena fabbrica una piramide o un palazzo, che
e sopra un granello d'arena fabbrica una piramide o  un  palazzo, che non saprebbero accontentarsi di avere per base
palazzo, che non saprebbero accontentarsi di avere per base  un  mondo. La fantasia è concessa agli uomini in una misura
si possono paragonare a quelli che in piccolo ci procura  un  caleidoscopio. Essa sa combinare, coi frammenti delle
e bizzarri; ed ora si provano le vertigini dinanzi a  un  quadro dove tutti gli elementi del mondo morale si trovano
del mondo morale si trovano confusi in modo da formare  un  caos indefinibile, sublime. Le gioie più elevate della
collettiva dell'universo, e la vita non è che il lampo di  un  microcosmo organizzato.
quaglia quando vola fa  un  rumore speciale; frulla, dicono i Toscani; e questa
machine animale e Le vol des oiseaux rimarranno per sempre  un  modello insuperabile di scienza popolare. Nessuno è
in essi i due muscoli pettorali rappresentano da soli  un  sesto dell'intero peso del corpo. Ma non poteva essere
una parte della forza dei muscoli viene impiegata a trovare  un  punto di appoggio, e a fare una pressione per poter dopo
osservarono nell' ippodromo di Parigi dànno solo 13m79 per  un  percorso di quattro chilometri. Ma bisogna rammentarsi che
6 o 7 minuti e dope essere stato preparato lungamente ad  un  simile esercizio. I colombi vanno due volte più in fretta;
essi fanno trenta metri al minuto secondo. Per viaggi  un  po' considerevoli la velocità dei piccioni è di 60 a 70
paragonò la forza dei facchini di Londra con la forza di  un  cavallo, e conchiuse che l'uomo più forte. Plateau ha
rendus, T. LXI p. 1155, e T. LXIII, p. 1133. e vide che  un  insetto, come lo scarafaggio comune, può tirare un peso
vide che un insetto, come lo scarafaggio comune, può tirare  un  peso quattordici volte quello del suo corpo: alcuni insetti
cavallo due o tre appena. Secondo Plateau quando vi sono in  un  medesimo gruppo di insetti due specie che differiscono per
hanno una energia muscolare maggiore. Una formica porta  un  peso ventitrè volte maggiore del suo corpo. In nessun
rivolto la loro attenzione, per conoscere quante volte  un  muscolo è capace di contrarsi e di rilasciarsi in un minuto
volte un muscolo è capace di contrarsi e di rilasciarsi in  un  minuto secondo. Il suono acutissimo che mandano le zanzare
le note musicali. Così sappiamo che le api comuni producono  un  suono come il la, ossia 440 vibrazioni al secondo. Poi vi
Nel Bombus terrestris il maschio, che è piccolo, produce  un  ronzio in la, mentre la femmina, che è più grossa, produce
et l'istinct chez les animaux, 1890; pag. 68. La mosca dà,  un  fa, ossia eseguisce 335 battiti per secondo. Marey ottenne
tenuta a questo modo fino al punto che le ali toccassero  un  cilindro affumicato che girava rapidissimamente. In questo
Conoscendo la velocità colla quale gira la carta, perchè  un  diapason vibrante venne dopo avvicinato al cilindro, si
volte le ali. Le api, che furono meglio studiate, ci dànno  un  esempio convincentissimo che esse cambiano andatura come l'
che va in cerca di miele sui fiori, nel suo volo produce  un  la, e quando la sera arriva stanca all'alveare, il ronzìo
la sera arriva stanca all'alveare, il ronzìo che manda fa  un  suono più basso, cioè un sol; come noi che dopo una lunga
il ronzìo che manda fa un suono più basso, cioè  un  sol; come noi che dopo una lunga marca camminiamo con passi
in America non mi destava più alcuna commozione. Era  un  altro fenomeno morale simile a quello che avevo provato nei
partito, il pensiero della terra nuova non mi dava più che  un  senso di noia, accompagnato dalla preoccupazione meschina
e dalla molestia d'un brucior di gola che m'aveva lasciato  un  sigaro cattivo. E mi faceva perfino dispetto l'agitazione
m'andai a sedere nel camerino del Commissario, e vi rimasi  un  pezzo a rileggere un vecchio numero del Caffaro,
camerino del Commissario, e vi rimasi un pezzo a rileggere  un  vecchio numero del Caffaro, maledicendo, tra una colonna e
mi rizzò l'indice dell'altra davanti al viso, come  un  cero. Non capii. Voleva dirmi che la macchina del Galileo
capii. Voleva dirmi che la macchina del Galileo era costata  un  milione. Lo ringraziai, scansando il dito, e mi ritrovai
e che questa doveva essere una supposizione che aveva fatta  un  passeggiero sopra il contenuto del suo borsone misterioso.
informazioni. A quelle parole, la voce di lei si raddolcì  un  poco, e mi parve che incominciasse un racconto, con
di lei si raddolcì un poco, e mi parve che incominciasse  un  racconto, con un'intonazione sentimentale, che s'alzava
sua autobiografia, una delle solite: una famiglia distinta;  un  parente che scriveva nei giornali, e che avrebbe messi
disgrazie, ingiustizia della sorte, una vita illibata.... A  un  tratto, la crisi inevitabile: uno scoppio di pianto. Allora
la confortava. E intanto si era formato davanti all'uscio  un  gruppo di donne e d'uomini della terza classe, fra i quali
a traverso al divano, con le mani sui fianchi, soffocato da  un  accesso d'ilarità, e spossato dallo sforzo che aveva fatto
fischio e miagolìo arrabbiato dei cordami pareva quetato  un  poco, e l'urto dell'onda, se non scemato di forza, meno
se non scemato di forza, meno frequente. Considerai come  un  buon segno il risentire tutto il corpo indolenzito dagli
per non ammaccarmi il cranio contro una parete, spiccai  un  salto e m'afferrai agli spigoli dell'uscio, per guardar
sentire se l'angoscia del pericolo comune avesse rallentato  un  poco fra i miei vicini la corda tesa dell'odio; e rimasi un
un poco fra i miei vicini la corda tesa dell'odio; e rimasi  un  momento sbalordito, udendo una respirazione rotta e dei
degli argentini. Di faccia, sentii la voce del tenore,  un  tentativo di gorgheggio, interrotto bruscamente da un colpo
un tentativo di gorgheggio, interrotto bruscamente da  un  colpo sordo, che mi parve d'una capata. Poi per un pezzo
da un colpo sordo, che mi parve d'una capata. Poi per  un  pezzo non sentii più voci umane. Lo strepito del bastimento
mare era ancora assordante, e il rullìo tale da stramazzare  un  quadrupede. Ma si poteva tentare una sortita. Aggrappandomi
s'aprivano e si chiudevano di continuo, si vedeva dentro  un  indescrivibile arruffìo di valigie, di cuscini, di panni,
bestemmiando. - Cos'è stato? - domandai. Rispose attaccando  un  moccolo. Poi spiegò: morto di fame, s'era arrampicato fin
fin su alla dispensa, per pigliar due fette di prosciutto,  un  rostin, una cosa da nulla, insomma, e nel meglio un salto
un rostin, una cosa da nulla, insomma, e nel meglio  un  salto del piroscafo l'aveva gettato con la fronte contro
arricciate, e di mine piccole iridi brillanti a traverso a  un  polverio finissimo di gocciole, su cui si levavano qua e là
quasi fino all'altezza dell'opera morta, e svanire ad  un  tratto, come una minaccia che si risolvesse in ischerzo, e
mare era orribile; ma lui  un  originale divertentissimo. Avevo fatto la sua conoscenza
volte, la sera. Era sui trentacinque, ma d'aspetto giovane:  un  viso di primo lavorante sarto, con due baffetti biondi
e in politica usava d'un artifizio curioso. Tutt'a  un  tratto, senza alcun appiglio con la conversazione,
torso d'una meditazione muta; ma niente: non era altro che  un  nome che gli veniva su, come una bolla d'aria. Oppure,
come una bolla d'aria. Oppure, cadendo il discorso sopra  un  personaggio storico, su Napoleone I, per esempio: - Ah -
del cielo! - come se avesse intorno a quell'argomento  un  gran tesoro di idee proprie, immutabili, sulle quali non
- La prima volta disse la Bibbia; ma poi se ne scordò, e  un  altro giorno disse invece: I misteri del popolo di Eugenio
mai altro in mano che Gli amori dell'imperatrice Eugenia.  Un  ultimo tratto. Diceva d'essere stato volontario con
remota, appartenenti quasi all'età delle favole. In fondo,  un  umore gioviale. Non s'inaspriva che parlando di un certo
fondo, un umore gioviale. Non s'inaspriva che parlando di  un  certo impresario di Bologna, che pareva fosse l'odio della
mandorle e dell'uva secca, carezzandoli sulle guance. A  un  certo punto, un emigrante avendole messo il piede sullo
secca, carezzandoli sulle guance. A un certo punto,  un  emigrante avendole messo il piede sullo strascico, per
inavvertenza, le si staccò il vestito sul fianco, e scoprì  un  palmo di sottana bianca. Mentre si raggiustava, le si
questo capitolo potrebbe farsi  un  libro. Il mostrare il meccanismo del lavoro intellettuale,
creare qualche cosa di nuovo e di buono, formerebbero certo  un  libro utilissimo, che io credo non sia stato ancora
perchè non si credono abbastanza forti. Questi in  un  libro come quello che ho accennato, potrebbero trovare un
un libro come quello che ho accennato, potrebbero trovare  un  consiglio ed anche forse un aiuto, non fosse altro vedendo
accennato, potrebbero trovare un consiglio ed anche forse  un  aiuto, non fosse altro vedendo che altri più deboli e poco
per giorno fino alla fine della sua esistenza. Tornato da  un  viaggio di circumnavigazione, andò cosi rapidamente
di abbandonare Londra, per vivere nella solitudine di  un  piccolo villaggio. Carlo Darwin ci lasciò dei documenti
- Paris, 1888."La scuola come mezzo di educazione fu per me  un  semplice zero. Io fui incapace durante tutta la vita di
tanto notevoli in qualcuno degli uomini intelligenti. Sono  un  critico mediocre. La facoltà che permette di seguire una
ricordarmi più di qualche giorno, una semplice data o  un  verso di poesia. "Ho tanto spirito d'invenzione, di senso
d'invenzione, di senso comune, e di giudizio, quanto ne ha  un  avvocato od un medico di forza comune, a quanto io credo,
di senso comune, e di giudizio, quanto ne ha un avvocato od  un  medico di forza comune, a quanto io credo, ma non di più".
medico di forza comune, a quanto io credo, ma non di più".  Un  uomo che si credeva in così scarsa misura fornito dei doni
che per le mie voluminose opere consacravo molto tempo ad  un  ordinamento generale della materia. Facevo prima un abbozzo
ad un ordinamento generale della materia. Facevo prima  un  abbozzo grossolano in due o tre pagine; alcune parole ed
extenso. Siccome ho sempre lavorato sopra più soggetti ad  un  tempo, devo ricordare che avevo organizzato da trenta a
in questi gli appunti staccati o le note. Ho comperato  un  grande numero di libri, e alla fine di ciascuno aggiunsi
il mio lavoro; se il libro non era mio ne facevo  un  sunto. Ed avevo un cassetto pieno di questi estratti."
se il libro non era mio ne facevo un sunto. Ed avevo  un  cassetto pieno di questi estratti." Appena ritornato dal
faceva leggere le lettere e qualche pagina dei giornali, di  un  romanzo o di viaggi. Alle dieci e mezzo ritornava nel suo
studio; dove lavorava fino a mezzo giorno o mezzogiorno e  un  quarto." A questo momento egli considerava come finito il
senza badare se era sole o se pioveva. Suo figlio ricorda  un  motto di Darwin che egli ripeteva spesso, cioè che noi
tempo per la differenza, che egli sentiva tra il lavoro di  un  quarto d'ora e quello di dieci minuti. La maggior parte
delle sue forze; spesso, dettandomi, s'arrestava tutto di  un  tratto e diceva : credo che bisogna che io mi fermi".
che io mi fermi". Darwin durante quarant'anni non ebbe mai  un  giorno di buona salute come gli altri uomini. Il segreto
a riflettere (come diceva lui) per degli anni interi sopra  un  problema inesplicato; e di esser nato colla forza di non
immortale per la novità dei suoi concetti elevatissimi, per  un  ideale sublime, come non era uscito mai dalla mente dei
sono varie le sensazioni del caldo e del freddo. Così  un  bagno freddo rintuzza i desideri erotici, mentre un bagno
Così un bagno freddo rintuzza i desideri erotici, mentre  un  bagno caldo li esalta mantenendo o ridestando l'erezione
la proprietà di durare a lungo e di crescere anzi fino ad  un  certo punto nell'atto di gustarli. Così il piacere di
di gustarli. Così il piacere di cacciarsi d'estate in  un  letto fresco di bucato cessa subito, perchè il calore che
delle stagioni ci fa vivere in quattro diversi climi in  un  anno solo. Le idiosincrasie individuali per questi piaceri
minuta di una doccia fredda, o gettandosi nelle acque di  un  fiume, e non si sentono pieni di vigore che nell'inverno;
soffregano allegramente le mani nel veder cadere la neve in  un  rigido mattino di gennaio, mentre nell'estate sanno provare
sanno provare la voluttà di starsene distesi a terra in  un  bagno di sole. Anche lo stato elettrico dell'atmosfera
alle cose è  un  sentimento di prima persona che incomincia ad avvicinarsi a
che incomincia ad avvicinarsi a quelli del tu, formando  un  passaggio molto naturale dall'egoismo all'altruismo.
morale, e quindi dalla sodisfazione più o meno diretta di  un  sentimento o di una facoltà della mente. Un corpo, più
meno diretta di un sentimento o di una facoltà della mente.  Un  corpo, più interessante per i suoi caratteri fisici, può
e del cuore. Se noi possiamo desiderare vivamente  un  oggetto e proviamo un'immensa gioia nel possederlo,
una moneta d'oro che ci è stata regalata, e nel contemplare  un  umile soldo che ha appartenuto ad una persona cara e che
appartenuto ad una persona cara e che noi custodiamo come  un  affettuoso ricordo. Nel primo caso, l'intensità del piacere
dell'oggetto è tutto morale, e il povero soldino è per noi  un  vero tesoro, perchè riflette nel nostro cuore l'immagine
piaceri possono confondersi insieme, e noi possiamo amare  un  oggetto perchè è nostro e perchè ci ridesta una cara
ridesta una cara memoria. Il più delle volte, contemplando  un  oggetto, noi non ci fermiamo sui suoi caratteri fisici, ma
della gioia. Una delle cause più semplici che ci rende caro  un  oggetto è l'averlo sempre veduto e l'averlo avuto vicino
per qualunque accidente noi dobbiamo privarcene, troviamo a  un  tratto di amarla, e commossi quasi fino alle lagrime,
le antiche memorie. Da quel momento la sedia diventa  un  amico, che amiamo sempre più, quanto più pensiamo ad essa.
essa. Se nel corso di lunghi anni noi abbiamo sempre veduto  un  oggetto vicino a noi, senza che esso ci ridestasse una sol
vivo affetto e diventarci carissima. In generale, perchè  un  oggetto mantenga l'impronta di un sentimento, conviene che
In generale, perchè un oggetto mantenga l'impronta di  un  sentimento, conviene che l'immagine morale sia molto viva,
e si gode, si medita e si ama; là si passa per lo meno  un  terzo dei nostri giorni: eppure il letto è uno degli
per cui le immagini morali possono bensì mandarci  un  raggio di luce vivissima, ma è subito spento nell'oscurità
dette memorie. Le ciocche di capelli, le lettere, i nastri,  un  fiore appassito, ci richiamano i palpiti dell'amore;
sugli oggetti, e l'affetto può, in questi casi, salire ad  un  grado straordinario, procurandoci le gioie più intense.
oggetti, possono renderceli cari e procurarci piacere.  Un  pugno di terra preso dal campo del cimitero, dove dorme la
per noi una vera reliquia, come si può amare con intensità  un  fazzoletto bagnato di sangue prezioso. Anche la mente può
si compiace del lavoro, l'affetto alla scienza, il quale è  un  vero sentimento. In una parola, si può dire che tutti gli
può dire che tutti gli oggetti che si amano sono animati da  un  sentimento che vi si nasconde, quasi fosse un calorico
animati da un sentimento che vi si nasconde, quasi fosse  un  calorico latente che noi possiamo sprigionare e render
più spiccata nelle persone molto eccitabili. Che poi sia  un  fenomeno che producesi indipendente dall'azione nervosa si
anche più facilmente dei muscoli estensori. Se si affatica  un  muscolo, e poi si impedisce la circolazione del sangue in
quale presentasi fisiologicamente, è il principio di  un  fenomeno patologico. Qualche volta si osserva nei malati di
persone sane, dobbiamo considerare la contrattura come  un  fenomeno anormale e quasi patologico, come un sintomo
come un fenomeno anormale e quasi patologico, come  un  sintomo caratteristico di un’alterazione, che subisce il
di un’alterazione, che subisce il muscolo per  un  eccitamento troppo forte; per conseguenza come una specie
come molto probabile che le prime contrazioni che eseguisce  un  muscolo bene riposato, abbiano una natura differente dalle
una natura differente dalle contrazioni che eseguisce  un  muscolo affaticato. La fisiologia del muscolo in riposo è
ammettere che nel muscolo che incomincia a lavorare, dopo  un  lungo riposo, si produca subito una manifestazione di
 Un  oggetto da noi mai veduto giunge ad eccitare la nostra
di piacere, esercitando o, direi meglio, interessando in  un  modo speciale il senso della vista. Un corpo unico e
interessando in un modo speciale il senso della vista.  Un  corpo unico e isolato in mezzo a un grande spazio vuoto
il senso della vista. Un corpo unico e isolato in mezzo a  un  grande spazio vuoto attira la nostra attenzione e ci
vuoto attira la nostra attenzione e ci interessa; così come  un  numero infinito di oggetti che si presentano nello stesso
confondere con quelli, nei quali il numero non forma che  un  elemento secondario ed istrumentale. Noi siamo abituati a
di possedere due membra più delle altre. La dimensione di  un  corpo può arrecarci piacere, quando sia estremamente grande
la prima volta, si recano sulla spiaggia del mare, provano  un  piacere infinito, nel quale entra anche la impressione per
segnati, da una parte, dal microscopio che ci mostra  un  infusorio della larghezza di un decimillesimo di
microscopio che ci mostra un infusorio della larghezza di  un  decimillesimo di millimetro, e, dall'altra, dal telescopio
di soli, dinanzi ai quali la nostra terra figura come  un  granello minutissimo di sabbia. A parità di circostanze, un
un granello minutissimo di sabbia. A parità di circostanze,  un  oggetto vicino ci invita all'osservazione e al desiderio di
al desiderio di toccarlo, al bisogno di possederlo; mentre  un  corpo immensamente lontano c'inspira ammirazione e stupore.
corpo immensamente lontano c'inspira ammirazione e stupore.  Un  oggetto vicino si guarda, un oggetto lontano si contempla;
ammirazione e stupore. Un oggetto vicino si guarda,  un  oggetto lontano si contempla; il primo c'interessa, parola
all'altro. L'ordine segnato da numeri dispari produce già  un  piacere più complesso, e per il quale sono necessari almeno
uno stesso corpo. Nella simmetria però il numero non è che  un  elemento secondario delle proporzioni geometriche; e
vari oggetti siano isolati fra loro e disposti in  un  ordine qualunque, noi tendiamo a riunirli per mezzo di
Senza saperlo, in questo modo, noi giudichiamo simmetrico  un  corpo o un sistema d'oggetti, quando le linee lo
in questo modo, noi giudichiamo simmetrico un corpo o  un  sistema d'oggetti, quando le linee lo definiscono e formano
simmetria sono complicati da elementi intellettuali di  un  ordine superiore; per cui gli oggetti sono chiamati belli,
si abbiano infiniti piaceri dalla simmetria, esiste anche  un  bello irregolare, un'estetica del disordine; ciò che prova
contrattura si produce tutte le volte che si vuole eseguire  un  movimento volontario. È una malattia ereditaria, e Thomsen
debba salire una scala: il primo gradino gli costerà  un  grande sforzo, e dovrà attaccarsi ai braccioli ed aiutarsi
scala, egli li salirà presto come il comune degli uomini.  Un  coscritto che fu chiamato sotto le armi in Germania, era
bene questa malattia, credevano che egli simulasse  un  difetto ed egli tirò innanzi tutto l' anno di volontariato.
una estrema difficoltà a fare il primo giro, perchè sentiva  un  dolore grande nella polpa delle gambe, ma che dopo, gli
nei muscoli ogni volta che questi ammalati eseguiscono  un  movimento volontario non si manifesta solo nelle gambe, ma
dànno questi fenomeni morbosi, ma sono meno evidenti. Dopo  un  lungo silenzio le prime parole che pronunciano riescono
mangiare non possono aprir bene la bocca. Ho qui a Torino  un  mio conoscente che soffre in leggero grado la malattia di
si possa considerare, anche nelle persone sane, come  un  fenomeno patologico, non dobbiamo credere che il muscolo
meno atto al suo ufficio. Si tratta in questo caso di  un  inconveniente che la natura (se così è lecito esprimermi)
della vita, quando una contrazione molto forte può salvare  un  individuo, la contrattura diviene necessaria, perchè aiuta
esprimere le infinite varietà delle sensazioni. Il gusto è  un  piacere mediocre, vivace ed alquanto sensuale che, nel
ha sempre in sè qualche cosa di plastico che ci rappresenta  un  contatto fisico, una vera sensazione tattile, fisica o
della sua essenza quando, ad esempio, vedendo smascherato  un  impostore, diciamo: «Ci ho proprio un gusto matto!» Ciò
vedendo smascherato un impostore, diciamo: «Ci ho proprio  un  gusto matto!» Ciò nondimeno, parlando del senso estetico,
parlando del senso estetico, la espressione «buon gusto» ha  un  significato di raffinato sentimento del bello. Il godimento
si può adattare a tutte le sensazioni piacevoli: esprime  un  piacere calmo e prolungato, che è alquanto sensuale. Esso
che è alquanto sensuale. Esso rappresenta di solito  un  concetto che raccoglie in sè tante sensazioni, e mal si
in sè tante sensazioni, e mal si adatta a significare  un  solo piacere. È una parola incerta e neutra per eccellenza.
e il proprio interesse. Il diletto è una parola che esprime  un  solo elemento di una sensazione piacevole. Si adopera più
molto estesi, e si può difficilmente definire. La letizia è  un  piacere di una vivacità calma e prolungata, che serve
che rappresenta. Essa esprime nel suo più largo senso  un  piacere intimo, composto da una sensazione primitiva e da
piacere intimo, composto da una sensazione primitiva e da  un  riflesso della coscienza, la quale se ne rallegra. L'uomo
il raggiungimento di uno scopo e la cessazione di  un  desiderio. L'uomo sodisfatto deve aver desiderato a lungo,
a lungo, e si trova perciò contento di aver calmato  un  bisogno. La sua gioia è calma, perchè è nata dal
La sua gioia è calma, perchè è nata dal ristabilimento di  un  equilibrio. Questa parola è nel suo posto più naturale
i piaceri negativi dell'amor proprio offeso. Il conforto è  un  piacere che si prova in mezzo al dolore, e che serve a
una gioia morale negativa, e ci rappresenta il conflitto di  un  piacere che lotta con un dolore, e ristabilisce in parte
e ci rappresenta il conflitto di un piacere che lotta con  un  dolore, e ristabilisce in parte l'equilibrio. La
e ristabilisce in parte l'equilibrio. La consolazione è  un  conforto in dose maggiore, per cui il dolore viene tolto
nè conforti, nè consolazioni. Non si può consolare  un  dolore puramente fisico, ma curare e lenire con l'arte
esprimono uno stato generale del cuore, in cui noi proviamo  un  piacere prolungato e vivace, e segnano, in ordine naturale,
piacere prolungato e vivace, e segnano, in ordine naturale,  un  grado più elevato della sodisfazione. L'uomo contento
è una legge naturale che emana uniforme e calma da  un  vivo focolare. Il buon umore è il passaggio dalla
piacere vestito in abito da primavera che danza vivace in  un  prato di fiori. Si potrebbe dire che è la contentezza
è per se stessa brillante e fugace, e non costituisce che  un  punto luminoso, non mai un'emanazione continua di luce. È
punto luminoso, non mai un'emanazione continua di luce. È  un  fuoco rosso di bengala che non può brillare nella sua
del mondo trasportati nel regno dei cieli. Il tripudio è  un  giubilo tempestoso, disordinato e, direi quasi convulsivo,
le masse; è il piacere allo stato di ebbrezza. La delizia è  un  piacere molto complesso, che in sè comprende gli elementi
Oserei dire che è la forma più ideale e delicata di  un  piacere sensuale, o l'immagine più plastica e materiale
e materiale delle gioie del sentimento. La voluttà è  un  piacere sensuale che fa spasimare la fibra sensibile agli
 Un  altro vaporino s'era avvicinato in quel frattempo, sul
occhi rossi. La povera malata, vestita di nero, bianca come  un  cadavere, teneva la testa appoggiata sulla spalliera e le
Quando passò, tutti si scopersero, ed essa rispose con  un  movimento soave delle labbra, senza parola. I marinai si
di non guardare l'acqua. Quando furono in fondo alla scala,  un  marinaio del vaporino aiutò gli altri due, e, senza scosse,
di essi avevan ricevuto conforti e benefizi: non s'intese  un  grido, ma un mormorìo lungo di saluti, in cui parve che
ricevuto conforti e benefizi: non s'intese un grido, ma  un  mormorìo lungo di saluti, in cui parve che traboccasse
- E sventolavano i cappelli e le pezzuole. Essa rispose con  un  saluto stanco della mano, e poi, con la mano stessa,
e Ia sua figura spiccava ancora distintissima a poppa, come  un  fior nero in mezzo a un mazzo di vari colori confusi.
ancora distintissima a poppa, come un fior nero in mezzo a  un  mazzo di vari colori confusi. Quando non apparve più che
le sue labbra tremarono, il suo petto si gonfiò, e tutt'a  un  tratto un singhiozzo gli scoppiò dal cuore, uno solo,
tremarono, il suo petto si gonfiò, e tutt'a un tratto  un  singhiozzo gli scoppiò dal cuore, uno solo, netto,
come il grido d'un uomo a cui tutta l'anima si sollevi come  un  cavallone dell'oceano. Poi si coprì il viso con le mani.
il suo soldato, il quale le si rigettava sul seno dopo  un  lungo oblìo, come a una madre, domandandole perdono, e
parapetto, con le braccia incrociate, come inchiodato là da  un  pensiero nuovo e profondo che assorbisse tutta l'anima sua,
tutta l'anima sua, ed era là ancora quando, ritto sopra  un  nuovo vaporino in mezzo a un gruppo d'amici, io vedevo il
là ancora quando, ritto sopra un nuovo vaporino in mezzo a  un  gruppo d'amici, io vedevo il colossale Galileo a poco a
di ventidue giorni, mi pareva davvero d'essere vissuto in  un  mondo a parte, il quale, riproducendo in piccolo gli
e il cuore mi battè nel dirgli addio, come se fosse  un  lembo natante del mio paese che m'avesse portato fin là.
mio paese che m'avesse portato fin là. Esso non era più che  un  tratto nero sull'orizzonte del fiume smisurato, ma si
sventolava sotto il primo raggio del sole d'America, come  un  ultimo saluto dell'Italia che raccomandasse alla nuova

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