Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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più stabile a sentire il timone, e ad orzare alquanto  sulla  sinistra. La prora, che senza governo aveva vagato da
pioggia che gli flagellavano il volto parvegli scorgere  sulla  cresta di un maroso che brillò un istante nell’oscurità
Balestra all'ora che avevamo fissato, cioè alle dieci, era  sulla  porta del negozio e mi fece l'occhiolino come per dire che
E come se questo non fosse bastato, li avevano posti anche  sulla  sella dei cavalli legati vicino alle stalle e che avevan
" e a quel grido facevano eco alcune voci. Ma proprio  sulla  piazza, a poca distanza da casa Moltedo, vide una cosa che
dovette affacciarsi. Velleda da Selinunte vide i razzi  sulla  collina della città e incerta ancora se essi annunziassero
braccia poderose. Velleda era vestita di una sola camicia,  sulla  quale Costanza aveva gettato uno scialle. Quando Alessio
a guardarlo. Franco non vi era ancora e Costanza, uscendo  sulla  spiaggia, non lo vide neppure al bagliore dei lampi che si
sonno. Eccolo! - disse Costanza udendo un rumore di passi  sulla  sabbia indurita dall'acqua. Alessio si alzò e usci, mentre
eransi fatti più spessi e il mare s'infrangeva con fracasso  sulla  spiaggia, spingendo lingue listate di spuma sulla sabbia
fracasso sulla spiaggia, spingendo lingue listate di spuma  sulla  sabbia asciutta. Franco chiamò di nuovo e credè di sentire
violarle. Ah! il freddo di quel corpo, lo sentiva ancora  sulla  carne, lo agghiacciava ancora, mentre il sudore della
Non voleva altro che fuggire! Egli si diede a correre  sulla  spiaggia, travergando quel terreno coperto di colonne
a un pensiero improvviso, andò alla scrivania e tracciò  sulla  carta queste parole: Velleda, mentre stanotte tu credevi di
abbozza una smorfia nervosa, fissando la sua antagonista  sulla  pedana. La madre scuote i cernecchi, giunge le mani, poi ne
I giudici si sporgono, guardano senza espressione.  Sulla  panca l'imputato stira la bocca come se ridesse. E poi,
rialza il lucore crinoso dei capelli e mostra l'orecchio.  Sulla  guancia soda fresca accesa, non ne resta che un avanzo
rabbia la morsicava a un orecchio. Guardo Catelli Giuseppe  sulla  panca e mi pare che somigli a quel bambino pastore. Ne ho
di Sodoma, il primo coito, anche le pecore sono femmine.  Sulla  via di mezzo questo Peppino che come una bestiola morde. Lo
ecc. Ritornando sul Corso di Porta Romana devonsi ammirare  sulla  facciata della casa, a destra, portante il numero 54,
anche dai briganti e Marzio portava il suo un po’ inclinato  sulla  destra, però di forma somigliante ad un cappello d’operaio.
onesto. E... quanto ad onestà vi lascio metter la mano  sulla  coscienza... se pure ne avete una. E a Castelfidardo, a
di genti? né più né meno di quello che vanti un brigante  sulla  strada od in casa colla sola differenza, che il brigante
scuola una boccettina d'inchiostro rosso che avevo trovato  sulla  scrivania del babbo... e in questo mi pare non ci sia nulla
piano piano perché il Betti non sentisse, gli ho scritto  sulla  goletta questi versi: Tutti fermi! tutti zitti, Che se vi
messi la pece sotto i calzoni che gli rimasero attaccati  sulla  panca. Ma poi il professore lesse i versi e diventò una
di Leonida e di Cincinnato. La schiavitù imprime  sulla  fronte dell’uomo un marchio tale d’infamia e di
vostre catene, spianate le rughe che la miseria impresse  sulla  vostra fronte, non dimenticate ringhiose! le umiliazioni
appoggiato ad un balcone del palazzo Dogale che dava  sulla  laguna, in compagnia delle nostre belle romane, di Muzio,
e sedettero tutti e tre — il terzo era Giovedí, — l'uno  sulla  cassa, l'altro sulla valigia, il cane in terra nel mezzo
e tre — il terzo era Giovedí, — l'uno sulla cassa, l'altro  sulla  valigia, il cane in terra nel mezzo della stanza spoglia, a
alla stazione. In un angolo della sala d'aspetto, seduto  sulla  sua valigia, attende senza impazienza che aprano lo
non ti farà cavaliere per questo, ma tu hai fatto piangere  sulla  tua disgrazia gli occhi di una bella creatura; hai saputo
vide Arabella, se non quando la ragazzetta gli pose la mano  sulla  spalla. Dietro di lei, trascinando un paio di scarpe non
allo sportello a comperare il biglietto, essa sedette  sulla  valigia, abbandonando le mani sulle ginocchia, assorta in
si attaccò al braccio dello zio e lo accompagnò fin  sulla  soglia. Era pallidissima, ma non piangeva per non
mosse le labbra a un discorso che non volle uscire, e lí  sulla  soglia, sotto gli occhi del controllore, baciò sulla fronte
e lí sulla soglia, sotto gli occhi del controllore, baciò  sulla  fronte Arabella, mettendole la mano sulla testa, come aveva
baciò sulla fronte Arabella, mettendole la mano  sulla  testa, come aveva fatto la sua mamma con lui. E si divisero
dolcemente sotto i colpi delle onde che le investivano  sulla  dritta, sollevandole con fragore. Il vento di libeccio,
i navigli portavano un numero considerevole di uomini.  Sulla  cima dell'albero maestro della corvetta sventolava una
ad ogni ora, ad ogni istante, contro tutti e contro tutto;  sulla  giunca una bandiera rigata, bianca e azzurra, senza stelle,
ancora costituiti in Confederazione. Era l'ora della cena.  Sulla  coperta della corvetta, centocinquanta uomini, di razze
li fa sussultare. - Vela a sinistra! Il gabbiere installato  sulla  crocetta dell'albero maestro tace per qualche istante, poi
per qualche istante, poi la sua voce piomba più imperiosa  sulla  ciurma: - Due vele sottovento! Ci dànno la caccia! I
i ventiquattro pezzi. Il secondo di bordo, un bell'uomo  sulla  trentina, piuttosto alto, con una ricca barba nera e gli
da caccia che si trovavano sul castello di prora e scese  sulla  tolda, gridando: - Eccomi, signor Howard. Pareva un vero
allora? - È il fuoco invece che sta per caderci addosso. -  Sulla  mia corvetta? Ah! - Ci sono due navi che cercano di
quattro o cinque scialuppe per portare il suo equipaggio  sulla  nostra corvetta, poi farai sfondare uno dei suoi fianchi e
non per questo lasciava di gettare uno sguardo scrutatore  sulla  folla circostante. L’esperienza di cui non doveva mancare a
al buono ed onesto popolo. Girava dunque il suo sguardo  sulla  popolazione affollata il solitario quando un picchio
affollata il solitario quando un picchio leggiero  sulla  spalla lo fece accorto di Attilio. «Non vedi, - gli disse
sforzi dei tre amici per rompere la moltitudine ammassata  sulla  piazza e penetrare sino all’oggetto della loro ricerca, ma
accennò all'altro di seguirlo, e tutti due salirono  sulla  gran torre che dominava l'intera città. Quivi giunti, il
per giocata. - Si provi. Allora quella testina chinata  sulla  scacchiera, con le ciocchette dei capelli che le
lestamente; il tiepido alito che qualche volta gli arrivava  sulla  faccia, se le si accostava inavvertitamente un po' troppo,
fanciullezza, tra la mamma e le sorelle nella casa nativa,  sulla  riviera di Posillipo tutta smagliante di sole. Una mattina,
la signora Emilia, pallida, scarna coi grandi occhiali  sulla  punta del naso, e la calza pendente dal filo passato dietro
di qua e di là, chiamando, brancicando la coltre, cercando  sulla  seggiola vicina qualcosa che non trovava: - Il mio vestito?
di mano il vassoio con la zuppierina. Deposto il manicotto  sulla  poltrona, ella serviva il conte, porgendogli ad uno ad uno
di biscotto cascavagli nella zuppiera; badando a rincalzare  sulla  rimboccatura delle coperte, che il conte scompigliava,
soli, l'uno di faccia all'altra; e Andrea, disteso  sulla  poltrona, con gli occhi mezzo addormentati, le braccia
- Lo veggo, tuo malgrado. Andrea si lasciava ricadere  sulla  poltrona: - Hai ragione! Hai ragione! E l'ironica amarezza
convulsa, nell'abbigliarsi, nell'arruffarsi le ciocchettine  sulla  fronte, nell'appuntarsi un fiore, nell'annodarsi un nastro
- eravamo ai primi di aprile - colle finestre aperte  sulla  bella pianta di castagno amaro e sui giardini vestiti del
Il vecchio portinaio venne avanti, si lasciò cadere  sulla  sedia, come un uomo che si sfascia, e disse: "Sono un uomo
alla zia Colomba non riusciva d'accendere lo zolfanello  sulla  pietra del camino. La Nunziadina nel correre da una parte
petto. "Sentiamo dunque..." "Non ci sono le guardie? lì, lì  sulla  scala, è chiuso l'uscio?" "È chiuso" disse piagnucolando la
vergogna!..." E nel nervoso parossismo il ragazzo si buttò  sulla  sedia, appoggiò i gomiti sulla tavola, strinse le tempie
il ragazzo si buttò sulla sedia, appoggiò i gomiti  sulla  tavola, strinse le tempie nei pugni, e stette coll'occhio
in testa al figliuolo il cappello e accompagnandolo fin  sulla  scala al buio, seguitò a dirgli: "Va da lei, di' che sei
fischio di mio figlio Vezio che aveva mandato in sentinella  sulla  sommità della rovina Petilia da dove si può distinguere
ripeterò il vostro adagio favorito, Capitano: "La felicità  sulla  terra esiste nell’immaginazione della gente, ma non è cosa
e dai pericoli passati in comune. Inquieto per altro  sulla  sorte della mia donna e conocendo la malizia del suo
ed il veleno mi portò via donna!, prole!, ed ogni felicità  sulla  terra! Fui arrestato sul freddo cadavere di lei inconscio
una volta una povera bambina, che camminava nell'inverno  sulla  neve con i piedi nudi, e nell'estate sulla terra aridissima
nell'inverno sulla neve con i piedi nudi, e nell'estate  sulla  terra aridissima e infocata. Questa bimba non aveva altri
di foglie di querce; un fungo a guisa di berrettino  sulla  sua testina di vecchio, e nel braccio portava infilato un
sbrandellato, si lavò il viso nella rugiada, si sparse  sulla  testa l'essenza di mughetto e indossò i ricchi abiti che
Fragolina uscì di camera tutta vestita da regina e trovò  sulla  porta un drappello di guardie del corpo, tutte vestite di
che sono vecchia; perché mi fai piangere così? - E seduto  sulla  porta della capanna, Fragolina udiva Moreccino, che gemeva
correva sempre, senza voltar- si, e non si fermò altro che  sulla  porta della capanna dalla quale partivano ancora i ge- miti
dinanzi l'omìno, seguito da una turba di cavallette recanti  sulla  groppa dei canestrini pieni di brillanti, di diamanti, di
questo libro con questi intendimenti, e ho voluto scrivere  sulla  prima pagina il vostro nome, e per mostrarvi quanto io
più robusti e più onesti; perché abbiano ad edificare  sulla  base tetragona della salute e dell'onestà un edifizio
riprodotti a mezzo delle maschere guttaperche sfilavano  sulla  scena i principali attori del dramma cittadino. Il Gran
tra la folla plaudente fino alla volante che lo attendeva  sulla  piazza. Lasciamo che egli se ne vada pe' fatti suoi, e
con trincee un altro monticello dominante la città, situato  sulla  penisola più vicina che ripara la baia. Grande fu lo
cannone ha tuonato e può darsi che siano collocate batterie  sulla  penisola. - Alzate sugli alberi due fanali rossi - rispose
Il Corsaro lo accomiatò con un cenno della mano, poi scese  sulla  tolda e passò rapidamente in rivista i suoi uomini. Tutti
saprei condurre la corvetta a sicura destinazione. - È  sulla  Mistica che dovremo affondare le nostre àncore. Gli
onde dell'Atlantico Nessun luce brillava dentro la baia, né  sulla  città. Pareva che assedianti ed assediati si fossero
Gettate una scala! Testa di Pietra che si trovava ancora  sulla  coperta, fece eseguire prontamente l'ordine. Pochi momenti
non so ... In quell'istante la corvetta piegò rapidamente  sulla  sinistra sotto un vigoroso colpo di timone. Che cosa
che navigava senza fanale era comparsa improvvisamente  sulla  diritta a pochi metri di distanza. - Chi vive? - gridò una
improvvisa bordata s'allontana in senso inverso, puntando  sulla  foce della Mistica. Quasi nello stesso momento il Corsaro,
al cimitero. Aveva appena terminato di parlare, quando  sulla  riviera della Mistica balenarono quattro lampi, seguiti da
di cespugli. Aiutandosi l'un l'altro, in breve si trovarono  sulla  riva sinistra della Mistica, proprio di fronte alla
prese terra, ed il contromastro della Tuonante balzò  sulla  riva, dicendo: - Voi, Testa di Pietra? E il comandante? -
- da tempo i nostri capi hanno deciso di fare una scorreria  sulla  punta di Hoddrel per distruggere le difese inglesi alzate
assolutamente su di voi. Il mio comandante non deve morire  sulla  forca. - Impegno il mio onore e la mia vita! - rispose
aspettava ansiosamente i suoi ordini: - Il boia vi aspetta  sulla  riva della Mistica, è vero, mastro? gli chiese. - Sì,
riattraversò il fiume e approdò dinanzi alla roccia,  sulla  quale il boia di Boston fumava ancora la pipa senza
- rispose l'ex-galeotto. - Imbarcate. I tre uomini salirono  sulla  scialuppa, mentre il timoniere, tenendo in una mano una
Piccolo Flocco, spiccò per primo il salto e cadde  sulla  sabbia asciutta. Il boia di Boston fu il secondo, e vi
ancora attorno, e sospirò con invidia quasi religiosa: vide  sulla  grotta vicino a lui una rozza statuina di Madonna, vide un
Da un uscio che si aperse nel fianco della casetta venne  sulla  gradinata di ciottoloni rotondi una figura di fanciulla,
E diremo: «Il saracino Alzor disertò le nostre castella  sulla  riviera ligure.» Fuggiamo lontano. O mio Ugo, vivremo
ai boscaiuoli, per pietà d'Iddio. - E s'incamminarono  sulla  montagna: nel primo torrente in cui s'abbatterono Ugo gettò
maledetto e vituperato dai nemici, che c'era una strada  sulla  quale camminava Oberto, ringhiando: - Che vita sarà la mia
di pensionati, e le mani grosse e nodose; c' era una donna  sulla  cinquantina, dall' aspetto stanco, vestita dimessamente;
targhetta con su inciso "Carlo Rovati", e portava scritto  sulla  fronte, in nitidi caratteri blu stampatelli: "FERIE IN
... _ e qui aggiunse una cifra che fece sobbalzare Enrico  sulla  sedia. Bisogna sapere che questo Enrico doveva sposarsi, e
contratti stagionali a Cortina, e quindici a Courmayeur,  sulla  base del solo vitto e alloggio per il mese di agosto! Con
centro grafico. Una ragazza in camice bianco pennellò loro  sulla  fronte un liquido dall' odore pungente, li espose per pochi
al di sopra del naso, un giglio stilizzato; poi,  sulla  fronte di Laura, scrisse in elegante corsivo: "Lilywhite,
Laura, scrisse in elegante corsivo: "Lilywhite, per lei", e  sulla  fronte di Enrico, "Lilybrown, per lui". Si sposarono dopo
calcolò che un cittadino su trenta portava qualcosa scritto  sulla  fronte. Per lo più erano inviti pubblicitari come i loro,
crocifisso di plastica, e il Cristo portava scritto JNRI  sulla  fronte anziché sul cartiglio. Press' a poco allo scadere
era robusto e bello, ma, inesplicabilmente, portava scritto  sulla  fronte "OMOGENEIZZATI CAVICCHIOLI". Lo portarono all'
il petto del povero Tremal- Naik. Una ruga si disegnò  sulla  sua fronte. - È grave, - disse. - Il pugnale è entrato
quegli uomini? Perché ammazzano le persone che sbarcano  sulla  loro isola? - L'ignoro, Aghur. So che sono uomini terribili
di loro. Kammamuri ritornò presso il padrone per applicare  sulla  ferita un nuovo cataplasma di erbe, ed Aghur si sedette
affaticarlo. Allorché le tenebre stesero il loro nero velo  sulla  silenziosa jungla, Aghur montò pel primo la guardia, al di
A mezzanotte nessun indiano era comparso, né sul fiume, né  sulla  jungla. Però il cane s'era più volte alzato fiutando
succedeva qualche cosa. Contemporaneamente la tigre apparve  sulla  soglia della capanna, facendo udire un sordo miagolio. -
Vedi nulla? - chiese Kammamuri ad Aghur, che si era curvato  sulla  corrente. - Sì, mi pare di scorgere laggiù qualche cosa che
non ci sembra più quella di prima. Sarà colpa sua o nostra?  Sulla  carta, c' è tutto perché il libro continui a vivere:
seppe che doveva andare in barca. Nel mettere il piede  sulla  gondola egli dalla confusione fu lì lì per sdrucciolare
augurai buona notte. Il mattino seguente ritornammo subito  sulla  piazza di San Marco; e vedemmo la manovra dei piccioni
lo cinghiano per aria, salgono sui suoi calzoni,  sulla  sua giubba, sulle sue spalle, sulla sua testa... È uno
sui suoi calzoni, sulla sua giubba, sulle sue spalle,  sulla  sua testa... È uno spettacolo di una ridda famelica, che
annunzio in carattere piccolo, perché si presentassero  sulla  soglia del mio gabinetto da sindaco sessantaquattro
del Piccolo Campidoglio il Gran Proposto Berretta stava  sulla  soglia ad attenderlo. I due funzionari si salutarono con un
Da ieri le donne, i vecchi, i fanciulli stanno raccolti  sulla  soglia della sua casa, sui gradini della scala, e pregano
se non è Abramo, il quale lasciò trarre sul monte e mettere  sulla  catasta il proprio figlio per obbedienza di Dio. È caduto
della popolazione fosse raccolta a piangere e a pregare  sulla  soglia e sulla scala del parroco moribondo. Martino,
fosse raccolta a piangere e a pregare sulla soglia e  sulla  scala del parroco moribondo. Martino, attaccato alla corda
Il medico, facendosi largo tra le donne inginocchiate  sulla  scala e sul pianerottolo, disse stringendo la sua canna
untuosa e sdrucciolevole, senza cassero e senza castello.  Sulla  poppa, in lettere dorate, spiccavano questi due nomi:
dorate, spiccavano questi due nomi: "Danebrog Aalborg".  Sulla  gran gabbia, aggrappati alle sartie e alle griselle, si
soffia! Il tenente e Koninson alzarono il capo e videro  sulla  crocetta dell'albero di trinchetto un marinaio che stava
avvertito della presenza del cetaceo, non tardò a comparire  sulla  tolda. Valdemaro Weimar, comandante e proprietario del
dal cetaceo. E ora andiamo a vedere coi nostri occhi. Salì  sulla  murata di tribordo aggrappandosi alle sartie del trinchetto
acque. Il capitano Weimar e il suo tenente, sempre in piedi  sulla  murata seguivano attentamente collo sguardo l'enorme pesce
- Siamo Principesse. E una sera si sedettero col vecchio  sulla  panca della strada e gli confidarono la loro storia. -
mendicando un tozzo di pane ai casolari. Le massaie,  sulla  soglia, guardavano stupite quella bella mendica giovinetta.
sotto un castagno. All'alba si sentì tirare una ciocca,  sulla  tempia: si volse e vide una lucertola con due code
si sminuzzava in tante linguette azzurrognole, agitantisi  sulla  brace. Il vento che urlava fuori, la pioggia che sbatteva
ginocchia, lassamente, lo guardava fisso, con qualcosa  sulla  punta della lingua che non le riusciva di buttar fuori.
apparecchiare, ella avvicinavasi ad Andrea. Con le braccia  sulla  spalliera della poltrona, gli parlava all'orecchio: -
mi rimase nell'orecchio. - Sí, sí! Giacinta si rizzò  sulla  vita, sdegnosamente: - Se ti annoi, se ... Ma frenossi,
dei piatti e delle posate che Marietta andava disponendo  sulla  tavola. - Se ti annoi, dillo pure! - insisté Giacinta,
disse bruscamente. Nel sedersi a tavola si passava le mani  sulla  fronte, atterrita all'idea che, insistendo ancora, avrebbe
piccolo tocco  sulla  spalla scosse il mendico dalla sua immobilità
due famose statue equestri, capo-lavoro dell’arte greca che  sulla  piazza si ammirano. Giunti a pié dei colossi si fermarono
stendere la mano potente non solo sul padre, ma anche  sulla  figlia, la perla di Trastevere». Un movimento convulsivo di
non che l’artista si rivolse verso la porta e dimostrando,  sulla  sua fisionomia virile, cert’aria di benevolenza, il
sentì rinfrancare e fattosi ardito si presentò nuovamente  sulla  soglia dello studio. «Buona sera, sor Manlio», principiò
conduttore della gondola. - A undici ore io debbo trovarmi  sulla  riva del lago, presso l'antico Arco della Pace. - Il gran
di Misericordia Il gondoliere, per riconoscere la contrada  sulla  quale doveva calarsi, si pose agli occhi una chatvue,
L'Albani, che durante la interpellanza si era levato in  sulla  punta dei piedi, col labbro ansante e l'occhio iniettato di
iniettato di una luce che era fede e certezza, ricadde  sulla  seggiola mettendo un grido. Ma un altro grido uscito da
Diraderemo gli appuntamenti ... Si era messo a sedere  sulla  spalletta del ponticello, fumando, lasciandosi invadere
qualche volta a sinistra, verso la città mezzo arrampicata  sulla  collina, colle guglie dei campanili e le cupole, che si
per svincolarsi, per evitare che egli la baciucchiasse  sulla  nuca. - Lasciami! ... Mi fai il solletico ... - Non andare
Clara. - Eppure, credi? Quest'uomo, adagiato il cadavere  sulla  soglia, dev'essere stato in ascolto qualche tempo, e tanto
l'arabo, El-Melah, approfittando della confusione avvenuta  sulla  piazza della moschea nel momento dell'arrivo del sultano e
disse il vecchio, con accento risoluto. "Io devo vegliare  sulla  signorina Esther." "È il signor Ben che ti vuole." "E tu?"
Sì," risposero entrambi. "Avete udito? Rocco vi attende  sulla  piazza del mercato. Prendete i vostri fucili e andate a
vita lo avesse bruscamente abbandonato. L'assassino gettò  sulla  vittima uno sguardo smarrito, poi si slanciò verso
Ed il marchese?" Il sahariano rimase muto dardeggiando  sulla  giovane uno sguardo ardente. Accortosi d'aver ancora in
per prendere in mezzo l'albero. Fra il silenzio che regnava  sulla  corvetta, si udì la voce del luogotenente prima e poi
alla medesima distanza, ed un altro proiettile fischiò  sulla  coperta della corvetta, colpendo la testa di un gabbiere
sia che in quel momento gli artiglieri si fossero ingannati  sulla  velocità della corvetta, o che qualche improvvisa ondata
imitare la consorella. Un uragano di ferro e di ghisa passò  sulla  tolda della corvetta, massacrando o storpiando una diecina
come una ciabatta. La risposta fu pronta. La corvetta virò  sulla  sinistra e scaricò i suoi dodici pezzi contro i treponti,
e scaricò i suoi dodici pezzi contro i treponti, poi virò  sulla  dritta e sparò una fianconata terribile. Nel medesimo
centocinquanta e più voci. Il treponti si è inclinato  sulla  dritta, oppresso dal peso dell'altissimo albero che,
e il cosacco. Il capitano non era però molto tranquillo  sulla  sorte toccata ai due disgraziati. Non dubitava che Rokoff,
borace e un'ora più tardi passava, con velocità fulminea,  sulla  piccola borgata di Jador, senza nemmeno farsi notare dagli
da tutte le parti del lago, eppure io non vedo nessuno  sulla  penisola, né sulle terrazze! Il monastero pare deserto: che
con maggior attenzione. - Eppure non vi è anima viva, né  sulla  penisola, né sulle rive vicine - disse. - Il monastero è
aver descritto un altro giro intorno una roccia enorme,  sulla  quale sorgeva un piccolo gruppo di capannucce pietra e di
- A essere mangiati vivi dalle aquile. - Dove? -  Sulla  cima di quella montagna. - Quando sono stati condotti
la pagheranno! - gridò il capitano. - Che siano già giunti  sulla  cima? - La via è lunga ... lo ignoro. - Giurami che hai
in osservazione a prora, tenendo il cannocchiale puntato  sulla  vetta della piramide. Quantunque la distanza fosse ancora
notevole, gli pareva d'aver veduto due punti oscuri ergersi  sulla  cima, fra il candidissimo strato nevoso. - Che siano Rokoff
Che cos'erano? Aquile forse, pronte a precipitarsi  sulla  preda a loro offerta dal miserabile Bogdo-Lama di Dorkia?
inclinandosi verso poppa per avere maggior slancio.  Sulla  cima della piramide, proprio sulla vetta, si vedevano
avere maggior slancio. Sulla cima della piramide, proprio  sulla  vetta, si vedevano Fedoro e Rokoff a dibattersi
piedi. Già un'aquila, più ardita delle altre, si era posata  sulla  cima della croce, pronta a spaccare il cranio del cosacco,
o fulminandole sul colpo. Lo "Sparviero" si era adagiato  sulla  cima della montagna e il capitano e lo sconosciuto,
Il capitano, che aveva portato un coltello, s'arrampicò  sulla  croce e liberò entrambi dalle corde che li avvincevano.
le cappe villose dei loro mantelloni. Rokoff si era curvato  sulla  prora del fuso, per farsi meglio vedere e agitava le
che fortunatamente non erano molti, Tremal-Naik si portò  sulla  lunetta con Hider, mentre un gabbiere si installava sulla
sulla lunetta con Hider, mentre un gabbiere si installava  sulla  crocetta dell'albero, armato d'un potente cannocchiale.
da sei cocchi. Dinanzi ergevasi l'albero dei segnali,  sulla  cui cima sventolava la bandiera inglese. Subito le rive del
quelle del mare. - Il mare! - gridò il marinaio installato  sulla  crocetta della maestra. Tremal-Naik, bruscamente strappato
dal Gange nel golfo del Bengala. Nessun vascello appariva  sulla  linea dell'orizzonte, né al di qua, né al di là dell'isola
Tremal-Naik. - Gabbiere! - gridò all'indiano che si trovava  sulla  crocetta dell'albero, col cannocchiale puntato. - Capitano!
- Ed è? ... Il gabbiere non rispose. S'era alzato in piedi  sulla  crocetta, per abbracciare maggior orizzonte e guardava
Il quartier-mastro si slanciò verso Tremal-Naik che stava  sulla  lunetta. - È la fregata, - gli disse. - Non v'è in India
- Dimmi ora, come si chiamano i due affiliati imbarcati  sulla  Cornwall. - Palavan e Bindur. - Terrò in mente questi nomi.
... - gridò con voce tonante. Alcuni marinai si slanciarono  sulla  prua della fregata, poi una imbarcazione montata da quattro
uomini che stavano armando alcune imbarcazioni. Guardò  sulla  lunetta. Quattro ufficiali passeggiavano fumando e
gli fossero improvvisamente mancate. Si passò una mano  sulla  fronte e la ritrasse bagnata. Si guardò attorno con
che Battistino gli aveva prestato sessantamila lire,  sulla  parola e che il Carpigna negò di averle ricevute mai. Ecco
Caspita! oltre il corredo le dava un trecentomila lire  sulla  mano, e il resto alla sua morte. Il vin d'Asti e il vecchio
e pensando subito a una sua amica di Luino, la collocò  sulla  tavola, tagliò i suggelli col coltellino d'argento, spiegò
prima che l'attenzione degli astanti era stata richiamata  sulla  cassettina dal vedere Isolina che vi rimestava colle mani,
il signor Gaspare, ch'era rimasto colla pupilla di vetro  sulla  biscia morta, gli trovarono le mani fredde, i piedi lunghi
Traversando la corte ardì, per celia, di tentennare  sulla  vetrata, ma il cottimista lo fece scappare, urlando: - Fate
più sonata da altri, che dal gatto allorché passeggiava  sulla  tastiera. Scaricato giù quel vecchio mobile, non ostante le
l'avesse preso; e avviò i due bipedi aggiogati al carretto  sulla  strada che conduce al torrente Borghera. Quando si
come schizzi immani di seppia. Nevicavano i fili d'erba  sulla  riva; la ghiaia imbruniva nei contorni morbidi dell'ombra,
minuti in barca, poi fissando un nero cespo di ontani  sulla  riva lontana, ordinò che si ritornasse a terra. Là annunziò
L'organista non vedeva più splendere la luna, fuorché  sulla  punta delle sue scarpe. Ruminava in mente il modo di
rimasto a casa, chiuso col chiavistello... Ritrovandosi  sulla  piazza considerò che poteva con una stranezza minore
Ambrogione, e gli propose: - Se andassimo a far la serenata  sulla  punta del campanile! - L'idea non è cattiva... - Io so dove
Sbucò un gufo spaventato e strisciò come un velluto ombroso  sulla  testa di Ambrogione. - Alt! - disse egli con voce da
di un orso prese d'assalto il muro del cimitero. Ritto  sulla  vetta, quel truce gradasso dominava nella notte. Dentro il
ricevette poi veramente, dal Prevosto, parecchie bastonate  sulla  testa e sulle spalle con accompagnamento di parole latine
ma la massa delle acque è considerevolissima, ingrossata  sulla  destra dal Dorumoudah dal Roupnaram, dal Tingorilly e
la baleniera aveva lasciato la piccola insenatura, quando  sulla  riva destra si udì una voce a gridare: - Ehi! ... Alt! ...
le barche che salgono il fiume. Non vedi degli uomini,  sulla  terrazza? Tremal-Naik diresse lo sguardo verso il bengalow.
terrazza? Tremal-Naik diresse lo sguardo verso il bengalow.  Sulla  terrazza che dominava il fiume scorse un gruppo di persone.
la corsa, continuò a risalire. Un clamore assordante s'alzò  sulla  terrazza. - Tuoni e fulmini! - urlò un'altra voce.- Fate
forse viene da Calcutta e potrà darci qualche notizia  sulla  spedizione. - Attento, Tremal-Naik! - gridò uno dei
la riva destra, ove la marea si fa sentire più rapida che  sulla  riva sinistra, e riprese la navigazione potentemente
passava dinanzi a Kiddepur, grosso villaggio che sorge  sulla  riva sinistra del fiume, e pochi minuti più tardi giungeva
gemevano sotto i colpi vigorosi e l'acqua rimbalzava fino  sulla  poppa. - Presto! ... presto! ... - gridava Tremal-Naik,
Si curvò, raccolse la carabina, l'armò e diresse la canna  sulla  fregata. Sul ponte di comando aveva veduto un uomo e
- Lo sospettavo. Ho fatto imbarcare due affiliati  sulla  Cornwall. - Che ordini hanno? - Di vegliare e di informarci
si trovò solo  sulla  strada buia, sparsa di sassi disuguali, tra due spesse
la corte eran buie, tranne quella di Giacomo, che dava  sulla  vignetta. Il filosofo vegliava sulle sue bozze di stampa.
un povero negoziante di materiali di fabbrica piangeva  sulla  sua rovina, di dentro, nella stanza silenziosa del
deponendo di tanto in tanto la penna, dava fuoco alla pipa  sulla  fiamma della candela, tirava tre o quattro boccate di fumo,
giorno prima fatta una brutta scena anche a Battista  sulla  piazza d'Imbersago, e n'era nato un putiferio da non dire.
trascinare a un pettegolezzo indecente colla Fiorenza  sulla  soglia dell'osteria, dove le due ragazze avevano perduto un
egli, che pure aveva scritto di suo pugno questo nome  sulla  carta, rimase lí colla penna in aria quasi in procinto
arruffati, la piccina si era addormentata molte volte  sulla  sua spalla, prima che lo zio prete mettesse in campo la
alla frenesia dell'animo sconvolto, cominciò a battere  sulla  pietra colla violenza fanatica d'un santo che flagella un
su brutti pensieri, saltò dal letto e si fece incontro  sulla  scala, pallida e come estenuata nella sua cuffia, invocando
aveva impugnata una pistola e aveva diretto la canna  sulla  tigre, ma non ardiva tirare, temendo in primo luogo di non
la testa grossa e un po' triangolare, gli orecchi grandi e  sulla  massa ossea delle nari un corno aguzzo e molto lungo.
mostrando l'aguzzo suo corno e si slanciò furiosamente  sulla  belva, dimenando rabbiosamente la corta sua coda. L'urto fu
terribile. La tigre aveva fatto un salto immenso, cadendo  sulla  groppa del colosso, il quale, fatti trenta o quaranta
gli soffocò le grida, mettendogli rapidamente una mano  sulla  bocca e rovesciandolo a terra. Il ferito si dibatteva
partire la scarica, ma la palla mal diretta si schiacciò  sulla  fronte del rinoceronte, il quale tese orizzontalmente il
varcò una fitta macchia, scomparve fra i bambù e riapparve  sulla  riva dello stagno. Armò rapidamente il fucile, si mise in
da quelle tenaci sabbie e trascinare verso la riva,  sulla  quale frettolosamente si arrampicò. - Ebbene, - chiese
- comandò Kammamuri. - Hai il canotto? - Sì, è arenato  sulla  sabbia, - rispose Aghur. - Hai le pistole cariche? - Tutt'e
volse indietro stringendo nella dritta una delle pistole.  Sulla  riva, sul luogo da essi abbandonato, si teneva ritto un
colla coda bianca come l'argento, e con tre macchie nere  sulla  schiena. - Ah! Pesciolino, tu sei felice! Tu sei libero in
rosso, dalla coda bianca e dalle tre macchie nere  sulla  schiena, s'era accostato alla sponda: - Se tu fossi di
d'oro, e son tua sposa fino da questo momento. - Cavalcami  sulla  schiena e tienti forte. La Reginotta si mise a cavalcioni
sboccò all'aria aperta, il Pesciolino depose la Reginotta  sulla  sponda e diè un salto fuor dell'acqua. Era diventato un bel
Era diventato un bel giovane, con tre piccoli nŠi  sulla  faccia. Lei disse: - Andiamo a presentarci al Re mio padre.
in una famiglia che abita ai piedi del Monte San Bernardo,  sulla  riva di un gran lago. Giunto colà, tu la lascerai e ti
bimbo. Quando egli si coricò, la volpe gli si mise accanto  sulla  paglia, e ogni volta che la vecchia si alzava pian piano
bella. Giunto che fu ai piedi del gran monte che sorgeva  sulla  sponda del lago, Fiorino capì che era venuto il momento di
e a latrare. Il giovane gli fece bere un cordiale, lo legò  sulla  groppa del cane, e mentre la neve imperversava ancora, lo
l'edelweiss! - gridò egli vedendo la piccola Fata ritta  sulla  co- rolla di una campanula. - Evviva Fiorino! - gridarono
Alla fine il valoroso caporale, appoggiatosi il bastone  sulla  spalla a uso fucile, tutto glorioso e trionfante tornò
si presentò, tenendo il suo cappello in mano e portando  sulla  spalla una volpe impagliata, piena di ammaccature e ridotta