Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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disfatti, o insipidi o in salamoia!.. Il dottore veniva al  suo  solito a portar notizie. - Don Camillo Morlieri è in fin di
per incanto in una silenziosa risata ai primi accordi del  suo  profondo russare. Donna Cecilia era spesso della compagnia.
profondo russare. Donna Cecilia era spesso della compagnia.  Suo  marito non aveva voluto morire neanche quella volta, ed
andare a letto, ogni sera, apriva il cassetto segreto del  suo  vecchio armadio a forma di lira, ne traeva il portafogli
che, essendo passati quarant'anni dall'unico giorno del  suo  matrimonio, non aveva da aspettare ancor molto. Quanto al
uno fa tanto di core! Tutto ripulito! Tutto al  suo  posto!... Una camera che luccica come uno specchio!...
si distendeva.... Il sole splende; la vita riprende il  suo  corso. Ancora un giorno!
Autore dei Baci perduti, segni un progresso col nuovo  suo  lavoro, tanto nello studio dei caratteri e dell'ambiente,
per le undici. - È troppo presto forse ? - domandò a  suo  marito, che passeggiava in su e in giù per il tinello con
Chopin, Liszt... e passando rapidamente, com'era  suo  costume, da una cosa all'altra: - E il disegno? Una volta
lestamente. - Rendilo - disse Sofia tendendo la mano. - Al  suo  legittimo proprietario - rispose Emanuele accostandoselo al
senza consigli. Ferita nella più intima delicatezza del  suo  amore, troppo ingenua forse e troppo rigida per comprendere
domandandosi se non era meglio gettarsi nelle braccia del  suo  amante e dimenticare tutto; ma non aveva la tempra delle
Quell'uomo che la conosceva appena le offerse subito il  suo  nome e le sue ricchezze. Maria ne fu così tocca, che ebbe
dipendevano da lei. Un servo abile ed onesto, Pablo, fu il  suo  interprete nei primi tempi, il suo aiuto di poi e sempre.
ed onesto, Pablo, fu il suo interprete nei primi tempi, il  suo  aiuto di poi e sempre. Ferita due volte, Maria non si
due volte, Maria non si abbandonò allo scoramento; lila dal  suo  stesso dolore traendo forza, invece di imprecare contro un
ai più nobili sentimenti, alla carità, al perdono. Il  suo  primo, il suo unico amore, come una dolce memoria lontana,
sentimenti, alla carità, al perdono. Il suo primo, il  suo  unico amore, come una dolce memoria lontana, venne a
volgare, Maria usciva radiante di fede, portando nel  suo  piccolo mondo un raddoppiamento d'affetti, una intelligenza
della ferita ch'ella aveva nel cuore. Improvvisamente  suo  marito morì, vittima di una rissa in una casa da giuoco.
di un agente sicuro, era venuta in Italia accompagnata dal  suo  fido Pablo. E quando, spoglio d'ogni riflessione personale,
personale, ella ebbe fatto a Sofia il racconto succinto del  suo  matrimonio, della vita in America e della morte del marito,
poco, quella notte. II calore del bambino si comunicava al  suo  corpo duro e legnoso ma sopratutto alla sua anima. Era
questo bambino misterioso che forse era di passaggio nel  suo  letto per quella notte sola, mentre non s'era affezionata
tentò di farlo parlare ancora: egli continuava a dormire il  suo  sonno un po' agitato, lamentandosi di tanto in tanto, in
calore del fuoco che ella aveva riacceso, balzò di sotto il  suo  sacco e disse con dispetto: - Senti, se i nostri signori
fra voi: tu pensi alla vita eterna, Elisabetta pensa al  suo  vecchio corpo; i padroni pensano al figlio che non c'è più.
veduto nascere e crescere. L'ho portato in braccio più che  suo  padre stesso. E se ho spento il fuoco l'ho fatto per lui,
perchè? perchè credo che lui non sia morto. Dopo tutto, il  suo  corpo non è stato trovato. Disperso! per dei mesi lo si è
meno ma aveva sempre la febbre. Anche Elisabetta si alzò, a  suo  comodo, e pareva non si ricordasse neppure del bambino
che l'aspettava - non per il caffè, certo - e che il  suo  sguardo profondo e ancora innocente, rassomigliava, sì, a
meno indifferente a ogni altra cosa che non fosse il  suo  dolore: e aspettava che la gente se ne andasse, ma altra
segreto ch'egli doveva dirle; era il segreto stesso del  suo  cuore, la vana speranza che ancora teneva fresca la radice
Bendinello, che in quel mezzo riusciva a liberarsi dal  suo  postulante. - Signor senatore, se vostra Eccellenza
d'elemosina. Così, senza chiedergli una seconda volta il  suo  riverito nome, si lasciò accompagnare da lui. Cammin
folgore fosse scoppiata un po' prima, la bella Arduina, dal  suo  davanzale, dove stava a guardare con gli occhi tesi e col
occhi tesi e col cuore in soprassalto, avrebbe veduto il  suo  terribil genitore rizzar la testa e dare un passo indietro,
Balbi! - ripetè Vendinello, guardando in cagnesco il  suo  interlocutore. - Dovevo immaginarmelo. - Padre mio! - Padre
commozione, che faceva tremare dal capo alle piante il  suo  giovane interlocutore. - Son domande, queste, da farle voi?
marzo, alla Villa Nazionale, mentre il golfo sorrideva col  suo  azzurro più puro, e dalla folla festante pareva sollevarsi
a Posillipo; quando entrò in quello che doveva chiamare il  suo  santuario; quando bevve l'incanto della grazia di quella
quando bevve l'incanto della grazia di quella donna, del  suo  spirito, della sua simpatia; quando l'accompagnò per le
nel confessargli i dolori provati, il vuoto fattosi nel  suo  cuore, la finale inutilità della sua vita, lo avevano
malignamente al passaggio della donna adorata, affinchè il  suo  nome fosse trascinato nel fango?... Egli, che aveva votato
napoletane, una delle più circondate. La sua bellezza, il  suo  spirito, il suo nome, erano altrettante attrattive, alle
delle più circondate. La sua bellezza, il suo spirito, il  suo  nome, erano altrettante attrattive, alle quali si univa,
a Napoli; senza figli, visitata solo di tanto in tanto dal  suo  vecchio zio, il principe di Marciano, suo solo parente, la
in tanto dal suo vecchio zio, il principe di Marciano,  suo  solo parente, la baronessa si trovava in tali condizioni
che farle la corte era la prima idea dei frequentatori del  suo  salotto. Erano bastate poche visite perchè Andrea Ludovisi
gli procurava; ma anche per la paura che l'espressione del  suo  affetto vivo e profondo, potesse un giorno essere appresa
a denigrarla per i primi appena fuori di casa sua o del  suo  palco. Qual era il sentimento che persuadeva la baronessa a
per grande che potesse essere nella infelicità del  suo  isolamento, non spiegava abbastanza. Una situazione
della baronessa. Andrea Ludovisi lo sapeva, e il  suo  disprezzo per quell'uomo non faceva che crescere. Malgrado
i gravi affari che ve lo trattenevano, per Firenze, dove un  suo  dramma aveva suscitato un grande entusiasmo. Una settimana
Balbi conosceva questo frizzo del  suo  arguto genitore, e non provò nessun gusto a sentirselo
bene che questa è autentica; - ribattè Bendinello. - C'è il  suo  stile, che si conosce, tra mille. Non per dir male ad un
un coraggio da leone. Volle seguitare ad averne, e con  suo  padre, che ancora non era uscito di casa. Il magnifico Gian
di coraggio, non istette ad aspettare che il magnifico  suo  genitore compisse la frase, nè l'atto ch'ella pareva
si accomodò i riccioli della parrucca alle tempie, prese il  suo  bastone dal pomo dorato, e si avviò brontolando per le
per tutti i diavoli! e avrebbe dovuto sorbirselo, con quel  suo  eterno sarcasmo male appiattato negli angoli della bocca,
- Voi, caro collega, - ripigliò Bendinello, compiendogli a  suo  modo la frase, - aspetterete che sia finita la fabbrica di
ma nel dubbio di ingannarmi sulla destinazione del  suo  prezioso regalo, poichè tali sogliono essere le ricompense
provava leggendo le parole d'amore scritte da un'altra a  suo  marito. Un'altra! La stessa calligrafia minuta, ineguale,
frequenti lacune. Non pensò neppure un istante a portarle a  suo  marito; al contrario, chiuse l'uscio per non essere
movimento di dispetto, gettò questa lettera in un canto. Il  suo  interesse era per le prime, per quella Elvira appassionata
prime, per quella Elvira appassionata che non nascondeva il  suo  nome, che lo ostentava invece nella franchezza prepotente
le fece male. Il fatto di una donnaccia che dava del tu al  suo  Alberto, e che da lui era stata guardata, preferita, amata
ad ascoltare la messa di lui, le prediche di lui...! Ma  suo  marito diceva: - Meglio dottore. - Sarà quel che Dio vorrà!
no! Il re ne aveva tanti altri figli di mamme da prendersi.  Suo  figlio doveva restar sempre con lei; essere il bastone
sua vecchiaia, la colonna della sua casa, la palma del  suo  giardino, il suo stendardo.... Tutte le immagini dei canti
la colonna della sua casa, la palma del suo giardino, il  suo  stendardo.... Tutte le immagini dei canti popolari le
cava il cappello; non saluta; non s'inchina; non presta il  suo  giornale; non presta il suo orario; non solleva il
non s'inchina; non presta il suo giornale; non presta il  suo  orario; non solleva il cristallo dello sportello; non tira
residuo d'insalata, lo prende tutto: comincia a fumare il  suo  sigaro a tavola e in sala di lettura, prende, per un'ora, i
ed illustrati. La persona male educata non cede mai il  suo  posto in battello, in barca, alla dogana, in carrozza, in
dell'amore che Alberto aveva per lei, e si diceva il  suo  tesoro, la sua vita; parole che Alberto da sua parte non
vedendola piangere? La bontà inalterabile e gentile di  suo  marito, il lieto umore, la fiducia illimitata, il suo
di suo marito, il lieto umore, la fiducia illimitata, il  suo  contegno riservato colle donne, la convincevano che egli
che l'assaliva, ella riversava su sè stessa, sul cattivo  suo  temperamento. Che poteva essere se non ciò? Per alcune
interrogato, cercato, spiato; allargando i confini del  suo  sospetto geloso, si era messa a sorvegliare tutte le donne
I giorni peraltro le sembravano più lunghi e più vuoti.  Suo  marito si alzava presto per andare a visitare le campagne;
Una cosa mostruosa ma vera! Dalla bocca stessa di  suo  marito, dietro insistenti richieste, ella apprese che, a
causa la differenza di sentire che esisteva fra lei e  suo  marito. Misurando per la prima volta le esigenze di un uomo
Con uno sforzo doloroso dell'immaginazione sognava il  suo  Alberto bello, puro; ne vedeva la persona elastica,
nuova confusione, che le giovani menti sciolsero ognuna a  suo  modo, restando nel pensiero di Marta l'idea di una donna
la sua immaginazione si smarriva. Decisa a tutto per vedere  suo  marito innamorato, avrebbe voluto conoscere quelle che nei
Non era dunque la gracilità della sue membra e il  suo  profilo scorretto che vietavano ad Alberto i deliri
No certo, perchè Alberto le aveva detto tante volte, col  suo  accento gentile, che gli piaceva così come era, gli piaceva
era che ella stessa non trovava nelle braccia di  suo  marito, amandolo come lo amava, la più lieve ebbrezza. E
ripiegando, mettendo in fila dozzine di lenzuola. Il  suo  istinto di donna trovava un pascolo nella casa agiata,
con una mobilità nervosa, domandando l'approvazione di  suo  marito, che le veniva sempre concessa per intero. Dopo,
fumando in una lunga pipa che aveva appartenuto a  suo  padre. Erano i momenti belli di Marta, la quale stava
nelle ossa, e si cacciava sotto le lenzuola. Ma quando  suo  marito avvicinandosele mormorava: «Andiamo, via....» tutto
avvicinandosele mormorava: «Andiamo, via....» tutto il  suo  corpo si irrigidiva, si gettava indietro. - Le donne -
dalla tavola. Marta oramai tenevasi sicura della fedeltà di  suo  marito, ma ne era gelosa sempre; sarebbe stata gelosa di
pienezza della sua salute inalterabile, nella felicità del  suo  cervello tutto al momento presente, senza dubbi, senza
Prima di uscir di casa ella aveva baciato Alberto al  suo  posto prediletto, dietro l'orecchio, facendogli promettere
vino, dal pranzo squisito. E di mano in mano che a  suo  marito cresceva il buon umore, cresceva a lei la tristezza.
più triste. Le venivano in mente cose tragiche: la morte di  suo  padre, un fanciullo ch'ella aveva visto cadere da una
Alberto con una passione, con uno struggimento di tutto il  suo  essere che le affilava il volto, che le toglieva qualsiasi
colse a volo questa parola «Elvira» che la vicina di  suo  marito aveva pronunciata con malizia, nascondendosi dietro
tratto tratto, alle parole che per cortesia le rivolgeva il  suo  cavaliere di destra, e mettere pure in bocca qualche cosa e
e mettere pure in bocca qualche cosa e fingere di bere. Dal  suo  cuore gonfio si sprigionavano delle lagrime che ella
delle ebbrezze terrene, la trascinava violentemente verso  suo  marito, il solo a cui poteva, a cui voleva chiederle; e in
al mento ma con un raggio diverso nelle pupille, quasi il  suo  cervello staccandosi improvvisamente dal corpo volasse in
la signora Merelli mettendosi al fianco di Marta. - Io, nel  suo  stato, mi sentirei orribilmente; tolta quest'ultima
male, tutte male! - Mia moglie non vuol sentir parlare del  suo  stato, - soggiunse Alberto sorridendo - non ci è ancora
poco, quasi nulla, - rispose Marta, seguendo collo sguardo  suo  marito che si allontanava. - Sarà un maschio allora. E
la sposa; mi darà dei consigli. Marta vide sulla faccia di  suo  marito la stessa gioia di quando, in carrozzella, aveva
Toniolo soggiunse: - Il successore c'è già; fa il  suo  tirocinio in questi ultimi mesi, sai, io non sono geloso, e
braccia di Giuditta; intendersi senza parlare, a gesti. Il  suo  Alberto! Perchè suo? suo e di tutti. Quelle mani lì non
senza parlare, a gesti. Il suo Alberto! Perchè suo?  suo  e di tutti. Quelle mani lì non avevano abbracciata,
Giuditta era in paese. Quando lei passava al braccio di  suo  marito, Giuditta poteva vederla, scrutarne il volto e
Si voltò, dando le spalle alla luce, così interessante nel  suo  pallore di giovanotto linfatico, che Marta non riuscì a
forse - interruppe Marta, meravigliandosi ella stessa del  suo  ardire. - Vedi - disse Alberto in tono conciliante - mia
oramai quell'accento reciso, quella specie di muraglia che  suo  marito innalzava quando il discorso non era di suo genio.
che suo marito innalzava quando il discorso non era di  suo  genio. Sentì pure la sua debolezza, la sua solitudine in
simpatia, e non riuscendo a vincere la tenerezza di cui il  suo  cuore traboccava, si accostò ad Alberto e gli strinse
Lei vede, cara signora, che rendo piena giustizia al  suo  sesso, ma siccome non mi riconosco la forza di legislatore,
all'elogio della donna, sopraffatto dalla voce taurina del  suo  competitore; ma Alberto, approfittando della prima pausa,
Alberto! Ella lo seguì con gli occhi mentre tornava al  suo  posto, attratta da quel viso simpatico, intenerita per il
posto, attratta da quel viso simpatico, intenerita per il  suo  atto gentile, e intanto che il discorso si metteva alla
noia e da un principio di sonno, con la visione lontana del  suo  letto, della sua dolce casa. Ma si erano messi a discorrere
venne la mezzanotte. Merelli sbraitava nella esuberanza del  suo  temperamento sanguigno, per cui Toniolo mormorò piano,
Non volle il braccio di nessuno; appena uscita si avvinse a  suo  marito, carezzevole, amorosa, con certi scatti da bambino
rompendo l'oscurità della notte con la striscia chiara del  suo  abito. Tutto il sangue di Marta le affluì al cuore. - È
È Giuditta! - esclamò stringendo con violenza il braccio di  suo  marito. Alberto non rispose subito. - Dimmi la verità, è
nell'aria rotta dalla sua persona, sui sassi battuti dal  suo  piede; un miasma che saliva, nauseante, che l'avvolgeva
notte, il ghigno beffardo di colei che aveva posseduto  suo  marito, perchè era lei, lo sentiva!
il maestro spiegava la lezione di aritmetica, visto che il  suo  compagno s' era addormentato, aveva rapidamente intinto
il maestro capì subito che si trattava d'uno scherzo del  suo  vicino di posto. — Marsà, uscite dal banco, — ordinò
guardò iI  suo  grosso orologio d'oro: poi s'alzò tutto d'un pezzo. Aveva
no. La zia non aveva cessato un momento di guardarmi; il  suo  viso ritornava triste e calmo a misura che io mi agitavo
scena, che il coraggioso Giannotta salvasse nella stampa il  suo  «Leviatano», il dramma tanto lodato e tanto criticato dalle
teatro, ma così ardito, così forte da essere ritentato nel  suo  concetto, (purtroppo non con successo migliore) da qualche
non sembrò accorgersene. - La bella donna! - esclamò il  suo  compagno, un giovane biondo, come per rompere quel
bruno sembrò esaminarla di un lungo sguardo dalla piuma del  suo  cappellino, che scherzava coi ricci dei suoi magnifici
cadenti sin quasi sulle sopracciglia, alla punta del  suo  piccolo piede, chiuso in stivaletti di seta nera, che
che si chiamava Pietro. - Chi te lo dice? - Tutto: il  suo  genere d'eleganza, la sua andatura... il modo stesso con
larghe e dilatantisi sempre più alla minima aspirazione del  suo  carattere impetuoso; piedi e mani piccolissime in rapporto
che può avere anche i suoi riflessi di bellezza, messa sul  suo  piedistallo, nella sua giusta luce, al suo posto insomma. È
messa sul suo piedistallo, nella sua giusta luce, al  suo  posto insomma. È un giovane quale se ne incontrano molti in
di superiorità, che nulla sembra autorizzare nel  suo  esteriore. Vivo ed impetuoso come tutti i meridionali, egli
facilità dall'estrema confidenza nella sua stella, nel  suo  avvenire (poichè egli avea dato due o tre drammi al teatro
del carattere infiammabile, sovente del soverchio, del  suo  amico. Egli non ha la superiorità d'ingegno di lui, ma
sembra infine che l'ardente carattere dell'amico  suo  subisca a sua volta l'influenza della pacata indole di lui.
l'uno, il biondo, chiacchierando quasi sempre solo; il  suo  compagno col capo basso e le mani dietro le reni. - Mio
ne rise esso pure, e strinse con effusione la mano del  suo  amico. - Sentimi, caro Raimondo; - diss'egli alquanto
E questa donna, che avea dato appuntamento per la sera al  suo  amico, che ascoltava tremando le ore che segnava l'orologio
dovesse molto sentire quest'affetto, al quale sacrifica il  suo  decoro, la pace domestica, e, presso di noi, fors'anche la
stesse di quelle che aveva impiegato per farmi credere al  suo  amore... In seguito amai una fanciulla... pura siccome un
- Fuori la parabola! - Ecco! - e Pietro trasse dal  suo  portasigari, che avea trasformato anche in portafogli e
anche, son poche le donne che sappiano recare così bene il  suo  pardessus reine-blanche, e che sappiano appoggiarsi con
vide, o fece le viste di non vederli, e che sorrideva del  suo  riso incantevole al suo cavaliere, mentre gli parlava. -
di non vederli, e che sorrideva del suo riso incantevole al  suo  cavaliere, mentre gli parlava. - Hai udito che bella voce!
che bella voce! - esclamò Pietro, premendo il braccio del  suo  compagno; - all'accento mi parve torinese... lo adoro tutto
di tutta la delicatezza e la bellezza di contorno del  suo  collo da inglese per non far troppo spiccare la piccolezza
sua vita per far dimenticare l'estrema sottigliezza del  suo  corpo; di tutta l'abbagliante bianchezza dei suoi denti per
i riflessi più lucidi, più belli, più azzurrognoli dei  suo  magnifici capelli neri per nascondere che la sua fronte è
incanto nella sua imaginazione. Poscia, come arrossendo del  suo  trasporto, si mise a ridere fragorosamente, esclamando: -
figlio primogenito, che decide, che farà di sè stesso, del  suo  tempo, in villeggiatura, che cosa bisognerà fornirgli in
qual è la sua opinione, quali sono i suoi gusti, qual è il  suo  capriccio, avanti, si spieghi, chiarisca, dia il suo
è il suo capriccio, avanti, si spieghi, chiarisca, dia il  suo  consenso, o metta il suo veto. E dei servi, che faremo, Dio
si spieghi, chiarisca, dia il suo consenso, o metta il  suo  veto. E dei servi, che faremo, Dio mio, terribile idea
da preliminari ufficiosi, per cui il giovane stesso, o un  suo  autorevole amico o una sua amica, persona seria, s'intende
vada a fare questa richiesta, in casa della fidanzata, al  suo  parente più prossimo, il più prossimo parente del
uomo o donna: talvolta, il fidanzato stesso accompagna il  suo  parente, ma è molto più elegante che il fidanzato sia
se ci vuole del tempo, pel matrimonio. La fidanzata, a  suo  tempo, ricambia il dono dell'anello; può non farlo subito:
il signor Ascanio, ad essere stato sei mesi in quel  suo  alloggio, senza accostarsi mai alla finestra del suo
quel suo alloggio, senza accostarsi mai alla finestra del  suo  studio, senza mai mettere il naso fuori di là! Quando deve
lì una bellissima creatura ch'egli non sapeva decorare del  suo  riverito nome e cognome, che egli non aveva mai vista prima
Fiore modesto e casalingo, naturalmente; e se ne stava nel  suo  vaso, come il Gladiolus Inarimensis, contento di
Inarimensis, contento di risplendere nell'aura quieta del  suo  davanzale al secondo piano, dove non giungevano gli occhi
sarebbe andato quel giorno medesimo dal cavalier Bucco,  suo  grande amico e gran giardiniere nell'orto botanico della
ma perchè non voleva che la moglie si sprofondasse in quel  suo  torpore mortale ch'era peggiore di ogni agitata
salirgli dalle viscere al cuore; ricordava anche lui il  suo  bambino quando lo minacciava qualche malessere e tutti
voce correndo giù per la strada. I ciottoli rotolavano al  suo  passaggio; pareva avessero timore di lui, ma un timore per
potè avere la Marietta, a forza di carezze e moine fatte al  suo  babbo; quello era arabo, un cavallo particolare, che non
Sardegna, un cavallino che corrispondeva perfettamente al  suo  desiderio, e che, appena conosciuto, avrebbe corrisposto
non se lo sarebbe meritato: lo capiva ella stessa. Ma il  suo  babbo era tanto indulgente! Troppo, anzi; ed era criticato
potrò andare a Villa Borghese a cavallo? - chiese ella a  suo  padre. - Ci andrai quando sarò sicuro che tu non cada; per
più affatto. Il Moro, il montare a cavallo era tutto il  suo  gusto. Quanto alla Giulia, povera bambola, che differenza
Giulia, povera bambola, che differenza dai primi tempi del  suo  arrivo a Roma! Allora, tutto l'affetto della bambina era
riguardo. Il sole, ch'entrava pallido pallido, a fare il  suo  giro obliquo - il giro invernale - per la stanza, si
aveva capito molte cose e le andava rimescolando nel  suo  povero capo vuoto. Oh, se si potesse sapere tutti i
Alberto, ma sè stessa. Ella faceva continui confronti tra  suo  marito e gli altri mariti, trovando che Alberto li superava
L'amore vero era quello che Alberto aveva offerto a lei: il  suo  nome, la sua casa, i suoi servi; i pasti presi insieme, le
un cambiamento di un altro genere. Secondo lei era il  suo  proprio essere che doveva sorgere a nuova vita, tocco da
a nuova vita, tocco da Una forza misteriosa e potente. Il  suo  cuore, l'animo suo, i suoi sensi che cosa avevano
una sera lontana, quando aveva quindici anni e che il  suo  cuore per la prima volta si era aperto all'amore, attratto
angosciosamente: Ma che cos'è dunque l'amore? Dopo  suo  marito e la signora Merelli, il dottorone era quegli che
ma originale sempre nelle sue opinioni; misto curioso del  suo  carattere che trovava un perfetto riscontro nella faccia
una volta, prendendo vivamente il braccio di Marta sotto il  suo  - l'amore non può essere che un dovere o, un peccato; un
Marta; per cui ella si gettava di nuovo fra le braccia di  suo  marito singhiozzando.
di cui io vedeva tutta la miseria, tutta la volgarità. ll  suo  amore fatto di vanità, di capriccio, di puntiglio, non
amarlo neppure: tutta Ia meschinità, tutta la bassezza del  suo  spirito, la misuravo. Egli, divorato dal desiderio, ch'era
nella gialla lucentezza meridiana, ella m'apparve col  suo  viso smorto, disfatto, dove vivevano soltanto i carbonchi
serva Albina lo portò a dormire nel  suo  letto, poichè Elisabetta non volle incaricarsene. Aveva
poichè Elisabetta non volle incaricarsene. Aveva fatto il  suo  dovere, Elisabetta, rifiutandosi a portarlo fuori di casa,
Ciò non bastando, Albina prese una falce e l'attaccò al  suo  uscio, dalla parte esterna; perchè il vampiro ha una
testa. No, il trambusto non le aveva fatto dimenticare il  suo  dovere; ma capiva che la padrona, prima di andarsene anche
avuto cuore.... Non proseguì, con la gola stretta dal  suo  ricordo: ma Albina capiva tutto e non insistè; ricordava
con calma, quasi con indifferenza, scioglievano il gelo del  suo  cuore, anche perchè le pareva di aver quindici anni di meno
piacere ed interesse, poichè l'analisi della passione al  suo  pieno sviluppo è fatta con coscienza e conoscenza del cuore
dopo dieci anni di lotta e di resistenza, un amore come il  suo  acquista il diritto di affrancarsi. Non era meno vero che,
L'improvviso odio per Sofia, che alla bontà innata del  suo  cuore doveva ripugnare come la massima delle ingratitudini,
lo impugnava per farsi uno scudo. Forse che Sofia amava  suo  marito? Era degna di possederne l'affetto? Colla stessa
le sottane che le cadevano, col busto slacciato, nel  suo  abbandono impudico di donna grassa, assonnata ancora, cogli
allo specchio, e dappertutto lasciava una traccia del  suo  profumo molle e sensuale. Quando era uscita, Maria apriva
era un altro supplizio. Sofia si divertiva a punzecchiare  suo  marito, chiamandolo freddo e insensibile, convalidando
Non disse dove, non disse quando. Vieni, era l'anelito del  suo  cuore che soffriva, spoglio di ogni riflessione e di ogni
cercato invano per lunghi anni di portare i tesori del  suo  amore a quel cuore malato, ed ora, quando meno lo aspettava
le sue lagrime che avevano compito il miracolo; era dal  suo  tenero affetto che germogliava tardivo l'affetto di lui;
sua moglie. Si era fatto portare un letto da campagna nel  suo  studio, col pretesto di veglie prolungate; infatti, fino a
con una dolce e tacita insistenza, invitandola col  suo  bagliore tranquillo. Altra volta, quando Emanuele chiedeva
protesta contro i rigidi principii che inceppavano il  suo  amore. Eccomi - mormorava colle braccia tese nell'oscurità,
se due mostri ignoti si contendessero a colpi di zanna il  suo  cuore. Uscì finalmente, attraversando in punta di piedi il
Lo zi' Cola appoggiava il mento su le mani sovrapposte al  suo  bastone di ciliegio e socchiudeva gli occhi, aggrottando le
dicendo: - Questo è barone, principe, re di casa mia! E  suo  marito, grave, con le mani su le ginocchia, guardava lei e
- Se non ne storpio uno, non sarò più Rosa Zoccu!  Suo  marito, arrivando dalla campagna la trovava in lagrime per
luce del mio segreto. Ancora mi pare di vedere la zia col  suo  vestito grigio, i suoi capelli grigi, il viso grigio,
teneva già un posto importante. Modesta modesta nel  suo  abito grigio, con un tocco di lontra in testa cd uno
coperto di foglie secche, sparendo e ricomparendo col  suo  passo aereo, mentre le serviva di sfondo ora una colonna
salmeggiava la vanità di tutte le cose. E Marta passava col  suo  lieve fardello, creatrice inconsapevole in mezzo alla
e tranquilla malinconia. Sui lembi del cielo errava il  suo  sguardo, così come errava la sua mente perduta nei ricordi,
e scoppi di risa di bocche invisibili; tutto il  suo  mondo interno che si agitava, che usciva a far parte del
di noi e si fa intendere. Bisogna vedere quando entra il  suo  babbo! - Vostro marito non dorme a casa tutte le notti,
lo aspetta. Nevvero che aspetti papà? Baciucchiando il  suo  bimbo, la giovane madre si animava. Aveva due labbra
se non arrossendo e chinando il capo sulle guancie del  suo  bambino. Continuava a piovere, e dalla finestra che dava
la soglia dell'uscio e la gaia sposa che trotterellava nel  suo  modesto regno con passo franco. Rapidamente; un'ombra
sensualità appassionata, e con tale trasfusione di tutto il  suo  essere che si squarciava per essa il mistero delle parole
aveva sentito le sue viscere sollevarsi, muoversi nel  suo  grembo un essere, e per le sue vene, per la sua carne
- Vedrai, vedrai! Marta tornò a correre, precedendo  suo  marito, febbrile, ansiosa, tutta fracida per l'acqua presa.
e sopratutto lo zio vescovo nelle parole dette sul  suo  letto di morte, spiega il concetto morale del lavoro. La
che non poteva spiccicar parola. Ma quando tornò a casa da  suo  marito, era tutt'altra, serena e colle rose in volto. - Se
rado. La sera di un giovedì Raimondo venne a trovarlo nel  suo  stanzino da studio, nella casa che abitava, insieme a sua
- Che vuoi? - Domandò Pietro bruscamente, celando, al  suo  solito la viva amicizia che nudriva pel suo compagno sotto
celando, al suo solito la viva amicizia che nudriva pel  suo  compagno sotto quell'apparenza di ruvidità. - Vengo per
Brusio, ch'era entrata con Raimondo nello stanzino di  suo  figlio, e si era appoggiata, con quell'atteggiamento
unì le sue istanze a quelle di Raimondo per indurre  suo  figlio a prendere un pò d'aria. - Stassera c'è musica alla
hai bisogno. Pietro amava sua madre d'immenso affetto. Pel  suo  carattere impetuoso ed insofferente quella dolce voce di
guancie pallide e brune si facevano ancor più pallide; e il  suo  occhio sfavillava più ardente; ed egli affrettavasi,
più ardente; ed egli affrettavasi, trascinava quasi il  suo  compagno per giungere a quest'attimo in cui quella silfide
le undici, e mia madre a quest'ora mi attende. Guardò il  suo  orologio e si diresse lentamente verso la sua abitazione.
La signora Brusio, coll'occhio della madre, osservò che il  suo  Pietro, quella sera, era più pallido e distratto del
- Dici davvero?! - esclamò Brusio, animandosi quasi  suo  malgrado, e fermandosi in mezzo alla strada. - Verissimo. -
vediamo: - insistè Raimondo attaccandosi al braccio del  suo  amico - immaginiamoci che per un capriccio, una fantasia,
dovrei dunque essere vile per amarla, o dovrei comprare il  suo  amore a prezzo di qualche infamia. - Ben pensato e ben
di Parigi? - No: andiamo al Laberinto. Raimondo guardò il  suo  amico di uno sguardo scrutatore e quasi beffardo. - Ti fo
la stessa languida indifferenza, e che lo ringraziava col  suo  sorriso seduttore e col suo sguardo che faceva scorrere
e che lo ringraziava col suo sorriso seduttore e col  suo  sguardo che faceva scorrere un'onda di voluttà in
- rispose il biondo alzandosi. Egli sorprese lo sguardo del  suo  amico che ancora restava fissato sul verone. - Vuoi venire,
donna Giovanna s'accorse che  suo  figlio ridiveniva lo stesso d'un tempo e pareva non
è un uomo! Allora donna Giovanna si mise a ridere. Il  suo  Alfio s'era fatto proprio un uomo; pareva cresciuto di
non rinunzia abbastanza alla materia mettendo il  suo  canto in bocca di odiosi personaggi d'ossa e di carne. Il
e dispettoso, malcontento che Titania si sia rifiutata a un  suo  lieve capriccio, decide di infliggerle una singolare
bionda, le sembrerà dotata di una bellezza sovrumana e ogni  suo  atto, il più volgare, ogni sua parola, la più semplice,
che gli manca, il filtro glielo dà: la sua goffaggine, il  suo  cretinismo, la sua bruttezza, colorite dagli occhi di
come un dio! Volle il divino Guglielmo Shakespeare, nel  suo  Sogno d'una notte d'estate, in questo magico succo che
elisire che è la fantasia, perchè la vita muti tutto il  suo  aspetto, perché essa possa parer diversa da quello che è,
lasciando di travagliare solo per morire, si creerà del  suo  lavoro e delle sue privazioni un dovere colorito di tutte
vita fra aride e mal compensate umili funzioni, vedrà il  suo  lungo cammino trasformato dal sogno in pace famigliare, coi
un poetico dovere di onestà e di fedeltà, potrà compiere il  suo  triste viaggio senza errare, col cuore solitario, ma
più caritatevoli, di espandere l'ardore non corrisposto del  suo  cuore: per essa, pel prodigioso potere della fantasia,
malata sulla spalla, con la sua mammella nera e tutto il  suo  aspetto di zingara. Chi sa chi è? E se è una zingara
E se è una zingara davvero? Chi sa com'è povero e sporco il  suo  tugurio! Tratterà bene la mia creatura? E se la malattia
bambina è contagiosa? Perchè togliere la mia creatura dal  suo  nido caldo e pulito, al suo avvenire di benessere, e
togliere la mia creatura dal suo nido caldo e pulito, al  suo  avvenire di benessere, e buttarla come uno straccio in una
Albani per avere di queste idee!... L'altro lasciò il  suo  posto, e aspettato che l'amico si calmasse, riprese a
meridionale nervoso, le prime linee. Però, a misura che il  suo  lavoro avanzava, l'attività dell'artista andava
aggrinzamento delle guancie che dimostrava chiaramente il  suo  malcontento. - Scusa, tirati più indietro.... no, più
credere che sono compostissimo. Ed era quello, dunque, il  suo  atteggiamento naturale? Dacchè era tornato da Roma, il
opposizioni, agli scherzi, ai sarcasmi dell'amico, ma il  suo  sguardo restava freddo come la sua voce lenta, monotona, a
più miserabile delle creature: un uomo!... Dimenticando il  suo  pastello, Anastasio Natali esclamò: - Allora, sentiamo.
casino che abitavano i due giovani. Narcisa, pallida del  suo  delicato pallore di cera, coll'occhio brillante di un
che avea dei lampi di felicità, vestita di bianco, il  suo  colore favorito, sebbene la stagione fosse alquanto
sue carezze, lo attirò fra le sue braccia, baciandolo del  suo  bacio languido e divorante nella sua molle seduzione; e
languido e divorante nella sua molle seduzione; e posò il  suo  viso sul volto di lui, mischiando i ricci dei suoi capelli
dilatata; ma lo fissava ancora coi raggi più vivi del  suo  sguardo. Pietro s'inginocchiò ai suoi piedi; ella ebbe il
in mezzo al silenzio della notte (nella mestizia che,  suo  malgrado, cominciava ad offuscarlo) ascoltata da quella
quasi temessero di lasciarsele sfuggire. La pelle del  suo  viso si era fatta arida, e le vene cominciavano ad
- Hai in casa dell'emetico? - domandò vivamente Raimondo al  suo  amico, rizzandosi con la pronta decisione che dà
si animava come se contemplasse deliziose visioni che il  suo  occhio sbarrato e fisso poteva vedere soltanto. Ella
le procurava o che determinava i sogni deliziosi del  suo  delirio... Ella stringeva più fortemente, sebbene con moto
dici perchè io muoio?!... - seguitò ella aggrappandosi al  suo  collo, nelle convulsioni dell'agonia, con quel moto incerto
da quell'orribile spettacolo che impietrava le lagrime nel  suo  occhio ardente e dilatato quasi al pari di quello di lei. -
inerte; in cui gli parve sentire un ultimo sussulto al  suo  abbraccio; mentre le mani gli parvero lo stringessero più
ch'è morta d'amore per lui?!... Le splendide promesse del  suo  ingegno, che l'amore di un giorno aveva elevato sino al
Brusio è meno di una mediocrità, che strascina la vita nel  suo  paese natale rimando qualche sterile verso per gli
e dissipando il più allegramente possibile lo scarso  suo  patrimonio. Misteri del cuore!
ribellarsi contro le convenzioni sociali. «....L'Andrea, il  suo  protagonista, si confessa con sincerità brutale: non
Perciò, per quanto sia comodo averla a portata di mano, il  suo  posto non è nel salotto. Ottima cosa sarebbe che se ne
casetta umida e scura, solo come la fiera nella sua tana: a  suo  tempo mi avrei portato là dentro la mia creatura, l'avrei
faccende, si mette a sedere davanti a me, col calamaio e il  suo  quaderno dei conti. Era destino che Ia mia sorte venisse
Che ne pensi, tu?,, Risposi: "È meglio non andare. A  suo  tempo penserò e provvederò io a tutto,,. Che sguardo mi
quaderno fra le dita che le tremavano un poco: frenava il  suo  sdegno: scrisse poi qualche cosa, poi Ia cancellò. Io la
maschio e una femmina, che egli ama molto, ma a cui, per un  suo  assoluto criterio matematico, egli impartisce una
Gradgrind è orgoglioso dell'opera sua. Sua figlia Luisa e  suo  figlio Tom, a guardarli nell'apparenza, sono due macchine
lei e che s' innamora di un altro: si eleva la figura del  suo  figliuolo diventato un ipocrita e un vizioso, il quale
facilmente e arde di zelo, magari per cosa impari al  suo  ardore, noi cerchiamo ricondurla, ahimè, alla verità
scolastici, nelle sue prime lettere: noi ci affanniamo del  suo  avvenire, quasi egli portasse in sè un pericolo permanente
e minaccioso. La figliuola che più ci tormenta col  suo  carattere, è quella che ha delle idee poetiche per la testa
elogio che si faccia, ora, a una donna, è di proclamare il  suo  buon senso. Noi non tentiamo combattere direttamente, come
come diceva lei, se ne era innamorato appunto per quel  suo  buon umore: "Gente allegra il ciel l'aiuta,, pensava lui e,
sui pancacci per dormir qualche e ora. Bista distendeva il  suo  pastrano e tutti e due ci si mettevano sopra e dormivano
sarà niente; gli diceva lei per tranquillarlo; ma in cuor  suo  si struggeva. Dopo che aveva avuto il vaiuolo da piccina,
Bista si fece un animo risoluto e deliberò di riportarla al  suo  paese; almeno sarebbe morta, se il Signore la voleva, nel
egli la prese, la rinvoltò ben bene nei vestiti e nel  suo  cappotto, senza che lei facesse resistenza, più di là che