nell'ombra illanguidita Ed andavamo io e la sera ambigua: Ed io gli occhi alzavo su ai mille E mille e mille occhi benevoli Delle chimere nei cieli
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dico: adagiato! Nella lunga poltrona stavo lungo sdraiato Cogli occhi semichiusi e con un libro in mano, Semichiuso ancor esso. - Mi giungeva di
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lui porgendo quanto la vita dona a chi la chiede del suo pianto si fecer velo agli occhi, confidando che vesti e nutrimento gli potessero far viver la
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, ma nel loro sorriso, ma negli occhi mi par d'intravedere ch'altra cosa vogliono dire, che nel cor profondo sì mi ferisce. Che da ogni mio gesto, che
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ch'hanno gli amici delle donne belle si specchiava. Gli scandagli sognai degli occhi abbietti fra le celate invan magnificenze; i contatti sognai, gli
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, e attende, e immobile ha sempre agli occhi il velo, e quando si precipita dal carro di Boote piangendo, e a mani vuote... o fortunate lagrime, o
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amplessi coll'odor del tifo, e, uscendo all'alba, avea coll'ossa rotte gli occhi di voluttà pieni e di schifo. Voi non credete che possan morire le
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ritmo flebile di una stilla d'amore; scintillar vedi i timidi occhi del poverino, e dimenar più rapido l'arco del suo violino; la fame allor dimentica
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begli occhi fisi, pallidi adolescenti, andate, andate a cogliere le mammole, e ad ascoltare i venti! Io, povero poeta ai vostri visi unir non posso il
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pergamene e cantilene! o intenti, al suon dei bronzi e dei flagelli, penne e pennelli!... Per gli occhi tristi della donna mia, per l'amicizia degli amici
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