del golfo di Spadafora fu distrutta da Agrippa la flotta di Sesto Pompeo; su quell'altre acque luminose, fra il Capo Orlando e la foce della Zapulla, fu
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avventurosa e dura vita marinaresca dei passati secoli. Uscite da quell'enorme labirinto di viuzze oscure e sudicie, che si chiama l'Albergheria, dove
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, se un uccello nato in quell'anno è così irrequieto che non aspetta i genitori, può riuscire a trovare una via che lo conduca al suo scopo, ma il più
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sangue vi si facesse circolare dentro dell’ acqua pura. Però si aggiunge a quell'acqua un po’ di sale di cucina: sette grammi per ogni litro di acqua
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della fertilità di quell'isola, è però fatalmente congiunta col ricordo triste delle antiche guerre che hanno combattuto gli schiavi. E mi sovvenivano le
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dopo una lnnga marcia. Tutti abbiamo provato quell'indolenzimento delle gambe, che ci impedisce di camminare dopo che ci siamo seduti per riposarci
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consumato ciò che vi era di più nobile in noi, quell'attitudine per la quale il cervello dell' uomo civile si distingue da quello dell'uomo primitivo e
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più minuti particolari la storia di quei disgraziati. La Feuille d'Aoste del 25 novembre 1874 descrive quell' accidente con queste parole: "Giovedi
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desiderare; ma a quell'epoca lo studio della psicologia non era ancora nato si può dire. Ciò nullameno questo scritto e quello sulla vecchiezza, sono due
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riesce più di ristabilirsi. Mi ricordo che mi dava appuntamento alle sette del mattino, e per me che dormo assai, nell'inverno, quell'ora era insolita
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, far penetrare con forza nelle vene del medesimo animale quell' aria contenuta nel medesimo schizzatoio." Il suo celebre libro sulla miologia, Stenone
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macigno che abbiamo allontanato dalla terra in uno stato potenziale. Se il macigno precipita al suolo da quell' altezza lo vedremo acquistare una
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scindendo l'acido carbonico dall'aria, quell'energia rimasta come spenta per anni e per secoli nella fibra del legno, ora si riaccende nella
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lunghi anni di fatiche e di miseria. Il delirio il più sfrenato non basta in quell'istante ad esprimere la pienezza della gioia che trabocca da ogni parte
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, è quell'affetto che per eccellenza fu chiamato amore. Sia che nasca come un'eruzione vulcanica, sia che lento e tiepido emani dal cuore umano come
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l'ombra di nostra madre; ricordiamo qualche dolore che cessò all'apparire di quell'angelo consolatore; qualche immensa gioia provata fra le sue braccia
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delicati quei fiocchi di vapore che, scossi appena oltre la molle ondulazione della speranza, soffrono il timore, vero mal di mare di quell'oceano
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tutti i giorni di quell'età. Tutte le volte che il sistema nervoso si trova in uno stato di grande benessere e di leggero eretismo, la minima sensazione
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maggior fantasia, di volontà più robusta e di minori pregiudizi. È quell'uomo raro che a tanto volere, da sospendere le vibrazioni del dolore e da
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indeterminati si fissano su quell'oggetto, s'infiammano colla massima violenza e producono una passione. Dal desiderio, però, alla sodisfazione del piacere è
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primi mesi dell'infanzia i piaceri del gusto sono tenuissimi, dacchè unico è l'alimento e debole l'attenzione. L'appetito vorace di quell'età può
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posto al bivio di due strade. La sensazione per se stessa semplicissima di quell'oggetto non c'interessa, ma noi lo guardiamo con calma e indifferenza
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tanto maggiore quanto più noi abbiamo disposizione a quell'arte. Il profano vede, il dilettante guarda, l'artista osserva e si immedesima col
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quell'ora, nel salone di sotto, si giocava agli scacchi e al domino; i passeggieri che dormivano in coperta ricevevan gli amici nei camerini illuminati
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le venti chiare e coi panciotti bianchi che quell'estate improvvisa aveva fatti apparire. Solo per qualche minuto egli ci ricreò con una discussione
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quell'inferno tenebroso e sonoro, di cui non aveva mai visto che il fumo per aria. Quando s'è arrivati in fondo e si leva il capo a guardare in su, dove non
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Il caldo essendo forte a quell'ora, quasi tutti rimasero lungo tempo sul cassero, all'ombra della tenda: ed io ebbi modo d'osservare meglio che la
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intorno a quell'argomento un gran tesoro di idee proprie, immutabili, sulle quali non potesse nemmeno ammettere la discussione. E non gli si cavava una
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, sempre torvo nel viso, come se facesse quello per castigo; dopo di che se n'andava senza far parola, com'era venuto. Ma quell'allegria pareva spesso più
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quell'altra parte del mondo, dove si stava per entrare, Ia luna e il sole sarebbero stati gli stessi che si vedevan da noi. Che cos'era questa linea
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quando s'infervoravano nelle descrizioni delle loro grandi montagne e delle loro sterminate pianure. Quell'avvocatino biondo, più che gli altri
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rullìo, - quegli ufficiali immobili e gravi, - quel brulichìo d'una moltitudine che non si vedeva, - e quell'orizzonte oscuro dell'oceano, che tagliava il
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, e quell'aver sempre l'oggetto lì sotto gli occhi, quasi a contatto, nel disordine del vestito della mattina, o nell'abbandono del sonno lungo il
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morte in quell'unico affetto. Non mi parea possibile che a quella supplicazione miseranda non rispondesse la voce della moglie impietosita, e tesi
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sarebbe parso, dicendogliele, d'insultare la sua miseria. E lo stavo a sentire con quell'aspetto quasi vergognato col quale tutti oramai ascoltiamo le
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. E aveva sempre quel suo viso placido, che da vari giorni era leggermente adombrato; ma non tardai ad accorgermi che quell'umile e infaticabile
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! una scena da teatro. Da vari giorni la "domatrice" aveva sentore che quell'altra sparlasse di lei, e indovinava l'argomento della maldicenza: lo vedeva
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Con un gazzettino vivente com'era quell'agente bancario, non tardai a conoscere, anche senza volerlo, quasi tutti i passeggieri di prima. La mattina
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soffi avvelenati, cento volte più penosa a sentirsi che le percosse e le grida. Che tremenda cosa quell'odio coniugale dentro a quella segreta, nel
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