Art. Poi altre dueche non ricordo. E che ne fu della modesta mia persona,Mr. Olmert? Come Le dicevo stavo tentando di andareverso nord con alcune
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indifferenza. La mia forza è che io ci ragione sopra: la signora non regge, non si fa tutti questi pensieri e men che meno ne scriverebbe. Ma stasera forse
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lontananza il ricordo di Lei, la matrona suadente, la regina ancora ne la sua linea classica tra le sue grandi sorelle del ricordo: poi che Michelangiolo
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tortora e volare distesa verso le valli immensamente aperte. Il paesaggio cristiano segnato di croci inclinate dal vento ne fu vivificato misteriosamente
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croce e spezzi invano quel suo cuore ardente. Chi mi parla dell'anima? Un impuro ladro, forse, o un abate incipriato? L'anima è morta ed io ne son sicuro
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Promessi Sposi, E benché se allo scritto mi tornasse efficace, Io pure vi confessi che ne sarei capace, Tuttavia questa volta vi prego, e son sincero
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il cor vive, e vuole, e chiede e aspetta pur senza speme, aspetta e giorno ed ora e giorno ed ora né sa che s'aspetta e inesorabilmente passano l'ore
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dove e bever l'aria che da te si muove né mai lasciarti. - 31 marzo 1905 * * * Poiché il dolore l'animo m'infranse per me non ebbe più la vita un fiore
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d'infilar sua cruna, né perché più s'avveda dell'inganno meno ritenta ancora la fortuna. Che tale è la sua sorte: col suo filo sperar vita tramare e con
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sicuro non potrà affogare», né sbattuta dall'onda musicale quando senza velami dai tuoi occhi l'anima fiammeggiava e la tua vita nelle dita sicure era
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ch'ora soffro vano tormento senza via né speme, tu mi sei cara mille volte, o morte, che il sonno verserai senza risveglio su quest'occhio che sa di
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capinero. - Non siam che a mezzo aprile, e sente, sente quanti nidi ? la selva par vivente ; ne abbiam per tutto giugno di correre la valle e le pendici
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turberan, scontrandola, l'ironia del mio viso; nell'orgia e nella nebbia fui di un mio sogno in traccia, né ho mai guardato in faccia i corpi intorno a me
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. Quella che, mi sovvien, spesso hai guardato come si guarda un morto, non già coll'occhio di chi pensi al fato di un Dio risorto! Povera croce!... e ne
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ti rammenti, o giovinetto, quando, in mezzo a donne care, in quel dì del primo affetto, le venimmo a visitare? Qui la pioggia allor ne colse, e al
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ancor!...Fantastico mio cor di pellegrino, né avran cessato i cantici il bardo e il canerino: giacché siam quattro in gabbia, ed all'amor si beve, il
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... Ma un canto ecco s'innalza, e un uomo, al muro brancicando, arriva. - Chi è, chi non è ? Oh povero me!... Il prete lo giura, ma nulla io ne so: chi
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polvere i droghieri. Oh tre ne voglio de' miei vecchi amici dal pazzo umore! Di quelli che son lieti od infelici secondo l'ore, che non parlan di moda
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Vous ne la plaignez pas, vous, mères de familles qui poussez les verrous aux portes de vos filles, et cachez un amant sous le lit de l'époux! Vos
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stranieri; e ci sentimmo intemerati e liberi ne' tuoi pensieri! Noi gli diremo: abbiam sognato tanto, cittadini del mondo, e al dubbio infitti
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all'uscio immobile filtrando un po' d'argento, ne illuminò le tavole piene di firmamento; forse il tuo canto fievole sui sonni suoi volava, e il vecchierel
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vi stanno fra le campane e i cantici latini: berretti rossi e mèzzari vi fanno da fiorellini. Dormono lì, né mutin lune e soli, a rizapparne andrò la
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povero bambino, e un bel nome scientifico, e il cippo cristallino, prima ancor che sul lugubre letto la madre frema, e che nell'ansia estrema se ne
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, e lieto si apparecchia alla discesa in mar! Or che son muti i cembali nell'aule dei palazzi, e, in larghe pieghe, immobili riposano gli arazzi, né
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melodi, né di stola m'appaia il candore ... di lassù qui mi canta le lodi della luna e del mar lo splendore; e qui, meco, sull'umile prora, qui sta
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fanciulle amanti, alle meste fedeli, alle incostanti, alle errabonde femmine infelici di sposi cacciatrici, a quelle che trovato uno ne hanno, e a
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la vita, Ugo! - la vita che per te fu battaglia e fu vittoria! Veh! la tua fronte austera oggi è colpita da un po' di gloria! Né il triste e dolce
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orgoglio, or gemente e vergognoso, come un uom che in una reggia porti un abito cencioso; né in quei dì che al vol fantastico del novissimo poeta che
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!... M'udrai ripetere che la mia storia è fumo, é nebbia nella memoria, ma che l'aureola del tuo sorriso la muta in estasi, ne fa un Eliso! Milano
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accordano occhiate, mi danno del tu. Vi piaccion le musiche dei chioschi orientali? Ne ho chiuse nell'anima le note fatali; son rose, son mammole che Voi
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assimili, o Musa, e me ne fai e ditirambi e lai! Amo, per Te, la bellezza gentile del sesso femminile: amo, per Te, la pulce insidiosa, e il
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chi cerca alcuno nella folla, né il vede, s'alza, scende, fa sosta, si dilegua, riede... E' sparita! - Ma dove? - Dove il vento conduce: forse in
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lo ciel! mio fanciullo, perché così mi guardi ? E quel mostro è sparito? * Sì, quando tu bussasti. * * Né tu ardisti affrontarlo, e non lo interrogasti
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, e un lamento ne fan le lontananze... Quante, oh! quante così gioie io perdei di sogni e di speranze! Unico, Arrigo, a me resti conforto un cor d'amico
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spuntar. Ma deposto il mio caro bagaglio io verrò ne' tuoi crocchi festivi, non più in traccia di baci furtivi, ma coi maschi da senno a parlar. E
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