ringhiera in Materia: ogni piccola ondulatoria è seguita fino al limite massimo, lanciata nell'orbita più violenta; il piccolo saliente della prima falange
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In alcuni problemi di meccanica ondulatoria si deve integrare l'equazione (14) non già in un intervallo finito (a, b) come fin qui abbiamo supposto
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, compresi gli estremi: in molti problemi di meccanica ondulatoria si presentano però equazioni in cui qualcuno dei coefficienti dell'equazione (scritta nella
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, porta a risolvere le apparenti contraddizioni tra natura ondulatoria e natura corpuscolare sia della materia che della radiazione: siccome però il
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Esaminiamo ora il significato che deve attribuirsi alla teoria ondulatoria della luce, ed i suoi rapporti coi fatti sperimentali. E noto che tutte le
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n, cioè a , portando l'energia : così si ritrova il significato ordinario di I. Si riconosce così che l'ottica ondulatoria non è che un metodo per
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reciprocamente: ciò che è rispecchiato, nella teoria ondulatoria, dalla linearità delle equazioni differenziali che la governano. Tale additività si
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Aggiungiamo due parole riguardo al caso in cui si osservi l'impulso dei fotoni, come nell'effetto Compton. Se l'ottica ondulatoria dà, nel punto
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(determinabile con le leggi dell'ottica ondulatoria), cioè, pur non avendo senso parlare delle esatte coordinate del fotone, potremo assegnare a queste dei limiti
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(1) Per precisare il significato che si deve dare in meccanica ondulatoria alla parola « probabilità», si deve pensare di avere un gran numero N di
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equazioni cui soddisfano e . Si potrebbe domandarsi se non si possa costruire una meccanica ondulatoria con una sola reale, ma è stato dimostrato
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un'energia totale E: nella meccanica ondulatoria questa particella (supposto che la sua posizione sia stata determinata con grande precisione) sarà
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, parallelamente, nella meccanica ondulatoria relativista resta determinata la b (v. cap. V, parte III). . Per semplicità si suole assumere b=0, con che la (121
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che esprime la legge di propagazione della ed è l'equazione fondamentale della meccanica ondulatoria: essa presuppone però che le onde siano (per
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meccanica ondulatoria.
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Per rendere determinato il problema della meccanica ondulatoria di una particella si devono imporre alla , oltre la condizione di soddisfare (nel
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Nei primi lavori sulla meccanica ondulatoria la non veniva interpretata come una densità di probabilità, o una densità media, ma come una densità
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particella di energia E. Nella meccanica ondulatoria, come vedremo, questo non vale, però anche qui la distinzione delle due regioni ha un significato
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classica tale regione è inaccessibile alla particella. Ma invece dal punto di vista della meccanica ondulatoria il risultato non ha nulla di paradossale
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, sarebbe del pari insormontabile agli elettroni. Ma invece, come si è visto nel § precedente, la meccanica ondulatoria consente ad alcuni degli
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Per studiare il problema secondo la meccanica ondulatoria, conviene anche qui schematizzarlo dando al potenziale la forma della fig.. 37. Si applica
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Dal punto di vista della meccanica ondulatoria invece tale difficoltà non sussiste, perchè, come si è visto, una particella può anche
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per l, le quali regole anzi erano state rilevate empiricamente assai prima che sorgesse la meccanica ondulatoria (1) In certi casi eccezionali si
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, come prima approssimazione della meccanica ondulatoria, esporremo alcuni dei più notevoli risultati di questa teoria, che sarebbe troppo lungo o
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prima che sorgesse la meccanica ondulatoria. Tale metodo consiste, come si è accennato nella parte I, nel trattare dapprima l'atomo come un sistema di
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può giustificare oggi mediante il confronto coi risultati della meccanica ondulatoria, di cui questa teoria deve rappresentare una approssimazione
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(331) (escludendo i valori ), e purchè si identifichi k con della teoria ondulatoria (dal che segue l'esclusione del valore k = 0): così anche le
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Per chiarire meglio quanto precede, e mettere in luce i rapporti del modello di Bohr e Sommerfeld con la meccanica ondulatoria, si supponga di voler
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ondulatoria, meno arbitraria di quanto poteva sembrare: difatti molto spesso la funzione di Schrödinger corrispondente agli elettroni del nocciolo è tale che
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la meccanica ondulatoria relativistica di Dirac (che tiene conto implicitamente anche dello spin), si giunge ad un risultato assai vicino a quello
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È questa la regola di selezione per il quanto azimutale, che abbiamo già trovato, con la meccanica ondulatoria, al § 50, e che ha importanza
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punto libero (v. § 44, P. II): ciò significa che il moto del baricentro si può trattare, anche in meccanica ondulatoria, come il moto di un punto di
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matrici, ed è, naturalmente, del tutto equivalente, dal punto di vista teorico, al metodo degli operatori e a quello della meccanica ondulatoria che ci è
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caso dell'assorbimento) come conseguenza della meccanica ondulatoria.
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classica. La necessità di questo perfezionamento risulta evidente se si considera che i risultati della meccanica ondulatoria di Schrödinger non sono
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(elettrostatico) V e da un potenziale vettoriale A. L'estensione si fonda sull'analogia con la meccanica ondulatoria non relativistica, nella quale
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approssimazione in cui la meccanica ondulatoria si identifica con la meccanica del punto, lo spin e il momento magnetico dell'elettrone (che figurano
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talvolta «teoria dei quanti classica») sia la «meccanica quantistica» nelle sue diverse forme («meccanica ondulatoria» ,metodo delle matrici», «metodo degli
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meccanica ondulatoria, fu suggerita primitivamente da L.De Broglie Tesi presentata all' Università di Parigi, 1924; Ann. de Phys. 10, 3, 22, (1925
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dipese dal fatto che nella meccanica ondulatoria, invece di postulare l'esistenza di orbite privilegiate e quindi di livelli energetici discreti, si
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Secondo la meccanica ondulatoria, il comportamento di un fascio di elettroni (p. es. un fascio di raggi catodici) è retto da leggi matematiche assai
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Questa idea fu suggerita per la prima volta, sembra, da ELSASSER, nel 1925, subito dopo l'apparizione dei primi lavori di meccanica ondulatoria: ma
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matrici e il metodo della meccanica ondulatoria non sono che casi particolari.
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della Società Reale di Londra. I suoi maggiori titoli di gloria sono: la scoperta dell’anello di Saturno; la prima teoria ondulatoria della propagazione
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maggiori titoli di gloria sono: la scoperta dell’anello di Saturno; la prima teoria ondulatoria della propagazione luminosa, che gli permise di
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, apparecchio in grado di mostrare la natura ondulatoria dei suoni. Vent’anni dopo un altro francese, Charles Cros, progettò ma non costruì il
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ondulatoria, doveva incontrare come incontrò difatti al suo nascere, alcune serie difficoltà.
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di una serie di modelli. Ravvisiamo questo caso nella Ottica ondulatoria di FRESNEL; le equazioni fondamentali si ottengono qui ugualmente mediante
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“particelle”. Questa idea fu poi abbandonata quando i fenomeni di interferenza mostrarono la natura ondulatoria della radiazione luminosa, ma verrà riesumata
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ondulatoria della luce, e fino a questi ultimi tempi l'idea della rivoluzione della terra intorno al proprio asse, difficilmente poteva sostenersi con una prova
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