Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Problemi della scienza

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Federigo Enriques 50 occorrenze

Allorchè più oggetti dati vengono, in varii modi, riuniti in classi, o ordinati in serie, ecc., noi pensiamo fra gli oggetti stessi, le classi o le

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congressi di matematiche (Parigi, 1900; Heidelberg, 1904). Hilbert ricerca una dimostrazione logica; ma noi non comprendiamo bene in qual senso sia da

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conoscitivo ed euristico dei principii stessi risiede per noi in quel variabile contenuto di supposizioni reali, che tendono a fissarne il significato

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fermo fino a quando non si mostri un arresto necessario di quel progresso, ben lungi da imporsi a noi sotto verun aspetto, e di cui anzi non sappiamo

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compiere successivamente col pensiero le operazioni che occorrerebbero per raggiungerlo. Così, ad esempio, noi possiamo ragionare intorno al numero

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Non è il caso per noi di trarre dalle precedenti considerazioni una conclusione che pretenda a dirimere il conflitto delle scuole economiche. Ci

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noi dei fenomeni più elementari che hanno sede nel cervello? Appena talune funzioni furono localizzate con qualche certezza in base al metodo anatomico

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Mettiamo in disparte le ulteriori questioni biologiche, nelle quali si. esplica il contrasto fra i indirizzo epigenetico ed il preformistico. Per noi

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, Zanichelli, 1900.), attuata, in armonia coi nostri criterii pedagogici, negli «Elementi di Geometria» ( Bologna, Zanichelli, 1903; 2a ed., 1905.) da noi

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Senza addentrarci nella storia dei tentativi sopra citati, giova a noi e basta tener presenti pochi nomi e poche date, che si legano più da vicino

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Affermando la validità della Geometria euclidea, in un ordine di approssimazione che si confonde positivamente coll'esattezza, noi affermiamo cheoggi

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(poichè egli ignora, per ipotesi, la terza dimensione) sono del tutto analoghi a quelli che, a noi uomini, indicherebbero la falsità della teoria delle

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omogeneità e di isotropia, che concediamo allo spazio geometrico;H. POINCARÉ, ad es., nel suo libro già citato. La cosa riesce d'altronde per noi così

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astrazione, nel considerare un corpo qualsiasi, da tutti i rapporti che sono a noi percettibili, in modo immediato o mediato; ciò che resta è la vera essenza

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dunque il concetto della linea dovesse sorgere in noi dall'associare tutte le immagini sensoriali di una linea sola, fisicamente data, non saremmo mai

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(1 Questa spiegazione della genesi psicologica del continuo, da noi esposta nella citata nota del 1901, s'incontra in una stretta parentela con quella

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Parlando di due fenomeni A, B e di altri due C e D, noi soliamo anche comparare l'intervallo di tempo passato fra A e B e quello fra C e D, dicendo

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Noi abbiamo la sensazione del ritmo di certe serie acustiche che denominiamo isocrone, le varie serie di suoni che sentiamo come isocrone ci porgono

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inestendibile, si accorda colle sensazioni della lunghezza lineare fornite dall'organo tattile. Noi riguardiamo perciò quel metro come misuratore naturale

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un altro orologio convenzionale qualsiasi E per mezzo di un tale orologio noi avremo quindi i il mezzo di estendere la misura naturale del tempo al di

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I deprezzatori. dell'intuizione insistono sulla circostanza che certi principii da noi tenuti come evidenti, contraddicono direttamente alle vedute

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Coerentemente ai criterii che emergono dalla critica precedente noi ci proponiamo ora di analizzare i concetti fondamentali della Meccanica, mettendo

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rispetto ad ... . Immaginiamo di portare con noi istrumenti, col quali possiamo esplorare il campo interno a P, determinare direttamente ed indirettamente

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Se invece noi ci trovassimo chiusi in una gabbia cadente al suolo, proveremmo la sensazione della mancanza della gravità a cui siamo abituati; ma la

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Infatti nell'esempio precedente noi vediamo ancora una volta come non si tratti di dare all'oggetto per riguardo al soggetto un significato

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Rimandando dunque al cap. VI ogni questione intorno alla possibilità di ridurre codesti concetti primitivi, noi riterremo nel seguito forze e legami

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sociale della Scienza, contrapposto al valore individuale della Metafisica. Noi mettevamo in luce poc'anzi, accanto a questo importante elemento di

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Ammettere che i punti materiali di un solido in equilibrio siano effettivamente in moto, cioè che dove noi vediamo la quiete si tratti di equilibrio

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Noi abbiamo considerato fino ad ora soltanto fenomeni termodinamici reversibili; ora questo è soltanto un caso limite del caso generale in cui si

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Noi domandiamo di definire l'etere come qualcosa che tenga in ogni posto e in ogni istante di tutte le materie più o meno lontane, sia p. es. come un

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come un insieme di energie. In questo senso sembra assai più adeguata la veduta che tutto intorno a noi è vivente ed attivo, salvo una differenza di

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soltanto agli esseri inferiori della scala zoologica, tanto lontani da noi.

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possibile scienza, non diversa da quella che si riferisce a tutti gli altri ordini di fatti, da noi compresi come rapporti invariabili di coesistenza e di

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come siamo capaci di reagire agli stimoli e d'inibirne gli effetti, c'insegna a rafforzare la nostra volontà stessa, operando sopra noi medesimi in

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La recente polemica su questo tema fra SPENCER e WEISMANN è troppo nota. A noi non spetta di pronunziare un giudizio. Ma chi potrà disconoscere

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, noi cerchiamo di uscire da quello stato di passività dello spirito nel quale si cullano tutte le illusioni, sforzandoci di provocare volontariamente

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Si concepisce il reale, come qualcosa che sia fuori di noi, indipendentemente da ogni esperienza, e l'accordo fra certe condizioni subiettive e le

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Quando si tratta di un fenomeno, che riguardiamo compiuto nel tempo, noi ci poniamo la questione, indipendente dalla sua riproducibilità, se esso fu

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Riflettiamo. I fatti che sono nella realtà presente vengono delimitati volontariamente da noi. Così, p. es., vediamo delle finestre, delle porte, ecc

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pratica; talora occorre aspettare il verificarsi di circostanze che non dipendono da noi o ne dipendono soltanto in parte. In questi casi la credenza

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Se è possibile disporre le condizioni richieste, noi andiamo a constatare direttamente le sensazioni che vi si collegano, o a dichiarare il nostro

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certi riflessi psicologici) ove sia scordata; ma non così un fatto, che annodandosi per via di rapporti col presente, vive ancora, intorno a noi, nelle

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In qual modo avvenga codesta modificazione, è un problema che noi ci proponiamo qui di risolvere e però ci asteniamo dal ricercare come il rapporto

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cercando di mettersi con questi in una certa consonanza spirituale, in guisa da reagire similmente a stimoli simili, nasce in noi una particolare sensazione

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possibile di essere colpiti noi stessi da un'allucinazione. Si domanda se in questo caso il criterio che abbiamo considerato come pietra di paragone del

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L'opposto avviene nella conoscenza scientifica. Il fatto è concepito, non per riguardo a noi stessi, ma in relazione ai fatti che lo circondano; si

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un significato più generale. La conoscenza scientifica intesa in codesto modo diviene maggiormente istruttiva. Noi vediamo come oggetto di essa una

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Da tali considerazioni sorge un motivo di preferenza per la teoria maxwelliana (cfr. cap. IV); ma a noi basta qui di aver messo in luce come la

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Ma veramente noi abbiamo riconosciuto soltanto l'utilità di una Logica formale che detti le leggi del ragionamento, indipendentemente dal suo

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Qualunque possa essere il valore del sistema come istrumento di critica matematica, (e noi già avemmo occasione di accennare al difetto dei criterii

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