, dicevamo, avrebbe sentito uscire da una finestra la dolce voce di Jolanda, la figlia del Corsaro Nero, che gridava: "Ah, non me lo vuoi comprare quel
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... Comunque, visto che non volete marciare in testa alla colonna, volete per lo meno dare a me la mappa?" "La mappa?" Il capitano si ricordò e, aperta la
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lo lasciava fare, e gli dava de' buoni consigli. Zì, zì, tu sei un cattivo soggetto, Moschino! A me non la dài a intendere, zì, zì. Il primo dovere
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fare, eh, canaglia?... Capisco che adesso mi toccherà una tirata d' orecchi, perchè il padrone non vuole ch' io morda nessuno; ma me la piglio di
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! — Che c'è ancora? — Chi è che fa tum tum, tum tum? La mamma sorrise: — E il mio cuore. Ma ora dormi e tutto passerà. Me lo prometti? — Cipí! — rispose
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. Un animale baffuto che aveva osservato la scena da lontano, scese dal fienile lentamente e pensò: «Adesso il primo che ci casca me lo pappo io
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giorni il vento si è dimenticato di me e l'unica carezza che ricevo è quella di una vecchia biscia che passa di qui quando va a caccia di ranocchie
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stringono per il freddo intorno ai granelli di pulviscolo e giocano a fare le stelline bianche. — Da me una stellina si è staccata e vola giú come un
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bruciapelo. — A me non capiterà mai! — esclamò Chiccolaggiú, e alzando il ciuffo con un gesto minaccioso, aggiunse: — Guai se tentassero! Lo so che
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il tuo ritratto. Con stupore lo vedemmo là: e sebbene la vanità non sia cosa onorevole, mi è sembrato che, piú di ogni altra, egli guardasse me, e ne
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contrapposto di valligiano, colligiano, senza trovarlo, ed eccolo qua: PIANIGIANO: me lo appiccico sulla fronte. PIANTACAROTE.... Ma questa è una parola
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casa tua.... e in casa mia. Se dunque per " se no - è uno dei più preziosi, non lo puoi negare. Non me ne capisco per " non me n'intendo - non è men
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. - Come? A me pure? - Sì, signorino, a lei pure, e spero che me lo permetta, poichè sa che le voglio un gran bene. Per insegnar la, lingua ai tubi
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delle nostre pecore, oggi è il loro miglior difensore. E ha salvato la vita anche a me... Tutti rimasero sorpresi. Lico alzò la bella testa dagli occhi
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con me: nulla. Erano umide. - Non importa - pensai seguitando a camminare - in qualunque caso saprò difendermi randellando con il calcio del fucile
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. Però non è giusto che mi voglia umiliare: anche lui dovrà studiare, fare della ginnastica negli studi, e quando sarà sicuramente pari a me gli vorrò
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non avrà fine. Maria allora rispose: - Ecco l'ancella del Signore; sia fatto di me secondo la tua parola. L'Angelo si partì, e la Vergine Maria da
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in memoria di me. - Colui che aveva tanto amato gli uomini fino a farsi uomo, sul punto di lasciare gli uomini volle nascondersi sotto i veli del
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morte, disse loro: - La pace sia con voi. Come il Padre ha mandato me, così io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo a chi rimetterete i peccati saranno
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miei carissimi e buonissimi figli del loro amato padre, ma vi rimane la Patria che di me farà le veci. e su questa Patria giura, o Nino, e farai giurare
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accanto ai gradini dell'altare. A me però piaceva inginocchiarmi sul primo di questi gradini: mi sembrava, nella mia umiltà, di essere più degna di
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, in caso di necessità, anche asilo notturno. Qui ci sono dei ragazzi come te e come me. Perciò entriamo senza tante cerimonie nel grande stanzone delle
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me un grande onore essere invitato con la nostra Freccia d'argento alla gara che si disputerà ad Akron. Però vorrei pregarLa vivamente di permettermi
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disse il conte «perché tu hai dato a me, che cavaliere già sono, un'idea molto opportuna per il nostro viaggio. Quanto a te, se non ti basterà una
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cuore che martellava nel petto, l'Ernesto provò ad aprire la porta della direzione, ma era chiusa a chiave. - E adesso? - Lasciate fare a me! - disse il
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affrontarlo proprio adesso e in modo così brutale. - Datemi la bambina - ripeté fermo il direttore. - O me la prenderò da solo. Non devo fare che un
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me ne avanza ancora da mettere a interesse e a pagare vecchi debiti. «Come è possibile ciò? «Metto danaro a interesse, mandando a scuola i miei
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mi sposo. E poi, va' subito in cerca di una moglie per me. Gira per il paese, e tutte le piú belle ragazze e principesse che trovi portale qui al
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Negretti! Negretti si svegliò e l'asino disse: — Vuoi venire in Africa con me? Tanto, domani è vacanza. E così il signor Negretti montò sulla schiena
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olive nere salate, gliele dava, ripetendo: - Ti bastano? - E me n'avanza! - La risposta me la porterai a casa questa sera. Se c' è qualcuno da me, mi
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- additando il piede. - Perché questa novità? - Per paura che il capo-birro non me la ritrovi, se mai mi frugasse. - Chi l'ha detto?
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scuola, che tornate dall'adunata! A me tocca lavorare. Qualcosa trema nel cuore dei ragazzi. Una voce interna domanda ad ognuno: - Ti senti degno
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dice rimontando in sella: - Ecco fatto. Se avrete ancora bisogno di me, datemi una voce. - Volentieri, ma chi siete voi? - Io? Il generale Giuseppe
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companatico, si toccano nel gomito. Ernesto se ne accorge e dice: - Cari miei, se voi faticaste come me a guadagnarlo, vi chinereste a raccogliere le
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con occhio cattivo. Un altro sogno Giuseppe raccontò ai fratelli: - Ho visto il sole, la luna e undici stelle che si inchinavano davanti a me e mi
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dal Re. Ricordati di me. E così avvenne: ma il coppiere beneficato si dimenticò del povero Giuseppe, che giaceva in prigione.
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singhiozzi. Non hanno comprato mai cioccolata; anzi risparmiavano i loro soldi per comprarle la radio. La mamma scoppia a ridere: - La radio a me? con poche
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Duce me l'appuntò sul petto a Roma il 1° febbraio scorso, annuale della Milizia, e mi disse guardandomi negli occhi: «Morire per la Patria è vivere per
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; ma, insegnandoci la grammatica che si abbia a dire a me pare; ed avendo anche sentito mettere in canzonella uno che scrisse, come ella ha detto io mi
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. Pervenuta quasi alla estrema vecchiezza, morì istantaneamente verso la fine del secolo passato. "Ecco le notizie da me potute raccogliere sopra questa
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simili; ed innanzi ad ogni altro esempio di amor filiale si metta questo ricordato oggi da me." Le signorine o la direttrice si accordarono col maestro a
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, Palazzo per me! — Il Re dal gran ridere, teneva aperta la bocca; la Cecina, dentro e giù per la gola: — Pancione del Re, Palazzo per me! — Figuriamoci lo
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chi ti ha detto questo? — Me l'ha detto mamma cagna. - La Regina, maliziosa, volea indurla colle buone: — Non è vero, sciocchina. Vieni su, vieni a
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PREFAZIONE Queste fiabe son nate così. Dopo averne scritta una per un caro bimbo che voleva da me, ad ogni costo, una bella fiaba, mi venne, un
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Pagina Prefazione
cosa è stato, lucertolina — Mi hanno rotto la coda e non ritrovo il pezzettino. O, se tu me lo trovassi, ti farei un gran regalo. — La Reginotta
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Pagina Titolo
parli, - risponde la bella ragazza. - Parla, ma sii breve e pensa che le tue arti non fanno più presa su di me. Conosco la tua infamia e voglio il tuo
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uomo, a vostra figlia che piange per me, datele questo fazzoletto. Potrà asciugarsi le lacrime per un anno! - Figuriamoci il padre con che cuore
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Oggi sono interrogato in geografia. La maestra mi chiede i nomi dei pianeti del sistema solare, ma io sono distratto e non me li ricordo. - Giove
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annusando l'aria. - Eppure a me sembra lo scarico. A meno che ... tu ... non abbia ...? - Eh, sì. Deve proprio essere lo scarico — risponde la Nasochiuso
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? - Beh, anch'io, la fama corre. Aziz regala a me un accendino con su dipinta la città di Novara, a Maristella uno con la città di Casablanca. Dalla tasca
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