La parte della Luna, che appare all'occhio più luminosa, è quasi senza eccezione aspra, disuguale, seminata di altissime montagne, variamente
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, che esso sembra ora molto più grande ora molto più piccolo della sua dimensione media, secondo che si trova a distanza minore o maggiore dalla Terra.
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Mercurio che, la sua orbita essendo più grande, le sue deviazioni o digressioni massime sono anche più grandi.
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In certe posizioni più favorevoli, Venere può splendere tanto da far proiettare ai corpi, sui quali cade la sua luce, ombre sensibili, sebbene senza
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Tutte queste opinioni diverse hanno, quale più quale meno, un fianco vulnerabile.
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Il Sole è una stella, e la più vicina di tutte le stelle.
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stella. Più che rosse son rosseggianti, d'un color cioè giallo intenso tendente più o meno al rosso.
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L'esempio più bello di questa specie è dato dalla nubulosa d'Orione (fig. 45), che si trova nella costellazione Fig. 46 di questo nome. La sua forma
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, ma più specialmente quelli che fanno sull'occhio un'impressione più viva, e che partono dalla regione dello spettro colorata in giallo.
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giro nel tempo stesso in cui uno ne compie il luogo A dell'equatore; ma il circolo pq è più piccolo, e la sua periferia ha una lunghezza minore di
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è poco più della durata ordinaria d'una battuta di polso.
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Il circolo più grande, che suppongo orizzontale e che per legge di prospettiva appare ovale, determina un piano (orizzontale); il circolo più piccolo
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prima considerati nella fig. 10, percorrono sotto la luce solare archi più grandi di quelli percorsi nella oscurità, ed hanno per conseguenza il
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il Sole per alcuni giorni di seguito dopo il solstizio d'inverno (22 dicembre), che esso di giorno in giorno sale e diventa sempre più alto
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59. La primavera comincia all'equinozio di primavera e non ai 22 di dicembre giorno a partire dal quale il Sole prende a culminare più e più alto
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Il campo visuale si va, conchiudiamo quindi, estendendo quanto più si sale; l’apparente vertice della curva della superficie liquida si allontana
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tanto più allungato quanto più la Luna è discosta dal Sole e vicina alla Terra.
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passaggio ad occupare di questo disco solo una porzione più o meno grande: sono le eclissi più frequenti, e si possono osservare quasi ogni anno.
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Queste macchie più o meno oscure, mari, laghi, seni, paludi, occupano circa i due quinti dell'emisfero lunare per noi visibile; sono più numerose ad
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di sé l'orbita della Terra; ed è di essa più grande nel rapporto di circa 3 a 2. Ambedue le orbite sono di forma leggermente ovale, ma così per l'una
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Considerando le cose in massa, si distinguono nella superficie di Marte le regioni di color più chiaro, le quali sono anche le più luminose; ad esse
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Il singolar globo di Marte, che sotto più riguardi tanto rassomiglia al nostro, e nel quale sembrano celarsi così interessanti misteri, ogni giorno
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generale di tutto l'Oceano, e dei mari interni minori, che lo circondano come appendici. Tale elevazione potrà bastare ad inondare tutte le parti più
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dovendo l'irrigazione esser più lunga o più breve, non si avrà sempre la completa simmetria sui due pendii della valle; ma potrà tale irrigazione esser
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di β Pegaso (3.° t.), ma colle righe lucide più decise, e gli intervalli più neri.
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α Ercole è pure variabile e passa dalla terza alla quarta grandezza in un tempo non ancora ben definito. Il suo spettro è nell’epoca del minimo più
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Più bella assai è la stella infig. 3 (H. 4514, A. R. = 19h 41m 7s, Decl. + 50° 18' 18"). Con mediocri ingrandimenti essa mostra una semplice
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e Ottone Struve da più elaborate ricerche trovò
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In secondo luogo si trova che i moti orbitali sono più frequenti nelle stelle più vicine, e il loro numero và decrescendo colla distanza: e che
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Vedi l’opera di Struve più volte citata Stellarum duplicium ecc. Petropoli, 1852.
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Fu solo nei tempi più recenti che questo problema venne
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Attese queste diversità nei meridiani, sarebbe stato più ragionevole prendere come si pretende che facessero gli Egizi la 10 milionesima parte del
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in una media di moltissimi astri; allora le regole delle probabilità conducono ad ammettere che in generale le più grosse debbano essere le più vicine
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moti proprii eguali e perpendicolari alla visuale dell’osservatore, le più lontane darebbero moti apparenti più piccoli, e le vicine più grandi; ma qui
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Se le stelle ci appaiono più dense, solo perchè le linee visuali sono più lunghe, come esigeva la prima supposizione di Herschel; la proporzione
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I cataloghi più celebri sono i seguenti:
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sono uniformemente distribuite nello spazio, ma sono più numerose e più dense non solo apparentemente, ma anche realmente nel piano della Via Lattea. Le
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più ricco e meglio ridotto ai suoi tempi; nel 1814 ne fece una seconda edizione contenente 7646 stelle molto più corretta.
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I risultati più importanti di questi studii sono stati i seguenti:
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Catalogo di alcune stelle più belle di 3° tipo.
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Questo tipo raccoglie alcune stelle assai curiose, che sono per lo più di color rosso di sangue e di piccola grandezza. Non ne conosco alcuna
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comete siano più dense di quanto comunemente si crede, e che invece di essere des riens visibles, si possa più giustamente chiamarle des réalités
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Il 25 agosto non vi è più forma di getto luminoso, ma dal nucleo sembra uscire una nube luminosa cospersa di minutissimi punti lucenti, la direzione
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Nella tavola IV la figura relativa al 30 luglio rappresenta bene l’aspetto della Cometa, ma si deve immaginare che la coda secondaria sia molto più
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occhio nudo pare alquanto più luminosa della stella Piazzi VI 201, forse 3 gradi di più (dunque 4", 5).
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regolarmente la separazione tra la componente più luminosa, che supponeva più vicina, e la componente più debole, con ogni probabilità più lontana. Non si
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che la compongono, se per di più fosse abbastanza profonda per sottomettere questi dati all’analisi, abbraccerebbe nella stessa formula i moti dei
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più vicino al Sole, e per Urano, il più lontano, quel grande pianeta al di là di Saturno scoperto casualmente da Hershel nel 1781.
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Le reazioni termonucleari che fondono nuclei dall’idrogeno fino al ferro generano più energia di quanta ne assorbono. L’energia tende a far espandere
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Confrontando le velocità di allontanamento di galassie più o meno remote Perlmutter e colleghi intendevano confermare la Legge di Hubble sull
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