Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: ti

Numero di risultati: 99 in 2 pagine

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Menhir

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Prete, Antonio 1 occorrenze

piedi la lontananza, non ti preoccupare, diceva, sapevo che stavi venendo, sapevo che stavi per arrivare, il maggio era un lenzuolo immenso di azzurro e

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L'ora felice

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Scarabicchi, Francesco 1 occorrenze

Poco a poco la perdi la voce lirica che ti lascia come chi s'alza nel buio di un cinema e va via. Rimane intatto il mese, un marciapiede, la ragazza

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Ritorno a Planaval

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Dal Bianco, Stefano 1 occorrenze

. E vorrei chiederti scusa. Scusami se qualche volta, come adesso, costruisco la tua`vita, e scrivendo parlo di te e ti attribuísco i miei pensieri. E

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Il letto vuoto

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Pecora, Elio 1 occorrenze

, cresce. La madre va alla finestra e si rivolge all'uomo che dice, ancora piangendo: «Aspetta! ti faccio vedere che ho fatto». Un attimo e torna, getta

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La Verna

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Campana, Dino 1 occorrenze

le venditrici uguali a statue, porgenti Frutti di mare con rauche grida cadenti Su la bilancia immota: Così ti ricordo ancora e ti rivedo imperiale Su

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La Bufera ed altro

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Montale, Eugenio 1 occorrenze

, commessi, parrucchieri) ti avevano già preceduto alla chetichella, sparendo dai loro lettucci. T' eri portato alcuni pacchi di libri, li avevi messi al posto

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POESIE

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MICHELSTAEDTER, Carlo 9 occorrenze

tu non lo comprendi ancora il fuoco che possente mi divora? ... e tu l'accendi ... Non trovo pace che se a te vicino: io ti vorrei seguir per ogni

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sei ora, mia non saresti più che s'altra mano ti possedesse. Che pur del mio corpo sarei geloso come or son d'altrui. Non più sarei per te la vita

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bacio Iolanda, e l'ebbrezza infinita. - Giugno 1907 Che ti valse la forte speranza, che ti valse la fede che non crolla che ti valse la dura disciplina

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piacer, per la mia debolezza, il mio sostare non t'abbia risospinta nella stretta della diuturna sofferenza inerte. Perciò se freddo e ruvido io ti sembri

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civette. O gioia del novello nascimento, o nuovo amore e antico! O vita, chi ti vive e chi ti gode che per te nasce e vive ed ama e muore? Ma ogni cosa

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ti teme, dolce frate marzo, terrore giocoso ma tu passi vittorioso sbatti gli usci e le impannate con le tue folli ventate. E la densa polve sveli

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Tutta la forza dal tuo seno, o terra, il sole ha tratto che salendo avvampa, e l'estate trionfa. Due volte l'erba ti recise avaro il prudente bifolco

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fiduciosi faccian chiara la stanza famigliare facciano schermo alla notte paurosa ... Paula, non ti so dir dolci parole, cose non so che possan esser

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nebbia e il camminar m'è vano e la fatica novellamente mi si fa penosa. Io sento me da me fatto diverso, se pur vicina ti sento lontana ancora come un

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Penombre

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Praga, Emilio 18 occorrenze

Quando sarai nel freddo monumento immobile e stecchita, se ti resta nel cranio un sentimento di questa vita, ripenserai l'alcova e il letticciuolo

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sereno, se la bisnonna tua vivesse ancor! Sta' cheto e attento, o pallido bambino, e mi contempli fiso il tuo visino, ti voglio innamorar: la sua

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del Bello e del Ver!... Avviva i fantasimi che vivono un'ora, le amiche dell'anima che un soffio scolora; ti gonfia di orgoglio, vigliacco diventa

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Pallido fior del nordico paese, vaga beltà della colonia inglese, ben mi dicea quel tuo sguardo profondo che ti chiamava a sè l'occulto mondo! Quando

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; toglili al buio ove sepolti sono, e un inno sol redimerà la ignava vita che persi! Inno, inno santo, e varcherai l'oceano! L'amor che ti conduce guida

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intingolo, ti fai bollente del mio cranio al foco? Ah, solitario se tu lavori, se non t'aiutano i miei dolori; se cacci l'anima dal suo canile, come dal

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, serbiamolo al biondo suo lucido crin! E tu che ti nomini l'immenso avvenire, tu culla dei gaudii, dei pianti e dell'ire, lo guarda, e inargèntati, lo

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dall'occhio sdegnoso, allenta la foga dell'agile piè; e a qualche vicino cantuccio nascoso, se vuoi ch'io ti ascolti, cammina con me - Passava un

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bella, o ammaliatrice, o santa, o cortigiana! La tristezza, tua pallida sorella, è la mezzana; e io ti stringo, ti mordo, amante offeso da cento mali

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domestico cielo cui della pioggia il velo imperla la beltà! Le gonne allor bisbigliano come selvette in maggio, e se il capo ti aggravano nuvole di passaggio

poesia

O bella donna di latte e di rosa, donna sdegnosa, m'han raccontato che nessun ti agguaglia nella battaglia ; che hai di ferro le braccia, e che il

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sei, nè del poeta; nè del poeta, o stella passeggiera, nè del marito che ti abbranca a sera! - Febbraio 1864.

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tondo viso in foco e il parlar roco - delle dee baccanti! Oh le donne,oh le chiacchiere del prato! Che laconismo! Nessun ti chiede, là se sei soldato

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burbero, noi mesti e giovinetti, oltrepassiamo i tetti, chiediamone al seren! Ei ti dirà che brillano gli astri, che l'aura è pura, che raggi il sol

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che sembra un petalo di gelsomino : con quelle piccole guancie di rosa, parenti prossime della mimosa. Oh quando, in braccio della nutrice, il tuo ti

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paternostro e l'ave, culle derise e sucide di coscienze ignave? Tra i fili del telegrafo, col fischio del vapore, ti sparvero dal cuore l'ostia e il

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spagnuolo di cui l'ossame nel mortorio ho visto: il Redentore pianger di venti secoli ti sembra la stanchezza e il dolore, e insanguinar sul fianco

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ti doni un bacio, o una carezza ? ". Gennaio 186...

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TAVOLOZZA

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Praga, Emilio 6 occorrenze

? Brilla, brilla infedele, e cerca intorno una fiammella di gentil fanciulla! E poi con lacci che ti presti il cielo, a te per sempre annodala; sciogli le

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trampoli su un filo di seta, che un ago ti fabbrichi di carta o di creta? Ch'io strozzi un canonico coll'irte tue chiome, ch'io fermi l'elettrico

poesia

dell'arte amori coronati di fiori: siete larve abbaglianti e ingannatrici! O fuggito alle infamie del mondo, vola, vola, ti bea nel sereno, coraggioso

poesia

nobile spessore che particella ti può dar del core, fino a che punto il viso farsi gentil, per schiuderti un sorriso, e ti misura i corni dal numero

poesia

conforta i vecchi dì. Se ... ma tremi o musa? debole, tanto inver non ti credeva ; che? tu pur se' figlia d'Eva, e tu lagrimi così? Oh all'inferno e pianti

poesia

pioggia; or chi mi parla, è un logoro libro d'antica foggia: - Giovinetto, che guardi e sospiri, qual speranza ti ride nel cor? Tarpa l'ali de' lunghi

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Trasparenze

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Praga, Emilio 10 occorrenze

avventura fatal, dimmi, animuccia, dal tuo pertugio qui ti ha sospinta ad implorar rifugio? Forse un ciottol franato, o una caduta buccia, o il piè dell'uom

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cuore il suo, e un regno io ti darò. Sù, monta in groppa! è splendida col cavalier la vita, fuggi, amor mio, con me! - La tua corazza è fulgida, la

poesia

aurora, forse ameresti tu... povero spetro, la vita ancora! Oh! la ameresti ancor! Ti sovverresti unicamente degli amici buoni; dei nostri viaggi pe

poesia

! ancor io sfavillo udendo il grillo. Non l'ho? penso a chi è desto oppur sognante in un letto elegante; e dico: forse e i bambini e la sposa non ti sanno

poesia

degli steli alla luce, e il rintocco dell'ave che a meditar ti adduce, e l'apparir dei fatui fochi e il rezzo di cui lo spiro è olezzo! Addio lugubri

poesia

l'uom pensa agli amori... è così dolce un crin che il crin ti sfiori sullo stesso guanciale... e per le gronde il miccio esulta e grida, e par che ai

poesia

dei nonni avari; e te sogno, gentil mia creatura, ti sogno addormentata in un giardino, più soave, più candida, più pura di un gelsomino! E le farfalle

poesia

che al mio tavolo si frange mi conturba la testa... Non ti dissi che vivo in una cella ?... - Musa, favella! Noli (Riviera di Ponente) 1864 .

poesia

poesia. Beli o ragli altri! - Io, mia Vergine, io ti amai ben d'altri amori! Dappertutto dove nuvole van pel cielo o spuntan fiori, dappertutto dove un

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, ma da legge che ingiusta non è. * * * O Musa mia, perdonami se ti ho costretta a far da moralista! Ma sai quanto mi strazii dei miseri la vista! E

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