costoro fu il letterato e architetto Zanobi Filippo Del Rosso (n. 16 dicembre 1724, m. 28 gennaio 1798). Uno dei suoi primi scritti è la Notizia intorno
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è bellissima l'essudazione del colore nella gonna della vittima, è strepitoso il rigato bianco-rosso della veste del protagonista, e tutto questo
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autoritratto: “il dottor Gachet è rosso di capelli come me, e come me è malinconico...”, scrive Vincent al fratello Theo. È stupefacente notare come la posa
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traiettoria degli occhi del Cristo. Infine la Maddalena, con un manto rosso, bacia con devozione i piedi del salvatore.
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rosso, alla pubblicazione di un romanzo, alla promozione di un disco, sovente «dopata» dalla costruzione di un consenso preventivo tra agenti
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prologo del Manifesto, «soli coi meccanici nelle infernali caldaie delle grandi navi, soli con i fantasmi neri che foraggiano il ventre rosso delle
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con il corsetto rosso a fiori» (per i bianchi manettiani, le esemplificazioni «mattinali» della luce), infine la magnifica tempera pastellata su tela
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cappello rosso, il vestito a strisce, che sembra in rilievo, il dito indice teso, che tocca la guancia. È un gaio, gioioso ritratto, condotto con una
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terribile bambina dal titolo «Paloma su fondo rosso», colta in un momento furibondo del suo giuoco, quando vuol dar propulsione, premendola con le mani
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altrettanto puntualmente leggibili: fatto sta che molti preferiscono il Kandinskij di «Forma appuntita e forma rotonda», «Esteso», «Rosso da due lati
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plasticare, vicino al rigorismo mentale dei cubisti, anche una scintilla «luministica» di Medardo Rosso.
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È la tenace e rinnovata virtù del moribondo, che ammiriamo nelle sue tele? È quell’addio mai definitivo, quel vespro fra rosso e nero, di un giorno
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formali del Novecento. E quei semi neri gettati sulla tenda rosso-bruna dietro il «Mafai che disegna», quei grani di luce rossa nei campanili di sfondo
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Ragazza alla finestra dello stesso anno e il grande Ritratto di Signora del 1946) è arrivata, verso il Cinquanta, ad una maggiore autonomia da Medardo Rosso
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mostra personale del pittore romano a «Il Torcoliere»; ma anche qui queste opere appaiono condotte con maggiore energia e pienezza. In quel rosso intriso
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drammatico incontro dei modi espressionisti e luministici di un Medardo Rosso, con quelli plastici ed astratti di un Brancusi o di un Arp: ma, anziché
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personalità di Leger), Antoine Pevsner (con una «testa di donna italiana» del 1915 di un lirismo pari alla intensità, in quel rosa arancio e rosso
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, l’incastro ben marginato dei colori tipografici (giallo, rosso, blu, nero, raro, in fondo, il verde), ed infine la frequenza molecolare del retino
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specifico, una superficie rettangolare ricoperta di stelle e di strisce e con accordi di bianco, di rosso e di oltremare.
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In Pala e Falciatrice del 1961, come in Una falce e Coltello rosso del 1962, la presentazione dell’utensile è sempre frontale: noi, come l’artista
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che sporgono da un ambiente all’altro (Duplice bagno rosso, ancora del 1962). Ma se l’immagine doppia l’oggetto e si situa nei confronti di questo in
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chiarissimo, si granirono pullulando, si accostarono senza timore ai toni più solenni e profondi: al rosso di brique - caro a Piero - al verde profondo, al blu
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bruna lavagna del fondo: carni bronzee verdeggiate di patina: un baio cupo: un rosso afro: un vinato 23.
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asprissimo rosso centrale: nel Cristo E si pensa allora che a quest'opera « tenesse mente » quell'ottimo critico che scriveva nel 1627 di Giovanni Battista
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, e per quei contrasti di tinte fra il bronzo pallido delle carni e le grandi macchie di rosso e di bruno; ma in quelle stesse creazioni si accennano
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concordi alle sue aspirazioni fondamentali è la Suonatrice di liuto della Biblioteca di Palazzo Rosso, cosa bellissima quanto deperita 36*. Che cosa più
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piccole toppe di colori à plat, come il rosso del giubbo della Vergine, la quale anche per il tipo sembra di già uno Stanzioni giovanile. Piace per
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damasco rosso ciliegia di valore inestimabile; manica eburnea torrefatta d'ombre caldissime - centro pittorico, coin di capolavoro, che si propaga
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dimenticare insomma che «la Corte di Ludovico il Moro» è il titolo in rosso, e «Bramante e Leonardo» per quanto soverchino il primo nelle dimensioni sono
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Lazzaro Risorto, i due grandi «pendants» che a Palazzo Rosso recano il nome, l'uno di Luca Giordano, l'altro di Caravaggio. Altre opere importantissime del
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dalle lunghe ombre, presso il castello di mastice rosso ch'è poi quel di Ferrara (ah Ferrara!) - si è ormai a giorno dei principali ingredienti della
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dal '50 al '900 fu proprio quella schiettezza affatto regionale, grazie a che un rosso, un giallo e un bruno posati così e non così ci parlan subito
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, armonizzate nella gamma agro-dolce del Correggio; il rosso già mantegnesco che si vela e si abbruna nel San Giuseppe; e altrove, nel San Giovannino e nella
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tinte accordate di nerancio, e di rosso. Questa io la credo dello Stomma, di cui tante insigni operazioni fecemi ammirare, essendo io giovane in
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ognuna portando allato la sua piccola ombra solare! Ancora: contrapposizione solenne delle due fasce tropicali del rosso di 'brique' del berrettone e del
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dell'altra unita dalle fasce trasverse del pavimento. Ghiacciajo rosso del panneggio cristallizzato alle anche sull'altro candido dell'architettura
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losanghe di rosso e d'azzurro incassate ad angolo - egli si muove - sulla zona verde dell'erba; e comprenderete come sia impossibile che un artista muti
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l’arco e il timpano e all’alto un fiore. Era una maraviglia. Certe tinte del marmo e dei muri laterali, che andavano quasi dal rosso al verde
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del verde, del giallo, del rosso, del turchino: Whitbread non lasciava fuori una penna! —
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uscire ha lasciato le recenti ammaccature sul cuscino rosso del seggiolone. Quella stanza pulita, modesta, un po’all’antica, serba tuttavia qualcosa dell
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, con le sue composizioni elegantissime di figure snelle e le prospettive ed i fregii; il cortiletto rosso, in cui il sole doveva sembrare tanto gaio
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comincia con i vasi etruschi, dove le figurette rosse e gialle si atteggiano in bella processione sul fondo nero, o le nere sul fondo rosso e sul giallo
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, allampanato, il padre un drappo rosso gettato sopra un manichino, e lo zio tanto lungo, che abbassava il capo per non picchiarlo al soffitto. Al
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cerchi ci paiono di diametro al tutto diverso. E chi non sa che il rosso dilata la pupilla? Ma i pittori sanno altresì che un panneggiamento può parere
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, ritrattista eccellente, che ha il coraggio di mettere una figura di donna, vestita di velluto nero, sopra un tappeto rosso e la tappezzeria rossa di
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villaggio, portati con due aste da donne e da monelli. Una fanciulla e un bambino tendono il nastro rosso, col quale annoderanno insieme per un momento
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’acqua con troppo brio, dato il soggetto serio, nel rosso carmino, nel giallo verdastro trasparente, negli ori, nel fondo a tappezzeria celestina. Fra
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grande figura di donna bruna, vestita alla spagnuola, sdraiata in un sofà rosso, poggiata il capo sopra un cuscino celeste, eseguita con pennello valente
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giurava che gli occhi fossero umidi e il naso rosso, e che dalla bocca uscisse l’aria in vapore. L’altro sonatore aveva bevuto, e stava in piedi ritto con
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in falso misticismo o in deciso spregio della persona umana. In una recente e importante rassegna dedicata a questa tendenza, Rosso vivo, al PAC
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