Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La tecnica della pittura

253753
Previati, Gaetano 49 occorrenze
  • 1905
  • Fratelli Bocca
  • Torino
  • trattato di pittura
  • UNIFI
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«Dovendo servirsi dei materiali più diversi era costretto a saper martellare il ferro, gettare in bronzo, come anche rinettare e pulire i lavori in

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, compie con più sicurezza la bisogna, penetrando tale liquido nei meati del colore essiccato e colla forza appiccicante procurando una aderenza più sicura.

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Tutti i fenomeni e dell’addensamento per rendere più essiccativi gli oli e del loro solidificarsi, si mostrano invariabilmente accompagnati da

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Rimane dunque in campo la sola preferenza fra l’aspetto opaco o lucido del colore, che non è più una questione di gusto, nel caso della pittura ad

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Nè per altri dati più precisi si definiscono come tempere la maggior parte delle pitture pervenute dalla più alta antichità, che per sapersi da

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In vero, la congerie degli ingredienti pittorici che l’artista trova sottomano si purifica al vaglio del lavoro più intenso, più complesso della

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colore è assai più forte che non si creda a prima vista, per la legge fisica dell’adesione, che il tempo aumenta, tanto più se il criterio del pittore e

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rive del Mediterraneo. Vitruvio afferma che il colore differiva secondo il paese di derivazione della conchiglia e che il suo colore era più violaceo

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I colori minerali più noti sono il bianco di piombo e di zinco, le ocrie gialle e rosse, il cinabro, il minio, il verderame, il cobalto, la malachite

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frenesìa di meccanismo tecnico ancora più fatale per l’avvenire del dipinto, nulla essendovi di più nocevole alla solidità della superficie dipinta delle

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Indipendentemente dagli esempi eccezionali di conservazione offerti da molte pitture antiche sta il fatto che le sostanze coloranti si alterano più o

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di maggiore grossezza volgono al nero, poichè scavano, per modo di dire, degli abissi sempre più profondi alla luce che non può più uscirne.

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Non è che cercando di penetrare negli elementi più semplici costituenti i corpi che è possibile intravedere la complessità degli effetti della loro

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È là dentro in questa infinitamente piccola intelaiatura di molecole e di spazi, in questo mondo nelle sue più minute particolarità ancora

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più note proprietà delle sostanze coloranti, sono accertati pei bianchi^ nel bianco di piombo e di zinco, pei gialli e pei rossi fra le ocrie naturali

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Interferenza, polarizzazione, rifrazione, irradiazione della luce, prismi, circoli cromatici, non sono più ostici agli uni, di quanto siano astrusi

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procedendo affratellati abbrevierebbero il cammino, non si intendono più.

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Bisogna scegliere questi colori più puri che sia possibile non lasciandosi illudere molto dalla intensità della tinta che può essere una qualità

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L'Olanda pare abbia il vanto di fabbricare un cinabro migliore degli altri. Tuttavia il più bello è quello proveniente dalla Cina.

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Per la pittura si scelgono i pezzi del colore più bello, polverizzandoli e macinandoli lungamente ad acqua essendo difficile ridurli in polvere fina.

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a volatilizzazione del mercurio si ha l’ossido verde di cromo. Ma il più bello e il più solido dei verdi di cromo è l'ossido idrato o verde smeraldo

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I colori a pastello. — La preparazione di questi colori, sebbene dal lato dei conglutinanti sia delle più semplici, perchè non vi entri che qualche

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minerali, vegetali ed animali che esigono manipolazioni speciali e prefisse superfice d’appoggio: dipendente l’impiego migliore dei colori dalla più ampia

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La modificazione più notevole intervenne nel secolo XVI coll’abbandono degli oli cotti nello sciogliere le resine, sostituendovisi completamente l

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Nonostante il nessun profitto ricavabile dalla coppale e dall’ambra per l'uso pittorico, su queste due resine si scrissero sempre le cose più

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L’ambra specialmente fu come la pietra filosofale dei manipolatori di ingredienti pittorici, e non sapere sciogliere l’ambra pare la confessione più

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Gli oli seccativi, allo stato naturale, sono meno untuosi al tatto che gli oli fissi e di aspetto più giallastro.

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acqua calda spremendo finchè non n’esca più alcuna grassezza. Il residuo, che è caseina si macina sulla pietra con un po’ di calce viva sino alla

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L’arte non procede da un sistema metodico di lavoro, nè dal solo impulso della volontà, ma da un entusiasmo iniziale che pure attraverso i più grandi

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conservativa l’arte ebbe ad avvantaggiarsi del godimento prolungato di molte opere altrimenti destinate a perire e si vennero sempre più perfezionando i

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perchè le nuove tinte cambiano e si discordano colle vecchie. Si ricorre perciò ad un altro medico che promette più miracoli quanto più è ignorante

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Però rigirate come si vuole queste premesse e conclusioni, esse non alterano l’insegnamento più proficuo, chiuso nelle pagine della storia dell’arte

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certi affreschi non si può più affermare se si veda più intonaco che opera di pittura è il miglior terreno per le soperchierie del ritocco. Ivi lo

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questo non può più essere del lapislazzuli puro. Sarà quel giallo qualunque che si vuole, sarà in quella quantità che si crede, ma nè per la natura

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L’idea della indistruttibilità dei colori, forse per il contrasto colla tema di perderli, è delle più comuni, ma anche delle più infondate, perchè i

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La maggior quantità di mezzi alla portata comune per tentare il pulimento, secondo il più grossolano criterio che di questa operazione è dato

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L’ultima superficie del dipinto racchiudendo le più delicate gradazioni di tinte, è facile comprendere come alla menoma azione corrosiva le leggiere

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Ma l’esame più particolareggiato dei colori adoperati dagli antichi pittori egiziani è quello eseguito dal Mérimée sulle pitture e gli oggetti

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Quando si proclama o si vuole proclamare che si conserva, e non si restaura più, che il ritocco non lo si pratica e che non si puliscono i dipinti

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Nè dalla grande opera di Champollion sull’Egitto, al Viaggio di Mariette, alla Pittura antica del Girard, all’infuori di copie più esatte di dipinti

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il ritocco che tanto spesso si rende necessario anche quando dall’artista si sia ottemperato ai dettami del più stringato raziocinio e proceduto alla

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Per il pittore dell’epoca, la vite coi rami, i pesci, la barca, l’àncora, la fenice, il pavone, il candeliere dalle sette branche e più ancora altre

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’osservazione sugli ingredienti materiali della pittura affine di costringerne l’uso entro le esigenze di una visione più vasta e più esatta del vero, ed

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Il minio usavasi generalmente schietto, e la lacca dirobbia, uno dei colori più appariscenti e conservati della pittura fiamminga, fu monopolio dell

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Per gli azzurri i più ricordati sono l’azzurro d’oltremare, gli smalti, le ceneri d’Inghilterra, di Germania, di Harlem, dei quali impedivasi il

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Gli oli adoperati furono quelli di lino, di noce e di canape, che si facevano più seccativi con la copparosa bianca (solfato di zinco) calcinata.

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Il metodo per purgare gli oli dalla mucillaggine era il lavaggio ad acqua e l’esposizione, o cottura, al sole, questa preferendosi come mezzo più

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Le pratiche più antiche della pittura ad olio qui appena riassunte fra la copia di documenti ed autorità largamente offerti agli studiosi nell’opera

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colorata, più facile a rompersi naturalmente quanto più è grossa ed estesa, si sostituì un’incrostazione pesante e troppo eguale, che inoltre diverrà

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Piccolo trattato di tecnica pittorica

261189
De Chirico, Giorgio 1 occorrenze
  • 1928
  • Fondazione Giorgio e Isa De Chirico
  • Milano
  • trattato di pittura
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In linea generale a proposito della tempera si può dire che questa, sia essa magra o grassa, è sempre una pittura più pura della pittura a olio.

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