piedi la lontananza, non ti preoccupare, diceva, sapevo che stavi venendo, sapevo che stavi per arrivare, il maggio era un lenzuolo immenso di azzurro e
poesia
Poco a poco la perdi la voce lirica che ti lascia come chi s'alza nel buio di un cinema e va via. Rimane intatto il mese, un marciapiede, la ragazza
poesia
. E vorrei chiederti scusa. Scusami se qualche volta, come adesso, costruisco la tua`vita, e scrivendo parlo di te e ti attribuísco i miei pensieri. E
poesia
, cresce. La madre va alla finestra e si rivolge all'uomo che dice, ancora piangendo: «Aspetta! ti faccio vedere che ho fatto». Un attimo e torna, getta
poesia
le venditrici uguali a statue, porgenti Frutti di mare con rauche grida cadenti Su la bilancia immota: Così ti ricordo ancora e ti rivedo imperiale Su
poesia
, commessi, parrucchieri) ti avevano già preceduto alla chetichella, sparendo dai loro lettucci. T' eri portato alcuni pacchi di libri, li avevi messi al posto
poesia
Pagina 0262
tu non lo comprendi ancora il fuoco che possente mi divora? ... e tu l'accendi ... Non trovo pace che se a te vicino: io ti vorrei seguir per ogni
poesia
sei ora, mia non saresti più che s'altra mano ti possedesse. Che pur del mio corpo sarei geloso come or son d'altrui. Non più sarei per te la vita
poesia
bacio Iolanda, e l'ebbrezza infinita. - Giugno 1907 Che ti valse la forte speranza, che ti valse la fede che non crolla che ti valse la dura disciplina
poesia
piacer, per la mia debolezza, il mio sostare non t'abbia risospinta nella stretta della diuturna sofferenza inerte. Perciò se freddo e ruvido io ti sembri
poesia
civette. O gioia del novello nascimento, o nuovo amore e antico! O vita, chi ti vive e chi ti gode che per te nasce e vive ed ama e muore? Ma ogni cosa
poesia
ti teme, dolce frate marzo, terrore giocoso ma tu passi vittorioso sbatti gli usci e le impannate con le tue folli ventate. E la densa polve sveli
poesia
Tutta la forza dal tuo seno, o terra, il sole ha tratto che salendo avvampa, e l'estate trionfa. Due volte l'erba ti recise avaro il prudente bifolco
poesia
fiduciosi faccian chiara la stanza famigliare facciano schermo alla notte paurosa ... Paula, non ti so dir dolci parole, cose non so che possan esser
poesia
nebbia e il camminar m'è vano e la fatica novellamente mi si fa penosa. Io sento me da me fatto diverso, se pur vicina ti sento lontana ancora come un
poesia
Quando sarai nel freddo monumento immobile e stecchita, se ti resta nel cranio un sentimento di questa vita, ripenserai l'alcova e il letticciuolo
poesia
sereno, se la bisnonna tua vivesse ancor! Sta' cheto e attento, o pallido bambino, e mi contempli fiso il tuo visino, ti voglio innamorar: la sua
poesia
del Bello e del Ver!... Avviva i fantasimi che vivono un'ora, le amiche dell'anima che un soffio scolora; ti gonfia di orgoglio, vigliacco diventa
poesia
Pallido fior del nordico paese, vaga beltà della colonia inglese, ben mi dicea quel tuo sguardo profondo che ti chiamava a sè l'occulto mondo! Quando
poesia
; toglili al buio ove sepolti sono, e un inno sol redimerà la ignava vita che persi! Inno, inno santo, e varcherai l'oceano! L'amor che ti conduce guida
poesia
intingolo, ti fai bollente del mio cranio al foco? Ah, solitario se tu lavori, se non t'aiutano i miei dolori; se cacci l'anima dal suo canile, come dal
poesia
, serbiamolo al biondo suo lucido crin! E tu che ti nomini l'immenso avvenire, tu culla dei gaudii, dei pianti e dell'ire, lo guarda, e inargèntati, lo
poesia
dall'occhio sdegnoso, allenta la foga dell'agile piè; e a qualche vicino cantuccio nascoso, se vuoi ch'io ti ascolti, cammina con me - Passava un
poesia
bella, o ammaliatrice, o santa, o cortigiana! La tristezza, tua pallida sorella, è la mezzana; e io ti stringo, ti mordo, amante offeso da cento mali
poesia
domestico cielo cui della pioggia il velo imperla la beltà! Le gonne allor bisbigliano come selvette in maggio, e se il capo ti aggravano nuvole di passaggio
poesia
O bella donna di latte e di rosa, donna sdegnosa, m'han raccontato che nessun ti agguaglia nella battaglia ; che hai di ferro le braccia, e che il
poesia
sei, nè del poeta; nè del poeta, o stella passeggiera, nè del marito che ti abbranca a sera! - Febbraio 1864.
poesia
tondo viso in foco e il parlar roco - delle dee baccanti! Oh le donne,oh le chiacchiere del prato! Che laconismo! Nessun ti chiede, là se sei soldato
poesia
burbero, noi mesti e giovinetti, oltrepassiamo i tetti, chiediamone al seren! Ei ti dirà che brillano gli astri, che l'aura è pura, che raggi il sol
poesia
che sembra un petalo di gelsomino : con quelle piccole guancie di rosa, parenti prossime della mimosa. Oh quando, in braccio della nutrice, il tuo ti
poesia
paternostro e l'ave, culle derise e sucide di coscienze ignave? Tra i fili del telegrafo, col fischio del vapore, ti sparvero dal cuore l'ostia e il
poesia
spagnuolo di cui l'ossame nel mortorio ho visto: il Redentore pianger di venti secoli ti sembra la stanchezza e il dolore, e insanguinar sul fianco
poesia
ti doni un bacio, o una carezza ? ". Gennaio 186...
poesia
? Brilla, brilla infedele, e cerca intorno una fiammella di gentil fanciulla! E poi con lacci che ti presti il cielo, a te per sempre annodala; sciogli le
poesia
trampoli su un filo di seta, che un ago ti fabbrichi di carta o di creta? Ch'io strozzi un canonico coll'irte tue chiome, ch'io fermi l'elettrico
poesia
dell'arte amori coronati di fiori: siete larve abbaglianti e ingannatrici! O fuggito alle infamie del mondo, vola, vola, ti bea nel sereno, coraggioso
poesia
nobile spessore che particella ti può dar del core, fino a che punto il viso farsi gentil, per schiuderti un sorriso, e ti misura i corni dal numero
poesia
conforta i vecchi dì. Se ... ma tremi o musa? debole, tanto inver non ti credeva ; che? tu pur se' figlia d'Eva, e tu lagrimi così? Oh all'inferno e pianti
poesia
pioggia; or chi mi parla, è un logoro libro d'antica foggia: - Giovinetto, che guardi e sospiri, qual speranza ti ride nel cor? Tarpa l'ali de' lunghi
poesia
avventura fatal, dimmi, animuccia, dal tuo pertugio qui ti ha sospinta ad implorar rifugio? Forse un ciottol franato, o una caduta buccia, o il piè dell'uom
poesia
cuore il suo, e un regno io ti darò. Sù, monta in groppa! è splendida col cavalier la vita, fuggi, amor mio, con me! - La tua corazza è fulgida, la
poesia
aurora, forse ameresti tu... povero spetro, la vita ancora! Oh! la ameresti ancor! Ti sovverresti unicamente degli amici buoni; dei nostri viaggi pe
poesia
! ancor io sfavillo udendo il grillo. Non l'ho? penso a chi è desto oppur sognante in un letto elegante; e dico: forse e i bambini e la sposa non ti sanno
poesia
degli steli alla luce, e il rintocco dell'ave che a meditar ti adduce, e l'apparir dei fatui fochi e il rezzo di cui lo spiro è olezzo! Addio lugubri
poesia
l'uom pensa agli amori... è così dolce un crin che il crin ti sfiori sullo stesso guanciale... e per le gronde il miccio esulta e grida, e par che ai
poesia
dei nonni avari; e te sogno, gentil mia creatura, ti sogno addormentata in un giardino, più soave, più candida, più pura di un gelsomino! E le farfalle
poesia
che al mio tavolo si frange mi conturba la testa... Non ti dissi che vivo in una cella ?... - Musa, favella! Noli (Riviera di Ponente) 1864 .
poesia
poesia. Beli o ragli altri! - Io, mia Vergine, io ti amai ben d'altri amori! Dappertutto dove nuvole van pel cielo o spuntan fiori, dappertutto dove un
poesia
, ma da legge che ingiusta non è. * * * O Musa mia, perdonami se ti ho costretta a far da moralista! Ma sai quanto mi strazii dei miseri la vista! E
poesia